ANIMALI ..curiosità e news

...nelle culture del mondo e nella storia....

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  1. gheagabry
     
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    .............animali dormiglioni.................




    Animali dormiglioni e animali sempre vigili, giorno e notte. In una ipotetica classifica dedicata a quanti in natura passano piu' ore fra le braccia di Morfeo a vincere sarebbero le star del letargo, come ghiri, marmotte e pipistrelli, che nei Paesi piu' freddi del Nord Europa passano anche sei mesi ko. I piu' originali pero' sarebbero i rondoni, uccelli neri dal collo bianco, che pare riposino volando in aria a diecimila metri di altezza, e i capodogli, tra i giganti degli abissi, che fanno sonnellini anche a mille metri di profondita'.
    'Negli animali i ritmi di sonno e veglia sono condizionati da diversi parametri - spiega Fulvio Fraticelli, direttore scientifico del Bioparco di Roma - prevalentemente in funzione di altri bisogni. In particolare, negli animali selvatici tutto e' legato alla ricerca di cibo. Un esempio evidente e' quello del gatto di casa, che dorme per il 90% del tempo, a differenza di quello che sta fuori, che deve andare a caccia: senza prede rimane a stomaco vuoto'.
    Quali sono gli animali piu' dormiglioni? 'Quelli che vanno in letargo, come pipistrelli, ghiri e marmotte - dice l'esperto - abbassano il consumo del 'motore' per superare la brutta stagione. Si va dai 2-3 mesi nel Mediterraneo ai 6 mesi nel Nord Europa'. E quale meccanismo scatta per gli animali che vanno in letargo? 'Significa che l'animale omeotermo, in grado di mantenere costante la temperatura corporea - afferma Fraticelli - diventa eterotermo, quando la temperatura del corpo e' condizionata dall'ambiente esterno. Classici eterotermi sono rettili, anfibi e pesci'. Il sonno del letargo insomma equivale ad un risparmio energetico. Falso mito e' invece che anche gli orsi vadano in letargo, mentre 'dormono dopo una grande scorpacciata e durante il sonno usano queste scorte di grasso.
    La loro temperatura corporea pero' non cambia'. C'e' poi chi preferisce dormire sonni 'tranquilli' stando a grandi altezze oppure a forti profondita' marine. 'I rondoni, quelli neri che abitano anche in citta' - afferma Fraticelli - di notte spariscono, si posano solo per covare le uova. Si sa molto poco su di loro: l'ipotesi e' che per dormire vadano sempre in gruppo molto in alto, sopra i diecimila metri, per evitare le perturbazioni. Ad una temperatura bassa riducono il metabolismo per superare il freddo e dalla conformazione delle ali si e' visto che in volo faticano di meno'. Altra specie originale sono i capodogli, che schiacciano un sonnellino anche a mille metri di profondita'. Intanto una ricerca ha mostrato che il merluzzo antartico per sopravvivere si 'iberna' durante l'inverno, riducendo crescita e metabolismo.
    Non sempre poi il ritmo notte-giorno e' cosi' scontato, ad esempio se in citta' si sfrutta la luce artificiale. 'Molti piccoli uccelli dormono di notte e sono attivi di giorno - afferma Fraticelli - come il pettirosso, che pero' in citta' con i lampioni puo' cacciare bacche e insetti anche di notte e anche cantare'. La luce conta, infatti gli uccelli migrano a Nord per avere piu' ore di sole, con piu' tempo per accudire i piccoli e quindi maggiori possibilita' di sopravvivenza. 'C'e' anche un piccolo uccello, il piovanello dalla pancia nera, che va a nidificare nella tundra artica, con luce ininterrotta d'estate, nel periodo in cui accudisce i piccoli - dice l'esperto - e per circa un mese e' sempre vigile'. Praticamente non chiude occhio. Ma grandi attivita' per gli animali si osservano spesso anche di notte. 'Per questo d'estate abbiamo organizzato visite notturne al Bioparco - conclude Fraticelli - dove in piena attivita' sono felini, erbivori come zebre e antilopi, che mangiano sempre, fino agli orsi. Gli scimpanze' invece dormono, in questo sono molto simili agli umani'.

    (ANSA)
     
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  2. gheagabry
     
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    Fanno un trio improbabile, ma l’orso Baloo, il leone Leo e la tigre Shere Khan hanno instaurato un legame reciproco particolarmente forte. Considerato che sarebbero mortali nemici, se mai dovessero incontrarsi liberi in natura, è sorprendente osservare la loro sincera amicizia in queste immagini. Salvati otto anni fa durante un raid della squadra narcotici della polizia di Atlanta, in Georgia, i tre amici erano allora cuccioli di appena due mesi. I tre animali erano tenuti come animali domestici status symbol dai baroni della droga. Consegnati alla Noah’s Ark Animal Rescue Centre a Locust Grove, Georgia, si decise di tenere i cuccioli insieme, a causa dello stretto rapporto che avevano fin da piccolissimi. Ora formano tra loro una specie di famiglia nello zoo che li ospita. E’ commovente vederli giocare tra loro come fossero fratelli dicono i guardiani che si occupano di loro. I tre animali ignorano totalmente l’inimicizia esistente in natura tra le loro specie.






    dal web
     
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  3. gheagabry
     
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    L'amore tra Owen e Mzee



    Parco di Haller, Mombasa, coste del Kenya...Trascinato in seguito ad una esondazione dalla sua zona di origine, il fiume Sabaki, nella zona di Malindi è stato salvato Owen, un cucciolo di ippopotamo, vittima animale della tragedia dello Tsunami che colpì duramente queste zone nel 2004 queste zone, Owen, rimasto orfano ed unico superstite del suo branco, fu trasferito nel Parco di Haller, una riserva.
    Owen, un cucciolo di ippopotamo dal peso di circa 300 kg all'epoca, ha stretto una profonda amicizia con Mzee, una testuggine Aldabra, di oltre 130 anni di età, il cui nome Mzee significa nella lingua locale del Kenya, Tanzania ed Uganda, lo swahili, "anziano signore saggio". Mzee in un primo momento non si mostrò entusiasta del suo nuovo amico, Owen rivolse quasi immediatamente le sue attenzioni a Mzee, ma in seguito la testuggine ha accettato le richieste bisognose di affetto di questo cucciolo d' ippopotamo solo ed abbandonato a se stesso.
    Un'amicizia tra un ippopotamo ( un mammifero) ed una testuggine ( un rettile) dello stesso sesso è rara, ma molto bella, i due animali si muovono insieme, mangiano insieme, dormono insieme, si scambiano effusioni, si mordicchiano a vicenda, si amano, inizialmente se Mzee non mangiava, nemmeno Owen mangiava, obbligando i gestori della riserva a lasciare i due animali sempre insieme, come lo sono tutt'ora.




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  4. gheagabry
     
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    Il cavallo e il pulcino



    …Il cavallo avanzava lento,con il muso a sfiorare terra, fissando il piccolo pallino giallo che, forse spaventato forse inconsapevole, stava immobile tra l’erba. E a fatica lo vedeva e arrivato con il respiro sul piccoletto dilatava le narici per odorare e capire se…era un fiore, o un figlio di un fiore…

    Ed io guardavo preoccupato e temevo che il gigante aspirasse il pulcino, o magari lo spegnesse con uno zoccolo.

    Ma il cavallo teneramente lo fissò e gli chiese : “E’ novembre: se il fiore di un tarassaco non sei, cosa sei che sboccia d’autunno?”

    E il pulcino: “PIO!”

    E il cavallo perplesso da un fiore che risponde “Pio!” alzò la testa, fece due passi indietro e di nuovo indifferente, si mise a pascolare la sua erba.

    Il pulcino, per niente spaventato dall’incontro con il gigante al primo giorno di vita (e vorrei vedere voi!), con uno slancio roteò le sue zampine e raggiunse i suoi fratellini, e tutti insieme via, da mamma chioccia!

    Ma ecco, ancora più curiosi a fissare stupiti il cavallo!E si chiederanno : “Ma se piume non ne ha, che razza di cosa sarà?”






    fonte: leparadisdespapillons
     
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  5. gheagabry
     
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    Lo squalo ciclope, un curioso ritrovamento in Messico.
    Quello raffigurato qui sopra non è l'ultimo esemplare di alieno intercettato nel suo transito terreno, quanto una particolarissima specie di squalo albino.
    Lungo 56 centimetri e caratterizzato da un colorito che dà sul bianco, questo esemplare di squalo è dotato di un solo grande occhio posizionato al centro del capo. Una particolarità che lo sta rendendo un fenomeno del web. Il suo corpo è stato rinvenuto da un gruppo di pescatori a lavoro nel Golfo della California, in Messico. Nel momento in cui gli operatori hanno tirato fuori dalle acque la madre, si sono accorti di come questa avesse in grembo il feto di uno squalo uscito fuori morto. Ma non uno squalo qualsiasi, quanto di un carcarino (Carcharhinus obscurus) affetto da un difetto non poi così raro in natura. Secondo gli studiosi questo 'squalo ciclope' dovrebbe la sua condizione ad una mutazione genetica che regola la formazione della vista. E' sufficiente che un gene interessato funzioni in maniera diversa da quella prevista, per favorire la nascita di quelle condizioni che forzano gli altri geni a non dividere in due l'area cerebrale interessata agli occhi. E' questo il motivo per cui lo squalo non è arrivato oltre lo stato di 'feto': la vita degli animali affetti da ciclopia non si spinge mai oltre lo stato massimo di neonati. Le ricerche che si sono susseguite a tale ritrovamento hanno confermato di come l'esemplare fosse affetto da questa mutazione così particolare; una deviazione del normale corso dei geni che in passato ha donato alla luce altri cuccioli animali anche di altre specie.[/color]

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  6. gheagabry
     
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    Australia, caccia allo squalo bianco killer.
    Come nel celebre film Jaws emesso ordine di ucciderlo. SYDNEY - Il primo 'ordine di uccidere' mai emesso contro uno squalo dalle autorita' dell'Australia occidentale ha fatto scattare un'intensa caccia allo squalo bianco di tre metri che sabato ha sbranato un turista americano che faceva nuoto subacqueo, nel terzo attacco mortale nella zona in meno di due mesi. George Wainright di 32 anni si era tuffato da una barca presso l'isola turistica di Rottnest al largo di Perth. Secondo testimoni, il mare ha cominciato a ribollire e poco dopo e' emerso il corpo dilaniato del sub. La successione di attacchi ha suscitato l'incubo di un 'serial killer' degno del film dell'orrore 'Jaws' in agguato presso l'isola, anche se secondo gli scienziati e' piu' probabile che siano stati tre diversi squali responsabili delle uccisioni. Il ministro della pesca Norman Moore ha ordinato che lo squalo sia catturato e ucciso per la minaccia alla sicurezza pubblica e le autorita' marittime hanno disteso lenze con esche al largo dell'isola nella zona dell'attacco. La caccia continua ma le lenze sono state rimosse per evitare che le esche attirassero altri squali. Il premier dell'Australia occidentale Colin Barnett ha raccomandato di intensificare la sorveglianza aerea e di aumentare il numero di squali che i pescatori sono autorizzati a catturare. ''Molti segni mostrano che il numero di squali e' in aumento'', ha detto Barnett. ''Bagnanti, surfisti e sub devono sapere che questo e' il regno della fauna marina e lo squalo e' il primo predatore''.


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  7. gheagabry
     
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    Geco psichedelico e scimmia 'Elvis', le nuove specie.
    Una lucertola (Leiolepis ngovantrii) che si riproduce per clonazione, senza bisogno del maschio, una scimmia che starnutisce quando piove e che ha i capelli ''alla Elvis Presley'', un pesce che assomiglia ad un cetriolo. Sono solo alcune delle oltre 200 nuove specie, animali e vegetali, identificate nel 2010 nell'area asiatica del Mekong. Ma, avverte il Wwf, c'e' poco da gioire: l'esistenza di molte di queste e' gia' minacciata. ''In media una nuova specie viene scoperta ogni due giorni", riferisce la relazione "Wild Mekong'' (''Mekong selvaggio"), in quest'area di straordinaria biodiversita' che comprende Vietnam, Cambogia, Laos, Thailandia, Birmania e la provincia cinese dello Yunnan. Nel dettaglio si tratta di 145 piante, 28 rettili, 25 pesci, 7 anfibi, due mammiferi e un uccello scoperti nel 2010 che si aggiungono a 1.345 altre specie identificate dagli scienziati a partire dal 1997. Il WWF ricorda la nuova scoperta del geco "psichedelico", di colore giallo brillante con le gambe e la coda blu arancio. Molte specie "stanno lottando per sopravvivere in habitat che si restringono sempre di piu', altre sono destinate a finire come prelibatezze esotiche in alcuni piatti'', ha dichiarato Stuart Chapman del WWF. Ad esempio la lucertola che si riproduce per clonazione si trova nel menu di un ristorante in provincia di Ba Ria Vung Tau, nel Vietnam meridionale. Tra le curiosita' di queste nuove specie scoperte c'e' quella che riguarda la scimmia dal naso bianco e nero che sembra avere il taglio di capelli ''alla Elvis Presley'': questa scimmia starnitisce quando l'acqua gli entra dalle narici ed e' capace di trascorrere i giorni di pioggia con la testa tra le gambe per evitare l'inconveniente. Tra i nuovi vegetali scoperti ci sono cinque specie di piante carnivore, alcune delle quali in grado di fagocitare perfino ratti e uccelli. "I tesori della biodiversita' nella regione andranno persi se i governi non investiranno nella conservazione e nel mantenimento della biodiversita'", avverte il Wwf. Questo rischio e' diventato realta' in Vietnam nel 2010, con la morte dell'ultimo esemplare del rinoceronte di Giava perché le corna sono ingredienti ambiti nella medicina tradizionale asiatica. In pericolo sono anche la tigre e l'elefante, il pesce gatto gigante del Mekong, i delfini. Il WWF ha quindi chiamato i Paesi del Mekong ad "accelerare gli sforzi verso un'economia verde".

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    molto interessante..grazie gabry
     
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  9. gheagabry
     
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    Il MIMETISMO


    Il mimetismo viene dal greco mimetizo che significa "io imito" ed essa appunto è l'arte di nascondersi in un contesto per evitare di essere visti da potenziali nemici o da potenziali prede
    Nel mondo animale in particolare il fenomeno è piuttosto diffuso ed è stata l'evoluzione che ha 'premiato' quelle specie che avendo delle caratteristice fisiche e cromatiche simili all'ambiente in cui vivevano hanno avuto piu chances di sopravvivere ai loro predatori o di cacciare meglio le loro prede. Con mimetismo si intende la capacità di ingannare per trarne un vantaggio evolutivo, che può essere: nascondersi da un predatore confondendosi cromaticamente nello sfondo ambientale;
    nascondersi alla preda durante l'avvicinamento, confondendosi cromaticamente nello sfondo ambientale...dissuadere un predatore, imitando animali o esseri viventi o parti di animali o altri esseri viventi che possano incutere timore per la loro nota pericolosità o che permettano di non essere individuati.


    Quando un soggetto è in movimento l’occhio riesce a percepirlo attraverso una serie di indizi correlati all’acuità visiva di chi osserva l’azione: anche un’ombra fuggevole è in grado di lasciare il segno del suo passaggio sulla rètina, permettendo in qualche modo di captare la sua origine.
    Se invece manca il movimento, l’identificazione visiva diventa problematica, poiché una qualsiasi forma diventa riconoscibile solo se è dissimile rispetto al substrato che le fa da sfondo cromatico. Gli etologi hanno scoperto che nei predatori l’istinto alla caccia si attiva quando vengono visualizzate determinate "immagini di ricerca", ovvero quelle forme e colori che stimolano immediatamente l’attività predatoria: solo i soggetti che rientrano in questo filtro mentale destano l’attenzione del cacciatore, mentre tutto il resto non suscita interesse e viene per così dire rimosso.
    Nel mondo animale, dove la predazione è un avvenimento abituale, il mimetismo, le colorazioni aposematiche, i disegni criptici si sono quindi sviluppati seguendo quel principio evolutivo che - creando somiglianze, riducendo i movimenti, minimizzando le diversità con l’ambiente circostante - aumentava le possibilità di sopravvivenza. L’adozione di questi particolari adattamenti nelle diverse classi animali si è rivelata una strategia vincente, data la molteplice gamma di forme e colorazioni mimetiche alle quali si può assistere: felini che si confondono perfettamente con l’erba della savana; insetti uguali a foglie, spine, ramoscelli; pesci identici alla scogliera in cui vivono oppure simili ad altre specie velenose, non commestibili, in una stupefacente serie di camuffamenti talvolta davvero irriconoscibili.
    Il mimetismo si definisce criptico quando realizza l’uguaglianza con l’ambiente circostante per quanto riguarda il colore (omocromia o omocromismo) o la forma (omomorfismo) o entrambi i caratteri. Il fenomeno di omocromia si nota molto bene negli animali artici, che essendo di colore bianco, si confondono perfettamente con l’ambiente. Questo accade anche con gli animali che vivono nel deserto che hanno colore rossastro come quello della sabbia. Gli animali che hanno quindi elaborato, attraverso la selezione naturale, delle protezioni mimetiche, si sono trovati di fronte un variegato e multiforme universo da imitare, nel quale forme e colori erano già dati. Tuttavia i risultati ottenuti in questo campo dall’evoluzione animale sono assolutamente sbalorditivi se paragonati alle capacità umane: non esiste infatti nessun tipo di tecnologia, anche la più avanzata, che possa competere o riprodurre i livelli di perfezione raggiunti dal mimetismo animale..La strategia mimetica di passare inosservati per colpire le prede all’improvviso, evitando l’impegno di una caccia attiva, si è notevolmente perfezionata nella famiglia degli Antennaridi, Pesci Lofiformi comuni nei mari tropicali e subtropicali, detti pesci-rospo per il corpo tozzo e verrucoso, dalle pinne pettorali semiprensili a forma di braccio, con le quali si aggrappano al substrato confondendovisi.
    I bruchi, sono lo stadio larvale delle farfalle. Sono preda molto comune per svariate specie di uccelli, di insetti e di piccoli mammiferi. Le loro possibilità di difesa sono il mimetismo, essere velenosi e l'imitazione. Infatti alcune specie si mimetizzano assumendo il colore degli oggetti sui quali si appoggiano (omocromia) altre che hanno il corpo vistosamente colorato, e difficilmente si possono confondere con l'ambiente, producono sostanze velenose o sono di gusto amaro che le rendono inappetibili ai predatori. Altre specie ancora assumono un aspetto simile a quello delle specie velenose pur essendo commestibili, per trarre in inganno i predatori.(dal web)


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  10. gheagabry
     
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    ...BOLLETTINI DI GUERRA …
    ... Non c’è spazio in questo angolo in questi giorni per parlare della cronaca; troppe cose da dire e tutte su economia, su politica e poco altro. Ci sono due cose che più di altre scuotono la mia sensibilità. Ancora una volta la cronaca parla di morti e feriti gravi per l’uso dei “Botti” di Capodanno. Sinceramente la trovo una cosa inspiegabile, assurda che si possa morire per festeggiare. Provate a pensarci, morte e festa sono l’antitesi nella vita come gioia e dolore. E allora cosa ci fa un fatto di dolore in un momento di festa? Perché per esternare la propria gioia per l’arrivo di un nuovo anno si deve ricorrere all’uso di veri e propri ordigni. Ci sono petardi utilizzati ed acquistati in modo illegale che hanno la forza di una bomba. A cosa serve una bomba per festeggiare il nuovo anno? I fuochi di artificio nascono da una tradizione anche orientale ed erano utilizzati per dare ancora più luce e colore ad un festeggiamento … già luce e colore! Ma boati incredibili, addirittura in alcuni casi l’uso di armi per sparare in aria … cosa c’entrano con un festeggiamento? Così come ogni anno i giorni dopo la festa del capodanno si contano feriti e morti, come dopo una battaglia. La seconda cosa, collegata alla prima sta in cifre che danno davvero lo spessore di una tragedia: Botti di Capodanno, è strage di animali morti 237 tra cani e gatti! Non credo ci sia da aggiungere molto altro se non che è ora di porre fine, di mettere un freno a questa ingiustificata e stupida tragedia. In tutta Europa si guarda con stupore e scherno a questa nostra tragica usanza. Tra rincari e corse alla poltrone, spero qualcuno che dovrebbe governarci ponga rimedio a questo assurdo bollettino di guerra! La festa deve restare tale … momento di gioia e il giorno dopo si dovrebbe parlare solo di racconti festosi e non di morti e feriti … A proposito di feste, l’Epifania … ci attende … un vecchio proverbio diceva “Arriva l’Epifania che tutte le feste porta via” … ci lanciamo verso un nuovo sprint, una nuova festa … .
    (Claudio)



    Fuochi di capodanno, è strage di animali
    Morti 237 tra cani e gatti

    Al Sud la maggior parte delle segnalazioni, Campania record. Ma il dato migliora: l'anno scorso più del doppio dei casi. È di 237 cani e gatti morti a causa dei botti il bilancio di Capodanno fatto dall'Aidaa, l'associazione italiana in difesa degli animali e ambiente. Il dato, afferma in una nota l'associazione, è migliore rispetto a quello dello scorso anno, quando il bilancio finale registrava circa 500 gatti ed altrettanti cani morti, oltre a circa 4.000 altri animali morti.

    La maggior parte delle segnalazioni di cani trovati morti (la stragrande maggioranza di proprietà) arrivano dalle regioni del Sud Italia, in particolare Campania, Puglia e Sicilia, mentre per quanto riguarda gli animali fuggiti, sia cani che gatti a sorpresa il maggior numero di segnalazioni arriva da Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna.

    900 animali morti solo in Campania nella notte di San Silvestro. Lo sostiene il commissario regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che parla di «strage»: «L'anno scorso -ha sottolineato- erano deceduti circa 800 animali in Campania a Capodanno, quest' anno dai primi dati siamo arrivati a oltre 900: una strage. Molti cani e gatti sono morti in modo orribile investiti da fuochi, dalle macchine in corsa e addirittura con bengala o petardi legati alle code».

     
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  11. gheagabry
     
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    La Top Ten della biodiversità

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    Millepiedi giganti, vermi del diavolo, vespe cacciatrici e cactus "che camminano" sono solo alcune tra le bizzarre creature inserite nella Top Ten delle nuove specie biologiche, presentate nel catalogo sulla biodiversità pubblicato dall'Istituto Internazionale sull'Esplorazione delle Specie dell'università dell'Arizona e reso noto oggi,nell'anniversario di nascita di Carlo Linneo, il noto botanico svedese al quale si deve il moderno sistema di classificazioni di piante ed animali.

    La Top Ten comprende animali dalle caratteristiche straordinarie, come la scimmia che starnutisce quando piove, scoperta in Myanmar oppure una stupenda e velenosa medusa, avvistata nelle Antille Olandesi. Il verme del diavolo, lungo circa 0,5 millimetri, è stato scoperto nelle profondità di una miniera africana, mentre l'orchidea che fiorisce di notte è stata individuata in Papua Nuova Guinea

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    La temibile vespa parassita, scoperta a Madrid, vola a solo un centimetro da terra a caccia di ignare formiche. Del tutto innocuo è il fungo chiamato come il personaggio di un cartone animato, SpongeBob: una vera e propria spugna che vive in Malesia, nelle foreste del Borneo. Il giallo papavero nepalese, a differenza dei suoi cugini europei, fiorisce d'autunno. Grazie ai suoi 16 centimetri di lunghezza, il millepiedi gigante è il più grande millepiedi in natura, scoperto in Tanzania. Il cactus che cammina è in realtà un verme corazzato appartenente al gruppo Lobopodia corazzata, ormai estinto, e il cui fossile é stato ritrovato nella Cina sud occidentale. Infine c'é l'iridescente tarantola Sazima dal colore blu, scoperta in Brasile.

    "Tutto quello che attira l'attenzione sulla biodiversità, come questa iniziativa, fa comodo alla nostra causa" commenta Stefano Taiti dell'Istituto sugli Ecosistemi del Centro nazionale delle ricerche. "La biodiversità è un problema grosso, poco conosciuto e causato dalla deforestazione, dai cambiamenti climatici e dall'antropizzazione in generale ovvero dalle specie invasive che vengono introdotte dall'uomo". "Per esempio il Procambarus clarkii, il cosiddetto gambero killer, una volta importato in Italia dalla Louisiana ha praticamente soppiantato il nostro gambero di fiume. Stessa cosa sta accadendo con lo scoiattolo grigio giunto dal Nord America, che sta prendendo il posto dello scoiattolo rosso europeo". Le nuove specie individuate ogni anno sono numerose, "ne descriviamo tantissime anche qui in Italia, ad esempio, occupandomi di crostacei, descriverò tra le 50 e le 100 nuove specie all'anno. Soltanto in Italia ne ho individuate circa una ventina negli ultimi due anni".

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    Il problema non è descriverle ma trovarle, "fra 5, 10 anni in Italia non ci sarà più nessuno in grado di descrivere le specie animali in modo scientifico, soprattutto quelle invertebrate, che sono la maggior parte in termini di biomassa". La tassonomia, la disciplina che classifica le specie, è alla base della scienza ambientale, " sta scomparendo, non ci sono fondi, non c'é la certezza di una carriera scientifica e l'ecologia sugli invertebrati rischia di non avere futuro". (ansa)


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    L'orsetto più tenero del mondo ha trovato casa
    Il cucciolo Aldo è stato adottato dall'orso Wendi e ora cresce felice nello zoo di Suamico


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    09:37 - “Una palla di pelo scura, della grandezza di un cucciolo di labrador, gioca con degli stivali e si stringe a un castoro di peluche. Dai denti aguzzi e gli artigli sembrerebbe un cucciolo di orso bruno”.
    Con queste parole dette al telefono a Michelle Schireman, custode dell’Oregon Zoo, è iniziata l’avventura del cucciolo più tenero del mondo.

    Un orsetto di circa due mesi, il 23 aprile è stato trovato da una famiglia di Medford in Oregon che, non avendo una minima idea di come prendersi cura del cucciolo, ha chiesto aiuto ai funzionari della fauna selvatica dello Stato americano.

    E così è stata contattata Michelle Schireman, esperta nella cura di giovani animali smarriti, per sapere se poteva “adottare” il piccolo Teddy Bear nell’Oregon Zoo. La struttura, infatti, è nota nel controllare e far crescere cuccioli orfani e sembrava il luogo ideale nel quale far vivere l’orsetto rimasto solo.

    In realtà, nel giardino zoologico non c’era posto per il cucciolo e così la Schireman si è subito messa alla ricerca di una casetta per il giovane orso. Nel frattempo, si è presa cura del cucciolo tenendolo a casa sua durante la notte e portandolo nel centro medico veterinario durante il giorno. Per fortuna il piccolo era in ottime condizioni di salute e pesava già 4 chili, peso ideale per un animale che può crescere fino a 6 metri di altezza, quindi non è stato difficile prendersi cura del piccolo.

    In 24 ore il nuovo zoo in Suamico, nel Wisconsin, ha risposto all’appello di Michelle e si è preparato ad accogliere il cucciolo che è stato adottato da Winnie, l’orso bruno che già viveva nella struttura.

    L’avventura dell’orsetto più tenero del mondo si è quindi conclusa bene. Il piccolo dopo una settimana è stato trasferito nell’altro zoo e ora a una casa, una nuova “mamma orsa” e anche un nome: Aldo.

    Michelle Schireman che nel frattempo si era molto affezionata al cuccioletto è molto soddisfatta: “Sono contenta che siamo riusciti a trovare una nuova sistemazione per il piccolo in così poco tempo. Quando ho ricevuto la chiamata ho dovuto dire ai funzionari che l’Oregon Zoo era già al completo con i nostri quattro orsi neri, ma speravo fortemente che un altro zoo sarebbe stato entusiasta di adottarlo”.



    Fonte Tgcom...
     
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  14. gheagabry
     
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    Un bruco di piume, Avila (Spagna)
    Fotografia di Jose Luis Rodriguez/Wild Wonders of Europe

    Un gruppo di gruccioni su un ramo in un freddo mattino di maggio, fotografati da un'auto

     
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    Progetto Ani-Human:
    modelle e modelli trasformati in animali selvaggi




    Sono immagini che fanno parte del progetto Ani-Human in cui modelli e modelle posano insieme ad animali selvaggi, con il corpo dipinto dalla testa ai piedi in modo da rassomigliare all'esemplare che li affianca.





    Gli scatti, suggestivi e di forte impatto emotivo, sono opera della fotografa Lennette Newell, figlia di un veterinario di San Francisco che ha confessato di aver trascorso tutta la sua infanzia desiderando di trasformarsi in un animale.





    Dopo quasi quarant'anni, Lennette ha realizzato il suo sogno, ma per interposta persona, animalizzando donne e uomini.





    Le immagini sono tutte reali, non si tratta di fotomontaggi, gli animali sono veri e hanno posato insieme alle modelle e ai modelli o in studio o in uno zoo.




















    Foto: Lennette Newell/Barcroft USA
     
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