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Lussy60.
"Dichiarazione"- Pietro Jahier
Altri morirà per la Storia d'Italia volentieri
e forse qualcuno per risolvere in qualche modo la vita.
Ma io per far compagnia a questo popolo digiuno
che non sa perchè va a morire
popolo che muore in guerra perchè"mi vuol bene"
"per me" nei suoi sessanta uomini comandati
siccome è il giorno che tocca morire.
Altri morirà per le medaglie e per le ovazioni
ma io per questo popolo illetterato
che non prepara guerra perchè dimiseria ha campato
la miseria che non fa guerre, ma semmai rivoluzioni.
Altri morirà per la sua vita
ma io per questo popolo che fa i suoi figlioli
perchè sotto coperte non si conosce miseria
popolo che accende il suo fuoco solo a mattina
popolo che di osteria fa scuola
popolo noin guidato, sublime materia.
Altri morirà solo, ma io sempre accompagnato:
eccomi, come davo alla ruota la mia spalla facchina
e ora, invece, la vita
Sotto ragazzi,
se non si muore
si riposerà allo spedale.
Ma se si dovresse morire
basterà un giorno di sole
e tutta Italia ricomincerà a cantare.
Pietro Jahier
COMMENTO
La poesia Dichiarazione, posta in epigrafe a Con me e con gli alpini, è la spiegazione dei motivi per cui l’autore è andato a combattere e rischiare la vita. Ripercorrendo i motivi di rischiare la vita attribuiti ad altri, si possono definire gli atteggiamenti verso la guerra che Jahier rifiuta. Per Jahier la guerra è un’occasione per rompere l’isolamento dell’intellettuale affratellandosi al popolo soldato; questa esaltazione del popolo non è priva di paternalismo: il popolo "non sa perché va a morire", e tocca all’intellettuale guidarlo. Si può interpretare da questo punto di vista la definizione del popolo come "sublime materia". La poesia è costituita su una elementare struttura di parallelismi ("Altri morirà…Ma io"), ripetizioni, anafore. Il lessico e la sintassi semplici, le espressioni di sapore proverbiale ("sotto le coperte non si conosce miseria", "di osteria fa scuola") esprimono la volontà di rinnovare il linguaggio poetico ancorandolo al parlato popolare. Il verso libero è privo di particolari effetti ritmici, quasi una via di mezzo tra verso e prosa..