NEW YORK la grande mela

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  1. gheagabry
     
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    ...a NEW YORK, loro non ci sono più...

    I migliori edifici di New York che non esistono più: vennero costruiti soprattutto tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento e quasi tutti sono stati demoliti negli anni Sessanta. Dal caso più famoso ed eclatante di Pennsylvania Station, che all’epoca era lo spazio al coperto più vasto della città, alla sede del quotidiano Herald Tribune, ispirato al palazzo del Consiglio di Verona del 1476; dall’imponente hotel Astor a Times Square, il più grande della sua epoca, alla residenza Vanderbilt che lanciò la moda delle case ispirate ai castelli francesi del Rinascimento.


    Pennsylvania Station

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    Quella di Penn Station è probabilmente la demolizione più controversa della storia di New York. La stazione venne costruita dalla compagnia ferroviaria Pennsylvania Rail Road per collegare Jersey City – in New Jersey – con Manhattan. Per questo venne scavato un tunnel servito da una linea elettrica mentre lo studio di architetti McKim, Mead & White progettò la struttura in stile Beaux Arts. Era in granito rosa, circondata da un colonnato dorico, con un’entrata monumentale classicheggiante. La zona di arrivo dei binari era ricoperta da una struttura in acciaio. La sala d’aspetto principale era ispirata alle terme di Caracalla di Roma ed era vasta quanto la navata principale della basilica di San Pietro: era lo spazio al coperto più vasto di New York e uno dei più grandi al mondo.

    Negli anni Cinquanta il trasporto ferroviario andò in crisi a causa dello sviluppo del traffico stradale e aereo: il numero dei passeggeri calò fino a rendere eccessivi i costi di manutenzione della stazione. Per questo la Pennsylvania Rail Road decise di cedere i diritti per lo spazio sovrastante, che sarebbe stato occupato da Penn Plaza e dal Madison Square Garden. Nel 1963 iniziarono i lavori che demolirono la stazione e la struttura sovrastante i binari, che vennero invece mantenuti. Per avere ceduto i diritti, la Pennsylvania Rail Road ottenne il 25 per cento delle azioni del Madison Square Garden e la costruzione gratuita di una nuova stazione, più piccola e sottoterra, sullo stesso livello dei binari.

    La notizia della demolizione di Pennsylvania Station provocò proteste in tutto il mondo. Il New York Times scrisse che «nessuno avrebbe creduto che Penn Station sarebbe stata davvero demolita o che New York avrebbe permesso questo monumentale atto di vandalismo». Vincent Scully, professore emerito di Storia dell’arte e dell’architettura a Yale, commentò la demolizione dicendo che «prima uno entrava nella città come un dio. Ora entra strisciando come un topo».



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    Ebbets Field


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    Fu il campo da baseball dei Brooklyn Dodgers e venne usato anche per partite di football professionistiche. Il campo, nel quartiere di Flatbush, venne usato per la prima volta il 5 aprile del 1913 in una partita contro i New York Yankees, ma aprì ufficialmente il 9 aprile, quando i Dodgers giocarono contro i Philadelphia Phillies. Negli anni divenne troppo vecchio e soprattutto troppo piccolo e poco attrezzato per ospitare i match della squadra, che nel frattempo era diventata sempre più importante. Nel 1950 l’uomo d’affari Walter O’Malley acquistò la quota di maggioranza dei Dodgers e decise di trovare o costruire un nuovo campo. I tentativi andarono a vuoto e O’Malley finì per trasferire i Dodgers a Los Angeles. La squadrà giocò la sua ultima partita a Ebbets Field il 24 settembre 1957 – vincendo 2-0 contro i Pittsburgh Pirates – e la prima al Los Angeles Memorial Coliseum il 18 aprile 1958. Nel 1960 Ebbets Field venne demolito e al suo posto vennero costruiti palazzi residenziali. (Wikipedia)




    Singer Tower

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    Chiamata anche Singer Building, la torre venne completata nel 1908 su progetto dell’architetto americano Ernest Flagg, uno dei primi esponenti del movimento Beaux-Arts, per ospitare la sede della Singer, una delle più importanti aziende produttrici di macchine da cucire al mondo. Il palazzo aveva 47 piani ed era alto 187 metri: quando fu completato era il più alto di New York e il più alto palazzo di uffici al mondo. Nel 1961 Singer vendette il palazzo e si stabilì nel Rockefeller Center. L’edificio venne demolito nel 1968 – fu il più alto palazzo mai demolito al mondo – e al suo posto venne costruita la One Liberty Plaza, il grattacielo della United States Steel, un’importante società americana produttrice di acciaio.


    New York Tribune Building

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    Venne costruito dall’architetto americano Richard Morris Hunt nel 1875 per ospitare la redazione del quotidiano New York Tribune. La struttura, di mattoni e muratura, era sormontata da una torre con orologio. Inizialmente era di nove piani, tra il 1903 e il 1905 ne vennero aggiunti altri nove per un’altezza totale di 79 metri. È considerato uno dei primi grattacieli di New York (alcuni sostengono che sia il primo in assoluto). Si trovava tra il Pulitzer Building — che ospitava la sede del quotidiano New York World — e il palazzo del New York Times in un tratto di Park Row soprannominato Newspaper Row perché gran parte dei quotidiani avevano sede in quella zona. Venne demolito nel 1966 per far spazio al 1 Pace Plaza, la sede principale della Pace University. Tutto quello che resta del palazzo è una statua di Benjamin Franklin con in mano una copia della Pennsylvania Gazette. (Whitewall buick)



    New York Herald Building

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    Fu la sede del quotidiano Herald Tribune. Venne inaugurata nel 1895 su progetto di Stanford White, uno dei più grandi architetti americani dell’epoca, che progettò anche il Madison Square Garden. Il palazzo venne commissionato da James Gordon Bennett Junior, figlio del fondatore del quotidiano James Gordon Bennett Senior. Bennett era un anticonformista e una figura piuttosto controversa. Si racconta che nel 1877, a 36 anni, arrivò tardi e ubriaco a un banchetto dai suoceri e scandalizzò tutti urinando nel caminetto. Il fidanzamento venne rotto e Bennet andò in Europa per qualche tempo: prima a Londra, poi a Parigi, dove lanciò il Paris Herald, il predecessore dell’International Herald Tribune. Tornato negli Stati Uniti decise di spostare la sede del quotidiano da Newspaper Row, il tratto di Park Row, a Manhattan, in cui si trovavano le sedi dei principali giornali della città. Il nuovo palazzo era ispirato al palazzo del Consiglio di Verona, costruito nel 1476. Bennett non prese decisioni sulla struttura dell’edificio ma si dette molto da fare nella decorazione. All’epoca era fissato con i gufi: scrisse molti editoriali a difesa della specie, ne fece il simbolo del quotidiano e decorò il cornicione del palazzo con 26 gufi di bronzo. Fu una delle sedi di giornale più costosa al mondo, ma fu anche un successo, sia tra la gente comune che tra i critici d’arte. Nel 1921 però terminò il contratto d’affittò trentennale stipulato da Bennett sul terreno del palazzo. I nuovi proprietari lo stravolsero e ristrutturarono completamente fino a renderlo irriconoscibile. Adesso molti gufi del palazzo si trovano appollaiati su tetti o pilastri o altri monumenti. La foto è del 1898 (AP Photo)


    Petit Chateau

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    Fu costruito tra il 1878 al 1882 dall’uomo d’affari William Kissam Vanderbilt. La mogli Alva, grande appassionata di cose francesi, supervisionò passo a passo il progetto dell’architetto Richard Morris Hunt. Era ispirato ai castelli francesi del Rinascimento e lanciò una vera e propria moda in tutto il paese. Il castello fu venduto nel 1926 a un agente immobiliare, che lo fece demolire e fece costruire un edificio con negozi. Ora al suo posto c’è un palazzo di uffici chiamato 666 Fifth Avenue. (Wikipedia)



    Hotel Astor

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    Venne costruito a Times Square nel 1904 dalla famiglia Astor su progetto degli architetti Clinton & Russell. Era l’albergo più grande della sua epoca e aveva numerosi confort: alto undici piani, aveva mille camere, la luce elettrica e il riscaldamento e la sua superficie si estendeva per 3.300 metri quadrati. Era famoso anche per i locali pubblici riccamente decorati, il giardino pensile – molto innovativo per i tempi – la sala da ballo e i ristoranti esotici. In breve tempo divenne anche un luogo di ritrovo e appuntamento. Alla fine degli anni Cinquanta venne comprato dall’imprenditore William Zeckendorf, che fallì nel 1965. Di conseguenza anche l’hotel chiuse, nel 1967, e l’anno successivo venne demolito. Allora al suo posto fu costruito un grattacielo di 54 piani, la One Astor Plaza: completato nel 1972, ospita soprattutto uffici. (Topical Press Agency/Getty Images)



    Fox Theatre

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    Progettato dall’architetto americano Howard Cane su richiesta del produttore cinematografico William Fox, fu inaugurato a Brooklyn il 21 agosto del 1928. Era riccamente decorato e poteva ospitava circa 4.300 posti a sedere. Pochi anni dopo però Fox andò in bancarotta a causa della Grande depressione. Il teatro fu gestito per qualche anno da un gruppo di banche che ne deteneva l’ipoteca, e dal 1934 al 1966 venne affittato ai Fabian Theatres, controllati da Warner Brothers. Negli anni Sessanta divenne un luogo centrale nella vita del quartiere, ma negli ultimi tempi la sua popolarità entrò in crisi. Fu abbandonato per due anni e poi venne acquistato dal Comune di Brooklyn. Nel 1970 venne demolito e al suo posto fu costruito un edificio della Consolidated Edison Company. (Whitewall buick)





    Temple Emanu-El

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    Progettato da Leopold Eidlitz – architetto ebreo nato a Praga, tra i primi a lavorare negli Stati Uniti – e dal suo assistente Henry Fernbach, fu costruito nel 1868 e costò 650 mila dollari. Venne commissionato dalla Congregazione ebraica Emanu-El, una delle più importanti e antiche di New York. Lo stile dell’edificio – che si trovava tra la 65esima strada e la Fifth Avenue – era gotico moresco, con decorazioni in arenaria gialla alternate al rosso e al nero delle tegole del tetto. Nel 1926 fu venduto a una ricca famiglia di New York e demolito l’anno successivo. (National Museum of American Jewish History)



    Madison Square Garden (1879)

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    Originariamente era un deposito ferroviario, tra la 26esima strada e Madison Avenue. Di proprietà dell’industriale Cornelius Vanderbilt, nel 1876 venne affittato a Patrick Gilmore, che lo soprannominò Gilmore’s Garden e lo trasformò in un’arena all’aperto che ospitava esposizioni di fiori, concorsi di bellezza e concerti di musica. Nel 1879 Vanderbit morì e l’arena venne ereditata dal nipote William Kissam Vanderbilt che la rinominò Madison Square Garden e vi organizzò eventi sportivi, convegni, mostre di cavalli, ospitò il circo e incontri clandestini di boxe. Divenne anche uno dei più importanti velodromi del paese. L’arena però era scoperta e quasi inutilizzabile in estate e in inverno. Per questo nel 1890 venne demolita e al suo posto ne venne costruita una nuova, nota come Madison Square Garden II. (Wikipedia)


    Madison Square Garden II

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    Venne progettato e realizzato dal famoso architetto americano Stanford White nel 1890, al posto dell’arena all’aperto dallo stesso nome tra la 26esima strada e Madison Avenue. Ospitò concerti, spettacoli d’opera, commedie, incontri di boxe e la Convention democratica del 1924. L’edificio aveva 32 piani e la sala principale era la più grande al mondo: era dotata di ottomila posti a sedere e poteva ospitare migliaia di altri spettatori. Nel 1906 il milionario Harry Kendall Thaw uccise White nel ristorante sul tetto del Madison Square Garden a causa della relazione che l’architetto aveva avuto con la moglie di Thaw, l’attrice Evelyn Nesbit, quando lei aveva sedici anni. La storia fece scandalo, e anche per come venne trattata dalla stampa il procedimento giudiziario contro Thaw venne soprannominato “il processo del secolo”. Negli anni Venti l’edificio era in decadenza e nel 1925 la New York Life Insurance Company – che ne deteneva l’ipoteca – decise di demolirlo. Al suo posto venne costruito il New York Life Building, quartiere generale della società. (Wikipedia)




    www.ilpost.it/

    Edited by gheagabry1 - 4/6/2023, 18:03
     
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