DINOSAURI...e ANIMALI PREISTORICI

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  1. gheagabry1
     
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    “Tra gli addetti ai lavori lo chiamavamo ‘orso-lontra-gatto’”

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    Uno dei più antichi parenti dell’orso assomigliava più a un procione che a un grizzly ed era solito cibarsi di lumache, rompendone il guscio con i denti. Denominato Eoarctos vorax dai paleontologi, questo mammifero fossile aggiunge un tassello alla storia evolutiva del gruppo che comprende moffette, procioni, orsi e anche foche, comparsi sul pianeta circa 32 milioni di anni fa, nel pieno dell’era dei mammiferi.

    Sono stati necessari decenni di studi e ricerche per mettere insieme i pezzi e ricostruire l’identità dell’Eoarctos. Le spedizioni sul sito fossilifero di Fitterer Ranch nel Dakota del Nord iniziarono a portare alla luce frammenti di strane mandibole di una specie di mammifero carnivoro già negli anni ’40. Ogni volta che tornavano sul posto, i paleontologi speravano di trovare nell’antica formazione rocciosa qualcosa di più dell’animale. Poi, nel 1982, una squadra guidata dal paleontologo Robert Emry finalmente trovò uno scheletro quasi completo dello strano piccolo carnivoro.

    Al tempo, Emry e il paleontologo Richard Tedford, esperto di carnivori fossili, avevano tentato di descrivere lo scheletro. L’animale sembrava appartenere agli arctoidi, un ampio gruppo di mammiferi più strettamente imparentati ai cani che ai gatti.

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    L’immagine finalmente ricostruita ci mostra un animale diverso da tutti i mammiferi viventi. È il più antico tra questi che si nutriva di animali a guscio di cui si abbia notizia, aveva le dimensioni di un procione e artigli da gatto che, probabilmente, gli servivano per arrampicarsi sugli alberi delle antiche zone umide in cui viveva.

    Il paleontologo ricorda che l’Eoarctos aveva le proporzioni di un animale che si arrampica, piuttosto che correre. Questo carnivoro probabilmente si nutriva a terra, ma poteva rapidamente salire su un albero in caso di pericolo. Infatti, le proporzioni di questo mammifero assomigliano a quelle di un arctoide vivente: il procione, quindi è possibile che l’Eoarctos avesse un comportamento similare. Ma non tutte le caratteristiche dell’Eoarctos sono familiari: le mandibole dell’animale, ad esempio, rappresentano un enigma per gli scienziati.

    La mascella inferiore dello scheletro meglio conservato di Eoarctos è danneggiata: durante la vita dell’animale deve essere successo qualcosa che ha causato la perdita di diversi denti anteriori. E non si tratta di un caso isolato: altre mandibole dello stesso animale mostrano il medesimo tipo di danneggiamento, indicando che probabilmente facevano qualcosa che portava alla rottura dei denti anteriori e all’usura dei molari. La causa deve essere riconducibile a qualcosa che gli Eoarctos mangiavano.

    Secondo il paleontologo, “è possibile che stiamo osservando un’istantanea dell’evoluzione” che vede gli esemplari di Eoarctos con denti più resistenti probabilmente vivere più a lungo e subire meno infezioni. Se l’Eoarctos abbia dato o meno origine a una specie discendente con mandibole e denti più forti non è ancora noto, ma è possibile che da un momento all’altro venga trovato un fossile che lo dimostri.


    tratto da https://www.nationalgeographic.it/lo-stran...so-lontra-gatto?
     
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