LUCIANO LIGABUE

biografia ,discografia, news, foto...

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    CAMPOVOLO 2015: 150.000 per la festa in musica di Liga!

    Vogliamo fare una grande festa. Il primo disco compie 25 anni, "Buon compleanno Elvis" ne fa 20, sono trascorsi 10 anni dal mio primo Campovolo. Festeggeremo tutto questo e sarà il mio concerto più lungo di sempre".



    Promessa stramantenuta: 70 metri di palco, 780 metri quadri di un unico megaschermo concavo (il più grande mai realizzato in Italia), un impianto luci megagalattico, 2.000.000 di watt uscenti dalle casse posizionate in tutta l'area concerto per garantire un ascolto ottimale, 3 band ad accompagnare il Liga in altrettanti set ma soprattutto quello spettacolo di 150.000 fan accorsi da ogni parte d'Italia (alcuni anche da Stati Uniti, Europa, Sudamerica e Giappone) per non mancare assolutamente a questo appuntamento.

    E le feste è bello organizzarle "a casa propria", in quella Reggio Emilia dove Liga cercò, trovandola, la disponibilità di 3 musicisti reggiani (a cui se ne aggiunse successivamente un quarto) per realizzare il suo primo album e partire per un tour infinito che segnò l'inizio di tutto.
    L'esecuzione live per intero (in rigoroso ordine di scaletta originale) di quel fortunatissimo disco d'esordio semplicemente intitolato "Ligabue" ha aperto i battenti di Campovolo 2015: alle 20.30 precise Luciano ha attaccato con "Balliamo sul mondo" accompagnato dai ClanDestino (Gigi Cavalli Cocchi, Luciano Ghezzi, Max Cottafavi e Giovanni Marani), la band con cui realizzò proprio quell'album 25 anni fa. L'attenzione ai dettagli e alla memoria storica è ancora più evidente in "Piccola stella senza cielo", proposta esattamente come nei live di allora con le citazioni di "Riders on the storm", "Knockin' on heaven's door", "See me feel me", "Because the night" e "Gloria", arricchita col sax di Emiliano Vernizzi che lo suonerà anche in "Sogni di rock and roll". O in "Non è tempo per noi" ("Per la prima volta la suoniamo come era su disco perché già dal primo tour la eseguivamo arrangiata come ballad") in cui la parte di banjo viene affidata ad Anchise Bolchi che interverrà, stavolta col violino, anche in "Angelo della nebbia".
    "Ci sono canzoni meno fortunate di altre - introduce Luciano al microfono - Questa, ad esempio, la facemmo solo nel primo tour poi la lasciammo da parte e stasera la riproponiamo dopo 25 anni. Si intitola 'Radio Radianti'".
    Sullo schermo, i contributi si snodano tra passato e presente, tra regia live e immagini d'epoca, emozionando e scuotendo sia chi ai tempi ebbe la fortuna di assistere a quelle prime esibizioni, che chi addirittura nemmeno era nato, appassionandosi al rock di Luciano, per ovvie ragioni anagrafiche, grazie ad album successivi come ad esempio "Buon compleanno Elvis", protagonista (anch'esso per intero) del secondo set live di Campovolo 2015.
    "Vivo morto o x" con l'inconfondibile incipit di batteria di Robby Pellati, dà lo start e i 150.000 presenti vanno in visibilio. Stavolta ad accompagnare Liga, oltre al già citato Pellati ci sono Antonio "Rigo" Righetti, Mel Previte e Fede Poggipollini, i musicisti dell'album dei record (oltre 1.500.000 di copie vendute) in quel combo denominato "La Banda", rimasto al fianco di Luciano fino al 2006. Anche in questo secondo set non mancano ospiti che diedero il loro contributo in fase di registrazione del disco: Max Lugli all'armonica e Pippo Guarnera all'organo Hammond. Ai grandi successi dell'album (citiamo "Certe notti", "Quella che non sei", "Viva!" e "Hai un momento, Dio?") cantati a squarciagola dall'intero Campovolo, si affiancano altri brani "meno ricordati" per il palato dei fan più curiosi che non stanno nella pelle, in attesa di ascoltare le versioni live di brani suonati pochissimo dal vivo, su tutti: "La forza della banda", "Non dovete badare al cantante", "Un figlio di nome Elvis" e "Il cielo è vuoto o il cielo è pieno".
    Liga è carichissimo, gioca a cambiarsi d'abito numerose volte: "Vorrei chiarire che non sto per diventare un fotomodello, per chi non se ne fosse accorto sono semplicemente andato a ripescare alcuni capi originali dei miei videoclip dell'epoca". Il set di "Buon compleanno Elvis" termina, come disco vuole, con una trascinante "Leggero".

    5 minuti di pausa per il cambio strumentazione e sul palco arriva "Il Gruppo" (Michael Urbano, Davide Pezzin, Fede Poggipollini, Niccolò Bossini e Luciano Luisi) per accompagnare Luciano nell'ultimo set, una raffica di hit mozzafiato, ognuna introdotta dal filmato di una mano che rovista tra la discografia del Liga, estraendo il cd di riferimento del pezzo che poi sarà eseguito. L'energia incontrollabile di Campovolo si alimenta ulteriormente con "Non ho che te", "Urlando contro il cielo" e "Tra palco e realtà", lasciando spazio all'intensità di "A modo tuo" (il nuovo singolo in radio da un paio di giorni), "Buonanotte all'Italia" (proposta con la proiezione delle foto di alcuni personaggi che hanno segnato storicamente e artisticamente il nostro Paese, alternati a persone care nella vita personale e musicale di Luciano, venute a mancare, come suo padre Giovanni, Gianni Iotti - il protagonista di "Lettera a G" -, l'amico giornalista Stefano Ronzani, il produttore Angelo Carrara - determinante all'inizio di carriera perché investì del suo credendo moltissimo nel Liga - e il musicista Paolo "Feiez" Panigada che seguì le fasi di realizzazione del primo album suonando vari strumenti e occupandosi della produzione e del missaggio).

    Campovolo 2015 si chiude con "Con la scusa del rock and roll" e uno spettacolo pirotecnico che illumina a giorno una notte magica, con le sue 40 canzoni i suoi 215 minuti di musica, la carica dei 150.000 che Liga ringrazia con un importante pensiero:

    "Ricordo che prima di fare il cantante pensavo che 25 anni nella musica fossero un'infinità. Ad esempio: i Beatles hanno fatto i Beatles per 10 anni. Vivendoli però mi sono veramente volati, credo che sia stato per l'intensità con cui li ho vissuti e quindi un'intensità difficile da raccontare. Ovviamente non è stato tutto rose e fiori. Quando ho avuto i momenti più duri... credetemi ce ne sono stati più di quanti voi non pensiate.... io ho sempre potuto sapere una cosa: che potevo contare su di voi e questa è stata una costante di questi 25 anni. È per questo motivo che se la Pennetta, dopo aver vinto i Master decide di ritrarsi, io dopo il mio Campovolo non decido di ritirarmi perchè (e ci tengo che lo sappiate) se io posso contare su di voi, fino a quel momento voi potete contare su di me".





    "Ligabue dal vivo" e "Un anno con Elvis": DVD ristampati!

    In occasione di Campovolo 2015, Warner Music ha reso nuovamente disponibili nei negozi i dvd live di Luciano relativi ai tour del suo primo disco "Ligabue" e "Buon compleanno Elvis", i due album che il Liga eseguirà interamente il 19 settembre nel concerto-evento di Reggio Emilia.


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    LIGABUE DAL VIVO

    Si tratta del primo video live di Luciano, le cui riprese vennero effettuate il 6 luglio 1991, durante un concerto nella sua Correggio. Nell'occasione il Liga presentò in anteprima anche alcuni brani del suo secondo album "Lambrusco coltelli rose & popcorn", uscito poi a settembre dello stesso anno. Oltre al concerto, le telecamere seguirono Luciano in vari momenti della giornata: nel dvd troviamo infatti chiacchiere con i fan, immagini di backstage con un'intervista nei camerini ed anche una partitella a calcio tra amici improvvisata nel prato che poi la sera si riempirà col pubblico arrivato per lo show.

    Tracce:

    01. Libera nos a malo
    02. Bar Mario
    03. Freddo cane in questa palude
    04. Angelo della nebbia
    05. Marlon Brando è sempre lui
    06. Lambrusco & popcorn
    07. Piccola stella senza cielo
    08. Radio radianti
    09. Sarà un bel souvenir
    10. Bambolina e barracuda
    11. Ti chiamerò Sam (se suoni bene)
    12. Anime in plexiglass
    13. Balliamo sul mondo
    14. Non è tempo per noi
    15. Figlio d'un cane
    16. Urlando contro il cielo
    17. Sogni di rock 'n' roll
    18. Libera nos a malo -reprise-



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    UN ANNO CON ELVIS


    Le immagini live girate il 9 novembre 1995 al Forum di Milano, quinta tappa del "Buon compleanno Elvis Tour", il giro di concerti che consacrò definitivamente Luciano con un successo senza precedenti.

    Tracce:

    01. Un figlio di nome Elvis
    02. Vivo morto o X
    03. I "ragazzi" sono in giro
    04. Hai un momento, Dio?
    05. Viva!
    06. Bar Mario
    07. Marlon Brando è sempre lui
    08. Non dovete badare al cantante
    09. Lo zoo è qui
    10. Piccola stella senza cielo
    11. Sogni di rock 'n' roll
    12. Buon compleanno, Elvis!
    13. Certe notti
    14. Urlando contro il cielo
    15. A che ora è la fine del mondo? (It's the end of the world as we know it...)
    16. Quella che non sei
    17. Leggero

    Questa la presentazione che uscì all'epoca:
    Un anno con la presenza, forse non proprio "agevole", del fantasma di Elvis. Da una visita a Graceland, alle varie tappe della realizzazione di "Buon Compleanno Elvis": le prove in una scuola elementare a Budrio di Correggio, gli arrangiamenti in una ex stalla, la registrazione in un ex caseificio; dal "Buon Compleanno Elvis Tour" (con alcune scene di backstage), fino ad una seconda visita a Graceland in occasione della realizzazione di un video a Memphis, il diario di un disco, di un tour, di un anno importante per Luciano.



    fonte:ligachannel.com
     
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    foto:roma.repubblica.it




    Ligabue, videomessaggio ai fan: "Presto un libro, un album e nuovi concerti"
    In occasione del suo 56mo compleanno, il rocker ha annunciato novità sui social.



    Luciano Ligabue annuncia di avere in cantiere un libro, nuovi concerti e un nuovo album. In un videomessaggio indirizzato ai fan, pubblicato sui social nel giorno del suo compleanno (13 marzo), il rocker emiliano ha voluto ringraziare quanti gli avevano dedicato parole di auguri, annunciando i nuovi progetti, a partire dalla raccolta di racconti intitolata "Scusate il disordine", in uscita il 10 maggio.



    "Questo periodo di creatività si è ancora acuito: sono preda di una creatività che non riesco a controllare". Luciano Ligabue è inarrestabile e per i suoi 56 anni ha deciso di fare lui un regalo ai fan, annunciando un ritorno in grande stile.

    Il rocker di Correggio comincerà dal libro di racconti che presto pubblicherà: "Più avanti vi spiegherò meglio i motivi che mi hanno spinto a scrivere questa raccolta di racconti, il perché del titolo e i contenuti – ha detto il Liga nel video - Intanto posso dire che il contenuto di base è la musica, o da protagonista o sullo sfondo in qualsiasi racconto: dentro ci troverete vocal trainer, autori, bassiste, violoncelliste, Sanremo, talent show, un genio del pianoforte che non è consapevole di esserlo, un genio che esce da una chitarra con sembianze abbastanza riconoscibili e poi un omino seduto su una sedia di paglia su un palco di fronte a un sipario, in teatro, per una serata voce e chitarra in un momento particolare della sua vita".

    La musica è al centro di tutte le novità promesse da Ligabue, che rassicura i fan vogliosi di godersi il loro idolo dal vivo e non solo: "State tranquilli: quest'anno bisesto non vi lasciamo a secco – dice - Se riesco cercherò di non lasciarvi a secco nemmeno con gli album: ho un progetto in testa con molta ciccia, l'unica cosa che devo capire è se riesco a realizzarla entro la fine dell'anno". Insomma nuovi appuntamenti live sono in cantiere, così come un nuovo album di inediti. Come ha scritto sulla sua torta di compleanno, per Ligabue e i suoi fan "il meglio deve ancora venire".



    fonte:tgcom24.mediaset.it





    LIGABUE_GIRODELMONDO
    foto:femaleworld.it



    Giro del mondo

    Giro del mondo è un album dal vivo del cantautore italiano Luciano Ligabue, pubblicato il 14 aprile 2015 dalla Zoo Aperto e dalla Warner Music Italy.


    Documenta il Mondovisione Tour nelle varie tappe in cui è stato effettuato, comprese tra Stadi 2014 e Mondo 2014/15.

    Oltre ai grandi successi del cantante emiliano, nella raccolta sono stati inseriti quattro brani inediti: C'è sempre una canzone (già interpretata da Luca Carboni nel suo album Fisico & politico), I campi in aprile, Non ho che te e A modo tuo (interpretata in precedenza da Elisa nell'album L'anima vola).

    L'album è stato pubblicato in edizione standard doppio CD e DVD singolo e in edizione deluxe composta da tre CD e due DVD o un BD.

    Tracce

    CD 1

    C'è sempre una canzone – 4:03
    Il muro del suono (Live) – 4:44
    Nati per vivere (Adesso e qui) (Live) – 3:54
    Vivo morto o X (Live) – 4:22
    Per sempre (Live) – 3:52
    Siamo chi siamo (Live) – 4:16
    Ho messo via (Live) – 4:50
    Il sale della Terra (Live) – 4:01
    Una vita da mediano (Live) – 3:47
    Bambolina e barracuda (Live) – 5:20
    Certe notti (Live) – 4:34
    I campi in aprile – 4:32

    CD 2
    Non ho che te – 3:29
    Sono sempre i sogni a dare forma al mondo (Live) – 4:26
    Tu sei lei (Live) – 4:23
    Sulla mia strada (Live) – 4:08
    Ti sento (Live) – 3:44
    L'odore del sesso (Live) – 3:38
    Tra palco e realtà (Live) – 4:44
    La neve se ne frega (Live) – 3:36
    Urlando contro il cielo (Live) – 3:50
    Ho perso le parole (Live) – 4:34
    Con la scusa del rock 'n' roll (Live) – 4:06
    A modo tuo – 4:24






    fonte: wikipedia.org


    Video

    C'è sempre una canzone

    “E sei un particolare
    dentro il quadro generale
    che vorrebbero ma non possono ignorare”.

    “C’ è sempre una canzone”, brano scritto da Ligabue e già inciso da Luca Carboni, è il singolo che precede l’uscita dell’album live “Giro del mondo” in uscita il prossimo 14 aprile; questo videoclip ufficiale anticipa i contenuti del dvd, in una girandola di immagini che raccontano la dimensione "epica" dei grandi stadi italiani, così come la prima volta di Ligabue oltreoceano, acclamato in Canada, nei teatri e club di New York, San Francisco, Miami e Los Angeles, fino ad arrivare a cornici più “esotiche” nelle venue di San Paolo del Brasile e Shanghai con tappe anche in Argentina, Giappone e Australia.



    Video

    Non ho che te

    Dario è un operaio. Fa colazione con sua moglie Sara ed esce per andare in fabbrica. In un lunedì che sembrava uguale a tanti altri,
    Dario si ritrova, improvvisamente, senza il lavoro. Anche per il titolare della fonderia il licenziamento degli operai è un momento drammatico di grande sofferenza.
    Una settimana intera della nuova vita di Dario è caratterizzata da difficoltà di interazione con Sara, gli amici, il fronteggiare un’inedita solitudine.
    Un ritratto crudo che ci costringe a vivere attraverso i suoi occhi il dolore, il senso di inadeguatezza, la fragilità di uno scenario purtroppo molto diffuso e logorante.

    Il videoclip di “Non Ho Che Te”, secondo inedito estratto dall’album live “Giro del Mondo” uscito lo scorso aprile (https://itunes.apple.com/it/album/gir...), è stato diretto da Cosimo Alemà (più volte dietro alla macchina da presa nella recente videografia dell’artista) e prodotto dalla 999 Films in collaborazione con Eventidigitali Films.
    Il linguaggio del video è un “neorealismo” di sapore profondamente cinematografico. I protagonisti sono Patrizio La Bella e Maria Pia Calzone ("Gomorra"),
    con la partecipazione di Francesco Siciliano ("La Santa") nelle vesti del capo di Dario.

    Le location scelte dal regista comprendono la Fonderia Romana, la spiaggia dei “bilancioni” di Fiumicino e alcune aree urbane di Roma,
    periferie che potrebbero essere di qualsiasi grande città italiana. Il playback di Ligabue è stato girato da Riccardo Guernieri durante l'incisione del brano presso lo Studio 606 di Los Angeles, dove è in funzione lo storico mixer dei Sound City Studios (Nirvana, Fleetwood Mac, Rage Against The Machine, Foo Fighters e molti altri).



    Video

    A modo tuo

    "A modo tuo", terzo singolo estratto da "Giro del mondo", è stato eseguito per la prima volta dal vivo a Campovolo, l'evento live di Ligabue del 19/09/2015.
    Le immagini che scorrono, accompagnate dal testo della canzone, raccontano in 4 minuti e mezzo "Campovolo 2015", dai preparativi in un gigantesco prato vuoto fino all'arrivo di 150.000 fan che hanno partecipato alla Festa per i 25 anni di carriera di Luciano, assistendo al suo concerto più lungo di sempre

     
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    Scusate il disordine

    di Luciano Ligabue



    Tasso è un uomo con un piolo conficcato in testa, un po' lento (direbbe sua madre), ma molto sensibile alle attenzioni della signora Pilar. Anchise è disposto a pagare di tasca propria per poter continuare a suonare ogni sabato con la sua band, e scambiare quello sguardo di profondissima intesa con Diana, la bassista, prima che lei torni dal marito. E poi c'è una Polaroid che a un certo punto comincia a catturare non solo le immagini ma anche i pensieri, e una sala d'attesa in cui perdere la cognizione del tempo mentre aspetti invano che l'Assegnatore chiami il tuo numero. Insomma, questi racconti - cosi diversi fra loro e cosi inseparabili, quasi una classe scolastica eterogenea ma affiatata - sono un tripudio di fantasia e vividezza. E soprattutto irrompono sulla scena due elementi nuovissimi nella scrittura di Ligabue: la cornice surreale e la musica. La musica in tutte le sue declinazioni. La musica che, come il sesso e l'amore, sfugge fortunatamente a ogni tentativo di imbrigliarla. Perché solo nell'abbandono, nell'accettazione del mistero, nello stupore che ci afferra ogni volta come fosse la prima, possiamo sperimentare la loro - e la nostra - quotidiana spettacolare magia.



    fonte: lafeltrinelli.it
     
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    Video

    G come Giungla

    G come giungla
    la notte comunque si allunga
    le regole sono saltate
    le favole sono dimenticate
    G come guerra
    e giù tutti quanti per terra
    non basta restare al riparo
    chi vuol sopravvivere deve cambiare
    è sorto il sole su un piccolo mondo
    e i vecchi banchieri stanno pranzando
    ti devi spingere ancora più fuori
    che qui sei cacciato o cacciatore
    la polveriera su cui sei seduto
    aspetta solo il gesto compiuto
    e tutti fumano e buttano cicche
    hai visto il fuoco come si appicca?
    G come giungla
    la notte comunque si allunga
    le regole sono saltate
    le favole sono dimenticate
    G come guerra
    e giù tutti quanti per terra
    non basta restare al riparo
    chi vuol sopravvivere deve cambiare
    Il sole ti è contro ti porta alla luce
    non riesci a distinguere tutti i nemici
    è proprio quando ti senti un po’ in pace
    che sa presentarsi la bestia feroce
    anche fra loro si stanno sbranando
    non hanno fame ma mangiano intanto
    è l’abitudine che li mantiene
    così spietati così senza fine
    G come giungla
    la notte comunque si allunga
    le regole sono saltate
    le favole sono dimenticate
    G come guerra
    e giù tutti quanti per terra
    non basta restare al riparo
    chi vuol sopravvivere deve cambiare
    occhi arrossati
    narici imbiancate
    denti sbiancanti
    ghigni tirati
    c’è un’altra guerra in sala riunioni
    da cui comunque tu resti fuori
    e guardo fuori ma quanto basta
    ma quanto basta nascosto
    potresti essere il prossimo
    oppure il prossimo pasto
    e puoi urlare che tanto la giungla
    soffoca la tua voce
    però ti lasciano contare
    su tutti quei mi piace
    G come giungla
    la notte comunque si allunga
    le regole sono saltate
    le favole sono dimenticate
    G come guerra
    e giù tutti quanti per terra
    non basta restare al riparo
    chi vuol sopravvivere deve cambiare”



    Il nuovo singolo di Luciano Ligabue"G. come giungla

    Una canzone pop-rock, con una buona ritmica, un video molto patinato, un incalzare vagamente clashiano. E basta.
    Il testo, che questo giochino delle lettere e delle parole faceva crede sarebbe stato almeno all'altezza di “Io so” di Pasolini, è un proiettile a salve sparato durante la scena finale di Face/Off. Sei sul palco di Woodstock e ti limiti a fare una cover di La canzone del sole con la chitarra acustica

    Ci siamo cascati di nuovo. Succede spesso così, per motivi che, prima o poi, la scienza si dovrebbe premurare di spiegare. Viene comunicata l’uscita di un nuovo lavoro di Luciano Ligabue. In un mondo normale la cosa ci dovrebbe lasciare indifferenti. Forse addirittura infastiditi. Invece, per i motivi imperscrutabili di cui sopra, ci ritroviamo a chiederci come sarà. Nel senso. Sono ormai venticinque anni e passa che è sempre uguale, con qualche sfumatura che manco i Pantoni, ma noi siamo lì a chiedercelo. E ce lo chiediamo perché, in fondo, anche se spesso capita che socialmente la cosa ci metta in imbarazzo, come succede con certi film estivi alla Sapore di mare, che se li passano in tv li guardiamo ma non è che strombazziamo la cosa ai quattro venti, in fondo Ligabue ha sempre azzeccato almeno un paio di canzoni a album. E lo ha fatto fingendo di fare altro da quello che fa, motivo per cui, in fondo, poi ci ricaschiamo sempre.

    Lui, fondamentalmente, scrive canzoni pop-rock, ispirandosi in maniera fedele e pedissequa a Bruce Springsteen, lo sappiamo tutti. Quello è il suo immaginario, e come per il Boss, la sua evoluzione era scritta, bastava scorrere i titoli degli album di Springsteen per sapere dove sarebbe andato a parare di volta in volta. Prima la vita di provincia, gli amici, le macchine che sfrecciano nelle strade notturne, le donne, il bar, il noi contrapposto al voi, ma un noi in cui ci si riconoscerebbe anche uno scout. Poi, lo sguardo sociale, sempre un po’ naif, ma aperto agli altri. Poi, una volta diventato quel che è diventato, un passaggio dal noi all’io, l’esposizione pubblica della propria vita privata. Poi il ritorno a occuparsi degli altri, trasformando il noi che era un noi collettivo, a un noi che diventa sociale. Ma poi, dico io, davvero davvero mi sto dilungando a spiegarvi cosa ha fatto nel corso degli anni Ligabue? Dai, siamo seri. Perché Ligabue è Ligabue, lo conosciamo. Uno che ama fare, e infatti oltre agli album ha fatto i live, con un passaggio anche lì calcolato dai locali ai palasport, fino a arrivare negli stadi e poi nelle mega-aree, da Campovolo a, storia imminente, all’Autodromo di Monza. Ma anche i film, i romanzi, i videoclip, le poesie. Tutto. E tutto sempre fatto bene. Curato. Rifinito. Quella roba lì. Roba che, legittimamente, coinvolge centinaia di migliaia di persone. Rassicurante come solo quello che è prevedibile può essere.

    Per cui, torniamo all’inizio, quando abbiamo letto che in concomitanza con gli eventi di fine settembre a Monza, due live di cui si parlerà a lungo, il Liga sarebbe uscito con un nuovo lavoro, ci siamo detti: “Sarà la solita roba”. Ora, io ti imploro, giovane cervello in fuga che applichi il tuo tempo a studiare la mente umane in qualche università in giro per il mondo vieni in nostro soccorso: ci siamo ricascati. È iniziato a girare il titolo del lavoro, Made in Italy, e noi abbiamo iniziato a dire, vuoi vedere che magari il Liga, un po’ come faceva a inizio carriera, riuscirà a tirare fuori una zampata e ci spiegherà, viva Dio, come è fatta l’Italia e l’italiano, il Made in Italy si suppone parli più degli italiani che dell’Italia, oggi? Vuoi vedere che, finalmente, il Liga riuscirà in quello che sembra non stia riuscendo né agli intellettuali più acuti né a quelli più underground, cioè fotografarci senza vestiti? Mostrare il re e i sudditi nudi? Poi è uscita questa cosetta social delle lettere associate alle parole, un modo molto contemporaneo per creare hype intorno a qualcosa, l’uscita del nuovo singolo nello specifico. A come Attenzione. Poi B come Bestia. C come Cacciatore. D come Denti. E come Elezioni. F come Fuoco.

    A questo punto, lo confesso, mi sembrava di essere tornato indietro nel tempo, quando ero capace di passare settimane con una maglietta dei Blac Flag o dei Fugazi. Già mi immaginavo il paese messo finalmente a ferro e fuoco, dal basso, la rivolta. E mi immaginavo, ma questa deve essere la sindrome da rientro dalle ferie, Ligabue a fare da colonna sonora. E se ci pensate bene, questa immagine, chiarisce bene come, diciamolo a gran voce, il lavoro sia una tortura cui nessuno dovrebbe essere sottoposto, anche se di lavoro scrivi di musica. Perché poi arriva il singolo, a mezzanotte del primo settembre, e il singolo si intitola G come Giungla, e di tutto quello che mi ero immaginato non c’è ovviamente nulla. Una canzone pop-rock, con una buona ritmica, un video molto patinato, un incalzare vagamente clashiano. E basta.

    Il testo, che questo giochino delle lettere e delle parole faceva crede sarebbe stato almeno all’altezza di “Io so” di Pasolini, è un proiettile a salve sparato durante la scena finale di Face/Off. Qualcosa che potrebbe suonare come un “Piove, governo ladro” o un “Non ci sono più le mezze stagioni”, mentre noi ci si aspettava, ma è sicuramente colpa nostra, un j’accuse, o quantomeno una parvenza di rivolta. Niente denuncia. Niente inno rivoluzionario. Niente soluzioni indicate. Sei sul palco di Woodstock e ti limiti a fare una cover di La canzone del sole con la chitarra acustica. Se questa è la premessa di Made in Italy, lo diciamo a gran voce ora, stavolta non ci faremo fregare, e non ci aspetteremo niente di più di quel che già conosciamo. Poi, è chiaro, dentro ci sarà qualche guizzo, perché l’ex ragazzo di Correggio sa quel che fa, ma se vogliamo dare a ferro e fuoco le città conviene ricorrere ai vecchi album di Black Flag e Fugazi, come in effetti sempre sarebbe dovuto essere. Chiudo questa veloce disamina, conscio che tra una decina di giorni questa canzone sarà prima nelle classifiche radiofoniche e Made in Italy, come i due live di Monza, sarà uno degli eventi di questo funesto 2016, lasciando le parole a Ligabue. Mica per altro, ma non mi sembra giusto che a pagare siamo sempre solo noi che scriviamo di musica. “G come Giungla/ la notte comunque si allunga/ le regole sono saltate/ le favole sono dimenticate/ G come Guerra/ E giù tutti quanti per terra/ Non basta restare al riparo/ Chi vuol sopravvivere deve cambiare”.


    di Michele Monina
    fonte: ilfattoquotidiano.it
     
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    Ligabue-Made-In-Italy-album-620x400
    foto:Team World



    Made in Italy



    Made in Italy è l'undicesimo album in studio del cantautore italiano Luciano Ligabue, pubblicato il 18 novembre 2016 dalla Zoo Aperto.


    Anticipato a settembre dal singolo G come giungla, si tratta del primo concept album nella carriera dell'artista,[4] il quale ha spiegato in un'intervista concessa al Corriere della Sera che l'album è «una dichiarazione d'amore frustrata verso questo Paese raccontata attraverso la storia di un personaggio».

    Come raccontato dallo stesso autore in un'intervista, l'album narra la storia di Riko, un uomo che si trova in un momento della propria vita in cui non tutte le cose vanno bene, ma con il proseguire dell'album si scopre come riesca a riprendere in mano la propria vita. L'11 novembre esce il secondo estratto Made in Italy, mentre il 20 gennaio 2017 esce il terzo estratto È venerdì, non mi rompete i coglioni.

    Film

    Il 12 giugno 2017 Ligabue ha annunciato attraverso la propria pagina Facebook l'inizio delle riprese del relativo film omonimo, da lui diretto. Le riprese si svolgeranno tra Correggio, Reggio nell'Emilia, Novellara, Roma e Francoforte sul Meno per una durata di sette settimane. Il film sarà prodotto da Fandango e distribuito dalla Medusa film.


    Tracce:

    Testi e musiche di Luciano Ligabue.

    La vita facile – 4:45
    Mi chiamano tutti Riko – 3:59
    È venerdì, non mi rompete i coglioni – 3:56
    Vittime e complici – 3:36
    Meno male – 2:02
    G come giungla – 3:55
    Ho fatto in tempo ad avere un futuro (che non fosse soltanto per me) – 4:32
    L'occhio del ciclone – 4:36
    Quasi uscito – 1:39
    Dottoressa – 3:13
    I miei quindici minuti – 4:02
    Apperò – 1:24
    Made in Italy – 4:23
    Un'altra realtà – 2:57




    fonte: wikipedia.org


    Video

    La vita facile



    Video

    Mi chiamano tutti Riko



    Video

    È venerdì, non mi rompete i coglioni

     
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