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Diana.
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Scusate sapete dirmi il nome di questo strumento? Grazie. . -
gheagabry.
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ciao Diana ..quale strumento?. -
gheagabry.
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Lo strumento più assurdo: suoni da fantascienza senza elettricità
Lo Yaybahar
Invenzione del musicista turco (di Istanbul, per la precisione) Görkem Şen, uno strumento acustico (non elettrificabile) che simula i suoni del moderni sinth. Il funzionamento dello Yaybahar in realtà è piuttosto semplice: si percuotono e strofinano le corde orizzontali con l'aiuto di una mazza, si pizzicano quelle verticali con le dita e infine si tamburella sui piatti all'estremità delle corde. Il suono che ne esce fuori è molto simile a quello di un sintetizzatore, ma decisamente più interessante.. -
gheagabry.
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“Wintergatan Marble Machine”
Video
Il musicista svedese Martin Molin ha costruito uno strumento musicale molto complesso, il “Wintergatan Marble Machine” le cui parti, uno xilofono, un basso, alcune percussioni, tra le altre cose sono attivate dalla circolazione di 2000 biglie di metallo mosse nel sistema della macchina attraverso leve, tubi e cinghie.
La macchina è programmata per suonare 32 diverse canzoni: i 3000 pezzi che la compongono sono stati fatti a mano.. -
gheagabry.
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. Gamelan
Il gamelan è un'orchestra di strumenti musicali di origine indonesiana che comprende metallofoni, xilofoni, tamburi e gong; può comprendere anche flauti di bambù, strumenti a corda e la voce. Tradizionalmente, il termine "gamelan" è usato in riferimento più al gruppo di strumenti che lo formano, che ai suonatori di questi stessi strumenti. Un gamelan è un'entità i cui strumenti sono costruiti e intonati per suonare insieme – strumenti di gamelan diversi non sono intercambiabili. La parola "gamelan" deriva probabilmente dalla parola giavanese "gamel", che significa percuotere con un mazzuolo.
Diversi tipi di gamelan
Le orchestre gamelan sono comuni nelle isole di Giava, Madura, Bali e Lombok (e altre isole della Sonda) in Indonesia, in un'ampia gamma di formazioni e grandezze. A Bali e Lombok al giorno d'oggi, e a Giava nel XVIII secolo, il termine "gong" è o era preferito o veniva usato come sinonimo del gamelan. Tradizioni di gamelan si sono stabilite in Malesia e Suriname grazie all'emigrazione, al commercio o alla diplomazia, e, in tempi più recenti, attraverso l'immigrazione, lo scambio culturale e l'entusiasmo locale, i gruppi di gamelan sono diventati attivi in Europa, America, Asia e Australia. Anche se includono certe volte voci soliste e corali, strumenti musicali a corda pizzicata o suonata con l'archetto e strumenti a fiato, i gamelan sono caratterizzati da un gran numero di strumenti a percussione, in particolar modo metallofoni. Un gamelan di Giava Centrale può comprendere sarons e gendérs (barre di metallo poggiate o sospese, e percosse come un glockenspiel), gambangs (simili ai sarons ma con barre di legno invece che di metallo), bonangs e kenongs (gong di dimensioni piccole e medie poggiati in orizzontale su corde di un apposito telaio), gong sospesi di medie (kempul) e grandi dimensioni (gong ageng), e tamburi (kendhang). I metalli usati comprendono bronzo, ottone e ferro: il materiale migliore è considerato essere una lega di bronzo con 10 parti di rame e 3 di stagno. Esistono, inoltre, formazioni gamelan composte interamente di strumenti di bambù.
Intonazione e scale
L'intonazione di un'orchestra gamelan è argomento complesso. I gamelan possono avere quattro scale: sléndro, pélog, degung (esclusivamente a Sunda, nell'Ovest di Giava) e madenda (conosciuto anche come diatonis, simile a una scala naturale minore europea). Nel gamelan della zona centrale di Giava, sléndro è la scala con 5 note nell'ottava, con intervalli tendenzialmente equivalenti tra loro, mentre pélog è la scala di 7 note, con intervalli irregolari. I gamelan di questa zona generalmente hanno due versioni di ciascuno strumento: una nella scala slendro, l'altra nella scala pelog. Gli strumenti delle due versioni non suonano mai contemporaneamente, in quanto ogni pezzo musicale è nell'una o nell'altra scala. Una particolarità dei gamelan è che, anche se gli intervalli tra le note di ogni scala tendono a essere simili, le specifiche altezze delle note possono essere diverse, occasionalmente in modo notevole; quindi la specifica intonazione cambia da un gamelan all'altro. Colin McPhee dice che "le deviazioni in ciò che è considerata essere la stessa scala sono talmente ampie che uno può a ragione affermare che vi siano tante scale quanti gamelan". Nel gamelan di Bali è consuetudine suonare con coppie di strumenti (identici) che hanno un'accordatura lievemente differente tra loro, e ciò contribuisce a produrre un suono caratteristicamente vibrante e scintillante.
L'influenza sulla musica occidentale
Il gamelan è stato apprezzato da svariati compositori di musica classica, il più famoso tra i quali fu Claude Debussy che ne udì un gruppo suonare all'esposizione universale di Parigi nel 1889. Il gamelan che Debussy ascoltò in quell'occasione era di Sunda (Giava dell'Ovest). Il compositore francese rimase affascinato da questo tipo di musica, e proprio per questo in alcune sue composizioni, per esempio nel brano "Pagodes", appartenente alla Suite per pianoforte "Estampes", si possono riscontrare citazioni dirette di scale, melodie, ritmi o tessuti musicali di gamelan. Omaggi diretti alla musica gamelan si possono trovare nei lavori di Béla Bartok, Olivier Messiaen, Colin McPhee e Benjamin Britten. In tempi più recenti, alcuni compositori americani come Barbara Benary, Lou Harrison, Michael Tenzer, Evan Ziporyn, Daniel James Wolf e Jody Diamond, italiani come Alessandro Esseno, o australiani come Peter Sculthorpe,
I Nyoman Windha è uno tra i compositori indonesiani contemporanei che hanno composto dei pezzi usando strumenti occidentali e gamelan. Il gruppo pop sperimentale Xiu Xiu usa percussioni gamelan in molte sue canzoni. Un gran numero di college negli Stati Uniti d'America (e altrove al di fuori dell'Indonesia) possiede orchestre gamelan. I gamelan statunitensi sono abitualmente formati da gruppi di studenti di origini miste (una pratica molto rara in Indonesia per motivi religiosi). Sempre negli Stati Uniti, esistono anche dei gruppi professionisti di gamelan, tra cui il Gamelan Son of Lion, un gruppo incentrato sulla musica contemporanea di compositori non indonesiani.
fonte wikipedia. -
gheagabry.
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. Bowafridgeaphone
Proprio così, il nome di questa bestia è il mammut Bowafridgeaphone (arco di un frigorifero di un telefono). Sperimentale liutaio Iner Souster ha utilizzato griglie frigorifero in un bel po 'dei suoi strumenti ... Frigo griglie, oh frigorifero griglie ti amo. archi Violino, d'altra parte, sono abbastanza paura dei suoi strumenti.
Altri elementi comprendono un altoparlante rotto vecchio, una padella ciambellone, insalata ciotola di metallo, e pochi altri pezzi di metallo che aveva in giro il suo laboratorio spaziale. Ci sono anche 36 corde lungo il corpo per aiutare con la sua risonanza, e prendere un paio di toni simpatico lungo la strada.. -
gheagabry.
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. Putipù
Il putipù è uno strumento musicale membranofono a frizione usato nella musica napoletana e, più in generale, nella musica popolare di gran parte del Sud Italia. Non si tratta di uno strumento a percussione, piuttosto di un tamburo a frizione.
Nomi alternativi
Nomi alternativi sono: "Caccavella", "Spernacchiatore", "Puti-Puti", "Pignato", "Cute-Cute", "Cupello" (da non confondere con l'omonimo paese abruzzese), "Bufù" nel Basso Molise, "Pan-Bomba" (d'origine spagnola), "Cupa-Cupa" (specialmente in Puglia), "Cupi Cupi" in Basilicata (ad esempio a Lauria e nei paesi limitrofi).
Struttura
Lo strumento è composto da una membrana in pelle animale o in tela grossa, una canna (generalmente di bambù) e da una camera di risonanza (generalmente in legno o in latta). La canna che viene frizionata con un movimento verso il basso e la frizione produce il caratteristico suono dalla tonalità bassa.
Video. -
gheagabry.
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Flexatone
Il flexatone (anche conosciuto come flex-a-tone) è un moderno strumento musicale a percussione, appartenente alla classe degli idiofoni. È formato da una sottile lamina metallica sospesa su di un telaietto che termina con un manico. Ai due lati della lamina sono collocati due batacchi di legno, sospesi su due sostegni flessibili. Il suonatore tiene il flexatone in una mano con il palmo appoggiato alla cornice metallica e il pollice che tocca il lato libero della lamina metallica. Il suonatore scuote lo strumento in modo che i batacchi colpiscano la lamina, a seconda della curvatura fatta assumere alla lamina dalla pressione del pollice, il musicista può ottenere un suono più o meno alto, si ottiene anche un effetto di vibrato. Una tecnica alternativa è quella di smontare i due batacchi e colpire la lamina usando una bacchetta metallica (ad es. quella che si usa per il triangolo). L'effetto può essere comico o inquietante a seconda della partitura.
Storia e utilizzo
Il flexatone venne inventato in Gran Bretagna, e lì usato nel 1922. Nel 1924 il 'Flex-a-tone' venne brevettato anche negli USA dalla Playatone Company di New York.
È spesso utilizzato nella musica funk, ed occasionalmente, nel pop per ottenere effetti speciali: si sente diverse volte nell'album Sweetnighter dei Weather Report. Viene anche utilizzato, a volte, nelle colonne sonore di film o cartoni animati per rappresentare fenomeni paranormali.
È stato invece usato assai di rado nella musica classica; Arnold Schönberg l'ha impiegato nelle sue Variations for Orchestra e nella sua opera incompiuta Mosè ed Aronne. Inoltre, Aram Khachaturian lo utilizzò nel Concerto per pianoforte e orchestra (anche se spesso, oggigiorno, il flexatone, viene omesso nell'esecuzione). È stato anche usato in Jonny spielt auf di Ernst Krenek, e nella Sinfonia n. 1 di Erwin Schulhoff. Nel Cantico del sole di Sofia Gubaidulina il violoncellista suona un flexatone, verso la metà del pezzo. Dmitri Shostakovich fa un uso importante del flexatone, nella sua opera Il Naso, per caratterizzare l'insegnante nichilista in Lady Macbeth di Mtsensk, e nella suite Assassinii ipotetici, opera che però è rappresentata molto di rado. Alfred Schnittke lo usa nel movimento del tango della morte della Faust Cantata, nel Tuba Mirum del suo Requiem, nel Concerto per Viola, e nelle musiche per il balletto "Peer Gynt", dove il flexatone rappresenta il gemito del vento. György Ligeti lo ha usato in parecchi dei suoi lavori, come nel secondo movimento del concerto per piano e nell'opera Le Grand Macabre. Peter Maxwell-Davies lo usa nel terzo movimento della sua Sinfonia n. 1.
Video.