1. Il Giardino Di Giovanni 2. Questo È Amore 3. Io Che Amo Solo Te 4. Canzone Per Te 5. La Tigre 6. Ancora Un Giro 7. Teresa 8. Via Broletto 34 9. Fiori 10. L'Italia Che Non Conta 11. Adesso Sì 12. La Prima Compagnia 13. Correre 14. Stazioni 15. L'Arca Di Noè 16. Era D'Estate
Canzone Per Te La festa appena cominciata È già finita, Il cielo non è più con noi Il nostro amore era l'invidia di chi è solo Era il mio orgoglio la tua allegria È stato tanto grande e ormai Non sa morire Per questo canto e canto te La solitudine che tu mi hai regalato Io la coltivo come a un fiore Chissà se finirà Se un nuovo sogno la mia mano prenderà Se a un'altra io dirò Le cose che dicevo a te Ma oggi devo dire che Ti voglio bene Per questo canto e canto te È stato tanto grande e ormai non sa morire Per questo canto e canto te Chissà se finirà Se un nuovo sogno la mia mano prenderà Se a un'altra io dirò Le cose che dicevo a te Ma oggi devo dire che Ti voglio bene Per questo canto e canto te È stato tanto grande e ormai non sa morire Per questo canto e canto te
Teresa Teresa Quando ti ho dato quella rosa Rosa rossa Mi hai detto Prima di te io non ho amato mai Teresa Quando ti ho dato il primo bacio Sulla bocca Mi hai detto Adesso cosa penserai di me Teresa Non sono mica nato ieri Per te non sono stato il primo Nemmeno l'ultimo lo sai lo so ma Teresa Di te non penso proprio niente Proprio niente Mi basta Restare un poco accanto a te a te Amare Come sai tu non sa nessuna Non devo perdonarti niente Mi basta quello che mi dai Teresa Teresa
Per ricordare Sergio Endrigo, alla vigilia del grande concerto che la città di Roma dedica alla sua memoria, Rai Trade pubblica 'Altre emozioni', l'ultimo lavoro del cantautore (uscito due anni fa su etichetta 'D'Autore'), in una edizione speciale che include anche due brani eseguiti dal vivo in uno dei suoi ultimi concerti. È il 2003. Sergio Endrigo, insieme ad Edoardo De Angelis, produttore del disco, ed a Valter Sivilotti che ne cura gli arrangiamenti, pubblica Altre Emozioni, nuovo lavoro discografico che prende nome dall’unico brano inedito della raccolta. Due anni prima della sua scomparsa, e dopo nove anni di lontananza dalle scene discografiche, Endrigo dimostra al pubblico la sua voglia di mettersi ancora in gioco. “Altre Emozioni”, sono le parole dello stesso Endrigo, “è un brano che è stato molto apprezzato in particolare da chi ha ormai più di 40 anni. Si spera sempre in nuove emozioni, non solo per se stessi ma per tutti in generale…”. Un’opera di grande respiro, con arrangiamenti raffinati e grandi partecipazioni. Presente in molti brani anche la sua unica figlia, Claudia, che canta insieme a lui; “quasi un testamento spirituale,” come raccontò durante la prima presentazione del disco “di confessione delle cose che sono successe e di quelle che si spera arrivino ancora”. L’antologia raccoglie grandi successi come Canzone per te (primo posto al Festival di Sanremo nel ’68), Aria di neve (impreziosita dalla voce del soprano Franca Drioli) e Io che amo solo te (con i vocalizzi di Maurizio Tatalo), ma non tralascia alcune preziose perle come Madame Guitar, tra le sue preferite, Il giardino di Giovanni, Adesso si, Era d’estate (struggente il duetto con Rossana Casale) e la celebrata e indimenticabile L'Arca di Noè (bellissimo l’arrangiamento di Sivilotti per solo piano). Un suo grande progetto, l’ultimo a cui riuscì a dedicarsi, fu quello di incidere e pubblicare in lingua friulana (nelle traduzioni di Alberto Zeppieri) alcune canzoni del suo repertorio, tra cui due brani: 1947 e proprio l’inedito Altre Emozioni. Rai Trade ha oggi l’onore di presentarli inseriti in questa seconda pubblicazione del cd, per ricordare e celebrare un grande artista che nella sua lunga carriera ha scritto 260 canzoni “ma senza poter dire quale sia la preferita” – spiegava – “perché un padre ama anche i figli scemi”.
Tracce:
1. Altre Emozioni 3. 1947 4. Era D’Estate con Rossana Casale 5. Madame Guitar 6. Canzone Per Te con Claudia Endrigo 7. Girotondo Intorno Al Mondo 8. Le Parole Dell’Addio con Claudia Endrigo 9. L’Arca Di Noè con Claudia Endrigo 10. Il Giardino Di Giovanni con Claudia Endrigo 11. Aria Di Neve 12. Adesso Sì 13. Questo È Amore con Claudia Endrigo 14. Io Che Amo Solo Te 15. Nelle Mie Notti Pianoforte: Valter Sivilotti Fisarmonica: Sebastiano Zorza 16. Milnûfcentecuarantesiet (1947) [live] 16. Inmò Emozions (Altre Emozioni) [live]
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Altre Emozioni
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1947
Da quella volta Non l'ho rivista più, Cosa sarà Della mia città. Ho visto il mondo E mi domando se Sarei lo stesso Se fossi ancora là. Non so perché Stasera penso a te, Strada fiorita Della gioventù. Come vorrei Essere un albero, che sa Dove nasce E dove morirà. È troppo tardi Per ritornare ormai, Nessuno più Mi riconoscerà. La sera è un sogno Che non si avvera mai, Essere un altro E, invece, sono io. Da quella volta Non ti ho trovato più, Strada fiorita Della gioventù. Come vorrei Essere un albero, che sa Dove nasce E dove morirà. Come vorrei Essere un albero, che sa Dove nasce E dove morirà!
Sergio Endrigo e alcuni artisti del Friuli Venezia Giulia propongono in “Cjantant Endrigo” le riletture di alcuni brani del cantautore con testi “tradotti” in dialetto friulano. L’album contiene quindici canzoni, di cui tre interpretate dallo stesso Endrigo. Tra gli artisti coinvolti in questo progetto ricordiamo Emma Montanari, Dario Zampa, Marta Mattotti, Barbara Errico e il Piccolo Coro del Friuli Venezia Giulia.
Tracce:
“1947” “Ci vuole un fiore” “Teresa” “Aria di neve” “Io che amo solo te” “Perché non dormi, fratello” “Adesso sì” “Via Broletto, 34” “Il soldato di Napoleone” “Le parole dell’addio” “Mille lire” “Era d’estate” “Girotondo intorno al mondo” “Canzone per te” “Altre emozioni”
L’unica volta insieme Bindi, Endrigo, Lauzi e Paoli
Questo album viene riproposto dopo 40 anni
Sul palco del teatro Sistina di Roma, Umberto Bindi, Sergio Endrigo, Bruno Lauzi e Gino Paoli si esibiscono in un live ricco di fascino.
Nel primo atto i 4 artisti propongono i loro maggiori successi, i brani che li hanno resi celebri in Italia e nel mondo. Nel secondo atto invece Bindi, Endrigo, Lauzi e Paoli si divertono a comporre e intrecciare i loro brani in medley e diversamente che rendono l’album divertente e istruttivo, oltre che innovativo anche dopo quasi 40 anni
"Mio padre Sergio Endrigo dimenticato anche dai colleghi"
La figlia Claudia lancia un appello per un tributo al cantautore a sette anni dalla morte: " In radio non trasmettono le sue canzoni, non esiste una sua biografia, non è possibile acquistare un cofanetto con la sua opera"
di GIUSY LA PIANA da: repubblica.it
A sette anni dalla morte di Sergio Endrigo, avvenuta il 7 settembre 2005, il suo nome sembra finito nel dimenticatoio: nessun disco, nessuna riedizione, nessun tributo, nessuna apparizione postuma in tv. Sua figlia Claudia, che vive in quella che era la casa del cantautore, sottolinea questo oblio più con amarezza che con rabbia: "La sua vena artistica - spiega - non si era mai esaurita. Ad un certo punto, però, hanno smesso di promuoverlo e di distribuire i suoi lavori. Quindi, ci sono tante cose meravigliose che mio padre aveva realizzato ma che in pochi conoscono perché a quasi nessuno è stata data occasione di scoprirle e di poterle apprezzarle. In radio non trasmettono le sue canzoni, non esiste una sua biografia pubblicata da un grande editore, non è possibile acquistare un cofanetto con la sua opera omnia e non c'è alcun premio a lui dedicato".
L'idea di Claudia Endrigo è che gli artisti italiani si mobilino per un omaggio a uno dei più amati cantautori italiani. "Mio padre ha vissuto a Roma per tantissimi anni ma questa città non fa nulla per ricordalo. Mi piacerebbe vedere un grande concerto, a lui dedicato, magari al Circo Massimo. Sono tanti gli artisti che amano il suo repertorio e sarebbe bello se tutti insieme salissero sul palco per un evento i cui proventi potrebbero essere destinati, ad esempio, agli enti che si occupano di animali abbandonati". Solo Simone Cristicchi proprio venerdì 7 ricorderà Endrigo con un recital al Belvedere inferiore della Cascata delle Marmore di Terni.
Già negli ultimi anni di vita e di carriera il cantautore istriano aveva dovuto fare i conti con due grandi ostacoli: da una parte le case discografiche che non investivano più, in termini di promozione e distribuzione, sui suoi lavori e dall'altra i problemi di udito che compromettevano la sua intonazione. I trionfi al festival di Sanremo, la conquista del mercato discografico sudamericano, i palazzetti brasiliani con ventimila spettatori a concerto, le interpretazioni dei testi di Ungaretti, Pasolini e Vinicious de Moraes sembravano ormai lontani anni luce. Endrigo ne soffriva.
Tra le carte rimaste alla figlia Claudia c'è un suo brano mai pubblicato, che è lo specchio dell'entusiasmo, dell'energia creativa e della voglia di rimettersi in gioco che ha accompagnato l'ultima fase artistica del cantautore. S'intitola Le ragazze di Napoli e nel ritornello recita: "Le ragazze hanno sempre gli occhi neri/ neri e fondi come la notte/ Qui è bello vivere d'amore/ d'amore è stupido morire". Endrigo ne scrisse il testo facendosi aiutare, in alcune parti in lingua napoletana, da Gerry Mottola. La musica la compose a quattro mani con Vincenzo Incenzo, già coautore di Altre emozioni.
"Dipingevano Sergio come un artista difficile, un cantautore malinconico - racconta Vincenzo Incenzo - ma era una persona simpatica, umile e piena di ironia. La prima volta che lo incontrai, in un bar di piazza Mazzini, era entusiasta come un ragazzo alla sua prima canzone. Tirò fuori dalla giacca un appunto scritto tutto in minuscolo a macchina e mi parlò del suo testo con un amore infinito. Erano i versi di Altre emozioni, la prima canzone scritta insieme e anche l'ultima che ha cantato. Qualche giorno dopo quell'incontro Sergio venne da me e mi disse che voleva dedicare una canzone a Napoli. Desiderava tornare a Napoli, forse anche morirci, e Le ragazze di Napoli era il suo modo di anticipare il ritorno".
Luis Bacalov ha riconosciuto, dopo 18 anni di tribunali, al cantautore istriano, scomparso nel 2005, la co-paternità della colonna sonora del film “Il postino” per la quale nel 1996 aveva vinto l’ambita statuetta. Insieme al cantautore italiano anche Riccardo Del Turco e Paolo Margheri
- Solo dopo otto anni dalla sua scomparsa, Sergio Endrigo vince il meritato Oscar per la musica. Secondo il giornalista Michele Bovi, che ha seguito fin dalle prime fasi la vicenda, Luis Bacalov ha riconosciuto al cantautore istriano la co-paternità della colonna sonora del film “Il postino” per la quale nel 1996 aveva vinto l’ambita statuetta. Dal sito di Bovi apprendiamo che la decisione di Bacalov di mettere fine alla causa che si trascinava da 18 anni ri-depositando presso le Società degli autori i bollettini 'l’atto di nascita di quelle musiche' con l’aggiunta dei nomi di Sergio Endrigo (scomparso nel 2005), Riccardo Del Turco e Paolo Margheri. “Il Postino”, che uscì nel 1994, fu un successo clamoroso in tutto il mondo ed ebbe numerose nomination per l’Academy Award, che però gli valsero un solo Oscar, quello appunto per le musiche, premiate anche con un Nastro d’Argento e un Bafta (il premio dei critici cinematografici inglesi). Quella colonna sonora era firmata da Bacalov, argentino ma attivo in Italia fin dai primi anni ‘60, arrangiatore di punta con Ennio Morricone del periodo dorato della Rca. Arrangiatore e direttore d’orchestra dei primi successi di Gianni Morandi, Rita Pavone, Neil Sedaka, Umberto Bindi, Gino Paoli e soprattutto Sergio Endrigo. Con lui Bacalov collaborò per 11 anni, un sodalizio artistico che ha prodotto “Io che amo solo te”, “Lontano dagli occhi”, “L’arca di Noè” e “Canzone per te”. Quindi la lite a causa della colonna sonora de “Il Postino”, in cui Endrigo riconobbe la totalità melodico-armonica di un suo brano inciso nel 1974, composto con il cognato Riccardo Del Turco e un amico paroliere e musicista dilettante, Paolo Margheri. La causa per plagio aveva accumulato due sentenze: la prima nel 2001 parzialmente favorevole a Bacalov, la seconda del 2003 che dava ragione a Endrigo. Di qui il ricorso in Cassazione, interrotto ora dalla transazione accettata dal compositore argentino.