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    Mina



    Nel corso della sua carriera ha inciso più di 1.000 brani e venduto oltre 150 milioni di dischi.
    Diversi musicisti, come Lucio Battisti, Pino Presti, Augusto Martelli, Gianni Ferrio, Massimiliano Pani e autori, quali Alberto Testa, Mogol, Andrea Lo Vecchio, Cristiano Malgioglio, hanno dato un contributo significativo alla carriera artistica.



    mina


    mina



    biografia

    Mina, nome d'arte di Mina Anna Mazzini, è nata a Busto Arsizio il 25 marzo 1940
    ma è cresciuta a Cremona, città con la quale è in qualche modo identificata da quando la giornalista e amica Natalia Aspesi coniò per lei il soprannome Tigre di Cremona.
    Dopo alcuni anni passati nell'Altomilanese bustocco, il padre Giacomo Mazzini, detto Mino, e la madre Regina Zoni, detta Gina, fanno ritorno a Cremona,la loro città natale, quando Mina aveva tre anni. Poco tempo dopo nasce Alfredo, detto Geronimo a causa del naso aquilino, che morirà in un incidente stradale nel 1965: anch'egli aveva intrapreso la carriera di cantante.
    A infonderle il primo amore per la musica è la nonna Amelia, cantante lirica, che preme perché prenda lezioni di pianoforte, ma lo studio non è fatto per lei.

    All'età di tredici anni il padre la iscrive alla prestigiosa Canottieri Baldesio, la società sportiva frequentata dalla buona borghesia cremonese, diventa una discreta nuotatrice, partecipa a diverse gare, in una competizione regionale arriva seconda. Proprio qui, sul bordo della piscina, intorno ai sedici anni, conosce il suo primo fidanzato, Daniele Parolini, un bel ragazzo prestante, terzino della Cremonese. Parolini è poi diventato cronista sportivo al Corriere della Sera.
    Dopo le medie presso il collegio di suore della Beata Vergine, inizia a frequentare l'Istituto tecnico statale Beltrami, ma la partita doppia non sarà mai la sua passione: studia svogliatamente ed all'ultimo anno viene respinta,non si diplomerà più. Ha altri interessi, ama leggere, in questi anni adolescenziali, soprattutto fantascienza, ma cantare diventa subito la sua passione: si esibisce a scuola per i compagni.
    Mina nella sua casa a Cremona (1959)Nell'estate del 1958, come ogni anno, la famiglia Mazzini si trova in vacanza al mare a Forte dei Marmi, una sera alla Bussola di Marina di Pietrasanta , in Versilia, gli amici la sfidano a salire sul palco: Mina accetta e facendosi dare il microfono da Don Marino Barreto, il cantante di quella sera, si esibisce senza alcun imbarazzo. Il proprietario del locale, Sergio Bernardini, nelle sere successive dovrà frenare l'entusiasmo di quella ragazza esuberante che vuole continuamente salire sul palco per cantare. Mina nel 1958 è una deliziosa ragazza, piena di entusiasmo e simpatia (che celano in realtà la profonda timidezza e paura, mai completamente vinte), con un'intonazione di voce particolarmente eccezionale (nutrita con l'ascolto dei "mostri" americani Frank Sinatra, Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan) e una gestualità stravagante che si accompagna perfettamente col suo travolgente senso del ritmo.
    In quegli anni a Cremona è presente un gruppo musicale che sta riscuotendo un rilevante successo sia nazionale che internazionale: gli "Happy Boys". Il gruppo, fondato nel 1949 da Nino Donzelli, di cui fa parte anche il fratello,Renzo alla chitarra, il pianista Giorgio Levi, il cantante-bassista Giacomo "Micio" Masseroli e il batterista Fausto Coelli, diventa ben presto famoso nelle balere del cremonese e inizia a essere conosciuto anche a Mantova, Parma, Piacenza. Nel 1954 vengono invitati alla Bacchetta d'oro Peziol, nota trasmissione radiofonica condotta da Nunzio Filogamo. L'impresario ebreo-egiziano Davide Matalon nel 1956 li scrittura per alcune serate e propone loro una tournée di tre mesi in Turchia.
    Nel 1958, a diciotto anni, dopo aver assistito alle loro esibizioni, Mina si reca da Renzo Donzelli proponendosi come cantante. Il gruppo ha in programma una serie di esibizioni nelle balere della zona e dopo estenuanti prove, Mina fa la prima apparizione con gli Happy Boys il 14 settembre del 1958 a Croce Santo Spirito, una frazione di Castelvetro Piacentino: il nome con cui viene presentata è Mina Georgi. Il pubblico sarà entusiasta. Ma il debutto vero e proprio avviene qualche giorno più tardi, il 23 settembre 1958 a Rivarolo del Re, comune del cremonese: gli Happy Boys devono esibirsi alla serata finale della rassegna insieme a un duo famosissimo di allora, Natalino Otto e Flo Sandon's, protagonisti di molti successi e di una partecipazione al Festival di Sanremo. L'esibizione di Mina è entusiasmante a tal punto che il pubblico le chiede a gran voce il bis. Tra gli organizzatori, se pur soddisfatti, c'è un certo imbarazzo, il bis era previsto per Natalino Otto e Flo Sandon's, i quali se ne vanno via un po' risentiti. Alcuni anni dopo Flo Sandon's trovandosi ospite a Canzonissima ricorderà l'episodio con Mina e pubblicamente ammetterà: «Quella volta tu, Mina, mi hai rovinato la serata». Mina stessa ha ricordato quella prima volta a Rivarolo sul quotidiano La Stampa del 22 settembre 2008:

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    "...una lungagnona col vestito da cocktail sottratto di nascosto alla madre, saliva sul palco traballante di una balera lombarda. Si ricorda che l'abito era blu e bianco. Lucido. Si ricorda che dopo aver cantato la prima canzone, il titolo? no, è troppo, si arrabbiò, perché la gente applaudiva. «Io canto per me. Cosa c'entrano loro?».

    Non aveva le idee chiare. O forse era troppo lucida. Si ricorda che alla fine di quella primissima esperienza scappò via perché i genitori ...non sapevano...non volevano. A diciott'anni, nel 1958, era d'obbligo ubbidire. Ma non l'aveva fatto. E doveva correre subito a rimettere l'abito a posto il più in fretta possibile. Si ricorda che poco dopo, dietro le sue insistenze, il padre aveva convinto la madre:

    «Tanto, cosa vuoi, durerà qualche settimana questa follia. Lasciamola fare». La lungagnona invece è ancora qui...".

    Anche il gruppo resta entusiasta di Mina e Nino Donzelli invita il manager Matalon ad assistere all'esibizione successiva prevista a Casteldidone(Cr).Mina con Wilma De Angelis, Johnny Dorelli, Domenico Modugno, Tonina Torrielli e Flo Sandon's a Sanremo(1960).
    Davide Matalon, gran patron della Italdisc, all'inizio è un po' titubante ma, convinto dal suo consulente musicale Giulio Libano, che appena ascolta Mina per la prima volta ne è subito entusiasta, le fa incidere quattro canzoni: Be bop a lula e When con l'etichetta Broadway e il nome di Baby Gate; Non partir e Malatia con l'etichetta Italdisc e il nome Mina. In attesa di capire quale delle due immagini artistiche avrà il maggior successo di pubblico, in questa primissima fase della carriera, Mina e il suo alter-ego Baby Gate convivono sul mercato.

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    Per saggiarne le capacità, Matalon la fa partecipare alla Sei giorni della canzone, competizione canora milanese ripresa dalla televisione. Il 1º dicembre 1958, Mina, con il brano Proteggimi, partecipa alla serata inaugurale al Teatro Smeraldo: presenta Corrado, ospite d'onore Mike Bongiorno. Arriva terza, è un successo.Matalon offre agli Happy Boys l'occasione di una tournée in Turchia, ma c'è un imprevisto, i genitori di Mina si oppongono, soprattutto il padre, non vuole che la figlia abbandoni la scuola. Anche Fausto Coelli decide di non partire per ragioni familiari. Rimasti a Cremona, Mina e Fausto decidono di fondare un nuovo gruppo, insieme a Lino Pavesi al sax, Lamberto "Memo" Fieschi al piano, Ermanno Scolari al contrabbasso ed Enrico Grossi alla chitarra, fondano i Solitari. Il nuovo gruppo debutta l'11 gennaio 1959 nella tavernetta dell'Hotel Continental di Cremona e, forte della popolarità di Mina, riceve subito una serie di richieste dai locali della zona, ma anche fuori provincia, al night club El Maroco di Milano e poi una serie di esibizioni all'Hotel Moresco di Ischia. Nel frattempo i due dischi di Mina editi dalla Italdisc andavano straordinariamente bene, in un'epoca in cui vendere 70.000 copie era un'impresa eccezionale, i due 45 giri superano singolarmente la quota di 100.000. Matalon le fa un contratto di tre anni, fino al 1961 con l'impegno a incidere entro l'anno due 45 giri, ossia 4 canzoni. Come si usava allora, i pezzi da incidere vengono scelti tra le canzoni del Festival di Sanremo di quell'anno. La scelta cade su Nessuno, un tipico brano melodico cantato da Wilma De Angelis. Mina con una verve straordinaria ne stravolge la linearità cantandola in maniera sincopata e in fortissimo. La prima interpretazione pubblica di Nessuno col nuovo arrangiamento avviene al Festival Rock del Palazzo del ghiaccio di Milano. Matalon aveva tentato più volte di far partecipare artisti della sua casa discografica a trasmissioni televisive senza mai riuscirci, con Mina invece arriva tutto facilmente. Debutta in televisione il 1º marzo 1959 nella popolare trasmissione Lascia o raddoppia condotta da Mike Bongiorno con il brano Nessuno. Proprio in quegli anni vanno affermandosi giovani cantanti come Adriano Celentano, Tony Dallara, Joe Sentieri e altri, che proponevano in italiano la nuova musica americana: il rock and roll. La stampa da loro il nome di urlatori. Il 4 aprile 1959 Mina viene chiamata a partecipare a una puntata de Il Musichiere di Mario Riva dedicata agli urlatori: al centro della scena era stato posto un juke-box dal cui retro uscivano i cantanti, Mina canta Nessuno. L'ultimo 45 giri inciso come Baby Gate è Splish splash, presentato il 29 agosto 1959 nel programma Buone vacanze. Successivamente lo pseudonimo verrà abbandonato, visto l'esplodere del fenomeno-Mina. Con Nessuno partecipa anche a Canzonissima, condotta da Delia Scala, Paolo Panelli e Nino Manfredi: duetta, tra gli altri, con Wilma De Angelis, interprete originale di Nessuno, e successivamente anche con Tonina Torrielli nel brano Tua, presentato al Sanremo di quell'anno da una "scandalosa" Jula de Palma e dalla stessa Torrielli. Sempre nel 1959 arrivano i primi riconoscimenti: il "Juke Box d'oro" e il "Microfono d'oro". Mina con Antonio Virgilio Savona nel 1960Con Tintarella di luna (1959) Mina raggiunge, invece, per la prima volta la prima posizione in hit-parade (16 gennaio 1960): il brano, divenuto in seguito un vero e proprio simbolo dell'epoca, viene inserito in film come Urlatori alla sbarra e Jukebox, urli d'amore, tra i primi esempi di musicarelli, ai quali partecipò anche Mina (in tutto ne interpretò tredici). Nel 1960 Mina è in gara al Festival di Sanremo 1960: il 28 gennaio 1960 presenta Non sei felice in doppia esecuzione con Betty Curtis; il 29 gennaio 1960 presenta È vero in doppia esecuzione con Teddy Reno: il 30 gennaio si ripresenta con È vero. Non vince, la canzone si classifica al settimo posto, ma per Mina è comunque un successo, per la richiesta dei suoi dischi, la Italdisc è costretta alla pubblicazione di due o tre 45 giri al mese. In seguito esce Il cielo in una stanza, brano scritto da Gino Paoli che diventa il 45 giri più venduto dell'anno: entrerà in classifica anche in Spagna (Cielo en casa) e negli Stati Uniti (The world we love in raggiunge la #90 di Billboard). Il cielo in una stanza rimarrà in assoluto uno dei suoi massimi successi e può considerarsi una prima evoluzione nella carriera di Mina, che da urlatrice scanzonata (contemporaneamente usciva la famosa Zebra a pois) è in grado di rivelarsi anche interprete matura e raffinata della canzone d'autore.
    Mina


    Partecipa come ospite fissa nelle sei puntate del programma tv Sentimentale, dove presenta altri successi come la già citata Una zebra a pois e Briciole di baci. Inoltre ritorna a Canzonissima, dove nel corso della varie puntate propone alcune tra le sue più recenti incisioni (Tintarella di luna, Il cielo in una stanza, Folle banderuola ed È vero, in duetto con Umberto Bindi), unitamente a brani come Na sera 'e Maggio (con cui giunge alla finale), O Sarracino, Ma l'amore no e Violino tzigano (in duetto con Marino Marini); Mina interpreta anche la delicatissima sigla finale Due note.
    A questo punto Mina è ormai famosa: sue sono le copertine dei giornali, le canzoni alla radio. È la cantante più fotografata, inseguita, richiesta e il tutto in brevissimo tempo. Sono in molti a invidiarle la voce, a lanciare stilettate contro di lei, cattiverie che, se per molti sono solo fastidiose punture d'insetto, per Mina, sensibile e cristallina di carattere, sono un dramma. I giornalisti sono sempre alla ricerca di qualche scoop che la riguarda e vanno a caccia dei suoi veri o presunti flirt che scandalizzano, tentano di mettere in piedi costruzioni che destabilizzino il suo mito. Gli stessi che l'hanno osannata e spronata quando non era nessuno cercano ora d'infangarla in un continuo gioco d'amore e odio che usualmente s'instaura tra i personaggi e la stampa. Mina con i Pinguini nel 1960; a sinistra alla chitarra Pippo FrancoE più o meno ci riescono al Festival di Sanremo del 1961, tutti la danno per vincente, la adulano, la rincorrono, ma Mina è provata dall'anno di critiche, dall'essersi dovuta difendere da tutto e tutti. Inoltre dal suo esordio, due anni prima, non ha avuto un attimo di respiro. È stanca e stressata, il 26 gennaio 1961 si esibisce con Io amo tu ami in doppia esecuzione con Nelly Fioramonti, il 27 gennaio 1961 presenta Le mille bolle blu, in doppia esecuzione con Jenny Luna, canzone troppo moderna alla quale si aggiunge il gesto con la mano sulla bocca che a molti sembra uno sberleffo. I benpensanti non sono disposti a chiudere un occhio e ancora una volta le scatenano contro una campagna stampa negativa. L'atmosfera si surriscalda quando i giornalisti raccolgono il malcontento e contrappongono a Mina quella che poi diventerà la sua rivale per molto tempo: Milva. Il 28 gennaio 1961 è finalista con entrambe le canzoni.


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    Si classifica al quarto posto con Io amo tu ami e al quinto con Le mille bolle blu. Per Mina è la goccia che fa traboccare il vaso, pieno di piccole amarezze e ingiustizie. Viene colta da crisi di pianto e afferma di non volere più partecipare a gare canore, Festival di Sanremo compreso. Una promessa sempre mantenuta. Per questa ragazza genuina e spontanea, che ha cominciato a cantare per gioco e ha portato avanti la sua carriera come una festa, è una doccia fredda che la cambierà profondamente. Malgrado l'esperienza sanremese, la sua popolarità non viene minimanente intaccata e Le mille bolle blu riscuote uno straordinario successo di vendite, ma soprattutto di ascolti (in quegli anni la misura del successo di un brano era data anche in base alla richiesta dello stesso nei juke-box). Nell'aprile del 1961 Mina parte per la Spagna, dove viene accolta al meglio. Mentre, nel mese di maggio, accompagnata dal maestro Bruno Canfora, intraprende un tour in Giappone: infatti, nel paese del sol levante, canzoni come Tintarella di luna e Il cielo in una stanza erano già popolarissime, e anche il musicarello. Appuntamento ad Ischia aveva riscosso grande successo nelle sale. Per l'occasione Canfora compose la hit Anata to watashi (Tu ed io), che Mina interpretò in giapponese, insieme ad altri successi: un trionfo. In agosto, invece, debutta a Caracas, dove partecipa al popolarissimo Renny show, sul Canale 2 della tv venezuelana: anche qui riscuote un successo clamoroso. La rentrée di Mina in Italia coincide con la messa in onda del programma tv Studio Uno, per la regia di Antonello Falqui: non c'è un vero e proprio conduttore, ma vari personaggi come Don Lurio, il Quartetto Cetra, le Gemelle Kessler, che si avvicendano l'uno con l'altro. Mina si esibisce alternando brani del suo recente repertorio (Anata to watashi, Bum, ahi! Che colpo di luna di Lelio Luttazzi, Chi sarà, Sciummo, Moliendo café, Cubetti di ghiaccio, Un tale, Giochi d'ombre, ecc.), a fantasie musicali dedicate a un genere ben preciso (come la canzone napoletana) o a un singolo autore (George Gershwin, ad esempio, di cui incide su disco una splendida versione di Summertime, dopo averla accennata in trasmissione). Molte delle canzoni presentate a Studio Uno, verranno incise nell'LP Moliendo café (1962).
    Agli inizi del 1962 Mina è di nuovo in Spagna, dove stavolta appare anche in televisione. Subito dopo si reca in Francia, dove si esibisce con successo nel tempio francese della musica : il Teatro Olympia di Parigi. Inoltre, Gerhard Mendelson, produttore dell'etichetta discografica Polydor, propone a Mina l'incisione di alcuni brani per il mercato tedesco: la cantante accetta inaugurando una felice collaborazione col Maestro Werner Scharfenberger. Insieme incidono a Vienna Wenn du an Wunder glaubst (versione tedesca de Il cielo in una stanza) e Heißer Sand, primo di una lunga serie di brani scritti per lei proprio dal Maestro.

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    Sempre a Vienna, Mina registra un varietà televisivo incentrato su di lei: ad affiancarla, il più popolare cantante tedesco del momento e cioè Peter Kraus, del quale Mina interpreta per l'occasione alcuni brani.
    Il 12 marzo 1962 Mina appare anche alla tv tedesca nel programma Herzlichst Ihr Peter Kraus, dove presenta Heißer Sand: subito si sprecano gli elogi per la sua voce, e in soli dieci giorni il disco vende ben 40.000 copie, arrivando al primo posto delle chart tedesche. Il 45 giri rimane in classifica per ben trentun settimane, con oltre 1.300.000 copie vendute, diventando in assoluto il singolo più venduto della sua carriera. A tutt'oggi il brano è rimasto abbastanza popolare in Germania, tanto che nel 1992 i soldati tedeschi lo scelsero come inno della loro missione in Somalia. L'enorme successo di Heißer Sand, porterà alla realizzazione di numerose altre incisioni per il mercato tedesco: infatti, sempre in Germania, entrano in classifica anche Fiesta brasiliana e Tabu (#13, 1962), Capitano (#17, 1963), Mister twist (#33, 1963), Bis zum nächsten Mal (#35, 1963), Ja, die Liebe lebe hoch (#28, 1963) e Fremdes Land (#39, 1963). Fiesta brasiliana viene inserita nel film Das haben die Mädchen gern (1962, mai uscito in Italia), sempre con Peter Kraus.
    Nel frattempo, Mina ritorna al vertice dell'hit-parade italiana con Renato, successo del sudamericano Antonio Cortez. Sul retro del nuovo 45 giri c'è Eclisse twist, colonna sonora del film L'eclisse di Michelangelo Antonioni (che seguì scrupolosamente la realizzazione del brano), interpretato da Monica Vitti, tra gli altri. Contemporaneamente gira Appuntamento in Riviera, musicarello sulla falsariga del precedente Appuntamento ad Ischia, che riesce a ripeterne il grande successo. Inoltre vanno in onda i caroselli registrati per l'Industria Italiana della Birra, in cui Mina interpreta alcune celebri soubrette: Marylin Monroe, Rita Hayworth, Judy Garland, Josephine Baker, Anna Magnani, ecc.
    Nel maggio del 1962 Mina debutta a Buenos Aires, suscitando per l'ennesima volta clamore ed entusiasmo, mentre nel mese di luglio, da un referendum svoltosi tra gli appassionati di musica leggera in Germania, Austria e Svizzera tedesca, Mina risulta la cantante più popolare; certamente è la cantante più pagata del momento, in Europa.

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    Il 5 agosto 1962 partecipa al programma di Antonello Falqui Eva ed io, dove propone il nuovo 45 giri Chihuahua, che confluisce insieme ad altri nel quinto LP Italdisc, intitolato semplicemente Renato. Il 30 settembre si esibisce dal vivo nel programma tv Alta pressione, al quale partecipa anche il fratello Alfredo. Mina e Corrado Pani nel camerino del teatro (1963)Il 12 ottobre ritorna Canzonissima e Mina partecipa a quattro delle dodici puntate andate in onda, giungendo alla finale del 6 gennaio 1963 con il cavallo di battaglia Il cielo in una stanza. Inoltre Mina canta anche (ma senza apparire) la sigla finale Stringimi forte i polsi, scritta da Dario Fo, che assieme a Franca Rame fu sospeso dalla conduzione del programma per i forti toni della sua satira politica, e fu sostituito da Gino Bramieri e Sandra Mondaini. Nell'estate del 1962 conosce Corrado Pani, attore di teatro di grande talento, seguito e ammirato dal mondo femminile milanese e romano, aveva lavorato con Luchino Visconti in Rocco e i suoi fratelli ed era una voce nota della radio. Pani era sposato dal 1959 con Renata Monteduro ma ormai separato di fatto da diverso tempo. Allora il divorzio in Italia non esisteva. La relazione diventa subito di pubblico dominio, tutti i giorni le riviste riportano un nuovo particolare, un giudizio critico, un nuovo sviluppo della storia, molto spesso inventato e romanzato. La polemica arriva a livelli esagerati e grotteschi. Perfino padre Virginio Rotondi, noto al pubblico radiofonico per le sue trasmissioni sulla fede, s'interessa alla vicenda con uno scambio di lettere con Mina, tutto pubblicato sui giornali.
    Il 18 aprile 1963 nasce Massimiliano, chiamato familiarmente "Paciughino". La maternità le causa la "quarantena" da parte della Televisione di Stato, mentre una parte della stampa continua ad additarla come peccatrice pubblica. Niente riesce però a rovinare la felicità di Mina che ha voluto questo figlio "illegale". E anche la maggior parte del pubblico dimostra comunque di amarla quando fa il suo rientro alla Bussola di Focette in Versilia, nell'agosto di quell'anno, con alcune serate di enorme successo. Durante tutto il 1963, le uniche apparizioni della cantante sul piccolo schermo sono alcuni caroselli dell'Industria Italiana della Birra, girati alla fine del 1962, e messi in onda da aprile ad agosto.

    Nove anni dopo, Mina ricorderà questo periodo in un'intervista su Playboy:

    « Il massimo è stata una foto su "Epoca" dove io ridevo con Corrado con il mio pancione, tranquilla, e sotto scritto "Cosa avrà da ridere?", guarda che è il massimo, me la ricorderò tutta la vita una cosa del genere. Per cui capisci tu l'atteggiamento della stampa: me ne hanno tirato addosso delle badilate e la gente non si è lasciata condizionare da questo fatto, l'ha superato. »

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    Oltre alla mera nota biografica, la vicenda di Mina ha rappresentato una vera e propria evoluzione nel costume italiano: di fatto il pubblico non mancò di esprimere la sua solidarietà, aspettando il suo ritorno sulle scene. Ancora Mina, su Playboy:

    « ...mai vista una serie così di regali da tutta Italia, di lettere, "Stai tranquilla", per la strada mi dicevano, "Non ti devi preoccupare". »


    Oltre alla mera nota biografica, la vicenda di Mina ha rappresentato una vera e propria evoluzione nel costume italiano: di fatto il pubblico non mancò di esprimere la sua solidarietà, aspettando il suo ritorno sulle scene. Ancora Mina, su Playboy:

    « ...mai vista una serie così di regali da tutta Italia, di lettere, "Stai tranquilla", per la strada mi dicevano, "Non ti devi preoccupare". »

    Dopo il grosso successo estivo di Stessa spiaggia stesso mare (incisa anche da Piero Focaccia), nell'ottobre 1963 la Italdisc fa uscire un omonimo album e un 45 giri contenente un piacevolissimo twist dal titolo Vulcano, ma Mina è già passata alla Ri-Fi, fino ad allora media etichetta discografica, nonché l'unica a darle fiducia in questo periodo di ostracismo.
    Nel dicembre 1963 esce Città vuota, una delle sue più celebri canzoni,pubblicata su disco tris assieme a È inutile e Valentino vale: il 45 giri scala immediatamente la hit-parade, arrivando addirittura alla #1 nell'aprile dell'anno successivo.
    Dopo la nascita di Paciughino, il grande amore con Pani entra in crisi. Ricorda Corrado: "Era fatale che finisse così, io lavoravo molto, lei quasi più di me. Eravamo costretti a vederci raramente. Il momento magico si era spento. Mina, inoltre aveva conosciuto Martelli. Così mi ritirai". Con Augusto Martelli Mina visse fino agli inizi del 1970.


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    Il 10 gennaio 1964 Mina ritorna ufficialmente in televisione nel programma di Mike Bongiorno La fiera dei sogni, dove presenta Città vuota ed È inutile. Tre mesi dopo partecipa nuovamente al programma, lanciando È l'uomo per me, con cui riconferma la sua leadership in hit-parade. Il 2 maggio la RAI manda in onda Alla ribalta 2 - Speciale per Mina, dove la cantante propone Prendi una matita, Munasterio 'e Santa Chiara e il nuovo successo È l'uomo per me. Poi esegue una fantasia di successi di Gigliola Cinquetti, Rita Pavone e Ornella Vanoni, le colleghe più popolari del momento. Allo show parteciparono ospiti come Adriano Celentano, Johnny Dorelli, Gorni Kramer, Lelio Luttazzi, Ugo Tognazzi, e altri.
    Alla fine del mese esce il nuovo 45 giri Un buco nella sabbia, un brano a tematica balneare, che ricalca lo stile della Mina prima maniera e che ottiene uno straordinario successo in Giappone: Suna ni kieta namida, la versione in lingua, giungerà al primo posto in classifica. Alla fine dell'anno Mina verrà eletta migliore artista internazionale proprio in Giappone.

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    Un buco nella sabbia viene cantato dal vivo assieme a È l'uomo per me nel programma di fine estate Teatro 10, diretto da Antonello Falqui e con Lelio Luttazzi. I forti applausi del Teatro delle Vittorie dimostrano l'affetto e il sostegno del pubblico nei confronti di Mina, ormai definitivamente "riesplosa" dopo lo scandalo. La cantante si esibisce al pianoforte con Luttazzi, in una fantasia di successi scritti proprio dal musicista triestino: alcuni come Bum, ahi che colpo di luna, Sentimentale e Una zebra a pois, erano stati portati al successo dalla Mina di qualche anno prima.
    Esce il primo album per la Ri-Fi, intitolato Mina e quasi interamente composto da cover: gli unici due brani in italiano sono E se domani e Non illuderti. E se domani era stato presentato da Fausto Cigliano e Gene Pitney al Festival di Sanremo di quell'anno, ma senza arrivare in finale; Carlo Alberto Rossi, autore ed editore del brano, convince Mina a recuperarlo e inserirlo nel suo album, di cui rimarrà uno dei momenti migliori in assoluto.
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    L'album Mina viene, fra l'altro, eletto il migliore dell'anno dalla critica specializzata, riconoscimento che valse alla cantante l'Oscar del disco '64.
    Visto il successo di E se domani, il brano viene ricantato e proposto come retro di ben due singoli: Un anno d'amore, uscito alla fine del '64, e Brava (1965). Il 45 giri Un anno d'amore costituisce il suo personale record di permanenza in classifica con sedici settimane consecutive alla #1 dell'hit-parade: successo probabilmente dovuto all'accoppiata su un unico supporto di due delle sue canzoni più belle in assoluto. In settembre esce l'ennesimo 45 giri di successo, che comprende le canzoni Io sono quel che sono e Tu farai, presentate nel programma tv Il macchiettaro. Mina e Alberto Sordi a Studio Uno nel celebre duetto (1966) Mina e Nino Manfredi a Studio Uno nel (1965)Nel 1965 Falqui riporta Mina in tv come conduttrice di Studio Uno. La formula è più o meno la stessa: in ogni puntata Mina esegue brani del suo repertorio (ad esempio Brava, un divertissment costruito dal maestro Bruno Canfora, sulle sue strabilianti possibilità vocali) e fantasie musicali a tema, per esempio sull'ultimo Festival di Sanremo, di cui incide su 45 giri Se piangi, se ridi di Bobby Solo (canzone vincitrice). Nella rubrica L'uomo per me, Mina ospita Nino Manfredi, Vittorio Gassmann, Totò, Walter Chiari, Amedeo Nazzari, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Enrico Maria Salerno, Peppino De Filippo, Adriano Celentano, Rossano Brazzi, duettando e interpretando sketch memorabili, perennemente riproposti dalla RAI. Al termine del programma, il cast al completo (Luciano Salce, le Gemelle Kessler, Paolo Panelli, Milly e Mina) propone una fantasia musicale abbinata a un quiz settimanale; la sigla finale cantata da Mina è Soli, di Antonio Amurri e del maestro Bruno Canfora, direttore d'orchestra di questa e delle successive edizioni del programma. Viene pubblicato l'album Studio Uno, praticamente una raccolta dei suoi singoli di maggior successo nel biennio 1964/'65 (eccetto il successivo Ora o mai più): l'LP risulterà il più venduto dell'anno. Inoltre, a partire da quest'anno, la cantante inizia a girare numerosi caroselli per la Barilla, diretta da registi come Piero Gherardi e Valerio Zurlini: gli spot realizzati saranno in tutto una sessantina e verranno girati fino alla fine del 1970. Molti anni dopo verrano riproposti in VHS e DVD, dati l'immutato interesse per il personaggio, la bellezza dei costumi, delle location e delle canzoni presentate. A luglio del 1965 partecipa alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia con la sua canzone per l'estate, L'ultima occasione, già cantata senza successo da Tony Del Monaco (che la scrisse assieme a Jimmy Fontana), e in seguito ripresa addirittura da Tom Jones. In autunno partecipa a due puntate de La prova del nove, dove fra l'altro ripropone il successo Due note riarrangiato dal maestro Gianni Ferrio. La sigla finale de La prova del nove è la già citata Ora o mai più, ennesimo 45 giri che scala i vertici dell'hit-parade: verrà incluso anche come brano d'apertura nella raccolta Mina & Gaber: un'ora con loro, realizzata dalla Ri-Fi, con le incisioni più recenti dei due amici, all'epoca compagni di scuderia. Il 1966 si apre con la pubblicazione di un 45 giri che comprende due delle canzoni partecipanti a Sanremo di quell'anno: Una casa in cima al mondo (presentata da Pino Donaggio e Claudio Villa) e Se tu non fossi qui (di Carlo Alberto Rossi e della moglie Marisa Terzi, presentata da Peppino Gagliardi e Pat Boone). Come ormai d'abitudine, Mina recupera i brani festivalieri che le sembrano più adatti, facendone due suoi successi personali.
    Dopo il successo dell'anno precedente, nel 1966 Mina viene riconfermata come conduttrice di Studio Uno. Inizialmente, lo show prevede dodici puntate, tutte con Mina. Ma la cantante non sembra intenzionata a prendere un impegno del genere per così lungo tempo, quindi la trasmissione viene diviso in quattro cicli da cinque puntate ciascuno. Ogni ciclo comprende una primadonna diversa: nei primi tre appaiono rispettivamente Sandra Milo, Ornella Vanoni e Rita Pavone; nell'ultimo ciclo, quello di maggior successo, la primadonna è Mina.


    Mina_Chiari_Panelli_-_Canzonissima_68

    In ogni puntata la cantante ha un ospite d'onore, con cui duetta (Gilbert Bécaud, Romolo Valli) o fa loro da spalla (Paolo Panelli, Totò, Alberto Sordi). Ritornano le fantasie musicali, che quest'anno sono dedicate a Giovanni D'Anzi, Carlo Alberto Rossi, Gorni Kramer, Armando Trovajoli, e Bruno Canfora. Anche in questa nuova edizione di Studio uno, Mina lancia le sue più recenti incisioni: nella prima puntata si presenta con Sono qui per te, scritta da Lina Wertmuller (co-autrice del programma), e prosegue con la celeberrima Se telefonando, scritta da Ennio Morricone su testo di Maurizio Costanzo e Ghigo De Chiara.
    Stranamente Se telefonando si ferma all'ottavo posto in classifica (dove comunque rimarrà per venti settimane), per poi diventare nel tempo un evergreen, una delle canzoni italiane più note e più belle in assoluto. Nella seconda puntata Mina presenta Ta-ra-ta-ta, mentre nell'ultima (all'interno dello spazio dedicato ad Alberto Sordi) canta la famosa Breve amore (You never told me), colonna sonora scritta da Piero Piccioni e dallo stesso Sordi per il film Fumo di Londra. Lo sketch di Sordi con Mina a Studio Uno '66 è uno dei più replicati della trasmissione nel corso degli anni, assieme a quelli con Totò, che fu ospite d'onore in entrambe le edizioni. Il singolo contenente Ta-ra-ta-ta e Breve amore diverrà il 45 giri di Mina più venduto del 1966. La sigla finale del programma è Mai così, scritta da Lina Wertmuller e dal maestro Canfora: in realtà doveva essere pubblicata su 45 giri al posto di Breve amore. Mai così verrà inserita invece, in una versione differente, nell'album Studio uno 66, altra raccolta di singoli del periodo. In estate ritira a Venezia la Gondola d'oro per le vendite dell'anno precedente. Esce l'album Mina 2, che per scelta del repertorio e stile interpretativo, rimanda al precedente Mina: due lavori di grande spessore. In settembre la cantante lancia un altro dei suoi classici: Sono come tu mi vuoi, sigla della trasmissione radiofonica Gran Varietà (alla prima edizione), condotto da Johnny Dorelli con la partecipazione della stessa Mina. Quarant'anni dopo, Sono come tu mi vuoi conoscerà una seconda giovinezza nella versione di Irene Grandi. Mi sei scoppiato dentro il cuore, altro brano scritto da Lina Wertmuller e Bruno Canfora, fu presentato a Studio uno, ma uscì come singolo solamente nel mese di dicembre. Nel febbraio 1967 esce un altro 45 giri con due canzoni in gara all'ultima (discussa) edizione del Festival di Sanremo: sul lato A L'immensità, grande successo di Don Backy e Johnny Dorelli, e sul lato B Canta ragazzina, sfortunato brano cantato da Bobby Solo e Connie Francis, recentemente riproposto come colonna sonora del film Il seme della discordia (2008), su autorizzazione della stessa Mina. In aprile inizia Sabato sera, edizione 1967 del fortunato Studio uno, diretto da Antonello Falqui: quest'anno Mina è l'unica padrona di casa, affiancata di volta in volta a un diverso co-conduttore ospite della trasmissione. Gli ospiti fissi del programma sono Lola Falana, Rocky Roberts e Franca Valeri. Di puntata in puntata, invece, si susseguono, tra gli altri, anche Gino Bramieri, Johnny Dorelli, Armando Trovajoli, Paolo Panelli, Bice Valori, Renato Rascel, Rita Pavone, Giancarlo Giannini, Adriano Celentano, Sandra Milo, Giorgio Albertazzi. Tante le canzoni presentate: alcune appena pubblicate (L'immensità, La banda di Chico Buarque de Hollanda, Se c'è una cosa che mi fa impazzire, Se tornasse caso mai, Sabati e domeniche, la sigla finale Conversazione, ecc.), altre nei molti numeri musicali proposti con i vari ospiti. Da segnalare la sua prima interpretazione de La musica è finita, di Umberto Bindi e Ornella Vanoni (incisa da Mina l'anno successivo), Michelle dei Beatles con un arrangiamento d'arpe, e la sua Addio (1965), proposta in una versione orchestrale registrata al Teatro Regio di Parma. Infatti una delle differenze sostanziali rispetto alle precedenti edizioni (oltre al cast, la scenografia e l'esecuzione dei brani) è proprio l'ambientazione (esterna) di alcuni momenti pre-registrati del programma.
    Storico lo sketch in cui Mina si esibisce con Severino Gazzelloni nella celebre Fuga a due voci in do minore di Bach. Inoltre invita i quattro presentatori più popolari della tv di allora, Mike Bongiorno, Corrado, Enzo Tortora e Pippo Baudo a cantare con lei una parodia del brano Quando dico che ti amo. Come di consueto, la Ri-Fi pubblica un nuovo lp intitolato Sabato sera - Studio uno '67, in cui confluiscono le sue più recenti incisioni su 45 giri, unitamente ad altri inediti incisi appositamente per l'album.

    La banda, grande successo dell'estate 1967, è l'ultimo singolo ufficiale inciso per la Ri-Fi. Stanca di discutere il proprio repertorio e di subire continuamente le pressioni dei discografici, che la vorrebbero ogni anno al Festival di Sanremo, il 1º dicembre 1967 Mina fonda assieme al padre, a Lugano, la PDU, unica casa discografica per la quale da allora ha inciso, cambiando solo la distribuzione. Il primo disco pubblicato dalla PDU è un 45 giri comprendente sul lato A il brano Trenodia, rilettura del famoso Concerto d'Aranjuez di Joaquim Rodrigo su testo di Giorgio Calabrese, e sul lato B I discorsi, testo firmato dalla stessa Mina su musica di Augusto Martelli, nuovo arrangiatore e compagno della cantante, dopo la fine della relazione con Corrado Pani. In tre giorni il disco vende 25.000 copie e viene subito ritirato dal mercato, poiché Joaquim Rodrigo non approva il lavoro di Martelli su Trenodia, vale a dire su Concerto di Aranjuez: stessa sorte capiterà alle altre rivisitazioni del brano che in quel periodo erano state pubblicate da Richard Anthony e Fabrizio De André, mentre quella di Dalida (Aranjuez la tua voce) fu risparmiata dall'autore. Il 45 giri viene allora ristampato mantenendo invariato il lato B I discorsi (scelta come sigla dei nuovi appuntamenti radiofonici con la cantante, i famosi Pomeriggi con Mina) e inserendo una nuova facciata A, La canzone di Marinella dell'allora sconosciuto Fabrizio De André, che in seguito scriverà:


    «Se una voce miracolosa non avesse interpretato nel 1967 La canzone di Marinella, con tutta probabilità avrei terminato gli studi in legge per dedicarmi all'avvocatura. Ringrazio Mina per aver truccato le carte a mio favore e soprattutto a vantaggio dei miei virtuali assistiti».




    I discorsi e La canzone di Marinella confluiscono anche nel primo lp edito dalla PDU e intitolato Dedicato a mio padre, anche perché la nuova etichetta era stata fondata da Mina proprio insieme al padre Giacomo. L'album comprende classici come Johnny guitar, Besame mucho, That old feelin', The man that got away, eccetera, tratti dal repertorio americano e sudamericano, come negli album Mina (1964) e Mina 2 (1966).
    Successivamente incide su 45 giri due canzoni presentate a Sanremo '68: sul lato A c'è Canzone per te, brano vincitore di Sergio Endrigo, cantato dall'autore e da Roberto Carlos nella doppia versione; sul lato B troviamo Che vale per me di Carlo Alberto Rossi e della moglie Marisa Terzi (già autori di Se tu non fossi qui, incisa due anni prima dalla Tigre), eliminata dalla gara nelle versioni di Eartha Kitt e Peppino Gagliardi. Le due canzoni verrano incise anche in spagnolo, all'interno del primo 45 giri esportato in Spagna dalla PDU (Canciòn para ti / De que servirà). Nel frattempo la Ri-Fi continua a sfruttare materiale d'archivio: nel settembre 1967, a contratto già scaduto, l'etichetta milanese pubblica il 45 giri con gli inediti Tu non mi lascerai e Cartoline, incisi alcuni mesi prima (in realtà Cartoline era stata presentata dalla cantante in un carosello per la Barilla). Altro inedito Ri-Fi è Nel fondo del mio cuore: si tratta della seconda cover di Alberto Cortez nel repertorio della cantante, a cinque anni di distanza da Renato (1962), su testo italiano della stessa Mina: il brano viene pubblicata per la prima volta all'interno della raccolta 4 anni di successi, edita poco prima del periodo natalizio a fine 1967, anticipando quasi in contropiede l'uscita dell'album Dedicato a mio padre (contenente fra l'altro una cover del celebrano brano Johnny Guitar).
    Nel fondo del mio cuore uscirà su singolo nel febbraio 1968, ottenendo un discreto successo di vendite. Fino al 1969, la Ri-Fi continuerà a pubblicare altri 45 giri, spesso utilizzando brani precedentemente apparsi solo su album. In sostanza, si ripete quanto era già accaduto con la Italdisc, che dal 1964 al 1968 immette sul mercato una serie di 33 (20 successi di Mina, Mina n. 7, Mina interpretata da Mina, ecc.) e 45 giri (A volte, Rhapsodie, Il cielo in una stanza, Young at love, Due note, ecc.), utilizzando materiale d'archivio edito e non, spesso per sfruttare di volta in volta le varie ondate di visibilità della cantante. Per festeggiare i dieci anni di carriera, il 14 aprile (giorno di Pasqua), Mina registra il suo primo album live alla Bussola di Marina di Pietrasanta. Questo locale, in cui Mina esordì, è indissolubilmente legato alla cantante, che negli anni vi si esibisce ripetutamente, riscuotendo sempre le maggiori attenzioni da parte di pubblico e stampa, diventandone infine una vera e propria esclusiva: ospite fissa per intere stagioni in cui si registra con lei il tutto esaurito. Il progetto legato all'album Mina alla Bussola dal vivo (che risulterà il più venduto dell'anno), comprendeva anche una ripresa video a colori che non risultò valida sul piano tecnico, così come gran parte delle registrazioni audio, e ciò determinò il completamento dell'album con brani in realtà incisi in studio. Rimane comunque apprezzabile lo sforzo particolarmente ambizioso, intento a celebrare dieci anni di straordinario, immutato successo (all'epoca nessun artista era mai rimasto sulla cresta dell'onda per così tanti anni). Mina e Enrico Simonetti in Non cantare, spara (1968)Nel maggio del 1968, nella parodia western musicale per la televisione: Non cantare, spara, nei panni Wilhelmina, una capricciosa cantante da saloon, canta Un uomo col cappello sugli occhi (Chiosso – Ferrio) accompagnata al pianoforte da Enrico Simonetti.
    Fra la primavera e l'estate del 1968 escono, editi dalla PDU, i singoli Un colpo al cuore / Allegria e Regolarmente / Fantasia: Mina è alla ricerca di un brano che possa riportarla nelle primissime posizioni della hit-parade, cosa che per il momento sembra non accadere malgrado la massiccia promozione televisiva. Nel mese di giugno esce Le più belle canzoni italiane interpretate da Mina, un allegato per gli abbonati delle riviste Amica, La domenica del corriere e Tribuna illustrata: le dodici canzoni comprese nell'album erano state scelte dai lettori delle tre riviste, che dovevano indicare quali canzoni avrebbe dovuto incidere Mina, da una rosa di ottanta canzoni, fra le più belle della musica leggera italiana. L'lp è uno dei più ricercati in assoluto dai collezionisti. Fra le riletture più famose di quest'album, vi è sicuramente La voce del silenzio, brano composto dal maestro Elio Isola, altra canzone recuperata da Sanremo '68 (era stata presentata da Tony Del Monaco e Dionne Warwick), divenuta del tempo uno dei grandi classici della musica italiana, grazie all'interpretazione di Mina. La voce del silenzio è la prima canzone incisa da Mina, a essere stata firmata da Paolo Limiti (che ha scritto il testo), amico ed autore di fiducia della cantante, a cavallo tra gli anni sessanta e settanta. Nel mese di luglio, partecipa per la prima volta a Senza Rete, programma registrato all'Auditorium RAI di Napoli, in cui Mina canta una selezione dei suoi grandi successi, unitamente ad altri brani da lei recentemente incisi (Cry, Se stasera sono qui, Deborah, Un colpo al cuore). Inoltre esegue Amore, amore, amore, amore accompagnata da Piero Piccioni al pianoforte, e duetta in Goganga con Giorgio Gaber. Il 28 settembre inizia Canzonissima, che Mina conduce con Paolo Panelli e Walter Chiari: il 21 dicembre la sigla finale del programma, Vorrei che fosse amore (composta ancora da Bruno Canfora), riporta la cantante nelle zone alte della hit-parade, dopo gli esiti lusinghieri, ma non esaltanti dei singoli Zum zum zum (famosissima sigla di quella Canzonissima), Quand'ero piccola (colonna sonora del poliziesco A qualsiasi prezzo, di Emilio P. Miraglia) e Né come, né perché. Esce anche l'lp Canzonissima '68, con tutti i brani lanciati da Mina nel corso della trasmissione, e altre sue recenti incisioni su 45 giri. Vorrei che fosse amore viene esportata dalla PDU anche in Spagna e in Francia, paesi dove Mina è ospite in trasmissioni televisive di punta. In Francia, Vorrei che fosse amore diventa Sì, pubblicata su 45 giri assieme a Moi, je te regarde (Io innamorata). Esiste anche una versione inglese di Vorrei che fosse amore intitolata More than strangers.
    Durante una puntata di Canzonissima, Federico Fellini, in collegamento con lo studio dal set di Satyricon, si complimenta con la cantante sperando in una futura collaborazione con lei, che si sarebbe dovuta concretizzare nel film (mai realizzato) Il viaggio di Mastorna, in cui Mina sarebbe stata l'attrice protagonista. Mina e Lelio Luttazzi a Ieri e oggi (1969)Nel 1969, Mina pubblica l'ultimo 45 giri "sanremese" della sua discografia (Ma che freddo fa / Un'ora fa). Nel mese di marzo esce l'lp I discorsi, versione commercializzabile del precedente Le più belle canzoni italiane interpretate da Mina, che non era uscito nei negozi poiché legato a un concorso per i lettori delle riviste Rusconi. Rispetto al precedente album, I discorsi annovera due brani (La canzone di Marinella e la stessa I discorsi) in sostituzione di E se domani e La musica è finita, quest'ultima rimasta inspiegabilmente fuori catalogo per ben trentasei anni. Il 45 giri primaverile comprende sul lato A Non credere (rifiutata, tra gli altri, da Iva Zanicchi) e sul lato B Dai dai domani (la brasiliana A praça di Carlos Imperial, tradotta in italiano da Paolo Limiti). Non credere, che subito piacque moltissimo a Mina,divenne un grande successo,e fu promosso in moltissime trasmissioni radiofoniche e televisive (il telequiz-spettacolo A che gioco giochiamo?, ma anche gli show tradizionali come Doppia coppia, È domenica ma senza impegno, Ieri e oggi, ecc., ogni volta con una pettinatura differente).
    Nel mese di giugno, Mina registra una seconda puntata di Senza Rete, dov'è affiancata ancora una volta da Giorgio Gaber (che l'accompagnerà anche in tournée) e dove presenta i due brani dell'ultimo 45 giri, dinnanzi all'entusiasmo generale della platea. Non credere rimarrà per tutta la stagione estiva ai vertici dell'hit-parade, rivelandosi uno dei grandissimi successi dell'anno (3º posto tra i singoli più venduti), nonché il primo vero exploit commerciale della PDU con oltre 600.000 copie vendute. Nel mese di luglio esce Mina for you, album in inglese prodotto da James Nebb: cinque dei dodici brani erano già comparsi su Dedicato a mio padre, mentre gli altri vengono pubblicati per la prima volta in Italia su quest'album, che è strettamente legato ai due lp Mina e More than strangers, già prodotti dallo stesso James Nebb per il mercato anglo-sassone. Nebb è anche autore dell'evergreen No arms can ever hold you (in Italia Nessuno al mondo), che Mina interpreta per l'occasione in versione originale. Augusto Martelli, arrangiatore dell'album, si firma con lo pseudonimo Bob Mitchell. Successivamente esce la raccolta Incontro con Mina, che attinge soprattutto dall'lp I discorsi e dalla produzione a 45 giri del 1968. Mina si diverte a fare da valletta a Paolo Limiti nel programma "Il calderone" in onda alla Televisione della Svizzera italiana (1970)Nel mese di novembre escono su singolo Un'ombra e I problemi del cuore: entrambe le canzoni vengono inserite (in una versione differente) anche nel nuovo lp Bugiardo più che mai... più incosciente che mai..., edito sempre alla fine dell'anno. Il titolo rimanda al brano principale dell'album, Bugiardo e incosciente, cover de La tieta di Juan Manuel Serrat, tradotta da Paolo Limiti: si tratta di una delle più importanti incisioni di Mina, che da questo momento in poi progredisce in modo lampante nel modo di interpretare le canzoni, grazie anche a un timbro vocale sempre più denso e al caratteristico vibrato. In questo periodo giungono richieste da parte di Frank Sinatra per una collaborazione con Mina in una serie di spettacoli dal vivo, che ne sancirebbero il suo definitivo lancio nello show business statunitense, lancio mai avvenuto per rinuncia della stessa cantante, che dovette abbandonare il progetto a causa di un esaurimento nervoso.
    Augusto Martelli, arrangiatore di molte sue canzoni, è ormai considerato il compagno di Mina, il loro matrimonio viene varie volte annunciato, ma non sarà mai celebrato.
    Il 6 febbraio 1970, Virgilio Crocco, un giornalista romano di 29 anni, coetaneo di Mina, accompagnato dal collega Fabrizio Zampa, ex batterista dei Flippers e amico di Mina, va ad ascoltare un concerto della Tigre a Terni. I due si conoscono nel camerino ed è già colpo di fulmine. Crocco, elegante e dai modi garbati, è molto diverso dagli uomini frequentati finora dalla cantante, e le ricorda l'ambiente piccolo borghese e rassicurante della sua Cremona. Qualche incontro passionale, forse a Lugano, un articolo su Mina scritto da lui, dove è chiaro il suo coinvolgimento, frequenti telefonate e dopo solo una quindicina di giorni, giungono improvvise le nozze. Nel pomeriggio del 25 febbraio 1970, l'avvocato Gino Colabianchi accompagna gli sposi a Trevignano, sul lago di Bracciano. Mina, con capelli rossi e occhialoni gialli, indossa pantaloni svasati cammello, golf girocollo, cappotto lungo beige con cintura, stivali gialli. Virgilio, con capelli spettinati, è senza giacca, camicia rosa, cravatta blu, pullover beige e pantaloni neri. Come testimoni il ginecologo di Mina il dottor Umberto Mileti, l'autista-segretario Sergio Palmieri con la moglie e il professor Gabriele Muresu, amico dello sposo. Una bottiglia di champagne, la lettura degli articoli del Codice ed il Sindaco, ragionier Antonio Luciani, li dichiara marito e moglie. Gli impegni professionali dividono subito gli sposi, due giorni dopo le nozze Mina si esibisce a Bari. Nel frattempo sceglie Pino Presti come arrangiatore e direttore d' orchestra. Diverrà il suo arrangiatore di fiducia [35] e lavorerà per lei fino agli ultimi concerti del 1978. I successi Grande grande grande (1971) ed E poi... (1973) mostrano una Mina in splendida forma, languida, sensuale, accattivante, tanto da essere la principale musa ispiratrice del celeberrimo duo di compositori Mogol/Lucio Battisti, che le affidarono la trilogia di successi Insieme (1970), Io e te da soli ed Amor mio (1971).

    Dopo pochi mesi il matrimonio è già naufragato. Mina è già sola quando l'11 novembre 1971, alla clinica Mangiagalli di Milano, dà alla luce Benedetta, all'ottavo mese con parto cesareo. Virgilio rimane amico di Mina, come molti suoi ex, fino alla sua tragica morte: nell'ottobre del 1973, il giornalista, a La Crosse, nel Wisconsin, viene investito mentre rientra in albergo con un amico.
    Dopo la nascita di Benedetta, Mina inizia a frequentare Alfredo Cerruti, discografico napoletano, la relazione dura circa tre anni poi termina ma i due ma rimangono in buoni rapporti. Nel 1972 è di nuovo protagonista di Teatro 10 con Alberto Lupo, con cui canta la sigla finale e quindi una delle sue più grandi hit Parole parole,che è contenuto nell'album Cinquemilaquarantatre. D'estate, ancora alla Bussola a Focette di Bernardini , tiene una serie di concerti dal vivo che diventano poi disco e "special" televisivo.[36] A fine anno esce il primo doppio album, 1+1 (con Dalla Bussola e Altro), che diventerà una consuetudine per molti anni. L'addio alle scene era già stato annunciato da Mina nel 1972, anno in cui per tutta l'estate tenne una serie di concerti con una grande orchestra composta da musicisti eccellenti proprio alla Bussola di Marina di Pietrasanta (nella serata del 16 settembre venne registrato il live Dalla Bussola, e di fatto rimarrà questo l'unico concerto di Mina di cui esiste una ripresa filmata). Nel 1973, però, la cantante riappare nei caroselli per la Cedrata Tassoni (che girerà fino al 1977). Fa un'unica apparizione televisiva in "Hai visto mai?", dove presenta il singolo Lamento d'amore.


    Il 1974 è l'anno del suo ultimo show televisivo, Milleluci, che la vede insieme a Raffaella Carrà. Sua è la sigla finale Non gioco più, nel cui testo sembra esserci un presagio al suo imminente ritiro. L'addio televisivo è in grande stile, infatti Milleluci può essere definito l'ultimo grande show della Televisione italiana. Il ritiro in video sembra definitivo, anche se la radio la vede ancora partecipare a Gran Varietà.

    L'importante è finire (1975) ed Ancora ancora ancora (1978) vengono portate al successo da una Mina sempre meno visibile sui teleschermi, ma sempre più libera, audace nelle proprie scelte musicali e nella gestione della propria attività di cantante. Entrambi i testi sono del cantautore Cristiano Malgioglio.
    Il 1978 fu l'anno del clamoroso ritorno di Mina alle esibizioni dal vivo. I concerti si svolsero a Bussoladomani, sempre in Versilia, e avrebbero dovuto essere quindici, coprendo tutta la stagione estiva: in realtà furono solo undici a causa di un'infezione polmonare che colpì la cantante prima della conclusione dei live-evento, che comunque riscosse un successo enorme e insuperato in termini di coinvolgimento popolare. L'ultimo di questi concerti prevedeva una ripresa televisiva e la registrazione di un terzo disco dal vivo, poi ugualmente ricavato da una prova audio che casualmente era stata predisposta dal tecnico Nuccio Rinaldis proprio la sera dell'ultimo suo concerto in assoluto, il 23 agosto 1978. Il disco sarà intitolato semplicemente Mina Live '78. Sempre in quell'occasione Mina rilascerà quella che risulterà poi essere la sua ultima intervista, a Rita Madaro dell'emittente privata Radio Taranto. La sigla finale del programma Mille e una luce (estate 1978), in cui Mina presenta la sua Ancora ancora ancora in modo particolarmente ammiccante (intervenne addirittura la censura con la riduzione dei particolari sulla bocca), è ufficialmente la sua ultima apparizione televisiva.
    Sul finire degli anni settanta si lega sentimentalmente al cardiochirurgo Eugenio Quaini, cremonese, amico da sempre della cantante. Il 10 gennaio 2006 i due si sposano a Lugano, la stessa Mina in un articolo su Vanity Fair ne dà la notizia. La legge svizzera impone alla moglie di cambiare il cognome (Mazzini),con quello del marito (Quaini), ma questa modifica ha effetto solo sulle registrazioni anagrafiche locali.
    Anche dopo il ritiro dalle scene, molte sue canzoni diventano grandi successi, tra cui si ricordano Anche un uomo (1979), sigla del Rischiatutto; Morirò per te (che nel (1982) riesce ad entrare addirittura tra i primi 100 singoli della classifica dance americana di Billboard); Rose su rose, scritta dal figlio (1984); Questione di feeling (1985), duetto con Riccardo Cocciante; Via di qua (1986), duetto con Fausto Leali; Dottore, duettata con Beppe Grillo, Noi, duettata con Massimo Lopez, Neve (1992), Volami nel cuore (1996), che inaugura la collaborazione con gli Audio 2; nonché tutto il disco Mina Celentano, realizzato nel 1998 col suo storico collega "molleggiato" Adriano Celentano; fino alle più recenti Stay with me, in duetto con Piero Pelù (1999), Oggi sono io (2001, cover di Alex Britti), Portati via (2005), Mogol-Battisti (2006) con Andrea Mingardi e Adesso è Facile, con gli Afterhours.

    Dal 1972 al 1995 Mina pubblica un doppio disco all'anno, alternando cover e brani inediti. Nel 1996 Mina dedica - con un significativo gesto d'amore - un singolo album discografico alla sua città d'adozione: Cremona. Da questo momento la sua produzione si diversifica alternando album di brani inediti a monografie dedicate a generi musicali (canzone napoletana, musica sacra) o autori celebri (Beatles, Frank Sinatra, Wham, Lucio Battisti, Domenico Modugno, Renato Zero). Intanto, chiude la lunga collaborazione artistica con Tallarini e per le copertine si affida a Mauro Balletti. Stabilitasi definitivamente a Lugano (dove si era trasferita alla fine degli anni sessanta), chiede, ottenendola il 10 dicembre 1990, la cittadinanza elvetica. Nel 2001 la cantante torna a sorpresa sulle scene, ma solo attraverso Internet, sul portale Wind, dove vengono trasmesse le riprese di alcune sessioni di registrazione. Dalle riprese verrà tratto il DVD Mina in studio, con vendite record che supereranno le 50.000 copie (in un periodo in cui la media dei DVD era di circa 3.000 copie vendute per titolo). L'evento, con un record di 15 milioni di contatti, è stato fra i più seguiti di tutti i tempi in Italia.

    l 1º giugno 2001 viene insegnita dell'onorificenza di Grande Ufficiale al merito della Repubblica dal presidente Carlo Azeglio Ciampi.

    Negli ultimi anni ha iniziato a collaborare con quotidiani e riviste in veste di opinionista. Scrive settimanalmente un articolo in prima pagina per La Stampa e tiene una rubrica sul settimanale Vanity Fair, in cui risponde alle numerose lettere dei suoi fan. Nel 2004 esce The Platinum Collection, tripla raccolta di successi che supera le 600.000 copie vendute, comparendo regolarmente in classifica anche negli anni successivi. Il 31 gennaio 2005 (ma era già pronto per dicembre 2004), esce Bula Bula, con due singoli di successo (Vai e vai e vai e Portati via), e la ghost-track Fever, sigla di apertura della trasmissione sportiva Quelli che il calcio.
    Nello stesso anno esce anche un tributo a Frank Sinatra intitolato L'allieva. Nel 2006 pubblica l'album di inediti Bau, anticipato dal singolo Mogol-Battisti (rendendo omaggio alla mitica coppia della musica italiana), cantato in duetto con Andrea Mingardi, il quale è anche autore di numerose canzoni del disco. Nel 2007 duetta con Miguel Bosè rivisitando in lingua spagnola una delle sue canzoni più famose: Acqua e sale (Agua y sal), precedentemente cantata con Adriano Celentano.
    Il 21 settembre 2007 esce l'album Todavía, che contiene 14 tracce, 12 delle quali sono versioni in lingua spagnola di alcuni dei suoi singoli più recenti, eccetto le storiche Parole parole e Un año de amor: il disco debutta direttamente alla #1 della classifica degli album più venduti.
    A novembre dello stesso anno, esce anche un duetto con Giorgia in Poche parole, brano contenuto all'interno di Stonata, album della cantante romana.

    Il 24 giugno 2008, La Repubblica riporta la notizia che Mina e Ornella Vanoni hanno inciso insieme un brano inedito, che successivamente risulterà essere scritto da Andrea Mingardi: Amiche mai. Per i cinquant'anni di carriera, la RAI realizza una collana di 10 DVD (Mina - Gli anni Rai) col meglio delle sue apparizioni televisive, dagli esordi al 1978. Secondo i dati sono stati venduti circa 500.000 copie. Il 17 febbraio 2009 Mina torna a stupire e appare in televisione con un video, come sigla di apertura del 59º Festival di Sanremo. Il video vuole rappresentare l'evoluzione della musica italiana nel corso degli anni e interpreta il Nessun dorma dalla Turandot di Giacomo Puccini. Il brano fa parte del nuovo album di arie classiche uscito il 20 febbraio 2009 dal titolo Sulla tua bocca lo dirò. L'album viene pubblicato in tutto il mondo su etichetta Sony Classical.
    Il 30 ottobre 2009 è uscito il nuovo album di inediti Facile, anticipato dal singolo Il frutto che vuoi, scritto da Axel Pani, nipote di Mina. Nell'album è contenuto anche il brano Carne Viva che segna il ritorno di Cristiano Malgioglio come autore delle canzoni della Tigre. Mina inoltre collabora insieme ad altri settanta colleghi al nuovo doppio album di Claudio Baglioni, Q.P.G.A., in cui canta il brano L'arcobaleno, una delle sei "parti" a cui corrisponde un ricordo nella storia del disco.



    Nel 2010, in occasione del settantesimo compleanno di Mina, sono molte le emittenti tv e web che la celebrano e le dedicano trasmissioni e omaggi. A marzo va in onda uno spot Barilla, diffuso anche in Germania, in cui Mina accenna alla canzone Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno. Il gruppo Finelco, a cui aderiscono diverse radio, organizza Mina ieri, oggi, domani, una web radio attiva 24 ore su 24 (temporanea dal 19 al 31 marzo, ma poi prorogata a tempo indeterminato), con una programmazione esclusiva riguardante le canzoni di Mina, dai più grandi successi alle meno conosciute. Il 29 marzo Paolo Limiti conduce Minissima 2010, trasmissione-tributo alla cantante cremonese, in cui vengono riproposte alcune tra le più amate interpretazioni di Mina con filmati di repertorio.


    Il 25 maggio, a distanza di pochi mesi dall'uscita di Facile, viene pubblicato un nuovo album di inediti, Caramella, prodotto da Massimiliano Pani e a cui collabora tra gli altri (come già in Bau e Facile) il primo nipote di Mina, Axel Pani, dando la possibilità alla cantante di allargare le collaborazioni "in famiglia". Il disco comprende quattordici tracce, tra le quali You Get Me, scelto come brano di punta per il lancio radiofonico, in cui l'artista si cimenta in un duetto a distanza con il cantante anglo-nigeriano Seal. Tre delle quattordici tracce erano già state registrate da Mina nel corso dell'ultimo decennio: Così così (già inserita nel 2001 nell'album D'improvviso del contrabbassista Massimo Morriconi), Amore disperato, duetto con Lucio Dalla (inserito nell'album Lucio del 2003) e Poche parole, duetto con Giorgia (già incluso nel suo album Stonata del 2007).

    Il 10 novembre 2010, durante la puntata finale di Ti lascio una canzone, Mina riceve un omaggio alla carriera come segno d'affetto: il microfono con cui in occasione di Senza Rete, il 21 giugno di quarant'anni prima, si era esibita dal vivo per l'ultima volta all'Auditorium Rai di Napoli, lo stesso in cui ha luogo la trasmissione in corso. Per l'occasione viene diffuso un filmato di repertorio del famoso show del 1970, nel quale la cantante interpretava il brano Non credere scritto da Mogol e Roberto Soffici. Massimiliano Pani, giudice di Ti lascio una canzone, facendo le veci della madre, ritira l'omaggio per recapitarglielo. Il 30 novembre, come seguito dell'album Caramella, esce il CD Piccola strenna, contenente quattro brani appositamente interpretati da Mina per le imminenti festività natalizie e preceduto dal singolo Mele Kalikimaka, cover del singolo di Bing Crosby e delle Andrews Sisters del 1950 e pubblicato il 20 novembre 2010. Le stesse canzoni fanno da colonna sonora al film La banda dei Babbi Natale, film natalizio del 2010 del trio Aldo Giovanni e Giacomo. Il secondo e ultimo singolo, pubblicato il 21 gennaio 2011 è Walking the Town.


    Il 17 ottobre 2011, Mina mette in rete il brano Questa canzone, che anticipava il suo album di inediti Piccolino uscito il 22 novembre. Secondo quanto scritto in un comunicato, il brano si basa su un demo inviatole in forma anonima e viene quindi affidato al web affinché chi lo aveva composto potesse riconoscerlo e farsi vivo. Qualche giorno dopo, sulla rivista Vanity Fair, viene rivelata l'identità degli autori del brano, che risalirebbe addirittura al 1971: Mario Nobile (musica) e Paolo Limiti (testo). Alcuni opinionisti avanzano tuttavia il sospetto che si sia trattato di un'operazione commerciale per pubblicizzare il nuovo disco e la pagina facebook dell'artista. L'8 novembre 2011 viene resa nota la nuova canzone scritta da Enzo Iacchetti, Buon Natale, in cui Mina canta insieme a Claudio Baglioni, Lucio Dalla, Enrico Ruggeri e Roberto Vecchioni per sostenere l'Amref nella realizzazione di una diga in Kenya.

    Il 3 aprile 2012 viene pubblicato un altro album: Dalla Bussola, seguito il 4 dicembre da 12 (american song book). Il disco, composto da dodici standard della canzone americana, viene offerto con dodici copertine differenti, una per traccia.

    Il 7 novembre 2013 in prima serata su Rai 2 va in onda Unici - Mina – D’altro canto, nuovo speciale su Mina con interviste a Placido Domingo, Giorgio Faletti, Josè Feliciano, Luca Ronconi, Piero Pelù, Zucchero, Miguel Bosè, Marco Mengoni, Emma Marrone, Aldo, Giovanni e Giacomo, il giornalista Fernando Fratarcangeli, Giuliano Sangiorgi e tanti altri.

    Il 19 novembre 2013 esce Christmas Song Book, un album che per le scelte stilistiche e le sonorità può essere considerato il gemello di 12 American Song Book dell'anno precedente, differenziandosi da quest'ultimo per l'unicità della tematica, quella natalizia. A sole due settimane dall'uscita il nuovo concept natalizio è certificato disco d'oro, proprio come il precedente.

    A febbraio 2014 esce su la piattaforma digitale iTunes Itaca, un nuovo brano della cantante, che è diventato singolo. Il brano è presentato per la prima volta sul programma televisivo The Voice of Italy, dov'è portato in scena con la coreografia della compagnia Kitonb.

    Il 10 giugno 2014, a tre anni dall'ultimo album di inediti, la cantante pubblica Selfie, disco composto da 13 nuove tracce, tra cui La palla è rotonda, brano scelto dalla RAI come sigla ufficiale per le sue trasmissioni sul Campionato mondiale di calcio 2014. Per la seconda volta nella sua carriera, la cantante sceglie di mettere in copertina una scimmia (un macaco, per l'esattezza), come era già successo nel 1971 per l'album Mina.






    Mina


    Discografia

    Album

    1960 Tintarella di luna
    Il cielo in una stanza
    1961 Due note
    Moliendo café
    1962 Renato
    1963 Stessa spiaggia, stesso mare
    1964 Mina –
    Mina N.°7
    1965 Studio Uno
    1966 Studio Uno 66
    Mina 2
    1967 Sabato sera - Studio Uno '67
    Dedicato a mio padre
    1968 Mina alla Bussola dal vivo
    Le più belle canzoni italiane interpretate da Mina
    Canzonissima '68
    1969 I discorsi
    Mina for You
    Bugiardo più che mai...più incosciente che mai...
    1970 Mina canta o Brasil – –
    Quando tu mi spiavi in cima a un batticuore
    1971 Mina
    1972 Cinquemilaquarantatre
    Altro
    1973 (Frutta e verdura e Amanti di valore)
    Frutta e verdura
    Amanti di valore
    1974 (Mina® e Baby Gate)
    Mina®
    Baby Gate
    1975 (La Mina e Minacantalucio)
    La Mina
    Minacantalucio
    1976 (Singolare e Plurale)
    Singolare
    Plurale
    1977 (Mina quasi Jannacci e Mina con bignè)
    Mina quasi Jannacci
    Mina con bignè
    1978 Mina Live '78
    1979 Attila 2
    1980 Kyrie 9
    1981 Salomè
    1982 Italiana
    1983 Mina 25
    1984 Catene
    1985 Finalmente ho conosciuto il conte Dracula
    1986 Sì, buana
    1987 Rane supreme
    1988 Ridi pagliaccio
    1989 Uiallalla
    1990 Ti conosco mascherina
    1991 Caterpillar
    1992 Sorelle Lumière
    1993 Mina canta i Beatles
    1993 Lochness
    1994 Canarino mannaro
    1995 Pappa di latte
    1996 Cremona
    1996 Napoli
    1997 Leggera
    1998 Mina Celentano
    1999 Olio
    1999 Mina Nº 0
    2000 Dalla terra
    2001 Sconcerto
    2002 Veleno
    2003 Napoli secondo estratto
    2005 Bula Bula
    2005 L'allieva
    2006 Bau
    2007 Todavía
    2009 Sulla tua bocca lo dirò
    2009 Facile
    2010 Caramella
    2011 Piccolino
    2012 12 (american song book)
    2013 Christmas Song Book
    2014 Selfie


    Mina


    Album


    1968 Mina alla Bussola dal vivo
    1972 Dalla Bussola
    1978 Mina Live '78



    Album raccolta:

    1964 20 successi di Mina
    1965 Mina interpretata da Mina
    Mina & Gaber: un'ora con loro
    1966 Mina canta Napoli
    1967 4 anni di successi
    1971 Del mio meglio 1
    1973 Del mio meglio n. 2
    1974 Evergreens
    1975 Del mio meglio n. 3
    1977 Del mio meglio n. 4
    1978 Di tanto in tanto
    1979 Del mio meglio n. 5
    1981 Del mio meglio n. 6
    1983 Del mio meglio n. 7
    1985 Del mio meglio n. 8
    1987 Del mio meglio n. 9
    1988 Oggi ti amo di più
    1994 Mazzini canta Battisti
    1996 Canzoni d'autore
    1997 Minantologia
    1998 Mina Gold
    Mina Sanremo
    Mina Studio Collection
    2000 Mina Love Collection
    2001 Colección latina
    2003 In duo
    Napoli primo, secondo e terzo estratto
    2004 The Platinum Collection
    Una Mina d'amore –
    2006 The Platinum Collection 2
    - Ti amo
    2009 Riassunti d'amore - Mina straniera
    Riassunti d'amore - Mina con archi
    Riassunti d'amore - La calma
    Riassunti d'amore - Per quando ti amo
    Riassunti d'amore - Mina Cover


    mina



    Edited by tomiva57 - 29/7/2014, 18:24
     
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    GRAZIE LUSSY ..LA GRANDE MINA






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    Tintarella di luna



    Tintarella di luna, pubblicato nel gennaio 1960, è il primo album della cantante italiana Mina. Pubblicato su CD nel 1992, è stato ristampato in vinile nel 2009 dalla Carosello, in un'edizione che sull'etichetta presenta la riproduzione in miniatura della copertina.

    Tutti gli album del periodo Italdisc, ed alcuni del periodo Ri-Fi sono "raccolte" di 45 giri o Extended play antecedenti alla pubblicazione degli LP, verranno però considerati nella discografia di Mina a tutti gli effetti come album stessi e non "raccolte". Qualora l'album presenti una collezione di brani contenuti in altri LP/CD, verrà chiamato Raccolta e, al posto degli autori, verrà citato il disco originale da cui è tratta la canzone.
    Dove disponibile, cliccando sul titolo del brano, ci si collegherà alle informazioni del singolo in questione.

    Tracce

    Lato A

    1. Folle banderuola - 2:20 - (Gianni Meccia) Edizioni S. Cecilia 1959
    2. È vero - 3:00 - (Nisa(Nicola Salerno)-Umberto Bindi) Edizioni Ariston 1960
    3. Whisky - 2:46 - (Aldo Alberini-Daisy Lumini) Edizioni S. Cecilia 1959
    4. My crazy baby - 2:35 - (Guvenir-Marbot-Mina) Edizioni Ariston 1959
    5. Nessuno - 2:14 - (Antonietta De Simone-Edilio Capotosti) Edizioni Melodi 1959
    6. Ho scritto col fuoco - 2.22 - (Vito Pallavicini-Pino Massara) Edizioni S. Cecilia 1959

    Lato B

    1. Tintarella di luna - 3:00 - (Franco Migliacci-Bruno De Filippi) Edizioni Acordo 1959
    2. La verità - 2:06 - (Umberto Bertini-Vincenzo Di Paola-Sandro Taccani) Edizioni Tiber 1959
    3. Non sei felice - 2:18 - (Pinchi(Giuseppe Perotti)-Riccardo Vantellini) Edizioni Nazionale 1960
    4. Piangere un po' - 2:27- (Roxy Rob(Leo Chiosso)-Umberto Prous) Edizioni Peer 1959
    5. La luna e il cow boy - 2:36- (Nisa(Nicola Salerno)-Vittorio Buffoli) Edizioni Melodi 1959
    6. Vorrei sapere perché - 2:41- (Lucio Fulci-Piero Vivarelli-Adriano Celentano) Edizioni Mascotte 1959


    mmcd_602

    Da Wikipedia
    foto:halidon.it - butterflymusic.it






    Tintarella di luna



    Edited by tomiva57 - 29/7/2014, 18:29
     
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    17/11/2010
    Mina con Aldo, Giovanni e Giacomo

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    Quattro inediti per il film del trio
    Mina ha realizzato quattro brani inediti per la colonna sonora del nuovo film di Aldo, Giovanni e Giacomo "La banda dei Babbi Natale", prodotto da Paolo Guerra e distribuito da Medusa, che sarà nelle sale cinematografiche dal 17 dicembre. Il primo singolo "Mele Kalikimaka" esce il 19 novembre.


    Dunque la prima delle quattro canzoni ad essere svelata è un curioso brano natalizio cantato parte in inglese e parte in lingua hawaiana dal titolo “Mele Kalikimaka”.

    Le atmosfere di “Mele Kalikimaka” evocano un Natale solare e gioioso, con i suoni dell’hukulele e della steel guitar in puro stile hawaiano che accompagnano la straordinaria voce di Mina su una base acustica con i fiati che volutamente strizza l'occhio agli anni 50.

    L'informatissimo sito MinaFanClub.it rivela che martedì 30 novembre le canzoni - raccolte in un piccolo Ep - usciranno assieme al repackaging di "Caramella". Oltre al singolo "Mele Kalikimaka", ci sarà la cover di "Silent Night" e gli inediti "Walking The Town", "Il sogno di Giacomo" e come contenuto extra "Amoreunicoamore".
     
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    Il_cielo_in_una_stanza_Mina_1960

    Il cielo in una stanza




    Il cielo in una stanza, pubblicato nel 1960, è un album della cantante italiana Mina. Pubblicato su CD nel 1992, è stato ristampato in vinile nel 2009 dalla Carosello, in un'edizione che sull'etichetta presenta la riproduzione in miniatura della copertina.

    il Disco

    Il brano Il cielo in una stanza, è scritto da Gino Paoli e arrangiato da Tony De Vita. Nei credits del brano figurano come autori Mogol e Toang (pseudonimo di Renato Angiolini), in quanto il giovane Paoli all'epoca non era ancora iscritto alla SIAE. Nel 1969, Mina ha inciso una nuova versione de Il cielo in una stanza (per la sua etichetta discografica PDU), per l'album I discorsi contenuta anche in Le più belle canzoni italiane interpretate da Mina. Nel 1988, Mina ha inciso una terza versione de Il cielo in una stanza, con il solo accompagnamento al piano di Renato Sellani e inserita nell'album Oggi ti amo di più.

    Tracce

    Lato A

    1. Il cielo in una stanza - 1:59 - (Toang(Gino Paoli)-Mogol) Edizioni Fama 1960
    2. Pesci rossi - 2:23 - (Tony De Vita) Edizioni Curci
    3. Briciole di baci - 2:37 - (Carlo Donida Labati-Mogol) Edizioni R.R.R.
    4. Ho paura - 3:04 - (Pino Donaggio-Bruno Pallesi) Edizioni Accordo
    5. Personalità (Mr. personality) - 2:30 - (Lloyd Price-Mike Logan-Gioia-Pinchi(GiuseppePerotti)) Edizioni Mondia
    6. La nonna Magdalena - 2:12 - (Nisa(Nicola Salerno)-Vito Pallavicini-Pino Massara) Edizioni S. Cecilia

    Lato B

    1. Coriandoli - 3:09 - (Leo Chiosso-Roberto Livraghi) Edizioni Tiber
    2. Una zebra a pois - 3:25 - (Lelio Luttazzi-Dino Verde-Marcello Ciorciolini) Edizioni Suvini Zerboni
    3. Invoco te - 3:06 - (Glauco Masetti-GianCarlo Testoni) Edizioni Accordo
    4. Rossetto sul colletto (Lipstick on your collar) - 1:31 - (George Goehring-Edna Lewis-Misselvia(ElviaFigliuolo)) Edizioni Francis Day
    5. Serafino campanaro - 2:08 - (Nisa(Nicola Salerno)-Mansueto De Ponti) Edizioni S. Cecilia
    6. Un piccolo raggio di luna - 2:21 - (Nisa(Nicola Salerno)-Berto Pisano) Edizioni S. Cecilia

    Edizioni fuori dall'Italia

    L'album è stato pubblicato in Argentina nel 1965 con la stessa copertina ed etichetta Philips - P 13939 L., fa parte delle Discografia di Mina fuori dall'Italia.


    Da Wikipedia



    Video

    Il cielo in una stanza



    Video

    Pesci rossi




    Una zebra a pois



    Edited by tomiva57 - 29/7/2014, 18:34
     
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    Due_note_Mina_1961


    Due note



    Due note, pubblicato nel 1961, è un album della cantante italiana Mina.

    Il disco

    L'album contiene la traccia Piano, scritta da Giorgio Calabrese e Tony De Vita, divenuto uno standard internazionale con il titolo di Softly, as I Leave You (su testo di Hal Shaper), grazie ad artisti come Frank Sinatra, Doris Day, Elvis Presley fino alle più recenti versioni di Shirley Horn e Michael Bublé.

    Tracce

    Lato A

    1. Due note - 3.34 (Antonio Amurri-Bruno Canfora-Faele(Raffaele Esposito))
    2. Confidenziale - 2.42 (Vito Pallavicini-Pino Massara)
    3. 'Na sera 'e maggio - 3.17 (Giuseppe Cioffi-Gigi Pisano)
    4. Come sinfonia - 2.37 (Pino Donaggio)
    5. Piano - 3.03 (Giorgio Calabrese-Tony De Vita)
    6. Le mille bolle blu - 3.52 (Vito Pallavicini-Carlo Alberto Rossi)

    Lato B

    1. La fine del mondo - 2.42 (Fiorenzo Fiorentini-Enrico Polito)
    2. Gloria (Gloria) - 2.16 (Leon Renè-Misselvia(Elvia Figliuolo))
    3. Le cinque della sera - 3.20 (Vito Pallavicini-Carlo Alberto Rossi-Enzo Bonagura)
    4. Non voglio cioccolata (Ich will keine schokolade) - 1.50 (Jack Morrow-Mario Panzeri)
    5. Io amo tu ami - 3.23 (Gino Redi-Enzo Bonagura)
    6. Prendi una matita - 2.23 (Mogol-Pino Massara)

    Da Wikipedia