La storia della sua vita in cinque puntate, “Il funambolo”, è andata in onda questa primavera su Raitre, e chi per snobismo non ha seguito la trasmissione ha fatto un grave errore. Partito dalla provincia (Ponticino, Arezzo) Enzo Ghinazzi in arte Pupo è personaggio interessantissimo. Poco interessato al soldo e ai calcoli, decisamente contrario alle “ospitate”, alla sovraesposizione, alle Isole dei famosi, Pupo fa solo quello in cui crede (o così dice), per sua stessa ammissione vive “come uno zingaro”, immerso nelle sue contraddizioni; non rinuncia a girare in Mercedes anche se non è mai riuscito ad andarsene dalla casetta che suo padre, postino, costruì decenni fa. Ha tirato su dal nulla un maestoso albergo, il Country Hotel: grandi vetrate che si affacciano sulla strada maestra da un lato e sul nulla dall’altro, in un posto in cui al massimo avrebbe avuto senso mettere in piedi in un agriturismo – albergo fallito nel 1994 e oggi tristemente abbandonato, debiti per tre miliardi. Pupo è anche quello che in una sola sera al casinò perde 130 milioni e poi chiede i soldi in prestito agli amici Tozzi, Mogol, Morandi (l’unico a non rivolerli indietro, per la cronaca, è Morandi). E poi, quello che, sposato da trent’anni con la stessa donna – Anna – è arrivato, racconta, ad avere 10 amanti contemporaneamente, e occhei, magari questa è un’esagerazione, però è senz’altro vero che da quindici anni porta avanti una relazione parallela, alla luce del sole, con Patricia. “E’ una questione di rispetto e di onestà”, spiega lui, “Patricia mi chiede di aiutarla a montare i mobili dell’Ikea, Anna di portare a scuola la figlia piccola”, e questo aspetto - dai contorni surreali - della vita di Pupo ci permette di cominciare a parlare del suo disco: l’Equilibrista appunto, un titolo azzeccato per un tipo come lui, sempre in bilico tra il disastro e la gloria. A proposito di infedeltà, nell’album una canzone è il vero manifesto del Pupo-pensiero: s’intitola proprio “Tradimento” ed è una delle più azzeccate del disco, leggera e divertente, onesta per quanto può esserlo, inedita come il brano che dà il titolo al disco. E che, assieme a un altro inedito, “Rouge et noir”, rappresenta la parte migliore di questo lavoro: canzoni impreviste, scritte probabilmente di getto, autoironiche anche se – inevitabilmente – autoreferenziali. Lontane dal Pupo di “Un amore grande”, “Forse”, e “Firenze S.M.N”, successi anni Ottanta reincisi, adesso, in presa diretta, qui chiamati a chiudere l’album (se si eccettua la ghost track di un pezzo che non sveliamo). La verità è che il vecchio Pupo, qui dentro, sfigura. Perché a sorpresa, la parte migliore del disco è quella del Pupo nuovo che compare in cinque brani appena perché lui non se l’è sentita di affrontare un intero album di inediti. Peccato: ci sarebbe piaciuto, se si fosse preso più spazio per sé. Chi l’avrebbe mai detto? La canzone “L’equilibrista”, tra l’altro, è stato scelta per far da colonna sonora alle trasmissioni di Mammuccari, Bonolis, Fiorello: segno che qualcun altro si è accorto di lui. Per finire, a noi è piaciuta anche la cover di “Don Raffaè”, la sesta traccia, composta e garbata. Proprio come Pupo: davvero sorprendente.
Tendo un filo tra i tetti accetti una sfida che può fare male lo stendo tra due palazzi spiazzi una storia che va a lieto fine sola ti accorgi che bleffo in una partita con tre giocatori sento che prima di cominciare devo chiarire la mia posizione che oscilla di notte e si contraddice e chi mi fa respirare come dentro a un ciclone trattengo il respiro mi fermo senza fiatare sono un'equilibrista acrobata artista che attira i problemi sono un'equilibrista mi scopro funambolo e chiuso nell'angolo lento sospeso nel cielo congelo il terrore per non cadere in un labirinto impazzito spengo la luce e mi sento incapace mille volte sono caduto e quando anch'io credevo di essere morto mi sono rialzato in un altro mondo vivo in equilibrio però non so che cosa sia sono un'equilibrista acrobata artista ma non per scelta mia perché perché il filo ha scelto me perché perché il filo ha scelto me
Pupo apre la sua gelateria Gelato al cioccolato a Ponticino (foto)
Di Sebastiano Cascone @SebastianoCasc1 venerdì 26 giugno 2015
Pupo diventa imprenditore e apre la sua gelateria che si chiama come il titolo di una sua canzone, Gelato al cioccolato
“La risposta italiana all'Hard Rock Cafè”. Così Pupo definisce la sua gelateria che inaugurerà il prossimo week end a Ponticino. Un po’ gelateria, un pò luogo di ricordi e oggetti appartenenti a Enzo Ghinazzi, un pò punto di ritrovo tra amici. E' la filosofia alla base di Gelato al Cioccolato, la nuova attività che l'interprete toscano, aprirà, domani, sabato 27 giugno assieme alle sue figlie Clara e Ilaria: una delizia per il palato ispirata a una delle sue canzoni più celebri, un evergreen-tormentone famoso in tutto il mondo sulla cui composizione si rincorrono da anni leggendarie versioni.
Pupo non si ferma mai. Musica, televisione e adesso anche gelati. Ecco la sua ultima sfida, che ha deciso di affrontare con le sue figlie che, per questa nuova avventura, si sono laureate alla Carpignani Gelato University di Bologna, unica scuola internazionale di formazione professionale dove si impara la produzione del gelato.
Il noto cantautore, volto di Agon Channel, ha spessissimo ironizzato sul significato speciale di questa hit legata al suo paroliere, Cristiano Malgioglio (che non ha mai confermato l'ipotesi), che, avrebbe composto questo successo planetario dopo un'avventura omosessuale avuta in Tunisia con un ragazzo del luogo. Che questa apparente malcelata ambiguità del testo nasconda il segreto della futura riuscita di questa attività imprenditoriale?
Pupo inaugura Gelato al cioccolato: "La mia gelateria museo sfida l'Hard Rock Cafè"
Foto Olycom
L'artista ha aperto il suo locale il 28 giugno a Ponticino, in provincia di Arezzo
29 giugno 2015 14:05 - Con "Gelato al cioccolato" ha spopolato in tutto il mondo. Ora Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, spera di replicare lo stesso successo con la gelateria che prende il nome proprio dalla canzone del 1979 e nella quale saranno esposti i cimeli della sua carriera: "E' il mio Hard Rock Cafè", dice. All'inaugurazione del locale, aperto a Ponticino (Arezzo), il 28 giugno, erano presenti mamma Maria e Cristiano Malgioglio, che della celeberrima hit fu paroliere.
"E' una sfida all'Hard Rock Cafè americano. Ho depositato il logo in tutto il mondo e già mi hanno chiesto di aprire un locale a Mosca, Lugano e Toronto", afferma Pupo, entusiasta di questa nuova avventura imprenditoriale che coinvolge la sua famiglia. Ad occuparsi della gelateria saranno infatti, le figlie di Ghinazzi, Ilaria e Clara, che per dedicarsi con professionalità al progetto lanciato dal padre, hanno studiato alla Carpignani Gelato University di Bologna, l'unica scuola internazionale di formazione professionale dove si impara a produrre gelato.
Ma il locale non sarà una semplice gelateria. Gelato al cioccolato offrirà un vero e proprio viaggio nella carriera di Pupo: "Ci ho messo i cimeli più importanti. Nel pavimento ho fatto incastonare undici dischi d'oro, il tapiro e tante foto con colleghi e amici, da Celentano a Morandi, fino alla Nazionale cantanti", afferma Ghinazzi, definendo il suo locale "il museo di Pupo".
Nemmeno la scelta della location è casuale: "La mia storia comincia qui, nel locale che ho risistemato e che ospitava l'associazione culturale dove da ragazzo suonavo la chitarra e cantavo", dice Pupo, che ha festeggiato l'apertura della gelateria insieme a tanti fan, per un primo giorno più dolce che salato.