CAPODANNO

...ed il vecchio se ne va

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  1. gheagabry
     
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    IL CAPODANNO A TAVOLA



    A TAVOLA


    A Capodanno, la tavola si riveste di simboli: lenticchie, spighe di grano e riso, melograno, noci, uva, sono solo alcuni dei cibi “propiziatori” di una buona sorte che caratterizzano la nostra tavola . L’associazione cibo-tradizioni o superstizioni fa parte della nostra cultura e non solo. In questo modo gli alimenti si trasformano in allegoria per augurarci e augurare un anno migliore.
    Tra gli alimenti che difficilmente mancheranno, sono le lenticchie: la loro forma tonda e appiattita ricorda quella delle monete e l’usanza di mangiarle a capodanno nasce da un antica tradizione che consisteva nel regalare il 31 dicembre un borsellino pieno di questi legumi con l’augurio che si sarebbero trasformati in soldi. Rappresentano anche un simbolo per augurare una crescente prosperità, questa associazione nasce proprio perché grazie alla cottura, aumentano di volume. Tra i legumi, anche le fave si rivestono di significato: in base ad una antica credenza popolare, a Camerino, le ragazze, la sera del 31 dicembre, mettevano sotto il cuscino tre semi di fava secca: uno con la buccia, un altro sbucciato a metà, il terzo senza buccia. Il primo gennaio, di buon mattino, prendevano a caso uno dei semi: se era quello privo di buccia, il futuro marito sarebbe stato povero; se aveva metà buccia, di media condizione economica; se invece aveva tutta la buccia l’uomo che avrebbero sposato sarebbe stato un ragazzo ricco. La melagrana è un frutto dall’antico valore simbolico: grazie alla spontaneità con la quale questo frutto si apre e rilascia i suoi semi rossi è diventato simbolo di fecondità e fortuna. E’ dal colore rosso dei suoi semi che deriva l’usanza di mettere indumenti intimi di questo colore. In Grecia è tradizione per Capodanno che la prima persona che entra in casa, a qualunque ora, deve gettare un melograno a terra, rompendolo. Più saranno i chicchi che si spargeranno per terra, maggiore sarà la fortuna che toccherà i padroni di casa. Il frutto del melograno è rivestito da una spessa buccia di color giallo ocra e, come tutti i frutti rivestiti da un involucro così come le noci, simboleggia l’augurio di trascorrere un nuovo anno al riparo dai problemi. Le noci venivano usate dai contadini anche come oggetti per la divinazione. Il capofamiglia prendeva 12 noci, le ricopriva con il sale e le poneva nella credenza. Il giorno dopo, a seconda quale noce fosse più secca o umida capiva quale mese del nuovo anno sarebbe stato più secco o piovoso.
    Sottoforma di cotechino o zampone, anche il maiale rappresenta un cibo benaugurale. Non solo per le sue carni gustose e nutrienti, ma anche come un vero e proprio mezzo per “trasportare” la fortuna. Non a caso i salvadanai sono a forma di maiale. Le castagne conosciute anche come “pane d’albero” rappresentavano una importante e basilare fonte di sostentamento soprattutto per le popolazioni montane che rimanevano isolate anche per mesi a causa della neve. Dalle castagne si ricava una farina che trova ottimo impiego per la preparazione di pietanze sia dolci e salate così come la polenta, le frittelle. Già nel ‘700 in Francia, nella notte di San Silvestro le donne appartenenti all’aristocrazia le donavano per augurare prosperità.
    Il mandarino, così come l’arancia, caratterizzato dalla forma tonda rappresenta anch’esso il denaro. In natura, tutto ciò che ha una forma circolare assume il significato di eternità. Nelle Filippine, affinché possa portare fortuna è necessario mangiarne 13. Il mandarino cinese è anch’esso un agrume di piccole dimensioni, con forma ovale, simile a quella dell’uva, e di color arancione molto lucido. Proprio per queste sue caratteristiche estetiche, anch’esso simboleggia la ricchezza.
    In Spagna e in Portogallo a mezzanotte si mangiano 12 acini di uva, uno per ogni rintocco della mezzanotte come buon auspicio per i 12 mesi del nuovo anno.
    In Asia e nel Nord America il pesce è un piatto tipico del cenone di San Silvestro. Il movimento che questo animale compie in acqua viene associato all’ingresso nel nuovo anno. In Germania, ma anche in Polonia, allo scoccare della mezzanotte è usanza mangiare l’aringa come pietanza portatrice di buoni auspici.
    In Giappone, non devono mancare le uova di pesce, simbolo di fertilità, e i gamberi, simbolo di longevità. In Irlanda e negli USA si usa mangiare cibi di color verde, in particolare broccoli e cavoli, perché il loro colore viene associato a quello dei dollari. In questi paesi altri cibi, portatori di fortuna e prosperità sono la torta di mais e lo zafferano, caratterizzati da un color giallo oro, ma anche i biscotti con la forma ad anello. In Asia, piatto ricco di valore simbolico sono noodles, spaghetti di grano saraceno, che vanno ingoiati rigorosamente interi, senza spezzarli con i denti, proprio perché simboleggiano longevità e salute e romperli non sarebbe di buon augurio. In particolare, in Cina si usa servire 12 portate tra le quali non devono assolutamente mancare: il pesce che rappresenta l’abbondanza, la verdura che simboleggia la longevità e la rapa che rappresenta un augurio di buona sorte.
    (Valentina Schirò - Biologa Nutrizionista)

    TRADIZIONI


    È proprio il caso di dirlo: Paese che vai, stranezze che trovi. Il viaggio, alla scoperta delle tradizioni folcloristiche che animano la notte di San Silvestro, comincia dall’Italia. Nel nostro Paese è abitudine salutare l’anno nuovo pasteggiando con cotechino e lenticchie che, secondo credenza popolare, sarebbero benaugurali e porterebbero soldi a chiunque le mangi. Allo scoccare della mezzanotte è d’obbligo il brindisi, da fare guardandosi negli occhi e pronunciando “cin cin” (in alcuni casi si deve appoggiare il bicchiere sul tavolo prima di fare il primo sorso). I festeggiamenti proseguono poi con le delizie nostrane (il panettone e il pandoro in prima fila) e con un romantico bacio da scambiarsi con il proprio partner sotto un rametto di vischio.
    In Spagna i festeggiamenti sono molto simili a quelli italiani. Qui l’usanza tipica è quella di mangiare l’uva allo scoccar della mezzanotte: si preparano 12 acini e se ne inghiotte uno ad ogni rintocco dell’Orologio della Puerta del Sol di Madrid (le sue campanadas sono trasmesse su tutte le rete tv nazionali). Come in Italia, inoltre, porta fortuna indossare un indumento intimo di colore rosso e posare un anello nel bicchiere del brindisi di mezzanotte per propiziare la buona fortuna. Dopo aver fatto tintinnare i bicchieri per tre volte consecutive, si brinda pronunciando la formula “Arriba, abajo, al centro y pa’ dentro” e bevendo tutto d’un sorso.
    In Grecia il giorno di Capodanno si festeggia San Basilio (anziché San Silvestro), che porta doni ai bambini. Una volta superata la soglia di casa, ogni ospite deve rompere un melograno, gettandolo per terra. A tavola si gusta, invece, la vassilopitta o torta di San Basilio, un pane dolce che nasconde al suo interno una monetina d’oro o d’argento: chi la troverà, avrà un anno fortunato e prospero. I dolci più gettonati sono i kurabiedes (frutta secca e dolcetti) e i melomakarona (biscotti con ripieno di miele o sciroppo). Ad accompagnare il tutto le kalanta, le tradizionali canzoni greche.
    In Inghilterra si usa fare un vero e proprio veglione di Capodanno, dove è tradizione mangiare il tacchino ripieno di castagne e il Christmas Pudding, un tipico dolce al cucchiaio molto spesso è arricchito con monete d’argento. La notte di San Silvestro, inoltre, i sudditi della Regina si divertono partecipando a diversi giochi, come pescare con le mani la frutta secca che galleggia su un liquore infiammato, saltare all’interno di un cerchio composto da 13 candele rosse disposte sul pavimento senza spegnerne nemmeno una e, infine, mangiare una mela che si trova sospesa ad un filo senza spegnere la candela inserita nell’altra estremità. Insomma, una sorta di rivisitazione del film cult “Il tempo delle mele” in chiave rigorosamente british.
    I tedeschi trascorrono il Capodanno tutti agghindati e mascherati come fosse Carnevale. Si brinda al nuovo anno con il Feuerzangenbowle, la bevanda della fraternità e delle associazioni studentesche a base di vino rosso, cannella, chiodi di garofano, bucce d’arancia e rum. Nel corso della serata si offrono noci, nocciole e uvetta a tutti i parenti, amici e conoscenti. Nelle regioni protestanti si consuma l’aringa affumicata, che sembrerebbe essere anche un ottimo toccasana per far passare la sbronza. Un’altra tipica usanza made in Germany è Das Bleigießen, letteralmente “colata di piombo”, che consiste nel versare il piombo nell’acqua fredda per conoscere il futuro (se il piombo forma una palla è un buon segno).
    La Russia è, invece, l’unico Paese dove il Capodanno si festeggia per ben due volte: il 31 dicembre secondo il calendario Gregoriano e il 13 gennaio secondo quello Giuliano (anche detto Capodanno vecchio). Il 31 si fa l’albero e si aspetta la mezzanotte scandita dalla Torre Spasskaja del Cremlino per ballare e mangiare (la specialità del luogo sono le prugne secche farcite di nocciole ricoperte di panna acida). Le portate del cenone sono accompagnate da champagne e vodka ghiacciata. Altra usanza tipica è poi quella di aprire la porta di casa al dodicesimo rintocco per far entrare l’anno nuovo.
    I giapponesi si preparano a celebrare Toshigami, la divinità dell’anno nuovo, dedicandosi alle pulizie domestiche. I festeggiamenti veri e propri hanno, però, luogo dal 31 al 3 gennaio (Shogatsu), periodo dell’anno durante il quale si ringraziano gli dei che proteggono i raccolti e si dà il benvenuto agli spiriti degli antenati. Per questa ricorrenza si usa esporre decorazioni di rami di pino e bambù (kadomatsu) e decorazioni di fili di paglia (shime-kazari) all’ingresso delle case. Allo scoccare della mezzanotte le campane dei templi buddisti rintoccano 108 volte, tanti rintocchi quanti sono gli elefanti di Bonō per confessare tutti i peccati degli uomini.
    Nel Sud America ci si veste tutti di giallo, il colore dell’oro, del sole e della luce. Anche qui si mangiano 12 chicchi di uva nera e il capofamiglia getta il contenuto di un bicchiere di vino all’indietro per allontanare da casa la sfortuna. In particolare, in Messico, per tutta la giornata si accende e si spegne il fuoco gettando tra le fiamme pietre, pestelli o mestoli di legno. Infine, in Brasile ci si agghinda tutti rigorosamente di bianco vestiti, per cavalcare le prime 7 onde dell’anno e rendere così omaggio a Yemanjá, la divinità che protegge i mari e i bambini.
     
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55 replies since 25/12/2010, 23:30   6989 views
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