GIARDINO FIORITO....

COSTRUIAMOLO INSIEME

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  1. gheagabry
     
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    GIARDINI ROCCIOSI



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    Fra i lavori che tra Febbraio e Aprile possono gradevolmente occupare il tempo libero di quanti «lui» amano dedicarsi al giardinag gio, due sono di notevole importanza ai fini dell’armonico disegno del giardino:
    le scale
    le roccaglie, o «rock-garden»
    Cominciamo a parlare, appunto, delle roc caglie e del modo migliore per coltivare le piante che servono a decorarle.
    Quasi sconosciuta in Italia sino agli anni Cinquanta, la roccaglia è ormai diventata di gran moda anche da noi, dopo essersi dif fusa dalla Gran Bretagna (dove probabilmen te è nata la tecnica del rock-garden) in Sviz zera, in Austria e in Germania.
    È indubbio che il rock garden esaudisce le aspirazioni di qualsiasi appassionato di giardinaggio e ne mette in risalto la bravura. Infatti curare a dovere una roccaglia non è facile né semplice, così come non è facile costruirla rispettando i canoni fondamentali e cercando di ricreare, in miniatura, un ti pico paesaggio alpino o mediterraneo senza cadere in eccessi tipo «nanetti fra le rocce».



    Realizzare una roccaglia non significa accu mulare un po’ di sassi alla rinfusa, colmare gli spazi vuoti con della terra e piantarvi le prime piante che capitano sottomano; significa invece compiere un atto di amore verso la natura dimostrando di averne osservato i minimi particolari e di saper ritrovare nel proprio spirito creativo l’armo nia di un angolo fiorito modellato dal ven to in alta montagna oppure nascosto in un anfratto a due passi dal mare.
    La roccaglia, infatti (ed è questo uno dei suoi pregi maggiori) è altrettanto decorativa se realizzata in un giardino alpino o in pia nura, al mare o al lago, purché le sue caratteristiche non contrastino con il paesag gio circostante e lo stile del giardino stesso.
    Vediamo ora, di esaminare dettagliatamente le norme essenziali per la realizzazione di un piccolo rock-garden.
    Cominciamo col precisare, che la roccaglia può essere pia neggiante oppure digradante da ogni lato come una piccola collina, alta solo due pal mi da terra, oppure circondata da una specie di scalino formato da un muretto fiorito, con il compito di isolare la roccaglia e quindi impedire che i bambini o gli animali dome stici vi scorrazzino liberamente.
    Inoltre il rockgarden può avere uno scopo puramen te decorativo o essere destinato a raccoglie re un determinato tipo di piante: aromatiche o medicinali, bulbose o arbusti nani.
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    Se si abita in montagna o presso il mare, per realizzare il nostro rock garden, non c’è di meglio che utilizzare piccoli mas si o pezzi di roccia esistenti nelle immedia te vicinanze. Se invece si abita in pianura è bene servirsi di sassi di fiume, piuttosto grossi, levigati dalla corrente e di vario colore.
    E importante evitare l’uso dei conglomerati, ossia di rocce formate da un impasto di tipo cementizio in cui è incorporata della grossa ghiaia. È anche sconsigliabile il tufo che tal volta è così ricco di anfrattuosita da sem brare finto e che si rivela piuttosto difficile da sistemare.
    Ad ogni modo, è bene tener presente che l’uso di blocchi di roccia troppo piccoli ge nera solo confusione.

    È necessario anche poter disporre di un buon numero di lastre di pietra o di sassi di forma piatta per creare alcuni gradini utili a trattenere il terriccio e ad ancorare perfettamente le piante per impedire che al primo acquazzone tutto frani miseramente riducen dosi a un solo e informe ammasso.
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    Tanto per indicare una misura approssimati va, possiamo dire che la roccia più piccola non deve essere inferiore ai 20-30 cm di diametro; il massimo è calcolabile soltanto in virtù dell’ampiezza totale della roccaglia.
    Quando ci si appresta a realizzare un giardino roccioso per prima cosa è bene stabilire con precisione l’orientamento, tenendo conto che la costruzione acquista sfumature e chia roscuri assai suggestivi se sole e ombra possono giocarvi un ruolo determinante.
    A tale scopo
    è infatti errato porla in pieno so le o in assoluta ombra, è meglio cercare una posizione intermedia: Ovest o Nord-Est.

    Delimitato lo spazio da attrezzare a rocciato, è opportuno zappare in profondità il terreno, almeno a una trentina di cm, e liberarlo da ogni radice o erbaccia. Quindi bisogna mescolare alla terra un po’ di sabbia gros solana e coprire il suolo con uno strato di ghiaia di almeno 10 cm. Su questo strato si deve porre terra mista a 1/3 di sabbia gros solana per altri 10 cm, pressando bene il tutto con il piede per creare un piano di appoggio solido, in modo che non si verifichino cedimenti di sorta, neppure in caso di piogge prolungate o di eccessive annaf fiature.
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    Dopo queste prime considerazioni su giardini rocciosi e rock garden si può definire, a grandi linee, la futura struttura della roccaglia, sia in estensione che in al tezza.
    Per far ciò, si cominci col porre alcuni massi abbastanza grossi ai punti estremi dello spa zio prescelto
    la roccaglia non deve mai ave re forma geometrica ma, piuttosto, un anda mento impreciso, « a macchia d’olio ».

    Poi, nel luogo in cui il rock garden deve raggiun gere la sua massima altezza, bisogna costrui re un monticello di pietre o detriti, assestan do il tutto molto bene e fissando le rocce con terra pressata o addirittura con un po’ di cemento. Sopra l’improvvisato monticello trova posto il solito masso che segna il pun to da cui la roccaglia deve digradare dolce mente sino all’altezza dei massi precedente mente disposti e che si trovano quasi a livel lo del suolo.
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    La forma del rocciato verrà determinata dal l’aggiunta di una ventina di cm di terra mista a sabbia grossolana e a qualche man ciata di ghiaia, e infine da uno strato di terriccio, la cui composizione varia secondo il tipo di piante che si desidera coltivare. Quando il terriccio è stato ben pressato, si può procedere alla sistemazione delle rocce affondando ogni masso nella terra per buona metà del volume o anche per tre quarti, in fatti se la parte sassosa è troppo evidente, la roccaglia assume un aspetto freddo e in naturale
    Ogni tanto, e soprattutto nelle zone di mag gior pendio, è indispensabile scavare in profondità e inserire parallelamente al suolo una lastra di pietra per creare una serie di mensole su cui la terra si appoggia forman do delle tasche che sono l’ideale per ospi tare le specie a portamento ricadente.
    È evidente che costruire una roccaglia non è facile e che al primo tentativo può assumere un aspetto eccessivamente gibboso o troppo piatto. In tal caso non rimane che corregge re i punti meno riusciti, togliendo un masso qui o aggiungendo un po’ di terra o una la stra di pietra altrove.
    Quando tutto sembra perfetto (o quasi) e la terra è stata ben pressata in ogni valletta o ripiano si può procedere alla messa a dimo ra delle piantine scelte in precedenza.
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    Prima di decidere quali piante utilizzare per il nostro rock garden è bene fare qualche considerazione sul clima e sulla piovosità del luogo per compensare eccessi o carenze di umidità atmosferica in relazione alle necessità delle piante, predisponendo l’uso di terra più o meno assorbente.
    Per esempio, se nella zona il clima è molto asciutto e si intende creare un giardino roccioso di tipo alpino con piante che esigono umidità, è necessario che la terra di impianto sia molto coibente, ossia trattenga una discreta percentuale di acqua. Questa caratteristica si ottiene con l’aggiunta di circa 1/3 di torba alla terra normale.
    Se invece si intende coltivare piante di tipo mediterraneo e, pur essendo in una regione meridionale, ci si trova in una zona dove piove di frequente, bisogna mescolare la terra a 1/3 di sabbia, elemento che favorisce il rapido deflusso dell’acqua.





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    È evidente che le singole piante devono essere curate come se fossero coltivate normalmente in aiuola o in vaso, ma è bene tener presente che la roccaglia esige nel suo insieme un’attenzione costante e quindi cure particolari, che possono essere così sintetizzate:
    le annaffiature non devono mai essere somministrate contemporaneamente su tutta la roccaglia, usando la canna da innaffio; infatti in tal modo, si correrebbe il rìschio di scalzare le piante non ancora ben radicate e di annaffiare in modo eccessivo anche gli semplari che richiedono acqua in dose ridotta. La cosa migliore è annaffiare il rock garden con l’annaffiatoio munito di tappo forato;

    le irrorazioni devono essere praticate di frequente, meglio se giornalmente, servendosi di un vaporizzatore per fornire la necessaria umidità al fogliame ricreando, per quanto possibile, le condizioni climatiche congeniali alle pianticelle alpine o alle specie che vegetano spontaneamente sulle rocce a picco sul mare; quelle fatte con stimolante ormonico sono preziose per favorire lo sviluppo di questa o quella specie e quindi ottenere particolari effetti decorativi;

    le concimazioni sono indispensabili per ottenere fioriture abbondanti e folti cuscini di verde; devono essere praticate con prodotti solubili, di natura minerale oppure organica, da sciogliere nell’acqua delle annaffiature; sono inoltre utili periodiche somministrazioni di solfato di ferro per mantenere un bel colore verde intenso al fogliame e impedire l’insorgere di fenomeni di clorosi;

    la pulitura del rock garden deve essere frequente, tagliando e sfoltendo, eliminando foglie secche e portasemi, accorciando rami e rametti, per evitare che le corolle sfiorite o gli steli troppo allungati tolgano bellezza e grazia al delicato contrasto dei sassi con i fiori e la tappezzante superficie del muschio e della Sagina subulata (erba ideale per le roccaglie in ombra, mentre per le altre si consiglia la Dichondra repens). Infatti, la roccaglia deve presentarsi sempre perfetta, senza tasche vuote o esemplari invadenti.
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32 replies since 3/9/2010, 17:11   11360 views
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