IL NATALE....esplode la magia

festa, tradizioni e usanze...decoupage

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  1. gheagabry
     
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    Babbo Natale e la Coca Cola

    In questi tempi così no-global, ogni multinazionale che si rispetti finisce, prima o poi, nel mirino dei contestatori. Poteva fare eccezione la Coca Cola, il simbolo del consumismo americano? Ovviamente no, ma in questo caso il fatto divertente è che la contestazione verso questo marchio si è andata a fondere con quella verso un personaggio, Babbo Natale, anch'esso simbolo del consumismo, quello natalizio s'intende. Ne è venuta fuori una singolare leggenda metropolitana che aleggia nei forum no-global e in tanti altri posti: Babbo Natale l'ha inventato la Coca Cola! Estrema sintesi della storia di un personaggio che esiste da secoli nell'immaginario collettivo... questa è davvero bella!

    Che la raffigurazione rossa, paffuta e impellicciata di Babbo Natale non sia sempre esistita mi sta bene, ma di certo le sue origini vanno ricercate un po' più indietro che negli anni '30.

    La figura di Babbo Natale si è evoluta nei secoli e deriva essenzialmente dalla fusione di due personaggi religiosi: San Nicola (patrono di Bari) e Christkindlein (Gesù Bambino). Fra l'altro Santa Claus è l'abbreviazione del latino Sanctus Nicolaus. Non tutti sostengono che San Nicola sia veramente esistito, alcuni ritengono che questa figura sia servita a riportare in auge vecchi credenze pagane: su tutte quella nel dio greco Poseidone (il romano Nettuno).

    Tuttavia l'unica analogia tra San Nicola e il Babbo che noi conosciamo è la lunga barba bianca e una vecchia leggenda che vuole che il vescovo Nicola di Myra, per salvare dalla prostituzione le tre figlie di un pover uomo che non poteva dar loro la dote, gettò loro tre sacchi d'oro dal camino. Altre successive rivisitazioni della leggenda lo vedevano calare anonimamente dai camini cibo per le famiglie meno abbienti. La sua fama si diffuse in tutto il mondo durante il Medioevo e cominciò a declinare all'epoca della Riforma Protestante, quando la figura del dispensatore di doni venne attribuita a Gesù Bambino, una figura meno pagana e folckloristica di quella di San Nicola.

    Tuttavia tale figura non sparì dall'immaginario popolare, anzi fu tramandata anche oltreoceano da gruppi di immigrati europei, inglesi e olandesi. Il nome fu cambiato in Santa Claus e l'aspetto era quello di un uomo baffuto vestito di pelliccia addetto a spaventare i bambini ancora svegli ad una certa ora delle sera. Tutte le figure precedenti si fusero col tempo con quella più pagana di Santa Claus. Nel 1804, quando fu fondata la New York Historical Society e fu scelto San Nicola come patrono, i protestanti inglesi, non osservando le festività dei santi, decisero di spostare la visita di Santa Claus la notte di Natale. Nel 1821 un tipografo newyorchese, William Gilley, pubblicò un poema su Santa Claus descrivendolo come una persona molto bassa, che indossava un abito in pelliccia e guidava una slitta trainata da una sola renna. Nel Natale del 1823 un altro newyorchese, il dentista Clement Clarke Moore, pubblicò il poema "A Visit From St. Nicholas", ispirato a quello di Gilley, dove descriveva Santa Claus come un piccolo elfo curioso che passava attraverso i caminetti e che giungeva nelle case grazie alla sua slitta volante tirata da otto renne (Blitzen, Comet, Cupid, Dancer, Dasher, Donner, Prancer e Vixen). La nona, si dice, venne aggiunta dopo per ragioni commerciali, inventata negli uffici della Montgomery Ward (grande catena di magazzini americani) nel 1939, volendo donare ai propri clienti una nuova favola per Natale. Nacque così Rudolph, la renna dal grosso naso rosso, una specie di brutto anatroccolo salvato da Babbo Natale che fece del suo difetto un pregio utile nelle notti di nebbia.

    Nel 1860 il caricaturista Thomas Nast fu incaricato dal presidente Lincoln di disegnare Santa Claus con alcuni soldati dell'unione nel tentativo di demoralizzare gli avversari e negli anni successivi personalizzò le sue raffigurazioni. Il Babbo di Nast cominciava ad assomigliare al nostro: casa al Polo Nord, lista dei bambini buoni e cattivi, fabbrica dei giocattoli dove lavoravano gli gnomi aiutanti, che fra l'altro sono tutte creazioni sue, certamente ispirate dalla lettura del poema di Moore. Il vesito rosso di affermò quando un tipografo di Boston, Louis Prang, introdusse in America la tradizione delle cartoline di Natale e nel 1885 pubblicò un Babbo Natale vestito soltanto di rosso.

    E veniamo finalmente al motivo della presenza di Babbo Natale su American Pizza Party: nei primi anni '30 la Coca Cola, per incrementare le vendite durante l'inverno, periodo sfavorevole per il mercato dei dei soft drink, assunse il disegnatore svedese Haddon Sundblom che nei suoi disegni associò il Santa Claus grassottello e vestito di bianco e rosso con la Coca Cola. Fu indubbiamente una campagna di successo, che ha favorito il sorgere della leggenda che la Coca Cola abbia inventato l'immagine del Babbo moderno. Ciò non è affatto vero: quello che ha fatto la Coca Cola è solo associare la sua bottiglietta ad una figura molto amata dai bambini, rendendo in qualche modo Santa Claus un tipo molto popolare negli USA.

    Tra le proteste nei confronti di Babbo Natale va ricordata quella di Robert Cenedella che nel 1997 ha dipinto un Babbo Natale crocifisso. Il quadro è stato aspramente criticato da alcuni gruppi religiosi, ma si è trattato di una protesta nel tentativo di illustrare quanto Santa Claus abbia sostituito Gesù Cristo, diventando il personaggio più importante del Natale.

    Strano destino per Santa Claus dunque: da vescovo di Myra a testimonial della Coca Cola a bersaglio dei no-global!

    Fatto sta che il buon vecchietto continua a consegnare doni, a tutti quelli che hanno ancora voglia di sognare...

    cocacola-1964



    Edited by gheagabry - 30/10/2011, 00:59
     
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179 replies since 28/11/2010, 13:55   45368 views
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