Katharine Hepburn

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    Katharine Houghton Hepburn (Hartford, 12 maggio 1907 – Old Saybrook, 29 giugno 2003) fu una attrice teatrale e attrice cinematografica statunitense.

    Nella sua carriera, durata più di settant'anni, ricevette dodici nomination al Premio Oscar come miglior attrice protagonista, e ne vinse quattro, tutti come migliore attrice protagonista, primato tuttora ineguagliato. Nel 1976 la Hepburn vinse anche un Premio Emmy, sempre come miglior attrice protagonista. Secondo la AFI's 100 Years... 100 Stars, è ritenuta essere la più grande attrice di tutti i tempi.



    Biografia




    Katherine Hepburn nacque a Hartford, la capitale del Connecticut. Il padre, Thomas, urologo, nato in Virginia e discendente di una famiglia inglese, era uno strenuo assertore della profilassi pubblica e della necessità di informare la gente sui rischi delle malattie veneree, un argomento del quale all'epoca nessuno parlava. La madre, Katharine Martha Houghton, nativa di Corning (New York), suffragetta e sostenitrice della contraccezione, fu la fondatrice, con Margaret Sanger, di Planned Parenthood, associazione per la promozione dell'aborto e della maternità responsabile e pianificata.

    La casa degli Hepburn era, quindi, un ambiente privo di argomenti-tabù in cui si affrontavano serenamente davanti ai figli argomenti di carattere sociale, politico o sessuale. Nel corso della sua vita adulta, Katharine Hepburn avrebbe in più occasioni riconosciuto ai suoi genitori il merito di averla fatta crescere libera da pregiudizi, indipendente e con la curiosità di fare sempre nuove esperienze.

    Avviata allo sport dal padre, Katharine si impegnò nel nuoto, nell'equitazione, nel golf e nel tennis, tra l'altro vincendo la medaglia di bronzo a una gara di pattinaggio artistico al Madison Square Garden di New York e raggiungendo le semifinali di un torneo giovanile femminile di golf del Connecticut. Il suo sport preferito però fu il nuoto: da ragazza aveva l'abitudine di tuffarsi nel freddo specchio di mare di fronte casa sua, e non perse l'abitudine di mantenersi in forma nuotando fino agli anni ottanta.





    L'infanzia di Katharine Hepburn fu funestata da un episodio che ebbe conseguenze a lungo termine anche nella sua vita adulta: un giorno trovò il fratello Tom impiccato a una corda pendente da una trave. Sebbene le circostanze facessero pensare al suicidio, i genitori rigettarono questa ipotesi, ritenendo piuttosto che Tom fosse rimasto vittima di qualche esperimento condotto maldestramente e finito tragicamente. Indipendentemente dalla ragione della morte di suo fratello, Katharine cadde in depressione e vi rimase per lungo tempo. Evitò per molto tempo i ragazzi della sua età, e studiò a casa per parecchio tempo. Per molti anni usò come propria la data di nascita di Tom (8 novembre) e rivelò la vera data solo nella sua autobiografia Io (tit. or.: Me: Stories of my Life).

    È del 1928 il matrimonio con l'uomo d'affari Ludlow Ogden Smith, al quale Katharine chiese di invertire il cognome per non doversi confondere con la cantante Kathe Smith. Tra alti e bassi il matrimonio andò avanti fino al 1934, anno del divorzio tra i due avvenuto in Messico e riformalizzato negli Stati Uniti nel 1942. Nonostante il fallimento del matrimonio, Katharine riconobbe sempre a suo marito il sostegno morale e finanziario datole durante i primi anni della sua carriera di attrice.

    Il 1928 segnò anche l'esordio a Broadway nella commedia teatrale Night Hostess, dopo anni di apprendistato nei teatri di Baltimora. Fu poi chiamata a sostuire l'attrice protagonista di The Big Pond in scena al Great Neck di New York, licenziata a pochi giorni dalla prima teatrale. Katharine si trovò all'improvviso sulla scena e non diede una prova convincente, tanto che fu tolta dal cast e destinata a produzioni minori. Toccò poi alla stessa Hepburn venir licenziata poco prima di andare in scena con Art and Mrs. Bottle, ma siccome la produzione non trovò un'altra attrice disponibile, dovette riassumerla. Nel 1932 si fece però notare per la sua interpretazione di Antiope nel dramma The Warrior's Husband, una moderna rivisitazione di Lisistrata. La piéce ebbe recensioni favorevoli e di Katharine Hepburn si iniziò a parlare anche a Hollywood, non solo più a New York.

    La RKO la contattò per un provino che andò a buon fine, tanto che le fu affidata la parte di protagonista in Febbre di vivere (A Bill of Divorcement, 1932, diretto da George Cukor, regista con il quale Katharine intreccerà un lungo sodalizio professionale). Un anno dopo arrivò addirittura il suo primo Oscar, come protagonista in Gloria del mattino (Morning Glory, 1933, di Lowell Sherman). Raffinata attrice proveniente dal palcoscenico, alla Hepburn vennero affidati parti di donne forti e volitive come in Il diavolo è femmina (Sylvia Scarlett, 1935, George Cukor), Palcoscenico (Stage Door, 1937) e soprattutto Susanna (Bringin Up Baby, 1938, Howard Hawks), insieme a Cary Grant e a un famoso leopardo addomesticato. Notevoli dal punto di vista artistico e della recitazione, tali film non ebbero tuttavia un immediato successo di pubblico, tanto che la Hepburn fu ribattezzata Avvelenatrice di botteghini.

    Visto il suo scarso successo commerciale e il suo stile non conformista, i dirigenti della RKO azzardarono la previsione che la Hepburn che non sarebbe mai diventata una stella. Si aggiunga inoltre che l'attrice, sulla scia dell'Oscar vinto, si sentì sicura abbastanza da portare avanti sia l'attività cinematografica che quella teatrale. In particolare, la sua interpretazione newyorkese di The Lake le valse la memorabile citazione di Dorothy Parker (all'epoca critica teatrale per il New Yorker) «Katharine Hepburn è capace di recitare tutta la gamma delle emozioni dalla A alla B».

    Una seconda nomination arrivò con Primo amore (Alice Adams, 1935, George Stevens), anche se il film che l'avrebbe definitivamente imposta al grande pubblico fu Scandalo a Filadelfia (The Philadelphia Story, 1940, George Cukor). Il film era tratto dall'omonima opera teatrale che la stessa Hepburn aveva interpretato un anno prima a Broadway. Il film, che vedeva anche la partecipazione di Cary Grant e James Stewart, fu prodotto dalla MGM visto che, nel frattempo, la RKO, stanca degli insuccessi commerciali della Hepburn, l'aveva licenziata in tronco.

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    Scandalo a Filadelfia fu il film con il quale il pubblico cambiò atteggiamento nei confronti di Katharine Hepburn e ne decretò il successo per gli anni a venire. In effetti, nella seconda metà degli anni trenta il suo successo era sembrato declinare tanto rapidamente quanto era cresciuto in precedenza; il modello femminile che lei incarnava non era esattamente rispondente al cliché classico della donna di quei tempi, in genere anonima, di contorno e fondamentalmente sottomessa. Non esattamente un modello di bellezza classica, ma forte, audace e ironica, invece, la Hepburn iniziò ad avere successo proprio in un periodo in cui, con gli uomini partiti per la guerra, le donne iniziavano ad avere un ruolo più incisivo nella società americana. Fu, in realtà, un periodo fertile per molte attrici non conformiste del panorama cinematografico di quegli anni (Lana Turner, Bette Davis, Lauren Bacall e Rita Hayworth, tanto per fare qualche esempio). La Hepburn si divertiva a spiazzare ammiratori e giornalisti con risposte apparentemente senza senso, che avevano il solo scopo di mettere alla berlina la curiosità di conoscere i particolari della vita privata dei personaggi pubblici. Una volta, alla domanda se lei fosse sposata, rispose «Non ricordo» e, se avesse figli, rispose: «Due bianchi e tre neri». Questa avversione nei confronti dei media durò fino a tarda età, tanto che solo nel 1973 si sarebbe concessa al pubblico di un talk-show televisivo.

    Al film che seguì, La donna del giorno (Woman Of The Year, 1942, George Stevens), è legato l'episodio che segnò una svolta nella vita sentimentale di Katharine Hepburn. Un anno prima il regista e produttore Joseph Mankiewicz le aveva presentato l'attore Spencer Tracy, che avrebbe dovuto recitare con lei sul set; l'attrice, che quel giorno indossava tacchi alti, lo salutò dicendogli: «Temo di essere troppo alta per lei, signor Tracy…». Mankiewicz intervenne dicendo: «Non preoccuparti, ti accorcia lui». Fu l'inizio di una lunga relazione professionale e personale: essi duettarono (e spesso duellarono) sia sulla scena che nella vita fino al 1967, anno della morte di lui. Un connubio singolare, la Hepburn atea dichiarata e Tracy che, nonostante tale relazione, non divorziò mai dalla legittima consorte perché cattolico.
    Nel 2003, come epitaffio, il Daily Telegraph scrisse:

    « Katherine e Spencer erano tanto più seducenti quanto più le loro schermaglie verbali erano affilate. Difficile dire se essi trovassero più soddisfazione l'una nell'altro o nella battaglia »
    (Daily Telegraph, quotidiano britannico)

    Comunque sia, la coppia non convisse mai e condusse vita discreta, perché il pubblico non avrebbe apprezzato una relazione extraconiugale soprattutto da parte dello sposato Tracy. Furono nove i film in cui i due apparvero da co-protagonisti, tra cui La costola di Adamo (Adam's Rib, 1948, George Cukor) e Indovina chi viene a cena? (Guess Who's Coming to Dinner, 1967, Stanley Kramer), l'ultimo film di Spencer Tracy, che tratta con tono divertito il tema dell'integrazione razziale (presente anche l'attore Sidney Poitier nella parte del fidanzato della figlia della coppia Hepburn-Tracy). Nell'occasione, la Hepburn recitò sulla scena il ruolo della madre di Katharine Houghton, della quale era, nella vita reale, la zia. Per tale film, l'attrice ricevette il suo secondo Premio Oscar.





    Spencer Tracy non fu l'unico personaggio pubblico con il quale Katharine Hepburn ebbe una relazione. Degli anni trenta è una difficile storia con il miliardario e aspirante aviatore Howard Hughes, la cui vita (e la cui relazione sentimentale con l'attrice) sarebbero state messe in scena nel film The Aviator (2004).Ebbe anche una breve storia con John Ford, benché tutti siano concordi nell'affermare che l'unica vera storia d'amore sia stata quella con lo stesso Tracy.

    Un'altra interpretazione famosa, con la quale l'attrice si guadagnò una delle sue dodici nomination, fu La Regina d'Africa (The African Queen, 1951, John Huston): suo partner sul set fu Humphrey Bogart, altro fascinoso attore, nella parte di un capitano tanto coraggioso quanto alcolista, convinto dalla missionaria Hepburn ad attaccare con la sua barca una nave tedesca. Le riprese del film furono laboriose e costellate di problemi, la Hepburn (come numerosi altri componenti della troupe) si ammalò di dissenteria sul set africano, inconveniente che la svuotò di energie per mesi: in realtà - a dispetto del fatto di essere figlia di un urologo - bevve acqua del posto (nonostante le scorte giungessero in bottiglie sigillate). Gli unici a restare indenni furono gli stessi Bogart e Huston, entrambi forti bevitori di alcolici. A questo episodio e all'intera avventurosa lavorazione del film, la Hepburn dedicò un libro intitolato The Making of The African Queen: Or, How I Went to Africa With Bogart, Bacall and Huston and Almost Lost My Mind (1984), il cui successo fece di lei un'autrice di best-seller a 77 anni.

    Altre interpretazioni degne di nota furono quelle in Tempo d'estate (Summertime, 1955, David Lean), con l'italiano Rossano Brazzi, Il mago della pioggia (The Rainmaker, 1956, Joseph Anthony), con Burt Lancaster, Improvvisamente l'estate scorsa (Suddenly Last Summer 1959, Joseph Mankiewicz, dalla commedia teatrale di Tennessee Williams), con Liz Taylor e Montgomery Clift e Il lungo viaggio verso la notte (Long Day's Journey Into Night, 1962, Sidney Lumet, dalla commedia di Eugene O'Neill), quattro film che le valsero altrettante nomination all'Oscar.
    Il leone d'inverno (The Lion in Winter, 1968, Anthony Harvey), interpretato insieme a Peter O'Toole, fu il film con il quale Katharine Hepburn vinse il suo terzo Oscar, secondo consecutivo dopo Indovina chi viene a cena?.
    Non mancò, tra l'altro, una parte in un western vecchio stile, Torna "El Grinta" (Rooster Cogburn, 1975, Stuart Millar), nel ruolo di una missionaria quacchera che riesce a ingentilire perfino un rude cow-boy come John Wayne.

    Nel 1976 arrivò anche un Premio Emmy, come miglior attrice protagonista in un film per la televisione, Amore tra le rovine (Love Among the Ruins, 1975, George Cukor), interpretato insieme a Sir Laurence Olivier.
    Il quarto premio Oscar arrivò, infine, nel 1982, con il film Sul lago dorato (On Golden Pond, 1981, Mark Rydell), insieme al primo e unico Oscar di Henry Fonda, premiato come miglior attore protagonista per lo stesso film. Il film fu prodotto da Jane Fonda, che vi interpretò la parte della figlia.

    Sempre attiva nel sociale, Katharine Hepburn sostenne molte cause civili, principalmente quella sulla pianificazione familiare. Nonostante suo nonno paterno fosse un ministro della Chiesa Episcopale, lei si dichiarò sempre atea. In un'intervista al Ladies Home Journal disse «Sono atea, tutto qui. Credo non ci sia nulla da sapere tranne che dovremmo essere gentili gli uni con gli altri e fare quello che possiamo per l'altra gente». Nel 1985 ricevette l'Humanist Arts Award dalle mani del suo amico, e presidente onorario dell'Associazione Umanista Americana, il filantropo Corliss Lamont.

    Morì il 29 giugno 2003 all'età di 96 anni, a Old Saybrook nella casa di famiglia. Nel rispetto delle sue volontà non ricevette funerali religiosi. In suo onore vennero però oscurate per un'ora tutte le luci di Broadway, a ricordo della sua intensa attività teatrale.
    Nel 2004, come indicato nel suo testamento, i suoi effetti personali vennero messi all'asta da Sotheby's a New York. Tra di essi, fotografie e un busto di Spencer Tracy, da lei personalmente scolpito, e alcuni dipinti a olio. Il ricavato della vendita, diversi milioni di dollari, fu devoluto a parenti e amici.

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    Note

    A tal proposito, si è spesso sostenuto che Katharine Hepburn fosse imparentata con l'omonima attrice inglese Audrey Hepburn. In realtà la parentela è lontanissima e, comunque, le due attrici non si conobbero mai prima di diventare famose. Il grado di parentela riconosciuto è quello di cugine di 19° grado, in ragione di comuni antenati britannici. Priva di fondamento è, quindi, anche la voce secondo la quale Audrey Hepburn avrebbe scelto il suo nome in onore di Katharine.
    In The Aviator (-, 2004, Martin Scorsese) si narra, tra l'altro, della breve relazione intercorsa tra Katharine Hepburn e Howard Hughes. Tralasciando gli aspetti romanzati e le licenze narrative (Katharine non lasciò Hughes per mettersi con Spencer Tracy, visto che la sua storia con Hughes finì nel 1938 e conobbe Tracy nel 1941), è interessante notare che l'interprete di Katharine Hepburn, l'australiana Cate Blanchett, per quel film vinse l'Oscar come miglior attrice non protagonista nel 2005. Fu il primo caso di un'attrice che vinse l'Oscar per aver impersonato il ruolo di un'altra attrice che vinse lo stesso premio.
    Secondo quanto da lei stessa dichiarato, Katharine Hepburn non guardò mai Indovina chi viene a cena? perché le ricordava con dolore Spencer Tracy. Per rispetto alla famiglia di Tracy, la Hepburn preferì non partecipare al suo funerale.

    Carriera teatrale

    These Days (1928)
    Art and Mrs. Bottle (1930)
    The Warrior's Husband (1932)
    The Lake (1933)
    The Philadelphia Story (1939)
    Without Love (1942)
    Come vi piace (As You Like It, 1950)
    The Millionairess (1952)
    Coco (1969)
    A Matter of Gravity (1976)
    The West Side Waltz (1981)


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    filmografia


    Carriera cinematografica

    Febbre di vivere (A Bill of Divorcement, 1932)
    La falena d'argento (Christopher Strong, 1933)
    La gloria del mattino (Morning Glory, 1933) - Oscar alla migliore attrice
    Piccole donne (Little Women, (1933) - Coppa Volpi alla migliore attrice Mostra di Venezia 1934
    Argento vivo (Spitfire), 1934)
    Amore tzigano (The Little Minister, 1934)
    Quando si ama (Break of Hearts, 1935)
    Primo amore (Alice Adams, 1935) - Nomination per l'Oscar alla migliore attrice
    Il diavolo è femmina (Sylvia Scarlett, 1936)
    Maria di Scozia (Mary of Scotland, 1936)
    Una donna si ribella (A Woman Rebels, 1936)
    Dolce inganno (Quality Street, 1937)
    Palcoscenico (Stage Door, 1937)
    Susanna (Bringing Up Baby, 1938)
    Incantesimo (Holiday, 1938)
    Scandalo a Filadelfia (The Philadelphia Story, 1940) - Nomination per l'Oscar alla migliore attrice
    La donna del giorno (Woman of the Year, 1942) - Nomination per l'Oscar alla migliore attrice
    Prigioniera di un segreto (Keeper of the Flame, 1942)
    La taverna delle stelle (Stage Door Canteen, 1943)
    La stirpe del drago (Dragon Seed, 1944)
    Senza amore (Without Love, 1945)
    Tragico segreto (Undercurrent, 1946)
    Il mare d'erba (The Sea of Grass, 1947)
    Canto d'amore (Song of Love, 1947)
    Lo stato dell'Unione (State of the Union, 1948)
    La costola di Adamo (The Adam's rib, 1949)
    La Regina d'Africa (The African Queen, 1951) - Nomination per l'Oscar alla migliore attrice
    Lui e lei (Pat and Mike, 1952)
    Tempo d'estate (Summertime, 1955) - Nomination per l'Oscar alla migliore attrice
    Il mago della pioggia (The Rainmaker, 1956) -- Nomination per l'Oscar alla migliore attrice
    La sottana di ferro (The Iron Petticoat, 1956)
    La segretaria quasi privata (Desk Set, 1957)
    Improvvisamente l'estate scorsa (Suddenly Last Summer, 1959) -- Nomination per l'Oscar alla migliore attrice
    Il lungo viaggio verso la notte (A Long Day's Journey into Night, 1962) - Nomination per l'Oscar alla migliore attrice
    Indovina chi viene a cena? (Guess Who's Coming to Dinner, 1967) - Oscar alla migliore attrice, attrice dell'anno BAFTA
    Il leone d'inverno (The Lion in Winter, 1968) - Oscar alla migliore attrice, attrice dell'anno BAFTA
    La pazza di Chaillot (The Madwoman of Chaillot, 1969)
    Le troiane (The Trojan Women, 1971)
    Un equilibrio delicato (A Delicate Balance, 1974)
    Torna "El Grinta" (Rooster Cogburn, 1975)
    Amore tra le rovine (Love among ruins, 1975, film TV)
    Olly Olly Oxen Free (1978)
    Sul lago dorato (On Golden Pond, 1981) - Oscar alla migliore attrice
    Agenzia d'omicidi (The Ultimate Solution of Grace Quigley, 1985)
    Love Affair - Un grande amore (Love Affair, 1994)
     
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    STORIE D'AMORE




    Katharine Hepburn e Spencer Tracy




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    Nel 1941 il regista e produttore Joseph Mankiewicz presentò Spencer Tracy a Katharine Hepburn, che avrebbe dovuto recitare con lui nel film “Woman of the year”; lei lo salutò dicendogli: “Temo di essere troppo alta per lei, signor Tracy...”. Mankiewicz rispose: “Non preoccuparti, ti accorcia lui”.


    Fu questo l'inizio della lunga e burrascosa relazione professionale e personale fra Katharine Hepburn e Spencer Tracy, la ragazza forte e volitiva, atea dichiarata, e l'attore schivo e apparentemente burbero, cattolico praticante. Essi duettarono (e spesso duellarono) sia sulla scena che nella vita fino al 1967, anno della morte di lui, avvenuta subito dopo l'ultimo film girato insieme, “Indovina chi viene a cena?”.

    Il carattere indomito di Katharine le proveniva dall'essere cresciuta in una famiglia senza tabù sessuali o politici: la madre, Katherine Martha Houghton (1878-1951),era una femminista a capo dell'associazione statale delle suffragette, con la quale la piccola Katharine partecipò a numerose manifestazioni femministe. Sostenitrice della contraccezione, fu la fondatrice di Planned Parenthood, associazione per la promozione dell'aborto e della maternità responsabile e pianificata. Il padre Thomas, urologo, era uno strenuo assertore della profilassi pubblica e della necessità di informare la gente sui rischi delle malattie veneree, un argomento del quale all'epoca nessuno parlava.

    La stessa Katharine raccontava nella sua autobiografia di aver più volte, da bambina, aiutato la madre nella sua causa, distribuendo in giro palloncini con lo slogan "Il voto alle donne”. Nel corso della sua vita adulta, Katharine avrebbe in più occasioni riconosciuto ai suoi genitori il merito di averla fatta crescere libera da pregiudizi, indipendente e con la curiosità di fare sempre nuove esperienze.

    La-Regina-di-Hollywood002bigDi tutt'altra estrazione la famiglia di Spencer: secondogenito di John Edward Tracy, venditore di camion, e di Caroline Brown, Spencer Tracy passa l’adolescenza trasferendosi da una parte all’altra degli States e cambiando più volte scuola. Nella primavera del 1917, con l’entrata degli Stati Uniti nel primo conflitto mondiale, lascia la Marquette Academy, l’istituto gesuita dove studia, per arruolarsi in Marina, insieme all’amico e futuro attore Pat O’Brien, passando tutto il periodo della guerra nella base navale di Norfolk, in Virginia. Finiti gli studi alla Milwaukee’s West Division High School,nel 1921, si iscrive al Ripon College, dove appare nella rappresentazione “The Truth”. Deciso a diventare attore fa parte della compagnia di teatro del college, e, in seguito ad un’audizione, riesce a farsi ammettere all’American Academy of Dramatic Arts di New York. Nel 1923 sposa la futura attrice Louise Treadwell, da cui ha due figli, John e Louise. Nel 1930 arriva il primo grande successo a Broadway con “The Last Mile”.


    Ma è l'incontro con Katharine a segnare la sua vita in maniera indelebile. Un lungo sodalizio artistico e umano, anche se non vissero mai insieme e Tracy, cattolico osservante, rifiuterà sempre di divorziare dalla prima moglie per sposarla. La coppia, splendidamente affiatata sul set, interpreta nove film, tra i quali: “Prigioniera di un segreto” (1942) di George Cukor; “Mare d’erba” (1947) di Elia Kazan; “Lo stato dell’unione” (1948) di Frank Capra; “La costola di Adamo” (1949), ancora di Cukor e il terminale “Indovina chi viene a cena” (1967) di Kramer. Con la Hepburn Tracy si cimenta soprattutto sul versante della commedia, luogo privilegiato per esprimere il conflitto sociale tra la sua borghese mascolinità e l’orgogliosa rivendicazione di una propria identità della compagna-sfidante, elemento disturbante quanto alter ego. Tanto scattosa e nevrotica la Hepburn, tanto volutamente sotto tono Spencer Tracy, immagine per antonomasia dell’uomo tranquillo, votato a subire e ad adattarsi al femminismo androgino della compagna, proprio in quanto “faccia buona” di Hollywood e borghese illuminato. Raramente, a parte forse le grandi coppie di comici, due caratteri sullo schermo sono risultati così intimamente interdipendenti nel modo di porgersi le battute, di dettare il ritmo delle loro grandi commedie, di non rubarsi i tempi, di dividere la scena, riuscendo ad esprimere un contrasto irriducibile e, pochi attimi dopo, un altrettanto assoluta complementarità.



    5365149926_5459e691d7_zSpencer Tracy muore 10 giorni dopo la fine delle riprese di “Indovina chi viene a cena”. Entrambi ricevono la nomination all'oscar. La Hepburn diserta la cerimonia, resta in Francia sul set di “Leone d'inverno”. Qualcuno le telefona per comunicarle la vittoria della sua seconda statuetta. "L'ha vinta anche il signor Tracy?", chiede lei. A risposta negativa, la Hepburn replica così: "Bene. Va bene così. Sono sicura che il mio è per tutti e due". La Hepburn si è sempre rifiutata di vedere il film.

    Katharine Hepburn muore il 29 giugno 2003 all'età di 96 anni. Come epitaffio, il Daily Telegraph scrive:

    “ Katharine e Spencer erano tanto più seducenti quanto più le loro schermaglie verbali erano affilate. Difficile dire se essi trovassero più soddisfazione l'una nell'altro o nella battaglia “

    (Maria Zuccarini)


    fonte: www.liberarti.com/




    da lussy60
     
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