8 DICEMBRE...L'IMMACOLATA CONCEZIONE

feste..tradizioni e ricorrenze...

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    8 DICEMBRE FESTIVITÀ DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE

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    E’ Maria Santissima, concepita senza peccato originale, e perciò stesso “immacolata”, senza alcuna macchia spirituale, a tenere uniti i credenti, con le Sue apparizioni. Senza la Madonna, saremmo orfani dell’Amore tangibile di Dio, ci sentiremmo tutti più soli, senza un riferimento. Se, ad immagine di Dio, che ci ha messo in Terra con una famiglia, non si capirebbe altrimenti, perchè anche nel progetto divino non debba corrispondere ad un Eterno Padre, una Madre, che altro non è se non la Sapienza di Dio. Presente fin dalla Creazione al passaggio dal caos al cosmo. L’8 dicembre del 1854 il Papa Pio 9°, con la Bolla “Ineffabilis Deus” stabilisce il più caro dei dogmi ai fedeli mariani: il dogma dell’Immacolata Concezione, ovvero Maria preservata dal peccato fin dall’istante del concepimento. Ella ha riscattato il genere femminile dalla disubbidienza di Eva. Mentre Eva accusava Adamo, Maria è nostra Avvocata presso Dio, Eva peccò di orgoglio, Maria si sottomette a Dio, teme ma si fida, non conosce uomo, ma Dio e ciò basta per sentirsi “ancella” di Lui. Eva, s’impegna a non mangiare del frutto proibito, ma mente, Maria non aveva promesso di soffrire per Dio, ma sa che amare è anche soffrire, beve spiritualmente il calice amaro insieme a Cristo, sul Golgota. Da Eva, nasce il Bene (Abele) ed il (Male) Caino, da Maria, il Sommo Bene, Cristo. Ciascuna donna, nell’inconscio come nella consapevolezza, sceglie, nella lotta di fede, che si consuma nell’intimo di ognuna, se essere Eva o Maria. Eva si scoprì nuda nel peccato, Maria ci dona Gesù per rivestirci di speranza. Eva fu scacciata dall’Eden, Maria ci dà Cristo per ritornarci, Eva consiglia in superbia Adamo, Maria è comprensione e misericordia per le nostre umane debolezze.

    Il falò dell'otto dicembre

    Gli ultimi festeggiamenti popolari erano dedicati alla Vergine Immacolata, l'8 dicembre, con grandi falò lungo le strade, rito che in altri centri a noi vicini (Serracapriola, Carpino, Monte Santangelo) si svolge tuttora in occasione festività di San Giuseppe. Il procedimento per la preparazione e la organiz-zazione dei falò è quasi identico in tutti i paesi in cui questi riti sono praticati, in Puglia come in Calabria, in Molise come in Abruzzo o in Toscana.

    Di solito erano i giovani e i ragazzi che si interessavano di raccogliere rami e sterpi, paglia e fascine o legna da ardere, chiedendone di casa in casa o trasportand-one personalmente dalle campagne vicine. Al calar del sole si dava fuoco alla catasta e tutti si divertivano cantando e ballando intorno alle fiamme, tra le quali arditi erano soliti saltare tra le manifestazioni di giubilo collettivo. Con pale e rastrelli, infine, donne e uomini non mancavano di raccogliere la brace ardente, per riempire i luccicanti bracieri in rame o in ottone che un tempo costituivano, insieme al camino, l'unica fonte di riscaldamento per le abitazioni. Alla funzione purificatrice del fuoco, ricollegabile alle antiche feste pagane che si svolgevano in coincidenza di determinati lavori agricoli stagionali, finalizzate alla purificazione ed alla eliminazione del male, si univa quindi quella utilitaristica, nel senso che per una sera si usufruiva del fuoco della comunità. Ai falò si accompagnavano gli scoppi dei petardi e delle così dette “pisciavunnelle” tipici botti sibilanti ed abbastanza pericolosi sia per i passanti che per i lanciatori.
     
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    GRAZIE LUSSY
     
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    8 dicembre: la Festa delle Luci a Lione


    Anche se ha lo stesso nome, questa celebrazioni non è collegata con quella del Loy Krathong che si svolge in Thailandia.

    La Festa delle Luci di Lione nasce da un modo particolare che gli abitanti della città francese scelsero per celebrare, nel 1852, l’inaugurazione della Cappella realizzata da uno scultore locale sulla sommità della collina di Fourvière. I lavori furono abbastanza travagliati e l’evento fu più volte rinviato a causa delle forti piogge e dell’esondazione del fiume. Quando finalmente l’opera fu terminata, non l’8 dicembre come era stato previsto ma il 12, i lionesi vollero dimostrare la loro felicità mettendo delle piccole candele sulle finestre. Nel giro di due ore, secondo la tradizione, tutta la città era illuminata a giorno e la Cappella di Fourvière risplendeva nel buio della notte.

    Da allora ogni anno, dal 5 al 8 dicembre, Lione si illumina e si anima con proiezioni, musica, incontri ed eventi culturali: dalle 18 alle una di notte i quattro angoli della città risplendono grazie ad oltre 70 installazioni, curate dagli studenti degli istituti superiori di arte e design, che mettono in luce facciate, monumenti e scalinate.

    L’Ufficio del turismo di Lione propone per l’occasione un interessante pacchetto “Festa delle Luci”: da una a quattro notti sul River Royal, un albergo con 4 stelle e 66 cabine realizzato dentro un battello ormeggiato sul fiume Rodano: la camera doppia costa da 187 a 199 euro a notte, colazione compresa.

     
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    8 dicembre: il giorno dell’albero di Natale.
    Con l’abete “vero” si fa un un bel regalo all’ambiente


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    Firenze, 5 dicembre 2007- E' giorno in cui tutta la famiglia si riunisce di fronte all’abete (vero o sintetico) per addobbarlo con lucine, palline, angioletti e nastrini, e cominciare così ad assaporare e respirare il periodo delle festività. Ma quale albero scegliere? E soprattutto: come conservarlo prima, durante e dopo? Cinque apuani su dieci –secondo la Coldiretti, che ha stilato una vera e propria guida dall’acquisto alla conservazione- opteranno per la soluzione “abete vero”, la soluzione ottimale perché oltre a salvaguardare il territorio, riduce l’inquinamento ambientale e contrasta i cambiamenti climatici; il restante, di copie sintetiche recuperate da soffitti e cantine, o acquistate ex novo. Sul mercato un abete vero si trova dai quindici euro fino addirittura a piu’ di 500 a seconda delle dimensioni, della varietà e del vaso in cui è riposto. “Scegliete l’avete naturale – invita i cittadini Vincenzo Tongiani, Presidente della Coldiretti Apuana – perché si tratta di una coltivazione che, nel rispetto del delicato equilibrio dell'ambiente, può rappresentare una ideale forma di utilizzo di terreni marginali di media collina e montani (la più grande produzione italiana è proprio in Toscana con circa 800 ettari destinati a questa coltivazione e tra le province di Arezzo e Pistoia), oltre che una forma interessante di integrazione dei redditi e di utilizzo di terreni ex agricoli e di pascoli altrimenti destinati all'abbandono e al conseguente degrado idrogeologico. Acquistare albero naturali significa contribuire ad evitare pericoli di frane e a diminuire il pericolo d’incendi e ad aiutare la nostra agricoltura, e poi, l’abero vero è più bello e profumato”. Veniamo ai consigli di Coldiretti. Prima di tutto – spiega l’organizzazione agricola - misurare con cura l'altezza del soffitto di casa per non trovarsi con un albero troppo alto. All'aperto gli alberi sembrano molto più piccoli che all'interno ed il rischio di portare in casa un albero non adatto è molto alto. Una volta prese le misure, e fatto i dovuti accorgimenti, è arrivato il momento di scegliere l’abete. Al vivaio non andare alla ricerca di un albero perfetto perché ogni esemplare tende ad avere un lato meno ricco di rami nella parte cresciuta verso nord; del resto, si tratta di un albero vivo la cui naturale asimmetria è sicuramente compensata dall’autenticità dello stesso. E se perde gli aghi? Tutte le conifere - sottolinea Coldiretti - tendono a perdere gli aghi nella parte interna dei rami ma questo non significa che l'albero sia vecchio e in ogni caso, per evitare di sporcare macchine e case, chiedere al vivaista di scuotere l'albero per far cadere gli aghi secchi. Una volta a casa? Fondamentale è sistemare l’albero in un luogo luminoso, fresco, lontano da fonti di calore, come stufe e termosifoni e al riparo da correnti d’aria e folate di vento. Spesso la voglia di natale porta ad esagerare negli addobbi: Coldiretti consiglia di evitare addobbi pesanti per non spezzare i rami o incurvare l’albero come di non spruzzare neve sintetica e spray colorati. Come conservarlo bello e sano? Mantenendo la terra umida ma non eccessivamente bagnata, anche con l'utilizzo di un nebulizzatore, che potrebbe essere applicato anche ai rami (in assenza di fili elettrici!). E finito il Natale? Un balcone o un bel giardino sono i posti migliori, così vi sembrerà, che la festa non sia mai finita.

    94 tonnellate di anidride carbonica in meno nell’atmosfera grazie all’albero di Natale “vero”, anziché l’abete di plastica (100 grammi contro 20 chili di CO2 ad albero). Insomma portando a casa un abete coltivato in Casentino o nella montagna pistoiese facciamo un bel regalo natalizio al nostro ambiente. Rilanciando l’economia di aree rurali spesso svantaggiate. E’ quanto è emerso dalla giornata di studi che si è svolta oggi a Poppi (Ar), organizzata dall’Arsia, l’Agenzia regionale per lo sviluppo l’innovazione del settore agricolo e forestale, in cui sono stati presentati i risultati e le attività del progetto di ricerca “Produzione biologica di piante ornamentali Pro.Bi.Orn” che ha affrontato in maniera organica le problematiche collegate al florovivaismo biologico e in particolare, appunto, all’albero di Natale. Sono circa 1000 (con 10mila addetti) le aziende vivaistiche specializzate che producono alberi di Natale in Italia di cui la quasi totalità in Toscana (Pistoia e Arezzo) e Veneto. In Toscana la produzione è in circa 800 ettari fra il Casentino e l’Appennino pistoiese. Per produrre, ad esempio, 500mila alberi di Natale in plastica si consumano 10mila tonnellate di petrolio e si consumano 88.500.000 kg di acqua immettendo nell’ambiente 11,5mila tonnellate di anidride carbonica. Con l’abete vero, invece, tutto questo si riduce: 45,2 grammi di petrolio ad albero (per 500mila alberi di Natale veri 22.500 kg di petrolio) e 103g di anidride carbonica (51.500 kg per 500mila alberi). Emissioni che si ridurrebbero a zero se la coltivazione fosse biologica. "E’ fondamentale far capire i vantaggi dell’albero di Natale coltivato – sottolinea Maria Grazia Mammuccini, amministratore Arsia -: ne guadagna soprattutto il nostro ambiente, e con la coltivazione biologica dell’abete natalizio possiamo eliminare anche quel minimo di impatto ambientale esistente, che è comunque di gran lunga minore rispetto all’albero di plastica. Inoltre incentivare il vivaismo come produzione dell’albero permette di riqualificare l’economia di aree montane della Toscana, ritenute marginali per l’agricoltura convenzionale, ma che possono trovare in questa produzione uno sbocco commerciale alternativo e che offre reddito a molti agricoltori. E con questa coltivazione – aggiunge – si contribuisce al mantenimento della stabilità delle aree montane, occupando terreni che, altrimenti, correrebbero il rischio di abbandono con conseguenze negative sulla stabilità idrogeologica del territorio". Il progetto, durato due anni, è stato finanziato da Arsia, tramite bando pubblico, e gestito dal consorzio per l’Albero di Natale del Casentino (CANC), con il coordinamento scientifico del C.R.A. - Unità di ricerca per il vivaismo e la gestione del verde ambientale e ornamentale di Pescia e ha visto la partecipazione di sedici soggetti, tra partner attivi e sponsor. Sono molte le potenzialità di mercato per l’albero di Natale biologico, e grazie alla ricerca oggi abbiamo strumenti e metodi alternativi al diserbo chimico, di difesa fitosanitaria e per la produzione di talee con metodi biologici. Un’importante iniziativa di comunicazione per i consumatori è stata svolta dal Consorzio dell’albero di Natale del Casentino, che ha portato gli abeti casentinesi nel centro di Milano illustrando i vantaggi derivati dall’abete coltivato.
     
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    La solennità dell'Immacolata a Molfetta



    Siamo in dicembre, uno dei mesi più forti in termini di fede. Dicembre è il mese dell'Avvento, il tempo in cui tutta la chiesa e il mondo cristiano si preparano all'avvento di Gesù. Ma dicembre è un mese ricco di festività importanti che caratterizzano il periodo dell'Avvento. Guardando giorno per giorno dicembre, incontriamo la prima festività ovvero la festa dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine. Il dogma dell'Immacolata Concezione fu proclamato da papa Pio IX l'8 dicembre 1854. Secondo tale dogma la Vergine Maria è stata concepita senza il peccato originale. A Molfetta, città tradizionalmente con un radicato culto mariano, la festa dell'Immacolata è molto sentita. Il culto dell'Immacolata è curato dalla Confraternita della Concezione, la quale cura anche la processione con la statua della Vergine Immacolata che si svolge l'8 dicembre.



    La Confraternita della Concezione, che ha sede nella chiesa di San Bernardino, è nata il 6 maggio 1613 ed è stata riconosciuta nel 1766. Il vestiario della confraternita è composto dal camice e dal cappuccio bianchi, dalla mozzetta e dal congolo celesti e dalla medaglia che raffigura la Immacolata Concezione. In seno alla confraternita è poi nata l'associazione femminile dell'Immacolata Concezione. La Confraternita, oltre a curare la processione dell'Immacolata Concezione, partecipa anche alla processione del Sabato Santo recando a spalla il simulacro della Maddalena.


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    Foto di Saverio de Robertis

    Dal 28 novembre è cominciata la Solenne Novena in onore dell'Immacolata Concezione che terminerà il 6 dicembre. La giornata dell'8 dicembre, solennità dell'Immacolata Concezione, sarà aperta alle ore 9 dalla Bassa Musica che girerà per le vie della nostra città. Alle ore 16.30 si svolgerà la festa esterna con la solenne processione che percorrerà le seguenti vie: via Carnicella, via Ten. Fiorino, via Alessandro Volta, via Felice Cavallotti, via Respa, piazza Vittorio Emanuele, via Sergio Pansini, via Annunziata, piazza Paradiso, via Immacolata, via Daniele Manin, via Roma, corso Margherita di Savoia, via Vittorio Emanuele, via Carnicella e rientro. Quest'anno la festa dell'Immacolata sarà ancor più speciale per la comunità parrocchiale di San Bernardino in quanto la parrocchia quest'anno festeggia il suo giubileo. Ma qui a Molfetta la festa dell'Immacolata è un intreccio di fede e tradizione. Infatti nella vigilia dell'Immacolata si mangiano le gustosissime frittelle. In passato l'8 dicembre era tradizione che le ragazze fidanzate andassero a pranzare a casa delle proprie suocere. Dopo il pranzo poi si recavano con la suocera a vedere la processione. Ecco perchè l'Immacolta era anche detta la "Medonn d r zait". Inoltre era anche usanza che le ragazze non fidanzate partecipassero alla novena e alla processione dell'Immacolata. Queste ragazze compivano questo gesto di fede per ottenere dalla Madonnna Immacolata la grazia di trovare un marito.

    Auguro buona festa dell'Immacolata a tutti.



    TORRE DEL GRECO



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    Il culto dell'Immacolata Concezione risale per i Torresi al 500, quando già la Cappella principale della navata di destra della Basilica di S. Croce era dedicata alla Vergine: la sua immagine, infatti, splendeva nell'Altare della Cappella, che ospitava inoltre delle nicchie con otto statue di legno ove erano riposte le reliquie dei Santi patroni di Torre.
    Le statue venivano portate in processione per la città il 3 maggio di ogni anno, in occasione, appunto della Festa dei Corpi Santi. In seguito all'eruzione del Vesuvio del 1794 la Chiesa di S. Croce fu ricostruita ed il Beato Vincenzo Romano volle che l'Immacolata rimanesse nella sua collocazione originaria risalente al 500.
    Nel 1849 Papa Pio IX, in occasione della festa dell'esaltazione di S. Croce, entrò benedicente in Chiesa, e lasciò in dono all'Immacolata due pianete uguali di seta celeste, impreziosite da ricami in oro: una lapide posta in fondo alla Chiesa nel 1920 testimonia l'evento.
    Oggi le pianete sono esposte nella sala museo di S. Croce, nei colori liturgici verde e viola. L'8 Dicembre del 1861 una terribile eruzione vesuviana, seguita da un violento terremoto, sconvolse Torre del Greco.

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    la Cappella della Madonna nella Parrocchia di S. Croce

    Si trattò di un'eruzione disastrosa e rovinosa, per cui la città venne fortemente danneggiata. Gli storici raccontano che i torresi si rivolsero all'Immacolata facendole voto di portare la sua immagine in processione su un carro trionfale. I testimoni sono concordi nel dire, che la lava si arrestò prodigiosamente. Al di là di qualsiasi possibile spiegazione scientifica di tale fenomeno, i torresi attribuirono all'intervento della Madonna l'arresto della lava, per cui l'anno seguente, 1862, solennemente sciolsero il voto. Alla processione partecipò l'intera città. Oltre alle testimonianze degli storici di cui Francesco Balzano e Giacinto De Sito, ricordiamo i fratelli torresi Giuseppe e Francesco Castaldi, i quali, nella loro "Storia di Torre del Greco" narrarono della terribile eruzione da testimoni oculari.
    L'eruzione e i terremoti terminarono del tutto il 31 dicembre di quell'anno, e così i torresi poterono rimpatriare ed iniziare la ricostruzione della città, quasi completamente diroccata.

    Quella festa fu grandiosa, come testimonia la rivista dell'epoca "La scienza e la fede": la chiesa principale restaurata fu ornata da arredi preziosissimi; l'immagine dell'Immacolata, collocata per la prima volta, sul carro trionfale, fu rivestita con una ricchissima veste nuova, ricamata in oro a gran rilievo, nei colori rosso e bianco, dono di tutto il popolo era splendida, la chiesa affollatissima.
    Ai balconi e alle finestre di tutte le case erano appesi drappi di seta e le strade erano cosparse di fiori.
    Il carro uscì dalla Chiesa alle 11,00 quando, l'anno prima, si avvertì la prima scossa di terremoto, e rientrò alle 2,00 del pomeriggio, quando la terra si aprì a vomitare lava di fuoco e bitume. In quell'anno venne costruito un monumento a Capotorre a ricordo dell'eruzione.
    Nel 1904, ricorrendo il cinquantesimo anniversario della definizione dogmatica dell'Immacolata Concezione, il Balzano fece erigere un monumento alla Vergine su quella parte di Torre dove la lava si arrestò. Nel 1954 in occasione del centenario della promulgazione del dogma dell'Immacolata venne proclamato l'anno mariano e fu lanciata l'iniziativa di incoronare l'antica statua della Madonna.

    Come era facile immaginare il popolo torrese accolse con gioia la proposta e partecipò entusiasta alla donazione dei propri oggetti d'oro che vennero utilizzati per la realizzazione della corona.. Anche se in alcuni casi erano gli unici oggetti d'oro posseduti i fedeli furono ben felici di vederli risplendere sul capo della Vergine. Il 23 giugno di quell'anno il Cardinale Marcello Mimmi, Arcivescovo di Napoli, incoronava solennemente la prodigiosa immagine dell'Immacolata in Piazza S. Croce, tra una marea di popolo esultante. L'ultima data da ricordare, il 1961, centenario della storica eruzione. L'8 dicembre di quell'anno il Comune di Torre del Greco offrì in dono all'Immacolata un calice d'argento dorato con coralli; nello stesso giorno venne posta una lapide sulla facciata della sagrestia di S. Croce, a ricordo del centenario dell'eruzione.
    Il carro dedicato all'Immacolata fu costruito per la prima volta a Torre del Greco nel 1862, ma già esisteva in altri paesi prima d'allora, come a Napoli dove veniva costruito il carro detto di Battaglino, o in Sicilia, dove vi era il carro della Zita.

    Attualmente la realizzazione del carro passa attraverso varie fasi: la prima è il progetto grafico, affidato ad un artista locale sulla base di un tema diverso ogni anno. Inizia poi la vera e propria costruzione, che parte dal basamento di legno e dalle decorazioni in cartapesta ed altro materiale, questa lavorazione si svolge in un apposito laboratorio artigianale.
    L'ultima fase inizia quindici giorni prima della festa nella Basilica di S. Croce, proprio in prossimità della Cappella dell'Immacolata. Qui si lavora alla struttura portante formata da lunghi pali che servono a sorreggere il castelletto con lo "scivolo" su cui si poggerà la statua della Madonna. Il carro, di imponenti dimensioni, è lungo 10 metri, largo 2,80 metri e alto 6 metri. Il giorno 6 dicembre, in tarda serata, la statua viene posizionata sul carro che, il giorno successivo, è trasportato da numerosi volontari dalla navata di destra a quella centrale della Chiesa. Il giorno 8, alle ore 4,30 del mattino, inizia la prima messa, e nonostante l'orario la Basilica è già gremita di popolo.

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    I portatori

    Il carro esce dalla Chiesa alle 11,00 ora nella quale fu avvertita la prima scossa nel 1861. Esso è sostenuto da circa 150 uomini in camice bianco tra gli applausi della folla che invade la piazza e il volo dei colombi appositamente lanciati dal carro. Il carro è preceduto dalla banda musicale, dalla Arciconfraternita del SS. Sacramento e dal Preposito curato con alcuni sacerdoti e seguito dal sindaco e dalle autorità comunali con il gonfalone della città. Seguono dei piccoli carri, costruiti dai fedeli e portati sulle loro spalle. L'Immacolata attraversa la città, tra due ali di folla festosa, tra una pioggia di bigliettini inneggianti e petali di fiori, e i balconi sono tradizionalmente rivestiti di coperte di damasco, seta e merletti. Il carro rientra in Chiesa alle 14,00, ora in cui come già detto, nel 1861 la terra si aprì a vomitare lava di fuoco, e resta esposto in chiesa per 8 giorni. Precedono la solennità dell'Immacolata i dodici sabati e la solenne novena, ed inoltre la domenica che precede la festa vi è da parte delle autorità locali e del popolo l'omaggio floreale alla Madonna.
     
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    Immacolata: otto idee per il ponte

    di Roberto Smanio
    il sole24ore.com


    Dalle visite alle chiese rupestri della Cappadocia alla fuga per due negli chalet ai piedi delle Dolomiti innevate. Dalla botteghe degli artigiani del presepe di Spaccanapoli alla gita con i bambini nella casa di Santa Claus in Lapponia. Ecco i consigli di Viaggi24 per un break di dicembre, prima delle feste di Natale


    La strada verso le vacanze natalizie passa attraverso un bel ponte. Difficile dire di no ai quattro invitanti giorni di salutare break che la festa dell'Immacolata quest'anno suggerisce. Da giovedì 8 dicembre fino alla domenica, ce n'è abbastanza per una fuga verso le montagne dove è caduta la prima neve o verso le spiagge dove il sole è sempre caldo. Ma anche per andare a stringere la mano a Babbo Natale.




    ALLA RICERCA DEI RE MAGI
    Se siete tradizionalisti e vi «piace ‘o presepe» come piaceva al signor Cupiello di De Filippo, non perdetevi la visita di Napoli in questo periodo dell'Avvento. La città assume un'atmosfera più unica che mai, che si vive soprattutto tra le botteghe degli artigiani di Spaccanapoli, dove ancora si forgiano le statuine natalizie come piccole opere d'arte. Il Romeo hotel (via Cristoforo Colombo 45. Tel: 081.0175001) ha ideato la "Passeggiata al Mercatino di San Gregorio Armeno", un pacchetto di soggiorno di due notti, con un'escursione guidata nei pittoreschi vicoli dove i negozianti espongono le loro creazioni, dalla stalla di Betlemme fino all'ultima delle pecorelle (quota da 510 euro per due persone in camera doppia). Non molto lontano, una diversa vacanza è quella offerta dal Grand Hotel Excelsior Vittoria (Piazza Tasso, 34. Tel: 800 890053 - 081.8777111) di Sorrento, che invita a scoprire la riviera napoletana e i suoi tesori, archeologici ed enogastronomici, con la formula "Alla scoperta di Pompei": tre notti con colazione, transfer a Pompei e biglietti d'ingresso per gli scavi, una cena gourmet, cesto di frutta e vino locale all'arrivo (quota da 465 euro a persona).


    IN BUCA VERSO IL CUPOLONE

    I golfisti che anche in inverno hanno tenuto a portata di mano la sacca con legni, ferri e putter trovano una bella occasione dicembrina per praticare il loro sport a meno di venti chilometri da Roma, lungo la via Nomentana. Quello del Golf Marco Simone (via di Marco Simone, Guidonia. Tel: 0774 366476) è considerato uno dei migliori percorsi d'Europa, con le sue 27 buche inserite in un'oasi verde accanto al castello medievale dove vive e lavora Laura Biagiotti, che presiede il club. Per il ponte dell'Immacolata, l'appuntamento è con la tradizionale Louisiana degli Auguri, una gara a squadre di quattro giocatori, che a fine percorso potranno scambiarsi i saluti natalizi con lo sfondo lontano della cupola di San Pietro, visibile dalla buca 18. Un buon indirizzo per dormire nella capitale, a due passi dal Colosseo, è quello del boutique hotel Capo d'Africa (via Capo d'Africa 54. Tel: 06.772801 ), che ha in listino un pacchetto "Gold" per tre notti a prezzo scontato (da 576 euro a camera doppia, con colazione).



    SI SPENGONO LE LUCI, SI ACCENDE IL NATALE
    Tra i tanti mercatini di Natale che fioriscono un po' ovunque in Italia in questi giorni, ce n'è uno davvero unico. È quello di Candelara, borgo medievale sulle colline attorno a Pesaro, che si svolge dal 3 all'11 dicembre ed è dedicato alle candele. I momenti più suggestivi per circolare tra le bancarelle sono attorno alle 17.30, 18.30 e 19.30, quando le luci artificiali del paese vengono spente per un quarto d'ora e la sera viene rischiarata solo dalla luce soffusa di migliaia di candele. Accanto al mercato ci sono spettacoli di artisti di strada, il presepio vivente, laboratori di attività per bambini, visite guidate e stand dove ritemprarsi con piatti semplici e gustosi annaffiati da vino novello. Nelle vicinanze, si può dormire nell'albergo diffuso 2 Campanili Relais (Tel: 0721.892301) di Montemaggiore al Metauro, che per l'occasione ha ideato un pacchetto di tre notti con colazione e tre cene (ovviamente a lume di candela), al prezzo di 490 euro per due persone. Così come ha fatto l'Hotel Excelsior di Pesaro (Lungomare Nazario Sauro Pesaro. Tel: 0721.630011), dove una notte con colazione, cena a lume di candela e navetta per Candelara costa 125 euro a persona.


    WELLNESS E MARE
    Per ritemprare mente e corpo, in Emilia Romagna c'è solo l'imbarazzo della scelta tra le venti località termali della regione. Sulle dolci colline vicino a Modena, l'hotel Terme Salvarola (Via Salvarola109 a Sassuolo, Modena. Tel: 0536.871788) invita al benessere con il pacchetto "Sogno d'Oriente" che comprende due pernottamenti con colazione, un massaggio tradizionale ayurvedico Abyangam, l'ingresso nella Spa Termale Balnea, con le piscine di acqua termale a diverse temperature (223 euro per persona in camera doppia). Chi invece vuole conoscere una versione invernale della Riviera romagnola, inusuale e "fuori movida", può trovare il relax a Riccione, nell'hotel Promenade (via Milano 67, Lungomare, Riccione. Tel: 0541.6000852), sul lungomare. In occasione dell'Immacolata, tre pernottamenti con colazione vengono proposti a partire da 267 euro per la camera doppia, incluso l'ingresso nella Prana Health Spa con piscina coperta talassoterapica. Il centro benessere è specializzato in trattamenti con le pietre preziose, che si effettuano su lettini di ambra, ametista, giada.



    SPORT E CHARME TRA LE VETTE
    Ponte dell'Immacolata, cioè la prima neve in montagna. Si riparte per le piste dopo mesi di astinenza da skilift e anelli di fondo. Mete d'obbligo sono gli splendidi comprensori dell'Alto Adige. L'Hotel Sassongher (tel: 0471.836085), immerso negli scenari dolomitici di Corvara, inaugura la stagione con la proposta "Première Ski Special": quattro notti al posto di tre, mezza pensione, navetta per gli impianti, ingresso alla Spa con piscina coperta (quote da 423 euro a persona). Anche Merano è una buona soluzione per chi vuole sciare, sulle piste di Merano 2000, ma contemporaneamente cerca un clima più mite e un bagno caldo nelle terme, oppure vuole fare shopping a tema nel mercatino di Natale, uno dei più famosi tra quelli alpini. Qui l'hotel Hohenwart (Via Verdines 5, Scena. Tel: 0473.944400) offre 3 notti in mezza pensione, e altri plus, a partire da 404 euro a persona. Per abbinare allo sport l'idea di una fuga romantica, da condividere con altre coppie, il posto giusto è il San Lorenzo Mountain Lodge (San Lorenzo, Brunico. Tel. 0474.404042), incantevole e isolato in posizione dominante Brunico, da affittare in esclusiva. Il pacchetto per l'Immacolata costa 1600 euro al giorno per otto persone, con 4 notti, 4 massaggi, un giorno di laboratorio culinario e una degustazione di vini.



    UN PONTE AL SOLE

    C'è chi alla neve preferisce però il caldo, anche in inverno. Bastano 5-6 ore di volo con la compagnia Emirates e il sole vi sorriderà a Dubai. Se vi attira l'idea, l'operatore Viaggi del Mappamondo propone il pacchetto "Shopping in the city", a partire da 730 euro a persona, con soggiorno al Moevenpick Hotel Bur Dubai (Oud Metha Area. Tel: 00971.43366000). Poco distante dall'albergo c'è il Wafi, sfavillante e gigantesco centro commerciale dove indulgere ad acquisti sfrenati negli oltre 350 negozi interni. Chi non è in vena di troppe spese può divertirsi a sciare o surfeggiare in tre modi diversi: sulle acque cristalline che bagnano la spiaggia di Jumeirah, sulle dune del deserto nell'entroterra oppure lungo la sorprendente pista innevata artificialmente che si trova all'interno del Mall of the Emirates. Prima di partire, è assolutamente da non perdere la salita all'osservatorio posto al 124° piano del Burj Khalifa (1 Emaar Boulevard. Tel: 009714.8888124), il grattacielo più alto del mondo.



    STRENNE NORDICHE
    Visto che ormai Babbo Natale è in partenza per distribuire regali, si può pensare di andarlo a salutare prima che salga sulla slitta volante. Ovviamente a Rovaniemi, in Lapponia, dove lui è di casa. È un viaggio che ha i contorni della magia, soprattutto per le famiglie con i bambini. Si può partire il 7 dicembre, con un nuovo volo speciale che collega Roma direttamente alla destinazione, facendo un breve scalo tecnico a Milano per accogliere altri passeggeri. Agamatour propone un pacchetto con rientro il giorno 11, comprendente tra l'altro un pranzo in un caratteristico cottage di legno e una cena in un ristorante di ghiaccio. C'è poi la possibilità di un safari con le slitte trainate da cani e del fatidico incontro che fa sgranare gli occhi ai più piccoli: quello con Santa Claus, alias Babbo Natale, circondato dalle renne nella sua fattoria. La quota di partecipazione è da 1510 euro a persona.



    IMPRESSIONI MEDIORIENTALI
    La Cappadocia, con i suoi paesaggi lunari, è una regione bellissima da esplorare in qualunque stagione dell'anno. Qui il tufo vulcanico è stato modellato dall'acqua e dal vento nel corso dei millenni e ha dato vita a panorami unici, fatti di grotte, gole, funghi di pietra. Partendo l'8 dicembre da Milano, Roma, Bologna o Venezia con i voli Turkish Airlines si può partecipare a un minitour proposto da Hotelplan, con l'accompagnamento di guida locale parlante italiano. Da Istanbul si va verso Ankara, dove si visitano il Museo delle antiche civiltà anatoliche e il Mausoleo di Atatürk. Poi, in Cappadocia, il museo all'aperto di Zelve con sosta ai camini di fata a Pasabagi; Avanos, famosa per le ceramiche di argilla rossa; le chiese rupestri di Göreme, e infine le gallerie nella roccia di Uchisar. Il costo del tour è di 970 euro a persona, in pensione completa volo compreso.
     
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    8 dicembre, la festa dell’Immacolata Concezione
    di Walter Giannò


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    Lourdes



    Oggi è l’8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione. Si tratta di un dogma cattolico,

    proclamato da papa Pio IX 156 anni fa con la bolla Ineffabilis Deus, che sancisce come la

    Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante

    del suo concepimento.

    Ecco la frase centrale di quel documento: “Perciò, dopo aver presentato senza

    interruzione, nell’umiltà e nel digiuno, le Nostre personali preghiere e quelle pubbliche

    della Chiesa, a Dio Padre per mezzo del suo Figlio, perché si degnasse di dirigere e di

    confermare la Nostra mente con la virtù dello Spirito Santo; dopo aver implorato

    l’assistenza dell’intera Corte celeste e dopo aver invocato con gemiti lo Spirito

    Paraclito; per sua divina ispirazione, ad onore della santa, ed indivisibile Trinità, a

    decoro e ornamento della Vergine Madre di Dio, ad esaltazione della Fede cattolica e ad

    incremento della Religione cristiana, con l’autorità di Nostro Signore Gesù Cristo, dei

    Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dichiariamo, affermiamo e definiamo rivelata da

    Dio la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria fu preservata, per

    particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù

    Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal

    primo istante del suo concepimento, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certa ed

    immutabile per tutti i fedeli“.
     
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    PONTE DELL’IMMACOLATA: un weekend con i bambini

    Giu_le_mani_dai_Bambini_natale_2010-328x225

    Neve, estero e città: cosa fare con i bambini per il ponte dell’Immacolata – Cosa ci può essere di più natalizio che un weekend con i propri figli tra mercatini, neve e divertimento? Se allora non avete ancora avuto occasione di condividere del tempo con i più piccoli e assaporare a pieno il clima festivo sta per arrivare la vostra grande occasio: il ponte dell’immacolata, inizio ufficiale delle celebrazioni Natalizie!Sciare, giocare, mangiare dolci o passeggiare tra le scintillanti luci della città… in una parola, divertirsi! A Natale tutto diventa possibile, soprattutto con i bambini.

     
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    PREGHIAMO INSIEME AFFINCHè
    L'IMMACOLATA CONCEZIONE
    CI PROTEGGA TUTTI DA QUESTO CORONAVIRUS


    mani_giunte_8

    Supplica all’Immacolata Concezione:

    Santissima Trinità, Amore infinito, Misericordia traboccante,
    io confido in Te, che con un lampo della Tua Infinita Maestà
    dai Luce all’oscurità del peccato più grande
    e dissipi con un lampo le tenebre dell’Angelo ribelle,
    che è ferito dalla tua Misericordia che respinse dall’eternità!

    Maria, Tu Vergine Immacolata, sei il Dono della Misericordia
    e riflesso eterno della Sua Luce.
    Immagine della Chiesa pura e santa, ne sei Tu, o Immacolata,
    la porta che s’apre alla Luce che la illumina.

    Tu, Figlia del Dio Altissimo, madre del suo Figlio e Sposa dello Spirito,
    Tempio sublime della Trinità,
    schiacci e sconfiggi il Nemico che la insidia
    e che, impotente, fa guerra ai fratelli di tuo Figlio.

    Madre della Misericordia, Figlia della Misericordia,
    Dono della Misericordia, Porta della Misericordia,
    illumina le tenebre che si avanzano e che si vestono di Luce
    che illumina l’abisso e sprofonda il cuore dei tuoi figli nell’Inferno!

    Vergine Immacolata, Tu sei colei che ci fu data a consolatrice
    e quale certezza del nostro destino.
    Già dall’eternità redenta in Cristo, Immacolata per Lui,
    aiutami nelle insidie del Nemico!

    Oppure recita:

    Beata Maria Vergine Immacolata, con rinnovata gratitudine per la tua presenza materna uniamo la nostra voce a quella di tutte le generazioni che ti dicono beata. Celebriamo in te le grandi opere di Dio, che mai si stanca di chinarsi con misericordia sull’umanità, afflitta dal male e ferita dal peccato, per guarirla e per salvarla.

    Accogli con benevolenza di Madre l’atto di affidamento che oggi facciamo con fiducia: siamo certi che ognuno di noi è prezioso ai tuoi occhi e che nulla ti è estraneo di tutto ciò che abita nei nostri cuori.

    Ci lasciamo raggiungere dal tuo dolcissimo sguardo e riceviamo la consolante carezza del tuo sorriso.

    Custodisci la nostra vita fra le tue braccia: benedici e rafforza ogni desiderio di bene; ravviva e alimenta la fede; sostieni e illumina la speranza; suscita e anima la carità; guida tutti noi nel cammino della santità.

    Insegnaci il tuo stesso amore di predilezione per i piccoli e i poveri, per gli esclusi e i sofferenti, per i peccatori e gli smarriti di cuore: raduna tutti sotto la tua protezione e tutti consegna al tuo diletto Figlio, il Signore nostro Gesù. Amen.

    (Preghiera scritta dalle Clarisse di Lucca)


    VERGINE MARIA,
    IMMACOLATA CONCEZIONE, PREGA PER NOI!


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    Amen 🙏😷🤗 Barbara
     
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