MATIA BAZAR ...x...

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    Matia%20Bazar%2014

    Matia Bazar

    Biografia

    Hanno alle spalle ventisei anni di carriera e milioni di copie vendute nel mondo e stanno vivendo una nuova, grande stagione di successi. I Matia Bazar, gruppo storico del panorama discografico italiano, hanno presentato sul palco del 51°Festival di Sanremo Questa nostra grande storia d'amore, una delle più belle tracce del loro nuovo album Dolce canto. I Matia Bazar sono nati artisticamente a Genova nel 1975: Piero Cassano, Aldo Stellita e Carlo Marrale provenivano dai Jet, Giancarlo Golzi suonava nel Museo Rosenbach. L'incontro con Antonella Ruggiero, allora cantante solista, fu determinante per la nascita della band che raggiunge immediatamente la popolarità grazie al primo singolo Stasera che sera (1975).

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    Dopo aver pubblicato una serie di hits mondiali quali Tu semplicità (1978), Solo tu (1978, primo posto nelle classifiche francesi per quattro settimane con oltre un milione di dischi venduti), Per un'ora d'amore (1978, primo posto in Spagna e nei paesi di lingua latina ed ospiti d'onore al Festival di Vina del Mar), vincono nel 1978 il Festival di Sanremo con il suggestivo brano ...e dirsi ciao. Dopo il successo di C'è tutto un mondo intorno (cd Tournée, 1979) e del rispettivo tour (che li porta in giro per il mondo), Piero Cassano lascia il gruppo e alle tastiere subentra l'eclettico musicista Mauro Sabbione. Inizia il primo grande cambiamento del sound dei Matia: è il momento della svolta tecno di Fantasia (cd ...Berlino, Parigi, Londra..., 1981), dell'elegante Vacanze Romane (cd Tango, premio della critica al Festival di Sanremo 1983 e primo posto in classifica in Germania e Olanda), della sperimentale Aristocratica (cd Aristocratica, 1984) e della delicata Souvenir
    ( cd Melanchòlia, premio della critica al Festival di Sanremo 1985, che suscita grande interesse persino in Giappone dove la band viene chiamata per realizzare una serie di concerti conquistando pubblico e mass media), brano firmato dall' autore e tastierista Sergio Cossu che si unisce al gruppo.

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    Sempre nel 1985 con Ti sento (cd Melanchòlia, 1985), vendono milioni di copie, consolidando la propria fama internazionale. I Matia ripartono per un lungo tour: Russia, Francia, Germania, Paesi Scandinavi, Giappone, paesi di lingua latina ed è ospite di diversi programmi televisivi. Grazie al singolo Noi (cd Melò, 1987) partecipa con successo all'intera edizione del Festivalbar e l'anno seguente si presenta nuovamente al Festival di Sanremo con La prima stella della sera (cd Matia Bazar - Best, 1988) conquistando nuovamente le simpatie del pubblico. La ballatissima Stringimi (cd Red Corner, 1989) chiuderà un capitolo della storia del gruppo. Nel 1989 infatti, Antonella Ruggiero lascia la band e viene sostituita dalla vocalist Laura Valente.

    Il Festival di Sanremo consacra altri due grandi successi dei Matia Bazar: Piccoli Giganti (cd Tutto il mondo dei Matia Bazar, 1991) e Dedicato a Te (cd Dove le canzoni si avverano, 1993). Dopo un'ennesima ed intensa stagione di concerti, Carlo Marrale abbandona il gruppo per intraprendere la carriera solista. In quattro registrano RadioMatia (1995), album con il quale festeggiano il ventennale della propria carriera, che contiene La scuola dei serpenti e 13 brani riarrangiati dei loro successi. Nell'aprile 1997 esce Benvenuti a Sausalito, testimonianza pop rock che evidenzia un'ulteriore capacità del gruppo di muoversi attraverso differenti spazi musicali. Nel 1998 viene a mancare l'amico fraterno Aldo Stellita, bassista e autore storico del gruppo.
    Dopo un inevitabile momento di smarrimento, Giancarlo Golzi decide di andare avanti anche in nome dell'insostituibile compagno di viaggio e ricontatta Piero Cassano.

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    La ricerca di una nuova vocalist porta alla scoperta di Silvia Mezzanotte, voce straordinaria conosciuta da anni nell'area dei club della sua amata Bologna.
    Viene sottoposta immediatamente al giudizio di Piero che conferma la grande duttilità di quella voce.
    Cassano con la sua immensa esperienza di produttore (ha venduto più di 20 milioni di copie nel mondo, prodotto e scritto per diversi artisti di successo tra cui Eros Ramazzotti), decide di occuparsi interamente del progetto scrivendone le musiche, mentre Golzi si occupa del delicato compito della stesura dei testi.


    Alla band si unisce Fabio Perversi, giovane arrangiatore e polistrumentista monzese. Diplomato al Conservatorio in violino, ha all'attivo diverse esperienze e collaborazioni (tournée con Fabio Concato e Eugenio Finardi e diverse colonne sonore tra cui il musical Grease). Insieme a Piero si occupa degli arrangiamenti del cd Brivido Caldo e grazie anche al suo contributo, i Matia Bazar riposizionano la propria identità musicale, riproponendosi con classe ed eleganza, elementi che da sempre hanno caratterizzato il loro percorso musicale.

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    Il disco riscuote un ottimo successo grazie anche al singolo Brivido Caldo (che incanta la platea sanremese durante l'esibizione) e alla delicata Non abbassare gli occhi. I Matia affrontano una lunga tournée e, dopo aver trionfato sul palco di Vota la voce, aggiudicandosi il Telegatto quale miglior gruppo italiano dell'anno, si rimettono al lavoro. Nel 2001 i Matia Bazar partecipano al Festival di Sanremo con Questa nostra grande storia d'amore e si piazzano al terzo posto.
    Il singolo è contenuto nell'album Dolce Canto che i Matia portano successivamente in tour.

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    Oggi è la volta di Messaggi dal vivo, l'atteso disco live che arriva dopo ben 27 anni di carriera (e milioni di copie vendute nel mondo!).
    L'album (registrato durante le due scorse tournée) contiene 15 brani sorici magistralmente riarrangiati da Cassano e Perversi e due nuovi pezzi: Messaggio d'amore, presentato sul palco del Festival di Sanremo 2002 e VINCITORE DEL 52° FESTIVAL DI SANREMO e la tecnologica Ritmo della Luna.

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    Discografia




    MATIA BAZAR 1 (1976)
    GRAN BAZAR (1977)
    L'ORO DEI MATIA BAZAR (1977)
    SEMPLICITA' (1978)
    TOURNEE (1979)
    IL TEMPO DEL SOLE (1980)
    ...BERLINO...PARIGI...LONDRA (1981)
    TANGO (1983)
    ARISTOCRATICA (1984)
    MELANCHÓLIA (1985)
    MELÓ (1987)
    MATIA BAZAR - Best (1988)
    RED CORNER (1989)
    ANIME PIGRE (1991)
    MATIA BAZAR Best (1991)
    DOVE LE CANZONI SI AVVERANO (1993)
    RADIOMATIA (1995)
    TUTTO IL MEGLIO DEI MATIA BAZAR (1996)
    BENVENUTI A SAUSALITO (1997)
    THE VERY BEST OF MATIA BAZAR - SOUVENIR (1998)
    BRIVIDO CALDO (2000)
    DOLCE CANTO (2001)
    MESSAGGI DAL VIVO (2002)



    Edited by tomiva57 - 13/4/2015, 17:22
     
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    Matia Bazar 1




    Matia Bazar è l'album d'esordio dell'ononima band Matia Bazar, pubblicato nel 1976 dall'etichetta discografica Ariston Records.

    Il disco

    L'album racchiude alcune canzoni pubblicate nel 1975 su due 45 giri, Stasera che sera/Io, Matia e Per un'ora d'amore/Cavallo bianco; inoltre Io, Matia era stato anche il lato A del primo 45 giri da solista inciso da Antonella Ruggiero, Io Matia/La strada del perdono, e la registrazione inserita in questo 33 giri è la stessa del singolo.

    Vi furono inoltre altre canzoni inserite in seguito in vari 45 giri: Un domani sempre pieno di te, verrà pubblicata qualche mese dopo l'uscita dell'album come lato B nel 45 giri Che male fa/Un domani sempre pieno di te, Limericks nel 1977 come lato B di Mister Mandarino/Limericks e Ma che giornata strana come lato B di ...E dirsi ciao / Ma che giornata strana nel 1978.

    Come riportato sul retro della copertina, le canzoni vennero registrate negli Studi Ariston, di proprietà di Alfredo Rossi, il titolare dell'etichetta; il tecnico del suono è Roberto Di Mura Vilicich.

    Tutte le canzoni sono edite dalle edizioni musicali Ariston, tranne Suffering From Memories, edita dalle edizioni musicali Santa Cecilia; quest'ultima canzone e Blue sono cantate in inglese, mentre Limericks ha il testo costituito dallo spelling del titolo secondo la fonetica inglese, e venne usata come sigla di un programma della tivù dei ragazzi (e per questo motivo il testo venne cofirmato da Cino Tortorella e Davide Bertello, il regista della trasmissione).

    L'abum è stato ristampato in CD nel 1991 dalla Virgin Dischi (essendo l'Ariston fallita nel 1989).

    Tracce

    LATO A

    1. Per un'ora d'amore (testo di Salvatore Stellita e Giovanni Belfiore; musica di Piero Cassano e Carlo Marrale) - 3'58
    2. Cavallo bianco (testo di Salvatore Stellita e Giovanni Belfiore; musica di Piero Cassano e Carlo Marrale) - 4'55
    3. Ma che giornata strana (testo di Salvatore Stellita; musica di Piero Cassano e Carlo Marrale) - 4'45
    4. Blue (testo di Salvatore Stellita e G. Johnson; musica di Piero Cassano e Carlo Marrale) - 3'18
    5. Un domani sempre pieno di te (testo di Salvatore Stellita; musica di Piero Cassano e Carlo Marrale) - 4'25

    LATO B

    1. Stasera… che sera! (testo di Salvatore Stellita; musica di Piero Cassano e Carlo Marrale) - 3'21
    2. Suffering From Memories (testo di Salvatore Stellita e G. Johnson; musica di Piero Cassano e Carlo Marrale) - 3'37
    3. Limericks (testo di Salvatore Stellita, Cino Tortorella e Davide Rampello; musica di Piero Cassano e Carlo Marrale) - 3'43
    4. Io, Matia (testo di Salvatore Stellita; musica di Piero Cassano) - 3'08
    5. Gente d'ogni età (testo di Salvatore Stellita; musica di Piero Cassano e Carlo Marrale) - 6'56

    Formazione

    * Antonella Ruggiero - voce, batteria
    * Carlo Marrale - voce, chitarre
    * Giancarlo Golzi - batteria (tranne Stasera che sera e Io, Matia)
    * Piero Cassano - voce, tastiere
    * Aldo Stellita - basso

    & con

    * Hugo Heredia - flauto, sax




     
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    Cavallo Bianco


    In silenzio muore il sole in cielo un nuovo giorno se ne va
    Passa e va, per la sua strada
    Un cavallo bianco come un velo via da qui ci porter¨¤
    Ci insegner¡ì§³ la nuova strada
    Anche il canto dell'aurora ¨¨ muto ormai
    Tace il mare, il vento ¨¨ tutto intorno a noi
    Ma nel risveglio come un eco corre e va
    Un dolce canto di emozioni in libert¨¤

    Corre quel cavallo bianco in cielo guarda dove arriver¨¤
    Se arriver¨¤, alla sua meta
    Tra le nuvole del cielo porter¨¤
    Il calore delle stelle su di noi
    Ma nel risveglio
    La mia mente corre e va
    Per strade arcane e infinite, senza et¨¤
    E le tue mani suonano dolci note per me
    Seguendo un canto che ormai limiti non ha

    In silenzio muore il sole in cielo un nuovo giorno se ne va
    Passa e va, per la sua strada
    Un cavallo bianco come un velo via da qui ci porter¨¤
    Ci insegner¡ì§³ la nuova strada
    Anche il canto dell'aurora ¨¨ muto ormai
    Tace il mare, il vento ¨¨ tutto intorno a noi
    Ma nel risveglio come un eco corre e va
    Un dolce canto di emozioni in libert¨¤

    Corre quel cavallo bianco in cielo guarda dove arriver¨¤
    Se arriver¨¤, alla sua meta
    Tra le nuvole del cielo porter¨¤
    Il calore delle stelle su di noi
    Ma nel risveglio
    La mia mente corre e va
    Per strade arcane e infinite, senza et¨¤
    E le tue mani suonano dolci note per me
    Seguendo un canto che ormai limiti non ha

     
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    Matia Bazar: la storia (della musica) siamo noi



    di Tony di Corcia

    Hanno attraversato 35 anni di musica nel segno del cambiamento continuo: di cantanti, musicisti, linguaggi musicali.

    I Matia Bazar non la dimenticheranno mai quella tournée del 1984 in Unione Sovietica. Per il clima rigidissimo, mitigato dal calore di un pubblico così lontano eppure così impaziente di applaudirli, e per quell’accompagnatore assegnato dalle autorità che li seguiva con uno sguardo di ghiaccio, inflessibile, ma che cantava a squarciagola le loro canzoni mentre si esibivano sul palco.
    Quell’accompagnatore si chiamava – e si chiama tuttora – Vladimir Putin e nessuno immaginava che sarebbe diventato uno degli uomini più potenti del pianeta.
    I Matia Bazar hanno scritto molte pagine della musica italiana contemporanea, e vantano 35 anni di storia e successi: il debutto nel 1975, le apparizioni (e le vittorie) al Festival di Sanremo, “Stasera... che sera!”, “Che male fa”, “Per un’ora d’amore”, ma anche “Cavallo Bianco”, “Vacanze Romane” e il look anni Quaranta scelto per il Festival, l’aver puntato sulla musica elettronica prima di tanti altri, “Noi”, “Ti sento”, album capaci di piacere al grande pubblico e agli intenditori più esigenti – “Aristocratica” del 1984, “Melanchòlia” del 1985 e “Melò del 1987 sono autentici capolavori – i videoclip all’avanguardia, l’immagine che fonde vintage e new wave, musicisti che vanno e vengono, il dispiacere per la prematura scomparsa del bassista Aldo Stellita (morto nel 1998).
    Ma, soprattutto, cantanti che si avvicendano come frontwoman della formazione. La prima, indimenticabile e indimenticata, è stata Antonella Ruggiero: è lei la Matia (“matta” in dialetto genovese) che da il nome al gruppo e che imprime, con quelle miracolose corde vocali, il percorso artistico dall’esordio del 1975 al 1989, anno in cui decide di dedicarsi a un percorso da solista e a una ricerca musicale molto speciale. Dopo di lei, fino al 1998, tocca a Laura Valente fare presa sul pubblico: la moglie di Mango è una musicista e interprete molto capace, e non delude. Nel 1999 arriva Silvia Mezzanotte: presenza scenica e intonazione notevoli, è la voce del gruppo quando sbancano Sanremo 2002 con “Messaggio d’amore”, e lo era anche due anni prima quando “Brivido caldo” ha fatto ricordare una musica “in abito da sera” che su quel palco andava sparendo. Poi, anche lei opta per un periodo “all by myself” e lascia la scena a Roberta Faccani, che nel 2005 sul palco dell’Ariston si sgola per cantare “Grido d’amore” e far guadagnare un terzo posto nella categoria gruppi.
    Il 2011 si apre con una notizia particolarmente apprezzata dai fans dei Matia: dopo sei anni, Silvia Mezzanotte torna a essere la voce del gruppo. Insieme hanno dato vita a “Conseguenza Logica”, il cd uscito a fine marzo che dimostra come questi sei anni siano volati come se fossero stati sei secondi, tanto intatto è il loro affiatamento artistico. Una prova potrà averla anche chi li seguirà nel concerto che terranno a Torremaggiore venerdì 6 maggio, in piazza dei Martiri, a conclusione della festa patronale per Maria Santissima della Fontana.
    L’intervista con Silvia Mezzanotte è fissata per le 11.00 di venerdì 29 aprile, proprio mentre due miliardi di persone in tutto il mondo stanno seguendo le nozze reali tra William e Kate, un tripudio di cappellini, crinoline e cerimoniale che per qualche ora fa dimenticare la realtà tutt’altro che fiabesca dei giorni nostri.

    Silvia Mezzanotte, ci scusi: per colpa nostra non potrà ascoltare il principe pronunciare il fatidico “I do”.
    In tutta onestà, devo dire che non ho alcun rapporto con questo genere di cose... Per carità, sono contenta che si sposino, è un accadimento che fa brillare gli occhi a tanta gente, ma la mia idea di sentimento è molto lontana dalle telecamere.

    Allora parliamo di “Conseguenza Logica”, il lavoro che suggella il suo ritorno nei Matia Bazar dopo sei anni in cui ha seguito un percorso da solista. È rimasto tutto come prima, il tempo non sembra essere passato, o ha trovato i suoi amici cambiati?
    Devo ammettere che un po´ di paura l´abbiamo avuta tutti. Trovare quattro persone così compatibili, anche dal punto di vista caratteriale, è molto difficile. Dopo sei anni temevo che le cose fossero cambiate, ma il destino ha fatto sì che la nostra riunione avvenisse nel momento giusto per tutti e quattro. Ci ha aiutati il fatto che ad animarci era una volontà di ritrovarci, oltre che come musicisti, anche e soprattutto come uomini. Oggi posso dire che ci siamo riusciti, e abbiamo guardato negli occhi anche i dolori e le esperienze vissute nel periodo di lontananza. Anzi, dopo questa distanza ci siamo accettati più di quanto non avessimo fatto nel periodo precedente. Questi sei anni ci hanno visto percorrere strade parallele, e questo ha fatto sì che mutassero anche i nostri equilibri. Oggi, per esempio, la mia opinione viene considerata in modo differente all´interno del gruppo, proprio perché ho un bagaglio di esperienze che mi ha maturata come artista e come donna.

    Dopo il suo addio al gruppo, nel 1989, tutte le cantanti che hanno preso il suo posto hanno dovuto confrontarsi con il “fantasma” di Antonella Ruggiero, quasi un convitato di pietra ogni volta che si nominano i Matia.
    Sinceramente, ho sofferto questa cosa in maniera minima. E poi, confrontarsi con il mondo dei Matia Bazar vuol dire confrontarsi con Antonella Ruggiero: né Laura né Roberta, è questa non è assolutamente una critica, hanno scalfito minimamente il suo ricordo. Io, in assoluta pace, ho vissuto Antonella per quello che è realmente: lei è e resta un´icona, e come tale va semplicemente adorata. Il periodo che ha visto Antonella Ruggiero come voce dei Matia Bazar è stato quello di massima costruzione dell´identità musicale del gruppo, e questa eredità – che per qualcuno potrebbe risultare ingombrante – va rispettata e celebrata come merita. Io ho scoperto che la mia personalità vocale e il mio carattere mi permettevano la possibilità di cantare questo repertorio e lo faccio con grande gioia. Inoltre, non amo questo genere di confronti: non giudico gli altri, sono ipercritica solo con me stessa.

    I Matia Bazar le hanno fatto ricevere un’eredità musicale fatta di canzoni eccezionali. Quali è riuscita a sentire perfettamente sue?
    C´è una canzone dei Matia che considero scritta solo per me e per nessun altro, tanto l´ho sempre sentita mia. Si tratta di "Cavallo bianco", ed è la canzone che cantavo nei club agli inizi della mia carriera. Non a caso, quando ho fatto il primo provino per i Matia Bazar ho scelto proprio questo brano.

    In questo periodo di lontananza, al suo posto è stata chiamata Roberta Faccani. Che effetto le faceva vederla sul palco con il gruppo? Non è un po’ come vedere la nuova moglie del proprio ex che gira per casa?
    Ma io non era stata mandata via: è stata una mia decisione quella di intraprendere un percorso da solista, peraltro tuttora in atto. Anche se attualmente io e i Matia Bazar abbiamo deciso di riprendere la nostra storia, io continuo il percorso teatrale che mi ha dato molta luce: “Regine”, che mi permette di omaggiare le artiste che ammiro di più in chiave jazzistica. E devo dire che Roberta è un’artista dotata di una personalità davvero notevole, molto versatile. E che io sono la persona più lontana dalle polemiche e dalle contrapposizioni: i miei colleghi mi definiscono "balsamica"!

    È diventato di moda criticare il festival della canzone italiana: molti artisti fanno gli snob, demoliscono la validità della kermesse, ma a parlare così sono puntualmente quelli che non riescono ad arrivare a Sanremo nemmeno per la villeggiatura estiva. Per voi che al Festival di Sanremo avete partecipato undici volte, sempre con ottimi piazzamenti e due vittorie all’attivo, che cosa rappresenta questa manifestazione?
    Significa andare a presentare un progetto al quale hai lavorato per un anno intero potendo contare su una settimana di esposizione mediatica enorme. Però, questo può rivelarsi un´arma a doppio taglio. Sanremo, da spettacolo musicale si è trasformato sempre più in uno spettacolo televisivo con logiche da reality: il pubblico che televota, per intenderci, è quello che segue i reality e non quello che compra i dischi, ed è un pubblico che vuole vedere "il sangue", scene come quella dell´artista di grande calibro che viene escluso già nella prima serata. Rispetto molto il pubblico, ma se potessi cambiare delle cose permetterei agli artisti di esprimere il proprio progetto musicale fino all´ultima serata. Ma Sanremo rimane una vetrina di dimensioni straordinarie, essendo diventato un fatto totalmente mediatico.

    Quest’anno a Sanremo non eravate presenti. Vi è mancato come vetrina per il nuovo cd?
    In verità, noi abbiamo presentato una canzone, che è stata tenuta in considerazione dalla commissione fino alla fine. Non aver partecipato a Sanremo, però, ci ha permesso di promuovere il nostro ultimo disco in una maniera diversa e più originale. Abbiamo organizzato dei momenti conviviali con la stampa, una modalità inconsueta che abbiamo preferito alla tradizionale conferenza stampa. Questo ci ha fatto guadagnare un´eco diversa: le testate giornalistiche ci hanno dedicato recensioni mirate, molto calibrate, riservando ci un´attenzione che in una dimensione come quella sanremese non sarebbe stata possibile, e ci avrebbe fatto finire in un calderone più ampio. Ma non sentirete mai i Matia Bazar dire una sola parola negativa su Sanremo: io stessa ho mosso i primi passi come solista su quel palco nel 1990 nella categoria giovani. Se riceviamo tanta attenzione e veniamo riconosciuti anche all´estero è anche grazie al Festival.

    Siete in tour per presentare le nuove canzoni, ma anche per riproporre il vostro storico repertorio. Essendo un gruppo “transgenerazionale”, qual è il pubblico che arriva ai vostri concerti? Chi canta con voi le canzoni sotto il palco?
    Di tutto, di più: mamme con le carrozzine, giovanissimi, anziane che si portano la sedia da casa. Riceviamo sempre tanta attenzione, e chi viene ad ascoltarci non va via se non ha cantato insieme a noi almeno cinque o sei canzoni del nostro repertorio, pur essendo brani difficili, "irraggiungibili". Proprio per questo motivo, la scaletta dei nostri concerti alterna le canzoni nuove e i grandi successi, perché il pubblico si senta protagonista. Alcuni artisti creano il loro successo sulla distanza, noi invece annulliamo il palcoscenico: ci piace l´idea di prendere il pubblico per mano e di fargli dimenticare i suoi problemi, dopo una giornata difficile, cantando insieme le nostre canzoni.
    i: www.matiabazar.com
     
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  6. tomiva57
     
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    Ma che giornata strana










    Un domani sempre pieno di te





    Stasera che sera

    Stasera che sera
    restare tutto il tempo con te
    di notte l'amore l'amore
    e' sempre una sorpresa per me
    poi respirare il profumo del mare
    mentre dal vento tu ti lasci cullare
    fare il signore o il mendicante
    non scordarsi mai pero'
    di essere anche amante
    stasera che sera
    restare tutto il tempo con te
    di notte l'amore l'amore
    e' sempre una sorpresa per me
    stringere il sole nelle mie mani
    toglierti i raggi
    come ad un albero i rami
    per circondare il tuo viso in calore
    non per fare un petalo intorno
    al suo fiore
    Na a ria na na na ria na na na
    na na na na na na na na na na na na a
    stasera che sera
    restare tutto il tempo con te
    di notte l'amore l'amore
    e' sempre una sorpresa per me
    spegnere il germe del nostro gioco
    sazi d'amore ma contenti di poco
    chiedere all'aria i suoi tesori
    e cosi' nel chiuso
    puoi sentirti sempre fuori
    stasera "stasera" che sera "che sera"
    restare tutto il tempo con te
    di notte l'amore l'amore
    e' sempre una sorpresa per me
    fare il conteggio dei giorni passati
    sapere adesso
    che non sono sciupati
    e che tu sei sempre viva e presente
    ora come allora
    tu sei mia nella mia mente
    Na a ria na na na ria na na na
    na na na na na na na na na na na na a
    stasera che sera
    restare tutto il tempo con te
    di notte l'amore l'amore
    e' sempre una sorpresa per me
    stasera che sera
    restare tutto il tempo con te
    di notte l'amore l'amore
    e' sempre una sorpresa per me...








    Suffering from memories









    Limeriks

     
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  7. tomiva57
     
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    GRAN BAZAR




    image




    Gran Bazar è il secondo album dei Matia Bazar del 1977

    1. Gran Bazar (10:06)
    2. Yesterday (4:43)
    3. Noi... (4:39)
    4. Che male fa (3:57)
    5. Per un minuto e poi... (5:45)
    6. Se (3:57)
    7. La strada del perdono (I) (4:07)
    8. Ma perchè (3:22)










    Ma perchè

    Se tu la notte non mi vieni a trovare
    Non è importante per me
    Non è l'amore che mi fa un po' sognare
    Ma la pazza voglia di te
    Ma perché, ma perché, ma perché
    Ma perché, ma perché, ma perché
    Le strade vuote non mi fanno paura
    Da sola camminerò
    E per avere solo qualche avventura
    Nel mio silenzio vivrò
    Ma perché, ma perché, ma perché
    Ma perché, ma perché, ma perché
    Domani avremo cose nuove da fare
    Di ieri niente però
    Nei bei ricordi non mi va di buttare
    Di oggi il mito farò
    Ma perché, ma perché, ma perché
    Ma perché, ma perché, ma perché
    E tutti i miei problemi del cuore
    Da oggi cancellerò
    E se tu insisti a venirmi a cercare
    Soltanto amata sarò
    Ma perché, ma perché, ma perché
    Ma perché, ma perché, ma perché.









    Che male fa

    Che male fa
    stringere i denti
    per una volta
    anche se so
    che del mio cuore
    poco t'importa.
    Vorrei rubarti un pò d'amore,
    se l'ho tutto per me
    e se tra te e me
    c'è un mondo,
    che male c'è.
    Tu
    per gioco,
    ma sei stato un poco mio
    e con te
    vale la pena
    di tentarla un'avventura.
    Che male fa
    credermi amica
    per una sera
    fingere ma
    anche così
    darti tutto di me.
    E non capire più
    tra falso e vero
    che spazio c'è.
    Tu
    un gioco che può essere pazzia
    e con te
    mi sembra ancora
    più bella e sana l'avventura
    Tu
    per gioco,
    ma sei stato un poco mio
    e con te valeva sì la pena
    di tentarla un'avventura
    e dopo non avrai di me
    nostalgia



    Gran bazar





    Per un minuto e poi


     
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  8. tomiva57
     
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    Semplicità (album)


    Da Wikipedia,


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    Semplicità è un album dei Matia Bazar, pubblicato nel 1978 dall'etichetta discografica Ariston Records su vinile e nel 1991 dalla Virgin Records su CD.

    L'album, pubblicato alcuni mesi dopo la vittoria del gruppo al Festival di Sanremo 1978, non contiene il brano presentato alla manifestazione, ...e dirsi ciao.

    Il brano Ancora un po' di te vede nell'insolita veste di vocalist Giancarlo Golzi, sostituito da Antonella Ruggiero nel ruolo di batterista

    L'album è stato prodotto da Paolo Cattaneo ed edito dalla casa La Bussola.

    Tutti i brani sono stati scritti dai componenti del gruppo.


    Tracce

    1. Tu semplicità
    2. Soli… a volte insieme
    3. Accipicchia che nostalgia
    4. Però che bello
    5. È così
    6. Playboy
    7. Ancora un po' di te
    8. Guarda un po'
    9. È magia
    10. Occhi grandi come il mare






    Tu semplicità


    Guardo su nel cielo
    e con ansia aspetto che
    cadano le gocce
    di rugiada su di me
    poi cercare il sole
    per convincerlo se puo'
    darmi coi suoi raggi
    la sua luce ancora un po'
    tu oh semplicita'
    sei la mia felicita'
    tu oh semplicita'
    sei la mia felicita'
    correre correre correre su un prato
    e raccogliere un bel fiore
    farne dolce omaggio a
    chi crede nell'amore
    poi vedere un fiume
    che rincorre la sua meta
    come perla rara
    scintillare come seta
    tu oh semplicita'
    sei la mia felicita'
    tu oh semplicita'
    sei la mia felicita'
    iatta teira
    iattateira rara
    iatta teira
    iattateira rara
    iatta teira
    iattateira uiah uiah
    ritornare a casa
    per trovare un focolare
    che mi sappia al fine
    che mi sappia al fine tutto quanto
    riscaldare
    poi le tue carezze no
    quelle non devono mancare
    per finire il giorno e
    potermi addormentare
    tu oh semplicita'
    sei la mia felicita'
    tu oh semplicita'
    sei la mia felicita'
    iatta teira
    iattataira raraah
    iatta taira
    iattataira rara uh ah ah aah










    Soli ...a volte

    insieme
     
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  9. tomiva57
     
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    Accipicchia che nostalgia







    E' cosi







    Guarda un pò






    E' magia






    Occhi grandi come il mare

     
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  10. tomiva57
     
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    TOURNEE

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    Album dei Matia Bazar del 1979


     
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    Il tempo del sole


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    Il tempo del sole è un album pubblicato nel 1980 dei Matia Bazar.

    Tracce

    Il tempo del sole
    Italian sinfonia
    Se lei
    Senza guai
    Ti conosco bene
    Una persona normale
    Non mi fermare
    Mio bel Pierrot
    Ricordi





    Il tempio del sole







    Italian sinfonia

     
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    Se lei









    Ti conosco bene

     
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    Una persona normale







    Non mi fermare





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    Mio bel Pierrot




    Ricordi



    Edited by tomiva57 - 24/3/2013, 19:19
     
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