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ZIALAILA.
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ancora Franz Borghese ......
il file rouge sotteso a tutta l'opera del pittore, che ritrae i tanti aspetti di quella vanità, tutta profondamente umana ed universale, celata in ognuno. “Tutto è vanità” ammette sconsolato l'artista “confesso, per esempio, di essere un vanitoso giocatore di scacchi e un vanitoso scrittore. Non sono, invece, un vanitoso pittore...”
I protagonisti ritratti sono, in effetti, sempre gli stessi ed è solo grazie all'occhio ironico del maestro che le buffe figurine assumono corpo e concretezza, ognuna impersonando una storia in uno squarcio di vita reale, sempre diverso e sempre attuale.
Borghese si afferma con la sua arte, cogliendo l’aspetto più alienante della società del tempo e della vita metropolitana delle due grandi metropoli e di questo mondo alienante, ne fa il senso profondo delle sue opere, il fil rouge, la nota dominante che diventa il segno distintivo del pittore romano, inconfondibile tra mille.. Fedele al suo stile, ai suoi personaggi con la tuba, grotteschi e felliniani che suonano la tromba o che giocano a scacchi, che si amano, che marciano come automi con la corda dietro alle spalle, come peluches dalle batterie Duracell, non si farà mai contaminare dalle mode degli anni a seguire,
i Ritratti immaginari -una contraddizione in termini- che rendono quanto mai chiara la natura dell'opera di Borghese. E’ proprio tramite la finzione scenica e la caratterizzazione dei personaggi, infatti, che la sensibilità colta e raffinata dell’artista riesce ad evocare una realtà tutta interiorizzata. Descrivendo un non luogo senza tempo crea dell'uomo un'immagine nuova, peculiare e riconoscibilissima.
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