Marche ... Parte 1^

IL MONTE TITANO..SAN MARINO..URBINO..PESARO E INFINE..GIUNGIAMO A FANO ...

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  1. tomiva57
     
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    Carpegna

    è un comune italiano di 1.673 abitanti della provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche. Il toponimo deriva dal latino Carpineam, ovvero "foresta di carpini". Il Carpino è infatti un albero molto diffuso nei boschi di Carpegna. Carpegna è il nome anche di una montagna (il Monte Carpegna), di un territorio (la Carpegna) e di un’antica dinastia (i conti, dal 1685 principi di Carpegna), che condivide la stessa origine dei conti di Montefeltro e dei duchi di Urbino. La località è famosa anche per il suo tipico prosciutto di Carpegna.

    Una leggenda riportata dal Valli racconta che un Armileone Carpegna nel 466 riceve in dono, per i servigi prestati ad Odoacre, il dominio sul monte che prenderà il suo nome. Nel 962 un conte Ulderico di Carpegna, suo presunto discendente, riceve dall'imperatore Ottone la conferma sulle terre di dominio e di altri feudi in Montefeltro e Romagna che ne legittima il titolo di feudo imperiale (documento poi rivelatosi falso). Le giurisdizioni dei conti di Carpegna, situate tra il Montefeltro, la Massa Trabaria e l'alta Valtiberina, a cavallo della dorsale appenninica tra Umbria, Toscana, Marche e Romagna, arrivarono nel medioevo a comprendere alcune decine di castelli. In età moderna erano costituite da otto castelli, di cui quattro erano compresi nella contea di Carpegna e altri quattro nel principato di Scavolino. Si trattava di Feudi Imperiali, cioè di territori praticamente indipendenti, autonomi dagli stati confinanti (lo Stato Pontificio, il Ducato di Urbino - a vantaggio del quale erano andati diversi castelli prima dipendenti dai Carpegna e in cui i suoi Signori, i Montefeltro, rivendicheranno sempre anche il feudo di Carpegna come proprio - e il Granducato di Toscana). Questi feudi imperiali di Carpegna rimasero in vita fino al 1819, quando furono devoluti al Papa. Nel 1463 alla morte del conte Francesco, gli eredi si dividono i possessi della contea, originando le due linee dei conti di Carpegna di Castellaccia e di Carpegna di Scavolino Gattara. Nel 1670 il cardinale Gaspare (-1714), divenuto molto influente nella corte romana, riesce a vedersi riconoscere per la contea avìta notevole autonomia. Erige come sua sede oltre il palazzo a Roma, una imponente residenza nel paese. La contea ha così un mulino per la produzione di polvere da sparo che le incrementa notevoli entrate, riceve il privilegio papale di commerciare il sale acquistato a Rimini allo stesso prezzo di ogni altro stato sovrano, incrementando così il commercio del sale e di altre mercanzie tra la costa riminese e la Toscana. I conti si accordano con la vicina Repubblica di San Marino che, a grazie ai loro privilegi presso la corte papale, riesce a mantenere una propria effettiva indipendenza anche se mai rivendicata espressamente. Il nipote Francesco X Maria è tuttavia, privo di discendenza maschile e nomina suo erede il nipote Antonio, nato dal matrimonio della figlia Maria Laura con il marchese Mario Gabrielli. Ma l'imperatore Francesco I di Lorena, indispettito in qualità di granduca di Toscana, vuole far rispettare l'accordo del 1490 con Firenze, ove si sanciva il trasferimento della sovranità sulla contea alla Repubblica fiorentina in caso di estinzione maschile della famiglia. Così il 10 giugno 1749 108 soldati toscani invadono Carpegna. Ma presto la Francia prende le parti della Chiesa che protesta contro l'aggressione verso i territori da lei rivendicati a cui si affiancano anche il regno di Sardegna e la Spagna per sostenere l'autonomia del feudo. L'imperatore, trovatosi diplomaticamente isolato, dopo qualche anno di incertezze, ritira le sue truppe nel 1754 e il conte Antonio di Carpegna Gabrielli diviene l'effettivo possessore della contea fino all'espropriazione napoleonica del 1807. Temporaneamente riacquistata nel 1814, la contea è definitivamente ceduta alla Chiesa dopo notevoli pressioni e minacce da parte della corte pontificia.

    Il mistero delle campane di San Nicolò

    Carpegna ebbe un suo momento di celebrità nel 1970 per il misterioso fenomeno delle campane della chiesa di San Nicolò (XVII secolo) che inspiegabilmente suonavano pur rimanendo immobili. Lo strano fenomeno, che attirò curiosi e studiosi, cessò nel 1971 e non si ripeté più. Il suono delle campane è rimasto piuttosto oscuro nel suo svolgersi poiché ogni testimone riferiva il fenomeno in maniera differente, impedendo di chiarire lo svolgimento dei fatti. La Chiesa ha da subito rifiutato il riconoscimento di "miracolo" nel fenomeno, visto che non ha prodotto guarigioni inspiegabili o episodi simili. La scienza, d'altra parte, non ha fornito alcuna spiegazione plausibile, né che si trattasse di uno scherzo, né che fosse un fenomeno acustico altrimenti spiegabile, visto che la possibile polarizzazione del suono è una scoperta recentissima.





    Palazzo Ducale (Urbino)





    <b>Il Palazzo Ducale di Urbino, situato al fianco della Cattedrale, è uno dei più interessanti esempi architettonici ed artistici dell'intero Rinascimento italiano ed è sede della Galleria Nazionale delle Marche.


    La prima fase: Maso di Banco

    Nel 1445 circa Federico fece innanzitutto congiungere i due edifici ducali antichi, chiamando architetti fiorentini (capeggiati da Maso di Banco) che edificassero un palazzo intermedio. Il risultato fu il palazzetto della Jole, a tre piani, in stile auestro semplice e tipicamente toscano. L'interno venne decorato con alcuni sobri accenti antichizzanti negli arredi, come nei fregi e nei camini, incentrati sulla celebrazione di Ercole e delle virtù belliche.


    Urbino - Palazzo Ducale - Il Cortile

    La seconda fase: Luciano Laurana


    Dopo il 1462, la sconfitta di Sigismondo Malatesta nella battaglia di Cesano e l'acquisizione di Fano e Senigallia (1463), aumentarono le entrate di Federico, che divenne anche capitano generale e arbiter della lega italiana.

    In quel periodo il progetto del palazzo venne mutato, "con l'intenzione di si superare tutte le residenze principesche d'Italia"[1], e farne anche sede amministrativa e luogo dove ospitare personaggi illustri. Dal 1466 circa i lavori passarono infatti a un nuovo architetto, il dalmata Luciano Laurana, del quale resta una Patente rilasciata dal Duca il 10 giugno 1468 con una dichiarazione d'intenti programmatica. L'architetto, che nel 1465 si trovava a Pesaro, venne forse suggerito da Leon Battista Alberti, che l'aveva conosciuto a Mantova.


    Urbino - Palazzo Ducale - Facciata dei Torricini

    Fulcro del nuovo assetto fu il vasto cortile porticato, che raccordava gli edifici precedenti. Il cortile ha forme armoniose e classiche, con un portico con archi a tutto sesto, oculi e colonne corinzie al pian terreno, mentre il piano nobile è scandito da lesene e finestre architravate. Lungo i primi due marcapiano corrono iscrizioni in capitali romane, il carattere epigrafico classico, così come classici, per la precisione copiati da esemplari flavi, sono i capitelli. Inoltre Laurana fortificò il palazzo e la città, usando mura oblique, in modo che i cannoni non le potessero abbattere, e altri stratagemmi militari.


    Urbino - Palazzo Ducale - Cortile


    Da questo nucleo il palazzo venne poi dilatato verso la città e in direzione opposta. La facciata verso la città ebbe una forma "a libro aperto" (a "L") su piazzale Duca Federico, che venne appositamente sistemato da Francesco di Giorgio Martini e in seguito chiuso sul lato nord dalla fiancata del duomo. Il palazzo diventava così il fulcro del tessuto urbano senza operare strappi e sottomettendo, con la sua presenza, anche la vicina autorità religiosa.

    Il fronte a strapiombo su Valbona venne invece completato con la cosiddetta "facciata dei Torricini", leggermente ruotata verso ovest rispetto agli assi ortogonali del palazzo. Deve il suo nome alle due torri che affiancano la facciata alta e stretta, ma ingentilita al centro dal ritmo ascensionale di tre logge sovrapposte, che ripetono ciascuna lo schema dell'arco di trionfo, ispirato probabilmente all'arco di Castel Nuovo a Napoli di Don Ferrante d'Aragona, del quale Federico era comandante generale. La facciata dei Torricini non guarda verso l'abitato ma verso l'esterno, per questo fu possibile una maggiore libertà stilistica, senza doversi curare dell'integrazione con edifici antecedenti, inoltre la sua presenza imponente è ben visibile anche da lontano, come simbolo del prestigio ducale.


    La terza fase: Francesco di Giorgio Martini


    Nel 1472 subentrò nella direzione dei lavori Francesco di Giorgio, che iniziò un nuovo sviluppo anche in seguito alla nomina di Federico come duca e confaloniere della Chiesa da parte di Sisto IV. Francesco completò la facciata a "L" su piazza Rinascimento, curò gli spazi privati, le logge, il giardino pensile e forse il secondo piano del cortile, oltre al raccordo con le strutture sottostanti fuori le mura. Ai piedi del dirupo si trovava infatti un ampio spiazzo, detto "Mercatale" poiché sede di mercato, dove Francesco di Giorgio creò la rampa elicoidale, che permetteva a carrie cavalli di raggiungere il palazzo e la "Data", ovvero le grandi scuderie poste a metà altezza.


    <i>Urbino - Palazzo Ducale - Rampa Elicoidale


    Negli spazi interni curati da Francesco di Giorgio, sotto la cui direzione operò lo scultore milanese Ambrogio Barocci, si nota un cambiamento di gusto, improntato a una decorazione più sontuosa e più astratta. All'interno l'arredo era curatissimo e fastoso, con cuoi dorati e arazzi alla pareti che ofggi sono completamente dispersi nei musei del mondo. Un'eccezione è lo Studiolo, giunto quasi intatto. A questo periodo risale la presenza delle sigle F D o FE DUX ("Federico Duca"), che in alcuni casi sostituirono con opportune stuccature le precedenti F C ("Federico Conte"). L'intrevento dell'artista senese si caratterizzò soprattutto per lo spiccato senso pittorico e scultoreo delle decorazioni, unitoi a una forte capacità di sintesi e di adattamento pratico, come dimostra il riutilizzo degli ordini classici e delle forme all'antica nelle nuove parti in maniera abbreviata.



    Nonostente le differenze il palazzo riuscì nell'intento quasi miracoloso di coniugare con equilibrio le varie parti in un complesso asimmetrico, impostato dalle irregolarità del terreno e degli edifici preesistenti, dove però il rigore delle singole parti bilancia la mancanza di un progetto unitario.


    Fonte: Wikipedia

    Buon lavoro Claudio

    Raffaello Sanzio - Deposizione (1507) olio su tavola cm. 184x176


    Il trasporto di Cristo, più noto con il nome della Deposizione di Raffaello fu dipinto per Atalanta Baglioni in memoria del figlio Grifonetto, ucciso nelle lotte per la signoria di Perugia e collocato nella chiesa di San Francesco della stessa città nel 1507. Nella città rimase per 101 anni, finché nottetempo, con la complicità del clero, il dipinto fu prelevato e inviato a Paolo V che lo donò al nipote per la collezione, ed entrò così a far parte del patrimonio privato dei Borghese. In seguito al trattato di Tolentino il dipinto fu trasferito nel 1797 a Parigi. Dopo il ritorno a Roma nel 1816, soltanto la scena centrale fu restituita alla collezione Borghese, mentre le tre Virtù teologali, Fede, Speranza e Carità della predella rimasero ai Musei Vaticani (la cimasa di Tiberio Alfani, finì nella Galleria Nazionale dell'Umbria).



    La grande pala offre la scena a modo di un rilievo romano e s'ispira ai rilievi presenti su sarcofagi romani raffiguranti il trasporto di Meleagro. Interessante è notare che nel disegno preparatorio l'autore aveva previsto il Cristo giacente per terra come nel Perugino, ma nella realizzazione intervenne l'idea del trasporto alla maniera antica di un rilievo, studiato a Firenze probabilmente con l'esempio del sarcofago Montalvo (oggi Milano, coll. Torno). Ma anche un tributo a Michelangelo è percepibile nella composizione di Cristo (cfr. Pietà, San Pietro) e nella figura che si gira di profilo per sorreggere la madonna ripetendo un movimento simile a quello raffigurato nel Tondo Doni (Uffizi, compiuto un anno prima della Deposizione).


    Edited by tomiva57 - 8/7/2014, 14:50
     
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20 replies since 5/10/2010, 10:19   10414 views
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