Orchidee che passione!!!!!

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  1. gheagabry
     
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    Calypso bulbosa


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    La Calipso (Calypso bulbosa (L.) Oakes, 1842) è una pianta della famiglia delle Orchidaceae, diffusa nell'emisfero boreale. È l'unica specie del genere Calypso.

    È una pianta erbacea geofita bulbosa con fusto alto 8-20 cm.
    Presenta un'unica foglia ovale con apice appuntito, di colore verde scuro, lucida, che in genere secca nei periodi più caldi dell'anno.
    All'inizio della primavera produce un unico fiore (raramente due) dall'intenso profumo di vaniglia, con sepali e petali rosa-purpurei e labello da bianco a rosa con punteggiature purpuree, lungo 15-23 mm, ricoperto alla base da una fitta peluria giallastra

    Questa specie può essere classificata tra i “fiori ingannevoli”: i suoi fiori, privi di nettare, attraggono gli insetti impollinatori (apoidei del genere Bombus) grazie al loro aspetto appariscente e all'odore intenso ma, ad impollinazione avvenuta, l'insetto non ottiene nessuna ricompensa.

    Calypso bulbosa ha un areale circumpolare che comprende la parte settentrionale di America (Stati Uniti e Canada), Europa (Svezia, Finlandia, Lapponia e Russia) e Asia (Siberia e Giappone)

    Ne sono state descritte quattro varietà:
    Calypso bulbosa var. bulbosa - diffusa in Eurasia
    Calypso bulbosa var. americana (R. Br.) - diffusa in Nord America, ad est delle Montagne rocciose
    Calypso bulbosa var. occidentalis (Holz.) - diffusa in Nord America, nell'area del Pacifico
    Calypso bulbosa var. japonica - diffusa in Giappone

    Calypso-Orchids-by-Craig-Tooley



    Edited by gheagabry1 - 24/10/2023, 16:50
     
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    wauuu che eccellente colore!!!!
     
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  3. gheagabry
     
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    Anacamptis morio


    Orchis_longicornu_2


    L'Orchide minore (Anacamptis morio (L.) R.M.Bateman, Pridgeon & M.W.Chase, 1997), anche nota come Giglio caprino, è un'orchidea appartenente al genere Anacamptis.
    È una delle più diffuse orchidee selvatiche in Italia infatti quasi in ogni regione esiste un nome diverso per questo fiore. Pur sempre riconoscibile, presenta una notevole variabilità nel colore dei petali.

    È una pianta erbacea alta 10-35 cm, con fusto cilindrico di colore verde, violaceo verso la sommità.
    L'apparato radicale è composto da due rizotuberi rotondeggianti.
    Le foglie sono da ellittiche a lanceolate; quelle basali sono riunite a rosetta mentre quelle cauline inguainano il fusto. Le brattee sono lanceolate, verdi, talora macchiate di porpora alle estremità.
    I fiori, di colore dal rosa al viola (ma non sono rare le forme albine), sono riuniti in infiorescenze oblunghe, più o meno dense. I sepali sono ovato-oblunghi, i petali un po' più stretti. Il labello, leggermente trilobato, con labello mediano più grande dei laterali, ha margini crenulati; la parte centrale è in genere più chiara e presenta una punteggiatura violacea. Lo sperone è cilindrico, orizzontale o ascendente, più corto dell'ovario. Il ginostemio è a becco corto, con logge dell'antera color porpora e masse polliniche verdastre.
    Alcuni autori hanno descritto una forma di colore più chiaro e con fusto più gracile come una specie a sé stante, denominata A. picta; recenti ricerche basate su marcatori molecolari sembrano contraddire, almeno per le forme presenti sul territorio italiano, tale inquadramento.
    Fiorisce da aprile a giugno.

    Si trova quasi in tutta Europa e nei paesi del bacino del Mediterraneo.
    In Italia è presente su quasi tutto il territorio,con l'eccezione della Sardegna.
    Il suo habitat va dai prati magri, alle garighe, alle radure di macchia, ai boschi luminosi, con preferenza per i terreni leggermente acidi, alla luce piena del sole o in mezz'ombra. Cresce da 0 a 1900 m di altitudine.



    Orchis pallens




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    L'orchide pallida (Orchis pallens L., 1771) è una pianta appartenente alla famiglia delle Orchidaceae.

    È una pianta erbacea con fusto eretto, alto 20-40 cm.
    Le foglie basali, da 4-6, sono ovato-oblunghe, lucenti, mai maculate, le caulinari (1-2) inguainano il fusto; le brattee, membranose, sono di colore giallastro.
    I fiori, di colore giallastro, sono riuniti in infiorescenze dense, grossolanamente cilindriche. I sepali laterali, ovati, sono eretti e patenti mentre il sepalo mediano concorre con i petali alla formazione di un casco che cinge la base del labello. Quest'ultimo è trilobato, con lobo mediano più ampio dei laterali, privo di macule (carattere che consente la differenziazione da specie simili quali Orchis provincialis e Orchis pauciflora); lo sperone è cilindrico, arcuato, rivolto verso l'alto.
    Fiorisce da aprile a giugno.

    L'areale di O. pallens si estende dalla Spagna e dal Nord Africa sino al Caucaso e all'Asia minore.
    In Italia è presente in quasi tutto il territorio nazionale con l'eccezione di Puglia, Sicilia e Sardegna.
    Cresce nel sottobosco dei boschi di latifoglie o più raramente di conifere, su suoli preferibilmente calcarei, da 200 m fino a 2000 m di altitudine.




    Orchis simia



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    La orchidea scimmia (Orchis simia Lam., 1779) è una pianta appartenente alla famiglia delle Orchidaceae, diffusa nel bacino del Mediterraneo.

    È una pianta erbacea geofita bulbosa con fusto alto 20-40 cm.
    L'apparato radicale è costituito da due rizotuberi tondeggianti.
    Le foglie, da 3 a 6, sono allungate, di colore verde chiaro, disposte in rosetta basale.
    I fiori sono riuniti in infiorescenze dense, di forma più o meno ovata.
    I sepali, biancastri con striature e maculature porporine, avvolgono a casco i petali, dello stesso colore ma più piccoli. Il labello, nettamente trilobato, ha sembianze vagamente antropomorfe, al pari di altre specie quali Orchis militaris, Orchis italica, etc.; lo sperone è cilindrico, ottuso, discendente.
    Fiorisce da aprile a giugno.
    A differenza della gran parte delle specie del genere, si aprono per primi i fiori posti alla sommità dell'infiorescenza, invece che quelli alla base.

    Il suo areale si estende dalla penisola iberica e dal Nord Africa sino al Caucaso, all'Asia minore e al Medio Oriente.
    In Italia è presente su tutta la penisola tranne che in Val d'Aosta e Puglia; assente in Sardegna, la sua presenza in Sicilia è dubbia.
    I suoi habitat sono i prati magri, le garighe e le radure di macchia a substrato calcareo, da 0 a 1800 m di altitudine.

    L'impollinazione è entomofila ad opera di lepidotteri del genere Hernaris e di coleotteri del genere Cidnopus.

    Orchis pauciflora



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    Orchis pauciflora Ten., 1811 è una pianta appartenente alla famiglia delle Orchidaceae, endemica del bacino del Mediterraneo.

    È una pianta erbacea con fusto alto 10-30 cm.
    L'apparato radicale è formato da due rizotuberi tondeggianti.
    Le foglie sono ovate, con apice acuminato, inguainanti il fusto, di colore verde chiaro, privo di maculature. Le brattee sono piccole e di colore giallastro.
    I fiori, biancastri, sono riuniti in infiorescenze pauciflore, da cuil'epiteto specifico. I sepali laterali sono eretti, il mediano congiunto ai petali, più piccoli, ripiegati verso la base del labello; quest'ultimo è trilobato, con margine crenulato, di colore giallo finemente macchiettato di bruno nella parte mediana. Lo sperone è cilindrico, arcuato, ascendente.
    Fiorisce da marzo agli inizi di giugno.

    È molto somigliante a Orchis provincialis da cui si distingue per le foglie non maculate.

    È una specie con areale mediterraneo la cui presenza è limitata a Corsica, Italia centro-meridionale, Dalmazia, Grecia e Creta .
    Prospera su suoli calcarei rocciosi, prati magri, cespuglieti e radure di macchia, da 0 a 1800 m di altitudine.

    Edited by gheagabry1 - 24/10/2023, 17:02
     
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  4. gheagabry
     
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    Il sandalo del mondo





    "Il profumo dell'orchidea penetra come incenso le ali di una farfalla"




    STORIA

    Delle Orchidee parlava già Confucio nel V sec a.C. Il nome scientifico Orchidee venne usato per la prima volta nel testo di Teofasto "Storia delle piante".
    L'etimologia del nome: Da orchis, in greco testicoli, per via della forma tuberizzata delle radici.
    A quei tempi le orchidee erano sfruttate come piante medicinali, dagli effetti stimolanti. Alla fine del Rinascimento la prima Orchidea tropicale sbarca in Europa. Il botanico svedese Linneo ordino tutte le specie nel suo "Species plantarum", ma bisogna aspettar eil XVIII sec per veder sbocciare la passione per questo genere così particolare.


    Orchis-mascula


    Charles Darwin contribuì a scoprire le tecniche di riproduzione dando il via ad una vera e propria caccia a queste piante sconfinando in vere e proprie guerre tra compagnie commerciali per accaparrarsi l'ultima nuova specie. Nel XX sec. questo deplorevole fenomeno si riduce anche se permangono ad oggi degli scempi degli habitat originari.


    LEGGENDE

    L'orchidea è definita "il sandalo del mondo" dalla popolazione greca. Questo definizione si lega alla forma del suo grande labello rigonfio che la fa somigliare alla punta di una scarpetta.
    La leggenda dell' Epiro narra di un bel giovanotto ermafrodito di nome Orchide che sentendosi rifiutato da tutti per la sua diversità ed ambiguità, decise di farla finita gettandosi da una rupe...dal prato su cui cadde nacquero tantissimi fiori variopinti, fastosi e bizzarri, l'uno diverso dall'altro ma allo stesso tempo similari.
    Questi fiori presero il nome di Orchidee, ossia, fiori di Orchide.
    La bellezza di questi fiori ha evocato il simbolo dell'armonia e l'emblema della perfezione spirituale, la bellezza che trascende ogni genere, essendo maschile e femminile insieme...

    Edited by gheagabry1 - 24/10/2023, 17:08
     
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  5. tappi
     
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    GRAZIE GABRY
     
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  7. gheagabry
     
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    Orchidea
    il nome mi è venuto guardando il tuo gambo sottile
    Orchidea
    dal profumo randagio e selvaggio che gioca in un cortile
    ti prego andiamo al mare
    Orchidea
    dormi e sogni quando ti svegli
    dove finiscono i tuoi sogni
    Orchidea
    mi piace vederti fare i compiti in fretta
    ma adesso lascia stare
    stiamo arrivando al mare
    Un mare nero ansioso di sfociare e di provare
    l'emozione di ritornare fiume
    e come un fiume prosciugarsi
    e poi di colpo ritornare così
    calmarsi un po'
    Orchidea anche tu come questo mare
    vorresti crescere e cambiare
    essere già grande
    vivere sola e camminare
    lo so' che vuoi provare a far questo e per far questo usa me

    Orchidea
    il tuo profumo è più forte e comincia l'amore
    Orchidea era questo momento che stavamo aspettando
    adesso tocca il mare
    con me

    quel mare calmo ansioso di sfociare e di provare
    l'emozione di ritornare un fiume
    e come un fiume prosciugarsi
    e di colpo tornare così
    calmarsi un po'
    Orchidea anche tu come questo mare
    vorresti
    crescere e cambiare
    essere già grande e cambiare
    vivere sola e camminare
    lo so' che vuoi provare a far questo e per far questo usa me




    dal web

    Edited by gheagabry1 - 24/10/2023, 17:10
     
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  8. gheagabry
     
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    Le orchidee



    Phalaenopsis-Rosa


    Le origini delle orchidee non sono in realta' cosi' certe, pare apparvero nel Cretaceo (lo stesso periodo dei Dinosauri) quando si svilupparono diverse forme di vita vegetale. Le ipotesi avanzate e gli studi effettuati danno la loro origine fra i 65 milioni di anni fa per arrivare ai due milioni di anni fa (Pleistocene).
    Le prime notizie "sicure" su questa famiglia di piante le abbiamo da circa tre millenni, in Cina.
    Data la loro forma, colore, spessore, venivano appellate con parole tipo: "donna elegante", "uomo forte", "forte-virile-bello" e molti nomi cinesi dell'epoca (sia di uomini che di donne) evocavano le orchidee;
    esempio Lan Fong=profumo di orchidea, Tin Lang=forte come una orchidea, ect.
    Erano spesse rappresentate nell'arte sia cinese che giapponese, e addirittura il grande Confucio le nomina in una sua frase:
    "Il sapere e la bonta' degli uomini sono paragonabili alla fragranza che si coglie in una stanza piena di lan (orchidee)".
    Attorno al 250-230 a.C. questi bellissimi fiori entrano a fare parte della letteratura giapponese, ed un aneddoto curioso ci informa che l'impertatore Shi-Kotei, preoccupato dal fatto che la sua consorte non riusciva a dargli l'Erede al trono, fu consigliato di fare inalare alla principessa una fragranza di una bellissima specie di orchidea.
    A seguito di questo evento la consorte imperiale concepi' il primo di 13 figli !
    Il greco Teofrasto, considerato il primo grande botanico' dell'antichita' diede il nome a questa specie di piante, chiamandole appunto orchidea.
    Anche la mitologia ci parla di questo fiore: un bellissimo giovane di nome Orchis, gran donnaiolo, tento' di sedurre le sacerdotesse del dio Bacco, provocandone l'ira e da Moira il bell'imbusto fu' dato in pasto alle belve feroci.
    I misericordiosi dei dell'Olimpo (un po' in ritardo mi pare... ) perche' il ricordo della bellezza del giovane Orchis non andasse perduta, fecero in modo che dalle parti "intime" del ragazzo nascesse una pianticella......e cosi' spunto la prima orchidea !!!
    Sulla ossessione per la bellezza di questo elegante e colorato fiore la scrittrice americana Orlean Susan scrisse un libro (noto romanzo) dal titolo "Il ladro di orchidee - (edito da Rizzoli) ove si racconta di un giovane collezionista di orchidee che va alla ricerca di una "orchidea fantasma", una specie dal meraviglioso fiore bianco che sboccia una sola volta all'anno, e le sue peripezzie.
    Dal romanzo, nel 2002 e' stato tratto un film con Meryl Streep e Nicolas Cage.
    Il mio amore (non ossessivo) per le orchidee nasce dall'eccentrico personaggio di Nero Wolfe, l'investigatore misogino amante della buona cucina ed appassionato coltivatore di orchidee nato dalla penna di Rex Scout.
    La fortunata serie di romanzi gialli che vedono come protagonista il pachidermico Wolfe e' stata portata sullo scermo cinematografico diverse volte.
    In Italia una indimenticabile serie televisiva (anni'70) vide come protagonista ed interprete di Nero Wolfe l'attore teatrale Tino Buazzelli.

    NERO WOLFE e le orchidee



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    Rex Stout, scrittore di gialli, operò dagli anni '30 agli anni '60 negli Stati Uniti, riscuotendo un grande successo. Pur considerato secondario, minore, si era creato una fama ben consolidata grazie all'invenzione di un personaggio molto particolare, il suo Nero Wolfe, coadiuvato dall'efficiente Archie Goodwin.

    Vorrei precisare subito , per chi non avesse mai avuto occasione di leggere le opere di Stout, che quest'ultimo non poneva alcun riferimento autobiografico nello scrivere; il personaggio è completamente diverso dall'ideatore... Stout magro, attivo, nervoso, veloce, fantasioso, Wolfe "pachidermico" , lento, impacciato, pigro quanto basta, per lui tutto deve essere programmato, e gli altri dovrebbero uniformarsi a lui .
    Ricorderanno i più maturi fra noi la serie televisiva dove l'attore Tino Buazzelli impersonava appunto Wolfe, e il braccio destro era affidato a Paolo Ferrari. Fu una serie di successo, anche se ambientata in una improbabile New York ricostruita negli studi della Rai.
    Dicevo prima di Nero Wolfe e della sua vita programmata alla perfezione, cosa che risultava talvolta pesante e fastidiosa ai sottoposti e a chi gli si rivolgeva per consulenza:- Non è possibile vedere il Signor Wolfe adesso ( diceva amabilmente il maggiordomo a chi suonasse il campanello della palazzina a certe ore )- e perchè non è possibile ?- è occupato con le ORCHIDEE e ne avrà ancora per molto.....- !!!!!!!

    patto_2


    Le orchidee, si si, amatissime, le sue bambine, alle quali rivolgeva le cure più amorose, e , se mi è permesso , maniacali . Naturalmente Wolfe "opera " le sue creature in una serra fantastica, usa bavaglio, attrezzi sterilizzati, guanti sempre nuovi, e parla sottovoce; non mi risulta avesse uno stetoscopio al collo ....Altra passione di Nero è la cucina, ma non è questo il momento.
    Ecco, dunque, vorrei in seguito ripercorrere con voi qualche passo tratto dalle opere di Stout , dove si parli di orchidee; e sono ben accetti consigli ragguagli ecc ecc , tutto quello che serve per fare una discussione felice e piacevole, un saluto da pappili, quello che fornisce talvolta un mezzo di trasporto !!!


    Nella "lega degli uomini spaventati " scopriamo quanto le amate orchidee di Wolfe siano invise all'iperattivo Goodwin; le indagini spettano solo a lui, costretto a veri tour de force , indagini serrate, gli incontri con tanto personaggi sospetti e non, informatori vari e "comparse " si susseguono a ritmo frenetico, e poi tutto deve essere riferito all'onnipotente suo padrone.
    Quel giorno lo chiama al telefono, e lui pare nemmeno ascoltarlo, non ostante la mole di lavoro e la necessità di procedere speditamente, Goodwin riceve l'ordine perentorio di pranzare fuori, per poi correre da Ditson, il floricultore di fiducia, per ritirare una dozzina di bulbi di una nuova MILITONIA ...."Se c'era qualcosa che mi faceva sentire bolscevico (!) , era quella di dovermi occupare delle orchidee del sig.Wolfe nel bel mezzo di un'importante indagine" dice stizzito Archie, che dopo una visita ad una tavola calda si reca a ritirare i bulbi ; vengono caricati in auto con la massima cura...la macchina è una Rolls Royce, silenzio, lusso, confort e soprattutto niente scossoni

    in "Alta cucina" un lungo racconto, sicuramente del primo periodo, trovo un'altra testimonianza del culto per queste nostre amate piantine: Wolfe , accompagnato dal fido Archie , si deve recare in un luogo abbastanza lontano, dunque decide di prendere il treno, dal New Jersey a non ricordo dove .....la macchina è troppo pericolosa: spiega Nero che ha 2309 parti in movimento ! ok avete capito, tuttavia la macchina in questione viene usata ugualmente per il tragitto verso la stazione di N.Y ; scena sotto casa, Goodwin aveva già paragonato l'impresa di caricare il suo "sferico signore " al portare in costume da bagno la piramide di Keope in cima ad un grattacielo ....il carico riesce e mentre le portiere si chiudono arriva trafelato il preoccupatissimo giardiniere, Theodore Horstmann ; aveva dimenticato di chiedere gli ultimi ragguagli su certe orchidee . Voi lo sapete meglio di me, concimi, luce , temperature, lavaggi e via discorrendo. Caro quel giardiniere, proprio bravo e attento; chissà che lavata di capo si sarebbe preso se non avesse osservato con la dovuta cura le orchidee del padrone !

    Quando Nero Wolfe alla Esposizione Floreale si fermò davanti al banco delle orchidee per poco non gli venne un colpo: dietro una teca di vetro troneggiavano nel loro splendore tre orchidee nere, le uniche tre esistenti al mondo . E nessuna di loro era di Nero Wolfe. Per circa un quarto d'ora Nero borbottò fra se; alla fine decise : le tre orchidee dovevano diventare sue.

    Il paziente Goodwin viene inviato all'Esposizione per due giorni di seguito; dice che le ostriche sono buone ma che nessuno ne mangerebbe una tonnellata. Se Wolfe fosse fallito come investigatore avrebbe certo trovato posto in un laboratorio di fisica come Oggetto Inamovibile , dunque era chiaro che l'incarico di visitare la mostra doveva essere affidato a qualcuno. Quando Archie riferisce al suo capo di aver visto tre orchidee nere in una taca guardata a vista da un piedipiatti allora Wolfe interroga il povero subalterno: Il labello è uniforme? risponde Archie che è largo, non come quello dell'aurea, ma come quello della truffautina, con sepali lanceolati e gola sfumata di arancione. Tracce di avvizzimento ? domani tornate là e guardate se ci sono segni di avvizzimento ai bordi dei petali, Sapete....l'avvizzimento tipico della post impollinazione; Voglio sapere se sono state impollinate, ordina Wolfe.
    Ma giovedì l'essere inmovibile era all'esposizione, manovrato dal suo fido scudiero in quella calca spaventosa, come muovere un cacciatorpediniere in un mare disseminato di mine...Al quarto piano non degnò di uno sguardo la migliore esposizione mondiale di B.thorntoni, e si mise a fissare con attenzione i tre ibridi in questione, tra l'altro appartenenti ad un suo conoscente molto ricco. Qualcuno resterà di lì a poco misteriosamente ucciso, dando l'occasione a Wolfe di occuparsi di un nuovo caso; ma questo ci interessa relativamente, continuiamo a tenere d'occhio le tre sorelline nere..


    Edited by gheagabry1 - 24/10/2023, 17:15
     
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  9. gheagabry
     
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    orchidee multifiori


    19318513-phalaenopsis--uno-dei-bellissima-orchidea-nella-foresta-pluviale-tropicale



    nome botanico:Phalaenopsis
    famiglia:Orchidaceae
    breve descrizione:E' una grande famiglia quella delle orchidee multifiori, infatti ci sono 17500 specie, la loro altezza varia da 25 cm. a 4 m. Alcune specie sono terrestri, oppure epifite, cioè vivono su altre piante usandole da supporto. Il termine multifiori si riferisce al fatto che queste specie presentano più fiori sullo stesso stelo.
    durata:Perenne
    periodo di fioritura:Presentano più fiori nello stesso stelo e a seconda della specie fioriscono in momenti differenti.
    area di origine:Africa, Asia
    clima:Temperato
    uso:E' perfetta come pianta da esterno in giardini e aiuole

    esposizione e luminosità:

    Dev'essere esposta in ambienti luminosi in inverno, e ad ombra parziale in estate. Durante la bella stagione può essere esposta in esterno.
    temperatura:Dev'essere compresa tra lo 0 e i 22°C.
    substrato:Varia secondo il genere e la specie. Necessitano di un terreno misto di terra fertile, torba e sabbia. Le specie epifite richiedono un mix di radici di osmunda, corteccia di pino o sfagno.
    irrigazione:L'annaffiatura dev'essere abbondante durante la fioritura
    concimazione:Concimare dopo la ripresa vegetativa con concime ternario aggiunto all'acqua di irrigazione.
    propagazione:A seconda della spece,si può procedere per semina,per talea,o per divisione
    rinvaso:Va effettuata ogni 2-3 anni,prima del periodo vegetativo
    potatura:Mantenere pulita la pianta eliminando le foglie danneggiate e le infiorescenze sfiorite.
    avversità:Possibile presenza di afidi,cocciniglie,e muffa grigia,da curare con appositi prodotti

    Hanno una notevole varietà di colorazione dei fiori Necessitano di essere annaffiati abbondantemente nel periodo di fioritura


    storia

    Nell'antica Cina le orchidee erano associate alle festività primaverili, ed in particolare avevano la funzione di allontanare la sterilità. Il medico Dioscoride consigliava di mangiarne i tuberi proprio come rimedio contro la sterilità. Nel medioevo le radici di queste piante erano usate per la preparazione di filtri amorosi. I Greci la chiamavano kosmosandalon, "sandalo del mondo", a causa della forma del labello che può ricordare la punta di una scarpa.

    ambiente

    Le specie epifite hanno l'apparato radicale ricoperto da velamen. Questa sostanza è utilissima per l'assorbimento dell'acqua ed in generale delle particelle di umidità.
    medicina:alcuni estratti di Orchidea hanno una funzione antietà e sono ingredienti di alcune creme cosmetiche.

    letteratura e mitologia

    Narra una leggenda, che un giovanotto di nome Orchide, non sapeva se era un maschio oppure una femmina e veniva allontanato da tutti. Era un ermafrodito dal carattere cangiante. Un giorno, disperato, si gettò da una rupe sfracellandosi su un praticello dove spuntarono dal suo sangue tanti fiori diversi ma simili nella loro forma carca di sensualità. Vennero così chiamati Orchidee.
    arte:la bellezza di questi fiori ha evocato il simbolo dell'armonia e della perfezione spirituale. l'orchidea è mitica grazie alla sua perfezione, è l'immagine della bellezza assoluta. E' il simbolo dell' eterna giovinezza, grazie alla sua eccezionale durata di vita e fioritura.


    Edited by gheagabry1 - 24/10/2023, 17:22
     
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  10. gheagabry
     
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    Phalaenopsis-Summersong


    L’orchidea si presenta come un fiore dal profumo dolcemente seducente, dal fascino misterioso dettato da una rara bellezza, davvero unico per eleganza e senso di regalità, simbolo di armonia perfetta per la sua simmetria con lo stelo e le foglie. Ineguagliabile per l’ampia gamma di varietà (mille generi e oltre 22 mila specie) esistenti, è studiata e coltivata da centinaia di associazioni e club in tutto il mondo. Mentre in Cina simboleggia raffinatezza, cultura, ma anche purezza come l'innocenza dei bambini, in Occidente è sempre stata considerata un messaggio universale destinato alla persona più preziosa nella propria vita a testimonianza di un sentimento duraturo nel tempo. Per tradizione, infatti, l'orchidea di colore rosa, che significa affetto e amore, viene designata come il fiore adatto al 14° anniversario di matrimonio, simbolo di affetto e di amore mentre, per la ricorrenza del 28°, l’opzione preferita è la Cymbidium, nelle tonalità pastello giallo, crema, rosa.

    Con la loro aurea romantica, rappresenta comunque un regalo perfetto per la donna che ha conquistato il cuore di un uomo innamorato. Le bellissime e profumate Cattleya – scelta popolare tra le spose occidentali durante anni '40 e '50 – sono invece per lo più considerate adatte al fascino che si acquista con l’avanzare dell’età e, quindi, spesso sono portate in bouquet in occasione della ‘Festa della mamma’. E’ eletta a simbolo d’amore per le sue sorprendenti capacità di crescere quasi ovunque – in tutti i continenti, eccetto che in Antartide, pressoché in ogni clima – riuscendo fiorire in qualsiasi condizione. Nella teologia cristiana, le macchie su questo fiore rappresentano il sangue di Cristo, motivo per cui addobbano l'altare come decorazione nelle chiese a Pasqua e a Natale. Le misteriose orchidee nere, in realtà marrone scuro – dai poteri magici nella stregoneria, nelle leggende e nei miti spettrali – simboleggianti potere e autorità assoluta, sono perfette sia per complimentarsi con un uomo per il suo lavoro, sia come centrotavola di classe insieme a rose o gigli bianchi, magari aggiungendo anche una sfumatura in lavanda e rosa pallido. Ma, quale presente di gran classe da scegliere tra un’infinità incredibile di forme e di colori simili agli schizzi dei colori di un arcobaleno, al giorno d’oggi sono preferite in svariate occasioni – matrimoni, feste, eventi di alto livello – in segno di augurio, di saluto, di ringraziamento, di congratulazioni.


    phal



    Miti e storia





    Giapponesi e cinesi scrissero e raffigurarono le orchidee all’incirca nel 700 a.C., mentre Confucio ne esaltò bellezza e profumi tra il VI a.C. e il V secolo a.C., ma sono sempre state apprezzate e presenti nelle tradizioni di numerosi popoli come simbolo della bellezza e dell’amore.

    Miti e leggende derivarono in gran parte dalla denominazione stessa del genere della pianta – ‘orchis’ in greco significa ‘testicolo’, in riferimento alle radici a tubero rotondeggiante delle specie terrestri – a partire dagli antichi Greci con la trasformazione pietosa in orchidea, per intervento degli dei dell’Olimpo, della salma del bellissimo e passionale Orchis, figlio di un satiro e una ninfa, dato in pasto a belve feroci quale punizione per aver osato corteggiare una sacerdotessa. Da qui si moltiplicarono le credenze popolari sui poteri afrodisiaci dell’orchidea, a proposito della quale per la prima volta scrisse il filosofo e botanico greco Teofrasto (371 a.C.-287 a.C.) nell’opera di botanica ‘De Historia Plantarum’. Lo confermò il medico farmacista greco Dioscoride (40-90 circa) nel trattato ‘De Materia Medica’ precisando che un uomo, cibandosi di grossi rizomi di orchidea, avrebbe generato un maschio, mentre quelle piccole avrebbero indotto una donna a concepire una femmina.

    Nel Medioevo, a livello popolare si continuò a preparare bevande e cibi afrodisiaci, filtri ed elisir d’amore e di giovinezza. Ingrediente secondario per pozioni di magia nera e di stregoneria, è invece ancora commercializzato, in Oriente, sottoforma di polvere essiccata (‘salep’) come ricostituente ed energizzante generale.

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    Tra il XIV e il XVI secolo, la Vanilla Orchid – in seguito diventata una delle più famose – che cresceva selvaggia nella parte del Messico dove erano stanziati gli antichi Aztechi, era considerata come simbolo di forza e, quindi, bevuta mescolata con la cioccolata per accrescere il potere.

    In epoca vittoriana, i britannici adottarono l'orchidea come segno di classe, di lusso e di prestigio riservato ai più abbienti, in gran parte perché rappresentavano l'esotico Oriente, erano di difficile reperibilità – provenivano da climi tropicali umidi – e la loro coltivazione richiedeva cure particolari in serre, ma ne favorirono la diffusione e la popolarità in tutto il mondo. E quando, nel 1818, il collezionista di orchidee William Cattley ottenne la fioritura di una delle sue piante – la Cattleya o orchidea brasiliana in suo onore – in Inghilterra, iniziò la diffusione collettiva. Ma la moda di coltivare orchidee come hobby iniziò da quando William George Spencer Cavendish (1790-1858), il duca di Devonshire sesto, si appassionò a tal punto da rendere i suoi giardini di risonanza mondiale. Fece costruire serre riscaldate per accumulare costantemente piante tropicali e orchidee rare portate dall’estero dalle spedizioni inviate e, nel giro di dieci anni, la sua collezione diventò la più famosa in Inghilterra. Assumendo questo modello, l'orchidea diventò lo status symbol dei ricchi e dei proprietari terrieri.





    Cultura


    Un'orchidea tra i capelli di ‘Olympia’, la prostituta rappresentata dal pittore francese Edouard Manet nel 1863, rafforzava la sessualità (per via dei poteri afrodisiaci) in questa nudità impudica, sicura di sé, sdraiata su un letto come una dea. Un’orchidea esotica era raffigurata, in primo piano, nell’olio ‘Cattleya Orchid and Three Brazilian Hummingbirds’ dipinto da Martin Johnson Heade (1819-1904), pittore americano famoso per ritratti di uccelli tropicali, nature morte, paesaggi palustri e marine. I disegni del fiore più sofisticato contraddistinguono invece vasi e lampade in vetro colorato di Emile Gallé (1846-1904), uno tra i più importanti artefici dell’art nouveau nell’arte applicata.


    Pastelli delicati di gigantesche orchidee in primo piano, eccezionali e coinvolgenti, contraddistinsero il lavoro artistico dell’americana Georgia O'Keeffe (1887-1986), cresciuta nelle zone rurali del Wisconsin. Non erano illustrazioni botaniche ma emozioni personali espresse con un particolarissimo stile visionario. Pittrice rivoluzionaria, è annoverata tra gli artisti più influenti e innovativi del XX secolo ed è stata la prima artista donna ad essere invitata per una mostra personale al Museum d'Arte Moderna di New York. Indimenticabili rimangono anche le fotografie in bianco e nero e a colori scattate dal fotografo statunitense Robert Mapplethorpe (1946-1889) – famoso per i nudi statuari maschili e femminili, le nature morte dei fiori, i ritratti di artisti e celebrità – icone che suggeriscono delicatezza e dignità, evocando la qualità vellutata e palpabile del fiore.

    L’orchidea – come metafora e simbolo di sensualità ed erotismo – ricorre in più pagine del romanzo ‘Alla ricerca del tempo perduto’ scritto tra il 1908 e il 1922 dallo scrittore francese Marcel Proust (1871-1922) e pubblicato tra il 1908 e il 1922. E’ il simbolo della passione di Swann per Odette e la raffinata specie Cattleya, da lei preferita, diventa un codice segreto a preludio di un rapporto intimo tra i due amanti mentre, in un altro episodio, l’orchidea diventa una metafora erotica omosessuale.

    Gabriele D’Annunzio – nel romanzo ‘Il Piacere’ (1889) – descrisse un’orchidea ‘che sembrava tutta macchiata di sangue’, che provocò la ‘repulsione’ quale fiore ‘diabolico’ da parte dell’amante del dandy Andrea Sperelli, che invece sottolineò quanto diventasse 'simbolico’ tra le mani di lei per la bellezza sensuale. Nel ‘Manifesto futurista’ (1917), Marinetti immaginò la ‘danza mitragliatrice’ di ‘una grande orchidea bianca e rossa tra le labbra’ di una ballerina in movimento come la canna di un’arma che sta sparando. Rare orchidee venivano invece coltivate con passione meticolosa a New York, nella serra sul giardino pensile della propria abitazione elegante, dall’investigatore privato Nero Wolfe. Il raffinato omone buongustaio inventato nel 1934 dallo statunitense Rex Stout (1886-1975) – scrittore di polizieschi adattati in versioni di successo per la radio, la televisione e il cinema – fu il protagonista di 33 romanzi e 39 romanzi brevi tra gli anni ’30 e il ’70. Uno di questi fu intitolato ‘Orchidee nere’ (1941). Il ‘fiore mostruoso’ veniva lasciato come quale biglietto da visita accanto ai cadaveri di tre donne assassinate nel romanzo noir ‘Il mistero delle tre orchidee’ (1942) scritto da Augusto De Angelis (1888-1934).

    Le orchidee ispirarono anche una folta schiera di pellicole cinematografiche a partire dal melodramma intitolato ‘Orchidea Nera’ (1958, regia di Martin Ritt) in cui la protagonista era una fioraia (Sofia Loren, che vinse il premio come migliore attrice al Festival di Venezia), giovane vedova di un gangster della quale si innamorò un anziano vedovo italo-americano (Anthony Quinn).

    Storie di bande si intrecciavano nel film ‘L’enigma dell’orchidea rossa’ (1962, regia di Helmut Ashley), tratto dal romanzo ‘When the gangs came to London’ (1932), pubblicato con il titolo ‘Spavento sulla metropoli’ (1935), scritto dal prolifico giallista inglese Edgar Wallace (1875-1932). Gangster, tra un rapimento e l’amore, erano al centro della trama della bellissima pellicola ‘Niente Orchidee per miss Blandish’ (‘Grissom Gang’, 1971, regia di Robert Aldrich), tratto dal romanzo di grande successo (1939) scritto da James Hadley Chase (1906-1985), pseudonimo di Renè Brabazon Raymond.

    Nel film francese ‘Un'Orchidea Rosso Sangue’ (1975, regia di Patrice Chereau), una serie di vicende drammatiche toccavano a Claire, figlia di Miss Blandish (l'Orchidea), erede controversa di una fortuna favolosa. Nella commedia erotica ‘Orchidea Selvaggia’ (1990, regia di Zalman King), un potente uomo d'affari sudamericano (Mickey Rourke) era catturato dal fascino della bellissima assistente (Carrè Otis) di una manager con cui era in trattative per un prestigioso contratto d’affari. Charlie Kaufman, sceneggiatore del fim ‘Il Ladro di Orchidee’ (2002, regia di Sike Jonze), adattò il libro dal titolo omonimo scritto da Susan Orlean (2000) per sviluppare una vicenda drammatica attorno a un collezionista che rubava i fiori in questione. Tra scene di avventura e di horror, in ‘Anaconda: Alla ricerca dell'orchidea maledetta (Anaconda 2, 2004, regia di Dwight H. Little), una spedizione scientifica raggiungeva la giungla del Borneo per trovare l'Orchidea maledetta', un rarissimo esemplare prodigioso per garantire eterna giovinezza.







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    Edited by gheagabry1 - 24/10/2023, 17:29
     
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    orchidea aerangis


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    nome botanico:aerangis
    famiglia:Orchideaceae
    breve descrizione:Specie epifita di piccole dimensioni a sviluppo simpodiale, forma piccoli ceppi di foglie obovate, bilobate e carnose, di colore verde scuro con piccole punteggiature nere. Lungo racemi penduli lunghi da 10 a 40 centimetri, in inverno/prima primavera, spuntano da 7 a 20 fiori bianchi, di 2.5 centimetri, cerosi, durevoli e profumati durante la notte.
    durata:perenne
    periodo di fioritura:presenta fioritura primaverile
    area di origine:Africa orientale, Zanzibar.
    clima:temperato
    accorgimenti e cure
    esposizione e luminosità:Scegliere un luogo molto luminoso della casa evitando di esporla ai raggi diretti del sole specie se filtrati da un vetro.
    temperatura:la temperatura varia tra i 10°C e i 30°C., non tollera temperature basse ma neppure il caldo eccessivo.
    substrato:utilizzare un substrato dedicato per orchidee a drenaggio medio.
    irrigazione:intervenire in modo regolare durante le fase vegetativa, nella bella stagione, con il calare delle temperature diminuire gli interventi. Nebulizzare il fogliame con acqua priva di calcare e di calcio per incrementare il tasso di umidità ambientale.
    concimazione:utilizzare dei fertilizzanti per orchidee seguendo le dosi indicate sul prodotto.
    propagazione:per divisione, per semina o per meristema. La prima soluzione è adatta anche al neofita, per le successive bisogna avere una certa esperienza.
    rinvaso: un'orchidea epifita va rinvasata soltanto se è cresciuta troppo. I contenitori da scegliere sono soltitamente più piccoli se si pensa alle proporzioni per piante di altrio genere. Scegliere vasi con grandi fori per il drenaggio al fondo, cestini di legno, tralci di vite. Il rinvaso va effetutato dopo la fioritura, all'inizio dellla nuova vegetazione.
    avversità: temperature troppo alte possono far soffrire la pianta che può presentare foglie appassite e pseudobulbi troppo chiari e poco turgidi. In coltivazione non subisce particolari attacchi da agenti patogeni, è sufficiente proteggerla da attacchi fungini e/o da possibili colonizzazioni di cocciniglie, lumache, chioccioline e formiche, usando prodotti poco nocivi

    Edited by gheagabry1 - 24/10/2023, 17:31
     
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    orchidea Acineta


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    nome botanico:acineta
    famiglia:orchidaceae
    breve descrizione:Pianta epifita, cioè che vive senza terra, con foglie lanceolate verdi e coriacee che raggiungono anche i 40 cm. ciascuna portata da uno pseudo bulbo allungato; l'infiorescenza e' portata dall'ultimo pseudobulbo che si e' sviluppato.
    durata:perenne
    area di origine:centro e sud America.
    clima:temperato
    uso:pianta d'appartamento o da coltivazione in serre riscaldate.
    accorgimenti e cure
    esposizione e luminosità:esporre in una zona ben illuminata della casa, evitando il sole diretto, specie se filtrato dai vetri di una finestra.
    temperatura:predilige temperature miti, sopporta temperature fresche intorno ai 10°C ma patisce temperature elevate o sbalzi termici. Non superare i 26°C.
    substrato:utilizzare un substrato dedicato che garantisca il drenaggio ottimale.
    irrigazione:intervenire con frequenti ma non abbondanti nebulizzazioni ed irrigazioni utilizzando rigorosamente acqua priva di calcare e a temperatura ambiente.
    concimazione:utilizzare del fertilizzante per orchidee
    propagazione:per divisione, per semina o per meristema. La prima soluzione è adatta anche al neofita, per le successive bisogna avere una certa esperienza.
    rinvaso:un'orchidea epifita va rinvasata soltanto se è cresciuta troppo. I contenitori da scegliere sono soltitamente più piccoli se si pensa alle proporzioni per piante di altrio genere. Scegliere vasi con grandi fori per il drenaggio al fondo, cestini di legno, tralci di vite. Il rinvaso va effetutato dopo la fioritura, all'inizio dellla nuova vegetazione.
    avversità:temperature troppo alte possono far soffrire la pianta che può presentare foglie appassite e pseudobulbi troppo chiari e poco turgidi

    Edited by gheagabry1 - 24/10/2023, 17:33
     
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    orchidea aerides



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    nome botanico:aerides
    famiglia:orchideaceae
    breve descrizione:orchidea epifita con fusto a crescita monopodiale dal portamento eretto o curvilineo. Le foglie sono lineari e coraiacee; i fiori dal portamento arcquato e pendulo sono di colore rosato o bianchi e rosa. La forma dellle infiorescenze è così strutturata: Ci sono sepali laterali più larghi di quello dorsale e attaccati basalmente al piede della colonna, al quale è attaccato anche il labello, che, fisso o mobile rispetto alla colonna, presenta alla base il caratteristico sperone, ricco di nettare. Le specie epifite hanno l'apparato radicale ricoperto da velamen. Questa sostanza è utilissima per l'assorbimento dell'acqua ed in generale delle particelle di umidità.
    durata:perenne
    periodo di fioritura:in primavera presenta ricche fioriture gradevolmente profumate .
    area di origine:India, Indonesia, Asia in generale.
    clima:temperato
    uso:pianta d'appartamento o da coltivazione in serra riscaldata.
    accorgimenti e cure
    esposizione e luminosità:scegliere una zona molto luminosa della casa, priva di correnti d'aria fredde
    temperatura:predilige temperature miti comprese tra i 10°C e i 25°C. Non tollera il freddo e neppure il caldo eccessivo, proteggere da correnti d'aria fredda.
    concimazione:utilizzare fertilizzanti per orchidee seguendo le dosi indicate sul prodotto.
    piccoli consigli:tutti i suoi fiori si aprono contemporaneamente donando alla pianta un'eleganza e ricchezza particolari. La fioritura può ripetersi anche diverse volte nell'arco di un anno.
    curiosità
    storia:specie istituito da un missionario gesuita nel 1790. Il nome aerides significa figli dell'aria e deriva dal comportamento di questa pianta epifita.

    Edited by gheagabry1 - 24/10/2023, 17:36
     
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