CAMALEONTI E GECHI..

tutto quello che c'e da sapere..

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  1. gheagabry
     
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    La notte è a colori per il geco, predatore gentile




    C’è un geco che ogni sera, più o meno quando quasi finito di cenare al tavolo di pieta dietro casa, si avvicina – rapido e furtivo a un tempo – alla lampada sul muro. Immobile, attende il suo pasto volante dalla migliore postazione possibile. Arrivano sibilanti zanzare e scure e tremolanti falene attratte dalla luce, vittime predestinate come i maschi in una celebre canzone in cui Marlene Dietrich si dichiara intrisa, dalla testa ai piedi, d’amore. Con un guizzo lei, o forse lui, se ne fa un boccone. Mi ritrovo a tifare per il predatore: perché mai non dovrebbe godersi la spuntino? Sorrido della sua buffa espressione mentre dalle mascelle serrate spunta la vittima alata: adoro i gechi, e non soltanto perché si dice portino fortuna. Mi piacciono le loro zampette a ventosa, la timidezza guardinga espressa anche da quella tonalità beigina, sabbiosa, di chi preferisce passare inosservato. Non saprei però dire in che tonalità i gechi si vedano fra di loro.




    Qui si tratta più che mai di punti di vista. Se di notte tutti i gatti sembrano bigi, per numerosi animali non è così: pipistrelli, lemuri, falene – appunto i gechi – riescono a distinguere i colori anche in quella che per noi è una tenebre pressoché totale. Che incredibile ricchezza percettiva, e come siamo presuntuosi noi umani a supporre che per ognuno, dopo il tramonto, il mondo si muti in null’altro che infinite sfumature brune. Chi si procura il cibo al buio ha bisogno di orientarsi , nulla è strano se l’evoluzione ha favorito chi percepisce le tinte anche senza la presenza della luce solare: la falena sfinge è dotata di lenti in grado di sfruttare il solo chiarore delle stelle in una notte senza luna, distinguendo i fiori in base al colore. Quando ho letto che i gechi sono dotati di una sensibilità cromatica trecentocinquanta volte superiore alla nostra, la mia tenerezza per questa che mi pareva la Cenerentola tra le lucertole, si è mutata in ammirato stupore. Adesso, quando il mio geco si presenta al nostro appuntamento serale, lo considero con uno sguardo nuovo. Con l’immaginazione cerco si evocare, dalla massa del giardino, in quel buio trasparente e come inargentato delle prime ore notturne, la magia di una tela tutta declinata in toni densi di basso notturno, di fingermi un mondo di pigmenti saturi come nelle tele a olio di certi maestri fiamminghi.
    (Pia Pera – gardenia luglio 2015)

     
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10 replies since 22/10/2010, 16:23   7596 views
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