NOTIZIE, PENSIERI E POESIE ....SPARSE

..qua e la nel giornale

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. tomiva57
     
    .

    User deleted


    grazie gabry
     
    Top
    .
  2. gheagabry
     
    .

    User deleted


    nr 5/25.4

    Non vale la pena avere la libertà se questa non implica la libertà di sbagliare.
    (Gandhi)

    L'anima libera e' rara, ma quando la vedi la riconosci: soprattutto
    perché provi un senso di benessere, quando gli sei vicino.

    Charles Bukowski

    La libertà è come l'aria: si vive nell'aria;
    se l'aria è viziata, si soffre;
    se l'aria è insufficiente, si soffoca;
    se l'aria manca si muore.

    Luigi Sturzo


    "LA LIBERTA'" OGNI ESSERE UMANO DOVREBBE AVERE LA POSSIBILITA' DI ESSERE LIBERO DI VIVERE LA PROPRIA VITA I PROPRI SENTIMENTI PURTROPPO NON E' SEMPRE COSI

    Libere dal burqa: prosegue la lotta
    per i diritti delle donne afghane
    In Afghanistan, la condizione femminile resta una delle peggiori al mondo. I passi avanti compiuti dopo la caduta del regime dei talebani non sono ancora sufficienti.

    DOV'E' LA LIBERTA' DI QUESTE DONNE?

    image



    .





    ]: Vorrei essere libero, libero come un uomo.
    Vorrei essere libero come un uomo.

    Come un uomo appena nato
    che ha di fronte solamente la natura
    e cammina dentro un bosco
    con la gioia di inseguire un’avventura.
    Sempre libero e vitale
    fa l’amore come fosse un animale
    incosciente come un uomo
    compiaciuto della propria libertà.

    La libertà non è star sopra un albero
    non è neanche il volo di un moscone
    la libertà non è uno spazio libero
    libertà è partecipazione.

    [parlato]: Vorrei essere libero, libero come un uomo.
    Come un uomo che ha bisogno
    di spaziare con la propria fantasia
    e che trova questo spazio
    solamente nella sua democrazia.
    Che ha il diritto di votare
    e che passa la sua vita a delegare
    e nel farsi comandare
    ha trovato la sua nuova libertà.

    La libertà non è star sopra un albero
    non è neanche avere un’opinione
    la libertà non è uno spazio libero
    libertà è partecipazione.

    La libertà non è star sopra un albero
    non è neanche il volo di un moscone
    la libertà non è uno spazio libero
    libertà è partecipazione.

    [parlato]: Vorrei essere libero, libero come un uomo.
    Come l’uomo più evoluto
    che si innalza con la propria intelligenza
    e che sfida la natura
    con la forza incontrastata della scienza
    con addosso l’entusiasmo
    di spaziare senza limiti nel cosmo
    e convinto che la forza del pensiero
    sia la sola libertà.

    La libertà non è star sopra un albero
    non è neanche un gesto o un’invenzione
    la libertà non è uno spazio libero
    libertà è partecipazione.

    La libertà non è star sopra un albero
    non è neanche il volo di un moscone
    la libertà non è uno spazio libero
    libertà è partecipazione.




    image




    LIBERTA'.NN E' UNO SPAZIO LIBERO
    LIBERTA'..E' PARTECIPAZIONE....
    ;) ;) ;) ;)


    LA..LIBERTA'..
    DOVREBBE ESSERE
    BILANCIATA...
    NN E' MAI GIUSTO CHE...
    PENDA SOLO DA UNA PARTE..
    LA MIA LIBERTA' COMINCIA..QUANDO....
    LA TUA...PRIVAZIONE FINISCE...

    image


    Edited by gheagabry - 17/10/2010, 23:13
     
    Top
    .
  3. gheagabry
     
    .

    User deleted


    MIA LIBERTA'

    libertà risali a ieri ma ricordo a malapena
    ch'eri tutti i miei pensieri il mio pranzo e la mia cena
    libertà mia sola amica quando avevo tutto e niente
    e credevo che la gente fosse tutta amica mia
    pomeriggio al cine oriente e la notte da Maria
    mia libertà mi sento proprio un traditore
    che brutto guaio che è l'amore mia libertà
    libertà da una signora che ha passato la trentina
    da un amore che si impara dentro i baci perugina
    libertà dalle ragazze che mi sono corse dietro
    una pizza dal "sor Pietro" una corsa a Porta Pia
    libertà tra noi c'è un vetro e la colpa è solo mia
    mia libertà le prime corna per amore
    io te le ho messe a malincuore mia libertà
    libertà dalle cambiali dai saponi delle attrici
    dagli annunci sui giornali pieni di massaggiatrici
    libertà dal libro Cuore dai discorsi preparati
    dai romanzi sceneggiati che si vedono in tivù
    libertà dei giorni andati io non ti ritrovo più
    mia libertà chissà se è stato un grosso errore
    buttarmi a pesce nell'amore mia libertà
    da quella volta che scappai da casa mia
    mia libertà mia libertà
    quella ragazza che non ho fermato mai
    mia libertà mia libertà
    la prima sigaretta in bocca ... i primi guai
    na na na na na na na


    da lussy

    QUANDO DA PICCOLA..CHIEDEVO AI..MIEI GENITORI...
    .."PERCHE' VOI NN GIOCATE PIU'..COME NOI BIMBI.?!!!"
    LA LORO RISPOSTA ERA SEMPRE UGUALE.....
    "BEATI VOI CHE SIETE LIBERI...DA PENSIERI..E NN AVETE PREOCCUPAZIONI PER LA TESTA"
    ERO PICCOLA..E NN CAPIVO.... :huh:
    PERO'..HO SEMPRE PENSATO CHE.
    LA LIBERTA' FOSSE LA LORO...



    image











    Robinson Crusoe - La storia vera è un film del 1989, tratto dal celebre romanzo di Daniel Defoe e diretto da Caleb Deschanel.





    Tidewater, Virginia, 1808; al venditore di schiavi inglese, Robinson Crusoe (Aidan Quinn), necessita di effettuare un nuovo viaggio presso il continente africano, per prelevare altri schiavi veri. Durante il viaggio accade l'irreparabile; a seguito di un naufragio, tutti i componenti della nave perdono la vita ad eccezione del protagonista, che riuscirà a salvarsi naufragato su un'isola deserta. Nei primi periodi Crusoe non riesce ad adattarsi perfettamente all’ambiente dell’isola, a causa della diversa ed anche sconosciuta disposizione di cibo; nei giorni successivi il naufrago riesce a rendersi conto che è un luogo praticato da alcuni indigeni cannibali, che si recano di tanto in tanto per compiere dei sacrifici umani. Dal giorno successivo, Crusoe comincia ad abbattere alcuni alberi per fabbricarsi una barca, intenzionato a ritornare a casa; il lavoro, però, si dimostra alla fine deludente, perché proprio nel momento in cui l’uomo decide di portare la barca in mare, questa si rovescia di lato riempiendosi d'acqua. Rassegnato, Crusoe si trova una caverna che utilizza come una nuova casa, vicino alla spiaggia. Successivamente, il suo cane comincia ad ammalarsi e nel tentativo, invano, di dargli un cucchiaio di vino, Crusoe lo ritrova privo di vita sul letto la mattina successiva. Comincia così un periodo di intensa solitudine per Crusoe, fino a che non riesce a scorgere al largo dell’isola alcune imbarcazioni, con indigeni recatisi sull’isola per la cremazione del loro capo ed il sacrificio di tre loro simili. Il capo giace morto su di una grande poltrona di rami, la quale viene data immediatamente fuoco; avviene nello stesso tempo lo sgozzamento dei tre sacrificanti, ma nel momento in cui sta per avvenire la terza ed ultima uccisione, Crusoe, dopo aver seguito la scena da una altura, spara un colpo di fucile, distogliendo così l’attenzione dei cannibali. Il terzo cannibale (Hepburn Graham) che doveva essere sacrificato, ne approfitta per scappare, mentre Crusoe fa la stessa cosa. I due si incontrano per caso nella foresta, all’interno dell’isola; il cannibale non oppone alcuna reazione vedendo Crusoe puntargli una pistola ed entrambi raggiungono la spiaggia assicurandosi che tutti i cannibali si siano recati sulle loro imbarcazioni. Da questo momento il cannibale, chiamato da Crusoe Venerdì, comincia a fidarsi di colui che gli ha salvato la vita. La sera stessa però Crusoe, per sicurezza, non lo fa dormire con lui nella grotta e decide di lasciarlo legato con una catena alla caviglia fuori dalla grotta. La mattina successiva Crusoe rimane stupito nel non ritrovare più il cannibale dove lo aveva lasciato la sera precedente. Inoltrandosi nuovamente all’interno dell’isola, Crusoe scorge del fumo provenire nel luogo dei scarifici dove riesce a ritrovare la testa mozzata di Venerdì; Crusoe incappa facilmente in un agguato di un altro cannibale (Ade Sapara) finendo in una trappola. Il cannibale (dall'aspetto di un guerriero) lo lega ad un albero vicino la sua grotta dove vi rimane illeso fino al giorno successivo, lo stesso giorno in cui Crusoe sembra voler avere una rivincita su quel cannibale che lo aveva fatto suo prigioniero.



    Comincia così un inseguimento da parte di Crusoe che tenta di sparare a distanza l’indigeno, il quale riesce a sorprendere lo stesso Crusoe e lo induce in una lotta l’uno contro l’altro. I due, però, finiscono nelle sabbie mobili; il cannibale, più esperto, riesce ad uscire lasciando Crusoe sprofondare; a Crusoe, ormai prossimo alla morte, viene concessa clemenza dal cannibale, il quale decide di aiutarlo ad uscire, abbassandogli un ramo di un albero. Presto i due cominciano a collaborare; nel linguaggio locale del cannibale, Crusoe riesce a fatica a capire le intenzioni del cannibale stesso, il quale desidera fabbricarsi una piccola barca per ritornare a casa, con l’aiuto di Crusoe. Ultimato il lavoro di costruzione, Crusoe decide di rifabbricarsi una seconda barca; uno strano sparo però induce Crusoe a vedere di cosa si tratta ed infatti l’uomo riesce a scorgere una nave.




    Da un’altura Crusoe tenta di farsi vedere da alcuni uomini bianchi, i quali si trovavano sull’isola per catturare proprio il cannibale amico di Crusoe. Crusoe però non perde tempo e riesce ad imbarcarsi di nascosto sulla nave che lo condurrà a casa. L’equipaggio a bordo è composto a anche da uno scienziato, il dottor Martin (Michael Higgins), studioso di cannibali, intenzionato a portare a Londra il cannibale; Crusoe, però, non essendo d’accordo con la decisione dello scienziato, decide di liberare l’amico senza farsi vedere dai componenti dell’equipaggio. Crusoe lascia così definitivamente l’isola rendendosi conto di quanto siano preziose la libertà e la vita.






    L'uomo e la ragione




    Defoe riesce a cogliere nel suo romanzo, come motivo universale, il problema dell'uomo solo, davanti alla natura e a Dio, nobilitandolo con la ragione che può, secondo i ricordi cristiani o biblici della creazione, dargli il dominio sulle cose.

    Ad esempio decide di costruirsi un tavolo perché

    "senza un tavolo non potevo mettermi né a mangiare né a scrivere, né fare varie altre cose con molto piacere: perciò mi misi al lavoro." E qui devo osservare che poiché la ragione è la sostanza e l'origine della matematica, così squadrando e calcolando ogni cosa con la ragione e giudicandone nel modo più razionale, ogni uomo può col tempo diventare padrone di ogni arte meccanica. Sulla falsariga di Prospero, le osservazioni di Crusoe lo portano ad aprire il libro della natura al quale Galileo Galilei prima e i sensisti dopo attingeranno per scoprire le leggi che reggono l'universo e che quindi lo controllano.

    Ma nell'affrontare la natura, che non sempre gli è favorevole, Robinson comincia a porsi i grossi problemi dell'anima, dell'essere e del non essere, della vanità del mondo e del valore della meditazione e della solitudine, della salvezza e della provvidenza. È un percorso parallelo a quello della sopravvivenza fisica, che cambierà radicalmente Robinson.



    Le trasposizioni cinematografiche



    Dal libro sono state tratte numerose trasposizioni cinematografiche, per la verità non tutte sempre pertinenti e/o aderenti al testo letterario.

    La prima in assoluto fu quella del film Les aventures de Robinson Crusoé, realizzato nel 1902 - ovvero agli albori del cinema - dal regista Georges Méliès.

    Tra le altre versioni realizzate si ricordano qui:

    * Le avventure di Robinson Crusoe diretto da Luis Buñuel (Las aventuras de Robinson Crusoe, Messico-Stati Uniti, 1952);

    Le trasposizioni cinematografiche [modifica]

    Dal libro sono state tratte numerose trasposizioni cinematografiche, per la verità non tutte sempre pertinenti e/o aderenti al testo letterario.

    La prima in assoluto fu quella del film Les aventures de Robinson Crusoé, realizzato nel 1902 - ovvero agli albori del cinema - dal regista Georges Méliès.

    Tra le altre versioni realizzate si ricordano qui



    * Naufragio nel pacifico di Jeff Musso (Italia, 1962)
    * Robinson Crusoe - La storia vera di Caleb Deschanel (Crusoe, Stati Uniti, 1989) che si avvicina di più al romanzo di Michel Tournier che a quello di Defoe.
    * Robinson Crusoe, girato a quattro mani nel 1997 dai cineasti Rod Hardy e George Miller fu immesso nel circuito cinematografico solo tre anni dopo; vede l'attore Pierce Brosnan nella parte dell'eroe defoeiano.




    * Cast Away, girato nel 2000 in USA da Robert Zemeckis, con Tom Hanks come interprete, che ricorda molto da vicino - anche se in versione attualizzata - il personaggio letterario creato da Defoe.




    I fumetti

    Sempre al "Robinson" si è ispirato Walt Disney negli anni quaranta quando realizzò il fumetto Topolino e il selvaggio Giovedì.




    Edited by gheagabry - 17/10/2010, 23:14
     
    Top
    .
  4. gheagabry
     
    .

    User deleted







    image
     
    Top
    .
  5. gheagabry
     
    .

    User deleted






    L'idea di un canale che congiungesse il Mediterraneo con il Mar Rosso non era nuova. Già i faraoni erano riusciti a collegare i due mari sfruttando i bracci del Nilo: un tortuoso corso d'acqua che rimase in funzione per oltre un millennio e mezzo, finchè venne abbandonato alle sabbie del deserto. A riaprirlo per qualche tempo furono in seguito i soldati romani di Traiano, cui successero gli arabi del califfo Ibn el-Khattab nel settimo secolo dopo Cristo. Ma dopo il 1200 la zona venne conquistata dai Mamelucchi turchi, che non si curarono di difendere il canale. Questo rimase nuovamente interrato; e così lo trovarono i tecnici europei che, passata la prima metà dell'Ottocento, tornarono a occuparsi del problema.



    In quell'epoca molti erano convinti che l'impresa fosse irrealizzabile perchè, secondo le stime dei tecnici al seguito di Napoleone, fra il Mediterraneo e il Mar Rosso c'era una differenza di livello di nove metri. Fu facile dimostrare che i due mari erano alla stessa quota.




    Passaggio per l'Oriente
    Per cominciare la gigantesca opera bisognò attendere che si fosse almeno in parte sopita la rivalità tra Francia e Inghilterra, che erano, con la Germania, le maggiori potenze europee. Gli inglesi non volevano il canale e si battevano per una semplice ferrovia; inoltre ritenevano che lo sforzo si sarebbe risolto in un enorme sperpero di denaro, senza alcun successo pratico. Anche i turchi appoggiavano gli inglesi, in parte per ragioni tecniche, in parte perchè non volevano influenze francesi nella zona.




    Ma Ferdinand Lesseps, che aveva iniziato la sua carriera come diplomatico, riuscì a far firmare un accordo. Parigi avrebbe fornito i tecnici, le macchine e i capitali necessari; l'Egitto avrebbe concesso la propria mano d'opera: quei fellah destinati a pagare molte volte con la vita il loro sforzo. I lavori andarono avanti fra tremende difficoltà: per 10 anni i progressi furono limitati. Nel 1865 un'epidemia di colera, portata dai pellegrini della Mecca, contribuì a decimare le file dei lavoratori, tanto che il Governo del Cairo ne sospese il reclutamento forzato. Gli egiziani vennero così rimpiazzati da italiani, slavi, spagnoli, greci, sempre con l'ostilità dichiarata della Gran Bretagna.





    Per ultimare le opere bisognò attendere fino al 1869. In marzo fu abbattuto l'ultimo diaframma di terra e le acque del Mar Rosso si confusero con quelle del Mediterraneo. In novembre, il giorno 17, si ebbe finalmente l'inaugurazione ufficiale. Da Parigi arrivò l'imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III, che non sapeva di dover abdicare appena un anno dopo, in seguito alla rovinosa guerra con la Germania. Al fianco del corteo di cammelli cavalcava un signore in cilindro, montato su un purosangue arabo. Era Lesseps, il trionfatore. Fu scomodato, come si sa, anche il sommo Giuseppe Verdi, che per l'apertura del canale compose l'Aida, rappresentata al Cairo con enorme successo.

    In quel giorno di novembre fu dunque compiuta la più vasta e costosa impresa mai realizzata dall'uomo fino a quell'epoca. Le navi cominciarono a passare, dirigendosi verso l'Oriente.















    La libertà è un treno che corre
    verso paesi senza frontiere.

    La libertà è uno spazio infinito
    senza confini.

    La libertà è camminare su un prato coperto da fiori
    senza essere soppresso dal tempo.

    La libertà è fermarsi a guardare
    i colori dell'arcobaleno
    e affondare lo sguardo nell'azzurro infinito del cielo.

    La libertà è non chiudersi dietro le sbarre del pregiudizio
    ch eti separano dai tuoi simili,

    è non avere lacciche legano il cuore
    e non gli consentono di amare
    chi è diverso di te.

    La libertà è seguire con gli occhi
    un gabbiano che volteggia nel cielo
    felice di essere libero













    E' un po' strano, questo sentimento che ho dentro
    Non sono uno di quelli che riescono a nasconderlo facilmente
    Non ho molto denaro, ma, accidenti, se l'avessi
    comprerei una grande casa dove potremmo vivere entrambi.

    Se fossi uno scultore, ma anche se non lo fossi,
    o uno che prepara pozioni in uno show itinerante
    So che non è molto, ma è il meglio che so fare
    Il mio regalo è la mia canzone e questa è per te.

    E puoi dirlo a tutti, questa è la tua canzone
    Puo darsi che sia piuttosto banale,
    ma ormai è fatta. Spero che non ti dispiaccia,
    spero che non ti dispiaccia quello che ho messo per iscritto
    Come è meravigliosa la vita finchè tu sei al mondo.

    Mi sono seduto sul tetto e ho tolto il muschio con un calcio
    Allora alcuni versi be, mi sono proprio balenati nella mente
    Ma il sole è stato davvero gentile mentre scrivevo questa canzone
    E' per le persone come te che lo tengono acceso.

    E scusami se non ricordo ma è una cosa che mi succede
    lo vedi, ho dimenticato se sono verdi o azzurri
    comunque ciò che conta, quello che voglio davvero dire,
    è che i tuoi sono gli occhi più dolci che io abbia mai visto.

    E puoi dirlo a tutti, questa è la tua canzone
    Puo darsi che sia piuttosto banale, ma ormai è fatta.
    Spero che non ti dispiaccia, spero che non ti dispiaccia
    quello che ho messo per iscritto Come è meravigliosa la vita
    finchè tu sei al mondo.


    .






    COSTUME DISEGNATO DA U. BRUNELLESCHI PER LA PRIMA AL TEATRO DELLA SCALA DELLA TURANDOT ( 1926 )

    image

    .


    LA LOCANDINA DELLA PRIMA


    image

    .

    la trama dell'opera "TURANDOT"



    Tanti anni fa, nel palazzo imperiale di Pechino, vivevano l'Imperatore Altoum e sua figlia Turandot.
    Questa, per vendicare la sua bisnonna che era stata uccisa dal marito, proponeva a tutti i principi che chiedevano la sua mano di risolvere tre enigmi: chi non ci riusciva veniva decapitato.
    Erano già stati uccisi dodici principi.
    Al palazzo imperiale, un giorno, apparve Calaf, un principe ignoto che vista la bellezza della principessa se ne innamorò.
    Proprio lì a palazzo Calaf aveva rincontrato dopo tanti anni suo padre Timur, diventato cieco e molto vecchio e la serva Liù, scomparsi durante la guerra dove avevano perso il trono.
    Nonostante tutti, anche i tre consiglieri Ping, Pang e Pong cercassero di dissuaderlo Calaf decise di risolvere i tre enigmi...e ci riuscì.
    La principessa si rifiutò di sposarlo, così Calaf le propose a sua volta un indovinello: entro l'alba lei doveva scoprire il suo nome.; se ci fosse riuscita lui sarebbe stato decapitato, altrimenti si sarebbero sposati.
    Durante la notte Turandot catturò la schiava Liù e la torturò affinchè potesse svelargli il nome del suo padrone. La giovane per dimostrare l'amore che provava per Calaf si uccise.

    Giunta l'alba Turandot, sconfitta, accettò di sposare Calaf anche perchè si era accorta di esserne innamorata.








    Libertà



    Sui miei quaderni di scolaro

    Sui miei banchi e sugli alberi

    Sulla sabbia e sulla neve

    Io scrivo il tuo nome



    Su tutte le pagine lette

    Su tutte le pagine bianche

    Pietra sangue carta cenere

    Io scrivo il tuo nome



    Sulle dorate immagini

    Sulle armi dei guerrieri

    Sulla corona dei re

    Io scrivo il tuo nome



    Sulla giungla e sul deserto

    Sui nidi sulle ginestre

    Sull'eco della mia infanzia

    Io scrivo il tuo nome



    Sui prodigi della notte

    Sul pane bianco dei giorni

    Sulle stagioni promesse

    Io scrivo il tuo nome



    Su tutti i miei squarci d'azzurro

    Sullo stagno sole disfatto

    Sul lago luna viva

    Io scrivo il tuo nome



    Sui campi sull'orizzonte

    Sulle ali degli uccelli

    Sul mulino delle ombre

    Io scrivo il tuo nome



    Su ogni soffio d'aurora

    Sul mare sulle barche

    Sulla montagna demente

    Io scrivo il tuo nome



    Sulla schiuma delle nuvole

    Sui sudori dell'uragano

    Sulla pioggia fitta e smorta

    Io scrivo il tuo nome





    Sulle forme scintillanti

    Sulle campane dei colori

    Sulla verità fisica

    Io scrivo il tuo nome



    Sui sentieri ridestati

    Sulle strade aperte

    Sulle piazze dilaganti

    Io scrivo il tuo nome



    Sul lume che s'accende

    Sul lume che si spegne

    Sulle mie case raccolte

    Io scrivo il tuo nome



    Sul frutto spaccato in due

    Dello specchio e della mia stanza

    Sul mio letto conchiglia vuota

    Io scrivo il tuo nome



    Sul mio cane goloso e tenero

    Sulle sue orecchie ritte

    Sulla sua zampa maldestra

    Io scrivo il tuo nome



    Sul trampolino della mia porta

    Sugli oggetti di famiglia

    Sull'onda del fuoco benedetto

    Io scrivo il tuo nome



    Su ogni carne consentita

    Sulla fronte dei miei amici

    Su ogni mano che si tende

    Io scrivo il tuo nome



    Sui vetri degli stupori

    Sulle labbra intente

    Al di sopra del silenzio

    Io scrivo il tuo nome



    Su ogni mio infranto rifugio

    Su ogni mio crollato faro

    Sui muri della mia noia

    Io scrivo il tuo nome





    Sull'assenza che non desidera

    Sulla nuda solitudine

    Sui sentieri della morte

    Io scrivo il tuo nome



    Sul rinnovato vigore

    Sullo scomparso pericolo

    Sulla speranza senza ricordo

    Io scrivo il tuo nome



    E per la forza di una parola

    Io ricomincio la mia vita

    Sono nato per conoscerti

    Per nominarti

    Libertà.

    PAUL ELUARD


    image







    SE POTESSI


    Se potessi volare
    sul tuo cuore,
    sarei leggera
    per non farlo stancare,
    sarei aria fresca
    per poterlo rinfrescare,
    sarei amore puro
    per alimentare
    la tua voglia
    di ricominciare.

    Se potessi volare
    sul tuo cuore,
    ti donerei
    i miei infiniti colori,
    per farli brillare
    con nuove luci
    capaci di rapire
    la tua mente.

    Se potessi volare
    sul tuo cuore
    saprei riaccendere
    nuovi giorni, nuova vita,

    Un velo di tristezza
    scende negli occhi,
    ora parlo del mio di cuore.

    Tu ci sei li nel mio di cuore
    e l’amore chiama amore,
    ma il mio volo è libero
    La mia anima
    non la si può trattenere...








    ieri sera l'avevo postata


    ma credo che il suo posto sia qui

    Nessuno può immaginare

    quel che dico quando me ne sto in silenzio

    chi vedo quando chiudo gli occhi

    come vengo sospinta quando vengo sospinta

    cosa cerco quando lascio libere le mie mani.

    Nessuno, nessuno sa

    quando ho fame quando parto

    quando cammino e quando mi perdo,

    e nessuno sa

    che per me andare è ritornare

    e ritornare è indietreggiare,

    che la mia debolezza è una maschera

    e la mia forza è una maschera,

    e che quel che seguirà è una tempesta.

    Credono di sapere

    e io glielo lascio credere

    e avvengo.

    Hanno costruito per me una gabbia affinché la mia libertà

    fosse una loro concessione

    e ringraziassi e obbedissi.

    Ma io sono libera prima e dopo di loro,

    con loro e senza di loro

    sono libera nella vittoria e nella sconfitta.

    La mia prigione è la mia volontà!

    La chiave della prigione è la loro lingua

    ma la loro lingua si avvinghia intorno alle dita del mio desiderio

    e il mio desiderio non riusciranno mai a domare.

    Sono una donna.

    Credono che la mia libertà sia loro proprietà

    e io glielo lascio credere

    e avvengo.

    Joumana Haddad (Poetessa Libanese)












     
    Top
    .
  6. neny64
     
    .

    User deleted


    grazie!!!
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar


    Group
    moderatori
    Posts
    19,944
    Location
    Zagreb(Cro) Altamura(It)

    Status
    Offline
    image grazieeee
     
    Top
    .
  8. vanesa13
     
    .

    User deleted


    GRAZIE
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar


    Group
    moderatori
    Posts
    19,944
    Location
    Zagreb(Cro) Altamura(It)

    Status
    Offline
    image
     
    Top
    .
  10. neny64
     
    .

    User deleted


    bel disegno mamy......
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar


    Group
    moderatori
    Posts
    19,944
    Location
    Zagreb(Cro) Altamura(It)

    Status
    Offline
    image
     
    Top
    .
  12. ringo47
     
    .

    User deleted






    IL SEGRETO DELLA FELICITA’

    Un mercante, una volta, mandò il figlio ad apprendere il segreto della felicità al più saggio di tutti gli uomini. Il ragazzo vagò per quaranta giorni nel deserto, finché giunse ad un meraviglioso castello in cima ad una montagna. Là viveva il Saggio che il ragazzo cercava.

    Invece di trovare un sant’uomo, però, il nostro eroe entrò in una sala dove regnava un’attività frenetica: mercanti che entravano e uscivano, ovunque gruppetti che parlavano, un’orchestrina che suonava dolci melodie. E c’era una tavola imbandita con i più deliziosi piatti di quella regione del mondo. Il Saggio parlava con tutti e il ragazzo dovette attendere due ore prima che arrivasse il suo turno prima di essere ricevuto.

    Il Saggio ascoltò attentamente il motivo della visita, ma disse al ragazzo che in quel momento non aveva tempo per spiegargli il segreto della felicità. Gli suggerì di fare un giro per il palazzo e di tornare dopo due ore.

    Nel frattempo, voglio chiederti un favore, concluse il Saggio, consegnandogli un cucchiaino da tè su cui versò due gocce d’olio. Mentre cammini, porta questo cucchiaino senza versare l’olio.

    Il ragazzo cominciò a scendere e salire le scalinate del palazzo, sempre tenendo gli occhi fissi sul cucchiaino. In capo a due ore, ritornò al cospetto del Saggio.

    Allora, gli domandò questi, hai visto gli arazzi della Persia che si trovano nella mia sala da pranzo? Hai visto i giardini che il Maestro del giardinieri ha impiegato dieci anni a creare? Hai notato le belle pergamene della mia biblioteca?

    Il ragazzo, vergognandosi, confessò di non aver visto niente. La sua unica preoccupazione era stata quella di non versare le gocce d’olio che il Saggio gli aveva affidato.

    Ebbene, allora torna indietro e guarda le meraviglie del mio mondo, disse il Saggio. Non puoi fidarti di un uomo se non conosci la sua casa.

    Tranquillizzato, il ragazzo prese il cucchiaio e di nuovo si mise a passeggiare per il palazzo, questa volta osservando tutte le opere d’arte appese al soffitto e alle pareti. Notò i giardini, le montagne circostanti, la delicatezza dei fiori, la raffinatezza con cui ogni opera d’arte disposta al proprio posto. Di ritorno al cospetto del saggio, riferì particolareggiatamente su tutto quello che aveva visto.

    Ma dove sono le due gocce d’olio che ti ho affidato? Domandò il Saggio.

    Guardando il cucchiaio, il ragazzo si accorse di averle versate.

    “Ebbene, questo è l’unico consiglio che ho da darti – concluse il più Saggio dei saggi – il segreto della felicità consiste nel guardare tutte le meraviglie del mondo senza dimenticare le due gocce d’olio nel cucchiaino”.

    Da “L’Alchimista” di Paulo Coelho
     
    Top
    .
  13. gheagabry
     
    .

    User deleted




    LA COMETA DI HALLEY



    Ben a ragione le comete si possono considerare "gli abitanti" del Sistema Solare più belli e difficili da osservare. Esse seguono sentieri nello spazio diversi da quelli dei pianeti, e il loro aspetto etereo ne ha celato a lungo la vera natura all’indagine umana. Quando, in tempi ancora relativamente recenti, non si conosceva nulla sulle comete, la loro inattesa comparsa era salutata con apprensione dagli uomini. Nell’immaginazione collettiva erano viste come ambasciatrici della Storia: la nascita di Cristo, l’invasione normanna dell’Inghilterra nel 1066, le terribili pestilenze che travagliarono l’Europa, erano annunciate dal silenzioso passaggio di una cometa.


    Anche per gli uomini di scienza le comete rappresentarono a lungo un mistero. Secondo Aristotele, "il maestro di color che sanno", come lo chiama Dante nella Divina Commedia, le comete erano esalazioni della Terra, che venendo in contatto con l’alta atmosfera prendevano fuoco, originando splendide code.

    Questa idea sulla natura delle comete predominò per duemila anni, fin quando Tycho Brahe mise alla prova questa ipotesi. Provò a misurare la parallasse di una cometa passata nel 1585, ossia la sua posizione apparente contro le stelle fisse osservata allo stesso momento da due città distanti. Non riuscendo a misurare alcuna parallasse, dedusse correttamente che la cometa era molto più lontana della luna, dimostrando così che si trattava di un oggetto celeste e non atmosferico, come sosteneva Aristotele.
    Stranamente, la sua scoperta passò sotto silenzio per quasi un secolo, fino all’epoca di Newton e Halley.
    Essi riuscirono a calcolare le traiettorie delle comete nel Sistema Solare.

    Newton mise a punto le tecniche matematiche necessarie, e Halley si accorse della estrema somiglianza dei percorsi di tre comete, apparse nel 1682, 1607 e 1531. Egli capì che non erano affatto tre comete diverse, ma una sola cometa che ripassava ogni 76 anni. Preannunciò il suo ritorno per il 1758, che si verificò puntualmente, solo per rendere omaggio alla memoria del povero Halley, ormai morto da sedici anni. Questa cometa, che a buon diritto è stata chiamata cometa di Halley, torna ancora periodicamente a farci visita, e il suo prossimo passaggio è previsto per il 2062.




    La Cometa di Halley nel suo ultimo passaggio ravvicinato alla Terra, nel 1985-86.
    Foto del 29.12.1985 , ore 18.35 UT. Eseguita con cameta Schmidt Celestron 14", diametro 350mm f 1.7 pellicola FP4, posa 15 minuti - eseguita da P. Valisa e A. Argieri - Osservatorio Astronomico G.V.Schiaparelli.
    La cometa transitava nella costellazione dei Pesci ad una distanza di 165 milioni di Km.
    La scia bianca che apparentemente attraversa il nucleo è stata lasciata da un meteorite che entrava nell'atmosfera. Ovviamente la sovrapposizione è solo prospettica.



    .



    LA LIBERTA’




    La libertà, grande desiderio
    dell’essere umano, sogno che
    sembra irraggiungibile.






    nessuno ce la può regalare
    la libertà.
    essa è una conquista.
    image






    Una gabbia vuota...
    Vuol dire che la libertá é possibile...
    image






    La Libertà che guida il popolo….

    (La Libertà che guida il popolo è un dipinto di Eugène Delacroix, ad olio su tela (260 x 325 cm), quest'opera fu realizzata nel 1830 per ricordare la lotta dei parigini contro la politica reazionista di Carlo X di Francia. Oggi l'opera è conservata al Musée du Louvre di Parigi.)[/color]







    ----------------------------------

    “Sui miei quaderni di scolaro
    Sui miei banchi e sugli alberi
    Sulla sabbia e sulla neve
    Io scrivo il tuo nome

    Su tutte le pagine lette
    Su tutte le pagine bianche
    Pietra sangue carta cenere
    Io scrivo il tuo nome

    Sulle dorate immagini
    Sulle armi dei guerrieri
    Sulla corona dei re
    Io scrivo il tuo nome

    Sulla giungla e sul deserto
    Sui nidi sulle ginestre
    Sull'eco della mia infanzia
    Io scrivo il tuo nome

    Sui prodigi della notte
    Sul pane bianco dei giorni
    Sulle stagioni promesse
    Io scrivo il tuo nome

    Su tutti i miei squarci d'azzurro
    Sullo stagno sole disfatto
    Sul lago luna viva
    Io scrivo il tuo nome

    Sui campi sull'orizzonte
    Sulle ali degli uccelli
    Sul mulino delle ombre
    Io scrivo il tuo nome

    Su ogni soffio d'aurora
    Sul mare sulle barche
    Sulla montagna demente
    Io scrivo il tuo nome

    Sulla schiuma delle nuvole
    Sui sudori dell'uragano
    Sulla pioggia fitta e smorta
    Io scrivo il tuo nome

    Sulle forme scintillanti
    Sulle campane dei colori
    Sulla verità fisica
    Io scrivo il tuo nome

    Sui sentieri ridestati
    Sulle strade aperte
    Sulle piazze dilaganti
    Io scrivo il tuo nome

    Sul lume che s'accende
    Sul lume che si spegne
    Sulle mie case raccolte
    Io scrivo il tuo nome

    Sul frutto spaccato in due
    Dello specchio e della mia stanza
    Sul mio letto conchiglia vuota
    Io scrivo il tuo nome

    Sul mio cane goloso e tenero
    Sulle sue orecchie ritte
    Sulla sua zampa maldestra
    Io scrivo il tuo nome

    Sul trampolino della mia porta
    Sugli oggetti di famiglia
    Sull'onda del fuoco benedetto
    Io scrivo il tuo nome

    Su ogni carne consentita
    Sulla fronte dei miei amici
    Su ogni mano che si tende
    Io scrivo il tuo nome

    Sui vetri degli stupori
    Sulle labbra intente
    Al di sopra del silenzio
    Io scrivo il tuo nome

    Su ogni mio infranto rifugio
    Su ogni mio crollato faro
    Sui muri della mia noia
    Io scrivo il tuo nome

    Sull'assenza che non desidera
    Sulla nuda solitudine
    Sui sentieri della morte
    Io scrivo il tuo nome

    Sul rinnovato vigore
    Sullo scomparso pericolo
    Sulla speranza senza ricordo
    Io scrivo il tuo nome

    E per la forza di una parola
    Io ricomincio la mia vita
    Sono nato per conoscerti
    Per nominarti
    Libertà.”


    (Paul Eluard, 1942)













    Libertà

    Mi ha preso per mano
    la libertà,
    mi ha condotto lontano,
    ove non ci sono confini.
    Ho esplorato cieli infiniti e immensi
    senza spazio, senza tempo.
    Voli tra nuvole e correnti.
    Libertà, grande desiderio
    dellessere umano, sogno che
    sembra irraggiungibile.
    Libertà. Parola
    di grande significato,
    ma a volte rimane solo quello.
    Libertà di essere se stessi,
    vivere senza condizioni
    nel rispetto del Sé.
    Nessuno ce la pu regalare
    la libertà.
    Essa è una conquista.
    Sogno che diventa realtà
    nel momento in cui ognuno
    la trova dentro la sua anima.
    Una strada non facile da perseguire,
    ma strada piena di meraviglie.
    Ce la possono togliere
    solo apparentemente
    la libertà, se noi saremo
    noi stessi nel centro del
    nostro essere, ove
    mai nessuno potrà
    invadere la nostra intimità.


    Giovanna Nigris
     
    Top
    .
  14. tappi
     
    .

    User deleted


    GRAZIE
     
    Top
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    moderatori
    Posts
    43,236

    Status
    Offline
    grazie
     
    Top
    .
59 replies since 9/10/2010, 12:43   6920 views
  Share  
.