PARIGI.una finestra sulle capitali del mondo.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline
    parigi..

    parigi4

    « Se sei abbastanza fortunato di aver vissuto a Parigi da giovane, allora,
    per il resto della tua vita - ovunque andrai - Parigi sarà con te.

    A Parigi è un continuo banchettare. »

    Parigi-Louvre
    Parigi (in francese Paris, pronuncia paʁi parì, genere maschile, anticamente Lutèce ly'tɛs, dal latino Lutetia Parisiorum) è capitale e la città più popolosa della Francia, capoluogo della regione dell'Île-de-France e l'unico comune ad essere nello stesso tempo dipartimento.
    Nel 2009 e 2010 Parigi è stata classificata tra le 3 città più importanti e influenti al mondo, tra le prime 3 "città europee del futuro" secondo una prestigiosa ricerca del Financial Times e tra le prime 10 città al mondo "dove vivere" secondo la rivista inglese Monocle (Giugno 2010)[6]. Prima città per importanza economica tra le città aderenti alla moneta unica europea, la capitale francese figura inoltre tra le 10 città economicamente più importanti al mondo nel 2020 e 2025[8] insieme a Shangai, São Paulo, Tokyo, New York e Londra.
    Allo stesso tempo città e luogo più visitato del mondo con oltre 45 milioni di turisti l'anno città più cara al mondo secondo la rivista "The Economist (2010)"[9], Parigi è la quinta città più popolata d'Europa, con 2.203.817 abitanti (detti parigini). Tuttavia, l'estensione urbana della capitale francese è ben più ampia del suo territorio comunale. L'area metropolitana infatti, detta anche Grande Parigi, conta una popolazione di circa 12 milioni di persone, ed è la seconda più popolosa d'Europa dopo quella di Mosca.
    Ereditando la storia di un impero coloniale estesosi su cinque continenti, Parigi è considerata come il centro del mondo francofono ed ha mantenuto una fortissima posizione internazionale, ospitando il quartier generale dell'OECD e dell'UNESCO, tra gli altri. Secondo stime effettuate dalla CNN nel 2009[10] Parigi ospita 27 delle aziende "fortune global 500" - seconda città al mondo - davanti Pechino, New York e Londra. Questo, combinato con la presenza del più grande distretto finanziario d'Europa per dimensioni (La Défense), la più grande borsa della eurozona (NYSE - Euronext), le sue attività affaristiche, politiche e turistiche, ha reso la città uno dei principali "hub" del mondo.
    La città, costruita su un'ansa della Senna, oltre che fondamentale snodo di trasporti e traffici del continente europeo, è una delle più importanti ed influenti metropoli mondiali, nonché centro culturale, politico ed economico molto forte sia a livello nazionale che internazionale. In effetti, la posizione di Parigi al centro dei principali itinerari commerciali terrestri e fluviali le permise di diventare una delle città più influenti della Francia a partire dal X secolo, con la costruzione dei palazzi reali, di ricche abbazie e della celebre cattedrale di Notre-Dame. Lungo tutto il corso della propria storia, Parigi ha saputo influenzare in modo determinante la politica, cultura, lo stile di vita e l'economia dell'intero mondo occidentale: già sede nel XIII secolo della rinascita delle arti e del sapere grazie alla presenza della prestigiosa Università della Sorbona nel Quartiere latino, nel XIV secolo diventa la più importante città dell'intero mondo cristiano. Nell'Età moderna la sua influenza continuò a crescere in tutti i sensi: nel XVII secolo fu la capitale della più grande potenza militare del continente, nel Settecento divenne il cenacolo europeo della cultura e dei "lumi", per poi avviarsi nell'Ottocento a divenire la città dell'arte, dei piaceri e del divertimento.
    Scrigno contenente numerosi monumenti dall'incalcolabile valore storico ed artistico, Parigi rappresenta il simbolo stesso della cultura francese e del suo prestigio nel mondo. I turisti le attribuiscono spesso il qualificativo di "più romantica città del globo": titolo derivato dal periodo della "Belle Epoque" durante la quale Parigi fu profondamente trasformata dal barone Haussmann, guidato dall'imperatore Napoleone III che voleva fare della capitale francese la più bella città d'Europa: una delle più grandi rivoluzioni urbanistiche mai conosciute nella storia dell'umanità.

    parigi-tour-eiffel
    La Tour Eiffel di Parigi illuminata di notte


    parigi_louvre
    Museo del Louvre a Parigi: Rivalites a Venise

    Parigi_3001
    Notre Dame a Parigi




    Cartina Parigi

    mappa_parigi

    municipio-parigi

    Municipio di Parigi

    L'Hôtel de Ville di Parigi è il municipio di Parigi, situato a pochi passi dalla Cattedrale di Notre-Dame, nel quartiere Marais. L'edificio fu costruito nel 1357 ma l'edificio odierno è stato in gran parte ricostruito dopo il disastroso incendio del 1871.
    .......



    Nel carosello dolcissimo e struggente
    della mia ferma tenerezza
    ho visto Parigi.
    Ero incantata e tutto sembrava lì per me.
    La prima volta che ti vidi, non fu come tornare a casa.
    La passeggiata a Montemartre
    e i miei sorrisi,
    tra vestiti svolazzanti e spazi vissuti dal tempo.
    Parigi, ti cercherò,
    con la musica della tua voce,
    senza dirti niente,
    senza volere niente.
    Ti cercherò come si scorge il sole tra le nuvole,
    come una foto in bianco e nero,
    nella pagina preferita
    di un libro accantonato,
    come la rosa prima di divenire cenere.
    Come si cerca una strada conosciuta,
    come sentirsi a casa, in ogni dove.
    Ti cercherò e forse semplicemente ti guarderò da lontano,
    per vedere fin quanto si sentono i miei occhi su di te,
    oppure ti correrò incontro
    e senza dirti niente ti abbraccerò.
    T’incontrerò per caso,
    senza cercarti,
    in un locale dalle luci soffuse
    e in milioni di sguardi
    riconoscerò il nero dei tuoi occhi.














    1C-%20jean-ingres-la-grande-odalisca-1814-parigi-louvre

    Jean Ingres, La grande odalisca, 1814 Parigi Louvre







    Il Quartiere Latino - Parigi

    parigi-quartier-latin-001




    Parigi


    parigi
    Parigi Parigi! Ma perchè Parigi è sempre nei nostri cuori, perchè quando pensiamo a un viaggio pensiamo di andarci, o di ritornarci? Difficile dare una risposta semplice.

    Parigi è amata per la luce impressa dai pittori che l'hanno ritratta. E' amata per i musei che questa luce passata e presente, conservano. Eppoi ancora amore per le fragranze che si sentono in giro camminandoci a piedi, che sanno di tentazioni, di venti del nord, di reminescenze e dejà vu. Parigi a volte è un mito turistico ed solo quello, a volte è la realtà stessa della sua leggenda, ti fa pensare, ti fa esprimere e di questi tempi non è poco.

    Se siete per la prima volta a Parigi potete cominciare dagli Chaps-Elysees: due chilometri di Lunghezza per settanta metri di larghezza. L'Arc de Triomphe da una parte e Place de la Concorde dall'altro. Poi? Poi perdervi un po' prima di riaprire la guida e vedere dove siete.

    Se avete letto "I Miserabili" romanzo storico ambientato in Francia nel periodo delle rivolte della prima metà dell’Ottocento, di Victor Hugo, e seguito il personaggio principale Jean Valjean nel sottosuolo della città , si possono visitare le gigantesche fogne di Parigi e la sua esposizione permanente che spiega il ciclo dell'acqua (Egouts de Paris: l'ingresso è al 93 di quai d'Orsay)



    Tra i simboli di Parigi, oltre che di tutta la Francia, oltre alla Tour Eiffel, c'è Notre Dame (Place du parvis de Notre Dame) capolavoro delle'arte gotica Nello stesso stile la Sainte-Chapelle (4,boulevard du Palais) fatta costruire da Luigi IX, in cui si possono ammirare le vetrate istoriate, le più antiche di Parigi.

    Se siete amanti di storia dovete senza indugio visitare il Panthèon (Place du Panthèon), dove risiedono le spoglie dei grandi di Francia: il miglior colpo d'occhio sull'interno della chiesa si ha dalla tribuna cui conduce una scala di 425 gradini. Dalla terrazza esterna si gode un ampio panorama sul Quartiere Latino e sui Giardini del Luxemburg. Un'altro posto per gli appassionati di storia e di biografie di personaggi celebri del passato è il cimitero di Père-Lachaise (entrata in boulevard de Mènilnontant, allo sbocco di Rue de al Moquette). Tantissimi personaggi del passato dimorano in questo luogo. Tra le tombe più visitate quelle di Chopin e, cambiando genere e epoca, quella di Jim Morrison, il leggendario cantante dei leggenda dei Doors. Poetica per la sua semplicità quella di Amedeo Modigliani, accanto a quella della sua compagna ricongiuntasi poco tempo dopo al suo amato.

    Cambiando aria e quartiere, inevitabile è Montmartre, con le sue vie rese celebri da pittori impressionisti prima e dai fotografi dopo. Recentemente Montmartre è stata di nuovo al centro dell'attenzione con il personaggio di Amèlie Poulain e il suo omonimo film.

    Per chi non è ancora sazio di emozioni si consiglia un giro per il quartiere Marais l'antico quartiere ebraico il cui cuore è rue des Rosiers. Sostate a Place de Vosges, magari al tramonto, quando la luce tinge i giardini di atmosfere d'oro. Non lontano da li c'è il Musèe Picasso (5 rue de thorigny) con la sua architettura del '600, uno splendido scalone e duecento opere del grande pittore spagnolo, che a Parigi era nella sua seconda patria.

    Il quartiere della Bastiglia può essere una alternative serale al quartiere latino. Ma se avete apprezzato i libri di Daniel Pennac dovete spingervi fino a Belleville.

    Andare a Belleville è proprio come leggere i romanzi di Pennac: negozi di alimentari orientali, botteghe di articoli a basso prezzo e il cinema Zèbre (o Berry). Al 72 di rue de Belleville una targa ricorda Edith Piaf che qui nacque. Potete vedere foto, cimeli e vestiti, tuttora conservati nel museo a lei dedicato (5 rue Crèspin-du-Gast) che si visita su appuntamento

    E la notte?

    I parigini cominciano le loro serate alle 18,30 appena fuori dall'ufficio o da lavoro, senza nemmeno cambiarsi. Le mete trendy di questo momento? Cambiano sempre. Detto questo, i bar dei grandi alberghi vanno sempre di moda (l'Hemingway del Ritz, 15 Place Vendome), oppure quello all'interno del Plaza (25 avenue Montaigne) e i locali rinati a nuova vita, come il Mezzanine dell'Alvazar, 62 rue Mazarine, di Conran. Qui l'atmosfera è soft, con comode poltrone, cocktail a base di erbe aromatiche e verdure, musica luonge.

    Come esempio di Hote


    Parigi Guida Viaggi: informazioni turistiche su Parigi



    Parigi si trova nella Francia nord-settentrionale sulle rive della Senna, che divide la città nelle Rive Gauche, notoriamente quella degli artisti, e Rive Droite, quella più commerciale.
    La capitale francese è circondata dall’Ile de France, una piccola regione ricca di castelli e stupendi palazzi, tra cui bisogna citare la residenza di Versailles e il Palazzo di Fontaineblu, Parigi è la capitale e il principale centro politico amministrativo e culturale della Francia, nonché uno dei principali centri turistici al mondo, che richiama ogni anno milioni di visitatori.
    Infatti grazie ai suoi celebri monumenti, prima fra tutti la celebre Torre Eiffel, e a musei come il Louvre, il Centre Pompidou e il Museo d’Orsay, agli splendidi Champs Elysees, a Montmatre con la Basilica del Sacro Cuore, l’intensa vita, i locali e la buona cucina, Parigi affascina come poche altre città al mondo e lascia in coloro che la visitano la voglia di tornare per poter approfondire la sua conoscenza.
    La città, anche grazie alla sua posizione strategica, è da sempre stata sede di importanti dinastie, grandiosi imperi (basta citare quello napoleonico), eventi storici (la Rivoluzione Francese) e ha ospitato artisti di fama mondiale come scrittori, poeti e scultori di primo livello.
    La città è dotata di tre aeroporti (Charles de Gaulle, il principale, Orly e Beauvais, su cui fanno rotta le linee low-cost) e di un eccellente servizio di metropolitana, ideale per spostarsi agevolmente la città.
    La moneta è l’Euro e Parigi offre strutture di ogni tipologia e prezzo soprattutto a chi riesce ad adeguarsi. Si parla il francese e tra i giovani e tra coloro che lavorano nel campo del turismo è diffuso l’uso dell’inglese.



    800px-Panorama_Paris_December_2007

    Torre Eiffel

    La Torre Eiffel (in lingua francese Tour Eiffel) è il monumento più famoso di Parigi ed è conosciuta in tutto il mondo come simbolo della città stessa e della Francia. Fu chiamata così dal nome del suo progettista, l'ingegnere Gustave Eiffel, che costruì anche la struttura interna della Statua della libertà. È visitata mediamente ogni anno da oltre cinque milioni e mezzo di turisti. Nel 2006 è stato al nono posto tra i siti più visitati della Francia, mentre nel 2007 è diventato il monumento a pagamento più frequentato del mondo con 6.893 milioni di visitatori.
    La sua manutenzione, dal 1981 al 2005, è stata curata dalla Societé Nouvelle d'Exploitation de la Tour Eiffel (SNTE). Dal 2006 al 2015 essa è affidata alla Société d'exploitation de la tour Eiffel (SETE).
    La struttura, che con i suoi 324 metri di altezza è la più alta di Parigi, venne costruita in meno di due anni, dal 1887 al 1889; sarebbe dovuta servire da entrata all'Esposizione Universale del 1889, una Fiera Mondiale organizzata per celebrare il centenario della Rivoluzione francese. Inaugurata il 31 marzo del 1889, fu aperta ufficialmente il 6 maggio dello stesso anno dopo appena 2 anni, 2 mesi e 5 giorni di lavori.
    Trecento metalmeccanici assemblarono i 18.038 pezzi di ferro forgiato, utilizzando mezzo milione di bulloni (che furono sostituiti, durante la costruzione stessa, con rivetti incandescenti). Considerate le condizioni di sicurezza esistenti a quell'epoca, è sorprendente osservare che solo un operaio abbia perso la vita durante i lavori del cantiere (durante l'installazione degli ascensori).
    La torre è alta con la sua antenna 324 metri (le antenne della televisione sulla sommità sono alte 20 metri), pesa 10.000 tonnellate ma le sue fondazioni discendono di appena 15 metri al di sotto del livello del terreno. Per 40 anni è stata la struttura più alta del mondo. Per il suo mantenimento servono anche 50 tonnellate di vernice ogni 7 anni. A seconda della temperatura ambientale l'altezza della Torre Eiffel può variare di diversi centimetri a causa della dilatazione del metallo (sino a 15 cm più alta durante le calure estive). Nelle giornate ventose sulla cima della torre si possono verificare oscillazioni sino a 12 cm.
    324px-Tour_Eiffel_Wikimedia_Commons

    Per salire fino in cima vi sono due possibilità: i 1665 scalini oppure due ascensori trasparenti. La struttura è divisa in tre livelli aperti al pubblico, raggiungibili sia con l'ascensore sia con le scale. A sud-est della torre si allunga una distesa erbosa da cui un tempo partivano i primi voli in mongolfiera.
    Quando fu costruita, si registrò una certa resistenza da parte del pubblico, in quanto si pensava che sarebbe stata una struttura poco valida esteticamente (ancora oggi è poco apprezzata da alcuni parigini, che la chiamano l'"asparago di ferro"). Tra l'altro, nel 1909 la Torre Eiffel rischiò di essere demolita perché contestata dall'elite artistica e letteraria della città; fu risparmiata solamente perché si rivelò una piattaforma ideale per le antenne di trasmissione necessarie alla nuova scienza della radiotelegrafia. Tuttavia è generalmente considerata uno degli esempi di arte in architettura più straordinari e costituisce indiscutibilmente uno dei simboli di Parigi più rappresentativi nel mondo ed è stata proposta per le sette meraviglie del mondo moderno.
    Il monumento ha mantenuto il record di costruzione più alta del mondo fino al 1930, anno in cui fu completato il Chrysler Building di New York.
    Al 3º livello Gustave Eiffel aveva creato un appartamento in cui riceveva gli ospiti più illustri; oggi vi si trovano le statue di Eiffel insieme a Thomas Edison ed alla figlia Claire durante l'incontro avvenuto durante la Fiera Mondiale del 1889 in cui Edison portò un esemplare di Fonografo.
    I meccanismi degli ascensori sono quelli originali del 1889 e percorrono, all'anno, 100.000 km.




    Chiesa della Madeleine


    800px-La_Madeleine_de_Par%C3%ADs

    La chiesa della Madeleine (in francese église de la Madeleine), detta anche semplicemente La Madeleine, è una chiesa di Parigi situata nell'area degli Champs-Élysées.


    Progettata da Coutant d'Ivry nel 1751 come chiesa cattolica, alla sua morte nel 1777 la costruzione fu proseguita da Couture nel 1764. Interrotti i lavori negli anni della Rivoluzione Francese, fu nel 1806 Napoleone Bonaparte che affascinato dalla maestosa monumentalità del complesso, il quale versava in stato di abbandono, decise di bandire un concorso per completare l'opera e trasformarla in chiesa, desideroso di farne un "Tempio della Gloria". Il progetto vincitore fu quello di Alexandre Pierre Vignon. La consacrazione avvenne però solo con Luigi Filippo di Francia nel 1845. Nello stesso periodo venne scenograficamente inclusa nel sistema dei viali del Barone Haussmann. Lungo le mura della "cella", racchiusa dal poderoso colonnato corinzio, si trovano 32 nicchie contenenti statue di santi.
    800px-Pary%C5%BC_magdalena_prezbiterium

    L'interno si discosta invece notevolmente dagli edifici classici, con l'amplissima navata, sulla quale sono innestate tre cupole invisibili dall'esterno. Tra le opere più interessanti il Battesimo di Cristo nel vestibolo, dello scultore digionese François Rude.


    Sorbona

    800px-Sorbonne_DSC09369

    La Sorbona è un edificio di Parigi, la cui fama è legata alle università di cui è stata ed è ancora sede. Si trova sulla riva sinistra della Senna, nel quartiere latino, compresa tra rue des Ecoles, rue Saint Jacques, rue Cujas e l'omonima Place de la Sorbonne.


    Il Collegio della Sorbona venne fondato nel 1253 dal teologo del XIII secolo Robert de Sorbon, cappellano e confessore di San Luigi, all'interno dell'Università di Parigi; nel collegio si insegnava principalmente la teologia agli studenti più poveri. Nel 1469, per iniziativa di Luigi XI, all'interno della Sorbona venne creata la prima stamperia di Francia, gestita dal rettore Jean Heynlin e dal bibliotecario Guillaume Fichet.
    Il cardinale Richelieu, che studiò alla Sorbona nel 1606-1607, divenne rettore dell'Università nel 1622. Fece restaurare l'edificio e fece costruire la cappella, nella quale è ancora sepolto; dedicata originariamente a sant'Orsola, fu privata della sua vocazione originale durante la Rivoluzione francese, quando venne consacrata a tempio della dea Ragione; successivamente, Napoleone la trasforma in atelier per artisti. Attualmente è utilizzata per ricevimenti o esposizioni.
    Nel 1806 Napoleone riorganizzò il sistema d'insegnamento francese, istituendo un'Università di Francia, di cui cinque facoltà avevano sede a Parigi (Scienze, Lettere, Teologia cattolica, Diritto, Medicina); la Sorbona divenne la sede della facoltà di Scienze, della facoltà di Lettere e della facoltà di Teologia cattolica. Caduto l'impero napoleonico, il primo ministro del re Luigi XVIII, Armand Emmanuel du Plessis duca di Richelieu, per onorare la memoria del Cardinale e per dare prestigio alla Sorbona, fece costruire un grande anfiteatro da 1200 posti; professori celebri, come François Guizot o Victor Cousin vi tennero lezioni. L'insegnamento della teologia cattolica fu soppresso nel 1885 per legge.
    Durante la terza repubblica, per volontà di Jules Ferry, fu intrapresa la restaurazione degli edifici del XVII secolo. I lavori sono diretti dall'architetto Henri-Paul Nénot, i vecchi edifici furono demoliti tra il 1884 e il 1894, mentre la costruzione di quelli nuovi cominciò nel 1885. Una prima parte fu inaugurata nel 1889, centenario della Rivoluzione, dal presidente Marie François Sadi Carnot, mentre la totalità dei lavori fu compiuta nel 1901. È nel 1894 che il barone Pierre de Coubertin fonda, alla Sorbona, il CIO, che segna la nascita delle moderne Olimpiadi.
    Nel 1895 fu ricostituita l'Università di Parigi, che raggruppava le cinque facoltà dell'epoca napoleonica, e la Sorbona ne divenne la sede.


    Chiesa di Saint-Merri

    450px-St_Merri_Paris

    La chiesa di Saint-Merri (in francese église Saint-Merri) è una chiesa di Parigi situata in Rue St-Martin 78, a pochi passi dal Centre Georges Pompidou.
    La chiesa è un interessante esempio di chiesa gotica rimaneggiata in epoca barocca, a cominciare dalla bella facciata con pinnacoli e fregi scolpiti. L'abside mantiene l'aspetto gotico nonostante il rimaneggiamento del 1752.
    La torre campanaria, non particolarmente alta, contiene la più antica campana di Parigi.

    Le Marais

    800px-Paris_PlaceDesVosges_NordNordEst


    Le Marais è un quartiere di Parigi situato sulla rive droite della Senna, a nord dell'Île Saint-Louis, diviso tra III e IV arrondissement: attualmente, come definito dal Plan de sauvegarde et de Mise en Valeur du Marais, delimitato dall'Hotel de Ville a ovest, la Senna a sud, place de la Bastille a est e Place de la République a nord.

    Diversamente da quanto il nome possa far pensare (marais in francese significa infatti "palude"), la zona non era paludosa, bensì molto fertile. Eventuali inondazioni da parte della Senna avvenivano nel vallone che dall'estremità orientale del Marais, dal canal Saint Martin, prosegue ai grandi Boulevards, fino al ponte dell'Alma. Altro non è che un lungo meandro abbandonato dal fiume probabilmente 10000 anni fa, esistendo effettivamente paludi tra Montmartre e la montagna di Sainte-Geneviève 30-40000 anni fa.
    Attualità [modifica]

    Oggi è una delle poche zone centrali della città a non avere subito le trasformazioni ottocentesche del barone Haussmann e ad aver mantenuto l'architettura pre-rivoluzionaria.


    Place des Vosges
    Le attrattive turistiche del quartiere lo rendono una delle zone più visitate della città: luogo probabilmente di maggior interesse del Marais è Place des Vosges, seicentesca piazza quadrangolare contornata da edifici in mattoni con un porticato alla base. Altri importanti punti di riferimento per i visitatori sono il Musée Picasso e la sua collezione di opere del maestro spagnolo, il Musée Carnevalet, che racconta la storia della città di Parigi tramite documenti e ricostruzioni, il Museo dell'arte e della storia del Giudaismo e gli Archives Nationales, con all'interno il Museo della storia della Francia. All'estremità sud del Marais, sulla riva della Senna, sorge l'Hôtel de Ville, il municipio della città ricostruito dopo la Comune del 1871.
    La zona del Marais intorno a rue des Rosiers, rue Vieille du Temple e rue Pavée ospita una delle più importanti comunità ebraiche della città, e nei negozi e nei ristoranti di questo angolo di quartiere si possono trovare specialità tipiche ebraiche. Il Marais è uno tra i quartieri considerati più alla moda della città, grazie alle tante boutique di giovani stilisti emergenti ed ai locali di tendenza che, negli ultimi anni, sono diventati anche il centro della vita omosessuale della capitale francese, diventando un vero e proprio gay village.



    Place des Victoires

    800px-Place_des_Victoires_01


    Place des Victoires (Piazza delle Vittorie) è una piazza di Parigi situata al confine tra il I e il II arrondissement.
    La scenografica piazza venne creata per Luigi XIV dall'architetto Jules Hardouin-Mansart, con una pianta circolare, edifici uniformi stilisticamente e una statua del sovrano al centro, che si rapportava armonicamente con i palazzi attorno.
    La statua durante la Rivoluzione francese venne distrutta, venendo ripristinata in seguito da un'altra (di François Joseph Bosio, 1828), che, sembra, non abbia le dimensioni ottimali per armonizzarsi con gli edifici circostanti come quella originaria. Tra i palazzi, sono originari solo quelli ai numeri 4-12.
    Un tempo si affacciava sulla piazza un monastero agostiniano, pure andato perduto con la furia rivoluzionaria, del quale rimane solo la chiesa di Notre-Dame des Victoires, costruita tra il 1629 e il 1740 ispirandosi alla Chiesa del Gesù di Roma; all'interno custodisce sette preziose tele settecentesche di Carl Van Loo.



    Museo del Louvre



    800px-Louvre_at_night_centered

    Il Museo del Louvre a Parigi, in Francia, è uno dei più celebri musei del mondo, e il primo per numero di visitatori: 8,3 milioni l'anno
    Si trova sulla Rive droite, nel I arrondissement, tra la Senna e Rue de Rivoli.
    Il palazzo che ospita il museo fu originariamente costruito durante la dinastia dei Capetingi, sotto il regno di Filippo II.
    Attualmente la collezione del museo comprende alcune delle più famose opere d'arte del mondo, come la Gioconda, la Vergine delle Rocce di Leonardo da Vinci, Il giuramento degli Orazi di Jacques Louis David, La Libertà che guida il popolo di Eugène Delacroix, la Venere di Milo e la Nike di Samotracia. La statua equestre di Luigi XIV rappresenta il punto di origine del cosiddetto Axe historique, anche se il palazzo non è allineato con l'asse stesso.

    Le origini


    CastleLouvreModel

    Il Palazzo del Louvre attuale è il frutto di una serie di costruzioni successive realizzate nel corso degli ultimi 800 anni.
    La vera origine del termine louvre è dibattuta. Altre località francesi portano il medesimo nome. La più conosciuta fa derivare louvre dal latino lupara, cioè "luogo abitato dai lupi". Un'altra ipotesi è quella di Sauval che propone che il nome derivi dall'antico termine Anglo-Sassone leouar che significava castello o fortezza. Edwards, invece, sostiene che il nome derivi dal termine rouvre, che significa quercia, e che si riferisca al fatto che originariamente il palazzo era stato costruito in un bosco.La Potter ipotizza che il Re Filippo II abbia parlato della costruzione chiamandola L'Œuvre (in francese il capolavoro), perché era il palazzo più grande della Parigi nelXII secolo.
    In ogni caso, una struttura che serviva da fortezza fu edificata tra il 1190 e il 1202 sotto il regno di Filippo II, allo scopo di difendere Parigi dalle incursioni normanne. Non è certo se si trattasse proprio del primo edificio innalzato in quel punto, anche se alcune fonti del tempo si riferiscono al primo Louvre come alla "Nuova Torre", che indicherebbe che in precedenza esistesse una "Vecchia Torre".. L'unica parte tuttora rimasta di quell'edificio sono le fondamenta dell'angolo sud-orientale del palazzo. In seguito la struttura venne ampliata, principalmente ad opera di Carlo V che nel 1358 fece costruire un muro difensivo attorno alla fortezza e trasformò il Louvre in una residenza reale, anche sovrani di epoca successiva la utilizzarono come prigione.


    L'Ala Richelieu del Louvre di notte.
    Luigi IX (San Luigi) e Francesco I fecero aggiungere rispettivamente una prigione sotterranea e un edificio collaterale. Francesco fece inoltre ricostruire il Louvre secondo il progetto dell'architetto Pierre Lescot. Dopo la morte di Francesco, sopraggiunta nel 1547, il suo successore Enrico II mantenne il progetto dell'architetto e fece completare le ali occidentale e meridionale decorandole con i bassorilievi di Jean Goujon.
    L'opera di rinnovamento di Lescot modificò la struttura del Louvre da quella tipica di una fortezza a quella attuale.
    Nel 1594 Re Enrico IV fece unire il Palazzo del Louvre con il Palazzo delle Tuileries, che era stato fatto costruire da Caterina de' Medici. Questo grande progetto richiese la costruzione della Grande Galerie che unì quindi il Pavillon de Flore all'estremità meridionale del complesso con il Pavillon de Marsan che si trova invece a quella settentrionale. Secondo gli storici dell'epoca l'edificio era uno dei più lunghi del mondo.
    Nel 1624 Jacques Lemercier progettò il Cour Carrée, che fu chiuso da altre tre ali da Louis Le Vau (originariamente a due piani, ma in seguito rialzate): la corte, realizzata sotto i regni di Luigi XIII e Luigi XIV, quadruplicò le dimensioni dell'antico cortile interno. I lavori si interruppero quando Luigi XIV scelse Versailles come propria residenza. Il Louvre rimase così immutato fino al XVIII secolo quando, su iniziativa di Luigi XV iniziò la sua trasformazione in museo. I lavori tuttavia non procedettero molto fino alla Rivoluzione francese.


    400px-Le_Louvre_-_Aile_Richelieu


    800px-Louve_paris_france_1908



    La Piramide del Louvre

    800px-Louvre_di_notte


    Il cortile centrale del museo, allineato con gli Champs-Élysées, ospita la Piramide Louvre, che serve da entrata principale del museo stesso.
    Si tratta di una piramide di vetro commissionata dall'ex presidente francese François Mitterrand, disegnata da Ieoh Ming Pei e il cui progetto è stato firmato e approvato dall'ingenere Peter Rice: è stata inaugurata nel 1989. Si è trattato della prima parte del progetto di rinnovamento chiamato Grand Louvre. Anche la Galleria Carre, dove era esposta la Gioconda, è stata restaurata. La Piramide ricopre il mezzanino del museo ed è parte integrante della sua nuova entrata. La piramide è stata oggetto di feroci critiche ed è stata approvata perché compresa nel più ampio progetto di Pei.
    Originariamente la piramide era l'unico accesso al museo, causando lunghe code per l'ingresso; in seguito vennero aperti ingressi secondari posteriormente, lateralmente e anteriormente, affinché le code fossero più scorrevoli.





    Edited by gheagabry - 19/1/2014, 16:17
     
    Top
    .
  2. gheagabry
     
    .

    User deleted





    racconto di viaggio di francesca Rappa


    image




    Non è esagerato dire che Parigi è una delle città più belle e romantiche al mondo.
    Molti artisti e tanta gente stata lì, non hanno esitato a definirla tale,
    in una canzone, una poesia o in prosa.
    Tutta l'energia della città converge principalmente sul maestoso viale degli Champs Elysées
    (letteralmente Viale dei Campi Elisi), 3 km di percorso nel lusso e nella storia,
    che conducono dall'Arc de Triomphe a Place de la Concorde.
    Con i suoi cinema, cafés e negozi di lusso, gli Champs-Élysées
    sono una delle strade più famose del mondo.
    Ma se si vuole creare un'atmosfera "adrenalica" quasi,
    in queste avvolgenti sensazioni di piacere parigino,
    basti salire su uno dei monumenti più conosciuti della città, ovvero La Tour Eiffel,
    per ammirare dall'alto il verde rigoglioso dei Champs de Mars.
    La sensazione di stare affacciati a 200 mt di altezza per ammirare il panorama,
    è davvero indescrivibile, per chi come me soffre tremendamente di vertigini!
    Questo incredibile monumento non è solo meta di turismo "commerciale"
    coi suoi 3 piani dedicati a ristoranti, negozi di souvenir e altro,
    bensì è l'emblema della Francia,
    costruito per festeggiare il centenario della Rivoluzione Francese;
    interamente costruita in ferro, la costruzione durò 2 anni
    (dal 1887 al 1889) ottenendo una torre di 324 mt,
    del peso di 10.000 tonnellate circa e che poggia saldamente su 4 enormi pilastri.

    [CENTER]image


    Si può giungere ai livelli grazie all'ausilio di ascensori o per i meno pigri,
    a piedi salendo circa 300 scalini!
    Per giungere all'ultimo livello, serve l'ascensore, ma nei periodi di maggiore affollamento si possono formare delle code chilometriche, per cui si può attendere anche oltre le due ore,
    anche perché il terzo livello può ospitare al massimo 400 persone.
    Ma sia ben chiaro, ne vale assolutamente la pena!!
    Una delle particolarità della torre è che ogni notte intorno alle 23:30 inizia a scintillare,
    tra la sorpresa e l'incredulità di quanti come me non erano
    a conoscenza dello splendido effetto luminoso.
    Ricordo ancora di quando restai a naso in su per parecchi minuti,
    tra il boato e la contentezza di quanti la ammiravano dai prati sottostanti.
    Informandomi meglio, scoprii che sono ben 20.000 lampadine e 800 luci
    rendono possibile questo particolare effetto luminoso
    che la Tour Eiffel regala ai visitatori ogni sera.



    Ma non c'è Parigi senza Notre Dame! Oltre ad essere sito di frequenti visite turistiche, come del resto tutto ciò che caratterizza Parigi, è una delle più celebri e magnifiche costruzioni gotiche al mondo.
    La facciata è divisa in più livelli: alla base tre grandi portali riccamente decorati da fregi; poi sopra di questi spicca la Galleria dei Re, con 28 statue; ancor più sopra, dominante, spunta un gran rosone e due finestroni laterali;
    In alto, svettanti, due torri che includono elementi decorativi come mostri mitologici affiancati a figure grottesche, ovvero i doccioni.
    Ricordo ancora queste figure in forma di demone, pensosi, che sembravano intristirsi sotto il cielo autunnale di Parigi.


    Questa mirabile creazione si circonda a mio parere di quell'aura di fascino e mistero, che si conserva soprattutto la notte, quando Parigi diventa la cosiddetta "Ville Lumière".
    Trionfo di luci e colori che non mi stancavo mai ammirare..
    Parigi di giorno trasmette freschezza e allegria, mista a positività,
    la notte si trasforma in un tripudio di luminosità che lascia spazio al relax coi suoi splendidi hotel arredati con charme, ma anche al divertimento.
    Uno dei più famosi locali di Parigi che offre spettacoli di intrattenimento e danza è il famosissimo Moulin Rouge, situato nel noto quartiere a luci rosse di Pigalle, nei pressi di Montmarte.
    È caratterizzato da una particolare struttura cilindrica a forma di mulino rosso, da cui deriva appunto il nome della struttura. Il locale, peraltro contiene originali dipinti del pittore Toulouse Lautrec.
    Organizza al suo interno spettacoli fascinosi e colorati di French Cancan accompagnati o non da menu raffinati, bottiglie di champagne, anche se i prezzi non sono proprio accessibili a tutti!
    Basti pensare che un menu a base di Crostini con Patè di Fois Gras, Risotto con Champagne e tartufo, Carre' di vitello arrosto alla " Provenzale " e dessert può aggirarsi intorno ai 175€, oppure la singola visione dello spettacolo si aggira intorno ai 90€; i prezzi sono ovviamente soggetti a variazioni e ciò dipende dai periodi stagionali o da particolari ricorrenze.



    Ma se siete delle buone forchette e volete andare alla scoperta della gastronomia francese, avete l'imbarazzo della scelta!
    Parigi ha una grande varietà di luoghi dove mangiare; potete scegliere tra diversi bistrot che richiamano alla mente atmosfere di artisti e poeti, oppure locali di classe e di eleganza dall'indistinto impatto visivo;
    i successi di questi posti tanto amati dai francesi e non, sono sicuramente un servizio informale e simpatico,
    un conto accettabile, ma soprattutto la grande varietà di combinazioni gastronomiche, alterne ad una grande semplicità dei cibi, il tutto accompagnati da una buona carta dei vini.
    Sicuramente gli antipasti più popolari sono composti quasi sempre da verdure cotte e accompagnate da salse di ogni tipo; a seguire, zuppe di svariati tipi, da quella con cipolle, ai crostacei, fino ai legumi e patate;
    non possono mancare ovviamente i dessert come le crostate, profiteroles e crepes suzettes.

    Il mio viaggio nella capitale francese proseguì alla scoperta delle meraviglie della Reggia di Versailles.
    Grandiosa, sontuosa, immensa, si sprecano gli aggettivi per definirla!
    Costruita per volere di Re Luigi XIV, il Re Sole, è il mirabile esempio di sfarzo mai esistito per quel periodo
    (i lavori iniziarono nel 1661 e terminarono fino alla morte del re, nel 1715).
    Il palazzo è una profusione di affreschi, marmi, ori, con uno stile ispirato alla mitologia greca e romana.
    La stanza che più mi rimase impressa nella memoria è la Galleria degli Specchi, una sala di 75 mt con 17 enormi specchi da un lato e altrettante finestre sulla parte frontale; i giardini sono semplicemente immensi ed io mi sentivo una creatura in stile "Sogno di una notte di mezza estate", immersa tra viali, aiuole, specchi d'acqua, fontane e numerose opere scultoree create dai migliori artisti del tempo.


    Dopo quel giorno che mi riportò indietro nel tempo, ritornai alla realtà, e piombai direttamente alle Galeries Lafayette, celebri in tutto il mondo come polo d'attrazione per curiosi e amanti di ogni piccolo e grande lusso. Far visita a questi grandi magazzini è una tappa obbligata per il turista, che ne esce dopo aver acquistato oggetti inconsueti ed aver visitato gli infiniti locali, che vanno dalle profumerie, a cui è dedicato interamente il piano terra, alle stanze d'abbigliamento, ai ristoranti e bar.
    Ricordo ancora il mèlange di tutte le varietà di profumi francesi che si era espanso nei miei sensi olfattivi; profumi di ogni genere, dall'elegante Chanel, al vitale Armani, al delicato Nina Ricci che ho amorevolmente acquistato per mia madre in una pochette color glicine, fino ai Clarins, Christian Dior, Lancome..


    Terminai la visita alla capitale francese con una tappa indimenticabile, piena di dolcezza, allegria e divertimento che ai turisti consiglio vivamente in un loro viaggio qui in Francia!
    Un'intera giornata a Disneyland Paris, meta preferita dai più piccini e non, per sentirsi sempre un po', eternamente bambini!
    Incontri ravvicinati con i personaggi Disney, coloratissime parate con le sfilate di tutti i più famosi personaggi
    dei classici Disney, attrazioni di ogni tipo, ristoranti e fast food, tra cui alcuni di cucina italiana e ovviamente tanti negozi dove poter acquistare gadget, peluche, cappelli insoliti ed originali, insomma di tutto!
    I viaggi sono un modo per conoscere e per conoscersi e non c'è modo migliore che viaggiare per ritrovare sé stessi e scoprire quanto di più bello il mondo ci regala![/CENTER]





    Finalmente Parigi..
    Non più , miraggio lontano, meta dei sogni, desiderio sospirato.. ma finalmente Parigi..
    Con la sua torre, il suo panorama e con l’uomo giusto a far da cornice ad un sogno.
    Lontano amore di una giovane fanciulla, col cuore che andava a mille solo per l’emozione di vederlo sorridere. Adesso degno compagno di un viaggio magico .. finalmente dopo tanto sospirare e sognare.. Parigi.. che dona forma e consistenza ad un sogno rendendolo realtà..





    dal web
     
    Top
    .
  3. gheagabry
     
    .

    User deleted



    Se si ha la fortuna di vivere da giovane a Parigi non ha importanza dove si andrà negli anni successivi: Parigi è una festa per la vita.
    ~ Ernest Hemingway ~



    PARIGI




    Che cos’è Parigi?
    E’ un viaggio subito dopo New York...E’ una promessa di partenza, un patto di amicizia.
    E’ un viaggio con la novità, ma anche un déjà vu...
    E’ l’inizio di una nuova avventura, una preparazione veloce, una guida inaffidabile..
    E’ una caduta con la rialzata, ed uno stato d’animo allertato, sollecitato, riattivato!
    E’ un canto triste, tragico e preoccupante, quindi del silenzio...E’ una risata liberatoria, fino al cielo.
    E’ una caduta...E’ una risata...E’ il freddo del mattino, agghiacciante, e pungente.
    E’ una felpa grigia indossata sopra un’altra...E’ una giacca troppo leggera ed una imbottita.
    E’ una valigia estiva ed una media, una leggera ed una pronta a contenere dei souvenirs.
    E’ un berretto portato sulle ventitre, caldo di lana, che dà vanità o forse fa francese.
    E’ un dolce al cioccolato con il cuore morbido e fondente, è una serata girata nel modo giusto!
    E’ un francese arrugginito, ma azzardato, è inventiva, è un neologismo.
    E’ una risata senza fine, è una presa in giro!..È tutto très agréable...E’ un quartiere strano, equivoco.
    E’ una grossa capacità di perdersi: una, due o forse tre, ore...E’ una deviazione a piedi di tre chilometri.
    E’ un panino col burro dal gusto decisamente buono...E’ una Tour Eiffel imponente..
    E’ il museo d’Orsay, troppo immenso, troppo stancante...E’ l’origine della vita!
    E’ la crepe alla nutella più dolce al mondo...
    E’ il Louvre che lascia senza parole, e rende tutto senza luogo né tempo.
    E’ il venerare una Gioconda ancora vanitosa, e l’assaporare un’arte inimmaginabile, immensa e grandiosa.
    E’ una Venere di Milo perfetta in forme e dimensioni, in colore e sostanza.
    E’ il volere spegnere una candela, tanto pare sia vera… “Ah no, è solo un’immagine!”
    E’ un rimanere senza parole e sentirsi infinitamente piccoli di fronte all’enorme capacità altrui. E sentirsi infinitamente fortunati per poter ammirare! ..E’ un giardino che comunica con i Campi Elisi, e il nostro stupore.
    E’ Notre Dame: alta, imponente, buia, austera, aggressiva…
    Ed è la pioggia che cade fina, fina. Ora con irruenza, ora no!
    E’ la reggia di Versailles chiusa, ma con un giardino con piscine navigabile.
    E’ una donna, o forse due, con il chador, tanti figli ed un unico padre.
    E’ l’acquisto di un paio di stivali alla D’Artagnan, e delle scarpe stile Luis XIV.
    E’ l’integrazione razziale, è un essere avanzati, è un guardare oltre. “Così sì che va bene!”
    E’ una poca cultura della pulizia, è un’ infinità di barriere architettoniche, è un fumare ovunque, è la mancanza di cestini. “Così no che non va bene!”
    E’ la meraviglia di Montmartre: Le viuzze, la collina, la Basilica, e la piazza degli artisti.
    E’ l’acquisto di due acquerelli e un olio su tela. E’ l’attrazione per il bianco e nero. E’ un rosso di papaveri, un essere scoperte, essere italiane!
    E’ una metropolitana che salva la vita, o forse i piedi...E’ Pigalle, è il Moulin Rouge.
    E’ un clochard in ogni angolo, è un caffè regalato, è una monetina…
    E’ il sonno mattutino, è un petit déjeuner con l’escargot au raisin.
    E’ il vedere la felicità negli occhi di chi ti accompagna.
    E’ un abbraccio nella metropolitana, che non si dimenticherà facilmente...E’ un grazie sussurrato.
    E’ un continuare a stupirsi...E’ un “adieu Paris”, mentre l’aereo prende quota, ma poi mi volto e penso di aver mentito.
    « Au revoir Paris, à bientôt! »

    dal web




    Definita " cervello del mondo", "compendio dell'universo", "centro del bello e dell'orribile, del sublime e del ridicolo"..Parigi stessa sembra condurre per mano e mutare a capriccio i propri scenari, ed a intonare all'umore di chi la visita le atmosfere tessendo incontri mai creduti possibli..Ci si addentra nel labirinto parigino e si perdono prima o poi le tracce che si andava inseguendo...se ne troveranno altre che stimoleranno a proseguire dando consistenza a ciò che il tempo ha reso evanescente. La locomotiva ci avrà condotto su tutti i sentieri della Terra, l'aerostato attraverso tutti gli strati dell'atmosfera ... e Parigi - sfuggita alla lente d'ingrandimento del ricercatore - continuerà a serbare la sua fisionomia inafferrabile ed i suoi misteri. La catena dei monti Altai, i giacimenti auriferi australiani, le oaso del Sahara ed i ghiacciai dell'Antartico non avranno più segreti per noi e si troveranno ancora entro a questo smisurato pandemonio urbano innumerevoli occasioni per alimentare il vecchio, classico bighellonare, la Flànerie meritabonda e filosofica di un nugolo di sfaccendati pungolati ogni giorno da una curiosià sempre viva e sempre soddisfatta: sempre, infatti resteranno dei viaggi da compiere nei salotti e nelle soffitte, negli ateliers e nelle balere, nelle cripte e nelle catacombe, sui tetti e sui marciapiedi, nei mercati e nei passages, lungo i viali, le vie ed i vicoli di questo luogo fecondo alle scoperte, di questo cosmo racchiuso in 12 leghe di circonferenza, di questa stupensa Babilonia circonfusa per ogni dove dalla grazia, dal desiderio, dall'amore e dall'odio, dall'ingegno, dalla passione, dal talento, dalla stupidità,
    (da "Tableau de Paris" di Edmond Texier, 1854)


    Ed è Iside, la dea della navigazione, che solca con la sua nave le acque di questa città, per svelarne i misteri più magici, scritti nelle pagine della sua storia più oscura.
    Iside è Parigi, magica culla della civiltà....


    Alla confluenza di tre fiumi discenti dal sud e dall'est: la Senna, il Marna e l'Oise che si uniscono nel bacino di Parigi, emerge un'isola che sembra galleggiare come una nave raffigurata nell stella della città con il motto
    "Fluctaut nec mergitur"
    "Ondeggia, ma non affonda"

    Una popolazione gallica, la tribù dei Parisii, vi si stanziò più di 2000 anni fa dandole il nome latinizzato da Cesare in "Lutetia", forse da lutum (fango) per la melmosità del terreno.
    Verso il IV secolo il nome Lutetia venne a poco a poco soppiantato da quello di Paris che signifirebbe "accanto a Iside" (para Isis).
    Questa dea godeva di un culto molto antico nella città Lutezie e le è stato dedicato anche un tempio a Issy, vicino a Parigi


    Nel 52 a.C. le legioni di Giulio Cesare conquistarono il territorio, fondando sul primitivo insediamento una città romana, Lutetia. Nel II secolo d.C. fu introdotto il cristianesimo, mentre la dominazione romana ebbe fine nel V secolo con l'arrivo dei Franchi. Nel 508, Clodoveo I fissò a Parigi la capitale del regno.
    Il Medioevo fu un periodo di grande prosperità per la città di Parigi: nel XII secolo ebbe inizio la costruzione della cattedrale di Notre Dame (i lavori continuarono per quasi 200 anni), mentre la zona paludosa di Marais fu bonificata fino a diventare l'area conosciuta oggi come la Riva Destra. Nel 1248 fu terminata la Sainte Chapelle (che conteneva reliquie della Vera Croce) e La Sorbona aprì le sue porte nel 1253
    Nel XIV secolo scoppiò la guerra dei Cent'Anni tra l'Inghilterra normanna e i Capetingi di Francia, che terminò con la sconfitta francese nel 1415 e il dominio inglese su Parigi . Fu solo grazie a Giovanna d'Arco che attorno alla metà del 1400 gli inglesi furono cacciati e Parigi riconquistata.
    Alla fine del '600 salì al trono Luigi XIV, il Re Sole, nel periodo di maggior splendore del paese, testimoniato dal monumentale palazzo di Versailles, ma la pace non durò a lungo. Infatti nel 1789 scoppiò la rivolta dei parigini e la famosa presa della Bastiglia, evento che diede origine alla Rivoluzione Francese. Gli ideali della rivoluzione prepararono in breve tempo la strada al regno del Terrore, durante il quale furono ghigliottinate 17.000 persone, tra cui alcuni dei patrioti che avevano dato origine alla rivolta. Per dare stabilità al paese prese allora il potere il generale Napoleone Bonaparte, con il titolo di primo console. Nel 1804 il Papa lo incoronò imperatore dei francesi, e Napoleone allargò il suo regno a gran parte dell'Europa fino alla disfatta di Waterloo, in Belgio, nel 1815.
    Dopo la caduta di Napoleone, nel 1851, un colpo di stato portò al potere Napoleone III. Nell'arco di 17 anni, il nuovo imperatore affidò al barone Hausmann grandi opere di riforma urbanistica, come la costruzione dei grandi boulevards che cambiarono per sempre il volto di Parigi. La guerra con la Prussia portò però alla caduta dell'imperatore e all'inizio della Terza Repubblica, alla fine del 1800.
    Un triste momento nella storia francese è l'occupazione della capitale da parte dei nazisti nel 1940 che controllarono Parigi fino alla liberazione, il 25 agosto 1944. Alla fine della guerra, Parigi riconquistò nuovamente il suo ruolo di promotrice dell'innovazione e incoraggiò quel forte movimento liberale che raggiunse il suo apice nella famosa rivolta studentesca del 1968. Nel corso degli anni '80, il presidente François Mitterand mise in atto i cosiddetti "grands projects", una serie di notevoli progetti urbanistici che hanno proiettato Parigi nel terzo millennio.



    Il vento soffia nella direzione di coloro che sanno dove andare
    Seneca




    .......nella letteratura



    La magia di una città che, nonostante tutto, riesce a presentarsi ancora come un sogno, come un'utopia realizzabile, capace di far vivere davvero la letteratura e l'arte, nelle pagine dello scrittore spagnolo Vila-Matas
    Che cos'è Parigi?
    Scrittori, poeti e semplici individui da sempre tentano di rispondere a questo interrogativo che ricorre ogni qual volta pensiamo alla capitale francese.
    Ma è possibile darne una definizione? Parigi esiste veramente oppure è solamente uno stato mentale, un sogno?
    Una metropoli che ci appare come non-luogo perché talmente vivida e presente nel nostro immaginario grazie ai tanti film e romanzi che vi sono ambientati.
    O forse è la città ideale?
    Un universo affascinante e distinto da quello che quotidianamente sperimentiamo e così originale ed elegante da renderla la città agognata e cosmopolita nella quale molti vorrebbero vivere.
    Oppure, per dirla con Hemingway che in gioventù vi trascorse i primi anni della sua formazione giornalistica, Parigi probabilmente è una "festa mobile", ovvero una città talmente vivace e stimolante dal punto di vista culturale e artistico da essere il luogo ideale per i bohèmien, sempre così in cerca di un'ispirazione e degli spunti vincenti per il loro personale apprendistato letterario da spostarsi da un caffé all'altro, da una riva all'altra della Senna portandosi dietro la propria vivacità intellettuale come se si trattasse davvero di una festa viaggiante.
    Ma forse queste sono domande che non avranno mai risposta perché Parigi è una città talmente sfaccettata e nella quale i ricordi di chi ci ha vissuto differiscono tutti gli uni dagli altri da risultare interminabile, e quindi, semplicemente, possiamo dire che "Parigi non finisce mai".


    «Uso dire che a Parigi ho la mia casa di campagna,
    nel senso che facendo lo scrittore una parte del mio lavoro la posso svolgere in solitudine,
    non importa dove, in una casa isolata in mezzo alla campagna,
    o in un’isola, e questa casa di campagna io ce l’ho nel mezzo di Parigi».
    Italo Calvino





    ....le leggende.....



    Molti di voi ignorano che Parigi oltre ad essere stupenda e romantica è anche una città…infestata!
    Tantissime sono le leggende metropolitane che aleggiano sulle vie della capitale francese, dai giardini delle Tuileries a Notre Dame, e che vedono Parigi popolarsi di spiriti e fantasmi al calar della notte.


    Una di queste leggende riguarda i bellissimi giardini del Lussemburgo, situati nel cuore del quartiere latino, che sarebbero la dimora di un misterioso uomo in soprabito.
    Nel 1925 Jean Ramier, un giovane studente, incontrò un uomo chiamato Alphonse Berruyer che indossava un lungo soprabito nero. L’uomo si sedette accanto al giovane che stava leggendo seduto su una panchina e gli propose di assistere ad un concerto privato.
    Il giovane accettò volentieri l’invito dell’uomo e insieme si recarono presso la sua abitazione di rue Vaugirard dove il concerto si svolse in maniera elegante e raffinata.
    Ramier discusse di musica con le altre persone che assistevano al concerto e abbandonò la casa di Berruyer soddisfatto dell’esperienza vissuta...Lo studente, appena uscito dal concerto, si rese conto di aver dimenticato l’accendino in quella casa e si precipitò a recuperarlo.
    Bussò a lungo e violentemente alla porta della casa in cui, poco prima, aveva assistito allo spettacolo. Un vicino informò il giovane Ramier che la casa era abbandonata da parecchio tempo visto che Alphonse Berruyer era morto da una ventina d’anni.


    Notre Dame de Paris racchiude numerosi segreti che si possono scoprire soltanto penetrando all’interno della cattedrale.
    Prima di entrare, ricordiamo che fu proprio davanti questa chiesa che Filippo IV il Bello, nella volontà di distruggere l’Ordine dei Templari, fece bruciare al rogo il grande maestro dell’Ordine Jacques de Molay e i 37 cavalieri dell’Ordine accusati di eresia.
    Quando il grande Maestro vide il rogo chiese ai suoi giustizieri di essere rivolto verso la cattedrale: “Vi prego di lasciarmi unire le mani per un’ultima preghiera. Morirò presto e Dio sa che e’ ingiusto. Ma io vi dico che la disgrazia cadrà su coloro che ci condannano ingiustamente.”
    E poi rivolgendosi al papa Clemente V e al re Filippo il Bello aggiunse “Vi affido entrambi al tribunale di Dio, tu Clemente nei prossimi 40 giorni e tu Filippo prima della fine dell’anno”.
    La predizione di Jacques de Molay si realizzò poiché il papa Clemente V morì un mese dopo e il re Filippo il Bello fu vittima, nello stesso anno, di un incidente di caccia a Fontainebleau.
    La maledizione sembra essersi protratta nel corso dei secoli come una vendetta implacabile.
    La stirpe dei re di Francia è stata maledetta quel giorno sul rogo di Notre Dame?



    “Il y avait à Montmartre, au troisième étage du 75 bis de la rue d’Orchampt, un excellent homme nommé Dutilleul qui possédait le don singulier de passer à travers les murs sans en être incommodé.”
    - Marcel Ayme, 1943
    Secondo quanto ci tramanda Marcel Ayme nella sua novella “Le passe-muraille” del 1943,
    esisteva un uomo capace di attraversare i muri e quest’uomo abitava nel quartiere di Montmartre.
    La novella racconta la storia di un modesto impiegato che scopre di essere in possesso del potere di passare attraverso i muri. L’umile impiegato decide, allora, di utilizzare questo potere per vendicarsi delle umiliazioni subite e rendere la vita impossibile al suo capo.
    L’attraversa-muri (passe-muraille) resterà intrappolato a causa dell’amore:
    dopo una notte di passione, il protagonista resta bloccato nel muro che stava cercando di attraversare.
    In ricordo di questo affascinante personaggio, è possibile ammirare sulla rue Norvin, dove visse lo scrittore Marcel Aymé, una scultura che immortala Monsieur Dutilleul (l’eroe della novella) mentre resta bloccato nel muro che cercava di penetrare.
    La scultura realizzata da Jean Marais nel 1989 è una delle più fotografate e apprezzate della città e la piazza antistante ha preso il nome dell’autore della novella.





    "A Parigi pioveva"

    C’è soltanto la pioggia
    e una luna sottile
    che sonnecchia tra i gatti,
    sui tetti francesi.
    Lassù
    dove il cuore mio tace
    perchè tutto mi parla di te
    con quell’accento straniero
    che scivola giù dai capelli bagnati
    e poi cade,
    perdendosi poi chissà dove
    mentre la nebbia passa di mano
    e si stringe l’inverno.
    C’è soltanto la pioggia
    e lo scambio veloce del vento
    tra i finestrini vuoti del metrò,
    fra i lampioni di ghisa,
    tra le mansarde dei vicoli scuri.
    Tra i silenzi, le Rue e i pensieri.
    Chissà se puoi sentirli,
    amore
    la voce pungente e l’odore del fiume,
    dei tulipani e del vino
    che sfumano
    come le vecchie canzoni d’amore.
    Ricordi?A Parigi pioveva.
    E non ti ho detto mai
    quanto ci penso, ancora.

    Maria Grazia Vai


     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    moderatori
    Posts
    43,236

    Status
    Offline
    grazie
     
    Top
    .
  5. tappi
     
    .

    User deleted


    GRAZIE
     
    Top
    .
  6. gheagabry
     
    .

    User deleted



     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar


    Group
    moderatori
    Posts
    19,944
    Location
    Zagreb(Cro) Altamura(It)

    Status
    Offline
    grazie
     
    Top
    .
  8. arca1959
     
    .

    User deleted


    grazie
     
    Top
    .
  9. gheagabry
     
    .

    User deleted











     
    Top
    .
  10. tomiva57
     
    .

    User deleted


    grazie gabry
     
    Top
    .
  11. gheagabry
     
    .

    User deleted


    .......sotto la neve.......








    .
     
    Top
    .
  12. gheagabry
     
    .

    User deleted










    .
     
    Top
    .
  13. gheagabry
     
    .

    User deleted




    Edited by gheagabry - 7/5/2013, 16:38
     
    Top
    .
  14. gheagabry
     
    .

    User deleted




    LES CAFE' DE PARIS

    Fu una mattina del 1570 che i veneziani scoprirono per la prima volta l'aroma forte del caffè.
    Era stato un medico-botanico, Prospero Alfino, che aveva soggiornato a lungo in Egitto e lì aveva scoperto la bevanda "di colore nero e di sapore simile alla cicoria". Pensò che anche ai suoi concittadini sarebbe piaciuta. E non si sbagliava. Fu così che a Venezia si aprì anche il primo "bar" o meglio la prima caffetteria. La primissima, in ordine di tempo, era stata aperta nel 1554 a Costantinopoli. In Europa fu aperto un caffè a Marsiglia nel 1659 e uno ad Amburgo nel 1679. A Venezia la pianta fu inizialmente conosciuta come medicinale, ma presto fu utilizzata per preparare la piacevole bevanda: nel 1683 (alcuni però anticipano questa data al 1640 e addirittura al 1615) in Piazza San Marco, sotto le Arcate della Procuratie, fu aperta la prima "bottega del caffè". Da allora nuove botteghe sorsero ovunque in città (nel 1763 se ne contavano 218!), divenendo luoghi di incontro per discutere di affari, per fare quattro chiacchiere. La nuova usanza dilagò ben presto in tutta l'Italia: a Torino, Genova, Milano, Firenze e Roma sorsero caffè poi divenuti celebri e importanti centri culturali, punto di incontro di scrittori, politici e studiosi d'ogni tempo. Anche i Francesi mostrarono di gradire molto la nuova bevanda: si dice che il celebre scrittore Balzac arrivasse a berne cinquanta tazzine al giorno. In Inghilterra il primo locale per la mescita del caffè fu aperto a Oxford.
    Insomma, verso la metà del '700 in tutta l'Europa e in America si beveva caffè.


    ".....arrivarono i caffé, ritrovi, piazze, giardini in cui ci si riuniva per parlare, per ritrovarsi e scambiarsi delle opinioni. E molte delle idee che si svilupparono nella nostra civiltà presero spunto da questi luoghi. Cosa c'è di più bello che conversare, passare del buon tempo scambiandosi delle opinioni con amici simpatici, senza prevaricarsi l'un l'altro..."




    Café Le Procope

    E' il primo caffè di Parigi, secondo molti anche il più antico caffè d'Europa.

    Fu fondato dal ristoratore Francesco Procopio dei Coltelli, emigrato a Parigi nella prima metà del 1600 da Acitrezza, paese a poca distanza da Catania, dopo una prima esperienza a Palermo, allora capitale del Regno di Sicilia.
    Il Café ebbe enorme successo grazie all'invenzione che rese famoso il suo fondatore, il sorbetto (progenitore del gelato odierno). Presto dovette spostarsi in una sede più grande ed adeguata, ove si trova tuttora (oggi è un ristorante), al 13 di rue de l'Ancienne Comédie.



    Quel Café offriva: acque gelate (la granita), gelati di frutta, fiori d'anice, fiori di cannella, frangipane, gelato al succo di limone, gelato al succo d'arancio, sorbetto di fragola, in base a una patente reale (una concessione) con cui Luigi XIV aveva dato a Procopio l'esclusiva di quei dolci. Diventò il più famoso luogo di ritrovo francese.
    Fu di gran moda nel Settecento e nell'Ottocento: fu frequentato, tra gli altri, da La Fontaine, Voltaire, Napoleone, Honoré de Balzac, Victor Hugo, George Sand, Paul Verlaine e Anatole France, Jean-Paul Sartre come ricorda una epigrafe sulla porta.




    ....


    Café Les Deux Magots

    Il nome del Café Les Deux Magots trova la sua origine nel nome di un precedente negozio che occupava la stessa posizione.

    Il negozio di liquoru, fondato nel 1812, era in origine al n° 23, rue de Buci, all'angolo della Rue de Seine e successivamente, nel 1873, venne trasferito per l'espansione dei locali in place St-Germain-des-Pres al n° 6.
    Da quel momento ancora ci accolgono le due statue che adornano la sala del locale. Nel 1885 circa il negozio di liquori lasciò il posto a un vero e proprio Café dove Verlaine, Rimbaud e Mallarmé trovarono il luogo ideale per i loro incontri.
    Questo particolare Café parigino ha sempre giocato un ruolo importante nella vita culturale della capitale francese.
    E' da 1933 che il locale acquista la sua fama rinnomata in tutta Parigi anche grazie ai suoi clienti, più o meno rinnomati. Frequentato, infatti, da molti artisti famosi tra cui Elsa Triolet, André Gide, Jean Giraudoux, Pablo Picasso, Fernand Léger, Jacques Prévert, Ernest Hemingway, Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir, solo per citarne alcuni, ha accolto tutti i surrealisti sotto l'egida di André Breton.
    Oggi il Cafè è orgoglioso di essere ancora uno dei più antichi caffè di Parigi: il servizio ha mantenuto il suo carattere originale, elegante e raffinato. I camerieri, vestiti di bianco e nero, secondo la tradizione, servono ancora alcune bevande (vino, champagne, liquori, whisky) prima che il cliente lo ordini, su presentazione della bottiglia. Famosa è la cioccolata fumante preparata in pentole fumanti e servita ai tavolini.




    .....


    Café Le Select

    Si trova al numero 99 del Boluevard de Montparnasse.

    Nel decennio tra le due guerre mondiali Le Select fu il punto di incontro di molto artisti, letterati e filosofi americani e non solo.
    Qui Man Ray, Jean Cocteau ed Ernest Hemingway passavano intere giornate a parlare e ideare nuove opere.
    Le Select è sicuramente una delle mete da non tralasciare in una visita nella capitale francese.
    I dettagli storici che all'interno si riscontrano riportano alla memoria gli anni di fervore culturale tra i due conflitti.




    ......


    Le Dôme Café

    Dôme Café (o Café du Dôme) è un ristorante di Montparnasse, a Parigi. Si trova al numero 109 del Boulevard Montparnasse.

    Fin dall'inizio del 1900, era conosciuto come un luogo di incontro intellettuale e con il nome di "caffè Anglo-Americano."
    E' stata la prima caffetteria ad aprire nel quartiere Montparnasse, precisamente nel 1898.
    Luogo di scambio di pettegolezzi, ha fatto si che per anni il locale fosse considerato come un ritrovo tra artisti, intellettuali ma anche mercanti che tra questi cercavano i loro "investimenti".
    E' stato frequentato da pittori, scultori, scrittori, poeti, modelli, intenditori d'arte e commercianti.






    ......


    Café La Rotonde

    E' un famoso Café nel quartiere Montparnasse di Parigi.

    Situato sul Carrefour Vavin, all'angolo di Boulevard du Montparnasse e Boulevard Raspail, fu fondato da Victor Libion nel 1910.
    Insieme al Café Le Dome e al Café La Coupole è stato uno dei punti di ritrovo per artisti e scrittori di rilievo durante il periodo tra le due guerre.

    Tra le grandi personalià che lo scelsero come luogo di incontro vi fu Pablo Picasso, che aveva uno studio nelle vicinanze.
    Altri artisti furono Diego Rivera, Federico Cantù, e Tsuguharu Foujita, che ha raffigurato una rissa nel bar in una delle su acquaforte (dal titolo "A la Rotonde" del 1925).
    Una successiva versione del 1927 "Le Café de la Rotonde" fece poi parte della raccolta dal nome "Tableaux de Paris" del 1929.
    Picasso ritrasse due clienti del caffè nella sua tela "Nel Cafe de la Rotonde" del 1901; lo stesso fece l'artista russo Alexandre Jacovleff aka Alexander Yakovlev Evgenievich nel suo dipinto dal titolo "Nel Café de la Rotonde".
    Le Dôme divenne in seguito luogo di raccolta dei letterati della colonia americana a Parigi ed è diventato un punto di riferimento per gli artisti residenti a Parigi, precisamente sulla Rive Gauche.
    Nel 1914 la pittrice inglese Nina Hamnett arrivò a Montparnasse e passò la sua prima sera in questo Café dove venne avvicinata al tavolo da un uomo sorridente che si presentò come "Modigliani, Ebreo, cinque franchi".
    Divennero buoni amici, e la pittrice poi raccontò che una volta prese in prestito una maglia e i pantaloni di velluto di Modigliani. Ballarono poi tutta la notte nudi nella strada di fronte al locale.
    Durante questo periodo creativo, il titolare Libion permise agli artisti di non morire di fame lasciandoli seduti nel suo bar per ore e offrendogli spesso una tazza di caffè da dieci centesimi.
    Se un pittore povero non poteva pagare il conto, Libion spesso accettava un disegno, tenendolo fino al saldo del conto.
    Così facendo, nel suo locale, Libion creò una vera e propria collezione di opere d'arte, che oggi avrebbe fatto invidia ai più grandi curatori museali.




    ......

    Cafè La Coupole

    Fondato nel 1927, il Cafè La Coupole si trova al numero 102 del Boulevard Montparnasse.

    Per anni questo locale attrasse artisti come Josephine Baker, Henry Miller, Salvador Dalí, Alexander Calder, Ernest Hemingway, Francis Scott Fitzgerald, Amedeo Modigliani e Picasso.
    Anche altri frequentavano lo stesso café, alternando le loro visite anche nel locale di fronte, il Café La Rotonde o al poco lontano Café Le Dôme.
    Situato a Montparnasse, il centro fondamentale della vita artistica del XX secolo, è una brasserie decorata da trentadue pilastri dipinti che formano che sostengono il soffitto dell'immensa sala.




    ........


    Café de Flore

    Café de Flore è apparso all'inizio della Terza Repubblica, probabilmente nel 1887. Si trova al numero 172 del Boulevard Saint-Germain.

    Deve il suo nome ad una piccola scultura della divinità che stava dall'altra parte del boulevard.
    Nel diciannovesimo secolo, Charles Maurras, che viveva al piano superiore, scrisse un libro su questo locale, intitolandolo "Sotto il segno di Flore".
    Intorno al 1913, Apollinaire diventa la star del café. Con André Salmon trasforma il piano terra nella sala stampa della rivista "Le soirées de Paris". E' appunto qui che il giornale è nato.
    La Prima Guerra non cambierà le abitudini del grande poeta: il café de Flore è il suo ufficio dove riceve in orari ben stabiliti. Così un giorno, nella primavera 1917, viene a fargli visita Soupault Philippe accompagnato da André Breton. Più tardi, grazie all'incontro tra questi due giovani poeti con Aragon, Apollinaire getta così le fondamenta del gruppo Dada.
    Nello stesso anno inventa la parola "surrealismo". Quando Tristan Tzara arriva a Parigi, i suoi amici gli fanno visitare il cafè de Flore dove Apollinaire aveva vissuto e dove era morto (nel 1918).
    Nel 1922, anche l'erudita rivista "Le Divan" stabilisce i suoi contatti nel locale dove Malraux, l'editore, prendeva il suo ghiacciato Pernod.



    Negli anni '30, Pascal, il filosofo che Albert Camus soprannominò Cartesio, serve Trotsky o Chou En Lai.
    E 'il momento per gli scrittori di accorrere al locale.
    Léon-Paul Fargue passa qui un'ora o due ore al giorno, insieme a Raymond Queneau e Michel Leiris. Georges Bataille, Roger Vitrac, Robert Desnos si siedono sempre a un tavolo accanto a quello di Thierry Maulnier al quale si unisce, qualche volta, Robert Brasillach.
    Inevitabilmente, gli editori istituiranno qui le loro "postazioni di osservazione e reclutamento".
    Bernard Grasset, Robert Denoel, Eugene e Charles Fasquelle, i sopravvissuti di Montparnasse si stanziano qui come anche Derain, i fratelli Giacometti, Zadkine, Picasso, Christian Zervos e Yvonne.
    Il pittore Yves Tanguy porta nel café Leo Mallet (scrittore di "La notte di Saint Germain des Prés").
    E' anche il momento del cinema: i registi usano il locale come luogo di molte scenografie. Marcel Carné, Yves Allégret compaiono a fianco di Serge Reggiani, Jean Vilar, Arthur Adamov.
    La "banda Prévert" investe la scena, a volte occupando i tre quarti della sala. Questo gruppo era in realtà il più conosciuto "Ottobre Group" composto da Bussieres Raymond Jacques Prevert, Pierre Prévert, Jean-Louis Barrault,, Roger Blin, Marcel Duhamel, Jean-Paul Le Guy Chanois Frankeur Decomble Paul Yves Deniaud Grimault Paolo, Fabien Loris, Sylvia Bataille, Maurice Baquet, Max Morise e il piccolo Mouloudji .
    Le colonne sono state dipinte dagli studenti di Matisse e Fernand Léger.
    Il nome "coupole" deriva da una cupola che sovrasta l'intera sala.





    Chalet de cycle










    dal web

    Edited by gheagabry - 29/8/2011, 19:42
     
    Top
    .
  15. gheagabry
     
    .

    User deleted


    .

    31 marzo 1889

    Bienvenue sur la Tour Eiffel!

    Benvenuti sulla Torre Eiffel!

    Welcome to the Eiffel Tower!

    Bienvenidos a la Torre Eiffel!

    Willkommen auf dem Eiffelturm!


    blumenfeld-erwin-sur-la-tour-eiffel-c-1938

    Trecenteventiquattro metri e diecimila tonnellate di ferro l'hanno resa uno dei monumenti più famosi del mondo. E' il luogo più amato dagli innamorati, una delle scenografie più sfruttate dai registi e senza dubbio uno dei simboli della Francia.

    Uno dei monumenti più romantici, cinematografici e amati del mondo. Sono milioni i visitatori che ogni anno decidono di arrivare in cima e moltissime sono le proposte di matrimonio a cui la torre ha assistito. La torre poggia i piedi sulla riva della Senna e si trova in quella che forse è la zona più prestigiosa di Parigi. A tener compagnia alla "vedetta della città" ci sono molte altre attrazioni tra musei, monumenti e meravigliosi giardini.
    Fu costruita tra il 1885 e il 1889 dall'ingegnere Gustave Eiffel in occasione della Exposition Universelle (l'Esposizione Universale), organizzata per festeggiare il centenario della Rivoluzione Francese e l'inizio del nuovo secolo che si prospettava ricco di pace, euforia e frivolezze e che pertanto venne definito Belle Époque. Il 31 marzo 1889 fu inaugurato quello che divenne il simbolo di Parigi e che detenne il primato di costruzione più alta del mondo fino al 1930, anno in cui fu completato il Crysler Building di New York.

    Al terzo livello della torre Eiffel progettò una sala in cui riceveva gli ospiti illustri senza immaginare che più di cent'anni dopo in quella stessa sala sarebbero state esposte la sua statua, quella di Thomas Edison e della figlia Claire rappresentanti l'incontro avvenuto nel 1889 e in cui Edison gli mostrò il fonografo. Altra curiosità di quest'opera architettonica che stupisce tutti è che gli ascensori in vetro sono gli stessi del 1889! Non ne fanno più di così resistenti!



    Questa costruzione di ferro e bulloni ha fatto la storia ed è diventata uno dei simboli più amati a livello mondiale. Saranno più di un'ottantina i film in cui, in un modo o nell'altro, la bella torre appare in tutta il suo splendore. Pissarro la dipinse prima che venne conclusa e alcuni poeti come Maurice Carême l'hanno decantata. Eppure pensate che furono in molti a contrastare la sua costruzione, considerandola poco valida esteticamente. Le contestazioni da parte dell' élite letteraria e artistica furono tali che la torre rischiò di essere demolita nel 1909. Fortunatamente la Francia rinsavì, capì la grandiosità di quest'opera architettonica e ne scoprì un nuovo utilizzo; la torre di Eiffel si rivelò infatti un'ideale piattaforma per le antenne delle trasmissioni radiotelegrafiche.
    Oggi, c'è ancora chi la definisce "l'asparago di ferro", è stata proposta per entrare a far parte delle sette meraviglie del mondo moderno. Dal 2000 è illuminata ad arte; al calare del sole il simbolo di Parigi si accende come un faro sulla romantica notte francese, circondato dal vivace mormorio della Senna e da un "ooooh" di meraviglia .


    parigi%20torre%20eiffel

    La Tour Eiffel

    Mais oui, je suis une girafe,
    M'a raconté la tour Eiffel.
    Et si ma tête est dans le ciel,
    C'est pour mieux brouter les nuages,
    Car ils me rendent éternelle.
    Mais j'ai quatre pieds bien assis
    Dans une courbe de la Seine.
    On ne s'ennuie pas à Paris :
    Les femmes, comme des phalènes,
    Les hommes, comme des fourmis,
    Glissent sans fin entre mes jambes
    Et les plus fous, les plus ingambes
    Montent et descendent le long
    De mon cou comme des frelons.
    La nuit, je lèche les étoiles.
    Et si l'on m'aperçoit de loin
    C'est que très souvent, j'en avale
    Une sans avoir l'air de rien.



    Ma sì, sono una giraffa
    mi ha raccontato la torre Eiffel.
    E se la mia testa è in cielo (=tocca il cielo),
    è per brucare meglio le nuvole,
    perchè queste mi rendono eterna.
    Ma ho quattro piedi ben saldi
    su una curva della Senna.
    Non ci si annoia mai a Parigi:
    le donne, come delle falene,
    gli uomini, come delle formiche,
    si intrufolano senza fine tra le mie gambe
    e i più folli, i più in gamba
    salgono e scendono lungo
    il mio collo come dei calabroni.
    La notte, lecco le stelle.
    E se lo si nota da lontano
    è che molto spesso, ne ingoglio
    una fecendo finta di nulla.

    Maurice Carême



    dettagli%20costruttivi%20torre%20eiffel%20architettura

    eiffel_tower_11

    viollet-boyer-costruzione-della-torre-eiffel





    dal web
     
    Top
    .
25 replies since 30/12/2010, 20:31   15374 views
  Share  
.