L'Emilia Romagna ... Parte 2^

BOLOGNA ...DOZZA..MARZABOTTO..MODENA ...

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  1. tomiva57
     
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    PIACENZA




    Farnese


    Palazzo Farnese

    Piacenza fu Placentia, l'antica colonia romana fondata nel 218 a.C. Durante il medioevo appartenne al ducato di Milano, poi ai Visconti e agli Sforza ma conobbe il suo massimo splendore con la famiglia più in vista del '500, i Farnese che costituirono qui il Ducato di Parma e Piacenza. Fu in questo periodo che la città si aricchì di monumenti importanti e di quel tono aristocratico che i Farnese seppero dare ai loro possedimenti. Piacenza offre al visitatore un campionario di monumenti costruiti in varie epoche dal medioevo e più precisamente dal gotico al rinascimentale.
    Ma non mancano nobili edifici dall'architettura settecentesca. Una città da scoprire, da vivere non solo
    nei suoi più importanti monumenti, ma anche negli spazi cittadini dove si respira l'amore per questa città, amata anche dai grandi artisti che hanno lasciato nei secoli preziose testimonianze; Maestri come Wiligelmo e Nicolò, il Botticelli, il Vignola, Antonello da Messina.

    Oltre i Musei piacentini, che conservano pezzi di grande importanza archeologica, come il Fegato Etrusco del III - II sec. a.C., Piacenza offre numerose attrazioni artistiche



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    Galleria d'Arte Alberoni (o Pinacoteca del Collegio), conserva importanti opere di Antonello Messina tra cui il "Cristo alla colonna" del 1473, opere di Salvator Rosa e di Guido Reni.


    alberoni

    Il Duomo, XIII sec

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    Il Duomo fu eretto, tra il 1222 ed il 1233, sui resti di una antica basilica paleo cristiana, in stile romanico-padano in cui si avvertono gli elementi gotici dell'epoca.


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    La Basilica di S. Antonino, fondata nel IV secolo dal primo vescovo di Piacenza, è intitolata al patrono della città e ha un grande atrio detto il "Paradiso" per la bellezza delle sue architetture.

    La Chiesa dei Cappuccini, eretta nel XV sec. con opere del Guercino, del Malosso e del Fiamminghino.



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    La Chiesa di S. Sisto, ha ospitato la Madonna di S. Sisto di Raffaello che nel '700 venne ceduta al Re di Polonia e ora conservata a Dresda.



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    Sandro Botticelli, Madonna adorante il figlio con S. Giovannino, 1483-1487 (Museo Civico).


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    Il Palazzo del Comune
    , detto "il Gotico", eretto intorno al 1281 si presenta con un portico ad archi acuti. All'interno, un grande salone, lungo 43,80 metri e largo quasi 17, un tempo destinato ad accogliere le assemblee del popolo, è ora sede di importanti esposizioni.

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    Piazza Cavalli prende il nome dalle due statue equestri dei Farnese e raffigurano i duchi Ranuccio I e suo padre Alessandro. Tra i primi esempi di scultura barocca modellati da Francesco Mochi c'è



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    Teatro municipale, progettato da Lotario Tomba all'inizio del XlX sec.
    Per la ristrettezza dello spazio la scena e le sale comuni furono ridotte al minimo, per cui tra i teatri neoclassici è quello che ha uno dei rapporti più alti tra il volume della sala e l'intero edificio. Si ispira alla Scala - più vecchia di 20 anni - per l'antiportico in bugnato, le finestre, le scale, i retropalchi all'esterno del corridoio perimetrale ai palchi. La sala, ottima sia per l'acustica che per la visibilità, ha una forma non a ferro di cavallo, ma a tre quarti di ellisse come il Tordinona di Roma. Le decorazioni furono eseguite dal bolognese Bracciolo e dal piacentino Antonini . A norma dell'autorizzazione governativa, tutti i diritti spettanti alla società sul teatro sarebbero passati allo stato 12 anni dopo l'inaugurazione.
    Fu inaugurato il 10 set. 1804 con grandi feste, dopo 2 rinvii. A corona vi furono una "Fiera decendiale" [della durata di 10 giorni] privilegiata di bestiame e mercanzie per attirare il pubblico, fuochi in piazza Cavalli, corsa di berberi e attrattive varie. L'opera prescelta fu Zamori di Simone Mayr , scritto per l'occasione, e seguito dal ballo eroico pantomimico Emma ossia Il giudizio di Carlo Magno. Quando il teatro nel 1816 passò allo stato, Maria Luigia , con Risoluzione Sovrana n. 114 del 7 set. cedette il diritto al Comune. L'esecuzione affrettata dell'edificio rese necessari a più riprese lavori di restauro, nonché varie modifiche e ampliamenti. Nel 1826 Alessandro Sanquirico rifece numerose decorazioni e dipinse il sipario principale, oggi scomparso. Nel 1830 venne completata la facciata utilizzando i disegni del Tomba, in parte modificati dal Sanquirico. In quell'occasione alcuni cittadini offrirono un lampadario, oggi non più in loco. Nel 1836 fu acquistato dai fratelli Serassi di Bergamo un organo, tuttora in funzione nella chiesa di S. Maria di Campagna. Altri restauri furono effettuati nel 1857 con una somma stanziata dal governo ducale per le opere pubbliche, conferendo l'aspetto che presenta oggi. Su disegno dell'architetto Paolo Gazzola furono ampliati gli atrii e costruiti la sala di scenografia e il caffè. La decorazione dell'atrio fu affidata a Gaetano Albertelli , mentre Gerolamo Magnani rifece il disegno generale della volta ed eseguì i chiaroscuri, Paolo Bozzini dipinse i 4 medaglioni. Anche il tetto venne rifatto, come il palcoscenico e le attrezzerie, per le quali fu chiamato Giuseppe Mastellari del Teatro Regio di Parma. Nel 1895 fu introdotta l'illuminazione elettrica. In questo secolo vennero effettuati alcuni rimaneggiamenti: nel 1938, al posto del III e IV ordine di palchi, vennero create 2 gallerie, abbattendo i tramezzi dei palchi; nel 1970 si sostituirono le antiche coperture in legno con strutture in cemento, sparirono gli argani e le macchine per i rumori, mentre esiste ancora un fondale scenico ottocentesco. Con i restauri del 1979 è stato aumentato il numero dei locali di servizio, la sala degli scenografi posta sopra la platea è stata trasformata in sala concerti, e sono stati rifatti impianti di riscaldamento, elettrici, sipario tagliafuoco, scale di sicurezza.

    (BIBLIOGRAFIA: Forlani.)


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    La storia di Palazzo Farnese, fu residenza della dinastia ducale fino all'estinzione dei Farnese nel 1731. Attualmente Palazzo Farnese, restaurato, ospita l'Archivio di Stato ed il Museo Civico con la Pinacoteca, I'Armena ed una singolare quanto interessante collezione di carrozze.

    Farnese




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    Edited by tomiva57 - 13/11/2011, 09:42
     
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18 replies since 9/8/2010, 12:43   8107 views
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