CAPODANNO

...ed il vecchio se ne va

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  1. gheagabry
     
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    ...LA NOTTE di CAPODANNO....


    In origine il capodanno non cadeva nel passaggio tra il 31 dicembre e il 1 gennaio: queste date derivano dal calendario giuliano, adottato nel 46 a.C. da Giulio Cesare, dal quale prende il nome. Il calendario giuliano riprende e modifica il calendario egizio, e una delle modifiche è l’adozione del 1 gennaio come inizio dell’anno, mentre in precedenza cadeva il 1 marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito dal calendario gregoriano, entrato in vigore con la bolla papale Inter Gravissimas del papa Gregorio XIII, dal quale prende il nome. Il calendario gregoriano compensa lo scarto tra anno solare e anno del calendario adottando l’anno bisestile ogni 4 anni. L’adozione del 1 gennaio come data di capodanno si deve quindi ai romani, ma solo con l'adozione universale del calendario gregoriano la data del 1 gennaio come inizio dell'anno divenne comune. In questo giorno i Romani usavano invitare a pranzo gli amici e scambiarsi il dono di un vaso bianco con miele, datteri e fichi, insieme a ramoscelli d'alloro, detti strenne come augurio di fortuna e felicità. Ecco un termine diventato poi di uso comune, strenna. Ma cosa significa? Il nome strenna derivava dal fatto che i rami venivano staccati da un boschetto della via sacra ad una dea di origine sabina: Strenia, che aveva uno spazio verde a lei dedicato sul Monte Velia. La dea era apportatrice di fortuna e felicità; quindi il termine latino "strenna", presagio fortunato, forse deriva proprio dalla dea. Le tracce più antiche arrivano però dagli antichi babilonesi: si narra che cominciarono a festeggiare il capodanno circa 4000 anni fa, e cadeva in corrispondenza della prima luna nuova dopo l’equinozio di primavera. Questa è la vera origina della festa, ed ancora oggi è così per tanti popoli.
    Altre date del Capodanno- Vanno ricordati i Celti, che in passato festeggiavano nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre, ossia Halloween, per celebrare il periodo in cui la terra si preparava per tornare poi a ridare i suoi frutti. In Inghilterra e Irlanda il capodanno si festeggiava il 25 marzo, nel giorno dell’incarnazione, in Francia coincideva con la domenica di Pasqua, in Spagna invece fino al 1600 circa capodanno era il giorno di Natale. Fu nel 1691 che papa Innocenzo VI, per porre fine a queste differenze locali, decretò che il capodanno dovesse iniziare per tutti il 1 gennaio (detto anche della Circoncisione).
    (corriereinformazione)

    ...le tradizioni....


    L'usanza più caratteristica come rito di eliminazione del male, fisico e morale, accumulatesi nell'anno trascorso, è lanciare i cocci a mezzanotte. L'usanza è variamente diffusa in Italia, ed è ancora viva in grandi città come Roma e Napoli, spesso con danni alle automobili in sosta e talvolta anche agli incauti passanti. Ai cocci rotti, poi, si accompagnano gli spari, col duplice significato di cacciare gli spiriti maligni, e di esprimere allegria: quest'ultimo significato ha assunto un ruolo prevalente nella coscienza popolare, durante gli ultimi anni.
    All'inizio dell'anno, queste tradizioni hanno soprattutto l’obiettivo di assicurarsi l'abbondanza, il benessere e la felicità per l’intero anno. Ciò si ricerca anzitutto attraverso la scelta dei cibi e dei dolci, tipici di quel giorno. La minestra di lenticchie, l'uva passa, secondo la tradizione popolare portano soldi.
    Un altro elemento propiziatorio è dato dalle strenne: ricevere molti regali, accumulerà l'abbondanza per tutto l'anno. L'uso presso i romani si chiamava “streniarum commercium”. In varie regioni, durante la notte di Capodanno, gruppi di giovani vanno per le strade a cantare la “strenna”, con gli auguri di un felice anno nuovo e la richiesta di doni. Così fanno i ragazzi nel Veronese: “Bon dì, bon ano, bon capo d'ano; le bone feste le bone minestre; na roca de cana, la padrona la stoga sana: a Natal un bei porzèl, a Pasqua un bei aenèi; un granar carco de tormento e formenton, una canova de vin bon, una borsa d'oro e n'antra d'argento: caro paron, feme la bona man, che mi son contento”.
    Inoltre vengono rievocati i prodigi. A Pettorano sul Gizio, in Abruzzo, vi è la credenza che, nel preciso momento in cui scocca la mezzanotte di Capodanno, l'acqua del fiume si arresti e diventi d’oro, e subito dopo torni a scorrere come prima. Una donna ignara del prodigio, si trovò ad attingere proprio in quell'attimo e invece dell'acqua portò a casa la conca piena d'oro.
    Tra i pronostici, è importante notare la prima persona che incontreremo per strada. È di buon augurio incontrare un vecchio o un gobbo, mentre se si incontrerà un bambino o un prete si avrà disgrazia. La ragione di queste credenze è nel principio dell'analogia: il vecchio, vuoi dire che vivremo a lungo; il gobbo, porta bene sempre, tanto più nel giorno in cui tutte le forze hanno il massimo potere: così in Piemonte porta fortuna incontrare un carro di fieno o un cavallo bianco.
    In Romagna, nella ricorrenza del Capodanno, si ha il principio dell'analogia e del contrasto in Romagna, dove i contadini dicono che “bisogna fare un poco di tutti i lavori perché cosi vanno a riuscire tutti bene”. Nell'Abruzzo, invece: sono le donne che danno inizio a quante più faccende è possibile fare. In altre regioni, il primo dell'anno deve trascorrere in riposo, altrimenti ci si affannerà per tutto l'anno.
    Un'altra diffusa credenza è quella delle “calende”, per la quale si ritiene che dal tempo che farà nei primi dodici giorni dell'anno si possa prevedere quello che farà nei dodici mesi. In alcune regioni, come il Friuli, si cerca una conferma estendendo l'osservazione ai successivi dodici giorni, ossia fino a S. Paolo, facendo però riferimento ai corrispondenti dodici mesi in senso inverso. Delle calende si hanno testimonianze bizantine fin dal secolo X d.C., ma dato che all’epoca l’inizio dell’anno non cadeva sempre nella data del 1° Gennaio, si assegnavano le calende tra S. Lucia e Natale, oppure tra Natale e l'Epifania.
    Un altro pronostico è quello dei contadini per prevedere quale sarà il prezzo del grano.
    Essi prendono dal pagliaio una spiga, di cui scelgono dodici chicchi e li pongono sul focolare entro un cerchio di brace. Se il chicco abbinato a un mese salta in avanti, il prezzo del grano in quel mese aumenterà: se all'indietro, diminuirà.
    Ma il bacio sotto il vischio? Anche questo è di buon auspicio. A mezzanotte, se si bacia la persona amata sotto il vischio si avrà amore per tutto l’anno. Pianta che dona prolificità materiale e spirituale, il vischio era sacro per i popoli antichi. Da non dimenticare poi la biancheria intima rossa da indossare a Capodanno: anche questo è un amuleto. L’usanza arriva dagli antichi romani, che lo indossavano come simbolo di sangue e guerra per allontanare la paura.


    ...una favola...


    Nelle valli del Comasco usavano, una volta, la notte di capodanno, appendere alla porta dei casolari un bastone, un sacco ed un tozzo di pane.
    Eccone il perché.
    Molti anni fa, al tempo dei tempi, e precisamente la notte di S. Silvestro, padron Tobia stava contando il proprio gruzzolo in un angolo della sua capanna, quando fu battuto alla porta.
    L'avaro coprì con un drappo i suoi ducati ed andò ad aprire Una folata d'aria gelata ,
    di neve lo colpì in viso.
    Era ung notte d Inferno.
    Sotto la tormenta, fra il nevischio, egli vide un pover'uomo che si reggeva a stento e che non aveva neppure un cencio di mantello.
    Padron Tobia fu molto contrariato da quella vista e domandò bruscamente allo sconosciuto:
    Che fate qui? Che volete? Chi siete?
    Sono un povero viandante sperduto e sorpreso dalla bufera, e vi chiedo in carità di poter dormire nel vostro fienile.
    Io non lascio dormire nessuno nel mio fienile. Andate, andate: non posso far nulla per voi!
    Datem,i almeno un tozzo di pane!
    Non ho pane; andate!
    Datemi un sacco, un cencio da mettermi al collo chè muoio di freddo!
    Non ho sacchi e non ho cenci!
    Almeno un bastone per appoggiarmi...
    Non ho bastoni!
    E chiuso l'uscio in faccia all'infelice, ritornò al suo gruzzolo; ma sotto il drappo, invece di ducati; trovò un pugno di foglie secche.
    Padron Tobia impazzì e terminò i suoi giorni vagando perle vallate natie e raccontando a tutti la sua disgrazia; ma, d'allora in poi, la notte di capodanno tutti appesero alla porta del proprio casolare un bastone, un sacco, un tozzo di pane.
    (Otto Cima)






    E' il 31 dicembre; fuori fa freddo e nevica.
    L'anno vecchio, tra poco, lascerà il posto al Nuovo Anno.
    Ed ecco che "den den den ..."l'orologio batte dodici colpi.
    "è mezzanotte, devo andare" esclasclama il Vecchio Anno.
    E nello stesso istante "TOC-TOC!".
    Apre la porta."Buongiorno! Sono l'Anno Nuovo."
    "Com'è giovane" pensa il Vecchio anno.
    Il Nuovo Anno ha gli occhi azzurri come il mare.
    "Bravo, bravo, ti aspettavo!"
    esclama il Vecchio Anno.
    "Tu sai che devo farti l'esame"soggiunge
    "si usa così dalla notte dei tempi"
    "Sono pronto" esclama il Nuovo Anno.
    "Per quanti giorni devi regnare?"
    "Trecentosessantacinque"
    "E quante settimane sono?"
    "Cinquantadue"
    "E mesi"
    "dodici"
    "Ultima domanda: Sai il nome delle stagioni?"
    "Inverno, Primavera, Estate, Autunno"
    "Bravo, sei promosso!
    Ti saluto, regna bene e fai felice la gente".
    (Lorenzo Taffarel)








    ...PER UN FUTURO MIGLIORE …
    ...Cala il sipario tra poche ore su un anno della nostra vita. Trecentosessantacinque giorni sono andati via lasciando dietro di se una sia di ricordi, di momenti che hanno lasciato cicatrici o carezze dentro di noi. E’come ogni anno in questo giorno, il momento dei bilanci, del tirare le somme per capire che tipo di anno è stato quello che abbiamo appena lasciato. Ci sono molti ricordi che riaffiorano dal passato in questo giorno; le riunioni familiari e le tombolate da bambino con zii e cuginetti. Quel conto alla rovescia tra risate e brindisi che veniva accolto come una liberazione. Poi i petardi, e il lungo inseguirsi nella notte di forti boati e luci che squarciavano lo scuro cielo di quella notte di dicembre. Non so dire che anno è stato quello appena trascorso; o meglio in una giornata di festa o che prelude ad un festeggiamento mi verrebbero da citare episodi non postitivi lasciati da questo 2011 che ci sta lasciando. Non so la crisi economica, piuttosto che Yara, Sarah e quant’altro … dal nostro angolo di pace e di felicità vorrei però augurare a tutti una bellissima serata condivisa in allegria con le persone care per salutare un amico che va via e accoglierne un altro che ci terrà compagnia per i prossimi trecentosessantacinque giorni. Cala il sipario, si spengono le luci sul 2011, un amico che fedelmente ci ha accompagnato, nel momento dei saluti non è né giusto né bello ricordare i momenti brutti, è invece bello cullarsi nel ricordo di quelli belli; un amico ci saluta; tutti abbiamo il sacrosanto diritto di sperare che quello che sta arrivando possa essere più bello, migliore di quello che sta andando via. Già, la speranza; quella, almeno quella nessuno può privarcene, la speranza che questa crisi che ci attanaglia possa svanire, che si possa di nuovo vedere al futuro con ottimismo e positività. Questa notte tutti per un attimo saremo sfiorati dalla stessa unisona identica carezza; tutti allo stesso istante penseremo, spereremo e ci emozioneremo pensando, sperando ad un 2012 migliore, più felice dell’anno che sta andando via. Il segreto della felicità sarà il far rimanere nei ricordi, nel cuore e nell’anima quella sensazione, quella speranza il più a lungo possibile … Sperare in un domani migliore; questo sono certo che tra un brindisi ed un abbraccio sarà il pensiero che ci unirà tutti, indistintamente tutti … .
    (Claudio)



    E' arrivato un treno carico di ...

    Nella notte di Capodanno,
    quando tutti a nanna vanno,
    è in arrivo sul primo binario
    un direttissimo straordinario,
    composto di dodici vagoni,
    tutti carichi di doni...
    sul primo vagone, sola soletta,
    c’è una simpatica vecchietta.
    Deve amar molto la pulizia
    perché una scopa le fa compagnia...
    dalla sua gerla spunta il piedino
    di una bambola o di un burattino.
    - Ho tanti nipoti -, borbotta, - ma tanti!
    e se volete sapere quanti,
    contate tutte le calze di lana
    che aspettano il dono della Befana. -
    Secondo vagone, che confusione!
    Carnevale fa il pazzerellone:
    c’è Arlecchino, c’è Colombina,
    c’è Pierrot con la sua damina,
    e accanto alle maschere d’una volta
    galoppano indiani a briglia sciolta,
    sceriffi sparano caramelle,
    astronauti lanciano stelle
    filanti, e sognano a fumetti
    come gli eroi dei loro giornaletti.
    Sul terzo vagone viaggia la primavera col vento marzolino.
    Gocce ridono e piangono sui vetri del finestrino.
    Una rondine vola,
    profuma una viola...
    tutta roba per la campagna.
    In città, tra il cemento,
    profumano soltanto i tubi di scappamento.
    Il quarto vagone è riservato
    a un pasticcere rinomato
    che prepara, per la Pasqua, le uova di cioccolato.
    Al posto del pulcino c’è la sorpresa.
    Campane di zucchero suoneranno a distesa.
    Un carico giocondo
    riempie il quinto vagone:
    tutti i fiori del mondo,
    tutti i canti di maggio...
    buon viaggio! buon viaggio!
    Giugno,
    la falce in pugno!
    Ma sul sesto vagone
    io non vedo soltanto le messi ricche e buone...
    vedo anche le pagelle:
    un po’ brutte, un po’ belle,
    un po’ gulp, un po’ squash!
    ah, che brutta invenzione, amici miei,
    quei cinque numeri prima del sei.
    Il settimo vagone è tutto sole e mare:
    affrettatevi a montare!
    Non ci sono sedili, ma ombrelloni.
    Ci si tuffa dai finestrini
    meglio che dai trampolini.
    C’è tutto l’Adriatico,
    c’è tutto il Tirreno:
    non ci sono tutti i bambini.
    Ecco perché il vagone non è pieno.
    Sull’ottavo vagone ci sono le città:
    saranno regalate
    a chi resta in città
    tutta l’estate.
    Avrà le strade a sua disposizione:
    correrà, svolterà, parcheggerà da padrone.
    A destra e a sinistra sorpasserà se stesso...
    ma di sera sarà triste lo stesso.
    Osservate sul nono vagone
    gli esami di riparazione.
    Severi, solenni come becchini...
    e se la pigliano con i bambini!
    Perché qualche volta, per cambiare,
    non sono i grandi a riparare?
    Sul decimo vagone ci sono tanti banchi,
    c’è una lavagna nera e dei gessetti bianchi.
    Dai vetri spalancati il mondo intero può entrare:
    e’ un ottimo maestro per chi lo sa ascoltare.
    Sull’undicesimo vagone c’è un buon odore di castagne,
    paesi grigi, grigie campagne
    già rassegnate al primo nebbione,
    e buoni libri da leggere a sera dopo aver spento la televisione.
    Ed ecco l’ultimo vagone,
    è fatto tutto di panettone,
    ha i cuscini di cedro candito
    e le porte di torrone.
    Appena in stazione sarà mangiato
    di buon umore e di buon appetito.
    Mangeremo anche la panca
    su cui siede a sonnecchiare Babbo Natale con la barba bianca.
    (Gianni Rodari)


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    CAPODANNO


    Capodanno nel mondo- Nel resto del mondo sono ancora molte le date utilizzate come inizio, estranee alla storia religiosa cristiana: l’esempio più famoso è il calendario cinese, che non inizia in un giorno preciso bensì nel giorno della seconda luna piena dopo il 21 dicembre (solstizio d’inverno), e quindi in un giorno compreso tra il 21 gennaio e il 21 febbraio. Ormai però anche questo grande Paese ha acquisito l’usanza di festeggiare il 31 dicembre. Il capodanno islamico si festeggia il primo giorno del mese di Muharram e può corrispondere a qualsiasi periodo dell'anno gregoriano, in quanto l'anno lunare impiegato nel calendario islamico è circa 11 giorni più breve dell'anno solare del calendario gregoriano, cosicché una data islamica si "sposta" indietro, rispetto al calendario gregoriano, di circa un mese ogni tre anni. Nel sud est asiatico sono diversi i paesi che festeggiano tra il 13 e il 15 aprile. C’è poi il capodanno ebraico, che si festeggia a settembre, così come quello etiopico, infine il capodanno indù, che si festeggia a metà novembre.
    Per quanto riguarda le usanze e i riti scaramantici, in Giappone, ad esempio, si beve il sakè e si ascoltano i 108 colpi di gong che preannunciano l’arrivo dell’anno. Perché 108? Si ritiene che il numero dei peccati che una persona commette in un anno sia questo ed in questo modo ci si purifichi. In Russia il Capodanno si festeggia due volte: il 31 dicembre, secondo il calendario gregoriano, e il 13 gennaio, secondo quello giuliano. Si usa inoltre aprire la porta al dodicesimo rintocco della mezzanotte per far entrare l’anno nuovo. In alcuni paesi dell’America Latina ci si purifica bruciando dei manichini di cartapesta. In Spagna il Capodanno è molto simile a quello italiano. Si va alle feste di gala o si celebra in strada, anche se sta tornando sempre più di moda fare il cenone in casa e poi uscire a mezzanotte. E’ usanza mangiare 12 chicchi d’uva allo scoccare della mezzanotte. In Germania il Capodanno si festeggia in maschera come a Carnevale. In Gran Bretagna si usa fare un vero e proprio veglione di capodanno, dove si mangia il tacchino ripieno di castagne e il “Christmas Pudding”. In Francia non ci sono particolari tradizioni culinarie, ma non mancano il foie gras, le ostriche, le escargot, i frutti di mare, i crostacei e lo champagne.

    ..un po' di storia..


    Le più antiche testimonianze della festa risalgono all’antica Babilonia di circa 4.ooo anni fa. Approssimativamente nel 2.000 a.C., il capodanno babilonese corrispondeva alla prima luna nuova dell’inverno dopo l’equinozio invernale, ossia il primo giorno di primavera. L’inizio della stagione primaverile, con la natura che inizia a svegliarsi dai rigori e dal letargo invernale, è un periodo logico per festeggiare il nuovo anno.
    I festeggiamenti babilonesi per il nuovo anno duravano 11 giorni. Ogni giorno aveva un suo particolare rituale celebrativo che era estremamente più scenografico, coinvolgente, esuberante dei nostri attuali...un’usanza che è nata nell’antica Babilonia dove i propositi più comuni erano di restituire gli strumenti per il lavoro dei campi presi in prestito...L’usanza di rappresentare il capodanno come un bambino in fasce è iniziata nell’antica Grecia (circa 600 a.C). All’epoca era comuni festeggiare Dioniso (il dio del vino, il Bacco romano), pregando un bambino in fasce che rappresentava la rinascita del dio stesso come lo spirito della fertilità..Anche gli antichi Egizi usavano lo stesso simbolo del neonato per indicare la rinascita.

    Sebbene nei primi secoli dopo Cristo i romani continuassero a festeggiare il capodanno, la Chiesa Cattolica lo condannava come un rituale pagano. Però, quando il cristianesimo si è esteso, la Chiesa delle origini ha introdotto una serie di rituali propri fissandoli, avvedutamente e strategicamente, in corrispondenza delle festività pagane. La stessa sorte è toccata al capodanno che corrisponde alla festa della circoncisione di Gesù. Nel Medioevo, la Chiesa ha proseguito ad opporsi alla celebrazione del Capodanno così, per esempio, nonostante il millenarismo, la sera di S. Silvestro del 999 non dovevano poi essere in molti i preoccupati per il grande passaggio. Malgrado i primi cristiani denunciassero la pratica come pagana, la popolarità del bambino come simbolo di rinascita ha costretto la Chiesa a ritornare sui suoi passi. Così, ha finalmente consentito ai suoi membri di celebrare il capodanno, che rappresentava la nascita di Gesù Bambino.




    RIFLESSIONI


    ...LA FESTA DELLA SPERANZA …
    ...Mi fa sempre uno strano effetto, si ripete ogni anno in questo giorno da quando ho imparato a scrivere. Ogni primo dell’anno provo difficoltà a scrivere il nuovo numero che identifica l’anno che è appena iniziato. Mi piace identificare questa mia piccola difficoltà di scrittura con la novità che l’inizio di un nuovo anno porta con se. E’ chiaro che però questo inizio non è la sola scrittura di una nuova cifra; in ogni inzio, lo dicevo anche ieri, si cela la speranza soprattutto. Si, se dovessi identificare con un concetto, questo giorno lo chiamerei “il giorno della speranza dei desideri”. Come un’onda che dilaga questo sentimento si diffonde e si propaga a macchia d’olio, come un coro unisono tutti si riuniscono in questo desiderata. Una montagna di desideri, di buoni propostiti spunta sull’orizzonte del mondo mentre tutti, come fossimo uniti mano nella mano, siamo accomunati da questo comune sentire. Oggi, siamo tutti uguali nel nostro desiderio, oggi forse per la sola ed unica volta siamo tutti uguali nel desiderio e nell’augurio di un’anno migliore. Non è luogo né momento per specificare differenze tra i desideri di ognuno di noi derivanti da situazioni materiali; sogniamo ancora una volta in questo nostro angolo di pace e di felicità che oggi è il giorno della speranza, è il giorno in cui tutti siamo uguali nel desiderio … come diceva il film “domani è un altro giorno … e si vedrà” … ma oggi almeno oggi che sia festa, festa di speranza per tutti, davvero tutti … BUON INZIO DEL 2012 ….
    (Claudio)



    Il giorno di Capodanno

    Il primo giorno dell'anno
    Lo distinguiamo dagli altri
    come
    se fosse
    un cavallino
    diverso da tutti
    i cavalli.
    Gli adorniamo
    la fronte
    con un nastro,
    gli posiamo sul collo sonagli colorati,
    e a mezzanotte
    lo andiamo a ricevere
    come se fosse
    un esploratore
    che scende da una stella.
    La terra accoglierà questo giorno
    dorato, grigio, celeste,
    lo bagnerà con frecce
    di trasparente pioggia
    e poi lo avvolgerà
    nell'ombra.
    Eppure
    piccola porta della speranza,
    nuovo giorno dell'anno,
    sebbene tu sia uguale agli altri
    come i pani
    a ogni altro pane,
    ci prepariamo a viverti in altro modo.
    (Pablo Neruda)



    Capodanno 2012 feste in piazza e concerti: tutte le feste in piazza d’Italia

    Capodanno 2012: pronti per il cenone dell’ ultimo dell’ anno? Avete già ideato il menù e la 1112-300x225tavola per la festa? Allora è tutto pronto!

    Invece, se fate parte della schira di quelli dell’ ultimo momento o siete ancora pieni dalle abbuffate dei giorni appena passati, ecco qualche idea per voi!

    Vi va di fare un pò di movimento magari partecipando ad un bel concerto?
    In tantissime piazze italiane, ci saranno eventi che con musica, spettacoli e fuochi d’ artificio ci accompagneranno nella notte più lunga dell’ anno!
    Ecco gli appuntamenti nelle maggiori piazze italiane:
    ROMA: Negramaro e Giusy Ferreri ai Fori Imperiali, Laura Pausini e Paola e Chiara al Palalottomatica, Claudio Baglioni all’ Auditorium Parco della Musica e Massimo Ranieri al Granteatro.
    1112-300x256Il concerto di Capodanno è diventato ormai un appuntamento tradizionale dell’ inverno capitolino. Saranno il comico romano Enrico Brignano e l’ ex partecipante di X Factor, Giusy Ferreri a scaldare il pubblico in attesa dello scoccare della mezzanotte in compagnia dei Negramaro, giovani artisti pugliesi ormai ampiamente affermati nel panorama artistico italiano.
    Il Palalottomatica invece si tingerà di rosa, ospitanto le sorelle Paola e Chiara e la straordinaria voce ormai internazionale di Laura Pausini.
    Ranieri invece festeggerà e brinderà col suo pubblico comodamente seduto al Granteatro di Saxa Rubra e Claudio Baglioni per l’ Auditorium ha riservato una delle date del suo nuovo tour ” Dieci Dita “.
    TORINO: Renzo Arbore e l’ Orchestra italiana.
    Capodanno e il 150esimo anniversario dell’ Unità d’ Italia festeggiati in un’ unica notte, attraverso le note dei più grandi successi musicali italiani interpretati da Renzo Arbore e la sua Orchestra Italiana.
    MILANO: Paolo Rossi, Don Gallo, Vinicio Capossela, Giuliano Palma e molti altri.
    Questi e molti altri gli artisti che metteranno a disposizione degli spettatori il loro talento per un Capodanno all’ insegna dell’ altruismo e della beneficenza! In Piazza Duomo si svolgerà il mega concerto ” Genova per noi ” volto a raccogliere fondi per i comuni liguri spazzati via dall’ alluvione di quest’ autunno. Quale miglior gesto per iniziare il nuovo anno se non quello di pnsare al prossimo?
    1113-300x256FIRENZE: Caparezza, musica classica e Gospel.
    Offerta variegata nel capoluogo toscano, il grande cantautore pugliese si esibirà in Piazza della Stazione, offrendo a tutti i presenti i suoi versi pungenti ed attuali conditi da ritmi trascinanti e coinvolgenti.
    Chi invece preferisce ritmi più soft potrà assistere al concerto nel Nuovo teatro del Maggio diretto da Zubin Mehta o allo spettacolo Gospel in Piazza Santissima Annunziata.
    NAPOLI: i fratelli Bennato in Piazza del Plebiscito.
    Nella grande piazza del capolungo campano che sembra abbracciare ogni suo visitatore col suo bellissimo colonnato, si esibiranno i fratelli Edoardo ed Eugenio Bennato, che per la prima volta divideranno il palco.
    SASSARI: Daniele Silvestri.
    Il cantautore romano a partire dalle 22.00 animerà la notte sassarese accompagnato dal tradizionale e suggestivo rito collettivo delle lanterne volanti.
    SALERNO: Gianna Nannini in Piazza Amendola.
    Notte all’ insegna del rock e dell’ energia con Gianna Nannini per i salernitani. Uno spettacolo per tutte le fasce d’ età con un repertorio che va dai classici ” Profumo ” e ” Bello e Impossibile ” alle recenti ballate dedicate alla figlia Penelope.
    VOLTERRA: New Moon New Year.
    Un Capodanno sicuramente originale quello che andrà in scena a Volterra! Sulla scia della saga Twilight, campione d’ incassi nelle sale cinematografiche, per una notte ci si trasformerà in vampiri! Tra tutti i partecipanti, rigorosamente con abito a tema, verranno infatti premiati anche i migliori sosia degli amati personaggi.
    PALERMO: Nino Frassica e la sua band, il gruppo siciliano i Tinturia e l’ attore Massimo Minutella.
    Tutti coinvolti negli spettacoli che coinvolgeranno Piazza Ruggero Settimo, Piazza Verdi e via Roma. Per chi ama invece la musica classica, basterà attendere la sera del 1 Gennaio per godere del talento della soprano Desirèe Rancatore che accompagnata dalla Mediterranea Chamber Orchestra si esibirà al Teatro Biondo.
    MODENA: i Modena City Ramblers in Piazza Grande.
    Nottata di festeggiamenti doppi: l’ inizio del nuovo anno e il ventesimo compleanno della famosa band. Musica, ritmo, folk ed energia, gli ingredienti necessari per accontentare sicuramente i presenti e festeggiare all’ insegna del sostegno a Libera, associazione contro le mafie.
    VENEZIA: tradizione e musica in Piazza San Marco.
    Andrà in scena in una delle piazze più belle e suggestive d’ Italia, il tradizionale bacio collettivo, ribattezzato quest’ anno ” Love 2012 ” .
    Scambio d’ effusioni di buon auspicio per l’ anno nuovo, sulle note della cantante bahiana Rosa Emilia e del percussionista cubano Josè Antonio Molina Ponce.
    BARI: Elio e le Storie Tese in Piazza Prefettura.
    Genio e sregolatezza, talento musicale e irriverenza, questa la ricetta del giudice di X Factor e della sua band per accogliere il nuovo anno, dopo l’ apertura della serata da parte dei gruppi locali Zed e 20th Century Band e le gags del duo comico Boccasile e Maretti.
    RIMINI: Franco Battiato al Piazzale Fellini.
    Il cantautore Franco Battiato intratterà i presenti con un’ Orchestra di 70 elementi e il suo repertorio sul litorale riminese e li accompagnerà nel partecipare al Capodanno più lungo del mondo! Appuntamenti sparsi lungo 10 km per scegliere tra tango, lirica, danza, musica dal vivo, teatro e liscio.
    1113-300x256RICCIONE: Orchestra Sinfonica Rossini di Pesaro.
    L’ attore e comico Dario Vergassola presenterà nella Piazza principale di Riccione il concerto dell’ Orchestra Sinfonica Rossini di Pesaro con Stefano Bollani; per chi invece preferisce la discoteca, Riccione e Rimini non perdono la loro identità danzante e offriranno nelle discoteche più rinomate della riviera, serate lunghe tutta la notte.
    BOLOGNA: Il Rogo del Vecchione.
    Tradizione bolognese in Piazza Maggiore che consiste nel bruciare ogni anno una scultura diversa, che rappresenta l’ anno appena trascorso. Quest’ anno il compito di realizzare la scultura è stato affidato all’ illustratore Paper Resistance. Chissà quale sarà il fantoccio di quest’ anno …
    Le offerte che propongono le piazze sparse in lungo e in largo nello stivale accontenteranno tutti





    un click..per una magia!!



    FELICE....

    !!!!

     
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55 replies since 25/12/2010, 23:30   6989 views
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