CAPODANNO

...ed il vecchio se ne va

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  1. gheagabry
     
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    LO SAPEVATE CHE …



    PERCHE' IL 1° GENNAIO?


    Torniamo indietro nel tempo fino ai Babilonesi, per i quali il nuovo anno iniziava con la prima luna nuova della primavera in quanto in tale periodo avviene la rinascita della terra. I Celti invece festeggiavano tra il 31 Ottobre ed il 1 Novembre, periodo in cui la terra si prepara per ridare i propri frutti. Anche gli antichi Romani scelsero il tardo Marzo, ma con il passare del tempo il loro calendario veniva sempre più spesso modificato dai vari imperatori, finchè con Giulio Cesare si impose una sincronizzazione. Il punto di riferimento era il Sole. Nel 46 a.C. con il primo “Calendario Giuliano” si fece coincidere l’inizio dell’anno con il primo giorno di Gennaio. In questa ricorrenza si imbandivano banchetti, si invitavano gli amici e si era soliti scambiarsi dei doni, in particolar modo un vaso di miele, datteri e fichi con le “strenne”, ovvero ramoscelli d’alloro benauguranti.
    Nel Medioevo molti usavano tale calendario, ma vi era una confusione di date abbastanza diffusa: in Inghilterra ed Irlanda si festeggiava nel giorno dell’incarnazione, il 25 Marzo, in Spagna il 25 Dicembre ed in Francia il giorno della Risurrezione. Nel 1582 Papa Gregorio XIII ideò il Calendario Gregoriano entrato in vigore con la bolla papale Inter Gravissimas, il quale riprende il calendario Giuliano compensando lo scarto tra anno solare e anno del calendario introducendo l’anno bisestile ogni 4 anni. Quasi in tutti i paesi viene mantenuta tale data, per lo più in quelli legati alla storia del Cristianesimo.
    In Cina il capodanno non coincide con un giorno preciso, ma con la seconda luna piena dopo il 21 dicembre, quindi tra il 21 gennaio ed il 21 febbraio. Per l’Islam la ricorrenza cade nel primo giorno del mese di Muharram, tra Gennaio e Febbraio, ad eccezione dell’Iran che festeggia con l’equinozio di primavera. Nel sud est asiatico si festeggia tra il 13 ed il 15 Aprile. Chi aderisce all’antico calendario Inca, festeggia il 24 Giugno, festa Mapuche. Il capodanno Ebraico ed Etiopico cadono a Settembre, mentre quello Indù a metà Novembre. Per quasi ogni mese, esiste nel mondo un capodanno.


    Aspettando Capdanno....
    Capodanno
    Nelle vallate del Comasco usavano, una volta, la notte di Capodanno,
    appendere alla porta dei casolari un bastone,
    un sacco e un tozzo di pane.
    Eccone il perché.
    Molti anni fa, al tempo dei tempi, e precisamente la notte di San Silvestro,
    padron Tobia stava contando il proprio gruzzolo in un angolo della sua capanna,
    quando fu battuto alla porta.
    L'avaro copri con un gabbano i suoi ducati e andò ad aprire.
    Una folata d'aria gelata e di neve lo colpi in viso.
    Era una notte d'inverno.
    Sotto la tormenta, nel nevischio, egli vide un pover'uomo che si reggeva a stento e
    che non aveva neppure un cencio di mantello.
    Padron Tobia fu molto contrariato da quella visita e
    domandò bruscamente allo sconosciuto:
    « Che fate qui? Che volete? Chi siete?».
    « Sono un povero viandante sperduto e sorpreso dalla bufera e
    vi chiedo in carità di poter dormire nel vostro fienile ».
    « lo non lascio dormire nessuno nel mio fienile.
    Andate, andate: non posso far nulla per voi! ».
    « Datemi almeno un tozzo di pane ».
    « Non ho pane; andate! ».
    « Datemi un sacco, un cencio da mettermi al collo,
    ché muoio di freddo! ».
    « Non ho sacchi, non ho cenci! ».
    « Almeno una fiaccola per ritrovare il sentiero; un bastone per appoggiarmi... ».
    «Non ho fiaccole e non ho bastoni! ».
    E, chiuso l'uscio in faccia all'infelice, ritornò al suo gruzzolo;
    ma sotto il gabbano, invece dei ducati, trovò un pugno di foglie secche!
    (Leggenda di Capodanno comasca)


    Le più belle poesie di tutti i tempi

    "Il giorno di Capodanno"

    Il primo giorno dell’anno
    Lo distinguiamo dagli altri
    come
    se fosse
    un cavallino
    diverso da tutti
    i cavalli.
    Gli adorniamo
    la fronte
    con un nastro,
    gli posiamo sul collo sonagli colorati,
    e a mezzanotte
    lo andiamo a ricevere
    come se fosse
    un esploratore
    che scende da una stella.
    La terra accoglierà questo giorno
    dorato, grigio, celeste,
    lo bagnerà con frecce
    di trasparente pioggia
    e poi lo avvolgerà
    nell’ombra.
    Eppure
    piccola porta della speranza,
    nuovo giorno dell’anno,
    sebbene tu sia uguale agli altri
    come i pani
    a ogni altro pane,
    ci prepariamo a viverti in altro modo.

    (Pablo Neruda)
     
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55 replies since 25/12/2010, 23:30   6991 views
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