IL NATALE....esplode la magia

festa, tradizioni e usanze...decoupage

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  1. gheagabry1
     
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    I KRAMPUS

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    Il Krampus è un essere demoniaco che accompagna la figura folcloristica di San Nicola.
    E’ legata alla mitologia cristiana, Krampus, è un demonio sconfitto dal santo e perciò costretto a servirlo.
    Queste manifestazioni sono eventi tipici della giornata della vigilia di San Nicola, 5 dicembre, nate più di 500 anni fa e tuttora festeggiate in Austria, Germania meridionale (Baviera), in Slovacchia, Repubblica Ceca, Slovenia, Ungheria, in alcune parti della Croazia, in Trentino-Alto Adige ed in alcune parti del Friuli - Venezia Giulia
    I Krampus (dal bavarese krampn, ovvero "morto", "putrefatto", oppure dal termine kramp, che in lingua tedesca significa "artiglio") sono demoni dalle sembianze mostruose e animalesche, scatenati e molto inquietanti, che si aggirano per le strade alla ricerca dei bambini "cattivi". A mascherarsi secondo la tradizione, e a volte anche in abiti femminili (Krampa), sono esclusivamente gli uomini; i loro volti sono coperti da terrificanti maschere diaboliche, i loro abiti sono laceri, sporchi e consunti. La maschera da loro indossata non deve mai essere tolta in pubblico e gli spettatori non devono mai cercare di toglierla, pena il disonore per lo smascherato.I Krampus, vagando per le vie dei paesi, provocano rumori ottenuti da campanacci o corni, che li accompagnano nel tragitto che compiono, mentre colpiscono con frustate la gente.

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    La festa inizia con il vescovo San Nicola, solitamente trainato su un carro, che interroga i bambini e si mostra con una folta barba bianca. Con i bambini che nel corso dell'anno si sono comportati bene, egli sarà generoso con piccoli dolci, mentre per quelli che non si sono comportati bene, ci sarà un brutto rimprovero. Oltre a questo compito, San Nicola deve placare le ire dei Krampus nei confronti degli spettatori. I Krampus sono selvaggi, violenti e inferociti, e quindi in questa particolare serata danno sfogo a quelle forze che per tutto il resto dell'anno rimangono represse. Rincorrono, fra urla, mugugni e grida, i bambini, i ragazzi, ma anche gli adulti e i più anziani, spingono la gente, dando pesanti frustate e colpi di verga alle gambe di chiunque capiti tra i loro piedi.
    Appena il sole tramonta, San Nicola scompare dalla sfilata, lasciando incontrollati i demoni, che senza inibizioni rispondono colpo su colpo alle provocazioni dei ragazzi e degli adolescenti. Per i bambini, tradizionalmente, la grande prova di coraggio consiste nello sfidare un Krampus, tirandogli la coda, facendo in modo di essere notati, per poi scappare per non farsi prendere e infilare nella gerla, o, peggio, per non farsi colpire dal diavolo. Anche se oggi, più spesso, questi diavoli lanciano caramelle ai bambini. Le rincorse e gli inseguimenti da parte dei demoni possono durare anche ore, fino a quando le tenebre riavvolgono la parata di demoni e, lungo le vie, non è più possibile vederne alcuno.

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    L’arte di intagliare le maschere è antica e prevede due tipologie di maschere: quelle a bocca spalancata, con enormi e affilati denti aguzzi, gocciolanti sangue, che vengono chiamate “Larve” e maschere dalla mimica finemente cesellata, con bocche chiuse, senza colori, senza sangue, chiamate Maschere di Espressione. La maggior parte sono fatte di legno di pino cembro, e una singola maschera può richiedere all’intagliatore anche oltre cento ore di lavoro, per tagliare, piallare, spazzolare, dipingere e laccare il legno, inserirvi le corna e gli occhi di vetro, le barbe e i ciuffi di pelo per la capigliatura, i denti mostruosi, le lingue sporgenti e le orecchie giganti, affinché prenda un’espressione demoniaca e spaventosa. La maschera può pesare anche dieci chili.

    Esiste un vero e proprio regolamento per entrare a fare parte di questo gruppo: farne parte è un privilegio; a Vipiteno, per esempio, può diventare Krampus solo chi è vipitenese di nascita.
    E’ una regola imprescindibile, anche che chi entra all’interno del gruppo sia scapolo (chiunque si sposi smette di farne parte). Esiste inoltre un ordine gerarchico legato all’età, sono infatti i più giovani a preparare i vari carri per il corteo.
    I colori fondamentali di questa festa sono il rosso e il nero, con cui spesso anche i diavoli sono agghindati.

    L'origine di questa usanza, mantenuta con fiero orgoglio in molti comuni facenti parte dell'area ex-austro-ungarica, risale al periodo pre-cristiano ed è attestata almeno dal VI-VII secolo d.C. Le prime notizie sull’inizio della tradizione della visita nelle case e nelle fattorie di San Nicolò per augurare bene e proteggere i bambini risalgono al XVII secolo. Il Santo in questi giri era accompagnato dai diavoli che incutevano paura ai bambini “cattivi”.
    Durante il periodo dell’Inquisizione il rito dei Krampus era stato proibito proprio per questa sua vicinanza all’oscurità e alla sua natura diabolica, tuttavia è sopravvissuto in alcune vallate molto remote. Dalla metà del XIX secolo si hanno notizie del ritorno ufficiale dei cortei e delle corse dei “Krampus”.
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    La leggenda dei Krampus

    Si racconta che tanto tempo fa, nei periodi di carestia, i giovani dei piccoli paesi di montagna si travestissero usando pellicce formate da piume, pelli e corna di animali. Essendo così irriconoscibili, andavano in giro a terrorizzare gli abitanti dei villaggi vicini, derubandoli delle provviste necessarie per la stagione invernale. Dopo un po' di tempo, i giovani si accorsero, però, che tra di loro vi era un impostore: era un demone, che approfittando del suo reale volto diabolico si era inserito nel gruppo rimanendo riconoscibile solo grazie alle zampe a forma di zoccolo di capra.
    Venne chiamato il vescovo Nicola, per esorcizzare l'inquietante presenza. Sconfitto il demone, tutti gli anni i giovani, nel giorno della vigilia di San Nicola, travestiti da demoni, sfilavano lungo le strade dei paesi, non più a depredare ma a "punire i bambini cattivi", accompagnati dalla figura del vescovo che aveva sconfitto il male

     
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