PARAFRASI

tutte quelle che servono sono qui!!!

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Lussy60
     
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline

    Parafrasi: Veglia, Ungaretti


    Un'intera nottata
    buttato vicino
    a un compagno
    massacrato
    con la sua bocca
    digrignata
    volta al plenilunio
    con la congestione
    delle sue mani
    penetrata
    nel mio silenzio
    ho scritto
    lettere piene d'amore

    Non sono mai stato
    tanto
    attaccato alla vita

    Parafrasi

    Un’intera nottata ha buttato vicino a un compagno massacrato con la sua bocca contratta, rivolta alla luna piena, con le mani rese gonfie e livide dalla morte, penetrano nel mio silenzio; ho scritto lettere piene d’amore.
    Non sono mai stato tanto attaccato alla vita.



    Parafrasi: Viola, Giovanni Papini

    Viola vestita di limpido giallo,

    che festa, che amore a un tratto scoprirti
    venire innanzi con grazia di ballo
    di tra i ginepri e l'odore dei mirti!

    La ricca estate si filtra e si dora
    sopra il tuo piccolo volto rotondo;
    ad ogni moto dell'iride mora
    bevi nel riso la gioia del mondo.

    Par che la terra rifatta stamani
    più generosa, più fresca di ieri
    voglia specchiarsi negli occhi silvani
    tuoi, risplendenti di casti pensieri.

    Al tuo venire volante s'allieta
    questo mio cuore e con Dio si rimpacia,
    l'arida bocca del padre poeta
    torna a pregare allor quando ti bacia. Viola = è la figlia del Poeta; limpido giallo = un colore così netto e scandito prepara un clima di ariosa euforia; che festa = che gioia; a un tratto scoprirti = vederti improvvisamente come per la prima volta; con grazia di ballo = con la grazia delle ballerine classiche.

    si filtra = si purifica – la luce dell’estate sembra diventare più limpida e più dorata sul viso della bambina (si dora dà una tonalità dorata, per il suo caldo splendore); ad ogni moto = ogni movimento degli occhi bruni (iride mora) di Viola; bevi nel riso = ridendo assapora tutta la gioia del mondo

    Par…pensieri = basta la presenza di una innocente bambina come Viola per far sparire l’egoismo e il male dalla terra la quale più generosa e più fresca può rispecchiarsi in quegli occhi (silvani: la cui purezza richiama la freschezza del bosco) puri e virginali.

    venire volante = sottolinea ancora, come prima con la grazia di ballo, del v.3, l’incedere leggero di Viola, che pare volare; si rimpacia = si riconcilia; arida = inaridita perché non sa più pregare; non conosce quell’acqua che sola, secondo il Vangelo, può togliere ogni sete.


    Tema: Questa lirica fu composta il 15 settembre 1924 e pubblicata in Pane e vino nel 1926 e nel 1932 in Poesia in versi. Il padre vede ad un tratto venirgli incontro nella splendente luce del mattino d’estate, la figlia diletta. L’apparizione è improvvisa e la commozione e la gioia sgorgono subitanee dal cuore del poeta che ringrazia Iddio di avergli concesso il dono della paternità.


    Metrica: quartine di versi endecasillabi risultanti dall’unione di un quinario con un senario. Schema: ABAB.




    Parafrasi "X Agosto", di Giovanni Pascoli



    San Lorenzo, io lo so perché un così gran numero
    di stelle nell’aria serena
    s’incendia e cade, perché un così gran pianto
    risplende nel cielo.


    Una rondine ritornava al suo nido:
    l’uccisero: cadde tra rovi spinosi:
    ella aveva un insetto nel becco:
    la cena per i suoi rondinini.



    Ora è là, morta, come se fosse in croce, che tende
    quel verme a quel cielo lontano;
    e i suoi rondinini sono nell’ombra, che attendono,
    e pigolano sempre più piano.



    Anche un uomo tornava alla sua casa:
    lo uccisero: disse: Perdono;
    e nei suoi occhi sbarrati restò un grido:
    portava con sé due bambole per le figlie...



    Ora là, nella solitaria casa,
    lo aspettano, aspettano invano:
    egli, immobile, stupefatto mostra
    le bambole al cielo lontano.



    E tu cielo, dall’alto dei mondi
    sereni, che sei infinito, immortale
    inondi con un pianto di stelle
    quest’atomo opaco del male!



    X AGOSTO

    CARATTERISTICHE DOMINANTI DELLA POESIA:

    COMPONIMENTO METRICO : La poesia è composta da sei quartine in cui si alternano endecasillabi e novenari piani in rime alternata. (ABAB CDCD…)

    FIGURE RETORICHE D’ORDINE DI SIGNIFICATO : metonimia (il suo nido che pigola)e (al suo nido), similitudine (come in croce) personificazione del Cielo; parallelismo tra la rondine e il padre

    FIGURE RETORICHE D’ORDINE: anafora ( ora è la, ora è là; aspettano aspettano), Ritornava una rondine al tetto = iperbato,

    Nella prima strofa : troviamo nei primi due versi una consonanza della lettera L e un’assonanza tra le parole “arde e cade”. Nel primo verso invece troviamo un enjambement.

    Nella seconda strofa : contrariamente troviamo in tutta la strofa una consonanza della lettera "R" e nel secondo verso si ha una cesura ad " uccisero".

    Nella terza strofa: Nel primo verso si ha un enjambement

    Nella quarta strofa: Nel secondo verso ci sono due cesure e una rima interna (mondi/inondi).

    In tutta la poesia si ha un climax ascendente ed è circolare.

    Titolo: Dall’analisi delle poesie pascoliane, per quanto riguarda la funzione del titolo, c’e una forte prevalenza di titoli con fine informativo attraverso i quali il poeta fornisce informazioni riguardanti il tema della poesia stessa. Si può notare anche l’uso non raro di titoli a scopo interpretativo, mediante i quali il Pascoli agevola al lettore la comprensione di ciò che la poesia vuole comunicare.

    In questo caso il titolo è informativo e dà il tema

    Ambientazione: L’ambientazione è il passato con particolare riferimento alla morte del padre

    INTENZIONE COMUNICATIVA

    Questa poesia rievoca uno degli eventi più dolorosi della vita di Pascoli. Infatti il giorno di San Lorenzo, ovvero il 10 agosto Pascoli, ricorda la morte del padre assassinato mentre tornava a casa. Attraverso essa il poeta, infatti, vuole comunicare al lettore la sua tristezza per la mancanza del padre assassinato e la accentua mettendo a confronto una rondine abbattuta col cibo nel becco per i suoi rondinini e il padre che ritornava a casa portando due bambole alle figlie, in modo tale da sottolineare l’ingiustizia e il male che prevalgono su questa terra .

    Il nido e la casa, per di più svolgono il ruolo di metafora degli unici rapporti d'amore possibili in un mondo d'insidie e di contrasti.

    A partecipare a questa tragica situazione vi è, non solo Pascoli in persona, ma anche il Cielo che con, appunto, la notte di San Lorenzo famosa per il fenomeno delle stelle cadenti, raffigura il pianto.

    Successivamente la figura del cielo si contrappone a quella della terra. Il cielo è infinito, immortale, immenso, mentre la terra non è altro che un piccolo atomo di dolore.

    In conclusione, secondo Pascoli, il cielo di fronte a questo triste fatto invade la terra con un pianto di stelle.

    Secondo me, emergono in questa poesia i tre grandi temi di Pascoli su cui, incentrava la sua poesia: il simbolo del nido, la sofferenza e il mistero del male.

    Il nido che intendeva Pascoli era il nucleo familiare, la protezione dei conoscenti più stretti dove ogni uomo può rifugiarsi. Nella poesia il nido è evidenziato bene perché, oltre al padre che tornava alla propria casa, c’è un paragone con una rondine che torna al suo “nido” ; ma entrambi sono aspettati invano dai familiari: questi versi sono, secondo me molto autobiografici perché descrivono una sensazione che lui ha provato veramente. Subentra in questo tema, anche l’amore familiare, la tenerezza e la gioia di un padre che torna a casa con doni, ma per Pascoli, quella sera, c'è stata una mancanza, una delusione, che si riflette sul suo senso di giustizia e nel mistero del male.

    PROBLEMATICA AFFRONTATA

    I temi che prevalgono in tutte queste poesie sono in primo luogo:

    - la morte in parallelo alla forte sofferenza;

    - il sentimento di tristezza nei confronti del presente .

    Detto ciò, dopo aver quindi, analizzato alcune poesie del Pascoli, possiamo affermare che nella maggior parte dei casi il poeta esprime un profondo desiderio di morte in parallelo alla voglia di rincontrare i suoi cari e di sentirsi per la prima volta finalmente un po’ felice. Infatti come afferma in numerose sue opere, egli non lo è mai stato, e vorrebbe per questo ripararsi dal mondo che lo circonda per aspettare in piena tranquillità la sua pace eterna. Quindi si può dire, che fa riferimento ai ricordi del passato,e soprattutto delle sofferenze e delle pene dell’infanzia. Con questa poesia il poeta vuole trasmettere la sua sofferenza per la morte del padre, evento improvviso, passato, lontano, ma forte ricordo che spinge il poeta a rimanere ancora legato all’illusione di rivedere il genitore un giorno ritornare a casa (sottolineata dall’anafora di “aspettano” e dall’enumerazione per asindeto, la quale crea un’atmosfera di attesa) e, quindi, a non rassegnarsi alla sua perdita. La rassegnazione, infatti, è sostituita dalla necessità del poeta di trovare un colpevole.
     
    Top
    .
181 replies since 11/11/2010, 13:34   260131 views
  Share  
.