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Lussy60.
Achille e Priamo :Parafrasi!
E il vecchio Priamo pari ai numi rispose.
<<non farmi sedere sul seggio, figlio di Zeus,finché senza cure
Ettore giace straziato nella tua tenda,ma subito
rendimelo,che possa vederlo:e accetta il riscatto
abbondante che porto:e tu possa goderne,e tornare
nella tua patria terra,tu che mi lasci
vivere ancora,veder la luce del sole>>.
Ma guardandolo bieco Achille piede rapido disse.
<<non m'irritare ora,o vecchio;son io che voglio
renderti Ettore,perché messaggera mi venne da Zeus
la madre che mi partorì,figlia del vecchio marino.
Anche te,o Priamo-lo so in cuore e non mi sfugge-
guidò qualcuno dei numi alle rapide navi degli Achei.
Non oserebbe venire un mortale,neppure nel fior dell'età,
nel nostro campo,né sfuggirebbe alle guardie,né il chiavistello
della mia porta potrebbe spostare senza fatica.
Perciò,fra tante pene, non mi gonfiare il cuore di più,
ch'io non ti lasci stare,o vecchio,neppur nella tenda,
benché supplice,e violi il comando di Zeus!>>.
Disse così,e il vecchio tremò e obbedì alla parola.
Come leone il Pelide balzò alla porta della sua tenda,
non solo,i due scudieri andarono con lui,
l'eroe Automèdonte e Alcimo,che soprattutto
Achille onorava tra i suoi,dopo la morte di Patroclo.
Sciolsero essi,dunque,dal giogo mule e cavalli,
condussero dentro l'araldo,il banditore del vecchio,
e su un seggio l'assisero;dal carro belle ruote
tolsero il prezzo infinito del corpo di Ettore,
ma lasciaron due lini e un ben tessuto chitone,
per restituire coperto il corpo da ricondurre a casa.
Poi,chiamate le schiave,Achille ordinò di lavarlo,d'ungerlo,
ma in altro luogo,ché Priamo non lo vedesse,
e nel cuore angosciato non trattenesse più l'ira
alla vista del figlio,e l'animo si gonfiasse ad Achille,
e lo uccidesse,violasse il comando di Zeus.
Quando l'ebber lavato le schiave,l'ebbero unto con l'olio,
intorno gli misero il bel lino e la tunica,
e sul feretro,alzandolo,Achille stesso lo pose;
poi i compagni lo sollevarono sul carro polito.
Allora gemette e chiamò a nome il caro compagno:
<<o Patroclo,non indignarti con me,se saprai,
pur essendo nell'Ade,che ho reso Ettore luminoso
parafrasi:
E il vecchio Priamo pari agli dei rispose:
"Non farmi sedere sul trono, Figlio di Zeus, finché Ettore
giace senza vita nella tua tenda, dammi subito il suo corpo
così che possa vederlo: accetta gli abbondanti doni che ti porto
che tu possa goderne e tornare nella tua terra, tu che mi hai
risparmiato la vita e mi lasci ancora vedere la luce del sole".
Ma guardandolo male, Achille dal passo veloce rispose:
"non irritarmi vecchio, sono io che voglio darti il corpo di Ettore
perché è giunta da me, come messaggera di Zeus, mia madre
figlia del vecchio marino.
Anche te Priamo io so nel mio cuore che qualche divinità ti ha guidato
alle veloci navi achee.
Non oserebbe venire qui nel nostro campo nessun un mortale neppure da giovane,
e non riuscirebbe a sfuggire alle guardie, né riuscirebbe
ad aprire la mia porta senza provare fatica.
Perciò, tra tante sofferenze, non mi far soffrire ancora di più,
o vecchio,
anche se sei supplichevole per non andare contro un comando di Zeus!"
Dissé così il vecchio tremò di paura e obbedì ai suoi ordini
Come un leone Achille arrivò alla porta della sua tenda,
e con lui andarono i suoi due scudieri
l'eroe Automèdonte e Alcimo, che Achille dopo la morte
di Patroclo onorava più di tutti gli altri suoi uomini
che soprattutto. Essi sciolsero dal giogo i muli ed i cavalli
e condussero dentro l'araldo il banditore del vecchio
e lo fecero sedere su una sedia dal carro tolsero le belle ruote
o, ma lasciarono due tessuti di lino e uno di buon tessuto chitone
per restituire a Priamo il corpo coperto di Ettore da ricondurre
a casa.
Poi chiamate le schiave, Achille ordinò di lavare e ungere il corpo
in un altro luogo affinché Priamo non lo vedesse
MA Priamo nel suo cuore angosciato non trattenne più la rabbia
contro Achille quando vide il corpo del figlio e pensò di ucciderlo
e andare contro il volere divino di Zeus.
Quando le schiave finirono di ungere nell'olio il corpo di Ettore
gli misero introno un bel lenzuolo di lino e la tunica
alzandolo, Achille stesso lo mise sul feretro
Poi i compagni lo sollevarono sul carro
Allora Achille con un gemito chiamo per nome il caro compagno:
"Oh Patroclo non essere indignato nei miei confronti,quando saprai dall'ade
che ho reso il corpo di Ettore al padre: non mi ha offerto in cambio un riscatto indegno, e anche di questo ti renderò la parte che devo!".