GIGLIOLA CINQUETTI..

Biografia.Discografia. news..Foto...Ecc...

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  1. tomiva57
     
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    Dalla nascita al 1964

    Gigliola Cinquetti nasce a Verona il 20 dicembre del 1947...
    Ma perché non lasciamo che sia Lei stessa a raccontarci la sua vita ? Almeno fino a qualche mese dopo la notte dell'1 febbraio 1964, in cui il firmamento della canzone italiana e internazionale acquista una nuova stella! Il racconto che vi proponiamo è quello fatto da Gigliola e pubblicato da "ALBI BOLERO FILM" nell'agosto del 1964... leggiamolo:

    "Sono nata nel dicembre del 1947 a Verona in una palazzina di via Pascetti 1.
    Vi presento la mia famiglia: mio padre Luigi, disegnatore edile, la mamma Sara, specialista in torte di mele... e mia sorella Robbi (Rosabianca più grande di venti mesi), compagna inseparabile di giochi e di studi. Avevo sei mesi e la mamma afferma che ero molto allegra….di giorno, di notte invece la mia inclinazione verso il canto già si rivelava imperiosa e i miei strilli la tenevano sveglia per un bel po'…
    Sono stata sempre un po' ribelle da piccola…a quell'epoca la mia preoccupazione maggiore era che le mie bambole non prendessero freddo, anche in piena estate le coprivo letteralmente di lana, poi le prendevo tutte e le mettevo a letto accanto a me. So che dovevo provvedere anche alle bambole di Robbi, perché Lei non se ne curava troppo!

    Passavamo le nostre vacanze estive a Cerro, un piccolo paese di mille abitanti che ancora adesso (sta parlando la Gigliola fresca dei trionfi di Sanremo e Copenhagen) è la nostra meta preferita, ma spesso ci recavamo anche al mare, a Bellaria o a Cesenatico.

    A cinque anni feci la mia prima esperienza teatrale. Partecipai ad una rappresentazione per bambini e mi affidarono la parte della Madonna. Dovevo cullare Gesù Bambino, ma poiché era troppo pesante per me, lo sospesero al soffitto per mezzo di fili. Ma sul più bello i fili si ruppero e mi trovai a dover sostenere il peso completo sulle mie deboli braccia di bambina… ogni volta che ci ripenso ricordo il tuffo al cuore che provai allora! Tutto finì bene… la mia presenza di spirito si rivelò fin d'allora… e i primi applausi piovvero abbondanti. In quell'occasione i miei nonni mi portarono in Piazza delle Erbe a mangiare i bomboloni, che, tra parentesi, mi piacciono ancora adesso… e la nonna mi regalò un canarino che vive tutt'ora: ha la bellezza di tredici anni!

    Scoperto il talento musicale, i miei genitori mi iniziarono allo studio della musica. Prendevo lezioni di pianoforte da una simpatica suora che adesso si è trasferita in America. Ricordo le lunghe ore di solfeggi ed esercizi insieme a Robbi. Una frase che ho sentito spesso nei miei riguardi: "com'è brava la nostra Gigliola" (durante le piccole rappresentazioni canore in famiglia…), la nostra…la mia... sembra che io sia un po' di tutti! E questo mi procura indubbiamente una grande gioia, perché sento intorno a me l'affetto sincero di tutti...

    Vi racconterò quali erano i miei giochi preferiti da piccola. Nel giardino di casa nostra Robbi e io ci travestivamo servendoci di foglie e di tralci di edera che strappavamo dal muro, con grande disappunto dei vicini! Quando riuscivamo a farla franca il nostro gioco preferito era Giulietta e Romeo. Il nostro Romeo era purtroppo l'unico bambino della compagnia e, vi assicuro, aveva un bel daffare a tenere a bada tutte quelle Giuliette…ma a lungo andare il rampicante si fece sempre più sparuto ed i vicini, per farci star tranquilli, pensarono di affidarci un pezzetto di terra che noi trasformammo in orto. Fu veramente una bella trovata! Piantammo un po' di tutto ma la riuscita migliore la diedero le patate. Il nostro ricevimento a base di patate fritte fu un successone!
    D'inverno andavamo spesso a sciare sui monti della Lessinia, ma mi piacevano di più le belle volate sulla slitta! Gli sport non sono davvero il mio forte! Ho tentato invano di divenire una provetta nuotatrice, ho fatto qualche tiro di tennis e qualche traballante corsa coi pattini a rotelle ma, sempre con risultati…poco brillanti! Al contrario, riuscivo bene nel disegno e nel canto!


    Il primo ad incoraggiarmi nelle mie inclinazioni ed a convincere i miei genitori fu il commendator Gerosa, un caro amico di papà. Per merito suo iniziai a studiare sotto la guida del maestro Ravazzin e nel 1959 mi avventurai con un po' di tremarella su di un vero palcoscenico: quello del teatro Ristori di Verona. Confesso che il cuore mi batteva forte, ma per fortuna la voce mi uscì ugualmente limpida e sicura, e dopo le prime note mi rinfrancai (Gigliola vinse la gara di canto e tra i vincitori anche Dino Zimbelli, in seguito solo Dino). Tutto andò bene e da quel giorno continuai a partecipare alle rivistine promosse dalla E.N.A.L. Ma la nuova passione per il teatro non mi fece trascurare lo studio. Per studiare caricavo la sveglia alle quattro della mattina, ma gli occhi non mi si volevano mai aprire e così la ricaricavo alle cinque, poi alle sei e così via, finchè mi riducevo all'ultimo momento a dover studiare sul tram, durante il tragitto! Nonostante ciò, me la cavavo sempre benino, per fortuna mia, perché altrimenti papà non mi avrebbe permesso di continuare sulla via…della canzone! Mia sorella Robbi era spesso mia compagna sulle scene delle solite rivistine e nella mia vita queste erano le esperienze più entusiasmanti, ma le più divertenti erano le gite di fine settimana fatte in compagnia di mia sorella e dei nostri amici. La nostra meta preferita era Cerro, il paesino dove eravamo soliti andare in campagna. Lassù non ci sono ritrovi né sale da ballo ed allora ci rifugiavamo nei garages a ballare frenetici twist. Naturalmente, ad un certo punto, mi facevano cantare. Ma quello che ascoltava le mie canzoni in anteprima era sempre Michelino (un pappagallo) che gorgheggiava con le mie ultime novità. Povero Michelino! Non so proprio come abbia fatto a resistere nelle nostre mani….mi ricordo che un giorno gli abbiamo perfino tagliato le unghie, perché a nostro parere erano troppo lunghe…
    Ma torniamo alla mia….carriera musicale! Un fatto che da principio mi sconcertò un poco era il silenzio del pubblico che mi accoglieva alla mia entrata in scena. Questo atteggiamento mi intimoriva perché non sapevo se era un bene o un male. Gli applausi però mi rassicurarono ben presto! Era un bene! A dirvi la verità a me bastava tutto questo, la mia vita era perfettamente felice e la mia sola ambizione era quella di apparire almeno una volta alla televisione, sapete come siamo noi ragazzi. Per questo accettai i suggerimenti del maestro Ravazzin ed ebbi l'approvazione dei miei genitori per partecipare al concorso di Castrocaro."


    Sospendiamo per un momento questo dolcissimo racconto di Gigliola per inserire qualche altra notizia biografica. Nell'estate del 1963 Gigliola fece un'audizione alla RAI di Venezia per partecipare alla selezione preventiva dell'équipe veneta della trasmissione televisiva Gran Premio. Tra i membri della commissione, il baritono Gino Becchi ebbe modo di dire ai genitori di Gigliola "Questa ragazza mi piace perché ha una voce bene impostata nelle note basse e nelle medie: in quelle alte non deve forzare, ma abituarsi a cantare come parla". Un suggerimento davvero prezioso!


    In Agosto la RAI la invita a presentarsi a Milano per la prova finale…ma gli avvisi rimasero sotto la porta di casa, perché Gigliola era in vacanza con i genitori. Il maestro Ravazzin riesce a contattarla alle 14 del giorno stabilito e partono in quattro con la seicento del padre (detta la "Filippa") che non supera i novanta chilometri all'ora. La giuria aveva già smobilitato…ma Gigliola riesce a fare il suo esame... dopo il trionfo di Castrocaro non parteciperà più a Gran Premio e ringrazierà pubblicamente quei signori della giuria che avevano acconsentito a farle fare l'esame fuori tempo. Gigliola dice di aver avuto l'approvazione dei genitori a partecipare a Castrocaro, ma più volte si è detto che papà Cinquetti ha voluto fortemente questa partecipazione. Papà Luigi diventa subito un "personaggio" accanto alla figlia che ha cercato di imporre nel mondo dello spettacolo fin da piccola... Gigliola ha sempre ricordato un'altra audizione in RAI, quando per apparire meno giovane, si mise i tacchi a spillo... .ma fu bocciata perché qualcuno della commissione notò "i suoi denti larghi"!!!
    Ritorniamo, dunque, a Castrocaro, al "concorso di voci nuove" che il patron Gianni Ravera ha "inventato" e che sta diventando un trampolino di lancio per i giovani cantanti. I due vincitori andranno a Sanremo! Castrocaro ha già rivelato cantanti come Carmen Villani e l'anno precedente aveva lanciato Eugenia Foligatti che al Festival di Sanremo aveva poi conquistato un terzo posto... per non parlare di una certa Iva Zanicchi, presente tra i finalisti. Gigliola supera tutte le eliminatorie. Quattromila circa i concorrenti, 128 i selezionati, 10 i finalisti che domenica 22 settembre si contendono i due posti per il XIV Festival della Canzone Italiana di Sanremo.
    Un altro debutto, quel 22 settembre, Pippo Baudo nelle vesti di presentatore della manifestazione musicale.
    Riprendiamo, dunque, il racconto di Gigliola: "Feci allora conoscenza con Giorgio Gaber che fu il mio padrino in quella occasione…."Affido a te la mia canzone 'Le strade di notte'! Gigliola abbine cura, è nelle tue mani! O meglio nella tua gola!"... "Stai tranquillo, Giorgio! Farò del mio meglio"... .Io, perfetta sconosciuta, mi trovai di fronte tutti i grossi calibri del mondo della canzone (oltre a Gaber, Tony Renis, la grande Petula Clark e la sofisticata cantante francese Françoise Hardy con cui Gigliola viene subito accostata, per il suo stile nell' interpretare i due delicatissimi pezzi scelti "Le strade di notte", appunto, e "Sull'acqua").
    Il solito timor panico mi tagliò le gambe prima di andare in scena, ma una volta uscita mi rinfrancai, vedendo Giorgio Gaber che mi sorrideva fiducioso. Certo non avrei mai immaginato di vincere! Fu questa la mia prima vittoria e la condivisi con Bruno Filippini, un simpaticissimo ragazzo con il quale mi divertii molto in quel periodo. Prendemmo parte insieme a gare di bicicletta e ci esibimmo, senza molto onore in verità, sui pattini a rotelle. E sempre insieme, comparimmo per la prima volta alla televisione con Mike Bongiorno nella trasmissione "La Fiera dei sogni".
    In effetti tutti quei macchinari freddi e inerti m'incutevano un po' di soggezione. Mi facevano sentire sola e indifesa, in mezzo a strani mostri dalle lunghe braccia. "Penso alle cose perdute" fu il primo disco che incisi. E' un motivo che mi piace particolarmente, perché rispecchia perfettamente un lato del mio carattere: mi dispiace infatti che il tempo fugga e gli avvenimenti si susseguano a un ritmo così veloce! Quando cammino per le strade della mia città e rivedo i luoghi della mia infanzia, dico la verità, mi piacerebbe ritornare ai miei giochi di bambina, ai primi anni di scuola, alle prime amicizie….del resto tutte le canzoni che hanno affidato alla mia interpretazione mi calzano a pennello. A pensarci bene, forse è proprio questa la ragione della mia fortuna: quando le canto, mi sento così profondamente viva e sincera! Odio ogni falsità e non mi sentirei perciò d'interpretare oggi una canzone non adatta a me. Mi piacque molto anche la seconda canzone che incisi "Quando vedo che tutti si amano". Mi dava un senso di dolce tristezza che senz'altro giovava alla mia interpretazione.
    Il lavoro mi metteva un appetito! Ricordo ancora le scorpacciate di pastasciutta che feci con Mike Bongiorno e Filippini…sembravamo tre affamati. Fu per me il periodo televisivo! Infatti fui invitata allora anche alla televisione spagnola, dove presi parte ad un importante show. Si avvicinò così l'avvenimento più importante della mia vita: Sanremo!



    E qui interrompiamo ancora il racconto della nostra Gigliola, per ricordare questo magico Sanremo. E' il capolavoro di Gianni Ravera, il Festival che passerà alla storia della nostra canzone perché rappresenterà il culmine, mai più raggiunto, di questa manifestazione. Per la prima volta gli interpreti italiani vengono abbinati a quelli stranieri e così calcheranno le scene del Casino personaggi come Paul Anka, Gene Pitney, Frankie Avalon, Los Hermanos Rigual, il mitico Frankie Laine, Peggy March, Ben E. King... e una certa Patricia Carli, francese, che viene accoppiata alla nostra Gigliola nell'interpretazione di "Non ho l'età (per amarti)", firmata da Panzeri-Nisa, ma in realtà scritta da Gene Colonnello.
    Quando Gigliola esordisce al Festival, il 30 gennaio, Vincenzo Buonassisi scrive"La settima canzone in gara era un motivo molto amabile di Panzeri e Nisa, felice anche nel tema e nelle parole: 'Non ho l'età per amarti', eseguito con dolcezza da Gigliola Cinquetti". L'Italia tutta si innamora di quella sedicenne così per bene e le attribuisce un inatteso trionfo…la sua partner, quando sa della vittoria crolla a terra svenuta, Gigliola no. E' pronta a reinterpretare la canzone davanti alle telecamere e a dispensare sorrisi ai fotografi. "Ho vinto anch'io - dichiarerà la Carli,- ma il merito è tutto di Gigliola".
    "Una diva che arrossisce. Forse i tempi cambiano. In meglio." è il commento di Gigi Vesigna su Bolero. Dal canto suo la grande Mina, presente in platea in compagnia di Corrado Pani, aveva pronosticato: "Voi magari penserete tutti a Modugno, a Paul Anka o agli altri grandi, ma state attenti alla Cinquetti: al pubblico piace più lei".
    E'anche la professionalità di questa sedicenne che colpisce tutti. "Dicono che abbiamo vinto"- le dice il maestro Monaldi - "Mike ti sta cercando. Allora è vero. Bongiorno è un grande professionista"... la sua partner, quando sa della vittoria crolla a terra svenuta, Gigliola no. Viene letteralmente portata sul palcoscenico a reinterpretare la sua canzone davanti alle telecamere bombardata dai flash dei fotografi e sommersa dagli applausi e dal calore del pubblico…e lei è pronta a sorridere. "Ho vinto anch'io - dichiarerà la Carli,- ma il merito è tutto di Gigliola."
    Le polemiche però non potevano mancare, soprattutto per la mancata vittoria di Bobby Solo con la sua "Una lacrima sul viso". Il cantante viene escluso dalla finalissima a causa di una laringite che gli impedisce di eseguire la canzone dal vivo (alcuni sostengono in realtà che si tratti solo della paura di affrontare il palcoscenico). Il capo ufficio stampa della sua casa discografica aveva chiesto e ottenuto un'esibizione in playback ma questo aveva irrimediabilmente escluso la canzone dalla finale, pur decretandone poi il successo discografico.
    Ma leggiamo come Gigliola ricorda quei momenti:
    "Conobbi in tale occasione molti cantanti stranieri, avvicinai Mina che ebbe subito fiducia in me e sostenne la mia possibilità di vincere contro il mio stesso parere. Ricordo i momenti d'emozione dietro le quinte. Antonio Prieto non ricordava più le parole della sua canzone, Frankie Avalon con Paul Anka e Rydell, al colmo del nervosismo, inscenarono una vera sarabanda nel sottoscala. Io avevo un tremito convulso ai lati della bocca. La mia paura era che in un primo piano televisivo tutti se ne accorgessero. Alla fine arrivò il mio turno e una calma completa m'invase. Ma quando rientrai tra le quinte non riuscii a trattenere le lacrime. Quando mi annunciarono la vittoria per poco non svenni. Patricia Carli fu tanto sorpresa quando le dissero che avevamo vinto che ruppe il registratore con il quale stava giocherellando nell'aspettativa del risultato. Mi girava la testa, ma non persi la calma. Mentre Patricia Carli piangeva commossa, io mi sentii trasportare da una gioia irrefrenabile, sprizzavo gioia da tutti i pori. Dopo Sanremo cominciò per me una girandola di impegni. Feci il mio primo volo e il comandante, sapendolo, volle festeggiare l'avvenimento. Fu un volo tranquillo e non ebbi mai un momento di paura. Posso dire anche che fu molto divertente! Giunta a Parigi cantai all'Olympia (insieme a Jacques Brel) e me ne andai in giro per la città che avevo sempre sognato, alla ricerca di pittori ed ebbi modo di conoscere alcuni importati personaggi della televisione francese (Silvie Vartan, il presentatore Albert Resnais…).
    Incominciai a pagare il prezzo del successo…due panini mangiati in fretta e furia invece dei soliti buoni pranzetti della mamma! A volte la notorietà è soffocante, ma in certi casi commovente, la calda simpatia del pubblico mi rende felice. Ebbi il piacere, in quel periodo, di cantare a fianco di Mina e della Vanoni, in una trasmissione televisiva. Benché così diverse da me, ammiro molto queste due cantanti!
    E venne così il gran giorno di Copenaghen!
    Il 21 marzo scorso ebbi la gioia di portare per la prima volta alla vittoria i colori italiani nel Gran Premio Europeo, e vi assicuro che è stata una dura lotta, senza esclusione di colpi. Infatti a due ore solamente dall'inizio della trasmissione ci capitò un bel guaio ("Non ho l'età" aveva la durata di 3 minuti e 19 secondi e rischiava l'eliminazione perché il regolamento diceva che le canzoni avrebbero dovuto avere la durata di 3 minuti)... ma Monaldi fece miracoli! Riuscì a tagliare quei 19 secondi di troppo e, bene o male, si arrivò alla sera, sfiniti per le prove continue. Ma sapete che preoccupazione! Prima di entrare in scena l'emozione era tale che mandai in frantumi un bicchiere! Per fortuna mi rinfrancai e la mia canzone giunse in porto felicemente. La serata fu molto emozionante anche perché, ad un tratto, si fece avanti sul palcoscenico un dimostrante (politico pare) con un gran cartello…ma fu presto allontanato dalle guardie danesi. La cosa creò un certo trambusto, ma tutto è bene quel che finisce bene…e per me finì proprio benissimo!
    Dopo la vittoria di Copenaghen i miei impegni aumentarono sensibilmente. Ritornata a Parigi per lavoro, fui invitata da Chevalier a cantare una canzone insieme a lui: "L'italiano".
    (Il duetto con Maurice Chevalier rimane nella memoria per il clamore che suscitò. Il grande chansonnier aveva cantato una sola volta con un'altra donna, Mistinguett, e Gigliola ricorderà spesso questo incontro. Ancora il suo francese non era perfezionato e non poche erano le difficoltà di dialogo... ma suo padre, Luigi, non sì preoccupò più di tanto e, con grande familiarità, instaurò un dialogo con Chevalier... parlando addirittura in veneto! Ma c'è un altro incontro "storico" di Gigliola in questo periodo. In Inghilterra incontra i Rolling Stones, allora agli esordi, e lei già stella internazionale... non ne avrà un bel ricordo!!)
    A Parigi ebbi modo di far visita anche al noto pittore Lorjou, che mi fece il ritratto, ed io naturalmente da buona allieva del Liceo Artistico, lo feci a Lui….e il bello è che gli piacque! Gli parlai dei miei studi, e mi piacque molto scoprire che i nostri gusti in fatto d'arte collimavano: la scultura graca, l'arte etrusca, Giotto furono i nostri argomenti preferiti. Purtroppo la nostra conversazione fu limitata per il fatto che io non conosco altre lingue se non l'italiano e il…..veronese! Dovrò provvedere a colmare questa lacuna poiché anche quando sono andata a Londra mi sono trovata a disagio. L'unica frase che ho capito è stata questa: "Oh, Gigliola Cinquetti!".



    A proposito d'Inghilterra, anch'io non ho resistito alla tentazione di vedere da vicino le famose guardie che non battono ciglio... E' proprio vero! Sembra che il mondo intorno a loro non esista! Se vi capita di andare a Londra, sappiate che, contrariamente a quanto si crede, ci sono degli enormi gelati... che sono una meraviglia! Vi sarete accorti che sono un po' golosa, eh? A me piacciono i gelati di fragola e di caffè e la torta di mele che fa mia madre. Ecco, non ho molto tempo per starmene in pace a chiacchierare! Mi fotografano in tutte le maniere, mi fanno fare da indossatrice, da fotomodella…hanno perfino dato il mio nome ad una bambola! Recentemente ho ricevuto in dono la riproduzione in argento della scheda d'iscrizione da me inviata all'organizzazione Gianni Ravera per il concorso di Castrocaro (porta la data del 13 Aprile 1963) che è stata per me l'inizio di una nuova vita. Nella stessa occasione la mia casa discografica mi ha consegnato un disco di platino per i due milioni di dischi della canzone "Non ho l'età" che si sono venduti in tutto il mondo. Questa canzone è stata al primo posto nelle vendite in Francia, Svizzera, Belgio, Danimarca,Spagna, Messico. Al secondo posto in Argentina ed a Hong Kong e al terzo posto in Germania e Inghilterra. " ("Non ho l'età" infatti era stata tradotta in diverse lingue, sempre interpretata da Gigliola ad eccezione di poche versioni "esotiche" Diventerà, insieme a "Volare", la canzone italiana più conosciuta e più venduta nel mondo tirando ben 5 milioni di copie).
    Mi hanno anche offerto di fare la parte di protagonista in un film intitolato "Non ho l'età", ma ho rifiutato perché non mi sento ancora pronta per affrontare lo schermo e poi mi piacerebbe magari fare una particina piccola ma in un film importante, diretta da un buon regista.
    La mia vita ora è intensissima. A volte devo fare autografi e firmare dischi per un intero pomeriggio. Non ho più orari, devo trascurare gli studi. La mamma e il papà, per starmi vicino hanno sconvolto tutti i loro programmi. Intorno a me sono tutti mobilitati per evadere la mia corrispondenza. Immaginate che sono millecinquecento lettere al giorno per me che ricevevo sì e no una cartolina al mese! Ora sono, come si suol dire, sulla cresta dell'onda, ma so che tutto questo finirà un giorno e ciò non mi spaventa. La mia maggiore ambizione rimane sempre quella di sposarmi e di avere tanti bambini."
    Qui si chiudono i ricordi di Gigliola…e riprendiamo noi, allora.
    Dopo Sanremo arriva un nuovo disco e scegliere i pezzi non è facile. Il clamore del nuovo personaggio che prepotentemente si è imposto ad un pubblico mondiale, la ragazzina all'"acqua e sapone", non accenna a placarsi e così occorre andare cauti. Viene pubblicato il 45 giri "Il primo bacio che darò/Non è niente lasciami stare" che subito conquista i primi posti della hit parade, mentre ancora è presente "Non ho l'età", e poi arrivano anche "Quando passo il ponte conte", versione italiana di una delicata canzone di Brassens, e "Prima o poi…telefonerai".
    E' necessario creare un repertorio e le incisioni proseguono con "Caro come te/Barbablù". Quasi tutti questi brani verranno tradotti in diverse lingue mietendo successi anche all'estero.
    Gigliola in estate partecipa da protagonista per ben 8 settimane al varietà "Johnny 7", condotto da Jonny Dorelli. Con lei ci sono un'esordiente Paola Pitagora e la simpaticissima Anna Maestri. Gigliola, introdotta da una sigla che è anche una sua nuova canzone "Tutte meno una", ripropone tutti i brani da Lei incisi fino ad allora, sia quelli proposti sotto forma di 45 giri, sia quelli inseriti nel suo primo LP dal titolo "Gigliola Cinquetti". Stranamente Gigliola non incide "Le strade di notte" con la quale ha vinto Castrocaro, ma solo il secondo motivo presentato al Festival del suo debutto "Sull'acqua", che apparirà anche in versione francese col titolo "Reste la".
    Dopo la partecipazione a "Johnny 7" seguono altri 45 giri , un omaggio a Verona con due deliziosi brani "Sui scalini dell'Arena/Se a Verona ghe fusse il mar" e poi "Le mie poesie preferite", in cui Gigliola si rivela anche fine dicitrice di poesie.



    E la scuola? E' chiaro che la vita della giovanissima diva è stata messa a soqquadro, ma nonostante le assenze, è riuscita a studiare ugualmente e non abbandona gli studi. Alla fine dell'anno scolastico viene rimandata in Storia dell'Arte, ma a settembre riparerà brillantemente e ad ottobre ritorna in aula con le sue compagne a frequentare il quarto corso del Liceo Artistico "Accademia Cignaroli" a Verona. Le sue compagne non stanno nella pelle ad avere insieme a loro la diva di cui tutti parlano ma che in realtà è rimasta la ragazza semplice che era prima del suo trionfo a Sanremo e poi a Copenaghen.
    Gigliola dovrà sacrificarsi non poco se vorrà diplomarsi in disegno, perché i suoi impegni, ormai, sono tantissimi. Il 13 ottobre è ancora a Parigi per partecipare a una trasmissione televisiva e a fine mese è , per due settimane, protagonista all'Olympia di Parigi. In Italia, invece, è attesa la sua partecipazione all'edizione 1964 di Canzonissima che quell'anno si intitola "Napoli contro tutti". Affidato alla conduzione di Nino Taranto, il programma rappresenta la sfida partenopea a tutte le canzoni del mondo. Gigliola sarà l'unica cantante a portare in finale ben due canzoni, consacrando il successo di "Non ho l'età", seconda, e classificandosi quarta con "Anema e core", prima sua incisione di un brano napoletano. "Napoli contro tutti" la ripaga della sua mancata partecipazione al festival di Napoli, dove avrebbe dovuto interpretare la splendida canzone vincente di Modugno "Tu si 'na cosa grande", poi assegnata a Ornella Vanoni. Modugno, subito dopo la vittoria di Gigliola a Sanremo, si era schierato con i suoi detrattori definendo il suo trionfo "una buffonata". Cambierà idea da lì a un paio d'anni.

    fonte:Archivio di Gigliola al Museo Storico di Trento





    Dal 1965 al 1969


    Sull'onda del successo Gigliola nel 1965 ritenta l'avventura di Sanremo presentandosi in coppia con Connie Francis e proponendo la canzone "Ho bisogno di vederti". Il brano, di Ciampi-Ramsete, è bellissimo sembra voler dimostrare la raggiunta maturità della giovane sedicenne che lo scorso anno "non aveva l'età". "Ho bisogno di vederti, di sentire la tua voce, di abbracciarti.. .e di dirti quello che sei per me"…un amore "maturo" cantato da una giovanissima, ma anche un "amore" cantato da una donna "matura" e l'accoppiata con Connie Francis è, in tal senso, clamorosa. La grande cantante italo-americana è una delle grandi presenze femminili di questo Festival. Ne citeremo alcune: Timi Yuro (l'interprete di "A chi"), Petula Clark, Dusty Springfield, Milva e le "esordienti di lusso" Ornella Vanoni e Iva Zanicchi. Gigliola è dunque la favorita, anche per questa edizione sanremese, e , in effetti, trionfa nel corso della prima serata. "Ho bisogno di vederti" è prima. Ma in finalissima è Bobby Solo a vincere con "Se piangi, se ridi" ma Gigliola non se la prende più di tanto. "Se avessi vinto di nuovo - dichiarerà - avrebbero detto che sono un piccolo mostro, non una professionista". E Rodolfo D'Intino su Sorrisi e Canzoni scrive "La sconfitta le ha dato una dimensione più umana: ora può anche perdere come accade alle migliori colleghe, da Mina a Rita Pavone". Anche "Ho bisogno di vederti" le porta comunque un discreto successo internazionale (in Germania diventerà "Ich muss immer an dich denken", in Francia "Dans l'eglise de lumière" ed in Spagna "Necesito verte"). E non solo in questi paesi, ma nel resto del mondo, Gigliola mieterà, in questo anno, grandissimi successi. Infatti, pochi giorni dopo la conclusione del Festival è in Spagna, da dove arriva per la prima volta la notizia, subito smentita, di un suo fidanzamento. Sarà questo un motivo ricorrente su di Lei. Si riparlerà di fidanzamento quando viene fotografata in compagnia del figlio del suo editore discografico. Ancora una immediata smentita. Tutti vogliono sapere se questa ragazza non sia segretamente innamorata e c'è il sospetto che il suo candore sia soltanto una parte affidata al personaggio. Si capirà col tempo che Gigliola è una ragazza come tante altre della sua età che il fidanzato, ancora, non ce l'aveva. I suoi impegni non si contano più e le sue tournèes, sempre trionfali, la portano in tutti i cinque continenti. Ma c'è l'impegno degli esami di maturità. Quest'anno, infatti, Gigliola si diploma al Liceo Artistico della sua città. Questa esperienza ce la facciamo raccontare proprio da lei.
    "Lassa che te toca, te si tanto fortunà!" - mi dicevano i compagni prima di entrare in aula, per l'esame di maturità artistica. Era il 1965, l'anno precedente avevo vinto i festival di Castrocaro, Sanremo e Copenaghen, francamente non potevo considerarmi una ragazza sfortunata. Ma temevo che qualcuno pensasse che dessi l'esame per farmi pubblicità o, peggio, per prendere in giro la scuola. Durante le mie prove orali la sala era affollata di fans e di curiosi, come un teatro, e ne ho avuto piacere perché così tutti si sono resi conto che i commissari non mi hanno usato alcun trattamento di favore. Avevo affrontato l'esame per una questione di orgoglio, e poi perché non amo lasciare le cose a metà. Le ultime settimane studiavo dodici ore al giorno dovendo recuperare il tempo perso cantando. Il terzo trimestre non ero quasi mai andata a scuola: da metà aprile a metà maggio ero stata a Parigi, all'Olympia, uno spettacolo ogni sera, due al giovedì e al sabato e tre alla domenica. Da metà maggio a metà giugno in Giappone...
    É la prima tournèe di Gigliola nel paese del Sol Levante, dove è gia una star e i nipponici impazziscono per Lei. Si racconta che i tassisti, durante le Olimpiadi del 1964 svoltisi a Tokio, per salutare e chiedere ai clienti se fossero italiani, dicessero "Non ho l'età ?". Questa tournèe trionfale tocca, oltre a Tokio, le città di Kyoto, Osaka e Kokura e con Gigliola ci sono la mamma Sara e il cantante Luciano Tajoli, che festeggia i 25 anni della sua carriera.
    Continua a raccontare Gigliola: "Nel diario avevo consumato tutte le pagine riservate alle assenze, che mio padre, dopo una discussione in famiglia per trovare la formula più opportuna, dichiarava fatte "per motivi personali", e che il preside, benevolmente, giustificava. Tante assenze che ad un certo momento temetti di non essere nemmeno ammessa all'esame. Considero questa esperienza una delle più belle della mia vita, mi ha dato più soddisfazione conquistare il diploma che vincere un festival. Anche perché, siamo sicuri, l'esame costa fatica e sudore, mentre un festival, in fondo, resta un gioco. A me poi gli esami, chissà perché, fanno venir fame. Ricordo che durante gli scritti di architettura - chiusi in classe otto ore al giorno, per una settimana, a redigere un progetto - divoravo ogni giorno una decina di panini e bevevo quattro bottiglie di Coca-Cola. 'Come fai ad avere tanto appetito?' - sospiravano le mie pallide compagne, imbottite di simpamina e di endovenose - 'Lassa che te toca, te si tanto fortunà!' poi correvano in chiesa ad accendere un cero a sant'Antonio. Io non prendevo simpamine né dicevo giaculatorie. Mi pare poco serio scomodare il cielo per queste cose, tanto meno lo prego per vincere un festival, mi sembrerebbe una profanazione. Finiti gli esami noi studenti, per scaricare la tensione nervosa, siamo andati in gita sul Carega, una montagna vicino a Verona, abbiamo cotto le bistecche sulle braci di pino, bevuto fiaschi, cantato e ballato. Al ritorno trovai il regalo di mia nonna: una bicicletta con le manopole di madreperla"
    Dopo gli esami Gigliola ritorna star internazionale. Sul finire dell'anno è ancora una volta in Spagna, dopo aver toccato anche i paesi sudamericani, e proprio in Spagna iniziano le riprese del suo primo film musicale da protagonista. Il titolo provvisorio è "Ho bisogno di vederti", ma, subito dopo il suo secondo imminente trionfo sanremese, verrà cambiato in "Dio, come ti amo". Ha paura di non poter essere a casa per Natale, poi ci riesce, e approfitta, qualche giorno prima, di una sosta della lavorazione per volare a Verona, e preparare l'albero, come ha sempre fatto.



    Nel 1966 Gigliola, prima di affrontare di nuovo la platea sanremese, è protagonista di uno show televisivo in tre puntate dedicato interamente a lei dal titolo "Io, Gigliola". Lo spettacolo viene trasmesso da sabato 8 a sabato 22 gennaio e rifugge dagli effetti spettacolari dei varietà del sabato sera volendo essere la sincera confessione di un'adolescente arrivata al successo prima di "avere l'età" e desiderosa di fare il punto della sua vita artistica e di ragazza diciottenne. E'il racconto, divertente e spesso ironico, della vita di Gigliola che affida ad un diario i suoi ricordi e le nostalgie. Gigliola reinterpreta i suoi precedenti successi e presenta due inediti: "Un bel posto" e la bellissima "Sfiorisci bel fiore" di Enzo Jannacci (che inciderà poi anche in Francia con il titolo "Les filles et les roses"). Inoltre balla, imita Brigitte Bardot e Marilyn Monroe e intrattiete ospiti importanti quali Virna Lisi, Vittorio Gassman, Monica Vitti e Renato Rascel. Suoi partner sono Ubaldo Lay, il famoso Tenente Sheridan, che le dedicherà graziose stornellate come a una moderna Giulietta, ed il complesso dei "Les Surfs".



    Il sabato successivo, terminato lo show, Gigliola è di nuovo a Sanremo dove continua il suo nuovo corso. Vuole proprio scrollarsi di dosso il clichè della ragazzina che "non ha l'età" e dimostrare al suo pubblico di essere cresciuta, di essere una donna capace di dichiarare il suo amore ad un uomo dicendogli "Dio, come ti amo". Autore del brano è Domenico Modugno che sul personaggio di quella ragazzina si è proprio ricreduto, tanto da dichiarare di aver scritto la canzone pensando all'interpretazione che ne avrebbe dato Gigliola. La critica approva la sua scelta, anche se con parole non troppo lusinghiere per il cantante: "Se Modugno dovesse ancora vincere a Sanremo, stavolta il merito va a Gigliola" - scriveranno i giornali.
    Il 1966 si profila un anno difficile per Sanremo. Sono di moda lo yè-yè e i capelloni e le giurie sono composte soprattutto di giovani. Si teme quindi che per le "vecchie glorie" e le canzoni melodico-tradizionali ci siano ben poche speranze.
    E invece sono proprio queste a trionfare. Gigliola e il Mimmo nazionale vanno in finale classificandosi quarti nella loro eliminatoria. Prime saranno Ornella Vanoni e Orietta Berti con "Io ti darò di più". Tra gli eliminati a sorpresa Bobby Solo e il tenore Giuseppe di Stefano nella sua prima ed ultima partecipazione a Sanremo. La seconda serata vede invece le promozioni di Milva, Pino Donaggio e Iva Zanicchi mentre vengono eliminati Adriano Celentano con "Il ragazzo della via Gluck", Gino Paoli e la bravissima ma sfortunata Luciana Turina.
    L'eliminazione dei "capelloni" provoca tensioni, Nella serata finale vi sono schiamazzi in sala per l'esibizione dei Ribelli (unico complesso rimasto in gara che si classificherà ultimo) , dietro le quinte si assiste ad alcuni svenimenti dovuti all'emozione e sul palco sviene addirittura la presentatrice Carla Puccini, svenimento che poi si rivelerà artefatto. Gigliola canta per ultima, indossa un abito bianco trapuntato in oro e un toupet a mo'di frangetta. E' un trionfo. Al termine della serata la canzone sarà proclamata vincitrice.
    All'annuncio della vittoria Modugno abbraccia Gigliola con calore sollevandola da terra. La gonna di Gigliola si solleva facendo intravedere le sue mutandine ed i fotografi immortaleranno l'evento in una foto che farà il giro del mondo. In Italia "Dio, come ti amo" avrà un ottimo successo sia nella versione di Gigliola che in quella del Mimmo nazionale. Diversamente andranno le cose in Europa, dove Modugno subirà una solenne bocciatura all'Eurofestival arrivando addirittura ultimo. Infuriato, il cantante lamenterà brogli mai comprovati nelle votazioni. A Gigliola il compito di risollevare le sorti della canzone, compito in cui riuscirà splendidamente portandola in giro per il mondo, incidendola in varie lingue ("Mon dieu, comme je t'aime" in francese, "Dios mio, como te quiero" in spagnolo, con titolo invariato in tedesco. Ve ne sarà anche una versione giapponese).
    "Dio, come ti amo" le apre le porte del cinema. Alla canzone, come è pratica usuale in quegli anni, viene dedicato un film che la vede come protagonista assoluta. Per Gigliola il cinema non è una novità. Aveva già fatto alcune apparizioni in altri film musicali, ma questa è la sua prima esperienza da protagonista. Interpreta il ruolo di una giovane nuotatrice napoletana, segretamente innamorata del fidanzato dell'amica spagnola. Accanto a lei l'attore Mark Damon, già protagonista di alcuni film storici, ed alcuni grandi dello spettacolo italiano quali Nino Taranto, Raimondo Vianello, Carlo Croccolo e Antonella Della Porta. Gigliola interpreta molti dei suoi successi e, nel classico lieto fine in cui i due innamorati si ritrovano all'aeroporto di Capodichino, "Dio, come ti amo". Al termine della canzone, come nella migliore tradizione, un bacio e un abbraccio suggellano il loro amore. Naturalmente i giornali si sbizzarriscono inventando un flirt tra i due interpreti e chiedendosi fino all'ultimo giorno delle riprese se la scena di quel bacio verrà girata o meno, considerato che solo due anni prima Gigliola "non aveva l'età". Il film diventerà un vero e proprio film culto, specialmente nei paesi del sudamerica. In Brasile, dove diversi anni più tardi verrà commercializzato anche in videocassetta, figura ancora come uno dei tre principali campioni d'incassi in assoluto. Gli altri due sono "Il nome della rosa" e "Titanic".



    Dopo "Dio, come ti amo" Gigliola riceve la proposta di girare un secondo film, stavolta di genere diverso, dal titolo "Testadirapa". Ma prima di questo ritorna alla sua carriera di cantante. Partecipa ad una puntata di "Studio Uno" insieme a Sandra Milo e Lelio Luttazzi in cui interpreta "Dio, come ti amo" e si esibisce in uno sketch che prevede scambio di battute al vetriolo con "Sandrocchia".
    In "Testadirapa", diretto da Giancarlo Zagni, Gigliola interpreta una maestrina dell'800. Accanto a lei Folco Lulli nella parte dello scorbutico contadino "Testadirapa" ed il piccolo Federico Scrobogna nel ruolo del figlio di quest'ultimo. Quando il padre andrà in prigione sarà proprio la maestrina Gigliola ad occuparsi del piccolo e a renderlo capace di affrontare la vita. Prima ancora di uscire nelle sale cinematografiche il film riceve il Leone d'Argento nella Sezione Ragazzi della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Purtroppo uscirà solo all'estero perchè la censura ne vieta il passaggio nelle sale italiane data l'immagine non troppo felice che dà del sistema giudiziario. Gigliola ne inciderà comunque la colonna sonora, composta da tre brani: "Testadirapa", "Cinque son le dita" e "Hai imparato da me".
    In estate Gigliola non fa tournèe ma si concede qualche bagno a Venezia e un periodo di riposo a Cerro Veronese, dove ha in mente di costruire la sua villa. Pur rinunciando a laurearsi in architettura ha comunque intenzione di progettarla personalmente e lo farà negli anni successivi.
    Il suo ritorno in sala d'incisione per un nuovo 45 giri è particolarmente sofferto. Gigliola ha già scelto per il lato B un brano molto particolare, tra il cantato e il recitato: "Tu non potrai mai più tornare a casa" che presenta in anteprima alla trasmissione di Johnny Dorelli "Johnny Sera". Come lato A vorrebbe incidere in italiano "La boheme" di Charles Aznavour, da lei ascoltata nell'esecuzione dello stesso durante un programma a Parigi di cui erano ospiti entrambi. Inizialmente Aznavour sembra negare il permesso ma poi cede ed il disco può essere realizzato. Gigliola presenterà "La boheme" alla II Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia e lo porterà anche all'estero partecipando al "Cantaeuropa", una specie di Cantagiro su scala europea organizzato da Ezio Radaelli che vede la partecipazione di molti cantanti italiani. Partirà da Venezia il 27 agosto per concludersi l'11 settembre a Sanremo dopo aver toccato le principali città europee arrivando fino in Russia. Gigliola, oltre a "La boheme" ripropone "Anema e core" e presenta l'inedita "Dommage, dommage" che porterà poi anche a "Scala Reale", edizione 1966 di "Canzonissima".
    "Scala Reale" la vede capitana di una squadra di cui fanno parte anche Johnny Dorelli, Tony del Monaco e uno sconosciuto Gianni Calone che presenta "L'amore è una cosa meravigliosa". Diventerà poi famoso più tardi con lo pseudonimo di Massimo Ranieri.
    La squadra passa il primo turno battendo quella di Nini Rosso e la celeberrima "Il silenzio", dovrà però poi cedere il passo a quella capitanata da Gianni Morandi con la sua "La fisarmonica".
    Il 20 dicembre Gigliola compie 19 anni e le arrivano regali da tutto il mondo. I pastori calabresi le inviano addirittura una giacca di pelle di pecora. Sempre a fine anno Gigliola decide di non partecipare a Sanremo. La canzone da lei prescelta, "Una storia d'amore" di Paolo Conte che l'avrebbe vista cantare insieme a Caterina Caselli, viene scartata dalla commissione selezionatrice. Gigliola, nonostante in sostituzione le presentino "L'immensità", preferisce ritirarsi. Presenterà poi "Una storia d'amore"l'anno successivo nel corso del programma "Giovani", una nuova trasmissione sull'universo giovanile che le dedicherà la quarta puntata. Si prende comunque una bella rivincita rappresentando l'Italia al I MIDEM Internazionale del Disco di Cannes.

    Gigliola approfitta della mancata partecipazione a Sanremo nel 1967 per una breve vacanza a Cortina, dove le viene assegnato il titolo di "Lady Dolomiti", e poi parte per una tournèe che la porterà in giro per il mondo. La sosta in Brasile le varrà addirittura il "Chico Viola" come migliore interprete femminile straniera.
    Al ritorno la aspetta la partecipazione alla IV edizione di "Un disco per l'estate". Il brano scelto da Gigliola è "La rosa nera", una sorta di "rhytm and blues" che non manca di suscitare qualche perplessità. Perchè"una rosa di sera non diventa mai nera"? Gigliola fornisce la spiegazione dell'autore (Panzeri) secondo cui, nonostante il male che c'è nel mondo (le guerre, l'odio, distruzioni di bellezze naturali ecc...) la speranza non può morire, proprio come una rosa che, quando scende la sera e tutto diventa buio, non cambia il suo colore. Il messaggio viene ripetuto identico anche nelle versioni francese e spagnola della canzone: nonostante quanto succede "...le soleil qui se pose fera naitre les roses" oppure "...con su perfume me viene a consolar una rosa morena en la noche serena." Un motivo quindi che esorta alla speranza e all'ottimismo.


    Il "Disco per l'estate" vede in gara 46 motivi che dal 21 Aprile vengono trasmessi quotidianamente alla radio e presentati nel corso di alcune passerelle televisive: cartoline-voto del pubblico e apposite giurie ne designano 20 per la partecipazione alle finali che vengono tenute a Saint Vincent dall'8 al 10 giugno. "La rosa nera" è fra questi: quarta nelle qualificazioni, si classifica prima nella serata del 9 giugno e seconda nella serata finale del 10. Il brano riporta Gigliola ai vertici delle classifiche e otterrà anche grande successo alla III Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia.
    Tra le partecipazioni televisive del 1967 è da ricordare quella a "Eccetera eccetera", dove dialoga scherzosamente con Pippo Baudo alla maniera dei fidanzatini di Peynet e si esibisce poi con lui ballando la scatenatissima "Stasera mi butto".
    Alcuni settimanali quali "Bolero film teletutto" e "Vitt" scoprono poi l'insolito passatempo di Gigliola: lavorare alla progettazione e alla realizzazione della propria casa a Cerro Veronese, una splendida villa che Gigliola sta facendo costruire da disegni suoi sotto l'occhio vigile di papà Cinquetti. I giornali titolano: "La casa dei sogni di Gigliola" oppure "Gigliola Cinquetti, la cantante architetto".
    La popolarità di Gigliola cresce. Un sondaggio la colloca al quarto posto tra i cantanti più amati dai telespettatori, dopo Mina, Gianni Morandi e Rita Pavone. Dietro a lei Johnny Dorelli e Adriano Celentano.
    Dal mese di luglio Gigliola è protagonista della trasmissione "Gran Varietà" proprio insieme a Dorelli e ne interpreta anche la sigla "Piccola città", che riproporrà più tardi anche a "Partitissima" (edizione 1967 di "Canzonissima). Nonostante la carriera però non trascura lo studio presentandosi il 29 ottobre a sostenere gli esami di abilitazione all'insegnamento del disegno presso l'Istituto d'Arte della città di Salerno. I giornali cominciano anche a mormorare di un fidanzato pubblicando una foto che la ritrae in macchina con un misterioso accompagnatore. Gigliola smentisce. Il ragazzo faceva solo parte dello staff dello spettacolo "Appuntamento ad Asiago", cui lei doveva partecipare, e si era semplicemente offerto di accompagnarla, tra l'altro con una vettura di lavoro sulla cui portiera, tagliata nella foto. troneggiava il nome dello spettacolo stesso.
    Il settimanale "Sogno" a novembre dedica a Gigliola un servizio in tre puntate in cui lei racconta la sua vita. Successivamente, il 28, parte la seconda edizione del "Cantaeuropa" in cui presenta "Anema e core", "Cam-caminì" e "Piccola città" ottenendo un grandissimo successo soprattutto a Parigi, dove "Le Figaro" la definirà "la migliore cantante italiana". Al ritorno una nuova gara, "Partitissima", durante la quale, in squadra con Claudio Villa e Little Tony riuscirà anche a battere Rita Pavone e compagni.

    Nel 1968 Gigliola debutta come attrice televisiva interpretando il personaggio di Zanze nel teleromanzo "Le mie prigioni" accanto a Raoul Grassilli. La regia dello sceneggiato è di Sandro Bolchi. Il suo debutto "ufficiale" avviene il 14 gennaio nella seconda puntata (anche se la prima si era chiusa proprio con l'inquadratura che mostrava la sua entrata in scena). Zanze è la figlia del carceriere di Silvio Pellico durante la sua prigionia a Venezia, una ragazza semplice, dalla lingua sciolta e dal carattere esuberante che col suo sguardo luminoso e la sua spontaneità porterà un po'di sollievo al prigioniero. Il Pellico non dedica molto del romanzo a Zanze ma Bolchi, colpito dalla bravura di Gigliola, assegna al personaggio un ruolo ben maggiore, tanto da farne la protagonista femminile.



    C'è poi il ritorno a Sanremo con "Sera". Il brano è stato scelto da Gigliola stessa e porta la firma di due giovani cantautori: Andrea Lo Vecchio e Roberto Vecchioni, che si affacciano per la prima volta sulla scena della musica italiana. Per la verità ben altri pezzi le erano stati proposti: "Volano le rondini", che Gigliola inciderà poi come retro di "Quelli eran giorni", e "Quando m'innamoro" che verrà alla fine assegnata per la manifestazione ad Anna Identici. Quest'ultima canzone però verrà incisa anche da Gigliola che la porterà al successo soprattutto nei paesi sudamericani e ne proporrà versioni in più lingue (in spagnolo come "Cuando me enamoro", in francese come "Comment te dire" ed in tedesco mantenendo il titolo italiano).
    "Sera" è un pezzo difficile, sofisticato, di quelli che occorre ascoltare più volte per apprezzarne la qualità ma sarà l'occasione per Gigliola di dimostrare le sue grandi doti di interprete. Il brano si classificherà ottavo ma le critiche saranno estremamente favorevoli. Sui giornali dell'epoca si legge:"...ha colpito tutti l'interpretazione che Gigliola Cinquetti ha dato di 'Sera', la canzone di Vecchioni e Lo Vecchio: una Jula De Palma degli anni più verdi, una voce calda e sensuale come quella di una donna che conosce tutti i segreti dell'amore. 'Ma cara - le abbiamo chiesto - come fai a cantare così tu che non hai mai avuto neppure un flirt?'. Per lei ha risposto il papà: 'Il sogno è sempre più intenso della squallida realtà'. Gigliola, in silenzio, lanciava sguardi dolcissimi con occhi umidi..."
    Lyla Rocco, attrice e moglie di Alberto Lupo, dirà di lei: "...la dolce Gigliola Cinquetti. Qui il discorso diventa più vasto. Trovo che questa ragazza in qualche anno abbia fatto incredibili passi avanti: fisicamente ha acquistato uno stile, veste bene, ha imparato a recitare, la sua voce è maturata. Non è il panegirico della Cinquetti. Mi fa piacere constatare che l'intelligenza in una donna serve..."
    Anche "Sera" farà il giro del mondo: Gigliola la inciderà anche in francese ("Le soir"), in greco, in inglese ("Sunset"), in spagnolo ("Noche") e in tedesco (mantenendo il titolo italiano).
    Dopo Sanremo Gigliola parte in tournèe per la Francia mentre giunge anche la notizia del superamente dell'esame di abilitazione per l'insegnamento del disegno da lei dato l'anno prima. Il risultato è brillante: scritto 24/30, orale 43/45.
    Sabato 20 aprile è il giorno del secondo grande successo televisivo di Gigliola: l'adattamento televisivo della commedia musicale "Addio giovinezza", firmata dal duo Falqui-Sacerdote con Pier Luigi Pizzi costumista e Cesarini da Senigallia scenografo. Interpreti principali, oltre a Gigliola, Nino Castelnuovo, Ornella Vanoni e Giuliana Valci. La TV non bada a spese per questa realizzazione: costumi e oggetti d'epoca, vecchie macchine del 1918, la ricreazione scenografica della Torino del tempo. Gigliola è Dorina, sarta, fidanzata di Mario (Nino Castelnuovo) che però è concupito da una donna fatale (Ornella Vanoni). Una storia d'amore "per cuori teneri" in due puntate (la seconda andrà in onda sabato 27 aprile) che ottiene gran successo di pubblico. Gigliola interpreta diversi brani tuttora rimasti inediti. Il successo televisivo sembra aprirle nuove strade. Si parla di lei come possibile candidata al ruolo di Lucia nello sceneggiato "I promessi sposi" che la vedrebbe ancora lavorare con Nino Castelnuovo e con il regista Sandro Bolchi. Il ruolo però andrà poi a Paola Pitagora.
    Dopo "Addio giovinezza" arriva la V edizione di "Un disco per l'estate" cui Gigliola partecipa con un motivo a ritmo di charleston e dixieland intitolato "Giuseppe in Pennsylvania". Prima ancora delle serate finali della manifestazione Gigliola riceve un giudizio positivo dai lettori di "TV sorrisi e canzoni" che, nello stilare una classifica dei 56 motivi partecipanti, le conferiscono il sesto posto davanti addirittura a Caterina Caselli, Jimmy Fontana, Pino Donaggio, Iva Zanicchi, Gino Paoli, Peppino Di Capri e a un esordiente Lucio Battisti con "Prigioniero del mondo".
    Gigliola accede quindi alle finali di Saint Vincent (13/14/15 giugno) dove si presenta cantando e ballando a ritmo di charleston. Sebbene il risultato non le arrida "Giuseppe in Pennsylvania" andrà avanti partecipando anche alla IV Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia (che in quell'anno vedeva la partecipazione di stelle di prima grandezza tra cui Mina, tornata ad una gara canora per la prima volta dopo le delusioni sanremesi) e consolidando il successo di Gigliola nei paesi di lingua spagnola dove verrà incisa come "Pepito en Pennsylvania".
    E'proprio la Mostra di Musica Leggera di Venezia che porterà a Gigliola un importante riconoscimento. Il premio della mostra viene normalmente assegnato l'anno successivo in base alle vendite dei dischi. Quell'annola "Gondola d'oro" andrà a Fausto Leali, ma Gigliola sarà seconda per le vendite di "La rosa nera": 389.803 copie negli ultimi sei mesi del 1967.
    "Giuseppe in Pennsylvania" verrà riproposta in televisione anche il 24 agosto nel corso della trasmissione "Vengo anch'io", condotta da Raffaele Pisu ed Enrico Simonetti. Durante l'estate Gigliola farà parlare di sè anche per un suo presunto flirt che poi risulterà inesistente.
    Altri successi Gigliola li ottiene allo "Sporting d'ètè" di Montecarlo, alla prima edizione del "Festival dei Festival" nella suggestiva cornice della reggia di Caserta interpretando "Volano le rondini", a Castrocaro '68 dove divide la tribuna VIP con Charles Aznavour e a "Campioni a Campione" dove interpreta per la prima volta "Quelli eran giorni". Le si attribuisce anche un nuovo flirt, questa volta con Tonino dei Camaleonti, di nuovo completamente inventato.
    A fine anno torna la gara. Questa volta si tratta di "Canzonissima'68", preceduta però da una tournèe in Canada e in Sudamerica, dove "Quando m'innamoro" nella versione di Gigliola sta ottenendo un grande successo.
    La manifestazione canora quest'anno non è particolarmente tenera con i 48 cantanti in gara. Molte sono le celebrità e molte le vecchie glorie che vengono irrimediabilmente bocciate dalla giuria interna dei "giovani". Si ricorda soprattutto la clamorosa esclusione di Jula De Palma che, presentando la celeberrima "Tua", ricevette dalla giuria interna un solo punto, salendo poi a dodici con i voti delle giurie esterne. Gigliola debutta nella quarta puntata presentando "La rosa nera". Suoi avversari Sergio Endrigo, Ornella Vanoni, Reccardo Del Turco, Dino e Gianni Pettenati. La sua interpretazione ottiene dalle giurie solo 24 voti suscitando la reazione indispettita del pubblico in sala. Qualcuno addirittura grida: "Magnifica Gigliola". Fortunatamente le cartoline-voto le permetteranno ugualmente di superare il turno. Meno fortunata di lei sarà invece poi Iva Zanicchi.
    La sera stessa della sua esibizione a "Canzonissima" un aereo la porta al Teatro Petruzzelli di Bari per la "Caravella dei successi" dove interpreterà "Quelli eran giorni", partirà poi per il Messico dove inciderà un disco con il famoso trio messicano "Los Panchos". Prima di ripartire alla volta di "Canzonissima" farà sosta in Argentina dove, grazie alle vendite dell'album "Rosa d'amore" (inciso solo per i mercati argentino ed uruguaiano) ritirerà il primo premio del VII Festival Internazionale del Mar de la Plata per la sezione cantanti donne.
    Il 30 novembre Gigliola fa la sua seconda apparizione a "Canzonissima", questa volta interpretando "Quelli eran giorni". E'la cosiddetta "Superpuntata con i magnifici otto" che la vede accanto a Claudio Villa, Fred Bongusto, Johnny Dorelli, Marisa Sannia, Patty Pravo e Dino. Anche questa volta le giurie non saranno tenere e questa volta nemmeno le cartoline-voto potranno assicurarle l'accesso alla finale. Gigliola però non sembra prendersela: "Non m'importa di Canzonissima ma del mio nuovo disco." - aveva già in precedenza dichiarato. E "Quelli eran giorni" entra tranquillamente in classifica nonostante la concorrenza delle versioni di altri interpreti quali Mary Hopkin (che aveva lanciato la versione originale inglese), Sandie Shaw e Dalida. Gigliola la inciderà anche in spagnolo ("Que tiempo tan feliz") e in greco.
    Il 20 dicembre Gigliola compie 21 anni ed entra nella maggiore età. Festeggia il suo compleanno nella villa di Cerro Veronese, ormai terminata, insieme a parenti e amici. Con le compare per la prima volta quello che due anni dopo diventerà il suo primo fidanzato ufficiale: Vittorio Selmo.

    Il 1969 parte alla grande per Gigliola vedendola protagonista di un programma radiofonico in 13 puntate dal titolo "La bella e la bestia". La trasmissione inizia giovedì 9 gennaio alle ore 13 su Radiodue. Accanto a lei c'è Paolo Villaggio che la provocherà nell'intento di scoprirne i gusti musicali. Gigliola proporrà molti suoi successi, ma anche quelli di altri colleghi proponendosi nelle vesti di imitatrice. Sigla del programma "Zero in amore", scritta per lei da Franco Califano che diventerà lato B del grande successo sanremese di Gigliola per quell'anno: "La pioggia".
    Ancor prima dell'arrivo a Sanremo si parla di "La pioggia" come del brano che rilancerà la Cinquetti. Nonostante la contestazione giovanile il Festival quell'anno si svolge tranquillamente. I giovani si limitano a una pacifica sfilata di protesta davanti al Casinò. Partner di Gigliola sarà la francese France Gall, vincitrice dell'Eurofestival nel 1965. E'un anno di vecchie glorie e di grandi esordi. partecipano per la prima volta Rita Pavone, Lucio Battisti con "Un'avventura", Gianni Morandi come autore di "Zingara", Gabriella Ferri in coppia con Stevie Wonder e Rosanna Fratello che sostituisce all'ultimo minuto Anna Identici. Gigliola si presenta con un abito firmato dalla stilista Pia Rame (sorella di Franca, moglie di Dario Fo) e fatto di strisce d'argento a dare l'idea della pioggia. Il brano entra in finale e Gigliola convince molto di più della sua partner, le cui movenze "da marionetta" non piacciono ai critici. Gianni Morandi, prima dell'inizio della manifestazione, invierà a Gigliola un telegramma che recita: "Questo è l'anno della pioggia". "Canzonissima" era infatti stata vinta in quell'anno proprio da Morandi con la canzone "Scende la pioggia".
    La canzone si classificherà terza nella propria eliminatoria e sesta nella finale ma il successo discografico sarà al di là di ogni aspettativa: tradotta in "L'orage" conquisterà il mercato francese, di seguito verranno le versioni in giapponese, in greco ("Ki'an vrehi"), in inglese ("Tomorrow"), in spagnolo ("La lluvia") e in tedesco. Gigliola la porterà in tournèe per il mondo toccando Francia, Spagna, Canada, America Latina e Giappone. A Milano Gigliola verrà premiata con il Pirandello d'argento "per la posizione di preminenza raggiunta nel campo della musica leggera". "La pioggia", dopo "Non ho l'età" è la sua seconda canzone a conquistare le vette delle classifiche straniere.
    Sono sempre gli autori di "La pioggia" (Pace-Panzeri-Argenio-Conti) ad accompagnare la partecipazione di Gigliola alla VI edizione di "Un disco per l'estate" con il loro brano "Il treno dell'amore". Per il terzo anno consecutivo il suo brano arriva alle eliminatorie e poi alla finale di Saint Vincent (12/13/14 giugno). Esclusioni eccellenti di quell'anno Nada, Milva e Rosanna Fratello che non arriva nemmeno alle eliminatorie. Tra gli esordienti spicca un certo Franco Battiato (di cui 30 anni dopo Gigliola interpreterà il brano "E ti vengo a cercare"). "Il treno dell'amore", pur non avendo la forza di "La pioggia", convince. Viene tradotta in francese ("Le tandem") e in spagnolo ("El tren del amor") e diviene canzone portante di un album che, oltre ad altri successi di Gigliola, conterrà canzoni come "Zum zum zum" (incisa in precedenza solo per il mercato giapponese) e "Non illuderti mai" (successo di Orietta Berti),
    In attesa delle serate finali di "Un disco per l'estate" Gigliola si prende una pausa per intervenire al matrimonio della sorella Rosabianca e di nuovo i giornali si scatenano per ricercare tra gli invitati un suo presunto "fidanzato", ma nulla di fatto.
    Giovedì 24 luglio Gigliola si vede dedicare dalla RAI una intera puntata di "Senza rete". Oltre a presentare i suoi successi esegue, accompagnata dal maestro Mario Gangi, inediti di grande sensibilità come "Where the flowers have gone" e "L'acquabelle".
    Dal 18 al 20 settembre Gigliola partecipa alla V Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia presentando la raffinata "Liverpool" di Bigazzi-Cavallaro. Il brano però non ottiene il successo discografico sperato mentre invece continua ancora l'exploit di "La pioggia".
    Per il 1969 Gigliola rinuncia a "Canzonissima" ma non è l'unica. Danno forfait anche Ornella Vanoni e Caterina Caselli nonostante l'organizzazione assicuri un cambiamento nel sistema delle votazioni. Non abbandona invece Sanremo assicurando la sua partecipazione per il 1970. I giornali si occupano ancora di lei sul piano "privato". All'affanosa ricerca di un fidanzato avrebbero invece scoperto un maniaco che la perseguiterebbe.... Il settimanale "Oggi" pubblica la classifica delle cantanti che hanno venduto di più durante la loro carriera. Gigliola è terza dopo Mina e Rita Pavone.







    Gli anni '70

    Nel 1970 Gigliola sale alla ribalta delle cronache rosa per il fidanzamento con Vittorio Selmo. 23 anni, veronese, studente di legge, pare però che Selmo si opponga alla sua carriera di cantante. Il legame non è destinato a durare. Il fidanzamento verrà rotto nell'estate dell'anno successivo.
    Anche le pagine della cronaca si occupano di Gigliola per un incidente che poteva avere serissime conseguenza. Nella notte tra il 4 e il 5 maggio 1969, sulla strada che porta da Antibes a Cannes, la macchina su cui Gigliola viaggia viene coinvolta in un terribile incidente stradale, da cui per fortuna Gigliola esce illesa. Può così continuare nella sua carriera. Sono da segnalare in quell'anno diverse partecipazioni a gare canore: il Festivalbar (prima e unica partecipazione) con "Solo un momento d'amore", la Mostra di Musica Leggera di Venezia con "Il condor" di Simon & Garfunkel e "Canzonissima" in cui, oltre a "Il condor" presenterà anche "La domenica andando alla messa" che inaugurerà il fortunato filone folk. Lo stesso brano aveva fatto da sigla alla seconda esperienza radiofonica di Gigliola che avviene proprio in quell'anno, la trasmissione "Gigliola lustrissima circola con la gente".
    Tra le partecipazione televisive si segnalano "Partita doppia" (sempre con "Solo un momento d'amore") e uno show da protagonista: "Arancia e limone", al fianco di Marcel Amont, nel corso del quale eseguirà la bellissima "Un paese vuol dire", ispirata a Cesare Pavese che verrà poi da lei incisa solo nel 1978 all'interno dell'album "Pensieri di donna".
    Raf Vallone la vuole al suo fianco nella successiva stagione teatrale, ma Gigliola rifiuta.
    Anche Sanremo le presenta nuove opportunità: nuovi successi internazionali le verranno da "Romantico blues" che verrà da lei incisa anche in francese con il titolo "J'ai le coeur plus grand que l'amour" e in tedesco come "Meine Romanze mit dir".

    Nel 1971, oltre a partecipare a Sanremo con "Rose nel buio" (nella foto a destra), Gigliola è protagonista dello spettacolo televisivo "Ma l'amore si" in cui presenta tutte le canzoni dell'album "Cantando con gli amici" e inizia a girare il teleromanzo "Il bivio" con Raoul Grassilli e Carlo Simoni che verrà trasmesso l'anno successivo.
    Parteciperà anche alla VII Mostra di Musica Leggera di Venezia con "Amarti e poi morire" (versione italiana di "Je t'aime, je t'aime" di Michel Sardou) e a "Canzonissima" con "E qui comando io", "La domenica andando alla messa" e "Canta bambino". In quest'ultima manifestazione le giurie la penalizzeranno (a parte quella dei giornalisti che per "La domenica andando alla messa" le assegnerà il massimo del punteggio) ma i voti del pubblico le permetteranno di arrivare fino in semifinale dove verrà però eliminata da Ornella Vanoni.


    Nel 1972 Gigliola è di nuovo a Sanremo (nella foto a sinistra) con "Gira l'amore" che soffre i tagli della censura. Nel testo il "fidanzato" diventa "un bel biondino" e "Mariella" "una stella". Ciononostante il successo non le manca. La canzone verrà incisa in giapponese, greco, tedesco ("Simsalabim") e spagnolo ("Gira el amor"), ma sarà soprattutto la versione francese ("Un coin de terre, un olivier") a consolidare il successo di Gigliola. In Francia la TV le dedicherà un intero show dal titolo "Une vedette et son public". Gigliola potrà anche contare sul supporto di un attivissimo fans club con sede a Parigi. Grandi riconoscimenti anche in Giappone. La King Records la premia con il disco d'oro per aver venduto, con diverse sue canzoni, più di un milione di dischi. Da una tournèe trionfale al fianco di Gianni Morandi nascerà anche un disco live.
    Anche la televisione italiana le offre nuove partecipazioni. Gigliola fa la sua seconda apparizione da protagonista a "Senza rete" il 26 Agosto 1972 (la prima era stata nel 1969) insieme a Tony Renis e Mia Martini. A "Canzonissima" propone "Tu balli sul mio cuore" (già presentata nello stesso anno alla VIII Mostra di Musica Leggera di Venezia), "La boheme" e di nuovo "Anema e core". Giungerà nuovamente in semifinale letteralmente conquistando la giuria sportiva capeggiata dal pilota Agostani (i pettegolezzi cresceranno e "La Stampa" titolerà "Merckx vota la Cinquetti"). Gigliola viene però eliminata in finale da Rosanna Fratello al cui successo aveva contribuito l'anno prima rifiutando di cantare "Sono una donna, non sono una santa".
    Al successo come cantante si aggiunge quello come attrice. La televisione trasmette il teleromanzo in due puntate "Il Bivio" in cui Gigliola interpreta il ruolo drammatico di Laila. E'una Gigliola completamente diversa dal solito, che veste una parrucca bionda e un forte trucco. Viene addirittura notata dal regista Roger Vadim, ex marito di Brigitte Bardot e Jane Fonda, che le propone un film, ma lei rifiuta. Per "Il bivio" otterrà anche una segnalazione di merito della critica in occasione del premio Salsomaggiore TV 1972, organizzato da Daniele Piombi.


    Nel 1973 Gigliola, per la partecipazione a Sanremo sceglie una canzone di Claudio Mattone, "Mistero". E'un brano non facile, che si discosta molto da quelli che Gigliola aveva presentato nelle passate edizioni. La critica le è favorevole ("Le parole esprimono l’ambiguo gioco dei sentimenti: è il momento in cui non c’è più soltanto simpatia e non c’è ancora amore; già si avverte che stare insieme è più stimolante che rimanere soli…una Gigliola molto "soft" che sente particolarmente la frase -Mistero-è un mistero- sarà che tu rassomigli troppo a me…sempre gente intorno a te-ma di amici non ne hai-sei solo come me ma non lo sai") ma il brano non va in finale. Gigliola manifesta l'intenzione di ritirarsi dal partecipare ancora al festival e manterrà la parola. A parte un intervento nel 1978 come ospite per vederla ancora in gara bisognerà aspettare 12 anni. Nonostante l'eliminazione e una promozione non eccessiva "Mistero" riesce comunque a vendere. Gigliola la inciderà poi anche in francese ("Mystere") e in inglese ("Mystery") e in questa ultima versione la riproporrà anche per il mercato italiano.
    Continuano i successi in Francia. Gigliola è la vedette della popolarissima trasmissione "Midi France". In Italia si prende invece una pausa per dedicarsi ad un'attività completamente diversa. Inizia una collaborazione con lo scrittore di favole per bambini Umbertino di Caprio ed illustra per lui il libro "Il pescastelle" (illustrazione nella foto a lato). Tale collaborazione produrrà nel 1976 un secondo libro: "Inchiostrino". Entrambi i libri verranno pubblicati dalla casa editrice AMZ di Milano. C'è anche una nuova esperienza radiofonica come conduttrice del programma quotidiano "Andata e ritorno".
    In televisione Gigliola ci torna solo il 2 settembre con la trasmissione "Stasera in Europa" presentata da Daniele Piombi in cui interpreta "Avec le temps" di Leo Ferrè; al suo fianco ancora Marcel Amont. Seguono poi le partecipazioni alla IX Mostra di Musica Leggera di Venezia e a "Canzonissima" in cui Gigliola presenterà "La spagnola" e "Tango delle capinere", tratte dal suo album "Stasera ballo liscio" che sta facendo registrare un buon successo di vendite. A "Canzonissima" è un successo. Con quasi mezzo milione di cartoline-voto (456.882) riesce ad accedere alla finale.



    Il 1974 si apre proprio con la finale di "Canzonissima". Per quest'anno la manifestazione viene divisa in due parti: la prima nel pomeriggio in cui vengono presentate le canzoni e il gran finale la sera con le votazioni delle giurie e il computo delle cartoline del pubblico. Oltre a Gigliola partecipano Al Bano, Orietta Berti, i Camaleonti con "Amicizia e amore", Peppino di Capri con "Champagne", Gianni Nazzaro, Mino Reitano, i Ricchi e Poveri e I Vianella; presentano Pippo Baudo e Mita Medici.
    Superfavorito del pubblico è Mino Reitano che però non ottiene grandi consensi dalle giurie che puntano invece su I Vianella. Solo la giuria di Cosenza gli attribuirà 21 punti su 25 assicurandogli, alla fine delle votazioni in studio, un terzo posto che, sommando i voti delle cartoline, potrebbe portarlo ancora alla vittoria.
    Escludendo i voti delle cartoline I Vianella risultano primi con 83 punti, Gigliola seconda con 80 punti. Il distacco è davvero minimo. Le cartoline potrebbero ancora ribaltare tutto...
    E così avviene. I Vianella, che non ottengono il successo di pubblico sperato, precipitano al terzo posto mentre i voti popolari non riescono a risollevare Mino Reitano a cui le giurie avevano attribuito appena 65 punti. E'quindi Gigliola a trionfare con "Alle porte del sole" mettendo d'accordo sia le giurie che il pubblico. La canzone verrà tradotta e incisa in varie lingue e guadagnerà presto il primo posto nelle classifiche italiane, mantenendolo per ben 9 settimane mentre i successi dell'album "Stasera ballo liscio" aumenteranno. Il disco darà origine a uno spettacolo intitolato "Vino, whisky e chewing gum" che verrà trasmesso in televisione alla fine di gennaio e vedrà la compartecipazione di Paolo Ferrari.


    I successi del 1974 non si fermano qui. Gigliola, dopo 10 anni, ritorna all'Eurofestival presentando la canzone "Si" (nella foto qui sotto) e di nuovo ottiene un grande successo.
    La canzone in Italia era stata al centro di diverse polemiche. Presentata in piena campagna per il referendum sul divorzio era stata censurata dalla RAI che aveva proibito di pronunciare le parole "Si" e "No" alla vigilia delle votazioni. In Europa è un successo. Gigliola si classifica seconda, proprio dietro gli Abba con "Waterloo", con uno scarto di soli 6 voti e con la versione inglese del brano ("Go") scalerà le classifiche britanniche. Gli inglesi definiranno la canzone "troppo bella per vincere" e conferiranno a Gigliola, il cui nome è per loro quasi impronunciabile, il soprannome "the Italian lady".
    Tornata in Italia Gigliola parteciperà da protagonista a "Senza rete" per la terza volta sabato 10 agosto, accanto a Pippo Baudo e Gino Bramieri (di cui eseguirà un'inedita versone al femminile di "L'Armando"), farà parlare le cronache rosa per la sua storia d'amore con il medico veronese Claudio Mansino e si presenterà alla X Mostra di Musica Leggera di Venezia vincendo la Gondola d'Oro per le vendite dell'LP "Stasera ballo liscio". Presenterà in quell'occasione due inediti: una sua personale interpretazione di "L'edera" (vecchio successo di Nilla Pizzi che inciderà anche in tedesco con il titolo "Wolkenschloss") e "Ti dico addio" di Pace-Panzeri-Conti. Sempre con "L'edera" affronterà di nuovo "Canzonissima".
    E'un anno di crisi per la manifestazione canora e nemmeno l'impeccabile presentazione di Raffaella Carrà riuscirà a riscattarla, tant'è vero che "Canzonissima" chiuderà i battenti l'anno dopo. Le cartoline diminuiscono moltissimo e non sembrano più in grado di ribaltare la situazione decisa dalle giurie. Nonostante questo Gigliola passa il turno con "L'edera" ma, per la manche successiva, decide di non affidarsi ai suoi consolidati successi come "Alle porte del sole" o "Si". Interpreta invece "Ne me quitte pas". "Vuoi proprio farti eliminare..." - le dirà Gino Paoli...e così accadrà. Altri illustri colleghi seguiranno le sorti di Gigliola (per salvare Little Tony sarebbero bastate 24 cartoline in più) ma l'eliminazione non scontenta nessuno. Tutti si accorgono della crisi in corso e l'anno successivo nessuno rimpiangerà "Canzonissima".



    Nel 1975 Gigliola mantiene la sua promessa e non si presenta a Sanremo, preferendo dedicarsi a una tournèe mondiale. Il Festival del resto appare in piena crisi: molti cantanti lo disertano e sembra dover seguire le sorti di "Canzonissima". Riuscirà invece a risollevarsi ma occorreranno diversi anni.
    Il 30 marzo 1975 la carriera di Gigliola è funestata da un evento luttuoso. Muore infatti suo padre, Luigi Cinquetti, che aveva seguito la sua carriera fin dagli inizi. Ciononostante Gigliola continua la sua attività discografica incidendo "Gigliola e la banda" che viene presentato alla Bussola di Viareggio in uno spettacolo trasmesso in parte nel corso del programma "Adesso musica", condotto da Vanna Brosio.
    Data la crisi delle gare canore la televisione si affida agli spettacoli di varietà ed è di nuovo Gigliola ad essere chiamata a ricoprire il ruolo di primadonna del sabato sera. Lo dividerà con Mia Martini nello spettacolo "La compagnia stabile della canzone con varietà e comica finale". Lo show porta la regia di Enzo Trapani ed è firmato anche da Alberto Testa e Maurizio Costanzo. Ogni puntata è divisa in tre parti: l'omaggio ad un cantante, con altri quattro colleghi che interpretano le sue canzoni, il "varietè" (una vera e propria fantasia musicale in stile "commedia") e la comica finale affidata a Renato Rascel. Fanno parte del cast anche Gino Paoli, Gianni Nazzaro, Riccardo Cocciante e un esordiente Cristian De Sica.
    Nello spettacolo Gigliola interpreta vari brani tuttora inediti e offre anche prove di ballerina. Fanno scalpore soprattutto una scatenata "Tarantella napoletana" e la sua esibizione nei panni di Josephine Baker (vestita di un bikini che riproduceva il celebre gonnellino di banane della famosa soubrette, come si vede dalla foto a lato).
    Solo sul piano sentimentale le cose non vanno. Il suo legame con il medico Claudio Mansino sta per rompersi...

    Il 1976 è l'anno della crisi. Il successo di tutti i miti degli anni sessanta si affievolisce. Gigliola però continua a portare la canzone italiana nel mondo. Incide in tedesco "Reginella campagnola" che diventa "Auf Wiederseh'n amore". Le sue apparizioni televisive si diradano. Partecipa il 15 aprile 1976 a "Ieri e oggi", condotto da Mike Bongiorno, insieme a Raoul Grassilli, protagonista con lei di "Le mie prigioni" e "Il bivio". Per il resto si dedica al suo lavoro di illustratrice che produrrà il già citato "Inchiostrino".




    Nel 1977 Gigliola effettua una rentrèe televisiva in grande stile con il varietà "L'amico della notte", di cui canta e scrive anche la sigla "Un momento fa". Ne vediamo un momento nella foto a lato in cui Gigliola è insieme a Gianni Nazzaro. Lo spettacolo, non osannato dalla critica, avrà un grande successo di pubblico. Accanto a lei ci sono anche Enrico Simonetti, Ave Ninchi, Riccardo Garrone e Ric e Gian. Interpreta diversi brani rimasti finora inediti tra i quali "Serenata a Vallechiara" e una sensualissima "Tua" (vecchio successo di Jula de Palma).
    Gigliola quell'anno torna anche a Sanremo ma per partecipare come ospite, una volta terminato il Festival, al Gala per il Centenario del Disco in cui si ritroverà al fianco di Domenico Modugno. Per l'occasione interpreta, oltre alla recente "Un momento fa", i suoi principali successi: "Non ho l'età", "Dio, come ti amo", "La pioggia" e "Alle porte del sole". Un referendum indetto da "TV sorrisi e canzoni" la indica tra le dieci cantanti italiane più amate e popolari.

    Nel 1978 Gigliola è di nuovo a Sanremo e questa volta per il Festival, di cui però sarà solo spettatrice VIP. E'l'anno dello splendido album "Pensieri di donna". Gigliola eseguirà in anteprima il brano "O que serà", firmato da Chico Buarque de Hollanda, durante la puntata pasquale di "Domenica in", ma l'album uscirà alcuni mesi dopo. Tra i brani da segnalare "Ma chi l'avrà inventato quest'uomo" (presente anche nella versione inglese "When you lose what you love"), scritto da Tony Renis e arrangiato in versione "discomusic" presso gli studi di Los Angeles della CBS. Il disco riporterà Gigliola nelle classifiche e in radio e le darà l'opportunità di girare, a New York e Los Angeles, un video per i brani "Pensieri di donna" e "Parallele". Il video verrà presentato in autunno sempre a "Domenica in", durante la quale Gigliola eseguirà anche "Ma chi l'avrà inventato quest'uomo".

    Nell'aprile del 1979 Gigliola concede un'intervista a "Oggi" in cui spiega le sue idee sul matrimonio dichiarando "Io mi sposo la libertà". Circa una settimana dopo...si sposa con il giornalista Luciano Teodori. (I due sono ritratti nella foto a lato durante la loro prima vacanza al mare) Il metrimonio avviene in gran segreto venerdì 13 aprile alle 22.30 nella basilica di Santo Stefano a Verona. Gigliola si sposa in jeans e maglietta accompagnata solo dalla sorella Rosabianca e dal marito di lei, Maurizio, più un amico. Celebra don Luigi Fusina. La notizia viene data due giorni dopo dal TG1. Pare che i due si fossero conosciuti a Ponza un anno prima e che la loro storia d'amore durasse da allora. Ed è proprio a Ponza che i due si rifugiano dopo il matrimonio. Gigliola smentisce così di fatto le voci che la davano protagonista di flirt con il discografico Franco Crepax o con il famoso disc-jockey Paolo Giaccio. I giornali naturalmente si scatenano. Il settimanale "Contro" nella rubrica "Rompipalle" titola "Questa volta è il marito che non ha l'età", il giornalista Silvio Bertoldi le dedica invece una tenera "lettera al personaggio" in cui la paragona ad uno dei personaggi più noti di Verona: Giulietta e sostiene che, se Giulietta avesse potuto sposarsi lo avrebbe fatto proprio così, come ha fatto lei, Gigliola.
    La ragazza-bene che non aveva l'età per amare, come molti ancora la consideravano nonostante Gigliola avesse fatto di tutto per smentire un tale stereotipo, chiude un capitolo della sua vita e ne apre un altro: quello di moglie e, poi, di madre. Gigliola presenta il marito in TV il 10 Giugno, ospite della nottata televisiva dedicata ai risultati delle prime elezioni del Parlamento Europeo. Interpreta "Ma chi l'avrà inventato quest'uomo" dedicandola al marito. Le sue apparizioni televisive cominciano a diradarsi. La si vedrà ancora nella puntata di "TG L'Una" in onda la vigilia di Natale.




    Gli anni '80

    Il 1980 è l'anno del blocco totale. Gigliola si stabilisce a Roma col marito, vicino a Campo de'Fiori e sospende la sua attività artistica: niente dischi, niente tournèe, niente apparizioni televisive. I giornali però continuano ad interessarsi a lei e alla sua nuova vita. Il 10 ottobre 1980 nasce il suo primo figlio, Giovanni. E'un parto tradizionale, avvenuto in casa, a Verona ed è quello il suo grande successo di quell'anno.


    Nel 1981 Gigliola torna improvvisamente in TV ma non per cantare. Debutta infatti nella regia televisiva curando e conducendo alcuni servizi della trasmissione domenicale "Linea Verde", condotta da Federico Fazzuoli. Inizia in quell'anno il grande revival degli anni'60 e anche qui Gigliola è protagonista. "Dio, come ti amo" viene scelto per inaugurare il ciclo di film anni'60 "Italian Graffiti", proposto dalla RAI. Innumerevoli saranno da allora i passaggi televisivi del film. Gianni Ravera la vuole poi come conduttrice dell'edizione 1981 del Festival di Castrocaro, che aveva visto il suo debutto nel 1963. Gigliola per l'occasione intervista anche i cantanti in gara tra i quali esordienti del calibro di Zucchero ed Eros Ramazzotti. Sabato 10 dicembre 1981 debutta invece con un nuovo programma a fianco del giornalista Piero Pansa: "Io sabato". E'l'antesignano dei modermi talk-show, come si vede dal sottotitolo "90 minuti in diretta di conversazione e spettacolo". Gigliola ne interpreterà anche la sigla "Bella questa italia" e come retro accetterà di incidere una canzone scritta da lei "Gli sfrattati", musica del cantautore Renato Pareti.

    "Io sabato" durerà ben tre mesi e Gigliola intervisterà numerosi personaggi del mondo dello spettacolo, del giornalismo e della cultura, tra cui Carla Fracci e Paul McCartney, quest'ultimo negli studi londinesi della EMI.
    Nel 1982 si assiste al pieno revival degli anni 60 e Gigliola ne è tra i protagonisti. Le sue partecipazioni televisive si intensificano. E'di nuovo ospite a "Domenica in", poi a "Bis", quiz televisivo condotto da Mike Bongiorno, poi a "Movie movie" insieme a Gianni Morandi. Le sue canzoni vengono incluse in diverse compilation celebrative quali "30x60" ("Non ho l'età", "La rosa nera" e "La pioggia") e "30x60 vol.2" ("Dio, come ti amo"). Gigliola riprende anche le sue tournèe organizzando un tour italiano con un suo gruppo di orchestrali. Durante una delle serate incontra Enzo Tortora che le propone di gestire il momento musicale della successiva edizione di "Portobello" che debutterà il 19 novembre 1982 alle 20:30 su Raidue. Il suo spazio musicale si chiemerà "Portoballo" e Gigliola dovrà cantare e ballare in diretta accompagnata da una coppia di ballerini. Da questa trasmissione nascerà poi l'LP "Portoballo", vera e propria storia del ballo popolare. L'LP sarà anche l'ultimo che Gigliola inciderà per la CGD segnando la fine di un contratto che a tutt'oggi rimane tra i più lunghi nella storia della canzone.


    Ed è con il successo di "Portoballo" che si apre il 1983. La trasmissione durerà per 6 mesi e dimostrerà ancora una volta la versatilità di Gigliola che, nel corso di essa, si esibirà dei balli più disparati: charleston, polka, mazurka, hully-gully, can-can e molto altro.
    "Portoballo" però non è l'unico successo di quell'anno. Gigliola partecipa come corista a "Amico è", l'inno dell'amicizia interpretato da Dario Baldan Bembo e Caterina Caselli, con lei altre tre voci d'eccezione: Ornella Vanoni, Giuni Russo e Pupo. Il brano diventa la sigla del programma "Superflash", condotto da Mike Bongiorno, ed è legato anche ad un concorso che chiede ai telespettatori proprio di individuare chi siano i quattro coristi. Mike Bongiorno, svelato il mistero, ospiterà a "Superflash" proprio Gigliola che presenterà un medley di brani dal recente "Portoballo", sempre accompagnata dai suoi ballerini.
    Continua l'operazione revival. Questa volta sono di scena gli anni'70 ed è "Alle porte del sole" ad essere inserita nella compilation 30x70 della CGD. Gigliola viene anche invitata a "Bliz", trasmissione condotta da Gianni Minà, in una puntata celebrativa degli artisti che hanno reso grande all'estero la musica italiana. Il 1983 vede anche la pubblicazione di due compilation interamente dedicate a Gigliola: "Non ho l'età" e "Alle porte del sole". La prima, più volte ristampata, contiene delle vere e proprie rarità quali "Penso alle cose perdute" e la bellissima "Sfiorisci bel fiore" di Enzo Jannacci, che Gigliola non riproponeva più da tempo.



    Il 1984 è solo un anno di successi "privati" per Gigliola. Il 22 agosto nasce in una clinica di Verona il suo secondo figlio, Costantino. La CGD sfrutta questo momento, che riporta Gigliola agli onori della cronaca, per ripubblicare l'album folk "Cantando con gli amici". L'anno si chiude con un grande annuncio: Gigliola nel 1985 tornerà al festival di Sanremo, questa volta come cantante in gara.

    E cosi avviene. Convinta dal discografico Freddy Naggiar, Gigliola firma un contratto con la "Baby Records" per incidere un nuovo singolo: "Chiamalo Amore" che verrà presentato in gara a Sanremo. Pubblico e critica sono dalla parte di Gigliola che, secondo i pronostici, parte favorita. A gara terminata i giornali la definiranno una "signora della canzone". E lei si presenta proprio da vera signora debuttando nella prima serata con un'acconciatura firmata da Rolando Elisei che esalta il lato romantico della canzone e presentandosi nella serata finale con un look fresco e spumeggiante. Ad una prima parziale lettura dei voti data da Pippo Baudo subito dopo l'esibizione dell'ultimo cantante in gara Gigliola è in testa. Alla fine si classificherà terza e verrà anche insignita del premio del "Radiocorriere TV" quale personaggio più rappresentativo della storia del festival: un cavallo d'oro che le viene assegnato per "tanti successi senza età" e per il suo essere "ancora vincente".
    "Chiamalo amore" riporta Gigliola in hit parade e molte sono le partecipazioni televisive che le vengono offerte. Lei però si lascia tentare in particolar modo dalla radio. Radiodue le offre una trasmissione tutta per lei dal titolo "Gigliola, Gigliola" che viene trasmessa la domenica mattina dalle 11 alle 12 a partire dal 30 giugno fino al 12 settembre. Durante la trasmissione Gigliola ripercorre diverse tappe della sua straordinaria carriera.
    Alla televisione Gigliola non si concede in modo fisso. Si parla di lei come possibile conduttrice del programma preserale "Italia Sera" ma la cosa non va in porto e la trasmissione verrà assegnata ad Enrica Bonaccorti.


    Nel 1986 Gigliola sembra eclissarsi ancora limitandosi a poche partecipazioni televisive. Sanremo però la ricorda ancora nel libro fotografico "Il Festival di Sanremo da Nilla Pizzi... ai Ricchi e Poveri", tratto dalla trasmissione di Giancarlo Governi "Le mille bolle blu". E'ospite a una puntata da "Il bello della diretta", spettacolo condotto da Loretta Goggi; partecipa poi il 5 giugno a "Pentathlon", gioco a quiz condotto da Mike Bongiorno. Quest'ultima partecipazione ha una ragione particolare. Dal 22 maggio è campione in carica un giovane laureando in legge, Massimo Giacomazzi, che risponde a domande proprio sulla carriera di Gigliola. Mike Bongiorno la invita a sorpresa per il 5 giugno e Gigliola dedicherà a Giacomazzi un'interpretazione del suo ultimo successo "Chiamalo amore".
    Il 16 luglio il settimanale "Oggi" dedica la copertina a Gigliola creando un piccolo "scandalo". La immortala infatti a seno nudo durante una vacanza al mare con il figlio Giovanni, il marito e i suoi due nipoti. Per contro "Intimità" le dedica invece un servizio che la vede indossatrice di abiti di gran classe.
    Dal 29 giugno al 21 settembre Gigliola torna su Radiodue con "Gigliola, Gigliola bis" replicando il successo dell'edizione precedente. Sul piano discografico esce la compilation "Donne in hit parade", dedicata a 13 primedonne della musica italiana, in cui viene anche incluso un brano di Gigliola.
    Un ritorno più stabile alla televisione si ha a fine anno, quando Gigliola partecipa all'edizione 1986 di "Premiatissima", un programma condotto di Canale 5 condotto da Johnny Dorelli che riprende la formula delle vecchie canzonissime. Il brano da lei presentato è la bellissima "Una donna distante", firmato da Mario Castelnuovo, che porterà fino alle semifinali venendo eliminata, per la seconda volta nella sua carriera, da Rosanna Fratello, forte del consolidato successo del brano da lei scelto: "Amore scusami".
    Tra una "Premiatissima" e l'altra Gigliola trova il tempo di condurre l'edizione 1986 del festival di Castrocaro insieme a Daniele Piombi e di partecipare a diverse trasmissioni televisive per promuovere "Una donna distante". Il suo successo continua anche oltralpe con lo show francese "Champs-Elysèes", dedicato allo scomparso cantautore Joe Dassin, in cui Gigliola si esibisce con un'inedita "Les petits pains au chocolat".
    La partecipazione televisiva più discussa di Gigliola è però quella del 21 novembre al "Maurizio Costanzo show" su Canale 5. Tra gli ospiti c'è Marco Pannella, leader di un Partito Radicale in grossissime difficoltà economiche. Gigliola raccoglie l'appello di Pannella e, come tanti altri personaggi famosi, si iscrive al partito per sostenerlo, atto che le attirerà l'anno successivo un polemico attacco da parte del giornale veronese "L'Arena".



    All'attacco di "L'Arena" Gigliola risponde pacatamente dalle pagine del settimanale "Gente". La rottura con la testata veronese verrà ricomposta solo alcuni anni più tardi, quando a Gigliola verrà offerta una rubrica stabile dal titolo "Pensieri al video" ospitata ogni mercoledì sulle pagine della cultura.
    Il 1987 vede la partecipazione di Gigliola alla puntata di "Piccoli fans" del 2 febbraio e, subito dopo, il suo ritorno a Sanremo, questa volta come giornalista. E'infatti l'inviata speciale di "Uno mattina" e scrive in quell'occasione articoli per diversi giornali quali "La Nazione" di Firenze e la "Gazzetta del Sud". Durante il festival viene proposto un sondaggio sulle canzoni più amate delle passate edizioni e "Non ho l'età" si classifica tra le prime. La serata finale della manifestazione coincide con la scomparsa del grande Claudio Villa, che a Gigliola aveva dedicato un bel ricordo nelle pagine del suo libro "Una vita stupenda".


    Nell'ottica del revival la Fabbri Editori pubblica una raccolta in 80 fascicoli intitolata "La canzone italiana", dedicata ai personaggi che la resero celebre. Naturalmente Gigliola è fra questi.
    Continuano anche le partecipazioni televisive: domenica primo marzo è ospite di Federico Fazzuoli a "Linea verde" ed interpreta sia "La domenica andando alla messa" che "Una donna distante"; il 13 aprile intervista Enzo Tortora, reduce da travagliate esperienze giudiziarie, per il programma "Tivù Tivù" di Arrigo Levi, in onda su Canale 5. La sua carriera di cantante viene anche ricordata da Loretta Goggi nella puntata del programma "Canzonissime" dedicata alla CGD.
    In estate un nuovo servizio "scandalistico" la ritrae ancora a seno nudo durante una vacanza al mare, questa volta sulle pagine di "Eva Express". Torna anche, per il terzo anno consecutivo, l'appuntamento con "Gigliola, Gigliola". Il programma va in onda su Radiodue dal 28 giugno al 20 settembre e la vede anche nelle vesti di ideatrice. Cambia anche la sigla che, questa volta, è "Una donna distante".
    Il 27 luglio Gigliola è ospite di Gianni Mina su Raitre nel programma "Campioni, le più belle partite della nostra vita". Si ricorda la finale della coppa dei campioni Inter-Real Madrid del 27 maggio 1964 e Gigliola interviene quale personaggio rappresentativo di quell'anno insieme al campione di allora Sandro Mazzola.
    Il 2 settembre Raiuno trasmette per la prima e unica volta il film "Testadirapa", il 3 novembre Italia 1 risponde programmando "Dio, come ti amo", il 5 novembre Gigliola è ospite di Loretta Goggi in "Ieri, Goggi, domani" e riceve i complimenti del giornalista Giampiero Mughini che fa rivedere alcuni suoi filmati d'epoca. L'anno si chiude con un nuovo passaggio televisivo di "Dio, come ti amo" il 19 dicembre, sempre su Italia 1.

    Il festival di Sanremo del 1988 viene preceduto da un ampio revival delle edizioni passate. Tutti i giornali pubblicano inserti speciali ricordandone la storia, gli scandali ,le follie, i protagonisti, pubblicando foto d’epoca, classifiche, anche di vendite discografiche, copertine di dischi, ecc… Naturalmente Gigliola viene citata in ognuno di essi, anche se il festival di quell'anno non vede la sua partecipazione. Del 1988 si ricordano soprattutto alcune sue esperienze di giornalista è conduttrice.
    Il 5 marzo è ospite al "Raffaella Carrà Show" su Canale 5 in una puntata interamente dedicata alla festa della donna. Con lei altre donne che sono emerse nei rispettivi campi: la giornalista Paola Fallaci, l'imprenditrice Marisa Brambilla, l'attrice Ottavia Piccolo e la campionessa di scherma Dorina Vaccaroni. Gigliola per l'occasione torna al suo primo amore, la pittura, presentando alcuni suoi lavori.
    Un sondaggio di "TV Sorrisi e Canzoni" la colloca tra le cantanti più popolari e conosciute, addirittura prima di Orietta Berti, Milva, Raffaella Carrà, Rita Pavone, Patty Pravo e Ornella Vanoni. Il 18 maggio Rete 4, in occasione della morte di Enzo Tortora, ripropone l'intervista fattagli da Gigliola l'anno prima per il programma "Tivù Tivù".
    Il 29 ottobre Gigliola ritorna al festival di Castrocaro in qualità di madrina per i trent'anni della manifestazione. Contemporaneamente festeggia i 25 anni di carriera e si vede assegnare da "TV Sorrisi e Canzoni" il Telegatto D'Oro. "Dio, come ti amo" viene di nuovo trasmesso in televisione il 22 dicembre, due giorni dopo il 41° compleanno di Gigliola, che di lì a poco annuncia la sua prossima partecipazione al festival di Sanremo 1989.


    Il ritorno di Gigliola a Sanremo viene preceduto dalla sua partecipazione alla puntata di "TG l'una" del 12 febbraio insieme ed un mito del cinema: Alberto Sordi. Il conduttore, Giuseppe Breveglieri, la accomuna a Gianni Morandi come "personaggio che ha attraversato le generazioni e per il quale non esiste una precisa collocazione temporale". Segue poi una partecipazione a "Mixer" di Giovanni Minoli in cui Gigliola spiega cosa ha rappresentato per lei Sanremo.
    E a Sanremo fa nuovamente centro. Gigliola si presenta con un nuovo e inatteso look, raffinatissimo e sexy preceduta da una schiera di "amici" che fanno da coro al brano sudamericaneggiante "Ciao" che interpreta ballando con i suoi "boys". Il settimanale "Stop" la fotografa con l'abito indossato durante le prove che, però, le viene negato dalla censura per le riprese televisive. Gigliola lo sostituisce con un tailleur nero abbinato ad una minigonna che le valgono l'approvazione dei giornalisti che la indicano come una delle cantanti meglio vestite del festival. La canzone non convince, ma Gigliola si. I giudizi dei giornali sono entusiasti: Paola Fallaci la definisce "l’immagine della vera donna in carriera", Mario Luzzato Fegis nel sottolineare l’efficace coreografia realizzata con i cinque ballerini, esalta il sorprendente look della cantante, riconoscendo che una Cinquetti sexy ad oltre vent’anni da "non ho l’età", non se l’aspettava nessuno; Michela Tamburino de "Il Tempo" riconosce che Gigliola è riuscita ancora a sorprendere con la sua nuova immagine; Giorgio Consolini dalle pagine di "Stop" le fa i complimenti per la sua invidiabile forma fisica.
    Si assiste nel complesso ad un'inversione di tendenza da parte dei giornali: se negli anni ‘60/’70 la presenza di Gigliola a Sanremo veniva data come un "fatto scontato" e spesso si leggevano dei commenti un po’ "stantii", oggi la sua presenza viene sottolineata con aggettivi da "apoteosi": da veterana del Festival a personaggio storico, da gran signora e mito della canzone a colonna storica di Sanremo. Gigliola dichiarerà che Sanremo l’ha trattata, ancora una volta, come una signora della canzone: fiori, telegrammi, lettere e dimostrazioni di affetto di ogni genere.
    In occasione della partecipazione a Sanremo Gigliola firma anche un contratto con la WEA Italiana da cui però non nascerà un nuovo album ma solo un'antologia dei suoi vecchi successi arricchita del brano sanremese e intitolata "E inoltre ciao".
    Il 27 febbraio parte il tour mondiale "Sanremo in the world" e Gigliola riscuote un grande successo soprattutto a Tokyo il 1° marzo. Al ritorno le partecipazioni televisive non si contano: é al Teatro Argentina di Roma in occasione della consegna del premio Braille e interpreta "Parlez-moi d'amour" esibendosi per la prima volta nella sua città di residenza; è ospite per un'intera settimana del programma "Via Teulada 66", condotto da Loretta Goggi; partecipa a "Una notte d'estate", serata per l'assegnazione del premio Fiuggi 1989, che vede tra il pubblico ospiti illustri quali Giulio Andreotti e Sofia Loren.
    Tra un programma e l'altro Gigliola trova anche il tempo per presenziare al matrimonio dell'amico Roberto Vecchioni. La sposa, Daria, faceva parte del coro di amici che accompagnarono l’esibizione di Ciao a Sanremo.
    Il 16 luglio, da San Pietro a Maida in Calabria, parte il tour estivo di Gigliola, che il 3 agosto viene intervistata da "La Repubblica" in un articolo intitolato "La nuova età di Gigliola". Nel tour viene proposta un'inedita versione di "La vie en rose". La RAI registrerà una delle serate tenute a Verona trasformandola in uno special dal titolo "Gigliola Cinquetti torna a Verona" che verrà trasmesso il 13 novembre alle 23.15 su Raiuno. Il capostruttura della RAI, Maffucci, dichiarerà: " Era un omaggio ad un personaggio così amato dal pubblico". Il concerto viene aperto sulle note di "Casta Diva" interpretata da Maria Callas perchè, come Gigliola dichiarerà poi a Claudio Lippi nella trasmissione "Ci vediamo", la Callas è l'unica donna a cui avrebbe voluto somigliare.
    Il 1989 vede anche il ritorno di Gigliola in classifica con il brano "Per te Armenia", scritto da Charles Aznavour ed interpretato da un folto gruppo di cantanti. Il ricavato del disco viene devoluto alle vittime del terremoto che ha devastato giorni prima la regione armena. Altra incisione dello stesso anno è una nuova versione di "Quelli erano giorni" presentata nel programma "Una rotonda sul mare". Il brano arriva fino alle semifinali e Gigliola raccoglie i complimenti di Nino Ferrer e di una giovanissima del pubblico intervistata dal conduttore, Red Ronnie.
    Gigliola partecipa anche ad uno dei concerti di Enzo Jannacci, che festeggia in tour i suoi 30 anni di carriera. Per l'occasione interpreta "Sfiorisci bel fiore". A Red Ronnie, che interroga Jannacci sul perchè di tale partecipazione il cantautore risponde: "questa Signora ha portato in tutto il mondo un mio pezzo" (appunto "Sfiorisci bel fiore") e Gigliola, simpaticamente, rimprovera Red appellandolo come "poco conoscitore degli anni ‘60".
    Il 25 ottobre Gigliola è di nuovo ospite al festival di Castrocaro, condotto da Fabrizio Frizzi e giunto alla sua trentunesima edizione. Accompagnata dal maestro Righello ripropone "Le strade di notte", il brano che l'ha portata al successo 26 anni prima su quello stesso palcoscenico. Durante la trasmissione vengono riproposti brani delle sue interviste a Zucchero ed Eros Ramazzotti nel corso delle passate edizioni.
    Dal 20 novembre Gigliola è ospite per un'intera settimana di Claudio Lippi nel programma "Ci vediamo". Con lei Massimo Giacomazzi che ripercorre le tappe della sua carriera di cantante. Un'ulteriore partecipazione televisiva vede Gigliola ancora concorrente di una gara canora. Nel 1990 il festival di Sanremo compirà 40 anni e Canale 5 festeggia la ricorrenza affidando a Mike Bongiorno il programma "C'era una volta il festival" che rimette in gara fra loro molti grandi successi delle passate edizioni. Il programma ha un vesto successo di pubblico ma verrà impietosamente stroncato dalla critica. Enrico Vaima parlerà di "trasmissione da Redipuglia, ovvero da ossario dei caduti in guerra... una sorta di sadomasochismo da parte di chi prova piacere a rivedere quanto sia invecchiato l’uno o l’altro cantante". Gigliola appare in forma perfetta e presenta una nuova versione di "Non ho l'età" che però non accede alla finale. Tra i grandi esclusi anche Nilla Pizzi che con la sua "Grazie dei fior" si classificherà addirittura penultima.





    Gli anni '90

    Nel 1990 anche la RAI e la stampa specializzata festeggiano il compleanno del Festival di Sanremo. "TV Sorrisi e Canzoni" e "Oggi" dedicano ampie retrospettive al Festival e ai suoi protagonisti. Nelle librerie compare il libro "Sanremo racconta", scritto da Gigi Vesigna, e la Fonit Cetra pubblica "Gli anni d’oro di Sanremo", quattro videocassette che ripercorrono la storia dei mitici Festival degli anni ’50 e ’60, come proposta dal programma televisivo di Giancarlo Governi "Le mille bolle blu" (già ampiamente saccheggiato da molte rievocazioni storiche dedicate al festival). Qui rivediamo lo storico trionfo di Gigliola del 1964 e la spendida interpretazione (non completa) di "La pioggia". Le quattro videocassette sono accompagnate da altrettanti fascicoli con notizie, classifiche e canzoni partecipanti a tutte le edizioni del Festival dal 1951 al 1989. Spiccano anche diverse foto di Gigliola.
    Anche Raiuno mette in cantiere un programma celebrativo sull'onda di "C'era una volta il festival". Il programma avrebbe dovuto intitolarsi "Aspettando Sanremo" ma la RAI, battuta sul tempo da Canale 5, decide di fare tesoro dell'esperienza dell'emittente privata apportando alcune modifiche alla formula della trasmissione. Nasce così "Il caso Sanremo", che riporta come sottotitolo "Dibattimento con uso di televisione su quaranta anni di Festival della canzone italiana a Sanremo". La trasmissione viene affidata a Lino Banfi e Renzo Arbore che ripropongono la storia di Sanremo con ironia e divertimento. Gigliola, ospite dell'ultima puntata il 24 febbraio, interpreta "Dio, come ti amo" e "La pioggia".
    I giornali rispolverano anche il Sanremo 1989 di Gigliola, questa volta però per una faccenda dai risvolti giudiziari. Risulterebbe infatti una fattura scoperta relativamente al soggiorno a Sanremo della sua compagnia l'anno precedente. Il marchese Antonio Gerini, allora manager della cantante, contesta l'entità della fattura e rifiuta di pagarla. La questione finisce in tribunale ma viene ben presto dimenticata.
    Il 5 maggio Gigliola perde il suo primato di unica cantante italiana ad aver vinto l'Eurofestival. Quell'anno infatti risulta vincitore Toto Cutugno con "Insieme...1992". Gigliola gli telefona dicendo: "Vuoi vedere che il prossimo anno ci faranno presentare l’Eurofestival?"... Niente di più profetico.
    In estate i giornali scandalistici fotografano nuovamente Gigliola al mare a seno nudo, ormai un appuntamento fisso dell'estate, esortandola a fare uso di crema solare per evitare le "tette biscottate". Nell'agosto del 1990 Gigliola partecipa poi al "Festival delle cantautrici" presso il teatro Romano di Verona esibendosi in un vero e proprio recital di un'ora e mezza durante il quale propone, tra gli altri, tre brani inediti che verranno incisi solo l'anno dopo nell'LP "Tuttintorno": "Abbassando", firmata dagli Avion Travel, e le bellissime "Notte di stelle" e "Prima del temporale", scritte da Enrico Ruggeri. In "Free Doc", programma televisivo dedicato al compianto regista televisivo Enzo Trapani viene trasmessa la sua interpretazione di "Bravo" tratta da "La compagnia stabile della canzone..."



    Il 1991 è l'anno dell'Eurofestival. Come Gigliola aveva previsto sono lei e Toto Cutugno a presentarlo. I due vengono ospitati insieme a "Scommettiamo che...", condotto da Fabrizio Frizzi e Milly Carlucci e conducono la kermesse il 4 maggio. I commenti su Gigliola sono positivi: "un fascino colto, sottile, molto intrigante, come piace ai francesi"; "La poetica cantante dei primi turbamenti d’amore è diventata ormai una donna sexy, dalla bellezza estremamente raffinata, oltrecchè una grandissima professionista che si scopre disinvolta presentatrice".
    Nel 1991 Gigliola dà anche alle stampe un nuovo LP "Tuttintorno", prodotto da Mimmo Locasciulli che è anche autore della maggior parte delle canzoni. L'album conoscerà ben tre differenti edizioni e verrà commercializzato anche nei paesi di lingua spagnola con il titolo "Todos juntos". La promozione parte subito dopo l'Eurofestival: propone "Abbassando" al programma "Festa di Compleanno", condotto da Loretta Goggi su Telemontecarlo; il 12 maggio presenta a "TG L'Una" il video di "Io sono tua" di cui è regista il marito. Le scene sono rigorosamente in bianco e nero e Gigliola si muove come una creatura surreale tra immagini di carattere metafisico che ricordano i quadri di Magritte. Vengono poi le partecipazioni a "Mattina 2" (condotto da Alberto Castagna), "Il gioco dei 9" , "Serata d’onore" a Montecatini per festeggiare Modugno e nell’ultima puntata di "Domenica in" dove ripropone "Il treno dell’amore", "La spagnola" e "Quelli eran giorni". Seguono su Telemontecarlo "Ho fatto 13" e su Canale 5 "Il gioco dei giochi", condotto da Lino Banfi con la figlia Rosanna.
    In estate "Novella 2000" pubblica l'ennesimo pettegolezzo: Gigliola aspetterebbe il terzo figlio e starebbe per abbandonare definitivamente la canzone. Viene di fatto smentita dalla partecipazione televisiva del 23 agosto ad "Un'estate al massimo", programma condotto da Massimo Ranieri, in cui Gigliola esegue nuovamente "Abbassando". Canale 5 ripropone "C'era una volta il festival" e TeleMontecarlo vara "La più bella sei tu" in cui Luciano Rispoli ripropone per intero le serate finali degli ultimi dieci festival di Sanremo invitando il pubblico a votare la canzone più bella di ciascuna edizione per riproporle poi tutte e dieci in una serata speciale. Di Gigliola si parla sia nella puntata dedicata al 1985 (in cui Claudia Vinciguerra rievocherà il suo ritorno con "Chiamalo amore"), sia in quella dedicata al 1989 che va in onda il 10 settembre e vede la sua partecipazione. Gigliola riceve dai presenti (tra cui Fred Bongusto e Adriano Aragozzini, organizzatore degli ultimi festival) i complimenti per la sua straordinaria carriera. In particolare il giornalista Mario Luzzatto Fegis afferma che oggi Gigliola è più bella e più brava di vent’anni fa. Lei risponde prontamente e in maniera ironica: "Perché allora non lo scrivi?", concedendogli poi un lento per farsi perdonare.


    Ed il 7 ottobre Gigliola diventa conduttrice proprio per TeleMontecarlo, sostituendo Loretta Goggi al timone di "Festa di Compleanno". Per l'occasione riesce ad avere accanto a sè un altro "grande assente" dalle scene televisive, Lelio Luttazzi. Il primo ospite della trasmissione è l'onorevole Renato Altissimo, seguiranno poi la Nazionale Cantanti con Morandi e Ramazzotti in testa e molti altri. Per "Festa di Compleanno" Gigliola è costretta a disertare la serata finale di "La più bella sei tu" durante la quale "Chiamalo amore" viene proclamata la più bella canzone del festival 1985. E'l'unica dei premiati a non presenziare, ma Rispoli si collega con lei proprio dagli studi di "Festa di Compleanno" raccogliendone le dichiarazioni, semplici ma sicure. "..perché ho vinto?, perché "Chiamalo amore" era la più bella canzone del Festival 1985" - dirà semplicemente Gigliola.
    Vale la pena di menzionare la puntata di "Festa di Compleanno" del 20 dicembre 1991. In quell'occasione la festeggiata è proprio lei, Gigliola, che lascia il suo ruolo di presentatrice per una sera lasciando condurre il programma a Lelio Luttazzi. Tra i presenti il paroliere Pilat, il marito Luciano, i figli Giovanni e Costantino e l'on. Silvia Costa che condurrà l'intervista conclusiva. Il ritratto che emerge di Gigliola è quello di una donna straordinariamente inserita nel suo tempo, e un’artista sempre alla continua ricerca di novità, seppur sempre portatrice nel mondo della immagine più bella e fantastica dell’Italia e della sua Verona. Il successo di "Festa di Compleanno" è tale che TMC la trasforma il 31 dicembre in "Festa di Capodanno" affidando a Gigliola il compito di dare il benvenuto al 1992 in una serata fiume con moltissimi ospiti.



    Terminata la kermesse di San Silvestro "Festa di Compleanno" riprende le sue trasmissioni normali. L'edizione condotta da Gigliola durerà ben sei mesi (fino all'11 marzo) totalizzando ben 120 puntate. Molti sono i festeggiati, provenienti dal mondo dello spettacolo, della politica e della cultura. Tra gli altri Marina Ripa di Meana, Marta Marzotto, l'architetto Paolo Portoghesi, Rossella Falk, Rita Pavone, Nino Manfredi, Monica Vitti, Marcello Mastroianni, Johnny Dorelli, Leopoldo Mastelloni, il gastronomo Luigi Veronesi, Sylva Koscina. Pippo Baudo interverrà in collegamento telefonico e tra gli amici dei festeggiati compariranno anche Renzo Arbore e Giulietta Masina. Gigliola indossa minigonne mozzafiato con tubino di velluto e tailleurs delle più grandi firme: Balestra, Missoni, le sorelle Fontana (tutti suoi ospiti) e riesce a mettere tutti a proprio agio. Si esibisce anche più volte come cantante duettando con Lelio Luttazzi o con l'ospite di turno in veri e propri gioielli rimasti tuttora inediti. La trasmissione si chiuderà con una grande festa a cui parteciperanno molti degli ospiti delle precedenti puntate.
    L'estate porta il solito servizio scandalistico con Gigliola a seno nudo, l'ennesimo passaggio televisivo di "Dio, come ti amo" e le repliche di "Una rotonda sul mare". In settembre "Eva Express" la ritrae col marito ad una serata "vip" che si svolge al Casinò Municipale di S. Pellegrino Terme (Bergamo) e il commento è il seguente: "per la saggia Gigliola basta un’apparizione ufficiale al fianco del marito per attrarre su di sé, come se si trattasse di chissà quale evento, l’affettuosa attenzione di tutti".


    Sabato 18 febbraio 1993 Gigliola, nel corso della trasmissione di Pippo Baudo "Partita Doppia", annuncia la sua partenza per una tournèe in Giappone insieme a Mimmo Locasciulli. Da questa tournèe nascerà un doppio CD intitolato "Live in Tokyo" che però verrà commercializzato solo in oriente.
    Poche le partecipazioni televisive di quell'anno. La RAI però le rende ampiamente giustizia nel corso di una grossa operazione "revival" che vede la programmazione di "Dio, come ti amo" su Raiuno il 19 giugno e la messa in onda nelle prime ore del mattino (ore 6:00) di tutte le edizioni di "Senza Rete". Si possono così rivedere le tre puntate di cui è stata protagonista.
    Gigliola torna in TV dal vivo solo alla fine dell'anno partecipando a "Mattinadue" come personaggio misterioso al centro di un gioco a quiz. Durante la trasmissione annuncia il suo ritorno alla radio con un programma domenicale dal titolo "Tornando a casa" che partirà domenica 26 dicembre alle ore 17:30 protraendosi fino alle 24. Verrà trasmesso in condemporanea da Radiodue e Radio-Verde RAI.

    "Tornando a casa" prosegue fino a tutto febbraio 1994 ed è un vero e proprio contenitore: alterna informazioni sul traffico al varietà e dà la possibilità agli automobilisti di mettersi in comunicazione con il CISS per segnalare qualsiasi problema o chiedere informazioni. Gigliola, insieme al giornalista Carlo Sacchettoni, instaura un dialogo utilissimo con gli automobilisti e i radioascoltatori. Molti le chiedono di tornare a cantare e lei lo fa proponendo alcuni brani del suo CD giapponese quali "Sotto le stelle del jazz" di Paolo Conte (che fa anche da sigla alla trasmissione) e la sua interpretazione di "La donna cannone" di Francesco De Gregori, cui Gigliola è legata da un buon rapporto di amicizia. Molti sono gli ospiti famosi del programma tra cui anche gli amici Roberto Vecchioni e Mimmo Locasciulli. Gigliola riceverà anche i complimenti degli addetti ai lavori dalle pagine del mensile "Quattroruote".
    Il 6 aprile è ospite a "Il Tappeto Volante" di Luciano Rispoli e di nuovo i telespettatori le chiedono di tornare a cantare. Lei lo farà l'8 maggio su Raiuno nel corso di una serata dedicata alla festa della mamma trasmessa dall'Antoniano di Bologna. Accanto a lei conduce Gianfranco D'Angelo. Gigliola apre la serata interpretando "Nel blu dipinto di blu" insieme al Piccolo Coro dell'Antoniano. Indossa un lungo abito di pizzo che lascia intravedere una mini cortissima ed accoglie con disinvoltura numerosi ospiti quali Alberto Tomba, la missionaria Amelia Barbieri e Andrea Bocelli. Topo Gigio le dedica addirittura una poesia. Gigliola, sempre accompagnata dal Piccolo Coro, eseguirà anche "Chiamalo amore" e una personalissima versione di "Il mio canto libero" di Lucio Battisti, tuttora inedita.
    Nel 1994 il settimanale "Oggi" compie 50 anni e Gigliola non poteva mancare alla festa di una rivista che l'ha sempre "coccolata e protetta", come lei stessa affermerà. Per l'occasione "Oggi" diffonde la lista delle cantanti che hanno avuto più copertine e Gigliola è terza, superata solo da Mina e Milva.
    Per rivederla in televisione bisognerà aspettare il 3 dicembre, nella trasmissione "Harem", condotta da Catherine Spaak. Accanto a lei c'è Serena Grandi, allora all'apice del successo. Annuncia la prossima realizzazione per TMC di un programma sulle città d'arte che però, date le vicende travagliate dell'emittente, non vedrà mai la luce. Il 27 dicembre Pippo Baudo, organizzatore del Festival di Sanremo, comunica ai media la lista dei partecipanti all'edizione 1995. Gigliola è fra questi con un brano scritto da Giorgio Faletti: "Giovane vecchio cuore". Gigliola dirà che l’emozione provata nell’ascoltare il brano è stata talmente forte da convincerla che non sarebbe stato giusto lasciarlo in un cassetto. Il suo ritorno a Sanremo - continuerà -avrebbe potuto avere un senso, dopo 32 anni di carriera, solo se avesse avuto l’opportunità di interpretare un pezzo che, prima tra gli altri, avesse emozionato Lei.

    In attesa della kermesse sanremese Gigliola è di nuovo ospite di Luciano Rispoli a "Il tappeto volante" e conduce per TMC la trasmissione "C'era una volta il festival di Napoli" accanto ad Andrea Giordana. I giornali, occupandosi nuovamente di Sanremo, menzionano più volte Gigliola. "Tv Sorrisi e Canzoni" le dedicherà addirittura una copertina, condivisa con altri due inossidabili della canzone, anch'essi partecipanti al festival: Gianni Morandi e Massimo Ranieri. La "Bebas Record" le dedica una compilation intitolata "Gigliola Cinquetti: il meglio" che altri non è che una ristampa del suo primo album integrato di "Ho bisogno di vederti" e "Grazie amore".
    Il 2 febbraio Gigliola è ospite del programma di Pippo Baudo "Luna Park" in cui ripercorre la sua carriera e i suoi 11 Sanremo. Vengono proposti per l'occasione veri e propri pezzi da teleteca. Quella del 1995 è la dodicesima partecipazione a Sanremo di Gigliola. Ecco un breve riepilogo della sua carriera sanremese:


    Anno Canzone Note
    1964 Non ho l'età in coppia con Patricia Carli
    1965 Ho bisogno di vederti in coppia con Connie Francis
    1966 Dio, come ti amo in coppia con Domenico Modugno
    1968 Sera in coppia con Giuliana Valci
    1969 La pioggia in coppia con France Gall
    1970 Romantico blues in coppia con Bobby Solo
    1971 Rose nel buio in coppia con Ray Conniff
    1972 Gira l'amore
    1973 Mistero
    1985 Chiamalo amore
    1989 Ciao
    1995 Giovane vecchio cuore


    Gigliola appare sul palcoscenico di Sanremo martedì 21 febbraio senza un apparente filo di trucco, capelli quasi incolti, avvolta in uno splendido abito nero corto. Il microfono trema nelle sue mani. "Giovane vecchio cuore" è un pezzo non facile: seducente, un po’ malinconico, tutto teso tra passato e presente. Il giorno dopo la critica esalta la sua interpretazione come una delle più intense di tutto il festival. Mario Luzzatto Fegis, sulla pagella di "Oggi" le assegna un bel 9. Vari sono i commenti, ma quasi sempre favorevoli: "Gigliola perfetta", "...promozione a pieni voti per Gigliola Cinquetti", "Tutto perfetto.", "...trucco invisibile, abito corto per scoprire le belle gambe e, soprattutto, una grande classe... ora che ha l’età può permettersi tutto, ha "charme" e grande carisma... ma che pelle, che passo, che classe, che mistero vero, che trasgressione naturale, che femminilità, tante ventenni che fanno le strafi osservino e imparino...". Oltre al Sanremo della critica Gigliola vincerà anche quello di Internet risultando al primo posto nelle votazioni indette da "Video On Line" e batterà numerosi campioni quali Massimo Ranieri, Drupi, Toto Cutugno, Sabina Guzzanti e la Riserva Indiana, Loredana Bertè e Patty Pravo, tutti dietro di lei. Non mancano però le polemiche. Sembra che per la composizione delle giurie si siano scelte fasce di età troppo basse che hanno relegato i big della canzone negli ultimi dieci posti esaltando i giovani (unica eccezione Gianni Morandi).
    Un mese dopo la manifestazione, il 5 aprile, esce il nuovo album di Gigliola, sempre intitolato "Giovane vecchio cuore" e firmato quasi interamente da Giorgio Faletti. Una ristampa dell'album è presente ancora oggi sul mercato. La promozione del disco prevede vari passaggi televisivi. Gigliola è ospite a "Domenica in..." per ben due volte, poi a "Cuori d'oro" con Enrica Bonaccorti ed infine al "Maurizio Costanzo Show". Raiuno ripropone nottetempo tutte le edizioni di "Canzonissima" ed il programma di Pippo Baudo "Emozioni" la vede il 10 maggio nuovamente protagonista e interprete di vari successi degli anni '60 tra cui "Riderà" di Little Tony.
    Domenica 14 maggio è di nuovo a "Domenica in..." per interpretare vari pezzi del suo repertorio. La giornata è rattristata dalla notizia della morte di Mia Martini, data dal telegiornale proprio poche ore prima dell'inizio del programma. Gigliola, prima di esibirsi, ne fa un toccante ricordo.
    Continua la promozione di "Giovane vecchio cuore". Gigliola interpreta "Rosa rosae" nel corso del programma "Io e Handy", in agosto partecipa a "Il quizzone" ed il 3 e il 10 settembre conduce per Raiuno "Napoli prima e dopo", programma dedicato alla canzone napoletana. La casa discografica "Fremus" propone la raccolta "Luna nel blu... con amore" che racchiude diversi brani introvabili registrati in prevalenza per il mercato estero. L'ultimo appuntamento televisivo dell'anno per Gigliola è "Una sera c'incontrammo", condotto da Iva Zanicchi. Iva confesserà la sua delusione per non aver potuto interpretare a Sanremo "Dio, come ti amo" in quanto pezzo "pensato e scritto proprio per Gigliola", come lo stesso Modugno le disse. Il brano verrà inciso da Iva solo diversi anni dopo all'interno dell'album "Care colleghe".

    In occasione del festival di Sanremo del 1996 iniziano le pubblicazioni a fascicoli di "La vera storia del Festival di Sanremo", ideata dallo storico direttore di "TV Sorrisi e Canzoni" Gigi Vesigna. Ad ogni fascicolo sono allegati un CD o una musicassetta con i primi tre classificati di ogni edizione. Gigliola è presente con "Non ho l'età", "Dio, come ti amo" e "Chiamalo amore". E' poi ospite della quarta puntata del programma rievocativo "Mille lire al mese", condotto da Pippo Baudo, in cui indossa abiti d'epoca e interpreta brani quali "Violino Tzigano", "Chitarra romana", "Com'è bello fa'l'amore quanno è sera", "Non ti scordar di me", "Non dimenticar le mie parole" e "Rosamunda". Accanto a lei Alba Parietti.
    "Scherzi a parte" la sceglie come vittima di uno scherzo piuttosto pesante che simula addirittura la caduta di un aereo sulla sua villa di Cerro Veronese. La sua reazione è estremamente adirata, salvo poi ridere quando lo scherzo le verrà rivelato. Lo scherzo in questione viene scelto dal pubblico come uno dei 12 più belli proposti dal programma.
    In maggio "Intimità" dedica a Gigliola un servizio intitolato "Gigliola, ritratto di una donna felice" in cui la contrappone alla regina Elisabetta come esempio di donna malinconica. Il servizio è corredato da un'intervista e sale agli onori della copertina. In estate "Evatremila" le dedica addirittura due servizi "scandalistici" dove, per la prima volta, accanto a lei appare il marito. Il 20 agosto Gigliola è ospite di Paolo Limiti a "...e l'Italia racconta", il primo programma di successo del popolare presentatore. Nel corso del programma un filmato d'epoca: l'interpretazione di "La bohème" alla Mostra di Musica Leggera di Venezia del 1966. Al programma di Limiti interverrà anche dal 7 all'11 ottobre proponendo brani del suo nuovo album "Live in Tokyo", versione ridotta del disco live registrato per il mercato giapponese che segna l'inizio del suo rapporto con la NAR International, sua attuale casa discografica. Nella stessa occasione annuncerà anche la sua prossima partecipazione alla commedia musicale "L'uomo che inventò la televisione" ma solo due giorni dopo, a "Domenica in...", renderà noto il nome del protagonista maschile: Pippo Baudo. Sempre a "Domenica in..." Gigliola parlerà della sua partecipazione ad una fiction televisiva: "Il medico dell'impossibile" al fianco di Antonello Fassari e Natasha Hovey (a tutt'oggi ancora sepolta negli archivi della RAI) ed interpreterà oltre a "La donna cannone" gli inediti "Nel blu dipinto di blu" e "Le mille bolle blu". E'ancora ospite da Limiti il 26 novembre in una puntata in onore dell'amica Caterina Caselli.
    Anche la sua carriera di giornalista continua. Gigliola firma un contratto di collaborazione quinquennale con il giornale veronese "L'arena", che l'aveva selvaggiamente attaccata nove anni prima segnando così la fine delle ostilità. Da questo sodalizio nascerà una rubrica fissa dal titolo "Pensieri al video" che verrà pubblicata ogni mercoledì sulle pagine dedicate a "Cultura e società". La rubrica ospiterà il pensiero di Gigliola sui più importanti temi di attualità del momento.







    Edited by gheagabry1 - 1/7/2020, 21:21
     
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124 replies since 20/10/2010, 07:02   14860 views
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