Magnifico Delirio è il quarto album di inediti di studio della cantante pop rock veneta Donatella Rettore, pubblicato nel 1980, su etichetta Ariston.
Il Disco
L'album, il secondo inciso per la casa discografica, è anche il secondo della trilogia di long playing, realizzata, sempre con la Ariston, nel triennio 1979-1981, apertasi con Brivido Divino, l'anno precedente (contenente il primo grande successo italiano di Rettore, Splendido splendente), che si concluderà l'anno successivo, con Estasi Clamorosa, il suo lavoro più famoso (con il singolo Donatella, che vincerà il Festivalbar, nel 1981, senza incontrare ostacoli). Nell'estate del 1980, infatti, il brano di punta del quarto 33 giri, la canzone a doppio senso intitolata Kobra, da molti considerata scandalosa, viene pubblicata come 45 giri. Nonostante l'iniziale ondata di proteste, che non riusciranno ad ottenere nient'altro che l'omissione del verso conclusivo ('Quando amo', assente, peraltro, soltanto dalla riproduzione scritta del testo nella busta interna dell'album), Kobra, grazie a un ritmo trascinante, vince il Festivalbar per la categoria donne, ma nella graduatoria generale, si classifica a pari merito con Olympic Games, del cantante italo-spagnolo Miguel Bosè, primo tra gli uomini (anche se il singolo di Rettore spopolerà poi nelle vendite, lasciando di parecchio indietro il collega). Realizzato nel periodo d'oro dell'artista e ristampato su compact disc nel 2001, dalla BMG/Ricordi (che, a grande richiesta dei fans, decide di riproporre, in formato digitale, tutti i lavori incisi da Donatella per la Ariston Records, nel periodo 1979-1982), l'album viene inserito dalla major nella serie intitolata «Gli indimenticabili», di cui fa, a ragione, parte integrante, se non altro per il ruolo fondamentale svolto all'interno della discografia di Rettore. Oltre Kobra, classico intramontabile, che nel 2007 è stato addirittura inserito tra le 50 Canzonissime-Fenomeno di sempre, nel programma TV condotto da Carlo Conti (graduatoria in cui è rientrata anche Splendido splendente, ironico inno ante litteram alla chirurgia estetica, oggi sigla della versione italiana di un programma di MTV), il lavoro del 1980, che comprende 9 brani, contiene anche altri pezzi piuttosto validi, quasi tutti altrettanto conosciuti, come Delirio (lato B del 45 giri Kobra), con l'eccezionale presenza della voce di un tenore, e Le mani (una delle prime canzoni del disco ad essere ristampata in CD), con una caratteristica linea di basso che, a tratti, sembra quasi riprodurre la voce umana. Una menzione particolare meritano, però, la terza e l'ultima traccia del lato A, rispettivamente, la chiacchierata Benvenuto (che, pur non essendo mai uscita come singolo, verrà inclusa, non a caso, anche sulla prima raccolta della cantante, Super-rock Rettore - Le sue più belle canzoni) e il gioiellino cinematografico Stregoneria. Benvenuto è stata, infatti, al centro di una vivace polemica - che forse non ha toccato così da vicino neanche la scandalosa Kobra - per via, oltre che del titolo, delle ripetute allusioni nel testo e, soprattutto, per un paio di versi incriminati ('Benvenuto in gola e nel palato'), occasionalmente censurati, che portarono, temporaneamente, a una versione alternativa, oggi introvabile. Stregoneria, forse il vero capolavoro del long playing, di cui Rettore si è sempre proclamata molto orgogliosa, definendola, già all'epoca, in un'intervista rilasciata al settimanale TV Sorrisi e Canzoni, come «la sceneggiatura essenziale di un film dell'orrore», si inserisce, invece, in quel filone di brani rettoriani che rielaborano, in modo del tutto originale, il moderno progressive, sotto-genere, qui appena abbozzato, che, all'interno della discografia dell'artista, raggiungerà la perfezione con Oblio, nel 1982 (inclusa su Kamikaze rock'n'roll suicide), passando per l'ulteriore sperimentazione tentata con Meteora (inserita su Estasi Clamorosa, del 1981), in cui le parti lente e quelle più movimentate non presentano ancora quella fluidità che arriverà soltanto l'anno successivo nel concept album nipponico. Nonostante vengano solitamente considerati brani minori, anche le altre tracce, Gaio, Leonessa, Magnifica e Il granchio, sono impeccabili, sia per le musiche, tutte ideate dall'allora compagno di vita (oggi marito) Claudio Rego, che in questo album supera se stesso, rivelandosi un collaboratore versatile, ma soprattutto un eccellente polistrumentista (basta dare un'occhiata distratta ai Credits), che per i testi, criptici e cristallini al tempo stesso, la cui consueta dose di ironia, più o meno estesa, a seconda dei casi, non perde però di vista tematiche meno leggere (come l'omosessualità, l'artificialità, il rapporto rovesciato tra i due sessi), senza però mai appesantirle. Un'ultima particolare menzione va riservata al pezzo che chiude il lavoro su una nota di pessimistica ineluttabilità, Il granchio, impreziosito dalla partecipazione di un coro di bambini, I Piccoli Cantori, diretto da Niny Comolli, che non è che il fiore all'occhiello di un album musicalmente ineccepibile, a cui collaborano, tra gli altri, anche Ivano Fossati, celebre autore e cantante, qui discretamente defilato tra i coristi, nonché un giovane Tullio De Piscopo, che si esibisce, oltre che alle classiche percussioni e alla tradizionale batteria, anche al meno usuale rototom e all'indubbiamente insolito strumento musicale che prende l'esotico nome di tumbe.
Copertina
È con questo disco che Rettore crea la sua copertina più inquietante e ricordata dai fans, in cui è ritratta come una ruggente leonessa, con una pettinatura "alla moda", almeno per quegli anni. Come per il precedente Lp, ritroviamo sul retro del disco la solita "frase pazza" che contraddistingue la trilogia da tutti gli altri lavori dell'artista: «I denti riprodotti nella foto di copertina sono della tigre "Zorah" del circo americano "Ringling Barnum" fotografati nell'attimo del ruggito per fame.»
Kobra Il kobra non e' un serpente ma un pensiero frequente che diventa indecente quando vedo te quando vedo te quando vedo te quando vedo te il kobra non e' una biscia ma un vapore che striscia con la traccia che lascia dove passi tu dove passi tu dove passi tu dove passi tu il kobra col sale se lo mangi fa male perche' non si usa cosi' il kobra ha un blasone di pietra e di ottone e' un nobile servo che vive in prigione na na na na na na na na na na na na na na na na na na na na na na na na na na na na ye ye ye ye il kobra si snoda si gira m'inchioda mi chiude la bocca mi stringe e mi tocca wow wow il kobra ah wow wow il kobra ah il kobra non e' un vampiro ma una lama un sospiro che diventa un impero quando vedo te quando vedo te quando vedo te quando vedo te il kobra non e' un pitone ma un gustoso boccone che diventa canzone dove passi tu dove passi tu dove passi tu dove passi tu il kobra col sale se lo mangi fa male perche' non si usa cosi' il kobra ha un blasone di pietra e di ottone e' un nobile servo che vive in prigione na na na na na na na na na na na na na na na na na na na na na na na na na na na na ye ye ye ye il kobra si snoda si gira m'inchioda mi chiude la bocca mi stringe e mi tocca wow wow il kobra ah wow wow il kobra ah il kobra non e' un serpente ma un pensiero frequente che diventa indecente quando vedo te quando vedo te quando vedo te quando vedo te quando amo ta ta ra ra ta ta ta ra ra ta na na na na na na na na na na na na na na na na na na ye ye ye ye ye ye ye ye.
Estasi Clamorosa è il quinto album di inediti di studio della cantante pop rock italiana Donatella Rettore, pubblicato nel 1981, su etichetta Ariston, e ristampato in digitale (CD), nel 2002, dalla BMG/Ricordi.
Il disco
Il lavoro, considerato il migliore tra tutti i long playing realizzati da Rettore nel corso della sua lunga carriera, è stato anche quello più venduto, ottenendo il disco d'oro. Un altro riconoscimento ufficiale è venuto dal brano intitolato con il suo nome di battesimo, Donatella (pubblicato sul lato A dell'unico singolo estratto dall'album, con Clamoroso sul lato B), che nell'estate di quello stesso anno si aggiudica la vittoria assoluta al Festivalbar, sfuggita per un soffio l'anno precedente, quando Kobra, pur trionfando nelle vendite e per la categoria donne, non era andata oltre il pari merito con Olympic Games, l'inno alle Olimpiadi scritto da Toto Cutugno e interpretato da Miguel Bosé.
Al 33 giri collaborano, tra gli altri, Tullio De Piscopo alla batteria e alle percussioni, con l'illustre presenza ai cori del cantautore Ivano Fossati, nonché Kim e Truz, due membri dei Kim & The Cadillacs, la band che, per un certo periodo, ha riportato in auge in Italia l'ormai dimenticato genere del twist. Oltre alla hit Donatella, altre due canzoni sono subito da segnalare, tra le più famose e amate nel repertorio dell'artista di Castelfranco Veneto, entrambe appartenenti al genere della ballata romantica: Estasi, da cui l'album prende la prima metà del suo titolo, e Remember, un pezzo scritto in esclusiva per Rettore da Elton John.
La prima delle due ballad è stata re-interpretata in ClonAzioni - Tutti pazzi per Rettore, il tributo a lei dedicato nel 2002, che ne contiene due differenti versioni: la prima, più fedele all'originale, è stata realizzata da Andy, ex del duo dei Bluvertigo; la seconda consiste invece in una rivisitazione vocale, piuttosto libera, ad opera della Polifonica S. Cecilia di Sassari, intitolata Dona eis recta - Estasi (il tributo include anche la cover di Donatella, cantata da Modho). La canzone presenta uno dei versi più belli mai scritti da Rettore:
« Estasi è dormire... Con le braccia distese... Come Gesù a cui la morte sorrise... È sentirsi senza niente e stare bene, troppo bene! »
(Estasi, 1981)
Quanto a Remember, si tratta della prima (e forse della più famosa) di tre tracce inedite, scritte per Donatella da Elton John e dagli autori di quest'ultimo, a cui seguiranno This time (contenuta sulla prima raccolta di successi Super-rock Rettore - Le sue più belle canzoni), estratta anche come singolo), nel 1982, e Sweetheart on parade (la meno conosciuta, di cui venne realizzato un 45 giri promozionale soltanto per i juke box, con Rodeo, sempre da Far West del 1983, sull'altro lato), posta in chiusura dello sfortunato LP del 1983, Far West.
Oltre a Remember, l'album del 1981 contiene anche un altro brano in lingua inglese, Gotta go, il cui testo in italiano, scritto da Rettore (la versione italiana s'intitolava Gola giù-liva, che resta come sotto-titolo della stesura finale), è stato tradotto da Susan Duncan-Smith, mentre la musica è del fedele compagno di vita e di lavoro, Claudio Rego, che, assieme alla cantante, firma tutti i pezzi del disco (tranne, ovviamente, Remember).
Le 11 tracce che compongono il 33 giri sono tutte più o meno conosciute dal grande pubblico (non bisogna dimenticare che l'album ha ricevuto il disco d'oro per le vendite) ma, come sempre accade, anche nel migliore dei lavori, ci sono alcuni brani che hanno lasciato il segno più di altri. È sicuramente il caso del pezzo di apertura, intitolato Diva, una delle canzoni più intense di Rettore, sia per la musica che per il testo. Quanto a quest'ultimo, sono circolate le voci più svariate che, di volta in volta, indicavano questo o quell'altro nome di cantante italiana a cui Diva sarebbe stata indirizzata (tra i nomi più ricorrenti, quelli di Anna Oxa, all'epoca astro nascente, e di Loredana Berté, da cui Rettore era stata da poco querelata, per aver diffamato la cantante calabrese.
Una menzione a parte merita senza dubbio il brano Mamma, collocato nella parte iniziale del lavoro, una delle canzoni più amate dai fans, il cui testo, un po' sospeso tra l'autobiografico e la finzione letteraria, è forse meglio definibile proprio come una piccola «autobiografia romanzata». Il pezzo esplora infatti il rapporto critico tra una madre e una figlia, con la prima che esprime il timore di perdere la sua bambina e la esorta a non cambiare mai, mentre la seconda si trova invece a vivere la fase tipica della ribellione e del rifiuto a priori di qualsiasi cosa, come è chiaro dai versi
« Ma ancora Dio, non ne posso più! Ancora il cielo e i suoi fulmini giusti... O mamma, fammi largo, mammà. Lascia a me il mio sesso, i miei gioielli, i miei gusti! »
(Mamma, 1981)
La traccia doveva far parte del tributo del 2002, ma è stata poi scartata durante la fase di selezione dei brani e di scelta degli artisti (tra gli esclusi, anche la giovane Zenima).
Completano la tracklisting Il filo della notte, una specie di sequel-horror, meno riuscito, della precedente Stregoneria, Clamoroso, lato B del boom Donatella, e tre brani fortemente autobiografici, Curiosa, Verrò e Meteora, di cui gli ultimi due particolarmente illuminati. Verrò sembra, per certi versi, proseguire il discorso iniziato, l'anno prima, con la ruggente Leonessa, mentre Meteora pare trovare il suo punto d'arrivo nell'unico vero lato B inedito di Rettore, Dea, retro di Amore stella, del 1986, mai inserito in nessun album. Solo nel 2006 fu introdotto nella bellissima raccolta Magnifica, assieme ad altri inediti mai apparsi prima su cd (M'è scoppiata la testa, Lailolà).
Entrambi i pezzi trattano il tema della fama e della popolarità, da due diversi punti di vista, a seconda dei periodi a cui risale la stesura di ciascuno. Così, mentre in Dea l'artista, ormai consapevole del declino a cui sta andando incontro, effettua una lucida auto-analisi del cammino fino ad allora percorso, mettendo in luce la stanchezza provocata dal dover mettere in scena, ogni sera, un personaggio da cui si sente ormai quasi intrappolata, in Meteora racconta, invece, le sue paure più intime, legate alla notorietà faticosamente conquistata, sempre a un passo dal dimenticatoio in cui tutti gli artisti all'apice del successo temono di finire.
« Chissà se durerò nel cielo fra le stelle... Se non sono una striscia che taglia l'orizzonte... O solo un goccio di vita nella volta lucente, io non lo so (...) Io sono bionda come mi vuole la storia... »
(Meteora, 1981)
Il testo, accompagnato da un'ironia tipica che, mai come in questo caso, si rivela del tutto appropriata, è sostenuto da una base musicale altrettanto adatta che, portando avanti il discorso del sotto-genere progressive (aperto con la citata Stregoneria, da Magnifico Delirio, del 1980, e portato a compimento con Oblio, su Kamikaze rock'n'roll suicide, del 1982), riesce a sorreggere il tema affrontato, con i mezzi musicali più consoni, in un'alternanza tra parti lente e parti più movimentate, ciascuna a rappresentare i sentimenti contrastanti di cui si parla nelle lyrics.
La copertina
Particolarmente elaborata la copertina, una delle migliori mai realizzate per un disco di Donatella Rettore, su cui compare una foto tratta da un servizio fotografico passato alla storia, così come le relative note di copertina, che, descrivendo la situazione, riportano la seguente frase: «Ringraziamo l'equipe Deligio-Tarallo per essere riuscita a realizzare il servizio fotografico a tempo di record prima che le sostanze argentee cosparse sul corpo di Rettore potessero provocare una inevitabile e pericolosa intossicazione»! Tracce
Tutti i brani di Rettore/Rego, tranne Remember di Elton John e Bernie Taupin