Barbarossa Social Club è un album del cantautore italiano Luca Barbarossa, pubblicato il 16 febbraio 2011 dall'etichetta discografica Edel Music.
Il disco è stato anticipato dal singolo Fino in fondo, cantato in duetto con Raquel del Rosario e presentato al Festival di Sanremo 2011. Tra le guest star, oltre alla cantante spagnola ci sono Max Gazzè, Roy Paci, Neri Marcorè e Fiorella Mannoia.
Voglio solo un pò di pace per fare quello che mi va Non avere niente intorno solo una candela accesa E guardarti in fondo agli occhi e con gli occhi attraversarti piano Voglio spegnere il rumore disarmare la mia mente E lasciare fuori il mondo fino quasi non sentirlo E non cercare sempre un senso a tutto quello che facciamo E andare su su su ne lcielo Giù giù giù nel mare Su su su nel sole Giù giù giù fino in fondo al cuore Voglio prendermi il mio tempo non disperderlo così Sempre dietro a qualche cosa che non serve poi davvero E respirare il tuo respiro fino a sentirmi vivo dentro E andare su su su ne lcielo Giù giù giù nel mare Su su su nel sole Giù giù senza più dolore dolore Non mi dire che non hai mai sentito la tristezza Che non torni poi felice basta solo una carezza E andare su su su ne lcielo Giù giù giù nel mare Su su su nel sole Giù giù giù fino in fondo al cuore fino in fondo al cuore fino in fondo al cuore Voglio solo un pò di pace per fare quello che mi va Non avere niente intorno solo una candela accesa Voglio spegnere il rumore disarmare la mia mente E respirare il tuo respiro fino a sentirmi vivo ... su su ne lcielo Giù giù giù nel mare Su su su nel sole Giù giù senza più dolore Sei un' isola ( giù nel mare) Un deserto (nel cielo) Una stella (su nel sole) in un cielo sempre aperto Un'isola (giù nel mare) Un deserto ( fare quello che mi va) Una stella in un cielo sempre aperto Un'isola
L’estate civitanovese non si ferma Luca Barbarossa e Serena Abrami per il Patrono Gli appuntamenti del dopo ferragosto
L’estate civitanovese non finisce con il Ferragosto. Diversi gli appuntamenti da non perdere da questo fine settimana, a partire dal concerto di Luca Barbarossa e Serena Abrami a Civitanova Alta in occasione della festa del patrono e i tradizionali fuochi d’artificio sul colle (18 agosto). Da ricordare, inoltre, la finale regionale di Miss Italia in piazza XX Settembre (19), lunedì 20 Atmos, tributo Gazze’, martedì 21 Spettacolo Urban hip hop, Vita Vita (25 agosto) e il Sound festival sul lungomare Sud (22 agosto). A chiudere il calendario delle proposte organizzate dal Comune di Civitanova, il concerto del gruppo folk “Gang” che tornano a suonare in piazza dopo 18 anni (29 agosto, piazza XX Settembre). Prosegue nella Sala del “Cecchetti” la rassegna “Cinema d’estate” organizzata dal Comune e dall’Azienda Teatri di Civitanova. Diciotto i film in calendario, che saranno proiettati fino al 2 settembre, e riproposti in diverse repliche. Questi i titoli e le date: Quasi amici (15 agosto, 1 e 2 settembre), Maternity blues (16 agosto), Cena tra amici (17 agosto), The artist (18, 19 e 31 agosto), Magnifica presenza (20 agosto), This must be the place (21 agosto), The help (22 agosto), Miracolo a le Havre (23 agosto), Sister (24 agosto), Romanzo di una strage (25 agosto), The iron lady (26 agosto), Almanya (27 agosto), Un amore di Gioventù (28 agosto), 7 Giorni all’Avana (29 agosto).
Dalla Russia a Radio2, la seconda vita di Barbarossa
Il cantautore alle battute finali della terza stagione di Radio 2 social club. Un programma nato (anche) grazie a un soldato dell'armata Rossa...
di Tiziana Migliati
«Perché mi piace così tanto il tennis».
Il tennis? «Sì, non me l’ha mai fatto dire nessuno in trent’anni di interviste». E tennis sia. «Perché è un modo di giocare a scacchi in movimento». Luca Barbarossa, cantautore e conduttore radiofonico, presidente della nazionale cantanti di calcio, ti inchioda con uno sguardo limpido. «Il tennis è uno sport crudele, come gli scacchi, perché la sopraffazione dell’avversario è quasi sempre psicologica».
A scacchi c’è il tempo di pensare una mossa, a tennis no.
«E invece qui si sbaglia. Quando un giocatore deve battere, per esempio, il tempo che si prende prima del servizio serve a concentrare lui e deconcentrare l’altro. Oppure quando scende a rete e non dà tempo all’avversario di reagire. A tennis c’è un sacco di tempo».
E alla radio?
«All’inizio, a gennaio 2010, le puntate sembravano registrate a rallentatore, ero privo di ritmo e di mestiere. Poi abbiamo iniziato a indovinare i tempi giusti ma io continuo a sentirmi un dilettante che si diverte, spero di esserlo tutta la vita, perché vuol dire non sono mai padrone di una cosa, ma che ho sempre da imparare e accettare sfide nuove. Quello che impari facendo la radio è che non sia tanto importante chi sei tu e che cosa vuoi mettere in mostra. Bisogna esser funzionali al programma perché alla fine le persone non ascoltano me in quanto Barbarossa ma una trasmissione con me, Paola Minaccioni e Andrea Perroni che fanno gli schetch comici, e la Social band che suona dal vivo».
Barbarossa chiude la terza stagione del suo Radio 2 Social club con Eros Ramazzotti. Tanti i cantanti che si sono alternati nello spazio del programma, concepito come un live in un club musicale: presentazioni di nuovi album o successi, interviste e chiacchiere fra Luca e gli ospiti, da De Gregori a James Taylor.
«Il programma è nato grazie a Valentina Amurri con la quale abbiamo presentato il progetto a Flavio Mucciante, il direttore di Radio2, che ci ha subito detto sì», racconta oggi Barbarossa. Prima aveva fatto gavetta con Enrica Bonaccorti per qualche anno con Tornando a casa. «Ancora prima, la radio è arrivata con un’idea di Antonio Capranica diventato direttore di Radio Rai. Era un mio estimatore e mi racconta che nel ritiro delle truppe russe dall’Afghanistan un militare sul carrarmato gli chiese: "Italiano? Luca Barbarossa, L’amore rubato... ". In Russia hanno sempre ascoltato la nostra musica». Come nacque quella canzone?
«Fiorella Mannoia, che è una mia amica da tanti anni, cercava un pezzo convincente da portare al Festival. Le scrissi L’amore rubato, mi disse: "La canzone è bella e il tema è molto forte ma cantata da una donna potrebbe sembrare un po’ vittimistica. La denuncia di un uomo verso altri uomini, uno che prende coscienza che la violenza sessuale è un atto odioso, vile, terribile, è ancora più forte". Così mi consigliò di cantarla da solo».
Franca Rame ti ringraziò, le femministe si divisero, i media ne parlarono.
Negli anni ’80 i festival di Sanremo erano un po’ leggeri. Quella canzone fu dirompente, scatenò nei giorni successivi interi dibattiti televisivi: chi diceva che avevo sfruttato le donne per fare soldi e avere successo; per i benpensanti le canzoni dovevano parlare d’amore e non affrontare temi scabrosi; e c’erano Dario Fo e Franca Rame che mi inviarono un telegramma di ringraziamento a nome di milioni di donne. Per me quello valse più di qualsiasi polemica, ancora oggi è il mio pezzo più amato.
Il cantante può essere impegnato nel sociale, oggi?
«Gaber diceva "qualcuno era comunista perché non si poteva essere felici se non lo erano anche gli altri". Il cantante e a maggior ragione gli artisti devono impegnarsi, anche se il termine impegnato non mi è mai piaciuto. L’artista è uno che osserva la realtà con occhi più attenti di altri, e deve avere il coraggio di osservare quella realtà che gli altri non vogliono vedere, compresi i mezzi di informazione. Per questo sono andato al concerto del 1 maggio a Taranto, una città non può dividersi sotto il ricatto dell’Ilva tra salute e lavoro».
Oggi con i talent i ragazzi sono già star, tu com’eri a vent’anni quando hai trovato il successo?
Ero poco smaliziato perché conoscevo la strada ma non certo l’ambiente del teatro Ariston o di Rai uno. Ero Luca nel paese nelle meraviglie. Ero partito a 17 anni da piazza Navona in giro per l’Europa con amici a suonare musica americana. Giravamo in 126 e in Diane, dormivamo in tenda o a casa di persone conosciute un’ora prima. Erano gli anni ’70 e ci si fidava di più della gente.
Hai avuto un ‘cicerone’ e lo sei anche tu, oggi?
Inviai una cassetta a Gianni Ravera e lui mi telefonò a casa intonando: “Roma fatata lasciami cantare una serenata” io manco l’avevo riconosciuto. Aveva fiuto per le canzoni e mi convinse a partecipare a Castrocaro a vent’anni. Da quando conduco Social club tutti mi cercano per presentare la loro musica. Ascolto tutti i provini e a volte qualche scoperta si fa pure: abbiamo fatto cantare Antonio Maggio che ha vinto poi San Remo giovani quest’anno.
Luca Barbarossa ha 52 anni, il fisico scattante, le scarpe da tennis ai piedi. Al bar di via Asiago ti chiede cosa vuoi da bere, si avvicina al bancone e ti serve da padrone di casa. Trentadue anni fa, quando ha esordito a Sanremo, aveva la meraviglia negli occhi. C’è una scintilla anche adesso, prima che gli occhi si socchiudano in una risata e una stretta di mano.
Radio Duets Musica Libera, il nuovo album di Luca Barbarossa.
Luca Barbarossa manca dal 2011 con un suo nuovo progetto musicale. Da venerdì 6 novembre, è uscito Radio DUEts Musica Libera: non si tratta "solo" del nuovo album del cantautore romano, un lavoro nato in collaborazione con Rai Radio 2 (dove Barbarossa conduce da svariati anni un programma quotidiano, Social Club) per festeggiare le prime venti candeline di Libera, l'associazione di Don Ciotti sempre in prima linea nella lotta alla mafia. "Grazie dunque Luca, e grazie agli amici protagonisti di questi splendidi duetti. Grazie per questa musica che fa sognare e che tiene svegli. E che ci ricorda che soltanto insieme, coralmente, possiamo costruire dignità e giustizia in questo mondo", ha dichiarato il presbitero.
L'album è composto da quindici tracce, sedici grandi artisti, quattordici duetti e pure un terzetto. Ci sono (quasi) tutti gli amici del capocannoniere della nazionale cantanti che sono passati dal programma radiofonico: Francesco de Gregori, Fiorella Mannoia, Malika Ayane, Gianni Morandi, Alex Britti con Alessandro Mannarino, Luca Carboni ed i compianti Lucio Dalla e Franco Califano ("E' un'emozione risentirli così vicini"). Il disco è registrato in presa diretta negli studi di Radio2: "Non c’è nulla di artefatto - racconta Barbarossa - solamente la voglia di divertirsi insieme giocando con la musica. La Social Band, diretta da Stefano Cenci, fa da colonna sonora a tutti questi incontri, regalando al progetto un suono solido e coerente".
Tracce:
SOLO UN GIGOLÒ con Francesco De Gregori VENDERÓ con Edoardo Bennato FELICITÀ con Giuliano Sangiorgi UN'ESTATE FÀ con Franco Califano LUCE con Fiorella Mannoia VITA con Lucio Dalla UNA STORIA DISONESTA con Alex Britti e Alessandro Mannarino LA PRIMA COSA BELLA con Malika Ayane OCCHI DI RAGAZZA con Gianni Morandi FINE DI UN AMORE con Fabrizio Bosso PRENDILA COSÌ con Mario Biondi DANCE ME TO THE END OF LOVE con Chiara Civello HO VISTO ANCHE DEGLI ZINGARI FELICI con Luca Carboni UNA CITTÀ PER CANTARE con Ron IL DISERTORE con Simone Cristicchi