Alberto Sordi

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    Alberto Sordi

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    Ŧ Č stato l'attore pių grande ma č soprattutto stato uno straordinario autore, l'artefice del suo personaggio con cui ha attraversato pių di 50 anni di storia italiana. Da regista dico che era straordinariamente facile lavorare con Sordi proprio perché era un grandissimo; bastavano poche occhiate e ci si capiva sul tono da dare alla sua interpretazione e quindi al film. Č stato un comico capace di contraddire tutte le regole del comico ŧ
    (Dichiarazione di Mario Monicelli in occasione della morte di Sordi)

    Alberto SordiAlberto Sordi (Roma, 15 giugno 1920 – Roma, 24 febbraio 2003) č stato un popolare attore, regista, cantante e doppiatore italiano. Insieme a Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, Marcello Mastroianni e Vittorio Gassman, fu una delle colonne portanti della commedia all'italiana per molti anni nonché, oltre Aldo Fabrizi, portavoce della romanitā nel cinema italiano.








    Biografia



    Le prime esperienze
    Quarto figlio di Pietro Sordi (professore di musica e suonatore del basso tuba nell'orchestra del Teatro dell'Opera di Roma, deceduto nel 1941) e di Maria Righetti (insegnante elementare, deceduta nel 1951) nacque nel quartiere popolare di Trastevere, lo stesso di Claudio Villa e di tantissimi altri artisti del dopoguerra. Giā nelle scuole elementari iniziō a improvvisare piccole recite con un teatrino di marionette per un pubblico di suoi coetanei, oltre a cantare come soprano nel coro di voci bianche della Cappella Sistina diretto da Lorenzo Perosi.
    Cresciuto, studiō canto lirico e si esibė sulla scena operistica, come basso, per un certo periodo della sua giovinezza. Nel 1936 incise un disco di fiabe per bambini per conto della casa discografica Fonit e con il ricavato abbandonō gli studi all'Istituto di Avviamento Commerciale e si trasferė per breve tempo a Milano dove studiō recitazione all'Accademia dei Filodrammatici.
    Albertone raccontō in una puntata del Maurizio Costanzo Show che un giorno, durante la frequenza dell'Accademia, l'insegnante di dizione lo chiama in disparte e gli dice: ŦLei dice gučra, ma si dice gučrraŧ. Lui risponde: ŦMe se strigne 'a gola a di' gučrraŧ.
    Verrā espulso, proprio a causa della sua dizione dialettale. Il diploma lo ottiene in seguito, come privatista, mentre molto pių tardi, il 27 aprile 1999, gli venne conferita una laurea ad honorem in Scienze della Comunicazione, presso l'Universitā degli studi di Salerno. Una volta entrato nel mondo della celluloide, non trascurō le sue origini musicali: nel 1956, realizzō una commedia che narra le turbolenti vicende di uno studente di canto, molto viziato, presuntuoso e mantenuto dall'esasperato suocero (Aldo Fabrizi), che brama calcare le scene della lirica. Il film s'intitola Mi permette babbo! ed č diretto da Mario Bonnard; vi compaiono anche cantanti lirici che, all'epoca, erano delle autentiche celebritā, tra cui il poderoso basso senese Giulio Neri. Quando, finalmente, riesce ad avere la piccola parte del dottore ne La traviata, Sordi, nella disapprovazione generale, esegue la frase "La tisi non le accorda che poche ore" abbassandola di un'ottava, arrivando a toccare il Do grave, e inoltre canta, immediatamente dopo la morte di Violetta, la frase "Č spenta!" (che tradizionalmente veniva - e viene tutt'ora - omessa nelle esecuzioni dell'opera) avanzando al proscenio, mentre il sipario si chiude alle sue spalle.


    Comparsa e doppiatore
    Rientrato nella capitale, nel 1937 trovō lavoro come comparsa a Cinecittā (appare nel film kolossal Scipione l'Africano in un ruolo da generico di un soldato romano) e vinse un concorso indetto dalla Metro Goldwyn Mayer per doppiare la voce di Oliver Hardy (inizialmente doppiava con lo pseudonimo Albert Odisor, insieme a Carlo Cassola e, successivamente, a Mauro Zambuto che prestava la voce a Stan Laurel). Come doppiatore lavorerā fino al 1951 dando la voce tra gli altri a Bruce Bennett, Anthony Quinn, John Ireland, Robert Mitchum, Pedro Armendariz e, per gli italiani, a Franco Fabrizi e persino Marcello Mastroianni.

    La sua voce č riconoscibilissima anche nel capolavoro di Vittorio De Sica Ladri di biciclette (1948) nonché nel film di Alessandro Blasetti Prima comunione (1950) e nel curioso I pinguini ci guardano (1956) diretto da Guido Leoni, dove gli animali presenti nella pellicola parlano con le voci di famosi attori. Per una bizzarra curiositā, soltanto due volte si trovō come interprete ad essere doppiato da un altro attore: nel film Cuori nella tormenta diretto da Carlo Campogalliani nel 1940, venne doppiato da Gualtiero De Angelis, e nel film Il Passatore diretto da Duilio Coletti nel 1946, dove interpretava il ruolo di un brigante, gli prestō la voce Carlo Romano.


    Il teatro di rivista
    Nel teatro leggero, dopo un tentativo infruttuoso con la compagnia di Aldo Fabrizi e Anna Fougez avvenuto nella stagione 1936-1937 nello spettacolo San Giovanni, ritentō in quella seguente (la 1937-1938) insieme con un amico d'infanzia e compagno di scuola formō un duo di imitatori e fantasisti durato per poco tempo, e riuscė finalmente a debuttare nel teatro di rivista come ballerino di fila nella compagnia di Guido Riccioli e Nanda Primavera nella stagione 1938-1939 con lo spettacolo Ma in campagna č un'altra... rosa.

    Ad esso fanno seguito, nella stagione 1941-1942 Tutto l'oro del mondo con la compagnia di Guido Fineschi e Maria Donati, Teatro della caricatura (1942) accanto a Fanfulla, Ritorna Za-Bum (1943) e Sai che ti dico? (1944) entrambe scritte da Marcello Marchesi e dirette da Mario Mattōli, la rivista musicale Un mondo di armonie (1944) di Alberto Semprini, Imputati... alziamoci! (1945) di Michele Galdieri, Soffia so... (1946) di Garinei & Giovannini, E lui dice... (1947) di Benecoste diretto da Oreste Biancoli e Adolfo Celi e infine, nella stagione 1952-1953, Gran baraonda scritto e diretto sempre da Garinei & Giovannini, che sarā la sua ultima apparizione sul palcoscenico, accanto a Wanda Osiris, che avrā modo di dirigere nel 1973 in una sequenza significativa del film Polvere di stelle.


    Le macchiette radiofoniche
    Č alla radio, durante la stagione 1947-1948, che comincia ad ottenere un grande successo personale con le trasmissioni di Corrado che lo lancia attraverso Rosso e Nero (1947), Oplā (1947) e Vi parla Alberto Sordi (1948)-(1950), dove crea alcuni personaggi destinati alla grande popolaritā: il Signor Dice, il Conte Claro e Mario Pio.

    Quest'ultimo personaggio verrā proposto anche al cinema nel film d'esordio di Mauro Bolognini, Ci troviamo in galleria del 1953, oltre naturalmente alla riproposizione radiofonica, durante la stagione 1968-1969, nella storica trasmissione Gran Varietā e inoltre da Alighiero Noschese, nel 1970, nella fortunata trasmissione satirica Doppia coppia.

    Al mezzo radiofonico, sempre nel 1947, dedicherā anche una sorta di omaggio con il sottovalutato, ma notevole, Il vento m'ha cantato una canzone diretto da Camillo Mastrocinque, accanto a Loris Gizzi, Galeazzo Benti e Laura Solari, riemerso di recente dall'oblio in una pubblicazione su DVD, dove impersona l'amico di un cantante desideroso di sfondare a livello nazionale in un radiodramma sponsorizzato di una fantomatica (e per l'epoca inesistente) radio privata italiana, Radio Sibilla.

    Per lui riesce a organizzare in semi clandestinitā uno spettacolo ricco di brio e di trovate originali, ottiene un successo clamoroso ma rischia di perdere la fidanzata, la quale, si sussurra, lo tradisce proprio con lo sponsor e proprietario della radio, prima di ristabilire la veritā con il chiarimento di ogni equivoco.


    Gli esordi cinematografici
    Nel cinema per oltre dieci anni interpreta ruoli minuscoli e poco significativi in una ventina di film, ad eccezione di quello sostenuto in I tre aquilotti di Mario Mattōli, dove era tra i protagonisti, nel film di Mastrocinque sopra accennato, e ha anche l'occasione di lavorare con il grande attore genovese Gilberto Govi e un giovane Walter Chiari nel ruolo di un impresario argentino nel film Che tempi!, versione cinematografica della commedia teatrale Pignasecca e Pignaverde di Emerico Valentinetti.

    Si fa notare nel 1951 con una pellicola sceneggiata da Cesare Zavattini, prodotta e in massima parte diretta in forma anonima da Vittorio De Sica, Mamma mia che impressione!, che pur trasportando nel cinema il modello di recitazione tutto verbale sperimentato in radio, contribuė a creare un personaggio assai originale (il Compagnuccio della Parrocchietta) che ripropose poi in altri lavori minori.

    Tra questi film misconosciuti č senz'altro da citarne uno, considerato perduto e ritrovato fortunosamente nel giugno 2003 dalla Cineteca di Bologna in una copia incompleta e pubblicato in DVD: Via Padova 46, diretto nel 1953 da Giorgio Bianchi, dove Sordi interpretō il ruolo di un vicino di casa petulante oltre ogni misura e gran scocciatore di un modesto impiegato (Peppino De Filippo) tutto proteso alla ricerca di un'avventura galante con una bella donna.


    La grande popolaritā
    Un americano a Roma (1954)Tra il 1952 e il 1955 Sordi esplose sul grande schermo, dapprima con due film diretti da Federico Fellini, Lo sceicco bianco (1952) e I vitelloni (1953), e poi con alcuni diretti da Steno, Un giorno in pretura (1953), Un americano a Roma (1954) e Piccola posta (1955), dove costruisce il tipo del ragazzo un po' vigliacco, carogna, approfittatore, indolente e scansafatiche, infantile e qualunquista che lo accompagnerā per tutti gli anni '50. Lo sceicco bianco ebbe un esiguo successo di pubblico. Maggiore successo ebbe con il ruolo, non protagonista, ne "I vitelloni". Il successo ed il favore presso il grande pubblico iniziō, perō, di fatto, interpretando il personaggio di Ferdinando (detto Nando) Mericoni in "Un giorno in pretura". La popolaritā dell'interpretazione fu tale che il personaggio venne ribadito e consacrato in "Un americano a Roma", trionfo travolgente ed autentico al botteghino.

    La popolaritā divenne molto consistente, nonostante ancora pochi anni prima fosse molto controversa (i noleggiatori delle pellicole avevano richiesto che il suo nome non comparisse sui manifesti de "I vitelloni" a causa della presunta modesta simpatia presso il pubblico cinematografico). Sordi si trovō, invece, di lė in avanti, a recitare senza soluzione di continuitā, arrivando a girare sino a 10 pellicole l'anno.


    L'italiano medio di Sordi
    Con l'avvento della commedia all'italiana ha dato vita a una moltitudine di personaggi quasi tutti negativi di italiano medio, poco edificanti ma rispondenti a una realtā evidente, dipinti con una cattiveria a volte inficiata da un sospetto di compiacimento ma sempre riscattata da un magistero recitativo senza eguali, molte volte collaborando anche al soggetto e sceneggiatura dei film interpretati (quasi 150) e alle diciannove pellicole da lui dirette.

    Sordi in pių di mezzo secolo di carriera č riuscito a fornirci un ideale valido della storia dei valori e dei costumi dell'italiano tipico dal periodo bellico ai giorni nostri, osservato nelle sue bassezze, ma in fondo giustificato per il suo buon cuore e per la sua capacitā di sognare ad occhi aperti.

    I personaggi di Sordi sono prepotenti con i deboli e servili coi potenti, a cui cercano di mendicare qualche misero privilegio. Secondo alcuni il fatto che personaggi di questo tipo vengano proposti superficialmente senza analizzarli approfonditamente, porta certi spettatori che altrimenti non avrebbero avuto il coraggio di rivendicare la propria pochezza, ad avere un alibi e addirittura un esempio da seguire, sentendosi rappresentati e legittimati.


    Ruoli passati alla storia
    Come per Nino Manfredi č praticamente impossibile enumerare tutte le sue interpretazioni, ma si devono citare almeno alcuni personaggi che hanno fatto la storia della nostra commedia: tra questi il maestro elementare supplente Impallato, che scopre per caso un allievo prodigio nel canto lirico e lo sfrutta per ottenere riconoscimenti e ricchezza in Bravissimo (1955) di Luigi Filippo D'Amico, il gondoliere rivale in amore di Venezia, la luna e tu (1958) di Dino Risi, il marito vessato dalla moglie e colmo di debiti ne Il vedovo (1959) sempre diretto da Risi insieme a una strepitosa Franca Valeri (una delle poche attrici brillanti, oltre Monica Vitti e Silvana Mangano, che hanno saputo duettare insieme a lui ad alti livelli recitativi, con classe ed eleganza), lo spregevole componente di una commissione censoria che giudica impietosamente manifesti e film piccanti e nel privato recluta a fini immorali ballerine di night-club ne Il moralista (1959) di Giorgio Bianchi.


    La svolta degli anni sessanta
    Sordi nel Marchese del Grillo di Monicelli (1981).A partire dal toccante capolavoro La grande guerra (1959) diretto da Mario Monicelli nel quale era un soldato pelandrone e imboscato costretto suo malgrado a morire da eroe, dimostra un talento straordinario nel calarsi psicologicamente anche in personaggi drammatici quando non apertamente grotteschi, dagli anni '60 in poi; basti citare il sottotenente Innocenzi di Tutti a casa (1960) di Luigi Comencini, il vigile inflessibile con i deboli e sempre pronto a genuflettersi davanti al potente di turno ne Il vigile (1960) di Luigi Zampa, il giornalista Silvio Magnozzi di Una vita difficile (1961) di Dino Risi, l'industriale fallito disposto a vendere un occhio per riassestare le sue finanze e accontentare una moglie sin troppo esigente ne Il Boom (1963) di Vittorio De Sica, il medico della mutua disposto a qualsiasi compromesso per diventare primario in una clinica di lusso nel dittico Il medico della mutua (1968) di Luigi Zampa e Il Prof. Dott. Guido Tersilli, primario della clinica Villa Celeste, convenzionata con le mutue (1969) di Luciano Salce, l'editore partito alla ricerca del cognato disperso in Africa in Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa? (1968) di Ettore Scola, il geometra incarcerato senza motivo mentre si trova in vacanza di Detenuto in attesa di giudizio (1971) di Nanni Loy (per questo ruolo si aggiudicō nel 1972 l'Orso d'Oro al Festival di Berlino) il baraccato che una volta all'anno insieme alla moglie (Silvana Mangano) organizza interminabili partite a carte nella villa lussuosa di una ricca e bizzarra signora con segretario ed ex amante al seguito (gli ottimi Bette Davis e Joseph Cotten) in Lo scopone scientifico (1972) di Luigi Comencini, fino al terribile, e per molti versi insostenibile, ruolo che recita in Un borghese piccolo piccolo (1977) di Mario Monicelli, che rappresenta il suo apice pių drammatico e cattivo. Con Monicelli recitō nuovamente nel doppio, beffardo e amaro ruolo sostenuto ne Il marchese del Grillo (1981). Affrontō anche libere trasposizioni di Moličre (Il malato immaginario del 1979 e L'avaro del 1990, entrambi diretti da Tonino Cervi) e Romanzo di un giovane povero (1995) di Ettore Scola, il quale, nel 2003, dopo la sua morte, gli dedicherā il film Gente di Roma. Detentore di ben cinque Nastri d'Argento e di sette David di Donatello, ottiene nel 1995 il prestigioso Leone d'Oro alla carriera al Festival di Venezia.


    Dietro la macchina da presa
    Nel complesso il Sordi attore ha sempre dato il meglio di sé nei film diretti da altri registi, i giā citati maestri della commedia all'italiana Magni, Zampa, Monicelli, Loy, Scola, De Sica, Comencini; tuttavia qualche ottimo risultato del Sordi regista (o, pių spesso, regista-attore) lo si deve annoverare specie fra gli anni sessanta e settanta.

    Come regista diresse 19 pellicole, a partire dal 1966, quando ne realizzō due: Fumo di Londra, basato sulle manchevolezze comportamentali e sociali di un italiano in trasferta all'estero (tematica giā affrontata da Gian Luigi Polidoro in molti suoi film) e Scusi, lei č favorevole o contrario? ritratto di un agiato commerciante di tessuti, separato dalla moglie, con tante amanti da mantenere quanti sono i giorni della settimana in un'Italia scossa dalle polemiche sul referendum divorzista.

    Ottiene buoni risultati nei tre film insieme con Monica Vitti, Amore mio aiutami (1969), Polvere di stelle (1973) e Io so che tu sai che io so (1982). I suoi lavori migliori dietro la macchina da presa rimangono Un italiano in America (1967), insieme con Vittorio De Sica, di gran lunga quello pių riuscito assieme al sempre attuale Finché c'č guerra c'č speranza (1974), e l'ottimo episodio Le vacanze intelligenti del collettivo Dove vai in vacanza? (1978).

    Di spessore decisamente inferiore nel complesso risultano invece i film girati nell'ultima declinante fase della sua carriera, dagli anni '80 in poi (che inaugurō con il film Io e Caterina, 1980), complice il tramonto del genere della commedia all'italiana ma anche per una certa tendenza di Sordi stesso a riproporre un tipo di personaggio ormai datato e non pių molto originale. Tuttavia, restano memorabili l'interpretazione del tassinaro nel dittico di film Il tassinaro (1983, dove si produce in duetti irresistibili con Giulio Andreotti e con il vecchio amico Federico Fellini), e Un tassinaro a New York (1987) e la collaborazione con Carlo Verdone, da molti considerato il suo naturale erede (pur perseguendo stili e tematiche assai diverse) nei film In viaggio con papā (1982) e Troppo forte (1986), quest'ultimo diretto perō da Verdone.

    Ma il film da lui preferito, tra quelli diretti, rimane senz'altro il malinconico Nestore, l'ultima corsa (1994), dove interpretō un vetturino non ancora rassegnato a portare il suo cavallo al macello. Le sequenze del mattatoio sono rimaste di una durezza sconcertante e pressoché inedite per un film di Sordi. L'ultima pellicola da lui diretta fu il mediocre e sfortunato Incontri proibiti (1998) accanto a Valeria Marini, presentato ancora nel 2002 sul grande e piccolo schermo con montaggio diverso e un altro titolo, Sposami papā.


    Le canzoni e la televisione
    Non sono da sottovalutare inoltre i proficui sodalizi artistici con lo sceneggiatore Rodolfo Sonego, che lavorō in moltissimi suoi film dal 1954 in avanti (Il seduttore di Franco Rossi č il suo esordio) e con il compositore Piero Piccioni, che ha firmato molte delle colonne sonore dei suoi film pių celebri, nonché di alcune delle sue famose canzoni irriverenti e un po' cattivelle.

    Collaborō inoltre insieme al giornalista Giancarlo Governi, a partire dal 1979, alla realizzazione della trasmissione apprezzata Storia di un italiano realizzata in quattro edizioni, e non manca di presenziare in numerose trasmissioni televisive (tra cui Studio Uno, insieme alla cantante Mina, nel 1966) in cui dava sempre prova di grande sarcasmo e bonomia.

    Il giorno del suo ottantesimo compleanno, il 15 giugno 2000 il sindaco di Roma, Francesco Rutelli, gli cedette per un giorno lo "scettro" di quella cittā di cui č stato il figlio prediletto, e di cui aveva canzonato salacemente vizi e false virtų. La sua ultima apparizione televisiva risale al 18 dicembre 2001, nel programma Porta a Porta condotto da Bruno Vespa e dedicato interamente a lui.


    La fine
    Afflitto durante l'intera stagione invernale da forme di polmonite e bronchite, Alberto Sordi si spegne nella notte tra il 24 e il 25 febbraio 2003, all'etā di 82 anni. La salma viene traslata nella sala delle armi del Campidoglio, dove per due giorni riceve l'omaggio ininterrotto di una folla immensa; il 27 febbraio si svolgono i funerali solenni nella Basilica di San Giovanni in Laterano, davanti a circa 500 mila persone. L'Albertone nazionale ricevette in morte quell'omaggio nello sfarzo e nella pompa magna che in vita aveva sempre rifuggito.

    Verrā poi tumulato nella tomba di famiglia. La vita privata di Sordi č stata sempre condotta con estremo garbo e riservatezza: nessun legame sentimentale ufficiale, nessun matrimonio contratto, nessuno sfarzo né lussi: ha vissuto sempre in casa insieme alle sorelle Savinia (deceduta nel 1972) e Aurelia (nata nel 1917), con il fratello Giuseppe, suo amministratore e con la segretaria Annunziata che oggi sovrintende il suo archivio personale.


    Curiositā
    Il 7 dicembre 2003, č stata intitolata al grande attore la restaurata Galleria Colonna a Roma, divenuta Galleria Alberto Sordi.

    All' Albertone nazionale č stato dedicato il film di Ettore Scola Gente di Roma (2003).



    filmografia

    Attore cinematografico
    1937: Scipione l'africano, regėa di Carmine Gallone (comparsa soldato romano)
    1937: Il feroce Saladino, regėa di Mario Bonnard (recita nascosto sotto un costume da leone)
    1938: La principessa Tarakanova, regėa di Mario Soldati (nel ruolo di uno studente barbuto condannato al patibolo)
    1939: La notte delle beffe, regėa di Carlo Campogalliani (nel ruolo di uno studente)
    1940: Cuori nella tormenta, regėa di Carlo Campogalliani (nel ruolo di Giulio Ferri, doppiato da Gualtiero De Angelis)
    1941: Le signorine della villa accanto, regėa di Gian Paolo Rosmino (nel ruolo di un ospite al ballo)
    1942: Giarabub, regėa di Goffredo Alessandrini (nel ruolo di un tenente ferito)
    1942: La signorina, regėa di Laszlo Kish (nel ruolo di Nino)
    1942: I tre aquilotti, regėa di Mario Mattōli (nel ruolo di Filippo, l'allievo ufficiale pilota)
    1942: Casanova farebbe cosė!, regėa di Carlo Ludovico Bragaglia (nel ruolo del secondo giocatore di biliardo)
    1943: Sant'Elena piccola isola, regėa di Renato Simoni e Umberto Scarpelli (nel ruolo di un capitano inglese)
    1943: Chi l'ha visto?, regėa di Goffredo Alessandrini (nel ruolo di un idraulico)
    1944: Tre ragazze cercano marito, regėa di Duilio Coletti (nel ruolo di Giulio)
    1944: Circo equestre Za-Bum (episodio Galop finale al circo), regėa di Mario Mattōli
    1945: L'innocente Casimiro, regėa di Carlo Campogalliani (nel ruolo del fidanzato di Paola)
    1945: Le miserie del signor Travet, regėa di Mario Soldati (nel ruolo di Barbarotti)
    1946: Il Passatore, regėa di Duilio Coletti (nel ruolo di un brigante, doppiato da Carlo Romano)
    1947: Il delitto di Giovanni Episcopo, regėa di Alberto Lattuada (nel ruolo di Doberti)
    1947: Il vento m'ha cantato una canzone, regėa di Camillo Mastrocinque (nel ruolo di Paolo)
    1948: Che tempi!, regėa di Giorgio Bianchi (nel ruolo di Mario Aguirre)
    1948: Sotto il sole di Roma, regėa di Renato Castellani (nel ruolo di un commesso)
    1951: Mamma mia, che impressione!, regėa di Roberto Savarese e Vittorio De Sica (nel ruolo di Alberto, anche produzione, soggetto e sceneggiatura)
    1951: Cameriera bella presenza offresi..., regėa di Giorgio Pāstina (nel ruolo di un alpino)
    1952: Č arrivato l'accordatore (Zero in amore), regėa di Duilio Coletti (nel ruolo di Adolfo, l'avvocato)
    1952: Totō e i re di Roma, regėa di Stefano Vanzina e Mario Monicelli (nel ruolo del maestro elementare)
    1952: Lo sceicco bianco, regėa di Federico Fellini (nel ruolo di Fernando Rivoli)
    1953: I vitelloni, regėa di Federico Fellini (nel ruolo di Alberto, un vitellone)
    1953: Canzoni, canzoni, canzoni, episodio Io cerco la Titina, regėa di Domenico Paolella (nel ruolo di Alberto, rieditato nel 1962 con sequenze aggiunte, col titolo Canzoni di ieri, canzoni di oggi, canzoni di domani)
    1953: Ci troviamo in galleria, regėa di Mauro Bolognini (interpreta la voce di Mario Pio al telefono)
    1953: Due notti con Cleopatra, regėa di Mario Mattōli (nel ruolo di Cesarino)
    1953: Amori di mezzo secolo (episodio Dopoguerra 1920), regėa di Mario Chiari
    1953: Un giorno in pretura, regėa di Stefano Vanzina (nel ruolo di Nando Mericoni, l'americano, anche sceneggiatura)
    1954: Tempi nostri (episodio Scusi, ma...), regėa di Alessandro Blasetti (episodio mancante nella versione attuale del film, ritrovato e proiettato nel 2004)
    1954: Il matrimonio, regėa di Antonio Petrucci (nel ruolo di Ivan Vassilievic Lomov)
    1954: Via Padova 46 (Lo scocciatore), regėa di Giorgio Bianchi (nel ruolo di Gianrico, il vicino di casa)
    1954: Tripoli, bel suol d'amore, regėa di Ferruccio Cerio (nel ruolo di Alberto)
    1954: Gran Varietā (episodio Fregoli), regėa di Domenico Paolella (nel ruolo di Leopoldo Fregoli)
    1954: L'allegro squadrone, regėa di Paolo Moffa (nel ruolo di Vergisson)
    1954: Il seduttore, regėa di Franco Rossi (nel ruolo di Alberto)
    1954: Accadde al commissariato, regėa di Giorgio Simonelli (nel ruolo di Alberto Tadini)
    1954: Una parigina a Roma, regėa di Erich Kobler (nel ruolo di Alberto)
    1954: Un americano a Roma, regėa di Stefano Vanzina (nel ruolo di Nando Meniconi, l'americano, anche sceneggiatura)
    1955: L'arte di arrangiarsi, regėa di Luigi Zampa (nel ruolo di Rosario Scimoni, detto Sasā)
    1955: Il segno di Venere, regėa di Dino Risi (nel ruolo di Romolo)
    1955: Buonanotte... avvocato!, regėa di Giorgio Bianchi (nel ruolo di Alberto Santi, anche sceneggiatura)
    1955: Un eroe dei nostri tempi, regėa di Mario Monicelli (nel ruolo di Alberto Menichetti)
    1955: La bella di Roma, regėa di Luigi Comencini (nel ruolo di Gracco)
    1955: Accadde al penitenziario, regėa di Giorgio Bianchi (nel ruolo di Giulio Parmitoni)
    1955: Bravissimo, regėa di Luigi Filippo D'Amico (nel ruolo del maestro elementare Ubaldo Impallato)
    1955: Piccola posta, regėa di Stefano Vanzina (nel ruolo di Rodolfo Vanzino, barone di Castelfusano d'Arezzo)
    1955: Lo scapolo, regėa di Antonio Pietrangeli (nel ruolo di Paolo Anselmi)
    1955: I pappagalli, regėa di Bruno Paolinelli (nel ruolo del dottor Tanzi)
    1956: Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo, regėa di Mauro Bolognini (nel ruolo della guardia Alberto Randolfi)
    1956: Mio figlio Nerone, regėa di Stefano Vanzina (nel ruolo di Nerone)
    1956: Mi permette, babbo!, regėa di Mario Bonnard (nel ruolo di Rodolfo)
    1956: Era di venerdė 17, regėa di Mario Soldati (nel ruolo di Mario, l'autista di autobus; remake del film Quattro passi fra le nuvole del 1942 di Alessandro Blasetti, dove quel ruolo, curiosamente, fu di Carlo Romano)
    1956: Arrivano i dollari!, regėa di Mario Costa (nel ruolo di Alfonso Pasti)
    1957: Souvenir d'Italie, regėa di Antonio Pietrangeli (nel ruolo di Sergio Battistini)
    1957: Il conte Max, regėa di Giorgio Bianchi (anche sceneggiatura, nel ruolo del giornalaio, che fu di Vittorio De Sica nella versione precedente, Il signor Max del 1937 di Mario Camerini)
    1957: Addio alle armi (A farewell to Arms), regėa di Charles Vidor (nel ruolo di padre Galli)
    1957: Il medico e lo stregone, regėa di Mario Monicelli (nel ruolo di Corrado)
    1957: Ladro lui, ladra lei, regėa di Luigi Zampa (nel ruolo di Cencio, anche sceneggiatura)
    1958: Il marito, regėa di Nanni Loy e Gianni Puccini (nel ruolo di Alberto, anche soggetto e sceneggiatura)
    1958: Fortunella, regėa di Eduardo De Filippo (nel ruolo di Peppino)
    1958: Domenica č sempre domenica, regėa di Camillo Mastrocinque (nel ruolo di Alberto Carboni, anche sceneggiatura)
    1958: La vedova elettrica (Le septičme ciel), regėa di Raymond Bernard (nel ruolo dell'autista, in Francia)
    1958: Venezia, la luna e tu, regėa di Dino Risi (nel ruolo di Bepi, il gondoliere)
    1958: Racconti d'estate, regėa di Gianni Franciolini (nel ruolo di Aristarco, anche sceneggiatura)
    1958: Nella cittā l'inferno, regėa di Renato Castellani (nel ruolo di Antonio Zampi, detto Adone)
    1959: Il giovane leone (Oh, que Mambo!), regėa di John Berry (nel ruolo di Nando, in Francia)
    1959: Policarpo, ufficiale di scrittura, regėa di Mario Soldati (apparizione)
    1959: Il moralista, regėa di Giorgio Bianchi (nel ruolo di Agostino, il censore)
    1959: I magliari, regėa di Francesco Rosi (nel ruolo di Totonno)
    1959: Vacanze d'inverno, regėa di Camillo Mastrocinque (nel ruolo di Alberto Moretti)
    1959: Costa Azzurra, regėa di Vittorio Sala (nel ruolo di Alberto)
    1959: La grande guerra, regėa di Mario Monicelli (nel ruolo di Oreste Jacovacci)
    1959: Il vedovo, regėa di Dino Risi (nel ruolo di Alberto Nardi)
    1959: Brevi amori a Palma di Majorca, regėa di Giorgio Bianchi (nel ruolo di Anselmo Pandolfini)
    1959: Gastone (film), regėa di Mario Bonnard (nel ruolo di Gastone)
    1960: Tutti a casa, regėa di Luigi Comencini (nel ruolo del sottotenente Alberto Innocenzi)
    1960: Il vigile, regėa di Luigi Zampa (nel ruolo di Otello Celletti)
    1960: Crimen, regėa di Mario Camerini (nel ruolo di Alberto Franzetti)
    1961: I due nemici, regėa di Guy Hamilton (nel ruolo del capitano Blasi)
    1961: Il giudizio universale, regėa di Vittorio De Sica (nel ruolo del trafficante di bambini)
    1961: Una vita difficile, regėa di Dino Risi (nel ruolo di Silvio Magnozzi)
    1962: Il commissario, regėa di Luigi Comencini (nel ruolo di Dante Lombardozzi)
    1962: Mafioso, regėa di Alberto Lattuada (nel ruolo di Antonio Badalamenti)
    1962: Il diavolo, regėa di Gian Luigi Polidoro (nel ruolo di Amedeo Ferretti)
    1963: Il boom, regėa di Vittorio De Sica (nel ruolo di Giovanni Alberti)
    1963: Il maestro di Vigevano, regėa di Elio Petri (nel ruolo di Mombelli)
    1963: Tentazioni proibite, regėa di Osvaldo Civirani (apparizione)
    1964: La mia signora, regėa di Tinto Brass, Luigi Comencini e Mauro Bolognini
    1964: Il disco volante, regėa di Tinto Brass (nei ruoli dell'impiegato postale, del brigadiere e del sacerdote)
    1964: I tre volti (episodio Latin lover), regėa di Franco Indovina (nel ruolo di Armando Tucci, anche sceneggiatura)
    1965: Quei temerari sulle macchine volanti (Those magnificent men in their flying machines, or: how I flew from London to Paris in 25 hours and 11 minutes), regėa di Ken Annakin (nel ruolo del conte Emilio Ponticelli)
    1965: I complessi (episodio Guglielmo il dentone), regėa di Luigi Filippo D'Amico (nel ruolo di Guglielmo Bertone, l'aspirante speaker del telegiornale; anche soggetto e sceneggiatura)
    1965: Thrilling (episodio L'autostrada del sole), regėa di Carlo Lizzani (nel ruolo di Fernando Boccetta)
    1965: Made in Italy (2° episodio del 2° capitolo, La famiglia), regėa di Nanni Loy (nel ruolo di Silvio)
    1966: Fumo di Londra, regėa di Alberto Sordi (nel ruolo di Dante Ferretti, l'antiquario perugino)
    1966: I nostri mariti (episodio Il marito di Roberta), regėa di Luigi Filippo D'Amico (nel ruolo di Giovanni Lo Verso)
    1966: Le fate (episodio Fata Marta), regėa di Antonio Pietrangeli (nel ruolo di Giovanni)
    1966: Scusi, lei č favorevole o contrario?, regėa di Alberto Sordi (nel ruolo del commendatore Tullio Conforti, il commerciante di tessuti)
    1967: Le streghe (episodio Senso civico), regėa di Mauro Bolognini
    1967: Un italiano in America, regėa di Alberto Sordi (nel ruolo di Giuseppe Marozzi, il benzinaio)
    1968: Il medico della mutua, regėa di Luigi Zampa (nel ruolo di Guido Tersilli)
    1968: Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa?, regėa di Ettore Scola (nel ruolo di Fausto Di Salvio)
    1969: Amore mio, aiutami, regėa di Alberto Sordi (nel ruolo di Giovanni Macchiavelli)
    1969: Nell'anno del Signore, regėa di Luigi Magni (nel ruolo del frate)
    1969: Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue, regėa di Luciano Salce (nel ruolo di Guido Tersilli)
    1970: Contestazione generale (episodio Il prete), regėa di Luigi Zampa (nel ruolo di don Giuseppe Montanari)
    1970: Il presidente del Borgorosso Football Club, regėa di Luigi Filippo D'Amico (nel ruolo di Benito Fornaciari, anche sceneggiatura)
    1970: Le coppie (episodi La camera e Il leone), regėa di Alberto Sordi e Vittorio De Sica (nei ruoli di Giacinto Colonna e Antonio)
    1971: Detenuto in attesa di giudizio, regėa di Nanni Loy (nel ruolo del geometra Giuseppe Di Noi)
    1971: Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata, regėa di Luigi Zampa (nel ruolo di Amedeo Battipaglia)
    1972: Lo scopone scientifico, regėa di Luigi Comencini (nel ruolo di Peppino, il baraccato)
    1972: La pių bella serata della mia vita, regėa di Ettore Scola (nel ruolo di Alfredo Rossi)
    1972: Roma, regėa di Federico Fellini (apparizione non accreditata e in seguito tagliata al montaggio)
    1973: Anastasia mio fratello ovvero il presunto capo dell'Anonima Assassini, regėa di Stefano Vanzina (nel ruolo di Salvatore Anastasia - personaggio esistito realmente - anche sceneggiatura)
    1973: Polvere di stelle, regėa di Alberto Sordi (nel ruolo di Mimmo Adami)
    1974: Finché c'č guerra c'č speranza, regėa di Alberto Sordi (nel ruolo di Pietro Chiocca, un trafficante d'armi)
    1975: Di che segno sei? (episodio Il fuoco), regėa di Sergio Corbucci (nel ruolo di Nando Mericoni, il gorilla, anche sceneggiatura)
    1976: Il comune senso del pudore (primo episodio), regėa di Alberto Sordi (nel ruolo di Giacinto)
    1976: Quelle strane occasioni (episodio L'ascensore), regėa di Luigi Comencini (nel ruolo del monsignor Ascanio La Costa)
    1977: Un borghese piccolo piccolo, regėa di Mario Monicelli (nel ruolo di Giovanni Vivaldi)
    1977: I nuovi mostri (episodi First Aid, Come una regina e L'elogio funebre), regėa di Mario Monicelli, Dino Risi ed Ettore Scola (nei ruoli di Gian Maria Catalani, Franchino e l'attore di avanspettacolo)
    1978: Dove vai in vacanza? (episodio Le vacanze intelligenti), regėa di Alberto Sordi (nel ruolo di Remo)
    1978: L'ingorgo, regėa di Luigi Comencini (nel ruolo dell'avvocato De Benedetti)
    1978: Il testimone (Le témoin), regėa di Jean-Pierre Mocky (nel ruolo del restauratore Antonio Berti, in Francia, anche sceneggiatura)
    1979: Il malato immaginario, regėa di Tonino Cervi (nel ruolo di Argante)
    1980: Io e Caterina, regėa di Alberto Sordi (nel ruolo di Enrico Menotti)
    1981: Il marchese del Grillo, regėa di Mario Monicelli (nel ruoli del marchese Onofrio Del Grillo e di Gasperino)
    1982: Io so che tu sai che io so, regėa di Alberto Sordi (nel ruolo del bancario Fabio Bonetti)
    1982: In viaggio con papā, regėa di Alberto Sordi (nel ruolo di Armando Ferretti)
    1983: Il tassinaro, regėa di Alberto Sordi (nel ruolo di Pietro Marchetti)
    1984: Bertoldo, Bertoldino e... Cacasenno, regėa di Mario Monicelli (nel ruolo di frate Cipolla)
    1984: Tutti dentro, regėa di Alberto Sordi (nel ruolo del giudice Annibale Salvemini)
    1985: Sono un fenomeno paranormale, regėa di Sergio Corbucci (nel ruolo di Roberto Razzi)
    1985: Troppo forte, regėa di Carlo Verdone (nel ruolo del conte e avvocato Giangiacomo Pignacorelli in Serci, anche sceneggiatura)
    1987: Un tassinaro a New York, regėa di Alberto Sordi (nel ruolo di Pietro Marchetti)
    1988: Una botta di vita, regėa di Enrico Oldoini (nel ruolo di Elvio Battistini)
    1990: L'avaro, regėa di Tonino Cervi (nel ruolo di Arpagone)
    1990: In nome del popolo sovrano, regėa di Luigi Magni (nel ruolo del marchese Arquati)
    1991: Vacanze di Natale '91, regėa di Enrico Oldoini (nel ruolo del cameriere Sabino, anche soggetto e sceneggiatura)
    1992: Assolto per aver commesso il fatto, regėa di Alberto Sordi (nel ruolo dell'ex funzionario Emilio Garrone)
    1994: Nestore, l'ultima corsa, regėa di Alberto Sordi (nel ruolo del vetturino Gaetano)
    1995: Romanzo di un giovane povero, regėa di Ettore Scola (nel ruolo di Aldo Bartoloni)
    1998: Incontri proibiti, regėa di Alberto Sordi (nel ruolo dell'ingegner Armando Andreoli)

    Regista cinematografico

    1966: Fumo di Londra (anche sceneggiatura)
    1966: Scusi, lei č favorevole o contrario? (anche sceneggiatura)
    1967: Un italiano in America (anche sceneggiatura)
    1969: Amore mio, aiutami (anche sceneggiatura)
    1970: Le coppie (episodio La camera, anche sceneggiatura)
    1973: Polvere di stelle (anche sceneggiatura)
    1974: Finché c'č guerra c'č speranza (anche sceneggiatura)
    1976: Il comune senso del pudore (anche soggetto e sceneggiatura)
    1978: Dove vai in vacanza? (episodio Le vacanze intelligenti, anche sceneggiatura)
    1980: Io e Caterina (anche sceneggiatura)
    1982: Io so che tu sai che io so (anche sceneggiatura)
    1982: In viaggio con papā (anche sceneggiatura)
    1983: Il tassinaro (anche soggetto e sceneggiatura)
    1984: Tutti dentro (anche soggetto e sceneggiatura)
    1987: Un tassinaro a New York (anche soggetto e sceneggiatura)
    1992: Assolto per aver commesso il fatto (anche soggetto e sceneggiatura)
    1994: Nestore, l'ultima corsa (anche soggetto e sceneggiatura)
    1998: Incontri proibiti (anche soggetto e sceneggiatura, ripresentato nel 2002 con montaggio diverso e col titolo Sposami papā)

    Doppiatore cinematografico

    1938: Muraglie, regia di James Parrott e James W. Horne (voce di Ollio)
    1938: Avventura a Vallechiara, regia di John Blyston (voce di Ollio)
    1939: I diavoli volanti, regia di Edward Sutherland (voce di Ollio)
    1940: Noi siamo le colonne, regia di Alfred Goulding (voce di Ollio)
    1942: Casablanca, regėa di Michael Curtiz (voce di Curt Bois, il ladro di portafogli)
    1945: La valle del destino (The valley of decision), regėa di Tay Garnett (voce di Preston Foster)
    1946: La scala a chiocciola, regėa di Robert Siodmak (voce di Kent Smith)
    1946: Abbasso la ricchezza!, regėa di Gennaro Righelli (voce di Vittorio Mottini)
    1946: La vita č meravigliosa, regia di Frank Capra (voce di l'autista di taxi)
    1947: La cittā del jazz (New Orleans), regėa di Arthur Lubin (voce di Woody Herman)
    1947: Perdutamente (Humoresque), regėa di Jean Negulesco (voce di Craig Stevens)
    1948: Ladri di biciclette, regėa di Vittorio De Sica (voce del venditore di biciclette a Porta Portese, attore non identificato)
    1948: Il cervello di Frankenstein, regia di Charles Barton (voce di Charles Bradstreet)
    1949: Domenica d'agosto, regėa di Luciano Emmer (voce di Marcello Mastroianni)
    1950: Cronaca di un amore, regėa di Michelangelo Antonioni (voce di Franco Fabrizi)
    1950: Prima comunione, regėa di Alessandro Blasetti (voce fuori campo del narratore)
    1956: I pinguini ci guardano, regėa di Guido Leoni (voce fuori campo di un'animale)


    Teatrografėa

    Attore teatrale
    1936-1937: San Giovanni, Compagnia di Aldo Fabrizi e Anna Fougez
    1938-1939: Ma in campagna č un'altra... rosa, Compagnia di Guido Riccioli e Nanda Primavera
    1941-1942: Tutto l'oro del mondo, Compagnia di Guido Fineschi e Maria Donati
    1942-1943: Teatro della caricatura, accanto a Fanfulla
    1943-1944: Ritorna Za-Bum, di Marcello Marchesi, regėa di Mario Mattōli
    Sai che ti dico?, di Marcello Marchesi, regėa di Mario Mattōli
    1944-1945: Un mondo di armonie, rivista musicale di Alberto Semprini
    Imputati... alziamoci!, di Michele Galdieri
    1945-1946: Soffia so'..., di Pietro Garinei e Sandro Giovannini
    Soffia so'... n. 2, di Pietro Garinei e Sandro Giovannini
    1947-1948: E lui dice..., di Benecoste, regėa di Oreste Biancoli e Adolfo Celi
    1952-1953: Gran baraonda, di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, accanto a Wanda Osiris

    Compositore e cantante
    1966: You never told me (Sordi - Piccioni) cantata da Lydia MacDonald nel film Fumo di Londra e in italiano da Mina col titolo Breve amore
    1966: Richmond bridge (Sordi - Piccioni) cantata da Lydia MacDonald nel film Fumo di Londra
    1973: Ma 'ndo... Hawaii? (Sordi - Piccioni) cantata da Alberto Sordi e Monica Vitti nel film Polvere di stelle
    1981 (o precedente) E va e va (Te cianno mai mannato a quer paese)[1].

    Programmi radiofonici
    RAI Vi parla Alberto Sordi (1950)

    Onorificenze
    Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana — Roma, 16 marzo 1994.[2]

    fonte:wikipedia



    Edited by Lussy60 - 1/10/2010, 13:21
     
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  2. neny64
     
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    grazie, un vero n° 1
     
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  3. tappi
     
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    GRAZIE
     
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    Alberto Sordi anniversario morte: 10 anni fa si spegneva l’Albertone nazionale

    Alberto-Sordi

    ieci anni fa, nella notte tra il 24 e il 25 febbraio 2003, a 82 anni, si spegneva Alberto Sordi, uno dei pių grandi attori italiani. La sua Roma gli rende omaggio con una mostra monumentale, nel resto d’Italia, probabilmente, le varie emittenti riproporranno a ciclo continuo i suoi film, ghiotta occasione per rivedere un ritratto dell’Italia che fu, e che, forse, č ancora. Cosa penserebbe l’Albertone nazionale dell’Italia di oggi?

    Lui, che nel 1984, con Tutti dentro, anticipō di 8 anni gli avvenimenti di Tangentopoli, come li racconterebbe gli odierni furbetti del quartierino? E il professor dottor Guido Tersilli, primario di Villa Cleste come se la caverebbe con Daccō e soci? Ci sarebbe anche lui dietro le sbarre o sarebbe riuscito a prendere un aereo, in tempo, per qualche sconosciuta destinazione esotica? Guglielmo il Dentone, il protagonista di uno degli episodi de I complessi, giovane di talento, con il sogno di fare lo speaker al telegiornale ma assolutamente anti-telegenico, nel 2013 come nel 1965 ha bisogno della raccomandazione, nel film č sostenuto da un prete, per accedere al colloquio e proseguire. Nel 1965 la spunta per la sua preparazione, nonostante i boicottaggi degli altri concorrenti; nel 2013 vince chi ha il padrino pių forte.

    Ve lo immaginate Mario Pio con gli amici della parrocchietta alle prese con le schede elettorali di questi giorni? E Otello Celletti, vigile motociclista, come si troverebbe a distribuire spillette e volantini per questo o quel candidato? Naturalmente, in cambio di un lavoro sicuro. O Il conte Max, alle prese con i suoi piccoli magheggi per entrare, a questo giro, nel gotha della politica? Nando Mericoni, disposto a buttarsi gių dal Colosseo se non gli promettono un viaggio e un lavoro negli States, ma, in fondo, nella sua Roma ci sta pių che bene (“bucatino m’hai provocato e io te magno”) , oggi sarebbe uno dei tanti giovani disoccupati che vanno a cercare miglior fortuna all’estero. Come se la caverebbero Mimmo Adami e Dea Dani, i 2 attori di avanspettacolo in Polvere di stelle, con i tagli al teatro e alla cultura? Dovrebbero ricorrere alla loro arte di arrangiarsi.

    Rimangono di spiazzante attualitā, la drammatica disavventura giudiziaria del geometra Giuseppe Di Noi in Detenuto in attesa di giudizio, innocente vessato per un tragico errore e le peripezie di Pietro Chiocca, mercante d’armi protagonista di Finché c’č guerra c’č speranza, disprezzato dalla sua famiglia che, perō, č disposta a soprassedere in cambio del lusso che offre il suo stipendio. Oggi, probabilmente, Giuseppe Di Noi sarebbe rinchiuso, inascoltato per anni, ad abbruttirsi in qualche carcere sovraffollato, Chiocca avrebbe le mani in pasta con il Batman di turno.

    In 51 anni di carriera cinematografica e 152 tra film per il cinema e la tv, Sordi ha costruito una galleria di tipi italiani ponendo l’accento, di volta in volta, su vizi, virtų, idiosincrasie, pregiudizi, ossessioni e devianze, anche del sistema Italia, ancora oggi attualissimi che dovrebbero farci riflettere su quanto, ancora, viviamo di retaggi, culturali e non, rimanendo fermi al palo.

    Mentre si consuma la diatriba sulla data certa della sua dipartita, essendosene andato di notte, c’č chi sostiene il 24 febbraio, chi il 25 febbraio, vediamo l’Albertone nazionale allontanarsi con il suo saltello di rito, il cappello da vigile motociclista in testa, il giornale sottobraccio e, sentendo un eco lontana, si gira ed esclama “dimmi cara”.

     
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4 replies since 1/10/2010, 10:01   1491 views
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