Liguria ... Parte 2^

...“Benvegnuj a Zena” ... BENVENUTI A GENOVA!!!

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    BUONGIORNO ISOLA FELICE ... BUON RISVEGLIO A TUTTI


    “... Martedì ... la nostra isola felice ieri ha festeggiato il compleanno di un nostro amico ... tante persone, tanta umanità si sono incontrate in quel momento di festa ... mi sono soffermato a lungo ad osservare quelle persone festanti e il loro desiderio di donare amicizia e amore ... questo luogo ogni giorno vive di quei sentimenti ... di quelle emozioni, di quelle vivifiche carezze. Osservo la nostra isola nella vita di tutti i giorni ... vedo arcobaleni che la attraversano, con i loro colori, con le loro particolari tinte ... ogni arcobaleno rappresenta ognuno di noi ... per questo vi chiedo amici miei di far sentire la vostra voce, di far vedere i vostri colori ... partecipate attivamente a tutte le sezioni, a tutte le attività di questa isola felice, lasciate commenti, immagini, pensieri ... noi abbiamo bisogno della nostra isola tanto quanto essa ha bisogno di noi ... Oggi la mongolfiera vola ancora verso ovest ... e raggiungiamo Genova ... Buon risveglio amici miei ... un’ altra tappa del nostro viaggio ci attende ...”

    (Claudio)



    ...“Benvegnuj a Zena” ... BENVENUTI A GENOVA!!!



    “A Genova si trovano il bellissimo Acquario, uno dei più moderni d'Europa; l'immenso spazio espositivo e congressuale dei Magazzini del Cotone; la Città dei Bambini, con le sue mille proposte ludiche e didattiche. A ridosso spuntano il seicentesco Palazzo Reale e Palazzo San Giorgio, originaria sede della dogana. In direzione est, si dipana invece il ventre di Genova, il labirinto di vicoli e vicoletti, talvolta così stretti che il sole stenta a penetrate, di cui ci parlano le canzoni di Fabrizio de André. Si è ormai nel centro storico, i cui simboli sono la Cattedrale di San Lorenzo, il duomo, magnifico esempio di gotico ligure; Palazzo Ducale, un tempo dimora dei dogi, oggi vivacissimo contenitore culturale, sede di mostre, biblioteche, archivi, laboratori di ricerca e associazioni; gli spettacolari palazzi cinquecenteschi di via Garibaldi (Palazzo Rosso, Palazzo Bianco...); il Teatro Carlo Felice con le ricche stagioni di opera e balletto. Il centro storico è chiuso al traffico automobilistico, ma si gira comodamente e piacevolmente a piedi. Tra i parcheggi custoditi più vicini ci sono quelli di piazza Dante e del Porto Antico.”

    “…i Portici di Sottoripa, costruiti nel 1135, quando una sentenza del Comune obbligò i proprietari delle case affacciate sul porto a costruire un porticato riservato alle attività commerciali…Qui oggi si può assaporare ciò che rimane delle antiche atmosfere del porto: botteghe colorate piene di spezie e frutta secca, vecchie friggitorie dove si possono trovare specialità genovesi….Poi bisogna andare in Piazza dei Banchi chiamata così dai "Banchieri", i cambiavalute che nel medioevo qui avevano i loro banchi sotto le case che circondavano la piazza….La piazza era il centro dei commerci di Genova fino al XIX secolo e sede di uno dei tre grandi mercati della città, quello del grano, ed è dominata dalla Loggia dei Mercanti costruita a fine del Cinquecento, sede dal 1885 della prima Borsa Merci in Italia.Quindi da vedere Via Orefici con uno dei più bei portali del centro storico e varie edicole votive…Poi c'è da lasciarsi perdere fra le strette viuzze, i cosiddetti caruggi, che caratterizzano la zona del porto.

    “Il museo storico della filarmonica sestrese di Genova: tra antichi strumenti a fiato, spartiti musicali, documenti storici e partiture autografate da Giacomo Puccini, si distende una vasta serie di strumenti rari e antichi come i “rotofoni”. Per gli amanti della musica e non, il museo svela storie, antiche melodie di un passato sempre attuale!”

    “Cogoleto è una splendida cittadina della riviera ligure di ponente nella provincia di Genova…la Battaglia di Cogoleto…un conflitto si svolse nel 1800 tra l’esercito francese e quello austriaco ….la storia di un famoso genovese, Cristoforo Colombo…la casa del genovese…la particolarità della casa, esteticamente molto bella e antica con alcune scritte che si trovano sulla facciata… tale edificio era l’abitazione di Colombo, realizzata nel 1650…. In realtà non si ha la certezza di ciò, a tale proposito ci sono due pensieri discordanti: chi ritiene che in questa casa nacque Colombo e quindi che era di Cogoleto altri invece ritengono l’esatto contrario.”

    “Albissola Marina che si trova nella provincia di Savona… città è famosa per la produzione di ceramiche tanto è vero che nella Settecentesca Villa Faraggiana si trovano un piccolo museo e il centro ligure per la storia della ceramica; proprio per questo l’aria che si respira arrivando ad Albissola è realmente una ventata d’arte…Tutto profuma d’arte! Ci sono diversi negozi di ceramiche ma non solo, vi sono negozi che vendono quadri e sculture ma l’arte non viene solo messa in vendita viene anche regalata ai turisti o ai semplici passanti che se hanno la fortuna di percorrere le vie del centro o la passeggiata della città possono ammirare sui muri o nel suolo le bellezze degli artisti.”

    “Andai a Celle Ligure, un comune situato sulla costa della Riviera di Ponente tra la punta dell’Olmo e quella della Madonnetta. E’ affascinante sapere che questi ultimi creano una insenatura naturale avvolgendone la bella città costiera. La cittadina si trova in provincia di Savona.. per le strade del borgo…le case sono tutte attaccate tra di loro e collegate in molti casi da archi che passano da un edificio all’altro come se volessero aiutarli a sorreggersi…. I colori sono diversi.. una sorta di arcobaleno formato dalle case. Si alternavano il rosa, il giallo, il bianco e l’azzurro in un ammasso di casette strette e lunghe.”

    “Incastonata tra le rocce del panoramico capo di Noli si nasconde Varigotti, frazione del comune di Finale Ligure nel savonese; piccolo gioiello della costiera ligure, creato a misura di pescatore ben settecento anni fa. Questo minuscolo pezzo di terra, che scende a strapiombo sul mare del tratto costiero del Malpasso, riesce ad esprimere, nonostante le dimensioni ridotte, un bagaglio immenso di peculiarità…le piccole casette sulla sinistra del mare, una accanto all’altra, tutte colorate con le più svariate tinte pastello dell’arancio, del rosa o del verde. Tutte messe in fila come torri di guardia che vigilano sullo scorcio perfetto del mare blu e la spiaggia oro…..Di notte il piccolo angolo nascosto, quasi come se fosse una bellissima ragazza troppo timida per gli sguardi invadenti, diviene ancora più emozionante e suggestivo. Le stelle fanno da cornice ad un piccolo presepe. Delicato come se anche una piccola folata di vento potesse mettere in disordine ciò che nel medioevo fu costruito con tanta cura….Come le stradine del centro, strette e ciottolose, delimitate dalle case giallo ocra e rosa pesco, con le finestre in ferro battuto, le piantine sui cornicioni e le biciclette sistemate accanto ai cancelletti di legno…Ad ogni passo ci immergiamo in una piccola illustrazione da libro delle fiabe che, disegno dopo disegno, ci accompagna nella minuscola piazzetta dei Pescatori.”

    “…alle porte del “gioiello d’Europa”, come i giardini piccoli e graziosi che si alternano a scorci fugaci sul porto, attraverso cui si intravedono le prime barche……alle porte del “gioiello d’Europa”, come si legge sul cartello all’ingresso: benvenuti a Portofino!...Curva dopo curva ecco qualche auto parcheggiata e, una dopo l’altra le prime villette, le mura colorate, i giardini piccoli e graziosi che si alternano a scorci fugaci sul porto, attraverso cui si intravedono le prime barche….la famosissima “Piazzetta“, che si stende elegante fino al molo… un palcoscenico ciottolato e luccicante dove scorre vivace la bella vita italiana, terra di vip, yacht e Maison di alta moda….Ciottolo dopo ciottolo l’aria si fa frizzante, il sole luminoso di giugno brilla sui vetri delle boutique di alta moda che si susseguono altezzosi ed imponenti sulla passeggiata lungo Via Roma…il mare, un lembo di mare inseguito da uno scampolo di ciottoli, racchiuso tra le pareti ruvide di due calate che scendono piano verso la spiaggia… un piccolo angolo di paradiso.. un giro alla scoperta dei vicoletti colorati e pittoreschi del borgo, l’altra faccia di Portofino, quella che profuma di pino e di fiori freschi, che ha affascinato Ernest Hemingway…..le pareti rosse e strette di Vico Nuovo ci portano a quella Portofino genuina, piena di poesia, quella dei marinai che al tramonto si riposano sulle spiagge nascoste tra le insenature, quella che ascolta in silenzio la vita che si muove lungo i sentieri dimenticati…”

    “Non abbiate paura, non saranno loro a venire da noi, al contrario, saremo noi a far visita alle signore della magia o alle fate dei boschi….Per conoscere i loro segreti, i loro sortilegi e gli spettrali e ammalianti canti dovremo percorrere l’intera Valle Argentina, affiancare l’omonimo torrente sull’estremo confine ovest della Liguria e salire sulle cime più alte della catena montuosa del Massiccio del Saccarello e, ancora, attraversare le fittissime foreste dove, forse per una magia, il freddo dell’inverno non aggredisce ma accarezza soavemente. Per conoscere i dettagli di una leggenda centenaria, dunque, dovremo giungere fin dentro la provincia di Imperia, e più precisamente a Triora, uno dei comuni più estesi della regione ligure…Ma è una semplice passeggiata nelle piazze e nelle vie di Triora a svelare il vero evento storico a cui i cittadini sono davvero legati e che, più di ogni altro, ne ha segnato l’immagine agli occhi di tutti noi italiani; ovvero Triora come città delle streghe…A testimoniare il ricordo e talvolta il culto verso le spose di satana vi è l’importantissimo Museo Regionale di Etnografia e Stregoneria. E’ nelle sue stanze infatti che scopriamo il perché di tanto interesse su donne a cavallo di scope volante o fini conoscitrici di erbe medicamentose…la leggenda ebbe inizio nel lontano 1587 quando in tutta Europa imperversava la persecuzione di tutti gli eretici; dai valdesi ai maghi, dagli alchimisti agli artisti….Il mondo andava liberato dal male, purificato dalle tracce del demonio. E anche il nostro paese, così lontano dai grandi centri, pagò il suo amaro prezzo per una salvezza eterna….In quell’anno vennero imprigionate 20 donne presenti su una lista di 200 accusate. Gli inquisitori dovettero arrampicarsi sugli specchi per giustificare … le condanne furono eseguite, ma il paese non dimenticò mai la morte delle proprie concittadine innocenti.”










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    Genova - La Lanterna vista dai Magazzini del Cotone



    Acquario di Genova


    L'acquario di Genova è il più grande acquario italiano e il secondo in Europa, dopo quello di Valencia, in Spagna.
    Si trova a Ponte Spinola, nel cinquecentesco porto antico di Genova, ed è raggiungibile dalla stazione ferroviaria di Genova Principe, dalla fermata della metropolitana "San Giorgio" e dall'uscita autostradale di Genova Ovest.
    È stato inaugurato nel 1992 in occasione delle Colombiadi, ovvero della Expo celebrativa del cinquecentesimo anniversario della scoperta dell'America; successivamente è stato a più riprese ampliato. Al momento della sua inaugurazione era il secondo Acquario più grande al mondo.



    Il percorso di circa 2 ore e 30 minuti si snoda su una superficie totale di 9.700 metri quadrati. Il corpo originario (39 vasche) prevede un percorso in mezzo a vasche che ospitano pesci e molti rettili, e ricostruiscono gli ambienti naturali originari delle singole specie con evidenti finalità didattiche.

    Di particolare pregio sono le tre grandi vasche che ospitano rispettivamente delfini, squali e, la terza, foche e tartarughe oltre a innumerevoli altre specie ittiche.

    L'ampliamento dell'acquario è avvenuto sfruttando gli spazi dello scafo di una nave (denominata Nave Italia) che ospita una grande quantità di vasche aperte.



    In molte di esse il visitatore può immergere le mani e toccare direttamente i pesci. Non vi sono solo specie marine, ma anche animali di foreste pluviali o di acqua dolce.

    L'acqua dell'acquario è prelevata al largo della costa ed è stabulata in quattro cisterne situate a lato dei due piani. L'acqua viene depurata e disinfettata, quindi immessa nelle vasche, tutte fornite di impianti di filtrazione meccanici e biologici.

    Nel 2008 è stato visitato da 1.212.000 persone





    GENOVA.... INNEVATA









    Siamo a Genova..... permettetemi un omaggio a De Andrè in Via del Campo nei vicoli di Genova


    L'altarino...



    Via del campo.... da una finestra... recente



    Fabrizio De Andrè, per la mia generazione è stato un compagno di vita, io sapevo tutte le sue canzoni a memoria, e tutte mi hanno emozionato e fatto riflettere, nessuna esclusa.

    Biografia da Musicstore.it

    Fabrizio De Andrè nasce a Genova Pegli, in Via De Nicolai, il 18 febbraio 1940.
    Dopo aver trascorso gli anni della guerra in campagna a Revignano d’Asti, la famiglia De Andrè fa ritorno a Genova, in Via Trieste numero13.
    Fabrizio studia al liceo "Cristoforo Colombo" e dopo il diploma si iscrive all’università, frequentando con poca convinzione prima medicina e lettere, poi giurisprudenza, dove supera diciotto esami senza arrivare però alla laurea.



    La sua è una normale gioventù da figlio di agiata famiglia della buona borghesia: la scuola, tre mesi di villeggiatura al mare, variegate letture nella biblioteca di casa, ma anche lunghe serate trascorse con Paolo Villaggio, Luigi Tenco, Gino Paoli e il poeta Remo Borzini a parlare di letteratura, di poesia e di cantautori francesi.
    A sedici anni compra la sua prima chitarra e il primo amplificatore e si mette a suonare jazz con un gruppo guidato dal pianista Mario De Santis, nel quale capita spesso Luigi Tenco col suo sax tenore; De Andrè si ispira alle sonorità e allo stile del chitarrista americano Jim Hall, suo idolo.
    I successivi passi nella musica li muove cantando e suonando in una formazione country e western che si chiama The Crazy Cowboy and Sheriff One, con cui si esibisce nelle feste studentesche.
    Nello stesso periodo butta giù le sue prime composizioni, canzoni strane e crude che parlano di suicidi, puttane, drogati e impiccati.



    Nel 1958 incide il suo primo 45 giri, Nuvole barocche, passato praticamente inosservato.
    Si sposa a ventidue anni con Erica Rignon (detta Puny) e diventa padre di Cristiano a meno di ventitre.
    In quel periodo alterna ancora l’hobby della musica ad un impiego negli istituti privati del padre (che aveva a Genova un paio di scuole per ragionieri, periti e geometri).
    Il suo primo grande successo è La canzone di Marinella, brano che viene interpretato da Mina nel 1965 diventando subito un best seller.
    Nel 1966 esce il suo primo album, Tutto Fabrizio De Andrè. Nel 1976 dopo aver incontrato la cantante Dori Grezzi, sua compagna da allora e da cui ha avuto la figlia Luisa Vittoria (Luvi), acquista un’azienda agricola in Sardegna, nella zona di Tempio Pausiana.
    Il 28 agosto 1979 viene sequestrato insieme a Dori Grezzi e per quattro mesi la coppia rimane prigioniera sulle montagne sarde.



    Fin dalle sue prime incisioni De Andrè si è imposto come il cantautore italiano che più di ogni altro si è accostato al genere musicale di grandi autori come Jacques Brel, Leonard Cohen e Bob Dylan; è stato il primo in Italia a dare alla canzone contenuti nuovi rispetto a quelli tradizionali, dimostrando che attraverso la canzone si potevano anche raccontare storie fino a quel momento riservate agli scrittori o ai poeti.



    Alla sua attività di autore e interprete ha affiancato quella di traduttore dei testi di Georges Brassens, Dylan e Cohen.
    Mentre i suoi album continuavano a uscire, De Andrè si rifiutava di fare televisione e di esibirsi in pubblico.
    Il suo primo concerto lo ha tenuto il 18 marzo 1975 alla Bussola di Focette, affiancato dai New Tolls.
    Da allora le sue esibizioni dal vivo sono state comunque rare.
    Muore a Milano l’11 gennaio 1999.



    Augusto.... De Andrè, con le sue canzoni "dure e vere", ci ha dato tanto...



    Via del Campo c'è una graziosa
    gli occhi grandi color di foglia
    tutta notte sta sulla soglia
    vende a tutti la stessa rosa.

    Via del Campo c'è una bambina
    con le labbra color rugiada
    gli occhi grigi come la strada
    nascon fiori dove cammina.

    Via del Campo c'è una puttana
    gli occhi grandi color di foglia
    se di amarla ti vien la voglia
    basta prenderla per la mano

    e ti sembra di andar lontano
    lei ti guarda con un sorriso
    non credevi che il paradiso
    fosse solo lì al primo piano.

    Via del Campo ci va un illuso
    a pregarla di maritare
    a vederla salir le scale
    fino a quando il balcone ha chiuso.

    Ama e ridi se amor risponde
    piangi forte se non ti sente
    dai diamanti non nasce niente
    dal letame nascono i fior
    dai diamanti non nasce niente
    dal letame nascono i fior.
     
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9 replies since 20/9/2010, 10:29   5581 views
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