COCKTAIL

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  1. gheagabry
     
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    Moscow Mule


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    Il Moscow Mule fa parte dei cocktail storici della tradizione americana, uno di quelli che più contribuì allo sviluppo delle bevande miscelate negli Stati Uniti.
    Fu nel 1941 John G. Martin di Heublein, distributore di cibo e bevande nella East Coast e Jack Morgan, proprietario del bar Cock'n Bull in Sunset strip (Hollywood) si incontrano in un bar di Los Angeles.
    Insieme inventano il Moscow Mule , mescolando Morgan's ginger beer (di proprietà di Morgan) con vodka Smirnoff e lime, per introdurre sul mercato questa bevanda allo zenzero.
    Sempre a questo scopo ordinarono delle tazze di latta (le classiche mug americane) appositamente incise.

    La ricetta del Moscow Mule in origine veniva preparato solo con vodka Smirnoff, poiché fu creato con questa e veniva servito in boccali di rame.

    RICETTA:

    3-4 cubetti di ghiaccio spezzettato
    2 parti di vodka
    succo di due lime
    ginger, per riempire
    una fettina di Lime per decorare

    PREPARAZIONE:
    Mettete il ghiaccio spezzettato nello shaker.
    Aggiungete la vodka e il succo di lime.
    Agitate finché lo shaker non si raffredda.
    Versate in un hurricane o in un tumbler grande.
    Riempite con ginger.
    Decorate con una fettina di lime e servite con una cannuccia.


    CURIOSITA':

    Questo cocktail è il risultato di una felice scoperta a due fatta nel 1941, quando un dipendente di una ditta produttrice di bevande analcoliche e il proprietario di un bar di Los Angeles dovettero trovare una soluzione sul l'utilizzo di un'eccedenza di scorte di ginger.



    dal web



    Americano Cocktail

    utilisima-recetas-cocktailalaamericana

    L'Americano, a dispetto del nome, è un cocktail tutto italiano, ideato in Italia e composto da ingredienti italiani. Sulle origini dell'Americano esistono diverse versioni.
    La più quotata e attendibile è quella che vede nascere l'Americano nel nord Italia negli anni venti, forse è stato chiamato Americano per la risaputa moda di americanizzare tutto, ma tra gli ingredienti non c’è nulla di americano: il Vermouth rosso è torinese, il Bitter Campari è milanese e la soda anch’essa è stata inventata a Milano. A Milano e a Torino, oggi, questo cocktail è noto anche con il nome di Milano-Torino (MI-TO) proprio per queste ragioni.
    Un'altra versione narra, invece, che il primo Americano sia stato servito nel 1860 al Gaspare Campari's bar a Milano. Altri ancora fanno risalire questo cocktail al periodo del fascismo e collegano il suo nome a quello del pugile friulano Primo Carnera che, dopo una vittoria conseguita a New York, venne soprannominato l’Americano. È un cocktail tipicamente da aperitivo, dato il carattere secco e amarognolo di questo drink e la sua alcolicità limitata pari a quella di un prosecco.
    L'Americano rappresenta una buona base anche per altri cocktail, è considerato il padre del Negroni, una versione decisamente più alcolica con l’aggiunta di gin, e dello Sbagliato, che vede l’utilizzo del prosecco al posto della soda.
    Va ricordato che l'Americano è uno dei cocktails preferiti da James Bond, che lo ordina nel film 007-Casino Royale.
    Caratteristiche dell'Americano
    Tipo di cocktail: pre dinner, medium drink
    Grado alcolico: 11,4°alcolici
    Categoria alcolica: mediamente alcolico

    Ricetta

    3 cl Bitter Campari
    3 cl Vermouth rosso

    Soda water a riempire il bicchiere
    Decorazione: mezza fetta di arancia e scorza di limone
    L'Americano si prepara con la tecnica definita Build, cioè di costruzione del cocktail direttamente nel bicchiere. Si usa un bicchiere Old Fashioned, o un Tumbler basso, o un bicchiere Juice, o un Highball.
    Si versano alcuni cubetti di ghiaccio (sempre in numero dispari) nel bicchiere, si uniscono prima il Bitter e poi il Vermouth, si colma con la soda water e si decora con la scorza di limone e una mezza fetta di arancia. Infine, si mescola il tutto con il bar spoon, si aggiungono un paio di cannucce e si serve.



    cibo360
     
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  2. gheagabry
     
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    Sazerac



    Un cocktail dalle antichissime origini, si racconta che risale al 1830, all’epoca della guerra civile. Il merito principale lo ha il genio di tutti i bitter, Antoine Pechaud, che trasferitosi dalle Antille a New Orleans, possedeva una farmacia, e si narra che aveva inventato una bevanda corroborante per amici e clienti, fatta con Cognac , una miscela segreta dei suoi bitter, zucchero e acqua, in un bicchiere a forma di uovo, chiamato “coquette” ed era l’avo dell’attuale Sazerac.

    Questa bevanda si propagò per diversi anni in un bar che praticamente aveva l’esclusiva perché unico importatore del fortunato cognac, il signor Taylor.

    Anni dopo qualcuno gli succedette dando al bar il nome di “Caffè Sazerac”; nel 1870 un certo Thoms Handy prese il comando del Caffè Sazerac, cambiando l’ingrediente principale in rye whiskey, un po’ per i gusti americani, un po’ perché in quegli anni l’epidemia della Fillossera, devastava i vigneti francesi e logicamente la produzione dei cognac era compromessa. Nel 1850 i vari barman propongono diverse versioni del drink, fino al 1872 quando la fillossera devasta i vigneti francesi e per un periodo di tempo la produzione del Cognac crolla. In questo modo, un certo Thomas Handy della Sazerac House, inzia a proporre un Sazerac con Rye Whiskey al posto del distillato francese e qualche goccia di assenzio.
    Durante il Proibizionismo anche l'assenzio è bandito e verrà sostituito dall'Herbsaint, un liquore all''anice di produzione locale.

    Nel 2008 la Lousiana, con apposita legge, lo proclama “Cocktail della città”, riportando in auge la ricetta risalente al 1830.





    Ecco la ricetta tradizionale


    5 cl (1 1/3 oz.) Cognac
    1 cl (1/3 oz.) Assenzio
    1 zolletta di zucchero
    2 gocce di Peychaud’s bitters

    Bagnare un old fashioned ghiacciato con l'assenzio, aggiungere ghiaccio tritato e metterlo da parte.
    Mescolare gli altri ingredienti con ghiaccio e metterli da parte.
    Eliminare il ghiaccio e l'assenzio in eccesso e filtrare il cocktail nel bicchiere. Aggiungere la scorza di limone per guarnire.
    Nota: La ricetta originale è cambiato dopo la Guerra Civile americana, infatti il whisky di segale sostituisce cognac in quanto quest'ultimo era divenuto raro da trovare.



    L’attuale ricetta del Sazerac è:

    1 cubetto di zucchero
    ½ oncia di Sazerac Rye Whiskey
    ¼ oncia di Herbsaint
    Gocce di Bitter Peychaud
    Scorza di limone.

    Per chi volesse cimentarsi nella preparazione del Sazerac, occorrono 2 bicchieri old fashioned, il primo si riempie di ghiaccio, mentre il secondo bicchiere servirà per la preparazione in cui mettiamo la zolletta di zucchero con il bitter e un goccio di acqua, schiacciamo un pochino con il pestello e aggiungiamo il rye whiskey mescolando bene, nel primo bicchiere ormai bello freddo,andremo a togliere il ghiaccio e profumare con l’herbsaint eliminando gli eccessi, infine si versa la miscela ottenuta nel bicchiere bello ghiacciato e profumato di herbsaint, guarnendo con scorzetta di limone.


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  3. gheagabry
     
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    Aperol Sprizz

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    L’invenzione dello Sprizz si dice che l’abbiano avuta i soldati dell’impero Austriaco che, durante la loro presenza nel triveneto, trovando molto alcolici i vini locali, si trovarono costretti ad abbassare la gradazione alcolica dei vini veneti e li allungavano quindi con il seltz. Da qui viene preso il nome di questo oramai famisissimo aperitivo, deriva dal verbo tedesco SPRITZEN che significa spruzzare, quindi l’abbrevviativo sprizz.

    Le popolazioni locali furono attratte da questa novità nel mondo del bere e vi si avvicinarono, non incontrando però molto successo. Decisero quindi col passare del tempo, quasi paradossalmente, di rafforzare la bevanda poco prima diluita, cercando tra i liquori aperitivi più utilizzati.
    Assistiamo quindi la nascita dello sprizz
    Negli anni successivi viene conosciuto in altre città, con numerose varianti come l’Aperol, il Bitter, il Campari
    Con il passare degli anni la bevanda si diffuse in altre città del Veneto, Friuli venezia Giulia e il Trentino. Nel Friuli e per la precisione nella privincia di Pordenone, lo sprizz con l’aperol prende il nome di FURLAN e viene servito con oliva all’interno. Col tempo l’aperitivo viene conosciuto in tutto il mondo, grazie alla campagna pubblicitaria dell’aperol. Ottimo aperitivo, e non solo, può essere bevuto in tutte le ore, per la sua poca alcolicità.
    (mixstory.it/cocktails-story)

    1960 “Ah Aperol!” nel CaroselloLa pubblicità nel più famoso programma televisivo del momento, il Carosello, porta Aperol alla ribalta in tutta Italia. Il tormentone di Tino Buazzelli che, portandosi la mano alla fronte, pronuncia le parole “Ah, Aperol!” si diffonde nell’immaginario collettivo di milioni di italiani.


    .....la ricetta....

    3 parti di prosecco
    2 parti di Aperol
    1 spruzzo di seltz (o soda)
    ghiaccio e mezza fettina d'arancia

    L'Aperol Spritz perfetto si prepara in un bicchiere rock o in un calice grande da vino. Mettere un bel po' di ghiaccio e una mezza fettina di arancia nel bicchiere. Versare il prosecco, aggiungere il seltz (la soda) e finire con Aperol, versandolo con un movimento circolare per evitare che si depositi sul fondo

     
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  4. gheagabry
     
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    PER LE FESTE



    Per i cocktail alcolici abbiamo scelto delle ricette diverse dai classici B52, per le feste degli adolescenti, o il Sex on the beach, oppure il classico Mojito, sempre buono ma molto “bevuto” in tutte le stagioni: vi proponiamo una selezione di cocktail per tutti i gusti.
    Cocktail alcolici:

    angelo-azzurro
    L’Angelo azzurro, dal colore azzurro appunto e dal grado alcolico elevato
    Il Mai Tai Originale
    Margarita: vi proponiamo un video per illustrarvi la preparazione perché ognuno ha le sue teorie su come si prepara.
    White Russian, per ricordare con allegria il famoso film “Il grande Lebowski”.
    Armagnac Fizz, per persone adulte che apprezzano il gusto del buon Armagnac rivisitato in chiave cocktail per aperitivo.
    A seconda de tipo di festa e dell’età degli ospiti, potete optare per cocktail alcolici o no. Di qualunque tipo siano vi suggeriamo si badare anche a tre cose in particolare: la scelta dei bicchieri, della decorazione di ogni cocktail, e dell’attrezzatura da barman casalingo, che servirà a rendere migliore la bevanda.
    Bicchieri: per i cocktail con ghiaccio o con frutta preferite il tumbler, il bicchiere alto e cilindrico, che contiene circa 250 ml di bevanda, oppure il classico bicchiere a coppa, per intenderci quello dove viene servito il noto cocktail Cosmopolitan di Sex and The City. Ma anche un classico bicchiere da Martini va bene per bevande lisce o molto liquorose.



    Come fare gli aperitivi di Natale

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    Manca poco meno di una settimana a Natale e se ancora non avete le idee ben chiare su quale sarà il menù del Cenone del 24 o del pranzo del 25, eccovi qualche dritta almeno sugli aperitivi da servire. La settimana scorsa vi avevamo fornito qualche indicazione sui cocktail di Natale, oggi è la volta degli aperitivi da servire ad amici e ospiti.

    Spumante rosè aromatizzato

    Ecco una ricetta, molto delicata, da usare per preparare un delizioso aperitivo di Natale.

    Ingredienti: 500 ml di spumante secco, 50 ml di Campari e un pompelmo.

    Preparazione: lavate il pompelmo e tagliate la scorza in listarelle sottili e tagliate la polpa in spicchi eliminando la parte bianca e i semi. In cinque calici o flute, distribuite le fette e la scorza, unite lo spumante e il Campari e servite.



    Vermouth al mandarino

    Ecco un’idea per un aperitivo aromatico e colorato da servire agli amici prima dei pasti delle feste.

    Ingredienti: 100 ml di Vermouth rosso, 400 g. di mandarini, 60 ml di whisky, sei ciliegie candite e ghiaccio in cubetti.

    Preparazione: tagliate a metà i mandarini, spremeteli e filtrate il succo con un colino; versate il succo in un recipiente capiente insieme al Vermouth e all’Whisky, mescolate con cura e poi versate nei flute o nelle coppe, aggiungendo un cubetto di ghiaccio in ogni bicchiere; decorare con le ciliege candite e la scorza dei mandarini tagliata a spirale.

    Xmas Cocktail

    Un cocktail da servire come aperitivo dal nome decisamente appropriato all’occasione.

    Ingredienti: 1/3 di succo di mandarino, 1/3 di Martini, 1/3 di brandy, zucchero e ghiaccio tritato

    Preparazione: versate in una brocca il Martini, il succo di mandarino e il brandy e mescolate bene; rovesciate i bordi dei bicchieri nello zucchero, sistemate sul fondo del ghiaccio tritato e, infine, unite il mix di liquori e offrite agli ospiti il vostro Xmas cocktail.



    Come fare i cocktail al melograno

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    Siamo ancora nel periodo festivo e quindi anche i cocktail e gli aperitivi che servirete ad amici e parenti dovranno essere adatti all’occasione. Nei giorni scorsi vi abbiamo presentato alcuni cocktail di Natale, nonché aperitivi da servire durante le feste; oggi è il turno di due cocktail davvero particolari perché preparati con un ingrediente d’eccezione: il melograno.


    Caratteristica peculiare del melograno sono i chicchi rossi contenuti nei frutti, che oltre ad essere molto buoni contengono diverse proprietà benefiche. Scopriamo insieme quali cocktail si possono preparare con il melograno.

    Cocktail al melograno

    Ingredienti: un melagrano e mezzo, 1/3 di succo di mela, 1/3 di prosecco, due cubetti di ghiaccio.

    Preparazione

    Per prima cosa dovete ricavare il succo dal melagrano, aprendolo a metà e schiacciando i chicchi il cui succo andrete a raccogliere in una ciotola; filtrate il succo con un colino a maglie fitte in modo da eliminare eventuali residui di semi e riempite, con il succo ottenuto, un terzo dei bicchieri.

    Al succo di melograno unite il succo di mela, il prosecco e i cubetti di ghiaccio e, a piacere, alcuni chicchi rossi come decorazione. Questo cocktail è ideale per essere servito la sera di Capodanno come buon augurio per l’anno nuovo.

    Spritz analcolico al melograno

    Ingredienti: un melograno, oppure due cucchiai di succo di melograno, 200 ml di acqua frizzante o di soda, due cucchiai di zucchero di canna, dei cubetti di ghiaccio, fettine di arancia per decorare.

    Preparazione

    Ricavate il succo dal melograno, oppure usate quello già pronto, aggiungete lo zucchero di canna, unite l’acqua frizzante e versate il tutto in un bicchiere con qualche cubetto di ghiaccio, infine decorate con le fettine di arancia o con dei chicchi di melograno.

    Questo cocktail analcolico può essere servito come alternativa al cocktail al melograno, che contiene il prosecco, a tutti coloro che non amano i drink alcolici.





    Cocktail di Capodanno





    cocktail-alla-fragola




    Champagne punch

    50 ml di sciroppo di granatina
    50 ml di Cointreau
    15 ml di brandy
    400 ml di champagne
    Mela o altra frutta
    * Mettete il ghiaccio in un contenitore. Aggiungete sciroppo di granatina, cointreau, brandy champagne e mescolate delicatamente. Versate in una coppa da punch e aggiungete i pezzetti di frutta.

    ***



    cocktail all'uva

    Zucchero: 50 gr
    Acqua: 1 bicchiere
    Cannella: 1 bastoncino
    Chiodi di garofano: 5
    Vino rosato: 1 bottiglia
    Brandy: ¼ di bicchiere
    Uva: 10 chicchi
    *Fate sobbollire per 5 minuti, in un pentolino, l’acqua, lo zucchero, la cannella spezzettata e i chiodi di garofano.
    Lasciate raffreddare e poi filtrate lo sciroppo in una capiente ciotola di vetro ed aggiungetevi il vino e il brandy e mettete in frigo.
    Levate il cocktail dal frigo, aggiungetevi alcuni cubetti di ghiaccio e i chicchi di uva ben lavati.

    ***



    Absolut cocktail

    1 parte Absolut vodka
    2 parti di succo di mirtillo rosso
    5 more intere
    1 spruzzata di lime

    *Unire tutti gli ingredienti e versarli in un bicchiere di vetro piuttosto alto. Aggiungere il ghiaccio e guarnire con le more fresche e una fetta di limone.

    §§§§§

     
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  5. gheagabry
     
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    B-52




    Il nome si riferisce al bombardiere a lungo raggio Boeing B-52 Stratofortress, che è stato usato nella Guerra del Vietnam per sganciare le bombe incendiarie al napalm (ed è probabilmente da ciò che è nata la versione infiammabile).

    La sua origine è abbastanza incerta, certuni sostengono che è stato creato nel ristorante "Alice's" a Malibu, in California, certi altri invece sostengono che è stato creato nella "Keg Steakhouse" a Calgary, in Canada, nel 1977.Alcune voci, inoltre, sostengono che fu creato da Adam Honigman, un barman al Maxwell's Plum Bar di New York City, verso la fine degli anni '70 oppure i primi anni '80. La sua popolarità alquanto diffusa ha creato molte varianti.


    La bevanda è molto in voga nei locali notturni , in serate particolarmente intense.
    La sua preparazione è altrettanto curiosa, infatti il drink viene servito con i tre ingredienti visibilmente separati tra loro, si presenta a strati quindi, e spesso viene fiammeggiato, creando un effetto scenico di rara bellezza. Altrimenti il drink viene servito in un bicchiere da pousse caffè, sempre a strati a causa del diverso peso specifico dei veri ingredienti.(kahlua, baileys, grand marnier)



    COCKTAIL

    Nome Cocktail: B52
    Tipologia: Cocktail classico
    Ingrediente principale: Kalhua - Baileys - Grand Marnier
    Tempo di preparazione: 4 minuti
    Per quante persone:1
    RICETTA:

    1/3 di Kalhua
    1/3 di Baileys
    1/3 di Grand Marnier

    PREPARAZIONE:

    Versate il Kalhua in un bicchierino da liquore (short).
    Frapponendo un cucchiaino dalla parte convessa, aggiungete lentamente il Bailey's in modo che gallaeegi sopra il Kalhua e versate nello stesso modo il Grand Marnier.
    Il risultato sarà una bomba a tre strati... facilmente infiammabile.

     
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  6. gheagabry
     
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    Montgomery Martini

    montgomery

    Questa è una variante del classico Dry Martini,versione amatissima da Hemingway, lo scrittore statunitense con la quale spesso viene indicato il cocktail.

    Si pensa che fu egli stesso ad inventarlo e che lo chiamò Montgomery come il Generale al comando dell’armata inglese,conosciuto per la proporzione degli uomini che adottò nella battaglia, combattuta durante la seconda guerra mondiale contro la Germania, proporzione di 15/1, la quale secondo lo scrittore andava anche benissimo per gin e vermouth nel suo martini.

    La versione è sicuramente più “strong” rispetto all’originale, Hemingway stesso lo definisce qualcosa di “fresco e pulito”, in uno dei suoi romanzi dove il cocktail martini viene ampiamente citato, ed è senza dubbio questa la percezione che questo fantastico drink dona a livello sensoriale.



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    Cointreau Fizz al cetriolo e basilico


    Cointreau-Fizz-al-Cetriolo-e-Basilico_oggetto_editoriale_w300


    Ingredienti


    ..per 1 persona:

    5 cl. di Cointreau
    2 cl. di succo di lime fresco
    4 foglie di basilico fresco
    3 cm. di cetriolo fresco
    5 cl. di soda


    Preparazione


    In un Boston shaker mischiare il cetriolo a dadini e le foglie di basilico, aggiungere il Cointreau e il succo di lime. Riempire con il ghiaccio. Shakerare, filtrare in un bicchiere con ghiaccio e allungare con la soda. Decorare con una foglia di basilico.


    Fonte:www.elle.it
     
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    Cointreau Fizz al lampone


    Cointreau-Fizz-al-Lampone_oggetto_editoriale_w300


    Ingredienti


    ..per 1 persona:

    5 cl. di Cointreau
    ½ lime fresco
    10 cl. di soda


    Preparazione


    Spremere il lime in un bicchiere, riempirlo di ghiaccio, aggiungere il Cointreau e allungare con la soda.


    Fonte:www.elle.it
     
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    Cointreau Fizz con tè alla menta


    Cointreau-Fizz-con-Te-alla-Menta_oggetto_editoriale_w300


    Ingredienti


    ..per 1 persona:

    5 cl. di Cointreau
    2 cl. di succo fresco di lime
    3 foglie di menta fresca
    5 cl. di tè nero freddo
    5 cl. di soda


    Preparazione


    In un Boston shaker aggiungere il Cointreau, il tè, il succo di lime e le foglie di menta. Riempire con il ghiaccio. Shakerare, filtrare in un bicchiere con ghiaccio e allungare con la soda. Decorare con foglie di menta.


    Fonte:www.elle.it
     
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    Cointreau Fizz con fragole e menta


    Cointreau-Fizz-con-Fragole-e-Menta_oggetto_editoriale_w300


    Ingredienti


    ..per 1 persona:

    5 cl. di Cointreau
    1,5 cl. di succo di lime fresco
    3 foglie di menta fresca
    4 o 5 fragole fresche
    5 cl. di soda


    Preparazione


    In un Boston shaker mischiare le fragole e le foglie di menta, aggiungere il Cointreau e il succo di lime. Riempire con il ghiaccio. Shakerare, filtrare in un bicchiere con ghiaccio e allungare con la soda. Decorare con un rametto di menta.


    Fonte:www.elle.it
     
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  11. gheagabry
     
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    pisco-sour

    Pisco Sour
    L”Acholado” è normalmente utilizzato per miscelare il Pisco Sour, il cocktail più famoso del Sudamerica. Il cocktail nasce, secondo la fonte più accreditata, nel 1921 al bar Morris di Lima, ad opera di un barman californiano, Victor V. Morris, che portò la tradizione anglosassone del sour mix in questo angolo di Sudamerica.
    Morris aveva aperto il bar nel 1916 per sfruttare le opportunità legate all’immigrazione inglese e alla nuova classe dirigente peruviana. Luciano Revoredo, uno storico peruviano, sostiene, citando il Mercurio Peruano, un giornale del XVIII secolo, che in realtà il Pisco Sour potrebbe essere nato ancora prima, come Pisco Punch. Miller, avrebbe ripreso questa ricetta, una mix di succo di limone e Pisco, venduto alla Plaza de Toros de Acho, dove era fatto divieto di consumare pisco liscio, per ragioni di ordine pubblico.
    Succo di limone, zucchero, albume d'uovo e ghiaccio sono gli ingredienti mixati per ottenere il più famoso. Nata quasi 100 anni fa dietro, questa ricetta è stata replicata e inserita nei menu di numerosi bar e ristoranti, dove anche celebrità come John Wayne o Walt Disney hanno avuto occasione di assaggiarla.
    Bevanda iconica del Perù, ha anche una sua festa nazionale, tanto che il primo sabato di maggio si festeggia la "Giornata del Pisco Sour".



    chilcano-1140x555

    Chilcano di Pisco Un altro drink molto diffuso in Perù, un riuscito mix di Pisco, scorza di limone e ginger ale o gazzosa con l’aggiunta d’angostura, dissetante molto diffuso nelle torride estate peruviane. Sembra che il drink fosse molto apprezzato dal presidente Odria, che era solito passare i suoi momenti di relax a Chilca, una località costiera, vicino a Lima, nota per la pesca. Il presidente, di ritorno dalla solita battuta, chiese ad un barman del luogo un cocktail dissetante, il quale eseguì prontamente un classico mix utilizzando come ispirazione l’Horse Neck,
    Il Chilcano viene abitualmente sorseggiato durante i pasti. Il suo nome deriva dalle grandi proprietà curatrici attribuitegli dalla tradizione



    el-capitan-pisco-manhattan-crdt-nico-vera

    Capitán. Creato negli anni ’20, è uno dei più classici cocktail della cultura peruviana. Con la sua ricetta a base di vermouth rosso, pisco, ciliegia e ghiaccio, viene servito in un bicchiere di vetro freddo che permette di mantenerne la giusta temperatura.Consumato inizialmente dai capitani per contrastare le rigide temperature della Sierra de Puno, deve il suo nome proprio ai suoi più fedeli e numerosi consumatori di un tempo, anche se oggi viene ricreato quotidianamente da moltissimi bartender.




    pisco_point

    Pisco Point. Cockatil che rientra a pieno titolo tra le novità più audaci della mixologia, deve la sua dolcezza e freschezza al connubio di Pisco, liquore alla mela, anice stellato, amaro siciliano e digestivo alle erbe.
    Pisco Tonic. Come indica il suo nome, questo cocktail vede il Pisco mixato ad acqua tonica, che gli conferisce un tocco dolce e fresco.



    Receta_de_Andes_Amables

    Andes Amables. Dal retrogusto più forte e intenso, nell’Andes Amables il Pisco viene servito in combinazione con la vodka. Il sapore del cocktail viene poi ammorbidito dall’aggiunta di ghiaccio e succo di limone.



    peruano

    Peruano Flip. Questo cocktail si sposa con tutti i tipi di dessert grazie ai suoi ingredienti. Solitamente, viene servito con un po' di cioccolato e della frutta. In questa ricetta, il Pisco viene mixato con crema di latte, crema di caffè, un tuorlo d'uovo e tre cubetti di ghiaccio.



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    Aguaymanto. Si distingue da tutti gli altri cocktail per il sapore esotico che gli viene conferito dall’aguaymanto. A questa combinazione si aggiungono anche zucchero, cocco e ghiaccio, per un cocktail dal gusto fruttato e molto dolce ma allo stesso tempo rinfrescante.

     
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    Il ghiaccio nei cocktail

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    Se la funzione più importante del ghiaccio è stata da sempre conservare gli alimenti, i piaceri delle bevande refrigerate erano note già ai Romani. Ma se in alcuni paesi diventò amatissimo dalle classi nobili, per un gran pezzo di mondo il ghiaccio nelle bevande non si diffuse fino all’Ottocento. Nei paesi del Nord Europa, infatti, le bevande – specialmente quelle alcoliche – erano un modo per scaldarsi, birra compresa, bevuta infatti ancora oggi spesso a temperatura ambiente. Al contrario nei paesi tropicali, dove il ghiaccio sarebbe diventato poi popolarissimo, le difficoltà di approvvigionamento rimasero a lungo insormontabili.

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    Tutto questo finché un uomo si mise in testa di vendere il ghiaccio ai Tropici. Si chiamava Frederic Tudor e sarebbe diventato famoso come “Ice King”, re del ghiaccio. Nato nel 1783 in una ricca famiglia di Boston, si convinse che avrebbe fatto una fortuna trasportando enormi blocchi di ghiaccio, ampiamente disponibili nei laghi settentrionali nordamericani, verso gli stati del sud e le isole atlantiche.

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    Nel 1806 Tudor comprò appositamente una nave per 5mila dollari, e trasportò un carico di ghiaccio estratto nella fattoria di famiglia in Martinica, cercando da subito di stabilire un monopolio, considerandolo l’unico modo per sostenere i costi di trasporto. Il piano però non funzionò: il primo carico si sciolse parzialmente, ma soprattutto il ghiaccio non suscitò grandi entusiasmi nella popolazione locale. Tudor però era molto ostinato, e perfezionò gli imballaggi in modo da conservare meglio il ghiaccio. Per risolvere il problema della domanda, invece, cominciò una lunga opera di convincimento che durò anni, e che iniziò a funzionare quando decise di puntare sulle bevande. Ideò quindi delle strategie commerciali, offrendo gratuitamente il ghiaccio ai bar e ai locali e convincendoli a servire le bevande col ghiaccio allo stesso prezzo di quelle senza. Funzionò, e Tudor riuscì a creare un’esigenza che prima non c’era.

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    Tudor diede origine a quella che è nota come “tratta del ghiaccio”, che si sviluppò nella prima metà dell’Ottocento negli stati settentrionali degli Stati Uniti e in Norvegia. Perfezionò il metodo di estrazione, costruì ghiacciaie ai tropici, ampliò la propria flotta e corruppe le autorità locali in modo da assicurarsi il monopolio. Entro la metà del secolo, Tudor spediva migliaia di tonnellate di ghiaccio in mezzo mondo, arrivando fino in India: i guadagni principali però arrivavano dalle città del Sud degli Stati Uniti e dalle isole caraibiche. Negli anni, molti altri imprenditori erano entrati nel business del ghiaccio, anche grazie alla crescente popolarità del gelato in tutto il mondo.

    Il traffico del ghiaccio sarebbe poi progressivamente scomparso nel Novecento, con l’introduzione dei sistemi di refrigerazione artificiali, prima industriali e poi domestici.

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    La facilità di produrre il ghiaccio fece sì, infine, che metterlo nelle bevande diventò un’abitudine. Se in Italia, per esempio, cominciò a essere usato per preparazioni come la grattachecca romana o la granita – che ha origini però ben più antiche – negli Stati Uniti diventò una componente fondamentale dei cocktail, che erano diventati popolarissimi a cavallo tra Ottocento e Novecento. Da lì si diffusero anche in Europa, quando a Londra aprirono i primi “american bar” portando con sé le ricette dei cocktail americani, e con loro l’abitudine di riempirli di cubetti di ghiaccio.

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