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Genova - bella questa foto.... [/size] [/color]
Ciao Bea ... Buon divertimento e a più tardi ....
Repubbliche marinare
La principale repubblica marinara fu senz'altro la Repubblica di Venezia, che nel momento della sua massima espansione territoriale era riuscita a conquistare gran parte dell'Italia del Nord-Est, arrivando a pochi chilometri da Milano, oltre all'Istria, l'intera Dalmazia (Ragusa per centocinquant'anni), e vaste regioni della Grecia: le isole Ionie, la Morea (attuale Peloponneso, anche se solo temporaneamente) e le isole di Creta e di Cipro, oltre a diverse isole dell'Egeo.
L'unica a poter rivaleggiare con Venezia fu la Repubblica di Genova, detta La Superba o La Dominante dei Mari: se Venezia controllava il commercio nel Mediterraneo Orientale, Genova oltre ad una presenza significativa in Oriente e nel Mar Nero, aveva il monopolio dei commerci nel Mediterraneo Occidentale; notevole la sua massima espansione territoriale, che oltre alla Liguria e alcune zone limitrofe (come l'Oltregiogo), giunse a comprendere Corsica, Sardegna, Crimea, Tabarca in Tunisia, Cipro, Creta (anche se solo temporaneamente) e diverse altre isole dell'Egeo, compresi importanti insediamenti nell'Impero bizantino, come il quartiere di Galata di Costantinopoli.
Pisa ebbe una notevole importanza, anche per le conquiste territoriali che nel momento della sua massima espansione comprendevano la Sardegna, la Corsica e le Baleari; era attiva soprattutto in Occidente; la rivalità con Genova e le guerre con Firenze le furono fatali. Amalfi ebbe una storia gloriosa e precoce di potenza marittima, e le navi amalfitane battevano i mari insieme a quelle veneziane quando le altre repubbliche non esistevano neanche. La città campana non occupò mai vasti territori. Se la sua storia di indipendenza e di navigazione iniziò molto presto, nanche la decadenza arrivò presto, a causa dell'arrivo dei Normanni nel Meridione e per la rivalità di Pisa e Genova. Le repubbliche adriatiche di Ancona e quella di Ragusa, sempre alleate per resistere a Venezia, ebbero una naturale vocazione per la navigazione in Oriente, e non si espansero mai in modo significativo nell'entroterra, concentrando tutte le loro forze nelle attività marinare. Dovettero combattere a lungo con Venezia e il loro periodo di massimo splendore arrivò al Cinquecento. Le repubbliche marinare sono importanti non solo per la storia della navigazione e del commercio: nei loro porti non arrivano solo preziose merci altrimenti introvabili in Europa, ma anche nuove idee artistiche e notizie su paesi lontani. Lo spirito di avventura dei navigatori di queste città è sempre stata una gloria per l'Italia, sebbene offuscata dalla rivalità commerciale che le metteva l'una contro l'altra.
Espansione di Genova
Genova
era risorta agli albori del X secolo, quando - dopo la distruzione della città per mano saracena - i suoi abitanti ripresero la via del mare. L'importanza della sua flotta le guadagnò il riconoscimento, da parte del sacro romano imperatore, delle rivendicazioni autonomiste in materia legislativo-consuetudinaria ed economica. L'alleanza con Pisa consentì la liberazione del settore occidentale del Mediterraneo dai pirati saraceni, con la riconquista di Corsica, Sardegna, Isole Baleari e Provenza. La costituzione della "Compagna Communis", riunione di tutti i consorzi commerciali della città (chiamati appunto Compagne), cui aderirono anche i nobili feudatari delle valli limitrofe e delle riviere, sancì definitivamente la nascita del governo genovese. Le fortune del comune aumentarono notevolmente grazie all'adesione alla prima crociata: la loro partecipazione procurò l'acquisizione di grandi privilegi per le comunità genovesi trasferitesi in molte località della Terra Santa. L'apice della fortuna genovese si ebbe nel XIII secolo con la stipula del Trattato di Ninfeo (1261) con l'imperatore bizantino Michele VIII Paleologo, che, in cambio dell'aiuto alla riconquista bizantina di Costantinopoli, estrometteva di fatto i Veneziani dagli stretti che conducono al Mar Nero, che in breve divenne un mare genovese. Poco dopo venne definitivamente sconfitta Pisa nella battaglia della Meloria, nel 1284. Nel 1298, i Genovesi sconfissero inoltre la flotta veneziana presso l'isola dalmata di Curzola: durante lo scontro venne fatto prigioniero lo stesso doge veneziano e Marco Polo, il quale durante la prigionia a palazzo San Giorgio dettò a Rustichello da Pisa, suo compagno di cella, il racconto dei suoi viaggi. Il dominio dei mari rimase appannaggio di Genova per circa settant'anni, fino al secondo ed ultimo grande conflitto con Venezia, la guerra di Chioggia del 1379, conclusosi con la vittoria dei veneziani, che riconquistarono definitivamente il dominio sui commerci per l'oriente. Dopo la triste parentesi quattrocentesca, segnata da pestilenze e dominazioni straniere, la città visse il suo momento di massimo fulgore dopo la riconquista dell'autogoverno per mano di Andrea Doria nel 1528, infatti per tutto il secolo seguente Genova si segnalò quale principale finanziatrice della monarchia spagnola, ricavandone enormi profitti, che permisero alla vecchia classe patrizia di mantenere ancora per un certo periodo una sostanziale vitalità. La Repubblica comunque risultava indipendente solo de iure, perché di fatto si trovava spesso sotto l'influenza delle principali potenze vicine, prima i francesi e gli spagnoli, poi gli austriaci ed i Savoia; la repubblica infine venne sottomessa dall'ondata napoleonica nel 1805 ed annessa al Regno di Sardegna nel 1815 che ne affossò definitivamente l'economia e provocò l'emigrazione delle migliori maestranze e di gran parte della popolazione rurale verso le Americhe.