ORSI E PANDA

......animali simpatici...

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  1. gheagabry
     
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    URSIDI



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    Gli Ursidi (Ursidae) sono una famiglia di mammifero dell'ordine Carnivora, comunemente noti con il nome comune di orso....

    Tutti gli orsi hanno in comune la pelliccia densa, una coda corta, un buon senso dell'odorato e dell'udito. Gli orsi hanno un grande corpo. Sono, infatti, in grado di alzarsi in piedi sugli arti posteriori. Hanno un muso lungo e orecchie rotonde. I loro denti sono utilizzati per la difesa personale e come strumenti, e il loro aspetto dipende dalla dieta dell'orso stesso. Usano gli artigli per strappare la carne e per scavare profonde buche biologiche.

    Gli orsi vivono in una grande varietà di ambienti, dai tropici all'Artide e dalle foreste alla banchisa. Sono onnivori, anche se alcuni hanno una dieta basata solo sulla carne, come l'orso polare. Mangiano inoltre licheni, radici e bacche. Possono anche catturare pesci in un corso d'acqua. Cacciano soprattutto nella sera nell'alba, a meno che non ci siano esseri umani vicini.
    Alcune specie, come l'orso polare (Ursus maritimus, anche detto orso bianco) e l'orso bruno (Ursus arctos), possono essere pericolose per gli esseri umani, soprattutto nelle zone più popolate.
    Gli orsi hanno un'aspettativa di vita di 25–40 anni.

    Nelle regioni temperate e fredde, gli orsi trascorrono il periodo invernale in uno stato di sonno profondo e prolungato che viene erroneamente scambiato come stadio di letargo. Infatti, anche se l' organismo non assume cibo e bevande, durante questo periodo la temperatura corporea non si abbassa di molto e le funzioni fisiologiche, anche se ridotte, si svolgono secondo la norma. Il sonno viene interrotto da più risvegli e le femmine riescono a partorire 1-2 cuccioli in questo periodo,ma nonostante il freddo riescono ad allattare. A causa però di questo lungo stato di torpore, i piccoli sono di dimensioni ridotte rispetto alla mole della madre (fino ad 1/600), in questo modo si evitano elevate spese d' energia sia per il parto che per l' allattamento.



    Tremarctos ornatus



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    L'unica specie di orso dagli occhiali (Tremarctos ornatus), a volte chiamato anche orso andino, vive nelle zone tropicali dell'America meridionale; è l'unico orso sudamericano esistente. Però, è anche uno degli orsi più piccoli, lungo 1,5-1,8 m compresa la piccola coda di circa 15 cm e alto, alle spalle, 75 cm in media. Un maschio completamente sviluppato può pesare fino a 140 kg. Il pelo, ispido, è nero o marrone molto scuro, con larghi cerchi o semicerchi bianchi o avana attorno agli occhi, a cui si deve il suo curioso nome comune. Il muso è dello stesso colore. Questo animale ha macchie bianche sul collo, che si estendono in striature irregolari sul petto. Tuttavia le macchie della testa e del petto variano considerevolmente da individuo a individuo e possono, a volte, essere del tutto assenti. Il pelo, inoltre, è molto meno spesso di quello degli orsi dei climi temperati. L'orso dagli occhiali vive nelle foreste ai piedi delle Ande, fino ad un'altitudine di 3000 m nel Venezuela occidentale, nella Colombia, nell'Ecuador, nel Perù, nella Bolivia occidentale e forse anche nel Panama. Anche se di solito si limita a vivere nelle zone forestali, esso si spinge a volte nelle radure più alte o anche nelle pianure, nelle savane e nelle boscaglie a basse altitudini.



    Poche cose sappiamo, in verità, sulle abitudini di questo orso dagli occhiali. Al pari della maggior parte degli altri orsi è un ottimo scalatore, in grado di arrampicarsi sugli alberi fino ad un'altezza di 24-30 m in cerca di cibo. Per la sua piccola corporatura è molto forte e si dice che sia in grado di spezzare fusti di alberi del diametro di oltre 7 cm. Si dice anche che si costruisce ampi giacigli con pezzetti di ramo, fra gli alberi. Benché non se ne sia avuta mai conferma, il fatto è molto probabile, tanto più che altri piccoli orsi procedono in tal modo.

    Tuttavia, a differenza della maggior parte degli altri orsi si ritiene che quelli dagli occhiali si nutrano quasi esclusivamente di foglie, frutta e radici, anche se in cattività alcuni abbiano persino mangiato della carne e se ne siano visti anche allo stato selvatico cacciare cervi, vigogne e guanachi. In Ecuador, l'orso dagli occhiali si nutre prevalentemente della palma detta «pambili», in quanto usa arrampicarvisi, e strapparne rami interi, di cui poi mangia le foglie, una volta ridisceso a terra. Poi, spacca a metà anche i gambi verdi delle palme giovani, per mangiarne il tenero midollo, né risparmia i germogli. Nel nord del Perù si ciba, invece, di frutti di una delle specie di Capparis.

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    Delle abitudini di riproduzione degli orsi dagli occhiali sappiamo solo quanto è stato possibile osservare negli zoo. Nulla si sa però del loro comportamento allo stato selvatico. Dai dati del 1951, di una colonia ormai ben stabilitasi nei giardini zoologici di Buenos Aires, risulta che il periodo di gestazione dura dagli otto agli otto mesi e mezzo, che il numero dei piccoli varia da uno a due, e che il periodo delle nascite cade in giugno, luglio e settembre. I giardini zoologici di Basilea riportano però che un orso femmina ricevuto il 25 novembre 1952 partorì tre piccoli il 17 febbraio 1953.

    Gli orsi dagli occhiali non sono mai stati numerosi negli zoo, probabilmente per l'inaccessibilità del loro habitat. I giardini zoologici di Londra ricevettero il primo nel 1832. Un orso dagli occhiali che arrivò alla Società Zoologica di New York nel 1909 fu considerato il primo che giungesse vivo negli Stati Uniti. Infatti, gli orsi dagli occhiali non sopravvissero a lungo in cattività, fino a quando non si comprese che la loro dieta era pressoché vegetariana. Quindi, a partire dal momento in cui venne loro assicurata la dieta adeguata, vissero molto più a lungo. Un grande maschio visse così nel parco zoologico di New York per ben 16 anni, ossia dal novembre del 1940 al giugno 1957. Veniva tenuto però in una tana esterna che era ben riparata, ma non riscaldata, e dimostrò così di essere abbastanza resistente per sopportare quella latitudine. Pur trovandosi in un clima più freddo di quello del suo habitat naturale, non accennò affatto a cadere in letargo durante l'inverno, benché il tempo fosse, a volte, molto rigido. La sua dieta giornaliera consisteva in un litro circa di latte evaporato ridisciolto, 18 mele e 7 pagnotte di pane con uva passita, ma, non accettò mai carne, neppure tritata come quella che si dà ai cani, anche se, anni dopo, un orso giovane dello stesso zoo ne accettò in piccole quantità. Il più longevo degli orsi dagli occhiali vissuti in cattività, risulta essere uno dei giardini zoologici di San Diego, che visse 21 anni.


    Per quanto il Tremarctos ornatus venga chiamato orso dagli occhiali per i cerchi bianchi che ha attorno agli occhi, questi non sono una caratteristica somatica sempre presente. A volte, oltre ai cerchi, l'orso presenta alcune parti bianche anche sul muso, in certi casi anzi gli occhiali sono così larghi e le parti bianche così diffuse che tutta la faccia appare come una grande maschera bianca con un po' di nero attorno agli occhi. Altre volte, invece, il bianco che circonda gli occhi è completamente assente e si ha soltanto un po' di bianco sul muso. Fra questi due estremi sono possibili diverse fisionomie, a seconda della presenza più o meno marcata del bianco.


    Edited by gheagabry1 - 10/10/2020, 18:15
     
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  2. tomiva57
     
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    Orso Bruno



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    Caratteristiche generali: L'orso bruno è un animale fisicamente poderoso e di forza arculea, i suoi movimenti sono principalmente lenti a causa della sua imponente massa fisica, ma in taluni casi tipo la caccia, dimostra grande agilità. Infatti si arrampica sugli alberi ed è un abile nuotatore. E' un animale straordinariamente pulito, ha un debole per i dolci. Durante il periodo estivo si accoppia, fa rifonimento di cibo e si prepara la tana in cui trascorrerà l'inverno immerso in un lungo sonno. L'orso bruno è uno degli animali più perseguitati dai cacciatori.

    Peso: kg 500 circa

    Altezza: da 1,60 a 2,5 m.

    Vita: circa 30 anni

    Diffusione: Europa e Asia


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    ORSO PENSIEROSO
     
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    carnivoli e vegeteriani..meglio trovarsi avanti di secondo..aaahhhaa
     
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  5. gheagabry
     
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    Tremarctos floridanus



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    L'orso delle caverne della Florida (Tremarctos floridanus Gidley, 1928) è una specie estinta di orso nordamericano vissuta nel Pleistocene. T. floridanus era largamente diffuso a sud della zona dei ghiacci continentali, lungo la Costa del Golfo e in Florida, spingendosi a nord fino al Tennessee, e in tutti gli Stati Uniti meridionali, fino alla California.
    Il suo parente vivente più stretto è l'orso dagli occhiali del Sudamerica; entrambi sono classificati nella vasta famiglia degli orsi dalla faccia corta, i Tremarctini. Si estinse alla fine dell'ultima era glaciale, a causa di una combinazione di cambiamenti climatici e della caccia da parte dei Paleo-Indiani, arrivati da poco sul continente.


    Edited by gheagabry1 - 10/10/2020, 18:17
     
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  9. ZIALAILA
     
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    ORSI CELEBRI

    Yoghi

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    e Winnie the pooh

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  10. gheagabry
     
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    ORSI E CARTOONS



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    Il mondo, specie quello dei cartoon, è pieno di orsi famosi: da Baloo a Napo Orso capo, da Winnie the Pooh a Yoghi e Bubu. Nell'immaginario delle favole l'orso è infatti animale pacioccone e simpatico, grande ma protettivo.

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    Principale simbolo di questi orsi grandi e grossi ma coccoloni e grandi amici è sicuramente Baloo, il giocherellone e inaffidabile - ma mica poi tanto... - compagno di Bagheera e tutore di Mowgli ne "Il libro della Giungla". Baloo è diventato famosissimo con la versione Disney del libro di Ruyard Kipling, e con la canzone "Ti bastan...", che insegna ad apprezzare ciò che si ha e che per questo è stata adottata anche nei canzonieri scout destinati ai "lupetti".

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    Da segnalare, tra gli orsi dei film di Disney, anche il Little John della versione in cartoni animati della storia di Robin Hood: un modo efficace per rendere la paciosità del compagno dell'eroe inglese che rubava ai ricchi per dare ai poveri.

    Tra i più famosi orsi dei cartoni vanno annoverati sicuramente anche Yogi e Bubu, i due personaggi di Hanna e Barbera nati nell'ormai lontano 1958, che hanno "residenza" nel parco di Yellowstone. Golosi di cestini da picnic Yogi e Bubu sono destinati a fare impazzire i Rangers, i guardiani del parco statunitense diventato famoso anche in Italia proprio grazie a questo cartone animato. Nel 1997, dopo aver conquistato il mondo, Yogi è persino arrivato su Marte dove, come già era accaduto ad altri protagonisti del mondo animato, gli è stato intitolato un monte.

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    Più adatto ad un pubblico di più piccoli è Winnie the Pooh, un personaggio realmente esistito: si tratta infatti di un cucciolo d'orso rimasto orfano e donato allo zoo di Londra tra le due guerre. Il suo nome è un diminutivo di Winnipeg, dal nome della città natale dell'ufficiale veterinario Colebourn che lo acquistò e poi donò allo zoo. Winnie si trasformò ben presto nel protagonista di fiabe realizzate dallo scrittore Alan Alexander Milne: a farglielo conoscere fu suo figlio Christopher, che si era affezionato all'animale. La sua storia a cartoni comincia nel 1961, quando la Disney acquista i diritti sulle fiabe dell'orsetto e poco dopo ne comincia a produrre i cortometraggi. Il primo lungometraggio su Winnie però vedrà la luce solo nel 1977.

    Ai ragazzi degli anni ottanta farà piacere invece la segnalazione di Napo Orso Capo, che in Italia conosciamo come un orso capellone dall'accento napolitano.
    Meno noto però è che "Napo Orso Capo" è l'ennesima creazione di Hanna e Barbera, pensata e prodotta agli inizi degli anni '70: il loro nome originale è "Hair bear bunch".
    Agli esilaranti "Hair bear bunch", famosi anche per la loro moto trasparente, un sito dedica pure un gioco on line: per divertirsi con gli squinternati plantigradi hippy è necessario però avere installato shockwave sul proprio computer.

    Tra gli orsi nei libri va inoltre segnalato Paddington, il buffo orsetto in cappello e montgomery caro alla tradizione anglosassone. Mentre una menzione d'onore va concessa infine a un orsetto famosissimo, benchè non appartenente nè al cinema nè alla letteratura: si tratta dal famosissimo Coccolino, il primo orso di peluche destinato alla pubblicità, un simbolo pubblicitario che ci accompagna da almeno vent'anni. Coccolino, che nei paesi anglosassoni si chiama Snoogle e vanta un vero e proprio catalogo di modelli in peluche "veri", reclamizza un noto ammorbidente, e tra le sue ultime "avventure" annovera anche il salvataggio dei ghiacciai, con una campagna organizzata dalla multinazionale che lo produce.
    Coccolino però non è il solo orsetto pubblicitario della storia: tant'è che un sito in inglese si è preoccupato di catalogarli. Tra i più famosi anche da noi vanno segnalati gli orsi polari della Coca Cola e l'orsetto dei pannolini Pampers.

    (varesenews)

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    Orsi dei film Disney

    - Baloo (dal film "Il Libro della Giungla")
    - Koda (film "Koda fratello Orso")
    - Kenai (il ragazzo trasformato in orso nel film "Koda fratello Orso")
    - Panda (il panda con sul quale Mushu e Cri-Cri si travestono da samurai, dal film "Mulan")
    - Pescatore (l'orso vestito da marinaio nel film "Pomi d'ottone e manici di scopa")
    - Orso bruno (l'orso che attacca il cacciatore Amos Slade nel film "Red e Toby - nemiciamici")
    - Little John (dal film "Robin Hood")
    - Winnie the Pooh
    - Gelsomino (l'orso combinaguai che non da' pace a Paperino in ogni sua avventura)
    - Compare Orso (dal film "I racconti dello Zio Tom")
    - Orsa (madre di alcuni cuccioli nel film "Pocahontas")
    - Chicco (l'orsacchiotto di peluche di Penny, la bambina rapita da Medusa in "Le avventure di Bianca e Bernie")
    - Bongo (l'orsacchiotto circense protagonista di "Bongo e i tre avventurieri")
    - Lulubelle (l'orsetta amica di Bongo)
    - Sidan (il gigantesco orso a cui non va genio Bongo)
    - Orso rosso (l'orso dell'Isola che non c'è)
    - Famiglia di orsi (nel film "Dumbo)


    WINNIE POOH



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    Winnie Pooh è un "Orso (o più precisamente un orsetto di pezza) di Scarso Cervello", che si occupa principalmente di mangiare miele e comporre poesie.

    Forse non tutti sanno che Winnie the Pooh era un piccolo cucciolo d'orso rimasto senza mamma, acquistato dall'ufficiale veterinario Colebourn in Canada durante la Prima Guerra Mondiale e in seguito da questi donato allo Zoo di Londra. Il cucciolo si chiamava Winnipeg, dal nome della città natale di Colebourn, ma diventò presto "Winnie" per il dolce carattere dell'animale.
    A Londra divenne subito molto popolare ed amato, soprattutto dai bambini: fra loro ve n'era uno particolarmente affezionato, Christopher Robin, figlio dello scrittore Alan Alexander Milne. Christopher Robin per il suo primo compleanno ricevette in regalo un orsacchiotto, che chiamò Edward, cui fece presto compagnia una vera e propria collezione di pupazzi di pezza comprendente un asinello (= Ih-Oh), un paio di canguri (= mamma Cangu e il piccolo Ro), un maialino (= Pimpi), una tigre a righe (= Tigro).
    Il bambino, dopo parecchie visite allo zoo nel recinto del piccolo Winnie, decise di ribattezzare il suo orsacchiotto Teddy "Winnie" e presto "Winnie-l'orso" diventò il protagonista delle storie della buona notte, che Milne scriveva per il figlio."Pooh", invece, sarebbe il nome di un cigno incontrato da Christopher in un'altra occasione. A questi personaggi si aggiunsero il coniglio Tappo e il gufo Uffa esistenti solo nella fantasia di Christopher Robin e del padre. Tutto ciò convinse suo padre a scrivere delle storie per bambini.
    La fama di Winnie the Pooh iniziò subito dopo la pubblicazione della storia del volo dell'orsetto sul palloncino di Christopher Robin nell'edizione natalizia del "London Evening News". Tutte le storie furono splendidamente illustrate da Ernest H. Shepard.
    Dopo la morte di Milne, i diritti sui personaggi della serie furono ceduti alla Walt Disney, che ha realizzato numerosi film d'animazione e cartoni animati che vedono protagonisti Winnie e altri personaggi del libro.


    Edited by gheagabry1 - 10/10/2020, 18:43
     
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    ORSO YOGHI




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    L'orso Yoghi (Yogi Bear nell'originale americano) venne ideato da William Hanna e Joseph Barbera. Lasciata la Metro Goldwyn Mayer nel 1957 e creato la famosa ditta "Hanna & Barbera", dopo due anni di preparativi e di intenso lavoro, i due produssero una infinità di personaggi e di serie a cartoni animati che divertono ancora oggi i bambini di tutte le età, fra questi c'è anche il famosissimo orso Yoghi.Hanna e Barbera per l'ideazione del personaggio di Yoghi, si ispirarono all'orso bruno che popola indisturbato nel bellissimo parco di Jellystone negli stati uniti, visitato ogni giorno da tantissimi turisti. Yoghi è infatti un simpaticissimo orso bruno con un'intelligenza e un ingegno fuori dal comune. Puntualmente dopo il risveglio dal suo letargo invernale, insieme al suo inseparabile amico Bubu, vanno alla caccia dei cestini della merenda dei turisti del parco di Jellystone, combinando una barca di guai e suscitando le ire del custode della zona, il ranger Smith.

    Yoghi è un orso gioviale e sempre di buon umore, caratterizzato da un berretto verde e da una cravatta rossa, fa di tutto per trasgredire le severe regole del parco. I cartoni animati di Yoghi hanno avuto successo anche grazie alla voce dei suoi doppiatori che ne caratterizzano la sua flemma e la sua tipica esclamazione ricorrente "Ha HaHaHa", quando gli viene in mente qualche idea geniale o qualche intuizione. Infatti Yoghi, al fine di raggiungere i suoi scopi, ricorre a mille travestimenti e ad altrettanti stratagemmi. Il suo braccio destro è il fedelissimo amico Bubu (Boo-Boo nell'orginale americano), anche lui caratterizzato da una voce nasale molto buffa. Bubu è un piccolo orsetto di bassa statura, buono ma allo stesso tempo ingenuo nel farsi coinvolgere da Yoghi nelle sue imprese. Bubu è un orsetto timoroso del rispetto delle regole e del Signor Ranger e non vorrebbe mai trasgredire gli ordini, tuttavia il carisma di Yoghi e la sua golosità sono così forti, che spesso e volentieri non disdegna di rubare anche lui qualche cestino del picnic dei malcapitati turisti, pieno di dolciumi e prelibatezze. In quasi tutti ii cartoni animati, i due orsi finiscono sempre per essere inseguiti dal Ranger Smith, il cui compito principale è quello di salvaguardare la quiete (e il cibo) nel parco di Jellystone. E' esasperato da Yoghi e dal suo amico Bubu, per via dei continui furti dei cestini della merenda. Come tutti i personaggi dei cartoni animati e dei fumetti che si rispettino, anche Yoghi ha una eterna innamorata, questa risponde al nome di Cindy, una orsetta dolce e romantica, innamoratissima di Yoghi. Ma si sà che legare sentimentalmente uno spirito libero come Yoghi, preso dalle sue mille avventure è un'impresa molto ardua. Nonostante tutto la tenera Cindy, sogna di sposarlo e di avere con lui una tranquilla vita domestica, circondata da tanti piccoli orsetti. E' caratterizzata dalla classica espressione "Oh, Yoghi dichiarati!". L'orso Yoghi è anche il comandante dell'arcaplano, una specie di arca di Noè volante dove ci sono tutti i personaggi della Hanna & Barbera come i famosissimi Braccobaldo, Ernesto Sparalesto, Svicolone e tanti altri. Il loro scopo è quello di proteggere la terra dal pericolo dell'inquinamento, ad opera di qualche cattivo di turno. Nella sigla di apertura cantano tutti insieme "Si parte tutti quanti insiem, andiam lontano, sull'arcaplano..."


    Edited by gheagabry1 - 10/10/2020, 18:51
     
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    KODA



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    Koda, fratello orso è la nuova animazione della Walt Disney Pictures diretta da Aaron Blaise e Robert Walker e distribuita dalla Buena Vista internetional in Usa, nel Novembre 2003, e in Europa a partire dal 5 Marzo 2004.
    La storia, ambientata subito dopo l'ultima glaciazione, vede come protagonista Kanhai, giovane cacciatore Inuit con un grosso difetto: è impulsivo ed egocentrico, ha fretta di crescere e di essere accettato nella comunità degli adulti. Incosciente del fatto che le sue azioni irresponsabili possono recare danno altrui, il nostro cerca l'avventura e sfida il pericolo solo per il gusto di mettersi in mostra agli occhi dei più grandi. Questo comportamento sarà causa della morte del fratello maggiore, Sitka.


    E' un giorno importante per Kanhai, il giorno in cui la sua vita avrà una svolta decisiva, per quanto riguarda la propria maturazione spirituale. Alla scoperta che il suo Spirito Guida è L'Amore, il giovane rimane piuttosto deluso e assume con disdegno questa rivelazione; il che comporterà drammatiche conseguenze. Infatti il giorno stesso, assorto nei suoi pensieri, Kanhai svolge con disattenzione il consueto compito di legare al ramo di un albero i pesci appena pescati, in modo da impedire a qualche animale del posto di cibarsi del succulento banchetto. Capita che un orso di passaggio si mangi i pesci e il giovane cacciatore, troppo orgoglioso e immaturo per riconoscere di essere stato imprudente, vuole uccidere l'animale. Le cose si mettono subito male: l'orso sentendosi braccato cerca di difendersi, la lotta è impari. Sitka, accortosi che il fratello è in difficoltà, interviene provocando la rottura della lastra di ghiaccio, dove si trovano lui e l'orso. Entrambi precipitano nel fiume, ma l'orso, raggiunta la riva, scappa, mentre Sitka incontra la morte. Kanhai è accecato dal dolore, per aver causato la morte del fratello, eppure incapace di ammettere la propria colpa e di trarre un saggio insegnamento da questa tragica vicenda. Il giovane Inuit, divorato dal rancore, non vede altra soluzione che la vendetta e si mette sulle tracce del orso. Denhai, l'altro fratello cerca invano di dissuaderlo da questa pazzia, quindi non può fare altro che seguirlo, così da impedire anche la sua morte. Trovato l'animale non ci si può più tirare indietro, segue la morte dell'orso in cima ad un promontorio, sotto le Luci del Nord (Aurora Boreale). Qui assisteremo ad un fenomeno eccezionale: la Natura si anima, le luci tramutano negli spiriti guida, tra cui anche quello di Sitka, l'Aquila. Quest'ultimo trasforma Kenhai in orso, affinché egli possa imparare ad amare la natura e a rispettarla in tutte le suo forme; quindi comprendere se stesso come parte integrante di un unico equilibrio. Intanto giunge nel posto Denhai, alcuni elementi lo inducono a credere morto il fratello, perciò con odio frammisto alla disperazione si scaglia verso l'orso, che in realtà è il suo ultimo fratello. Kenhai, non comprende il comportamento di Denhai, perché ancora non ha realizzato l'accaduto, perciò fugge via addolorato. A partire da questo momento ha inizio il viaggio del giovane verso un monte, in cima al quale le Luci del Nord toccano la terra e dove egli potrà recuperare le sue sembianze umane. Ma molto più importante sarà il suo viaggio interiore, grazie al quale Kenhai comprenderà gli orsi, riconciliandosi con loro, e poco a poco scoprirà se stesso, il proprio ruolo nella vita. Centrale sarà l'incontro con Koda, un piccolo orso separato dalla madre e diretto verso il raduno stagionale di tutti gli orsi. Il piccolo Koda, con la sua positività, la sua inesauribile fantasia, con il suo sguardo limpido e fiducioso, saprà insegnare a Kenhai l'altruismo e l'Amore; nonché l'importanza di perseguire i propri ideali con dedizione, costi quel che costi. Koda, nonostante sarà più volte deluso dall'imbronciato orso, non si arrenderà di fronte ai suoi limiti; alla fine saprà conquistarsi tutto il suo affetto, lo renderà migliore, un adulto migliore… Dal punto di vista contenutistico la storia ha un evidente intento educativo, che è quello di insegnare l'amore e il rispetto per la natura in tutte le sue forme, nonché di focalizzare il proprio ruolo in armonia con il tutto circostante. Il risultato è nell'insieme buono. Particolarmente riuscita la delineazione psicologica dei personaggi. Molto divertenti le figure dei due alci Tuke e Rutt, che ci insegnano quanto sia bello vivere in modo sereno e pacifico; e quelle dei due arieti, che finiranno a litigare con i propri echi… quanta fatica invano!


    Edited by gheagabry1 - 10/10/2020, 18:47
     
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  14. gheagabry
     
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    POSSIAMO VIVERE INSIEME

    L’orso ed i cani …


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    Stuart Brown descrive le immagini sorprendenti scattate da Norbert Rosing che mostrano un orso polare allo stato libero venire verso dei cani da slitta al guinzaglio in una zona selvaggia della Baia di Hudson in Canada.

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    Edited by gheagabry1 - 10/10/2020, 19:11
     
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  15. ZIALAILA
     
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    DALLE FAVOLE DI ESOPO ...

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    IL LEONE, L'ORSO E LA VOLPE

    Quella mattina un grande orso bruno, era proprio affamato. Vagava con la lingua di fuori per la foresta in cerca di un po' di cibo quando all'improvviso vide, nascosto tra i cespugli, un bel cesto ricolmo di provviste abbandonato sicuramente da qualche cacciatore. Fuori di sé dalla gioia si tuffò su quell'insperato tesoro culinario ma, proprio nello stesso momento ebbe la medesima idea anche un grosso leone che non mangiava da alcuni giorni. I due si trovarono faccia a faccia e si studiarono con espressione rabbiosa.

    'Questo cesto appartiene a me!" Urlò l'orso.

    "Bugiardo!" Ruggì il leone infuriato.

    In men che non si dica esplose una lotta terribile tra i contendenti i quali si azzuffarono insultandosi senza riserva. Intanto, poco distante, una giovane volpe passeggiava tranquilla per il bosco occupandosi delle proprie faccende. All'improvviso venne attirata da insolite urla e si avvicinò al luogo di provenienza per scoprire di cosa si trattasse.

    Appena vide i due animali impegnatissimi a lottare come matti ed il cesto di cibo abbandonato vicino a loro, le balenò un'idea. Quatta, quatta si avvicinò al paniere, lo afferrò e fuggi via andando a mangiare in pace in un luogo sicuro. Quando, sia il leone che l'orso, sfiniti per l'estenuante baruffa sostenuta, decisero di spartirsi le provviste dovettero fare i conti con un'amara sorpresa. Il cesto era sparito e al suo posto trovarono unicamente le impronte di una volpe, sicuramente molto furba!

    Morale della favola : E' inutile contendersi violentemente qualcosa che, a causa della nostra distrazione, può diventare patrimonio di un'altra persona!

     
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