O vivere o ridere è il titolo dell'ottavo album in studio di Enzo Jannacci.
L'album
Come il precedente, O vivere o ridere fu registrato negli studi Regson di Milano nel mese di giugno 1976; il tecnico del suono è Gianluigi Pezzera, e la copertina del disco è di Renato Queirolo. Le eccezioni sono Tira a campà, registrata a maggio negli studi Ortophonic di Roma, Rido, sempre in maggio negli studi Ricordi di Milano, e Senza i dané, negli studi Fonorama di Milano. L'album è stato ristampato su CD e pubblicato nel mese di dicembre 2011 grazie all'intervento di Paolo Jannacci e dell'etichetta Alabianca.
Tracce
Vivere (Testo e musica di Cesare Andrea Bixio) La storia del mago (Testo e musica di Enzo Jannacci) Per la moto non si dà (Testo di Dario Fo; musica di Enzo Jannacci) Statu quo (Testo di Enzo Jannacci e Beppe Viola; musica di Enzo Jannacci) Dagalterun fandango (Testo e musica di Enzo Jannacci) Senza i dané (Testo di Enzo Jannacci e Massimo Boldi; musica di Enzo Jannacci) Tira a campà (Testo di Lina Wertmuller e Beppe Viola; musica di Enzo Jannacci) Rido (Testo di Ennio Melis e Beppe Viola; musica di Enzo Jannacci) Quando il sipario... (Testo e musica di Enzo Jannacci)
Secondo te...Che gusto c'è? è il titolo del nono album in studio di Enzo Jannacci.
L'album
Secondo te...Che gusto c'è? fu registrato negli studi Ricordi di Milano nel mese di ottobre 1977; il tecnico del suono è Gianluigi Pezzera, e la copertina del disco è di Bruno Bozzetto, ed è un'immagine tratta dal cartone animato che Bozzetto aveva realizzato per la sigla del programma Secondo voi, condotto da Pippo Baudo, che era la canzone che da il titolo a questo disco; fu lo stesso Baudo a chiedere a Jannacci di preparare la sigla del programma. Secondo te...Che gusto c'è? e Saxophone sono gli unici due brani del disco che non sono arrangiati da Jannacci, ma dal maestro Pippo Caruso, storico collaboratore di Baudo. È la terza volta che Jannacci incide E sapere, già contenuta in dialetto milanese in Sei minuti all'alba del 1966 e in italiano in Jannacci Enzo del 1972. La costruzione è una cover di una canzone di Chico Buarque de Hollanda, Costruçao, già incisa da Ornella Vanoni due anni prima nell'lp Uomo mio bambino mio. L'album è stato ristampato su CD e pubblicato nel mese di dicembre 2011 grazie all'intervento di Paolo Jannacci e dell'etichetta Alabianca.
Tracce
Libe là (Testo di Aurelio Ponzoni e Renato Pozzetto; musica di Enzo Jannacci) Jannacci, arrenditi (Testo e musica di Enzo Jannacci) Il panettiere (Testo e musica di Enzo Jannacci) Rino (Testo e musica di Enzo Jannacci) S.O.Selfservice (Testo e musica di Enzo Jannacci) Secondo te...Che gusto c'è? (Testo di Enzo Jannacci e Beppe Viola; musica di Enzo Jannacci) Saxophone (Testo di Enzo Jannacci e Beppe Viola; musica di Enzo Jannacci) La costruzione (Testo italiano di Sergio Bardotti e Enzo Jannacci; testo originale e musica di Chico Buarque de Hollanda; edizioni musicali Campi) E sapere (Testo e musica di Enzo Jannacci)
Foto Ricordo è il decimo album di Enzo Jannacci, pubblicato nel 1979 dalla Ultima Spiaggia.
L'album
Il disco è stato registrato allo studio "Il Mulino" di Milano dal proprietario Piero Bravin. La copertina, curata da Roberto Guarnaccia, ritrae Jannacci con la moglie e il figlio Paolo (che all'epoca aveva sette anni) in una singolare posa volutamente nello stile dei vecchi dagherrotipi; tutta la famiglia (arricchita dalla presenza di un gatto) sfoggia abiti d'ordinanza ma calza pattini a rotelle. Come era già accaduto per Quelli che..., anche in questo album sono presenti alcuni brevi divertissements recitati, segnalati in etichetta ma non in copertina: si tratta del primo e dell'ultimo, oltre a Il labrador che apriva la facciata B del vinile. Negli sketches Il ficus e Il sintetizzatore Enzo dà la voce a un avventore verboso e invadente che irrompe in sala di incisione disturbando il lavoro di preparazione del disco, tenendo testa anche ai tentativi dei tecnici di mandarlo via. Costui sottolinea prima la presenza della pianta (il ficus), e nel finale mette anche le mani sul sintetizzatore fino a provocarne lo spegnimento, che corrisponde alla fine dell'album. Delle otto canzoni, alcune erano state già edite: Ecco tutto qui (la cui musica era già stata utilizzata da Jannacci per Dagalterun fandango del 1976) era stata incisa nel 1977 da Mina nel disco Mina quasi Jannacci, Bartali e Sudamerica erano stati pubblicati poco prima dall'autore Paolo Conte nel suo Un gelato al limon; Mario, con musica di Pino Donaggio, era stata registrata da quest'ultimo nell'album Certe volte... del 1976. La canzone tratta del suicidio di un uomo, tema all'epoca piuttosto scottante. Analogamente il brano Natalia affronta il tema della morte, ed è frutto dell'esperienza del Jannacci medico, che qui racconta di una bambina alle prese con una grave malformazione cardiaca. Infine, La poiana, brano progettato inizialmente per l'album "Quelli che..." ripropone la collaborazione con Dario Fo, autore del testo, già foriera di successi passati (in particolare Vengo anch'io. No, tu no e Ho visto un re). Dopo alcuni anni, Jannacci torna a lavorare con Luis Enriquez Bacalov, che arrangia alcune delle canzoni del disco. I musicisti, pur non accreditati, sono gli stessi che in quegli anni suonavano con Jannacci, scelti sempre tra i migliori turnisti in circolazione. L'album è stato ristampato su CD e pubblicato nel mese di dicembre 2011 grazie all'intervento di Paolo Jannacci e dell'etichetta Alabianca. Nella tournée del 1989, e nel relativo album live 30 anni senza andare fuori tempo, Jannacci recupera Io e te e Mario, permettendo a queste due canzoni di uscire dal dimenticatoio.
Tracce
Il ficus (Testo di Enzo Jannacci) Io e te (Testo e musica di Enzo Jannacci) Saltimbanchi (Testo e musica di Enzo Jannacci) Natalia (Testo e musica di Enzo Jannacci) Mario (Testo di Danilo Franchi; musica di Pino Donaggio) Il labrador (Testo di Enzo Jannacci) Bartali (Testo e musica di Paolo Conte) La poiana (Testo di Dario Fo; musica di Enzo Jannacci) Sudamerica (Testo e musica di Paolo Conte) Ecco tutto qui (Testo e musica di Enzo Jannacci) Il sintetizzatore (Testo di Enzo Jannacci)
Video
Io e te
Video
Saltimbanchi
Saltimbanchi, Saltimbanchi E uno e due e tre oplà Saltimbanchi, Saltimbanchi E tre e quattro e cinque e sei oplà Saltimbanchi, Saltimbanchi È facile se si è Gente che è fetente, come questa qua E saltimbanco non guardare, saltimbanco non toccare, saltimbanco non pensare, non tentare di capire che chi tocca il pane muore, che chi guarda il pane muore che un sorriso dalla terza fila non arriva mai E il teatro non si tenta e la vita non s'inventa saltimbanchi si diventa, sì ma e poi Se la vita non si inventa, se il teatro non si tenta perché credere alla gente tanto poi Saltimbanchi si muore, Saltimbanchi si muore Saltimbanchi si muore, Saltimbanchi si muore Oplà, oplà. Saltimbanchi, Saltimbanchi Nove marzo lunedì oplà Saltimbanchi, Saltimbanchi Sempre marzo lunedì oplà oplà Saltimbanchi, Saltimbanchi È facile se si è Ombre che all'interruttore della luce ubbidiranno E saltimbanco non guardare, saltimbanco non toccare, saltimbanco non pensare, non tentare di capire che chi tocca il pane muore, che chi sceglie un pane muore dalla terza fila arriva un rutto che non sbaglia mai E il teatro non si tenta e la vita non s'inventa saltimbanchi si diventa, sì ma e poi Se la vita non s'inventa e il teatro non si tenta perché far tanto casino tanto poi Saltimbanchi si muore, Saltimbanchi si muore Saltimbanchi si muore, Saltimbanchi si muore Oplà, oplà.
Ci vuole orecchio è l'undicesimo album in studio di Enzo Jannacci, pubblicato nel 1980 dalla Dischi Ricordi. Successivamente ristampato dalla CGD, è tuttora l'album più antico di Jannacci a essere stato ristampato su CD. Anche in questo album, Jannacci si avvale della collaborazione di Paolo Conte, realizzando una sua versione de La sporca vita, brano che risale al secondo album del musicista astigiano. Anche Silvano era parte del repertorio cabarettistico del duo Cochi e Renato che ne sono anche co-autori, il cui testo si distingue per il suo marcato nonsense e alcune allusioni in chiave ironica e sdrammatizzante a pratiche sessuali insolite. In questa versione Jannacci esordisce esclamando: "il titolo è: amami e sgonfiami". Il dritto sarà incisa anche da Milva nel suo album La rossa del 1981 che sarà interamente scritto da Jannacci. Questa versione è incisa a un volume bassissimo per la sua quasi intera durata: trattando di un disadattato ("dritto" in quanto alto e magro) che pone fine alla sua esistenza, al momento della parola "[la vita] finì" del secondo ritornello, il volume torna standard. Nella versione di Milva, Jannacci interverrà con commenti stranianti al testo. Sulle restanti tracce, la più conosciuta è la title-track, scritta insieme al duo autorale Gino e Michele, che sottolinea il duplice aspetto di un'orchestra nell'andare a tempo col cantante, e in metafora, nello stare al passo con la stessa vita che è come un'orchestra che assembla a piacimento i propri elementi. Al di là della filosofia del brano, la musica in stile rhythm'n'blues colpisce per la sua... orecchiabilità. Fotoricordo... il mare rimanda al precedente lavoro quasi omonimo; Si vede racconta con fare minimalista una storia, intessuta di quotidiano, di un giovane che, attento a osservare ogni particolare del paesaggio che lo circonda, paesaggio grigio, periferico, depresso e in una giornata uggiosa, scorge da lontano la sua ragazza e vedendola con un ombrello che non le aveva regalato lui, capisce che non gli vuole più bene. Infine, il brano d'apertura Musical affronta il tema delle morti nei cantieri, e paragona la vita a uno spettacolo di varietà con continue entrate ed uscite di scena. Nella versione in musicassetta era stato inserito Il pacco, brano con la stessa musica della title-track, ma con testo diverso (che nella versione originale recita appunto "bisogna avere il pacco intinto dentro al secchio").
Tracce
Musical Ci vuole orecchio Fotoricordo... il mare La sporca vita Silvano Quello che canta onliù Si vede Il dritto
Discogreve è il titolo del dodicesimo album in studio di Enzo Jannacci.
Tracce
Il maiale L'amico 'O surdato 'nnammurato L'americana Pensione Italia L'animale Obbligatorio Giovane pazza Zan zan le belle rane
Curiosità
Roberto Colombo ha curato gli arrangiamenti dell'album, ed inoltre ha collaborato con Jannacci per i testi e le musiche della maggior parte delle canzoni del disco. Obbligatorio è stata la sigla del programma RAI 'Il Gransimpatico' condotto da Jannacci stesso. La sigla era animata da Lorenzo Mattotti. Zan zan le belle rane è stata scritta insieme a Massimo Boldi.
L'importante è il titolo del tredicesimo album in studio di Enzo Jannacci. Il disco contiene una versione di Amapola, celebre successo scritto da Bixio Cherubini per il testo e da Cesare Andrea Bixio per la musica, intercalata nel brano di sua composizione Juke box, di cui costituisce il refrain.
Tracce
L'importante è esagerare L'orchestra Sergej Oriente Son s'cioppàa Il volatore di aquiloni Juke box medley con Amapola
Curiosità
L'album ottenne inizialmente uno scarsissimo successo; soltanto in un secondo tempo fu rivalutato, tanto da essere considerato uno dei lavori più importanti del cantautore milanese, impreziosito da pezzi famosi quali L'importante è esagerare e Son s'cioppàa. Quest'ultima si ispira a una espressione del dialetto milanese, che significa "non ce l'ho fatta più" o anche "ho perso le staffe" (letteralmente: sono scoppiato), dove si dà voce a uno sbandato che chiedendo una sigaretta cerca invano di attaccare discorso con altre persone più in vista di lui, fino a strappare la sigaretta con forza ("è l'ultima? va be' e allora? Ciap' i stess!") e chiosando con la frase "hai capito come nascono i comici". Il brano "Il volatore di aquiloni" ha dato il titolo ad un film-omaggio di Renato Pozzetto a Milano realizzato nella seconda metà degli anni '80. Il brano "Oriente" è stata definito da Jannacci stesso la sua canzone più bella e più poetica di tutti i tempi. Il brano "Sergeij" è dedicato da Jannacci al figlio Paolo, all'epoca tredicenne. "L'importante" è il primo Lp inciso da Jannacci con l'etichetta DDD, è arrangiato interamente da Maurizio Bassi, e alcuni testi sono scritti in collaborazione con Riccardo Piferi.