I RETTILI

animali terra e acqua..coccodrilli..serpenti

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  1. almamarina
     
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    IL SERPENTE



    Col termine serpente, od ofide, vengono comunemente chiamati i Rettili Squamati appartenenti al sottordine Serpentes (od Ophidia). La filogenesi dei serpenti è collegata strettamente a quella delle lucertole (nome comune dei rettili appartenenti sottordine Sauria), con i quali costituiscono l' ordine Squamata. Esistono molte specie di lucertole prive di arti che assomigliano in modo superficiale ai serpenti, ma la loro parentela è più lontana di quanto possa sembrare. I serpenti, inadatti a vivere in un clima freddo, nelle zone temperate quando arriva l'inverno si abbandonano a una sorta di coma letargico fino alla fine dell'inverno. La scienza che studia i serpenti è chiamata ofiologia e i suoi studiosi ofiologi.

    Alimentazione
    I serpenti sono
    animali carnivori, si nutrono quindi di piccoli animali, compresi altri rettili e serpenti, uccelli, uova o insetti. Alcune specie sono dotate di un morso velenoso con il quale uccidono la preda prima di nutrirsene oppure la paralizzano; altre invece uccidono le prede per costrizione. I serpenti ingoiano la preda senza masticarla poiché, disponendo di una mascella e di altre numerose articolazioni del cranio estremamente flessibili possono aprire la bocca e ingoiarla interamente, anche se queste sono di grandi dimensioni

    Pelle
    La pelle è coperta di squame. La maggior parte dei serpenti utilizza le squame della pancia per muoversi. Le loro palpebre sono squame trasparenti che rimangono perennemente chiuse. I serpenti mutano periodicamente la loro pelle. Diversamente da altri rettili, questa mutazione è fatta in un solo passo, come tirarsi fuori un calzino. Lo scopo della muta è la crescita delle dimensioni del serpente, dunque indispensabile per il miglioramento del movimento.

    I serpenti e l'uomo
    I serpenti non si nutrono normalmente di uomini, ma si sono comunque registrati casi di bambini mangiati dai grandi costrittori nella giungla. Anche le specie più aggressive preferiscono, di norma, evitare il contatto.

    A causa della presenza di molte specie velenose, alcune con tossine mortali per l'uomo, i morsi di serpenti sono tra i più pericolosi: la diversa composizione del veleno può comportare vari sintomi per ogni morso.

    I serpenti causano ogni anno tra i 30 ed i 40 mila morti, il maggior numero dei quali nel sud-est asiatico.


    In Italia gli unici serpenti velenosi sono rappresentati dalle vipere il cui morso comporta un'intossicazione molto simile da specie a specie ed una sintomatologia comparabile: in primo luogo compare dolore nel punto colpito (punto nel quale si possono riscontrare i segni lasciati dai denti veleniferi) successivamente compare una tumefazione alla quale fanno seguito sintomi generali di shock, con dolori gastrici ed intestinali, vomito e diarrea, dopo due ore il morso provoca la morte.

    La terapia si basa, principalmente, sul rallentamento dell'assorbimento del veleno, fino alla somministrazione di un siero antiofidico.
     
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  2. tomiva57
     
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    a me fanno un po...ribrezzo...
    grazie marina.....
     
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  3. almamarina
     
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    CITAZIONE (tomiva57 @ 13/6/2010, 18:20)
    a me fanno un po...ribrezzo...
    grazie marina.....

    ivana ...........io ne ho terrore .........forse perchè da bambina io abitavo in montagna e le raccomandazioni non si sprecavano........... :cry:

    ciò non toglie che sono utili per la catena alimentare..........
     
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  4. ZIALAILA
     
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    MITI E LEGGENDE

    IL SERPENTE



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    Riabilitato dalla sola funzione malefica tramandataci da una vecchia concezione, rappresenta il principio vitale stesso.






    Non c'è, forse, animale più rappresentato nella simbologia di tutti i tempi come il serpente. In moltissime culture, nelle leggende, nelle cosmogonie, nei miti, nell'iconografia, protagonista assoluto di molte storie ataviche, è un simbolo dell'inconscio collettivo che riveste grande importanza.
    Per non parlare dei sogni che in molte fasi dell'analisi, in soggetti diversi, rappresentano serpenti mordaci, in agguato o dormienti, spaventosi o "stranamente" rassicuranti.
    E' simbolo della conoscenza, per questo può anche essere pericoloso, come recita il mito cristiano della creazione.
    Il serpente rappresenta un simbolo polivalente, universalmente presente in tutte le culture.
    E' l'antenato mitico, il vivificatore, simbolo stesso della cura, è l'animale originario alle sorgenti della vita e della libido.
    Nella nostra cultura prevale il suo lato negativo in quanto la Cristianità, soprattutto nel pensiero medioevale, ne ha sottolineato la valenza malefica e distruttrice, associandolo spesso alla lussuria della donna (Eva o la Bestia dell'Apocalisse).

    Archetipo fondamentale, o meglio complesso di archetipi legato alle origini, rimanda al ciclo continuo della vita:

    l'Uroboro, il serpente che si morde la coda, sostenendo e avvolgendo la creazione in un cerchio continuo, ne impedisce la fine.
    Nella sua forma viva, circolare, rappresenta l'eterno ritorno.

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    Animale-simbolo considerato in modo contraddittorio, in molte culture arcaiche rappresenta il mondo degli inferi e il regno dei morti per la sua abitudine a ritirarsi in luoghi nascosti o in buche della terra, ma anche il suo contrario per quella sua apparente capacità di rigenerarsi attraverso il cambio della muta. In tal modo, e un po' ovunque nel mondo, rimanda alla vita e alla morte, al chiaro e allo scuro, sempre, indissolubilmente, legati.

    Essendo in relazione con la terra è in rapporto con gli antenati.
    Per questo molte leggende parlano di serpenti sacralizzati.
    Rappresenta lo spirito di una grande divinità, cosmografica e geografica.

    In Africa è la più antica imago-mundi. In molte cosmogonie è l'Oceano stesso che racchiude in un quadrato la Terra.

    In India, nel tantrismo è la kundalini, un serpente arrotolato alla base della colonna vertebrale che, risvegliandosi, vivifica i chakra; nel macrocosmo è Ananta, che serra tra le sue spire la base dell'asse del mondo.

    In Cina è il quinto animale dello Zodiaco, è astuto e pericoloso.

    In Giappone, nello scintoismo, svolge un'importante funzione nel mito.

    Il Grande Serpente Originario è l'Alfa e l'Omega di ogni manifestazione:
    evocato, adorato o temuto da molti popoli in Africa, in India, in Indonesia o in Estremo Oriente. E' il principio di ogni cosa e abita gli strati più profondi della terra, è la riserva, il potenziale da cui provengono tutte le manifestazioni. Rappresenta in modo intenso l'energia psichica, le forze che giacciono nel profondo.

    Sul piano umano, è il doppio simbolo dell'anima e della libido e rimanda ad un'ambivalenza sessuale che lo fa essere, in molte tradizioni, maschio e femmina insieme o gemello di se stesso.

    In Africa, nelle società matriarcali, è signore delle donne e della fecondità, ma anche in India, in Brasile, in Cina e in Nuova Guinea. In Australia due serpenti antenati percorrono la terra senza posa e, a ogni loro sosta, lasciano i maiaurli, spiriti di bambini.

    Sia nella cultura greca che in quella egizia, il serpente è colto nella sua doppiezza: è temuto in quanto ha il potere di ricondurre il cosmo nel caos iniziale dell'indifferenziato. Ma è anche apprezzato e venerato poiché rappresenta l'altra faccia dello spirito, il vivificante, l'ispiratore della vita.

    Per questo Atena, dea di ogni scienza, tiene in mano e sul petto il serpente da cui nascono altre divinità e Iside porta sulla fronte il cobra reale simbolo di conoscenza, sovranità ed eterna giovinezza.

    Il serpente è anche noto come medico e indovino. Esculapio, dio della medicina, è rappresentato con il caduceo (dal greco: verga dell'araldo).
    Questo oggetto, attributo di Mercurio, consiste in una bacchetta, talvolta alata, intorno alla quale si attorcigliano due serpenti, simbolo del principio dialettico. Nell'esoterismo è la conoscenza legata al mistero dei processi vitali, per questo è rappresentato sulla croce dei farmacisti.
    Essere padrone del serpente significa libero accesso all'inconscio (per questi i bambini sono privilegiati rispetto agli adulti)
    e conoscenza di tutti i segreti: gli incantatori, nell'antichità, erano degli iniziati.

    Vi è un'analogia tra l'intestino, che ne riproduce la forma, il serpente e il labirinto. Questo chiarisce l'origine delle pratiche divinatorie fondate sull'esame delle viscere.

    Quetzalcoatl, il serpente alato nel mito azteco, incarna le qualità del serpente e dell'uccello, collega cioè terra e cielo, ed è una figura rigeneratrice.

    Nell'età moderna, il drago rappresenta l'ostacolo che l'Eroe ha da affrontare per il bene dell'umanità. Secondo interpretazioni più recenti, ai suoi eccessi, è il super-uomo che prende sempre più distanza dalle forze primordiali dell' inconscio.

    Visto sotto questa luce, il serpente, riabilitato dalla sola funzione malefica tramandataci da una vecchia concezione, rappresenta il principio vitale stesso da cui deriva, come scrive Keyserling quel disagio della nostra civiltà di una coscienza unilaterale diurna giunta alla sicurezza di sè che ci porta a sotterrare le radici della vita originaria e quindi, in un certo senso, a negarla tout-court.


    Laura Ottonello dal web


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  5. almamarina
     
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    RETTILI

    I rettili si sono evoluti 300 milioni di anni fa', fino ad essere in grado di staccarsi definitivamente dalle acque, in questo modo:

    deponendo uova protette da un guscio duro e poroso che contiene le sostanze nutritive per lo sviluppo dell'embrione, adatte quindi ad essere deposte nel terreno;
    ricoprendo la loro pelle di squame che ne impediscono la disidratazione e permettono loro di vivere sulla terraferma anche in ambienti aridi.
    Sono animali eterotermi
    Respirano esclusivamente attraverso i polmoni
    La riproduzione è sessuata con fecondazione interna e sono per lo più ovipari
    I rettili si dividono in: sauri e ofidi.
    Fra le altri specie di rettili ricordiamo i coccodrilli, gli alligatori e i caimani, caratterizzati dalle robusta placche ossee rivestono la cute, le testuggini e le tartarughe dal caratteristica scudo protettivo.


    I coccodrilli sono i rettili che raggiungono le maggiori dimensioni e sono particolarmente adatti a vivere nell'acqua: le narici, gli occhi e le orecchie sono sulla sommità del capo, in modo che possano essere utilizzati anche quando il capo è immerso in acqua.




    I sauri sono caratterizzati da quattro possenti arti, questi sono: l'iguana, il camaleonte, la lucertola, il varano e due uniche specie velenose: il mostro di Gila e l'eloderma orrido.

    Gli ofidi, comunemente detti serpenti, hanno il corpo allungato e cilindrico e sono privi di arti; sono ofidi il Boa, il Pitone, la Biscia, il serpente a sonagli, l'anaconda e la vipera.

     
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  6. tomiva57
     
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    Nome comune: LUCERTOLA (Inglese: wall lizard)
    Genere: Lacerta
    famiglia: Lacertidi (Lacertidae)
    Ordine: Squamati (Squamata)
    Classe: Rettili (Reptilia)
    A cura di Stefania Busatta


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    CARATTERISTICHE

    La lucertola è un rettile di color verde-grigiastro. Lo spostamento avviene ondulando il corpo
    lateralmente e portando in avanti le zampe in modo alternato. Questo animale si arrampica con
    facilità su qualsiasi superficie e con qualsiasi pendenza. Le zampe, particolarmente articolate e
    mobili, terminano con le dita fornite di unghie.
    I caratteri della lucertola sono particolarmente arcaici e possono ricordare un dinosauro in
    miniatura. La testa è distinta dal corpo ed è protetta da una serie di scaglie ben disegnate e
    robuste. Il ventre è coperto di scaglie più grandi e spesso prive di colorazione. Anche la coda è
    ricoperta di squame poste circolarmente.
    Le dimensioni possono variare con la specie, ma raramente superano i 30 cm.
    VITA E ABITUDINI
    La lucertola trascorre molto tempo a scaldarsi sotto i raggi del sole. Ricordiamo, infatti, che
    anche la lucertola, così come i suoi simili, non è in grado di regolare la temperatura corporea e
    quindi deve continuamente cercare luoghi tiepidi.
    Quando giunge l’inverno, la lucertola ricerca qualche luogo sicuro e ben riparato dove trascorre
    la stagione ostile. Successivamente al risveglio primaverile, i suoi movimenti appaiono lenti e
    goffi, e facilmente può cadere vittima di qualche predatore, soprattutto uccelli, rettili ma anche
    mammiferi.
    Il periodo riproduttivo corrisponde alla primavera. I maschi marcano il territorio con delle
    sostanze prodotte all’altezza femorale. Possono giungere anche a combattimenti cruenti per
    accedere alla femmina. Anche l’accoppiamento non appare particolarmente soft e il maschio
    afferra la partner alla schiena con un morso. La maturità sessuale giunge a circa tre anni d’età.
    La femmina depone le uova in buche diverse e il calore del sole consentirà giungere a
    maturazione e schiudersi. La Lacerta vivipara è l’unica che mette al modo una prole già
    indipendente.
    La lucertola è molto curiosa ed è attratta da tutto ciò che, di piccola dimensione, si muove, nella
    speranza si tratti di qualche preda.

    DOVE E’ POSSIBILE INCONTRARE LA LUCERTOLA
    E’ presente in Africa e in Europa.

    CURIOSITA’
    Così come altri rettili, anche la lucertola utilizza il metodo della mutilazione spontanea
    (autotomia) in cambio della salvezza. Infatti, in caso di pericolo estremo questo animale
    preferisce distrarre il nemico con un pezzettino di coda e scappare nel frattempo velocemente.[/color]
     
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  7. ZIALAILA
     
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    CURIOSITA' -- AUTOTOMIA continua ...


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    Esiste un punto esatto in cui avviene il distacco. C'è infatti una sezione della coda in cui abbondano delle cellule staminali, ovvero dei precursori indifferenziati delle normali cellule funzionali che compongono un individuo.

    La lucertola a scopo di difesa è in grado di staccare volontariamente il pezzo di coda a valle di questo punto, lungo un piano di rottura prestabilito, tale segmento, continuando a muoversi, può confondere il predatore consentendo la fuga della lucertola (autotomia). Successivamente nell'arco di alcuni giorni la coda ricrescerà. La velocità di rigenerazione è da mettere in relazione con la facilità con cui l'autotomia si verifica. In esemplari in cui tale evento è molto frequente gli arti si rigenerano molto rapidamente (legge di Lessona). Addirittura può succedere che la coda non si stacchi completamente e che una seconda spunti dalla ferita.
    Se si tagliasse la coda in un punto differente la probabilità che ricresca è più o meno la stessa che si avrebbe amputando un arto ad un essere umano.

    La lucertola non è l'unico animale in grado di utilizzare questo affascinante sistema di difesa: anche alcuni tipi di piovra fanno lo stesso con i propri tentacoli. Anche l'orbettino che assomiglia ad un serpentello, ma in realtà è una lucertola senza gambe, se gli viene spezzata la coda, questa gli ricresce.
     
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  8. tomiva57
     
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    Iguana

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    Origine e storia


    L’Iguana appartiene all’ordine dei Sauri, famiglia Iguanidae, sottofamiglia Iguaninae. L’area di distribuzione comprende le foreste caldo-umide della fascia geografica che va dal Messico al Brasile. L’iguana è sotto la protezione della II° appendice della convenzione di Washington, per questo deve essere sempre accompagnata dal certificato CITES. Caratteristiche fisiche "Il proprietario di un pet shop dovrebbe rivolgere la sua attenzione verso esemplari giovani, ma tener presente che un animale adulto può raggiungere una lunghezza totale di oltre 2 metri nei maschi e di circa 1,20 metri nelle femmine. La caratteristica che permette la distinzione tra maschi e femmine una volta raggiunta la maturità sessuale è nei maschi la presenza di una giogaia molto sviluppata e di pori femorali ben visibili. Il colore di fondo più comune é il verde brillante attraversato da strisce trasversali più scure sul corpo e sulla coda che si scuriscono con l’avanzare dell’età. La colorazione varia in base all’età (è più brillante nei giovani esemplari), alla provenienza geografica (in alcune popolazioni il colore di fondo è arancione o blu-grigio), all’umore e lo stato di salute dell’animale.
    Habitat

    L’iguana è un specie arboricola e in natura tende a vivere nelle vicinanze dei corsi d’acqua ove trova rifugio in caso di pericolo; esistono singole popolazioni, di solito di animali più piccoli, che vivono in ambienti più secchi. Per questo il proprietario di un pet shop dovrà allestire un terrario con habitat adeguato.

     
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  9. almamarina
     
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    Il camaleonte




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    Il camaleonte è un rettile piuttosto difficile da allevare e molto esigente dal punto di vista alimentare, alcune specie si adattano con relativa facilità a vivere in un terrario adeguatamente curato e possono vivere anche 7/8 anni, altre sono così delicate da riuscire a "sopravvivere" in cattività pochi mesi o addirittura poche settimane.
    Il Camaleonte è normalmente consigliabile solo ad "esperti" ma, con le dovute attenzioni e con l'amore per gli animali che deve assolutamente contraddistinguere chi si accinge ad acquistarne uno per la prima volta, regalerà anche al meno esperto grandissime soddisfazioni insieme alla meraviglia nello scoprire a poco a poco le eccezionali doti nel trasformarsi nelle sue infinite tonalità di colore.

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    Vi accorgerete che solo pochissimi commercianti e pochissimi veterinari conoscono i rudimenti dell'allevamento del Camaleonti e che ancora non esiste alcuna pubblicazione in italiano su come allevarli.

    Quasi tutti i camaleonti vivono in Africa e in Madagascar ma alcune specie si trovano anche in Asia e in alcune zone europee. Le caratteristiche peculiari del camaleonte, sono gli occhi sporgenti indipendenti fra loro, la capacità di lanciare la lingua per catturare le prede ad una distanza talvolta superiore a quella della lunghezza dell'animale e l'eccezionale capacità di cambiare colore della pelle.
    Pensateci bene prima di acquistarne uno: sono animali difficili da allevare.
    Necessitano di costanti cure e attenzioni per poter vivere in cattività. In nessun caso devono essere considerati come giocattoli di cui stancarsi di fronte alle prime difficoltà. E indispensabile documentarsi precedentemente sulle abitudini e sulle loro necessità. Ricordate che non sono animali da compagnia e quindi, non amano essere maneggiati o accarezzati ma bisogna limitarsi ad osservarli.

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    Come sceglire

    E bene evitare, per quanto possibile, animali selvatici e preferire quindi esemplari nati in cattività che non hanno subito lo stress della cattura. E'preferibile orientarsi verso esemplari giovani piuttosto che adulti e più difficilmente acclimatabili.
    Tra i C. più robusti reperibili sul mercato italiano e consigliabili quindi a chi si avvicina a questi animali per la prima volta, ci sono il Chamaeleo calyptratus ed il Chamaeleo pardalis.
    Per la legge internazionale, tutti gli esemplari di tutte le specie di C. devono avere il relativo certificato C.I.T.E.S., ricordatevi quindi di acquistare esclusivamente C. provvisti di tale documento onde evitare salatissime multe e il sequestro dell'animale stesso.
    Esaminate scrupolosamente l'animale che dovrà apparire sano: non dovrà presentare alcuna abrasione, ferita o rigonfiamento sulla pelle. Gli occhi dovranno essere vispi e non infossati.
    Accertatevi dal venditore che il C. abbia già ricevuto un trattamento contro i parassiti interni. Comunque, dopo l'acquisto fate sempre controllare le feci dal veterinario (circa 20.000 lire) e ripetete poi questo esame ogni 6 mesi circa.

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    terrario ideale

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    terrario non idoneo

    Il terrario è un elemento di fondamentale importanza nell'allevamento di questi animali. Indispensabili sono un'adeguata illuminazione e una buona ventilazione.
    Per questi rettili, almeno per le specie arboricole, sono più adatti terrari che si sviluppano in altezza. Le dimensioni minime si calcolano in base alla lunghezza totale che l'animale raggiungerà da adulto moltiplicandola per 3 per calcolare l'altezza e per 2 per la larghezza e la profondità del terrario. Non dimenticate che ci sono specie che superano i 50 cm di lunghezza testa-coda.
    Evitate gli acquari o i terrari di vetro che normalmente vengono venduti nei negozi di animali a causa della scarsa circolazione d'aria che questi permettono. Il terrario ideale per il C. è fatto con un telaio di alluminio o legno. Almeno un intero lato deve essere fatto di rete del tipo utilizzato per le zanzariere per consentire una adeguata circolazione d'aria. Per gli altri lati invece potete utilizzare del plexiglas o altri materiali leggeri e facilmente lavabili.
    Ponete all'interno del terrario alcuni rami e una o più piante non tossiche dato che alcune specie di C. come il calyptratus a volte ne mangiano le foglie. Ottime sono il Pothos o il ficus Benjamina.
    Di primaria importanza è la costante pulizia del terrario. Evitate sempre l'accumulo di escrementi e di insetti morti che potrebbero causare l'insorgersi di muffe e batteri. Per facilitare le operazioni di pulizia, potete mettere dei fogli di carta assorbente sul fondo del terrario. E' bene evitare l'utilizzo di substrati, come si fa per altri rettili, in quanto potrebbero venire ingeriti dal C. e provocare blocchi intestinali letali.
    La spesa per la costruzione di un terrario di medie dimensioni è di circa 120.000 lire inclusa la pianta.
    Acquistate il camaleonte solo dopo e mai prima di aver completato la costruzione del terrario.


    ILLUMINAZIONE
    Un altro elemento di primaria importanza per la salute del Camaleonte è l'illuminazione corretta.
    Mettete all'interno del terrario un comune faretto ad incandescenza (massimo 60W) sotto al quale il C. potrà crogiolarsi durante il giorno. In nessun modo l'animale dovrà entrare in contatto con la lampada per evitare pericolose ustioni, a questo scopo potrà servire della rete per coprire il faretto e il relativo portalampada.
    Una temperatura tra 25 e 28°C, con un differenza di circa 5°C tra la zona più calda e la zona più fresca del terrario, è indispensabile per dare all'animale la possibilità di regolare la temperatura corporea. Durante la notte la temperatura del terrario non dovrebbe mai scendere sotto i 18°C, in caso contrario può essere necessario l'utilizzo di un cavetto o un tappetino riscaldante sul fondo del terrario.
    Esclusivamente la luce non filtrata del sole e quella di pochi tipi di lampade speciali per rettili evitano, accompagnati da una corretta alimentazione, l'insorgere di gravi decalcificazioni allo scheletro dell'animale.
    E' quindi indispensabile installare anche una lampada del tipo a tubo fluorescente, speciale per rettili, come la Sylvania Reptistar oppure la Zoomed ReptiSun 5.0 che per ora sono le uniche sul mercato veramente capaci di emettere una quantità sufficiente di raggi UV-B per evitare problemi al metabolismo delle ossa (40.000-80.000 lire).
    Non interponete vetri o plastiche tra la lampada e l'animale dato che filtrerebbe la quasi totalità dei raggi UV emessi.
    Durante il periodo estivo, se il tempo lo permette, il C. dovrebbe essere esposto alla luce diretta del sole. Occorre assicurarsi che l'animale abbia la possibilità di spostarsi in una zona ombreggiata se dovesse essere troppo caldo onde evitare pericolosi colpi di calore.

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    ALIMENTAZIONE

    Acqua/Umidità
    Una buona idratazione, specialmente per un esemplare appena acquistato, è indispensabile.
    A differenza di molti rettili però, i C. difficilmente bevono l'acqua da una ciotola ma, come in natura, leccano l'acqua che gocciola o si deposita sulle foglie. Per questo è indispensabile utilizzare uno sgocciolatore come quelli utilizzati per irrigare le piante, o più semplicemente un vasetto con un tubicino. Potete provare ad avvicinare il tubicino sgocciolante alla bocca del C. che, se non sarà particolarmente impaurito, comincerà a bere.
    Inoltre bisogna spruzzare con un vaporizzatore le foglie e le pareti del terrario più o meno frequentemente in maniera da mantenere l'umidità ai valori ideali a seconda della zona di provenienza della specie che può essere più arida o più umida.
    Generalmente l'umidità non deve scendere sotto il 50%. In caso contrario usate un umidificatore per ambienti (circa 50.000 lire) mettendolo accanto al terrario.
    Non create mai ristagni d'acqua all'interno del terrario che potrebbero facilitare lo sviluppo di muffe.


    Cibo

    A parte qualche grossa specie quale il Camaleonte parsonii e il Camaleonte oustaleti in grado di mangiare anche piccoli uccelli o topi, la dieta dei è costituita da insetti vivi.
    Nutrite quotidianamente il vostro camaleonte mettendo 4-5 grilli della dimensione adeguata in una ciotola dalle sponde abbastanza alte da evitare fughe.
    Non date mai in pasto. gli insetti prima di averli adeguatamente nutriti in modo che costituiscano una dieta il più nutriente possibile. E' possibile anche aggiungere al cibo degli insetti gli stessi integratori di calcio e vitamine
    E' molto importante variare il più possibile la dieta del proprio C. per offrirgli un'alimentazione equilibrata e per evitare che l'animale si stanchi dello stesso cibo e smetta di mangiare.

    Questi sono i tipi di insetti più facilmente reperibili in commercio:

    Grilli
    Sono facilmente reperibili nei negozi di animali specializzati in rettili, possono costituire l'elemento base della dieta del C.. Nutrite sempre i grilli con cereali come l'orzo schiacciato o il germe di grano e, come fonte d'acqua, usate verdure fresche come carote, radicchio o mela.

    Camole della farina
    Solitamente vengono vendute presso i negozi di caccia e pesca. Vanno nutrite con crusca e orzo schiacciato con l'aggiunta di qualche pezzo di carota, mela oppure del pane o biscotti per canarini.

    Camole della farina giganti dette anche "caimani"
    Simili alle camole della farina ma di dimensioni molto più grandi, si acquistano anch'essi presso i caccia e pesca e vanno alimentati allo stesso modo.

    Camole del miele
    Anche queste si possono trovare facilmente presso i caccia e pesca. Anche se graditissime ai C. contengono molti grassi e per questo possono costituire solo in piccola parte la dieta del C..

    Insetti selvatici
    Per variare la dieta del C., specialmente durante il periodo estivo, potete cacciare insetti selvatici come ragni, cavallette, mosconi, mantidi, insetti stecco, ecc. Sono da evitare gli insetti di colore rosso che solitamente sono tossici. E' consigliabile fare un esame delle feci al C. alla fine dell'estate dato che gli insetti selvatici possono essere vettori di parassiti.


    Integratori alimentari

    Tutti i C tenuti in cattività, specialmente durante la crescita, la gestazione ed i periodi invernali quando non stanno al sole, hanno bisogno di supplementi di calcio e di vitamine.
    Per prevenire fenomeni di decalcificazione e di osteoporosi, molto comuni nei C. bisogna utilizzare almeno 2/3 volte alla settimana un integratore di calcio in polvere senza fosforo. Uno dei più usati al mondo con questi animali è il Rep-Cal® costituito da calcio e vitamina D3 che aiuta a fissare il calcio alle ossa.
    Come integratore multivitaminico è meglio utilizzare almeno una volta alla settimana un prodotto che contenga beta-carotene piuttosto che vitamina A, dato che quest'ultima è causa frequente di edema alla gola in molte specie. Ottimo è l'Herptivite® prodotto sempre dalla Rep-Cal Labs.
    Un particolare cenno merita anche il polline d'api che, essendo molto ricco di vitamine, aminoacidi e sali minerali, può essere utilizzato quotidianamente come integratore dandolo direttamente al C. o aggiungendolo al cibo dei grilli.
    Tutti gli integratori in polvere si somministrano spolverando gli insetti prima di darli in pasto al Camaleonte




    L'accoppiamento

    Se volete fare accoppiare i vostri C., mettete la femmina ricettiva nel terrario del maschio. La ricettività della femmina si manifesta differentemente in ogni specie, nel C. calyptratus, ad esempio, compaiono dei puntini azzurri mentre il C. pardalis assume una colorazione marrone chiaro uniforme.
    In ogni caso, nel dubbio, potete provare ugualmente a metterli insieme e, se la femmina dovesse reagire spalancando la bocca, gonfiandosi e aggredendo il maschio, è meglio separarli onde evitare ferite e inutile stress, e riprovare un altro giorno.
    Normalmente i C. raggiungono la maturità sessuale tra i 6 e 12 mesi.
    Durante la gestazione le femmine necessitano di una buona idratazione e un maggior supplemento di calcio e vitamine.
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    Deposizione delle uova

    Quando la femmina inizia a non mangiare, diventa irrequieta e scende sul fondo del terrario, significa che è pronta a deporre le uova. Mettetela subito in un grosso contenitore, precedentemente preparato, riempito con 30 cm di terra, qualche ramo e riscaldato alla stessa temperatura del terrario. La femmina comincerà a scavare il nido e a deporre le uova che, a seconda della specie, possono variare da 5 a 60 e potrà impiegare anche 12-24 ore per deporle tutte. A deposizione completata riponete il C. nel terrario e idratatelo dandogli da bere abbondantemente e ricominciate a nutrirlo regolarmente sempre con l'aggiunta di integratori di calcio e vitamine.
    Alcune specie di C. come il C. jacksonii sono ovovivipare e quindi non depongono uova ma partoriscono piccoli già sviluppati.


    Rimuovete delicatamente le uova dalla terra e riponetele in un altro contenitore riempito di vermiculite bagnata (500 gr. di vermiculite e 300 gr. di acqua) alla distanza di qualche centimetro l'una dall'altra e lasciandole un pò scoperte.
    Coprite il contenitore con della plastica trasparente per alimenti facendo alcuni fori con uno spillo per far circolare l'aria e mettetelo in un incubatore o un contenitore riscaldato. Una temperatura di 25° C è idonea per quasi tutte le specie più comuni. E' necessario aprire il contenitore ogni tanto per controllare le uova e spruzzare un pò d'acqua sulla vermiculite per compensare l'evaporazione.
    Le uova si schiuderanno dopo un periodo variabile dai 3 ai 12 mesi a seconda della specie.


    Allevamento dei neonati

    I neonati, che devono essere denunciati alla Guardia Forestale, vanno nutriti con drosofile (moscerini della frutta), grilli molto piccoli o moschine. Dategli da bere spruzzando almeno 2 volte al giorno le foglie e le pareti del terrario. I C. si possono tenere insieme fino ai primi mesi di vita dopodiché vanno sistemati in terrari diversi.





    In Italia sono ancora pochi i veterinari specializzati in rettili a cui rivolgersi nel caso il C. abbia problemi di salute. E' molto importante non sottovalutare piccoli sintomi che potrebbero trasformarsi in problemi difficili da curare se trascurati. Solo con un'attenta osservazione del vostro C. potrete essere precisi nel descrivere i problemi, fornendo al veterinario un quadro preciso sulla situazione. Rivolgetevi esclusivamente a veterinari con esperienze sui rettili.


    Stress

    Tutti i C. in cattività soffrono di stress. Lo stress può essere letale in quanto, se molto elevato, abbassa le difese immunitarie e rende il C. facilmente attaccabile da malattie, parassiti o anoressia.
    Per questo è necessario fare di tutto per evitare inutili stress mettendo il C. da solo in un terrario posizionato in una zona poco trafficata della casa e maneggiandolo solo se necessario.


    Parassiti

    La presenza di parassiti interni, quali nematodi, ossiuri, filarie ecc., è molto frequente nei C. in special modo negli esemplari di cattura e, se associata allo stress della cattività, può trasformarsi in una delle cause primarie di morte. Un farmaco utilizzato con successo contro i nematodi, ossiuri e filarie è il Panacur® (Fenbendazolo) con un dosaggio di 75 mg/kg per via orale, da ripetersi dopo due settimane.
    L'Invermectin®, utilizzato nei rettili da alcuni veterinari, è molto tossico e può essere mortale per alcune specie come per il C. pardalis.
    In ogni caso, qualunque trattamento è rischioso su animali fortemente infestati ma senza alternative.
    Un iniziale e poi periodico controllo delle feci è molto importante e, nel caso si riscontri la presenza di parassiti, è necessario interpellare un veterinario specializzato. Controllate anche esternamente il vostro C. dato che alcune specie di parassiti interni sono spesso visibili attraverso la pelle.


    Anoressia

    Un'altra comune causa di morte nei C. è l'anoressia. Il rifiuto del cibo è solitamente dovuto ad altri problemi: lo stress, i parassiti interni, le malattie, una dieta scarsa di minerali e vitamine o la scarsa varietà di insetti, portano il C. a smettere di mangiare completamente e di conseguenza a una tragica morte.


    Disidratazione

    Quasi tutti i C. in commercio sono fortemente disidratati dato che, prima di arrivare a destinazione, percorrono lunghi viaggi senza bere. Dategli da bere abbondantemente e vaporizzate frequentemente le foglie, le pareti del terrario e anche direttamente il C.. Nei casi più gravi può essere necessario l'intervento del veterinario con iniezioni idratanti.


    Edema

    Nei C. l'edema si manifesta più frequentemente nella zona della gola con un accumulo di liquidi. In genere è provocato da un eccesso di vitamina A nella dieta causato da un integratore di vitamine non adatto.


    Problemi alle ossa

    Per un corretto sviluppo delle ossa è necessaria l'esposizione al sole durante l'estate e l'utilizzo di speciali lampade ad ampio spettro durante il resto dell'anno . I raggi UV assorbiti dalla pelle permettono al C. di metabolizzare la vitamina D3 indispensabile per fissare il calcio alle ossa e per evitare quindi irreparabili problemi di decalcificazione ed osteoporosi dello scheletro. Se un animale colpito da tali problemi non viene sottoposto, sotto controllo veterinario, ad un trattamento intensivo con calcio, vitamina D3 e raggi UV-B, è condannato a morire per l'incapacità di muoversi e mangiare a causa dello scheletro molle.


    Malattie respiratorie

    Di solito, le malattie respiratorie, si manifestano con difficoltà respiratorie (bocca aperta) e con un eventuale eccesso di muco all'interno della bocca. Per evitare queste infezioni, prestate molta attenzione alle correnti d'aria ed agli sbalzi di temperatura. Se il C. si ammala consultate subito un veterinario per un trattamento, alzate la temperatura di qualche grado e utilizzate un integratore vitaminico ad ogni pasto.


    Infezioni della bocca

    La presenza di muco biancastro sulla giuntura della mandibola o di una colorazione anomala sulle gengive o sulla lingua, sono tutti sintomi di infezioni e stomatiti alla bocca da non sottovalutare. In ogni caso è indispensabile ricorrere ad un veterinario specializzato.


    Escoriazioni e scottature

    In caso di escoriazioni della pelle o scottature provocate da lampade non adeguatamente schermate, si applica quotidianamente del Betadine® in pomata sulla zona colpita fino alla completa guarigione. Se le escoriazioni o le ustioni sono particolarmente estese bisogna ricorrere al veterinario.


    Distocia

    La distocia è l'incapacità della femmina di deporre tutte o parte delle uova. Tra le cause più frequenti ci sono: la disidratazione, le carenze alimentari, la presenza di parassiti che indeboliscono l'animale e lo stress causato da un inadeguato luogo per la deposizione. L'intervento del veterinario è indispensabile per evitare la morte della femmina. Per prevenire questo problema, durante il periodo della gestazione, è importante dare da bere spesso al C. e utilizzare calcio e vitamine nella dieta.

    fonte :www.camaleonte.net

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    grazie
     
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    grazie..pusaaa
     
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  12. gheagabry
     
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    bellissima foto.............ma brrrrrrrrrrr paura


     
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    GRAZIE...MA DIGITO AD OCCHI CHIUSI AHAHHAHA
     
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  14. gheagabry
     
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    Alligatore arancione scovato in Florida
    La Florida è famosa per i suoi aranceti, meno per gli alligatori color arancione. Fino ad ora: a Venice una turista ha scovato e fotografato il primo esemplare di alligatore con un'inconsueta tonalità. Esperti della commissione faunistica dello stato sono al lavoro per capire se il colore sia di natura genetica o un ulteriore passo nella scala evolutiva dei rettili. Mentre era di ritorno dal lavoro, Sylvia Mythen, una settantaquattrenne della Florida del Sud, ha scoperto in un canale nei boschi a Venice quello che sembra essere il primo alligatore arancione al mondo. Lo ha catturato col suo cellulare e spedito la foto dapprima ai nipotini nell'Indiana e poi ai media locali. Che prontamente hanno ripreso la curiosa notizia. Perplessi in un primo momento biologi ed esperti: alcuni sostengono possa semplicemente trattarsi di un esemplare per metà albino. Gary Morse, della Florida Fish and Wildlife Conservation Commission, la commissione che si occupa della tutela dell'ambiente marino, spiega invece che la strana pigmentazione non è di natura genetica, ma potrebbe essere dovuta a un qualche fattore ambientale, come la ruggine. Il Christian Science Monitor specula addirittura sul fatto che potrebbe anche essere una trovata pubblicitaria elaborata dal gruppo sportivo dei Gators, dell'Università di Florida, di cui l'alligatore è la mascotte. In ogni caso la creatura ha quasi certamente bisogno di essere protetta: non più in grado di mimetizzarsi nell'ambiente circostante è una potenziale preda di qualche cacciatore sprovveduto in cerca magari di un paio di scarpe, sicuramente di cattivo gusto.

     
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  15. gheagabry
     
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    "Gli animali non posano, non si atteggiano, non fingono....Sono e basta"
    -Marcus Parisini-



    IL COCCODRILLO




    I coccodrilli sono i più grandi rettili esistenti. Dell’ordine dei Coccodrilli, la loro famiglia comprende 11 specie. Il più grande tra queste specie è il coccodrillo del Nilo : misura tra gli 8 -10 metri. Al secondo posto per grandezza troviamo invece il coccodrillo marino, lungo più di 6 metri.
    Il loro lungo muso termina con le narici situate in alto, le quali possono venir chiuse mediante una membrana mobile. Un condotto mette in comunicazioni quest’ultime e la laringe. Una membrana simile è presente anche nelle orecchie. Grazie alla sua struttura fisica, un coccodrillo seppur immerso in acqua, può lasciar emergere narici ed occhi. Ed è grazie alla sua speciale membrana che, seppur avendo la bocca piena d’acqua, egli riesce a respirare.
    Restando immersi, questi furbi animali, riescono ad avvicinarsi alle prede senza che queste se ne accorgano. Non appena riescono a catturarle, per prima cosa tentano di affogarle prima di inghiottirle. Se questa tattica non funziona cercano di ucciderle colpendole violentemente sul capo. Sono animali carnivori, si cibano di uccelli acquatici ma di certo non disdegnano gli altri animali che vivono nelle acque o sulle rive.
    Nel periodo dell’accoppiamento i maschi arrivano a lottare tra di loro per contendersi una femmina. Quest’ultime depongono fino a 100 uova che nascondono in buche scavate nella sabbia. Bisogna sapere che si riproducono per oviparità : la crescita dell’embrione avviene quando l’uovo è già stato deposto. Nelle uova che sono bianche e dure, il piccolo coccodrillo per poter uscire dal guscio ha a sua disposizione un dente cornificato. Solo con esso riesce a rompere l’involucro. Il nome di questo dente è “diamante”.E’ presente anche in alcuni uccelli e cade pochi giorni dopo la nascita.

    La testa del Coccodrillo non è solo enorme, ma è anche progettata in maniera magistrale per il mondo acquatico. Osservatelo più da vicino, noteremo che occhi, orecchi e narici costituiscono i punti più alti della testa. Quando il Coccodrillo nuota, affiorano appena sulla superficie dell'acqua.
    È curioso, invece, che anche quando chiude la bocca, l'animale non può impedire che entri l'acqua, perché le labbra non coprono la mandibola. Ma l'acqua che entra in bocca non può scendere in gola perché una valvola ne blocca l'entrata. E dato che l'aria viene inspirata attraverso le narici ed entra nei polmoni dietro questa valvola, il Coccodrillo può respirare anche con la bocca piena di acqua.
    E come fa a vedere sott'acqua?. Quando è in immersione il Coccodrillo stende una membrana trasparente, o terza palpebra, sugli occhi. Questa membrana protegge l'occhio senza offuscare la vista.





    La femmina costruisce il nido vicino all'acqua: di solito si tratta di un cumulo di vegetazione in decomposizione e fango.
    Depone fino a 100 uova dal guscio duro, le copre e le protegge dai predatori.
    Quindi spruzza dell'acqua sopra il nido per accelerare la decomposizione della vegetazione, in questo modo si genera calore che serve per l'incubazione delle uova.
    Ora accade qualcosa di affascinante: la temperatura di incubazione determina il sesso dei piccoli Coccodrilli . Quando la temperatura è di 28-31°C nascono femmine in circa 100 giorni, mentre quando è di 32,5°C nascono maschi nel giro di 64 giorni. Dalle uova incubate tra 32,5 e 33°C possono nascere sia femmine che maschi. Se un nido ha un lato vicino all'acqua e l'altro esposto al sole cocente, dal lato caldo possono nascere maschi e da quello più freddo femmine. Quando la madre ode delle grida stridule, rimuove la copertura del nido e a volte rompe le uova se i piccoli non lo hanno già fatto con il cosiddetto dente dell'uovo di cui sono provvisti. Con molta delicatezza li solleva e li porta fino all'acqua tenendoli tra le fauci in una tasca che ha sotto la lingua. Alla nascita i piccoli sono indipendenti e vanno immediatamente in cerca di insetti, rane e pesciolini. Alcune madri protettive, però, rimangono nelle vicinanze per diversi mesi, creando nelle paludi delle zone per l'allevamento dei piccoli.
    Durante il periodo degli amori il maschio difende con ferocia il suo territorio e la femmina è altrettanto feroce quando protegge le uova.



    .....Alligatore e Coccodrillo.....



    Molti pensano che siano solo due nomi diversi per indicare lo stesso animale, altri pensano che si differenzino forse per la grandezza.
    In realtà le differenza sono altre. Prima di tutto bisogna chiarire il fatto che queste due specie hanno origini diverse. Il coccodrillo si trova in Asia ed Africa, mentre l’alligato vive principalmente in Nord America.
    La caratteristica che più li distingue è la forma del muso. Nel coccodrillo ha la parte anteriore del muso che si assotiglia visibilmente, in parole povere se visto dall’alto si può notare che ha una forma leggermente a “V”.
    I denti sono allineati ed alcuni molto sviluppati sono inclinati verso l’esterno, ma soprattutto sono visibili anche quando il coccodrillo ha la bocca chiusa. Per quanto riguarda l’alligatore, la testa è più grossa e larga ed il muso sembra più corto.
    Inoltre ha un quarto dente,che si trova all’incirca a metà mascella, che sebbene sia orientato verso l’esterno e assomigli ad una zanna, una vota chiusa la bocca non si vede.
    Questo grazie al fatto che è presente una cavità nella maschella superiore dove questo grosso dente si incastra perfettamente. Per concludere, il coccodrillo raggiunge dimensioni maggiori rispetto all’alligatore.
    Basta pensare al coccodrillo del Nilo che può arrivare a misurare tra gli 8 e i 10 metri.





    ....tra storia ....miti e leggende.....



    Il coccodrillo è un rettile di grande mole e dall'aspetto preistorico. E', infatti, un animale molto antico che, seppure con molte modifiche mirate all'adattamento, sopravvive fin dal Triassico.
    Se ne conoscono diverse specie e sono presenti, con nomi diversi, in tutti i continenti esclusa l'Europa. Il coccodrillo propriamente detto vive in Africa e nell'Asia meridionale; il gaviale in India, l'alligatore in America e in Cina, il caimano in Brasile e Sud America.
    Quando è giovane si ciba di pesci mentre da adulto mangia animali e anche uomini. Benchè sia dotato di una discreta fila di denti, non mastica il cibo per cui, dopo un pasto abbondante è ridotto in una sorta di torpore. In conseguenza di ciò ha imparato che la carne putrida è senz'altro meglio digeribile per cui si nutre facilmente di carogne svolgendo una funzione di spazzino molto importante per l'ecosistema.
    Lento, silenzioso e insidioso, vive nei fiumi o presso gli estuari, le paludi o le lagune. Il suo metodo di caccia è infallibile: adocchiato il bersaglio, scatta fulmineo fuori dall'acqua e con un movimento rapido, dopo aver afferrato la preda, abbassa la mascella superiore per inabissarsi nuovamente.
    La caratteristica di appartenere sia al regno della terra che a quello dell'acqua ne fa il simbolo delle contraddizioni fondamentali. Si agita nella melma da cui trae origine una vegetazione ricca e lussureggiante: per questo lo si considera simbolo di fecondità. Ma poi, per quel suo modo particolare di uccidere, furtivo e all'improvviso, rappresenta la malvagità.
    Signore dei misteri della vita e della morte, è anche signore delle conoscenze occulte, simbolo della luce che alternativamente si eclissa e abbaglia.
    E' soprattutto nell'Antico Egitto che questo animale è un potente simbolo: Sobek, figlio di Neith, è il signore delle acque e dei pesci e regna sovrano dove terra ed acqua si uniscono; dotato di una vitalità non comune, rappresenta l'energia dell'acqua. Ma è anche archetipo del Divoratore: insaziabile, freddo e sanguinario, divora inesorabilmente tempo e spazio, nonchè le anime che non sanno giustificare le proprie azioni. I maghi lo temono ma si servono anche della sua forza.
    Sono molte le funzioni che la tradizione gli attribuisce nelle vicende divine: Sobek-Ra porta il sole sulla testa per farlo rinascere, Sobek-Osiride aiuta Iside a ripescare i pezzi del cadavere smembrato dello sposo, Sobek-Seth regna sulle terre desertiche. Sterminatore dei nemici di Osiride, insieme ad Haroeris, dio solare guerriero, è nemico delle forze del male. Ai due dei è dedicato un tempio dallo schema insolito. Vicino al villaggio di Kom Ombo vi è questo tempio doppio, ottenuto cioè affiancando due strutture. La parte sinistra è consacrata al dio Sparviero Haroeris, (ennesima personificazione del Sole-Horus), mentre la parte destra è consacrata a Sobek. Citato anche nel Libro dei Morti, Sobek assiste alla nascita di Horus e aiuta a sconfiggere Seth, dio del tuono e della tempesta. In una lunga descrizione riportata da Erodoto si legge che in certe zone dell'Egitto il coccodrillo è venerato, adornato d'oro e sepolto in recinti sacri; in altre è trattato da nemico. anche se, perlopiù era divinizzato. La capitale del Faiyum - attuale Medinet - fu addirittura chiamata Coccodrillopoli.
    Anche in Oriente è presente e rappresentato. In India è la cavalcatura del mantra Vam, qualche volta di Varuna, Signore delle acque. La bandiera del coccodrillo, in Cambogia, è utilizzata durante i riti funebri. Anche in numerosi altri paesi asiatici è collegato al regno dei morti poichè svolge il ruolo di psicopompo.
    Forse da questa antica memoria deriva il gergo giornalistico: coccodrillo è detto il necrologio di persone illustri preparato quando sono ancora in vita e tenuto pronto nel cassetto.
    Sempre in Cambogia le leggende lo associano al fulgore delle pietre preziose. Produttore del lampo è anche simbolo di luce e di pioggia.
    Nella simbologia cinese è l'inventore del tamburo e del canto e svolge una funzione importante nel ritmo e nell'armonia del mondo; "Lu Tong", drago di terra, rappresenta la forza e la nobiltà.
    Nell'America Centrale precolombiana è simbolo di fertilità e ricchezza; secondo i sacerdoti portava fortuna potere e figli in abbondanza.
    Nell'oroscopo azteco, come rappresentante dell'inizio, della vita, è il primo elemento: è simbolo della prosperità e conferisce valore a colui che nasce sotto il suo segno. Secondo il mito di questo popolo, infatti, la terra nacque da un coccodrillo che viveva nel mare originario.
    Nella versione Maya della genesi, Il Grande Coccodrillo originario porta la terra sul dorso, racchiusa in una conchiglia.
    Divinità ctonia, appare spesso come sostituto del Grande Giaguaro, signore dei mondi sotterranei.
    Sempre presso i Maya è simbolo di abbondanza e, come il Giaguaro presso gli Aztechi, veglia alle estremità della quattro strade, i punti cardinali. In certi miti dell'antico Messico è, con il rospo, simbolo della Terra.
    In Melanesia il coccodrillo è l'antenato, il fondatore dell'ultima classe sociale.
    Secondo i mitologi questo animale ha soprattutto una valenza negativa: è il Divoratore che sorge all'alba dalle tenebre acquitrinose per inghiottire gli esseri viventi; è il mostro primordiale per eccellenza che erompe dal caos primitivo. Simile al drago della mitologia, evoca le forze occulte sepolte nell'inconscio, o, secondo i demonologi, il demonio.
    Forse in questo senso vanno interpretate le spoglie di animali impagliati appesi nelle chiese medioevali.
    Nella tradizione cristiana corrisponde al Leviatano, un enorme animale marino menzionato nel Vecchio testamento come nemico di Dio e, in tal senso, alcuni psicoanalisti lo leggono come l'atteggiamento cupo e aggressivo dell'inconscio collettivo.
    Nella vicenda biblica di Giobbe è citato, in una descrizione terrificante, come "serpente fuggiasco", facendo riferimento all'Egitto.
    Nella tarda antichità era associato al serpente d'acqua che, facendosi inghiottire dal coccodrillo, ne dilaniava le viscere per uscirne. Il serpente passa così da immagine negativa a simbolo di redenzione, con la sua discesa al limbo, la morte e la rinascita. Simbolo fallico, è talvolta associato al mito dell'araba fenice che muore per poi risorgere.
    A questo animale sono attribuite molte leggende; è assimililabile anche all'Ouroborus, il serpente che si mangia la coda.
    Per i cristiani era una figura demoniaca tranne che per San Pacomio che attraversò il Nilo sul suo dorso.
    E' considerato negativamente anche nei Bestiari medioevali: "immagine dell'ipocrita, dell'avaro e del libertino".
    Come il coccodrillo vive di notte nelle acque limacciose, così l'uomo vizioso conduce segretamente una vita sfrenata.
    Nel Medioevo, per le sue grossi fauci, richiamava all'antro infernale.
    Nella nostra cultura c'è un modo di dire che chiama in causa il nostro "mostro": lacrime di coccodrillo si dice del pentimento di chi, dopo aver fatto del male, se ne rammarica vanamente, forse perché, secondo un detto popolare, questo farebbe l'animale dopo aver divorato, nella più spietata freddezza, un essere umano.
    - Laura Ottonello -





    .....una favola....



    C’era una volta in una palude dell’Africa, un coccodrillo rosa di nome Achille. Non si sapeva perché fosse nato di quel colore e non verde come tutti i suoi simili.Tutti i coccodrilli della stessa palude lo prendevano in giro a causa del suo colore, diverso e Achille si sentiva solo e triste.
    Un giorno, mentre scorazzava da solo nella palude, vide una rana che saltellava sulla riva e decise di mangiarla così i suoi simili potessero vedere che bravo cacciatore fosse.
    Si avvicinò lentamente alla riva, a pelo dell’acqua, ma senza far rumore, quando arrivò in prossimità della riva, aprì la grande bocca per mangiare la rana in un boccone, ma una vocina lo fermò:
    -Cra non mangiarmi, cra, non ti conviene- Achille, si bloccò, guardò la rana sospettoso e le chiese
    –E perché mai?- ..-Perché se mi mangi diventi rosso-
    Achille, decise di non mangiare la rana, non voleva diventare rosso, ma con il passare del tempo divennero amici, tanto che la rana, fingeva di essere mangiata tutti i giorni dal coccodrillo, saltando nella sua bocca, per far vedere agli altri che bravo cacciatore fosse, tanto i suoi simili, non si accorgevano fosse sempre la stessa rana.
    Un giorno, nella palude si sparse la voce che c’era una fantastica erba verde, in un campo lì vicino, che se ti ci strusciavi, potevi diventare verde.
    Il coccodrillo, senza avvertire nessuno, nemmeno la sua amica rana, decise di partire di buon mattino verso quel campo miracoloso. Non aveva detto nulla a nessuno, perché voleva fare una sorpresa a tutti al suo ritorno. Arrivò al campo verde miracoloso si strusciò e come per magia divenne verde come tutti gli altri. Contento e felice tornò alla palude, ma i suoi simili non lo riconobbero, anzi non lo volevano proprio, perché nessuno poteva essere certo che lui fosse il coccodrillo Achille.
    Anche la sua amica rana, non giocava più con lui, al salto nella bocca, perché non si fidava.
    -E se poi non sei tu e mi mangi? –
    Diceva tutte le volte che lui le proponeva di rifare il loro gioco.
    Achille era sconsolato e si sentiva più solo e abbandonato di quando era rosa.
    Ma per fortuna un giorno venne a sapere che in un campo lì vicino, c’erano rose miracolose che facevano diventare rosa.
    Il coccodrillo partì di buon mattino, senza dire nulla a nessuno, raggiunse il campo di rose miracolose vi si strusciò e come per magia tornò rosa. Quando ritornò alla palude tutti furono contenti di rivederlo e lo accolsero festosi, come se fosse stato lontano per tanto tempo. Anche la rana fu felicissima di rivedere il suo amico Achille.
    Achille capì che anche se diverso dai sui simili, lui era così, e solo rosa era amato e riconosciuto dai suoi amici e decise di vivere nella palude per sempre, senza più pensare al suo aspetto diverso.





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