UMBERTO TOZZI ...x...

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  1. tomiva57
     
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    Zingaro


    Zingaro voglio vivere come te
    andare dove mi pare non come me
    e quando trovi uno spiazzo nella città
    montare la giostra e il disco di un anno fà.
    Zingaro senti l'ossido di che sa
    attento a non ammalarti di civiltà
    tua moglie col parrucchiere è quel che vuoi
    la scuola ti ruba i figli e non son più tuoi.
    Zingaro dente d'oro dell'Ungheria
    un piatto dei tuoi fagioli che vuoi che sia
    la notte io dormo al fuoco se tocca a me
    ma zingaro voglio vivere come te
    abito là ma vengo via
    costa un'enormità e poi non c'è più poesia
    lei su di me pesa di più
    di tutta la neve che negli anni avrai visto tu.
    Zingaro voglio vivere come te
    oh zingaro voglio vivere come te
    oh zingaro voglio vivere come te
    oh zingaro voglio vivere come te
    Zingaro quel seno al lunaparK
    e quello era il tiro a segno agli occhi miei
    mia madre diceva zingaro finirai
    e adesso che sono zingaro e ha vinto lei.
    Sento che va sento che va
    delle frittelle il fumo ecco la libertà.
    Vento che va vento che va
    non sono una ferrari eppure sento che va.
    Va Va Va Va Van.
    Amico mio amico Dio
    dimmi la verità il pazzo sono io
    che amo di più che ho i nervi giù
    Più guardo verso il cielo e più mi sento solo.
    Zingaro voglio vivere come te
    oh zingaro voglio vivere come te
    oh zingaro voglio vivere come te
    oh zingaro voglio vivere come te
    Zingaro voglio vivere come te
    andare dove mi pare non come me
    e quando trovi uno spiazzo nella città
    montare la giostra e il disco di un anno fà
    Sento che va sento che va
    delle frittelle il fumo ecco la libertà.
    Amico mio amico Dio
    dimmi la verità il pazzo sono io
    che amo di più che ho i nervi giù
    Più guardo verso il cielo e più mi sento solo
    Vento che va vento che va
    lai la la la la la.
    Va Va Va Va Va Van








    Pensando a te

    Pensando a te io mi vesto e via
    Pensando a te come un soffio io
    Pensando a te un biglietto addio.
    I passaporti prego qui che c’è
    Valigie sogni e forse un po’ di te
    Qui un anno fa guardavo l’Italia
    Come una vecchia zia in miseria
    Qui ora sto pensando a te
    Un anno fa c’era una stella in più
    Com’eri bella sotto il cielo tu
    Sì anima mia di vecchio soldato
    La biancheria non hai perduto
    E per lei hai sempre vinto tu.
    Ah ecco gli alberi
    Da quanto tempo non li sognavo più
    Ah ecco gli alberi e mi risveglio…
    Pensando a te che a quest’ora sei
    Pensando a te calda come il pane
    Pensando a te io ti voglio bene
    Pensando a te con le mani in croce
    Pensando a te con la stessa voce
    Pensando a te io ritorno.
    Un caldo bagno schiuma di poesia
    Vuoi esser mia semplicemente mia
    Vuoi una frittata di pane e d’amore
    Fammi dormire sul tuo cuore
    Fammi dormire sul tuo cuore…
    Ah ecco gli alberi
    Da quanto tempo non li sognavo più
    Ah ecco gli alberi e mi risveglio…
    Pensando a te che a quest’ora sei
    Pensando a te calda come il pane
    Pensando a te io ti voglio bene
    Pensando a te con le mani in croce
    Pensando a te con la stessa voce
    Pensando a te io ritorno a te…








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    new:
    Il musical ‘Flashdance’ a Trieste: la passione che ti sorprende

    di enrico maria milic

    Da ieri sera fino a domenica 6 febbraio è sul palco di Rossetti il divertente e curato musical “Flashdance”, che si qualifica per essere una produzione dal livello veramente eccellente per gli standard made in Italy. Il “Flashdance” che potete vedere al teatro in acquedotto sorprende sia per l’alta qualità vocale e espressiva di tutto il cast e, mi suggeriscono, anche dal punto di vista del ballo e delle coreografie lo spettacolo si merita un apprezzamento.

    Il musical è tratto dall’omonimo film di Adrian Lyne del 1983, un classico degli anni ’80 centrato sull’epica americanista della cavalcata verso il successo della giovane Alex, che brama di diventare una ballerina. Lo spettacolo teatrale oltre a basarsi sulla memorabile colonna sonora, riprende la trama con un colpo di scena in più e aggiunge spessore al personaggio della protagonista.

    Nel musical al Rossetti c’hanno emozionato i personaggi femminili principali, in particolare Giada D’Auria, l’interprete di Gloria, che è sia il nome del personaggio dentro il musical sia il nome della canzone scritta in italiano da Umberto Tozzi alla fine degli anni ’70 (Wikipedia). La canzone di Tozzi diventò famosa in America nella versione anglofona di Laura Branigan e tornò in Italia da hit con la versione Braningan, anche nelle sale cinematografiche grazie al film ‘Flashdance’ di Lyne in cui è incastonata. Ora le note di ‘Gloria’ sono nei teatri della pensiola col testo in italiano grazie a questo musical prodotto dalla filiale italiana di ‘Stage Entertainment’, una multinazionale europea del “live entertainment” con sede in Olanda che ha numeri del tipo € 600 milioni di euro di fatturato, 4 mila dipendenti, 30 teatri di proprietà, 40 spettacoli al giorno e 1 milione di spettatori ogni mese…

    Qualche piccola critica del pubblico più colto in sala ha proprio toccato il repertorio delle canzoni, tutte cantate in italiano a dispetto del fatto che siamo più abituati alle loro versioni in inglese. Poco male: la storia di ‘Gloria’, racconta di come le nostre abitudini estetiche si adagino su certezze mal riposte, ovvero di come i nostri universi di gusto siano giusti o sbagliati molto sulla base della memoria sentimentale e poco sia su una critica razionale che su un apertura alla novità come la bellissima interpretazione di Giada D’Auria.

    Curiosamente, infine, va sottolineato come il tratto etico fondamentale del musical sia il refrain: “take your passion and make it happen”, ovvero un pezzo delle strofe della canzone “What a Feeling”. L’idea di individuare con chiarezza ciò che ci fa star bene e perseguirlo fino in fondo come progetto di vita è ormai uno dei discorsi culturali emergenti: agenzie di coaching, sciamani, manager e intellettuali si affannano a ripeterci che è questa la strada per uscire dalla crisi delle nostre comunità e di noi come individui. Insomma vi consigliamo “Flashdance” non solo per due ore di intrattenimento pragmatico, puro e di livello ma anche perché interpreta lo zeitgeist del 2011.

    Edited by tomiva57 - 4/3/2012, 19:03
     
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