PARAFRASI

tutte quelle che servono sono qui!!!

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Lussy60
     
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline
    Parafrasi "San Martino", di Giosue Carducci


    Prima di passare ad un esame dettagliato della lirica, conviene farne la parafrasi, perché non si possono cogliere i significati connotativi se non si è compreso quello denotativo. E' pur vero che il significato più profondo si consegue dopo aver esperito tutte le analisi, ma è altrettanto corretto partire già con un'idea abbastanza precisa dei contenuti del componimento. Per questo, sarebbe opportuno, a livello didattico, ritornare, esaurita ogni analisi, a rivedere la parafrasi, a correggere, eventualmente, o a precisare l'interpretazione precedente.

    Il componimento di Carducci appare come un brano la cui comprensione è immediata e facile; ed in effetti per molti aspetti lo è; ma, come l'analisi successiva dimostrerà, ci sono alcuni elementi che non possono essere compresi a prima lettura. Per questo ritengo che prima di avviarci alla riflessione critica occorra presentare la trasposizione in prosa dei versi carducciani:

    «La nebbia, sciogliendosi in una leggera pioggerella, risale per le colline rese quasi ispide dalle piante ormai prive di fogliame e, spinto dal vento freddo di nordovest, il mare rumoreggia frangendosi sulla scogliera, con onde dalla bianca spuma. Ma per le vie del piccolo paese contadino si diffonde, dai tini dove fermenta il mosto, l’odore aspro del vino nuovo che rallegra i cuori. E intanto sulla brace del focolare scoppiettano le gocce di grasso che cadono dallo spiedo su cui cuoce la cacciagione; e il cacciatore se ne sta sull'uscio a guardare stormi di uccelli che, a contrasto con le rosse nubi del tramonto, sembrano neri, come quei pensieri che si vorrebbe mandar via lontano».



    Parafrasi "S'i fossi foco, arderei 'l mondo", di Angiolieri Cecco

    arderei il mondo se fossi fuoco
    lo tempesterei se fossi vento
    lo annegherei se fossi acqua
    lo manderei nel profondo se fossi Dio
    giocherei se fossi Papa
    e tutti i cristiani imbroglierei
    sai che farei se fossi imperatore?
    a tutti taglierei il capo
    andrei da mio padre se fossi morte
    fuggirei da lui se fossi la vita
    e ugualmente farei con mia madre
    se fossi Cecco, come sono e sono stato
    le donne giovani ed eleganti prenderei
    e le anziane e laude le lascerei agli altri



    Parafrasi "Sogno d'Estate", di Giosué Carducci




    Il Carducci, mente stava leggendo il canto XVI dell’Iliade di Omero, si abbandonò al sonno e ritrovò immagini care di anni lontani. L’afa del primo pomeriggio fece addormentare il poeta, mentre leggeva l’Iliade in cui si sente il fragore delle battaglie sotto le mura di *****; il capo gli si chinò sulla riva dello Scafandro in lotta con Achille, ma il suo sogno corse sul tirreno, nella Maremma, tra Bolgheri e Castagneto dove visse la fanciullezza. Vide in sogno le cose serene dell’infanzia. Sparirono i libri e la stanza rumorosa per il traffico dei carri ruzzolanti sul selciato si allargò (per accogliere le immagini del tempo lontano); apparvero intorno al poeta le colline della sua terra, gli amati aspri colli che aprile riempiva nuovamente di fiori. Una polla d’acqua scendeva attraverso la spiaggia con un borbottio piacevolmente freddo a poco a poco trasformandosi in ruscello, su di esso passeggiava la madre del poeta ancora nel fiore degli anni, tenendo per mano un fanciullo sulle cui bianche spalle brillavano riccioli d’oro. Il bambino andava superbo di essere per mano alla sua mamma, orgoglioso dell’affetto materno e commosso dal canto trionfante che la natura madre spiegava a gran voce. Infatti le campane annunziavano dal castello di Bolgheri la risurrezione di Cristo per l’indomani, giorno di Pasqua e dovunque si sentiva l’alito vitale della primavera ed i peschi ed i meli erano tutti fioriti di bianco e di rosso e l’erba sorrideva con i suoi fiori gialli e turchini ed il trifoglio rosso rivestiva i poggi dei prati e le colline si adornavano di tenere ginestre gialle come l’oro e dal mare veniva una brezza leggera che faceva muovere i fiori ed i profumi; nel mare ondeggiavano lentamente quattro vele bianche ed il sole avvolgeva in un unico sfolgorio il mare, la terra ed il cielo. La giovane madre del poeta guardava serena nel sole, il poeta guardava la madre ed il fratello pensieroso, sospeso tra sogno e realtà. Guadava assorto il fratello, morto nel 1857 e sepolto in Val d’Arno, la madre che riposava nel solitario e maestoso cimitero della città di Bologna, pensando se ancora essi vivessero o ritornassero, pietosi della sua pena, dall’Oltretomba, ove tra gli spiriti dei famigliari che li avevano preceduti, rivivevano gli anni della loro passata esistenza. Svanirono ad un tratto, con il sonno, anche le immagini care della madre e del fratello. Lauretta riempiva con il canto le stanze, Bice era intenta al ricamo. Era stato dolce il sogno, ma era dolce anche la realtà del presente.


    <b>[size=14][color=red][font=papyrus] Parafrasi "Solo e pensoso", di Francesco Petrarca


    [size=7][color=gray]Solo e pensoso percorro lentamente
    i più deserti campi,
    e volgo gli occhi attentamente per fuggire i luoghi
    in cui il suolo è segnato da impronte umane.

    Non trovo un altro riparo che mi eviti
    che la gente mostri di accorgersi della mia sofferenza,
    perchè nei gesti senza gioia
    da fuori si capisce come io dentro sia consumato dalla fiamma dell'amore:

    ormai credo che monti e campi
    e fiumi e boschi sappiano di quale genere
    sia la mia vita, che è nascosta agli altri.

    Tuttavia non riesco a trovare luoghi così impervi
    nè così deserti da impedire che Amore continui a seguirmi,

    Parafrasi: Sono Una Creatura, Ungaretti

    Come questa pietra
    del S. Michele
    così fredda
    così dura
    così prosciugata
    così refrattaria
    così totalmente
    disanimata

    Come questa pietra
    è il mio pianto
    che non si vede

    La morte
    si sconta
    vivendo

    Parafrasi

    Come questa pietra di S.Michele cosi fredda, cosi dura, cosi prosciugata, cosi resistente, cosi totalmente priva di vita.
    Come questa pietra è il mio pianto che non si vede.
    La morte si paga vivendo.



    Parafrasi "Tanto gentile e tanto onesta pare", di Dante Alighieri



    Tanto gentile e tanto onesta pare… La mia donna si mostra tanto gentile e tanto onesta quando porge agli altri il suo saluto al punto che ogni lingua ammutolisce per il tremore e gli sguardi non osano rivolgersi a lei. Ella procede,sentendosi elogiare,con quell’atteggiamento di umiltà che ispira benevolenza;e appare come un essere sceso dal cielo sulla terra a manifestare la potenza divina. Si mostra con una tale bellezza a chi la guarda che dona, attraverso gli occhi, una dolcezza al cuore che può capirla solo chi la prova:e sembra che dal suo viso emani una soave ispirazione amorosa che suggerisce all’anima:<<sospira!>>



    Parafrasi "Temporale", di Giovanni Pascoli

    Il brontolio di un tuono lontano…
    L’orizzonte si accende di rosso, come se fosse di fuoco, verso il mare; sui monti il cielo è nero come la pece, in mezzo vi sono nubi bianchi: tra le nuvole nere c’è un casolare: un’ala di gabbiano.


    Parafrasi "Trionfo di Bacco e Arianna", di De medici Lorenzo


    Questi sono Bacco e Arianna belli ed innamorati l'un dell'altro:
    dato che il tempo scorre veloce, stanno sempre insieme.
    Queste ninfe ed altre genti sono tuttavia allegre.
    Chi vuole essere felice, lo sia: non c'è alcuna sicurezza del domani.
    Questi allegri piccoli satiri innamorati delle ninfe,
    hanno organizzato contro di loro
    cento agguati nelle caverne e nei boschetti;
    ora, scaldati dal vino di Bacco, nonostante tutto, ballano e si divertono.
    Chi vuole essere felice, lo sia: non c'è alcuna sicurezza del domani.
    Queste ninfe amano essere raggirate dai satiri;
    nessuno può rifiutare l'amore se non la gente non nobile e rozza;
    ora, mescolate a loro, nonostante tutto, suonano e cantano.
    Chi vuole essere felice, lo sia: non c'è alcuna sicurezza del domani.
    Re Mida li segue:
    tutto ciò che tocca diventa oro.
    Ma a che cosa serve avere un tesoro, se gli altri non sono felici?
    E poi, che piacere della riocchezza vuoi che senta un uomo come Mida, che ha sete perché non può bere: l'acqua si trasforma in oro?
    Chi vuole essere felice, lo sia: non c'è alcuna sicurezza del domani.
    Donne e giovani amanti, viva Bacco e viva Amore!
    Ognuno suoni, balli e canti! Il cuore diventi dolce!
    Nessuna fatica! Nessun dolore!
    Ciò che deve accadere è bene che accada.
    Chi vuole essere felice, lo sia: non c'è alcuna sicurezza del domani.
    Com'è bella la giovinezza che comunque se ne va!
    Chi vuole essere felice, lo sia: non c'è alcuna sicurezza del domani.
     
    Top
    .
181 replies since 11/11/2010, 13:34   260131 views
  Share  
.