PARAFRASI

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  1. gheagabry
     
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    X Agosto da myricae

    X Agosto
    San Lorenzo ,io so perché tanto
    Di stelle per l’aria tranquilla
    Arde e cade, perché sì gran pianto
    Nel concavo cielo sfavilla.

    Ritornava una rondine al tetto:
    l’uccisero:cadde tra spini:
    ella aveva nel becco un insetto:
    la cena de’ suoi rondinini,

    Ora è là, come in croce, che tende
    quel verme a quel cielo lontano;
    e il suo nido è nell’ombra ,che attende,
    che pigola sempre più piano.

    anche un uomo tornava al suo nido:
    l'uccisero:disse: perdono;
    e restò negli aperti occhi un grido:
    portava due bambole in dono...

    Ora là nella casa romita,
    lo aspettano, lo aspettano in vano:
    egli immobile, attonito, addita
    le bambole al cielo lontano

    e tu ,cielo, dall’alto dei mondi
    sereni, infinito, immortale,
    oh! D’un pianto di stelle lo inondi
    quest’atomo opaco del male!


    analisi del testo
    1. nella prima strofa Pascoli paragona il cader delle stelle al pianto del cielo per la morte del padre.
    2. nella seconda vuole paragonare la morte della rondine alla morte del padre entrambi assassinati.
    3. nella terza strofa descrive gli ultimi attimi di vita della rondine che continua a preoccuparsi dei suoi piccoli
    4. questa strofa è speculare alla 2°,e come la rondine il padre portava un dono a casa
    5. speculare alla 3°si paragona ai piccoli della rondine che aspettano invano il ritorno del genitore
    6. è speculare alla 1°parla del mondo e del cielo, paragonando il cader delle stelle ad un pianto
    Giovanni Pascoli
    la vita
    Giovanni pascoli nasce il 31 dicembre 1855 in provincia di Forlì.
    A sette anni Pascoli entra nel collegio degli Scolopi, a Urbino;ma il 10 agosto 1867, una tragedia sconvolge la vita di Pascoli il padre Ruggero Pascoli viene assassinato ma questo è solo il primo dei lutti familiari nella vita di Pascoli, infatti nel 1868 muoiono Margherita la sorella maggiore e la madre nel 1871 il fratello Luigi.
    Lasciato il collegio a causa delle difficoltà economiche, Giovanni si trasferisce a Rimini .dove nel 1873 grazie a una borsa di studio ricomincia gli studi alla facoltà di lettere dell’ università di Bologna. Avvicinandosi al socialismo , partecipa a una manifestazione studentesca contro il ministro Ruggero Borghi in seguito alla quale viene privato del sussidio ;e nel 1876 la more del fratello peggiora maggiormente la situazione economica di Pascoli. 1882 riottene di nuovo il sussidio e si laurea con la lode. Dopo il matrimonio della sorella Ida che il poeta vive come un abbandono Pascoli compra una casa a Castelvecchio,dove intende ricostruire il “nido familiare”. Nel 1905 ottenne la cattedra di letteratura italiana all’università di Bologna che era stata di Carducci .1912 muore a causa di un male incurabile.
    Le opere
    Le opere letterarie più importanti di pascoli sono:
    1. Myricae (1891/1°edizione-1902/edizione definitiva)
    2. il fanciullino(1897/1°edizione-1907/edizione definitiva)
    3. poemetti(1897/1°edizione)
    4. canti di castelvecchio(1903/1°edizione-1912/edizione definitiva).
    commento
    in questa poesia si nota come Pascoli usi l'infinitamente grande descrivendo un cielo concavo,e l'infinitamentepiccolo riducendola Terra ad un atomo .Per quanto riguarda il mio parere questa poesia trasmette un senzo di malinconia al lettore. é stata scritta da Pascoli in un momento di grande sconforto ed esso fa piangere anche il cielo per la scomparsa de padre poichè esso è stato assasinato la notte di San Lorenzo appunto il 10 Agosto notte in cui cadono le stalle .

    commento del x agosto

    La poesia X agosto è stata scritta da Giovanni pascoli in onore della morte del padre avvenuta la notte di S. Lorenzo,misteriosamente assassinato. La caratteristica principale di Pascoli in questa poesia è l’ aver utilizzato l’infinitamente piccolo, riducendo la Terra ad un atomo, e l’infinitamente grande, descrivendo il cielo concavo. Egli afferma di sapere perché un così gran numero di stelle sembra incendiarsi e cadere nel cielo:è perché tante stelle che cadono così fitte sembrano le lacrime di un pianto dirotto che splendono nella volta celeste.Poi immagina una rondine che,mentre tornava al suo nido ,fu uccisa e cadde tra i rovi .Ella aveva un insetto nel becco ,cibo per i suoi piccoli.Qui Pascoli con una metafora intende dire che la rondine era l'unica fonte di sostentamento per i suoi piccoli così come suo padre lo era per lui.Descrive la rondine trafitta sui rovi spinosi con le ali aperte,accostando tale immagine a quella dei suoi rondinotti che rimangono in una vana attesa del cibo.Dopo passa a descriverci un uomo,suo padre che mentre tornava a casa fu ucciso pronunciando parole di perdono verso i suoi assassini. Negli occhi rimane la volontà di emettere un grido.Invece Pascoli,con il particolare delle due bambole che l'uomo portava in dono alle sue figlie ,voleva alludere alla tenerezza che avrebbe caratterizzato l'arrivo del padre a casa. Adesso nella casa "solitaria" i suoi familiari lo attendono inutilmente come in precedenza avevano fatto i rondinotti. Il povero uomo ,con gli occhi impietriti dalla morte,indica le bambole al cielo,descritto dal poeta come molto distaccato e indifferente al dolore umano. E infine, dice che il cielo,
    visto come una divinità,lascia cadere fitte lacrime su questa piccola parte dell'universo, che è il regno del male. In questa poesia la morte del padre assurge al simbolo dell'ingiustizia e del male: il dolore del poeta diventa il dolore di tutti. La lirica quindi trasmette senza dubbio sentimenti tristi, malinconici per la distruzione di un nido familiare,unico rifugio in un mondo in cui domina la violenza e la malvagità umana che uccide creature innocenti.

    Analisi del testo

    La poesia "X Agosto" di Giovanni Pascoli venne pubblicata sulla rivista "Il Marzocco".
    La poesi fa parte della sezione "Elegie" di "Myricae",raccolta di poesie brevi,con argomenti semplici,campestri.
    Nella poesia "X Agosto" Pascoli rievoca l'episodio della morte del padre avvenuta il 10 Agosto 1867,mentre tornava con il suo calesse da Cesena.
    Solitamente il 10 Agosto è un giorno "felice" e tradizionalmente si osserva il cielo dal quale cadono le stelle cadenti.
    In questa poesia Pascoli mette a confronto la brutalità della morte del padre con quella di una rondine uccisa dai cacciatori.
    Il poeta riesce a trovare un collegamento anche con la data della morte del padre e sembra che l'Universo si unisca al dolore degli esseri viventi e attraverso "pianto di stelle" manifesti la saua particepazione.
    La poesia è composta da sei strofe di quattro decasillabi e novenari alternati e rimati ABAB;CDCD ....
    La prima quartina risulta speculare all'ultima e sia nella prima che nell'ultima utilizza l'infinitamente grande(cielo) e l'infinitamente piccolo paragonando la terra ad un atomo opaco del Male.Queste due strofe fanno da cornice a tutto il resto della poesia.
    Nei primi quattro versi il Poeta si rivolge al giorno di San Lorenzo dicendogli che le stelle cadenti sono delle lacrime in un cielo vuoto,conavo.
    Pascoli usa una metafora paragonando la stelle cadenti a delle lacrime.La seconda e la terza strofa descrivono l'uccisione della rondine,invece le strofe quattro e cinque decrivono l'uccisione del padre del poeta.
    Nonostente ciò la seconda è speculare alla quarte e la terza speculare alla quinta.
    Nella seconda quartina il poeta descrive la morte della rondine,l'uso del sovragrammaticale in quanto specifica la razza dell'uccello e non usa la parola uccello in modo generico.
    Scrive che la rondine stava tornando a casa dai suoi rondinini,ma l'uccisero e cadde tra i rovi e in bocca teneva un insetto,la cena per i suoi piccoli.
    Nella quarta strofa descrive la morte del padre e scrive che come la rondine anche il padre tornava a casa,ma in questo caso Pascoli per dire casa usa la parola nido,che per lui era l'unico luogo dove si potesse esserere sicuri.E mentre tornava a casa lo uccisero e lui disse:"Perdono" restò con gli occhi aperti e dentro di essi un grido.
    In mano teneva due bambole.
    In queste due quartine il poeta usa molta punteggiatura per soffermarsi su ogni periodo e renderlo puù intenso.Si pensi che in otto versi,Pascoli ha inserito ben undici periodi.
    Nella terza strofa così come nella quinta descrive come,sia la rondine,sia l'uomo siano rimasti a terra,morti e i loro cari li aspettano invano senza sapere che i loro familiari non torneranno più.
    Nella terza dice che la rondine è sugli spini come se fosse in croce e tende al cielo il verme che avava in bocc,intanto i suoi piccoli pigolano sempre più piano,attendendo il ritorno della mamma,la quale non farà mai ritorno.
    Nel verso 11 Pascoli utilizza la figura retorica della metonimia(il suo nido)per dire i rondinini.
    Nella quinta strofa il poeta dice che anche nella casa isolata,aspettano il padre che ritorni,ignari che lui non farà mai ritorno.Lui è lì,per terre,con le bambole riverse al cielo.
    Nell'ultima quartina Pascoli si rivolge al Cielo dicendogli che la terra è un atomo del male,per la violenza che la caratterizza e la contrappone alla serenità infinita del Cielo.La terra è inondata dalle lacrime,cioè le stelle cadenti.
    Pascoli non solo in questa poesia,ma anche in molte altre usa molti paragoni come ad esempio nella poesia "Lavandare"nella quale paragona l'aratro abbandonato alle lavandare lasciate dai compagni partiti.
    In questa poesia Pascoli ha utilizzato l'allitterazione onomatopeica per riprodurre il pigolio dei rondinini
    La poesia non si basa solo sul confronto delle due morti,ma il quadro si allarga a tutyto il Cosmo,che sembra partecipare,con il suo pianto di stelle al destino degli esseri viventi.

    ANALISI DEL TESTO
    Giovanni Pascoli nacque nel 1855 a San Mauro di Romagna (Forlì).
    A sette anni andò in collegio.
    Ebbe una vita segnata dai lutti in famiglia; morì prima il padre Ruggero, assassinato , poi la madre e la sorella maggiore, quindi i due fratelli.
    Dopo il triste evento della morte del padre, Pascoli pubblicò “Il 10 agosto”.
    La poesia si riferisce alla morte del padre del poeta assassinato in circostanze del tutto misteriose il 10 agosto 1867.
    L’episodio assume un notevole significato poiché rappresenta il principio della tragedia familiare del poeta.
    Infatti è proprio a causa di questa e di altri lutti in famiglia che “il nido” famigliare assumerà per Pascoli un ruolo di grande importanza; sarà l’unico luogo in cui potersi rifugiare e sentirsi protetti e al sicuro da un male cosmico (Pascoli definisce il mondo un “atomo opaco del male”).
    Nella prima sequenza: pascoli , rivolgendosi alla giornata di San Lorenzo, dice di sapere perché in questa ricorrenze le stelle cadono ardenti nell’aria e poiché un simile pianto riempie il cielo.
    Nella seconda sequenza viene descritto il dramma della morte di una rondine che portava con sé il cibo per i suoi rondinini, i quali attendono invano, pigolando, aspetta il ritorno delle propria madre.
    Analogamente alla vicenda precedente, un uomo (il padre di Pascoli) rimane ucciso mentre faceva ritorno alla propria casa, dove la sua famiglia aspetta invano il suo ritorno e le sue figlie non riceveranno mai in dono le sue bambole che ora giacciono a terra affianca al corpo del padre.
    Poi Pascoli si rivolge al cielo, che nella sua immensità, inonda di lacrime la terra, un atomo del male sperduto nell’universo.
    Pascoli paragona la morte di una rondine uccisa dai cacciatori a quella del padre.
    Secondo lui il mondo intero sempre partecipare al dolore della morte del padre, in quanto nella notte di San Lorenzo le stelle cadenti vengono paragonate a un pianto che illumina il cielo in “onore della morte del padre”.
    Il 10 agosto è una poesia molto triste, poiché ha come argomento principale la morte è una poesia basata sul dolore di pascoli, per raccontare l’uccisione del padre, paragonandolo ad una rondine che ritorna al suo nido, e con i suoi piccoli che aspettano il rientro del padre, quel rientro che purtroppo non ci sarà più.
    Paragonandolo al giorno di San Lorenzo Pascoli mette in evidenza due aspetti di questa giornata; il lato bello caratteristico delle stelle cadenti attribuendo al pianto il termine “sfavilla” e l’aspetto negativo che è appunto ciò che deriva dalla morte di una persona cara, il dolore e il vuoto della famiglia (“ora là, nella casa romita, lo aspettano invano; egli immobile, attonito, addita le bambole al cielo lontano”)
    (5calberghiero.forumattivo)


    spero vado bene ciao
     
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181 replies since 11/11/2010, 13:34   260154 views
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