CIOCCOLATO

il cibo degli Dei

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  1. gheagabry
     
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    RICETTE



    ** MELANZANE AL CIOCCOLATO **





    *** Dosi per 8 persone
    *** Preparazione : 25 minuti + cottura
    *** Difficoltà : media


    Ingredienti :


    1,2 kg di melanzane
    550 ml circa di acqua
    500 g di zucchero
    50 g di farina
    100 g di cacao amaro in polvere
    200 g di cioccolato fondente
    100 g di cedro candito (o arancia)
    100 g di mandorle a lamelle (o noci tritate)
    100 g di pinoli
    olio di semi per friggere q.b.




    Spuntate, lavate ed asciugate le melanzane, quindi sbucciatele e tagliatele a fette spesse circa ½ cm. Cospargetele con del sale grosso e mettetele a perdere l’acqua di
    vegetazione in un colapasta sul quale sistemerete un piatto con sopra un peso.
    Lasciatele in questo modo per almeno un’ora e mezza.
    Nel frattempo, versate in un tegame 500 gr di zucchero e 250 ml di acqua ;
    portate ad ebollizione mescolando, finchè lo zucchero sarà completamente sciolto. Fate cuocere qualche minuto lo sciroppo, stando attenti a non farlo
    caramellare e poi aggiungete il cioccolato tritato e mescolate finchè sarà sciolto
    anch’esso.Ponete in una ciotola il cacao amaro setacciato, aggiungete 300
    ml circa di acqua fredda, mescolate e aggiungete la farina setacciata;
    mischiate fino ad ottenere una crema densa e priva di grumi .
    Aggiungete il composto di cacao e farina allo sciroppo, lasciate cuocere
    fino a quando il tutto sarà denso, poi spegnete il fuoco. Trascorso il tempo necessario, sciacquate le melanzane,
    asciugatele e friggetele in abbondante olio , fino a dorarle,
    poi adagiatele su carta da cucina perché venga assorbito l’olio in eccesso.
    Prendete una pirofila e versate sul fondo un po’ di crema di cioccolato ; cominciate a disporre le fette di melanzane una vicina all’altra fino a formare un primo strato che ricoprirete di crema.
    Spolverizzate con un po’ di pinoli, mandorle e cedro candito ,
    poi create un altro strato fino ad esaurimento degli ingredienti; terminate
    con uno strato di crema che spolverizzerete con la frutta secca e candita.
    Infornate per 15 minuti a 100 gradi, quindi servite.




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    Baci Perugina: nasce il nuovo fondentissimo 70%


    baci-ape10


    Dolce ma forte, iconico ma misterioso è Baci Perugina Fondentissimo 70%, il Bacio più intenso di sempre!

    Una storia d’Amore lunga oltre 90 anni. Il cioccolatino simbolo dell’Amore, grazie alla sua capacità di stupire, di parlare il linguaggio degli innamorati e di anticipare i gusti dei suoi estimatori in Italia e all’estero, si arricchisce con una novità in edizione limitata fino a dicembre.

    Baci Perugina Fondentissimo 70%, grazie alle sue caratteristiche organolettiche distintive, alla copertura di cioccolato fondente al 70%, alla crema con semi di cacao che sostituisce il classico ripieno di crema di gianduia, alla nocciola intera e al famoso incarto con il cielo stellato, ma di color nero come le notti più intense ed emozionanti, stupirà tutti gli amanti del più iconico cioccolatino, ma solo fino a dicembre…

    Baci Perugina soddisfa così i gusti di tutti:
    Classico per chi ama la tradizione: la copertura di fondente Luisa e il ripieno di crema gianduia con granella di nocciole racchiudono la nocciola intera. Il suo incarto è l’iconico cielo argentato ricoperto di stelle blu.
    Bianco per chi ama stupire: cioccolato bianco dal delicato aroma di vaniglia avvolge il classico ripieno al gusto di gianduia, la granella di nocciola e una nocciola intera. L’incarto è con il cielo blu ricoperto di stelle argentate.
    Latte per chi ama coccolarsi: la copertura di cioccolato al latte e il ripieno di crema gianduia con granella di nocciole racchiudono la nocciola intera. Il suo incarto è un cielo azzurro dove brillano tante stelle argentate…

    E ora Fondentissimo 70% per il Bacio più intenso di sempre

    (Martedì, 22 settembre 2015 - 11:38:00)

    http://www.affaritaliani.it/rubriche/cibo_...html?refresh_ce



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    © http://www.affaritaliani.it/rubriche/cibo_...html?refresh_ce
     
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    Lo snack che compie 80 anni




    pubblicità storica Kit Kta


    DI ELISA POLI


    Nel 1935 a York un lavoratore della fabbrica Rowntree suggerisce la necessità di uno snack che spezzi la fame e che sia facile da portare dentro la propria cassetta al lavoro. Nascono così 4 barrette-dita ricoperte di cioccolato che prendono il nome "Kit Kat Chocolate Crisp" nel 1937 da un circolo culturale londinese, il "Kit-Cat Club", fondato nel XVIII secolo, e diventano nel dopoguerra più semplicemente "Kit Kat".
    Da allora tante cose sono cambiate, ma il logo è praticamente rimasto tale dal 1935, in rosso e bianco (talvolta crema) con un rinnovamento nel 1973. Solo tra il 1945 e il 1947, quando le barrette venivano ricoperte con cioccolato fondente invece che al latte, il pacchetto diventa blu e bianco. Anche lo slogan "Have a Break, Have a KitKat", creato nel 1958 dal pubblicitario inglese Donald Gilles, è il primo e unico slogan che lo snack abbia mai avuto. KitKat dal 1988 è prodotto da Nestlè e nel frattempo è stato guidicato lo spezzafame più influente del mondo dalla rivista Time e si è visto dedicare da Google un sistema operativo nel 2013.
    KitKat festeggia nel 2015 il suo 80° compleanno con "Scopri il tuo lato Break!", chiedendo agli italiani fra 18 e i 34 anni quale è il loro modo preferito per fare un break. Nascono così le 12 confezioni personalizzate, come "chattare non stop", "divorare serie tv" e "fare like a caso", e i video realizzati dal videomaker Cane Secco kitkat.it/mybreak



    http://d.repubblica.it/cucina/2015/10/06/f...tkat-2793822/1/
















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    FONTE:
    © http://d.repubblica.it/cucina/2015/10/06/f...tkat-2793822/1/
     
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    PER OGNI CIOCCOLATO IL VINO ADATTO




    Il cioccolato bianco è dolce e non possiede le note amare del cioccolato scuro; richiede pertanto vini dolci da dessert, semmai ricchi di bollicine per contrastare la natura grassa, burrosa, come ad esempio un Asti Spumante che unisce alla dolcezza, la ricchezza carbonica o, per motivi analoghi, una spumeggiante e rossa Malvasia di Casorzo.
    Il cioccolato al latte è molto dolce e la componente amara del cacao è tenue. Anche in questo caso si può scegliere un vino da dessert, ma che sia caldo e solare come il Moscatello di Montalcino, oppure l’Aleatico di Gradoli.



    Il cioccolato fondente esalta le note amarognole del cacao e pertanto l’abbinamento on il vino e con le bevande in genere, diventa più problematico. Si potrebbe provare con una birra come la Brown Ale, ampia e di buona struttura, ma volendo rimanere in ambito enologico si preferisca il vino passito, come per esempio lo Sciacchetrà delle Cinque Terre, oppure il Recioto di Soave.
    Il cioccolato extra fondente richiede un vino particolare prodotto con l’aggiunta di alcool come il Barolo Chinato, che nella corposità del Barolo aggiunge l’estratto alcolico delle essenze utilizzate. Si rivela avvolgente, capace di pulire il gusto dal burro e di equilibrare la persistenza del cacao. Per un abbonamento con un cioccolato di purezza pari o superiore al 90 %, oltre al Barolo, si può pensare ad un distillato, come il ruhm o il cognac.[/color]



    (Casamia in cucina)
     
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    UNA CASETTA DI CIOCCOLATO A PARIGI

    Una casetta fatta interamente di cioccolato. Un sogno? Non a Parigi. L'artista Jean-Luc Decluzeau, specializzato in sculture di cioccolato, ha realizzato con 1,5 tonnellate di cibo degli dei un cottage di 18 metri quadrati nel bellissimo palazzo di vetro L’Orangerie Ephémère, nei giardini della Cité de la Céramique di Sèvres.

    Una location straordinaria per una esperienza che durerà per pochi giorni: la stanza sarà disponibile appena per due notti, il 5 e il 6 ottobre, al costo di 50 euro. E si può prenotare solo su Booking.com, esclusivamente nei giorni 19 e il 26 settembre, a partire dalle 10.

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    Le fortunatissime coppie che riusciranno ad aggiudicarsi per prime la prenotazione potranno trascorrere una dolcissima notte immerse nel profumo inebriante e inconfondibile del cacao. Qui, pareti, camino, armadio, orologio, tazze, libri e persino il lampadario sono fatti di cioccolato. Un design da leccarsi da i baffi, dato che molti degli oggetti presenti nel cottage sono anche commestibili! E lo stile cioccolatoso si estende anche all’esterno della stanza, con uno stagno in cioccolato bianco e un’aiuola realizzata anch'essa interamente fatta di cioccolato.

    «Non pensavo che avrei mai costruito un cottage di cioccolato a grandezza naturale per i viaggiatori», dice l’artista Jean-Luc Decluzeau: «Sono molto felice di poter condividere con tutti la mia passione per il cioccolato e spero che agli ospiti piacerà poter soggiornare in un posto così originale e squisito».

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    Per chi non riuscirà ad aggiudicarsi l'insolita stanza parigina, esistono altri golosissimi posti in cui trascorrere appaganti ore circondati dal cioccolato. A Perugia c'è l'Etruscan ChocoHotel: un hotel nel cuore della città italiana del cioccolato, dove tutto è a tema, dal menù del ristorante allo ChocoScendiletto sino allo Chocovelox, in grado di quantificare la propria dipendenza dal cioccolato.

    A Vienna, in Austria, c'è un albergo fondato dal figlio del creatore della leggendaria torta Sacher, l'Hotel Sacher appunto, dove vengono offerti trattamenti beauty a base di cioccolato, oltre ad assaggi del mitico dolce realizzato secondo la ricetta originale del 1832.



    Ne La Banasterie di Avignone, in Francia, in una dimora storica del Cinquecento ci si può letteralmente immergere nel cioccolato fuso mentre al Rosas & Xocolate di Merida, nella penisola dello Yucatan, a base di cioccolato sono anche il sapone e le creme idratanti presenti in bagno. Per chi volesse invece dormire in una tenuta di cacao del Diciottesimo secolo, a Santa Lucia, isola del Mar dei Caraibi, c'è il Boucan by Hotel Chocolat.



    www.lastampa.it
     
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    Il Ruby bean è unico per via del suo sapore fruttato e del colore naturali.
    Il cioccolato Ruby è un'intensa delizia dei sensi,
    una tensione tra il gusto dei frutti di bosco e una seducente levigatezza.


    Ruby, il cioccolato rosa

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    Creato nella storica cioccolateria svizzera Barry Callebaut, il pink chocolate è il risultato finale di una collaborazione lunga oltre un decennio tra l’università tedesca Jacobs University di Brema. Definito “cioccolato di quarta generazione”, poiché nato dopo il cioccolato fondente, quello al latte e quello bianco (ultimo in ordine di tempo e risalente agli anni ’30 del Novecento), il pink chocolate è ottenuto da alcune differenti specie botaniche di alberi di cacao provenienti dalla Costa d’Avorio, dal Brasile e dall’Equador e, attraverso un processo in grado di selezionare e lavorare la specifica fava rossa, denominata Ruby Cocoa Bean. Il sapore del cioccolato rosa è simile a quello del cioccolato bianco appena lo si mette in bocca, ma poi cambia, si trasforma e lascia un retrogusto intenso, fruttato, equilibrato.

    Il 5 settembre 2017, Ruby ha fatto il proprio ingresso nel mondo del cioccolato grazie ad un evento ad hoc organizzato a Shanghai ed entro la cui cornice hanno dato il proprio contributo nomi illustri dell’arte dolciaria come il belga Marijn Coertjens; Janice Wong, uno tra i più rinomati mastri pasticceri asiatici; Martin Diez, cioccolatiere Barry Callebaut e Dinara Kasko, innovativa cake designer ucraina, nota per le sue strabilianti strutture architettoniche edibili in 3D, presentando al pubblico il nuovo cioccolato attraverso creazioni, forme e abbinamenti diversi. Da non molto è arrivato anche in Italia, nella boutique-chocolate Zaini di Milano.

    "Ruby sta vivendo i suoi 15 minuti di celebrità",
    avrebbe detto, forse, Andy Wahrol.


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    Consigli del pasticciere



    - Per esaltare gusto e colore? Davide Comaschi, alla guida del Chocolate Academy Center di Milano, dice che "è consigliabile usare il cioccolato Ruby puro per delle coperture o miscelarlo in delle creme a base acida fatte con polpa di lampone o succo di limone. Altro abbinamento: Con la frutta secca. E cioccolata calda in tazza".

    - Occhio al calore In forno o a bagnomaria, il cioccolato Ruby perde colore, diventando beige.

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    Nonostante la Barry Callebaut garantisca che il cioccolato rosa sia completamente privo di coloranti, aromi artificiali e additivi, c’è qualche esperto che si presenta reticente a facili entusiasmi. Dom Ramsey, consulente, scrittore ed esperto di cioccolato, ha manifestato la propria perplessità attraverso le pagine dell’Indipendent, facendo notare che l’azienda ideatrice di questo nuovo prodotto non abbia mai reso pubblici né gli ingredienti né (nel dettaglio) il tipo di procedura utilizzata per lavorare le Ruby Cocoa Beans.

    Per tutta risposta, l’AD della Barry Callebaut, Antoine de Saint-Affrique, avrebbe condiviso alcune informazioni in più rispetto alle insolite fave rosse, dichiarandone la provenienza geografica e sottolineando come il colore derivi esclusivamente dalla polvere estratta naturalmente dal procedimento di lavorazione.


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    È qualcosa che avrebbe potuto essere inventato da Willy Wonka.
    Il colore è un vibrante rosa-rossastro, diverso da qualsiasi cosa abbia mai visto.
    È dolce come il cioccolato tradizionale,
    ma invece della sensazione calda e il gusto stucchevole,
    il sapore è vagamente piccante e fresco.
    Lascia addirittura il palato pulito e rinfrescato.

    È roba davvero originale e furba.
    Rinfrescante, ha una struttura leggera e cremosa.
    Il sapore è così leggero e fruttato che non ti rendi nemmeno conto
    che stai trangugiando un cioccolatino dopo l’altro,
    quindi i consumatori ne mangeranno di più di quello tradizionale.
    Che questa sia una cosa buona o brutta dipende dal vostro punto di vista.

    (The Sun)


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80 replies since 16/10/2010, 12:44   10044 views
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