DONATELLA RETTORE

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  1. tomiva57
     
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    farwest




    Far West (album)



    Da Wikipedia



    Far West è il settimo album di inediti di studio della cantante pop rock veneta Donatella Rettore, pubblicato nel 1983, il primo di due 33 giri realizzati per la casa discografica CGD, con la quale chiuderà i rapporti dopo l'uscita di "Danceteria", LP del 1985. I rapporti con la CGD iniziarono nel novembre 1982 quando si diffusero voci, allora infondante, di un'imminente chiusura della Ariston, la casa discografica che l'aveva resa famosa pubblicando tutti i suoi successi dal 1978 al settembre 1982. La CGD ha sempre puntato a modificare l'immagine dell'artista ritenuta ormai usurata cercando di eliminare l'utilizzo del look e propondendo testi non più trasgressivi, ma romantici. In un primo momento, con il successo "Io ho te" gli eventi sembrano dare ragione a Rettore, contraria al cambiamento, successivamente le vendite ritenute scarse di Farwest faranno accelerare lo scontro con la casa discografica che culminerà nel mancato rinnovo del contratto nel 1986. Il confronto tra Rettore e i vertici raggiunge il culmine nel febbraio 1984 con il rifiuto di Rettore a partecipare al Festival di Sanremo e alla mancata pubblicazione dell'album "Cleopatra". Il singolo successivo, Amore stella, del 1986 (con l'inedita Dea sul lato B, unico brano di Rettore mai incluso su nessuno dei suoi long playing), presentato al Festival di Sanremo del 1986, uscirà infatti per l'etichetta Ricordi.

    Il disco

    L'album del 1983 esce in autunno inoltrato, anticipato dal 45 giri estivo intitolato Io ho te, splendida ballata romantica, uno dei capolavori massimi dell'artista, promossa nel corso del Festivalbar di quell'anno. Per la terza volta consecutiva Rettore inserirà nel disco un brano scritto per lei da Elton John "Sweetheart on parade". Il lavoro nella sua totalità doveva fare da colonna sonora all'omonimo musical, ma il progetto non ha mai visto la luce. Probabilmente, questo è uno dei motivi per cui il 33 giri, privo dell'aspetto visivo, quanto mai necessario, nel racconto di una storia tipicamente western, come quella qui presentata, tra cow-boys, indiani e cantanti da saloon, non è riuscito a soddisfare le aspettative, e dopo aver risalito assai rapidamente la classifica delle vendite, è ridisceso altrettanto velocemente.

    Come "Danceteria" (il secondo e ultimo album inciso per la CGD, nel 1985) e l'omonimo "Donatella Rettore" (suo secondo album in assoluto, pubblicato nel 1977), l'LP di Rettore del 1983 non è mai stato ristampato in formato compact disc nella sua totalità. Per quanto riguarda i brani Io ho te e Il ponte dei sospiri, sono disponibili delle versioni alternative rispettivamente in "Concert/Il concerto" del 1996, e sul CD singolo Lupi del 2002 (quest'ultimo, peraltro, in edizione limitatissima, allegata a una rivista, praticamente introvabile). Il ponte dei sospiri si può riascoltare anche in una cover del tributo "ClonAzioni - Tutti pazzi per Rettore", nella re-interpretazione di Enrico Sognato.

    Curiosamente, l'edizione in vinile e quella in cassetta dell'album, pur composte entrambe dagli stessi 9 brani, li presentano in ordine diverso, con tre costanti: in tutti e due i casi, il lato 1 è aperto da Rodeo e chiuso da Can can, mentre il disco finisce sempre con la ballata Sweetheart on parade, ultimo brano del lato 2, nonché pezzo che chiude la trilogia di inediti in inglese (composti da Elton John e dal suo entourage, esclusivamente per Rettore), apertasi con Remember, nel 1981, e continuata con This time, nel 1982.

    La polemica con la CGD e il tentativo di rilancio dell'album

    Sia il concept album che il meno tematico, ma omogeneo Danceteria sono stati realizzati da Donatella, come accennato, durante il periodo in cui era sotto contratto con la CGD, tra 1983 e 1985. Accusati dalla cantante di non aver promosso adeguatamente i suoi lavori, i responsabili della casa discografica, tempo dopo, insoddisfatti anch'essi delle scarse vendite di entrambi gli LP, hanno fatto uscire, per la nota serie economica «MusicA», disponibile in vinile e in musicassetta, una compilation, semplicemente intitolata "Rettore", contenente, sulla prima facciata, 6 brani tratti dall'album del 1983 - mancano soltanto Vera, Can can e Ranch (Lola Pink), lato B del 45 giri Io ho te - e, sulla seconda facciata, ben 7 da "Danceteria" (solo 2 i pezzi omessi, tra cui quello che contiene il titolo del disco!), per cercare di recuperare un po' sulle deludenti vendite, ovviando anche al problema della difficile reperibilità dei due long playing, diventati introvabili già poco tempo dopo essere stati pubblicati.

    Tuttavia, oltre a non risolvere la questione (tutt'ora aperta), della mancanza di un'edizione digitale dei due 33 giri, anche la raccolta stessa è diventata, già all'epoca, molto rara e, dunque, praticamente inutile allo scopo di tramandare la sottovalutata colonna sonora dell'omonimo musical mai realizzato, che avrebbe dovuto avere come protagonista "una zingara in un accampamento indiano": sono parole del patron storico del Festivalbar, Vittorio Salvetti, che così salutava, durante la finale del 1983, all'Arena di Verona, l'interprete di Io ho te, visibilmente commossa dall'affettuoso abbraccio di un pubblico particolarmente caloroso (non bisogna dimenticare che Donatella è nata a Castelfranco Veneto), dopo l'esecuzione del brano in questione.

    Nel 2005, comunque, venne finalmente editata dalla Warner Stategic una compilation su CD intitolata "Le più belle canzoni di Rettore", nella quale trovarono posto ben 7 tracce dell'album - sono escluse la title-track Far West e il lato B del singolo Io ho te, intitolato Ranch (Lola Pink) - assieme ad altre 4 tracce prese da "Danceteria" del 1985 e ad un duetto con Caterina Caselli, Little Drummer Boy del 1987. Il titolo è fuorviante e alquanto generico, perché si tratta in realtà di una raccolta contenente canzoni tratte dal periodo 1983-1985, durante il quale Rettore era sotto contratto con la CGD, poi acquistata dalla major Warner, che dispone quindi soltanto di questo materiale relativo all'artista veneta, composto durante quello che viene all'unanimità definito come «il periodo della crisi».

    Limiti e punti di forza del lavoro

    Oltre al fatto di costituire la colonna sonora di un musical mai realizzato, un altro dei limiti dell'album contenente la splendida ballad estiva, che ne rappresenta, allo stesso tempo, anche il suo punto di forza, consiste forse nella mancanza di un piccolo glossario (come già in "Kamikaze rock'n'roll suicide", il concept nipponico del 1982), che, vista l'indubbia familiarità del pubblico italiano con l'argomento in generale - soprattutto grazie ai film di John Wayne, ma anche ad altre fiction dell'epoca, quali "La grande vallata" - più che singole parole, spieghi magari meglio alcuni concetti e nomi propri, appartenenti al mondo dei cow-boys e degli indiani. Dell'idea che doveva essere alla base del perduto musical, oltre alla citazione di Salvetti durante il Festivalbar, resta una traccia minima nella copertina dell'album e nel gadget di turno, stavolta rappresentato da un semplice poster (che riprende, in grande, la foto di copertina), come di consueto allegato al disco, la cui scarna didascalia, menzionando i protagonisti del cast, riporta: «Rettore nella parte dell'eroina inseguita, Fearle Stuart nella parte del difensore, Mick Brill e Claudio Rego nella parte dei brutti ceffi». Una storia come tante, insomma.

    È vero che, sul retro di copertina, si fa un fugace riferimento a Louis L'Amour, che viene definito «prolifico e fortunato autore di decine di best-sellers western», ma, se tutti, senza dubbio, grazie alla popolare storia di Tom Sawyer e del suo compagno di avventure Huckleberry Finn, conoscono il Mississippi, altri nomi rimangono avvolti un impenetrabile velo di fastidioso mistero: chi sono, per esempio, Laramie e Lola Pink? Di quest'ultima, è Rettore stessa a fornirci un breve profilo, apparentemente esauriente, ma che, in ultima analisi, lascia dei dubbi se si tratti di un personaggio reale o fittizio, che l'artista identifica comunque con la sua «cantante del saloon» (dall'omonima ballad, La cantante del saloon, una delle tracce più intense dell'intero lavoro).

    Così scrive l'autrice in proposito:

    « "In ognuno di noi c'è un cow-boy", dice Louis L'Amour, prolifico e fortunato autore di decine di best-seller western. Anch'io, oggi, sono un cow-boy e vivo per la sfida, e sfidarsi, essere sfidato, sfidare è un'emozione insostituibile. Questo Far West è più del suo stesso mito: non è contro gli indiani, non è contro la legge, non contro i fuorilegge; non parlo di ieri, questo è un Far West di domani. Anche dentro di te c'è un cow-boy? Sfidati, sfidali, sfidami... e amami...!
    La cantante del saloon oppure, a scelta, Lola Pink »


    (Donatella Rettore, dall'album Far West, 1983)

    Oggi, noi sappiamo chi è la fittizia Lola Pink, ma non è comunque detto che tutti sappiano invece chi è lo storico generale Custer. D'altronde, è ancora Rettore, l'autrice stessa di questa confusione, a fornirci una chiave di lettura, per interpretare il tutto con maggiore chiarezza, nella citazione di cui sopra, in particolare nella frase «Questo Far West è più del suo stesso mito»: partendo da questa interpretazione, infatti, non ha più importanza sapere con esattezza chi sia la dubbia Lola Pink, la misteriosa Laramie o il famoso Custer, oppure chi siano i vari incerti "Gatto Selvaggio" e "Sole Che Scotta", non meglio identificati indiani di turno, che rappresentano però un valore ben preciso, un'idea ben definita, perché il lavoro trova la sua giustificazione proprio al suo interno («non parlo di ieri, questo è un Far West di domani», scrive la cantante, anzi «la cantante del saloon», calandosi direttamente dentro all'opera), dove i simboli si risistemano, come tessere di un mosaico raffigurante una prospettiva, in rimandi elastici, meno ancorati al significato storico, e più orientati verso metafore contingenti e attuali, legate le une alle altre.

    Ecco perché quello che è il limite dell'album diventa anche il suo punto di forza: solo così, quello che si è perso con la mancanza dell'elemento visivo, costituito dalle scenografie del musical mai realizzato, si è potuto, in parte, recuperare, investendo di valore simbolico intrinseco degli elementi compiuti, che non necessitano così di rimandi esterni; anche se, purtroppo, tutto questo sforzo non è è comunque bastato, perché, dopo il grande successo del 45 giri Io ho te (forse il momento più alto mai raggiunto da Donatella Rettore, dal punto di vista musicale, in particolare, e artistico, in generale, al livello di sound e innovazione), il long playing non riesce a vendere come i precedenti - tra l'altro, il 33 giri esce molto in ritardo rispetto al singolo, quando gli echi del suo successo si sono ormai spenti - dando ufficialmente inizio al periodo di crisi dell'artista veneta, che da questo momento entrerà in un tunnel più o meno lungo e oscuro, dal quale non riuscirà ad uscire del tutto prima di un decennio (Di notte specialmente, al Festival di Sanremo 1994, e l'album Incantesimi notturni segnano la sua, seppur momentanea, rinascita, a metà degli anni novanta).


    Tracce

    Tutti i brani di Rettore/Rego, tranne Sweetheart on parade di Gary Osborne/Elton John.

    Edizione su vinile (LP)

    Lato A

    1. Rodeo - 3:56
    2. Far West - 4:00
    3. La cantante del saloon - 4:26
    4. Ranch (Lola Pink) - 3:30
    5. Can can - 3:22

    Lato B

    1. Il ponte dei sospiri - 3:45
    2. Io ho te - 4:30
    3. Vera - 4:30
    4. Sweetheart on parade - 3:58





    Rodeo





    Far West






    La cantante del saloon



    Edited by tomiva57 - 27/9/2012, 19:17
     
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