IL NATALE....esplode la magia

festa, tradizioni e usanze...decoupage

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  1. gheagabry
     
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    Ecco i nomi delle otto renne di Babbo Natale:

    1 – Dasher
    2 – Dancer
    3 – Prancer
    4 – Vixen
    5 – Comet
    6 – Cupid
    7 – Donder
    8 – Blitzen

    Esiste inoltre anche la renna numero 9 Rudolph con il nasone rosso (non ufficiale), inventata nel 1993 dai magazzini Montgomery Ward a scopo pubblicitario.

    la versione italiana di tali nomi è Fulmine, Ballerina, Donnola, Freccia, Cometa, Cupido, Saltarello e Donato. Per ricordare tali nomi, in italiano esiste una nota filastrocca:

    « Non solo fanno la slitta volare
    e in ciel galoppano senza cadere
    Ogni renna ha il suo compito speciale
    per saper dove i doni portare
    Cometa chiede a ciascuna stella
    Dov’è questa casa o dov’è quella.
    Fulmine guarda di qui e di là
    Per sapere se la neve verrà.
    Donnola segue del vento la scia
    Schivando le nubi che sbarran la via.
    Freccia controlla il tempo scrupoloso
    Ogni secondo che fugge è prezioso.
    Ballerina tiene il passo cadenzato
    Per far che ogni ritardo sia recuperato.
    Saltarello deve scalpitare
    Per dare il segnale di ripartire.
    Donato è poi la renna postino
    Porta le lettere d’ogni bambino.
    Cupido, quello dal cuore d’oro
    Sorveglia ogni dono come un tesoro.
    Quando vedete le renne volare
    Babbo Natale sta per arrivare. »





    DAL WEB


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    CHI E' BABBO NATALE!!!????


    Questa leggendaria figura, divenuta cara ad adulti e bambini, da ormai molti anni, ha origini religiose e deriva dalla devozione ad un grande Samto, san Nicola, molto venerato nei secoli scorsi.

    Una leggenda racconta che nella sua città d’origine vivesse una famiglia molto povera che non poteva dare la dote alle sue tre figlie. Nicola decise di aiutarla ma senza rendere pubblica la sua generosità. Così, quando la figlia maggiore raggiunse l’età del matrimonio, una sera lanciò nella casa, dalla finestra aperta, una borsa piena d’oro… Altri affermarono che invece l’aveva gettata giù dal camino, da dove cadde in una scarpa o in una calza messa lì ad asciugare. Da qui l’usanza di mettere una calza o una scarpa sul davanzale della finestra o accanto al camino di casa, per accogliere i doni nella sera di Natale.

    Nel XVI secolo, dopo la Riforma protestante, alcuni santi vennero “declassati” e anche san Nicola venne dimenticato per un pò. Tuttavia era necessaria una figura che prendesse il suo posto di “elargitore” di doni di Natale.

    Mentre in Germania si attribuiva il ruolo di “portatore di doni” a Gesù Bambino o agli Angeli, in Inghilterra, un allegro e vecchio personaggio dei giochi dei bambini – noto come Babbo Natale – se ne assunse il compito e quando la sua tradizionale figura si diffuse venne perciò associata al Natale stesso.

    Negli Stati Uniti il suo nome divenne Kris Kringle. I primi pionieri olandesi sbarcati in America, insieme ad altre tradizioni, portarono con loro e diffusero la devozione a San Nicola, il cui nome si trasformò in St. Nikolaus, protettore dei bambini, colui che porta i doni, successivamente abbreviato in Santa Claus.

    Ma la riscoperta di questo personaggio, avvenne agli inizi del XX secolo proprio in America, grazie a Thomas Nast, disegnatore pubblicitario incaricato di realizzare la campagna promozionale natalizia della Coca Cola, negli anni successivi alla grande depressione. Trovata geniale in quel clima di recessione, quella di ridisegnare il look di un santo tanto venerato, trasformando la figura ascetica del Vescovo con il manto e la mitria in quella di un vecchietto sorridente e paffutello, con la barba bianca, il mantello e il cappuccio rossi.
    Questo favorì le vendite della bibita e portò S. Nicola in tutto il mondo.





    DAL WEB
     
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179 replies since 28/11/2010, 13:55   45365 views
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