FRIULI VENEZIA GIULIA ... 1^ Parte

..TARVISIO..UDINE..TRIESTE..

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  1. tomiva57
     
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    bora


    LA BORA


    Per molti triestini la Bora è qualcosa di più di un semplice vento, vento che, tanto per intenderci, può raggiungere durante le sue raffiche la velocità di 170 km/h.

    170 km/h : provate a stare in piedi, con un vento simile, magari in una fredda giornata invernale, con il freddo che entra in ogni pertugio libero dei vestiti...

    Se, da un certo punto di vista, la Bora può venir vista sotto un aspetto "romantico", da un punto di vista più materialistico e concreto la visione è diversa: spesso la bora causa un gran numero di danni...decine e decine di motorini che cadono perterra, bottini dell'immondizia (.. quelli grandi!!!) che finisco in mezzo alle strade, tegole che finiscono giù dai tetti...

    Dal punto di vista meteorologico la Bora è un vento catabatico di provenienza nord/nord-orientale, che soffia con particolare intensità specialmente verso l'Alto e Medio Adriatico e verso alcuni settori dell'Egeo e del Mar Nero in presenza di forti gradienti barici tra continente e mare.

    La bora di Trieste è quella più conosciuta, nonstante che anche nella vicina Croazia, specialmente in certe zone,

    La sua caratteristica è di essere un vento "discontinuo" ovvero di manifestarsi con forti raffiche, intervallate da un apparente calma di vento. A Trieste soffia con raffiche, dette "refoli", specialmente in inverno, ed è denominata "bora chiara" in presenza di cielo prevalentemente sereno e "bora scura" con cielo coperto o molto nuvoloso .

    L'aria artica continentale, relativamente densa e secca, scende da più varchi ("porte") sull'Adriatico: in particolare, fluendo attraverso la "porta di Postumia" o "porta della Bora" per antonomasia - una depressione della catena alpina nelle Alpi Giulie, tra l'altopiano carsico del Monte Re (Nanos-Hrusica) e il gruppo del Monte Nevoso (Snesnik-Javornik) - investe il settore triestino, attenuandosi al di fuori di una ristretta fascia di scorrimento limitata a nord ovest dal Monfalconese e a sud est dalla parte settentrionale dell'Istria bianca.

    Nel golfo di Trieste la bora mantiene la direzione principale ENE-WSW, causando un vivace moto ondoso e di deriva. Sia pure notevolmente indebolita, si fa sentire sino a Venezia, a Chioggia, ed oltre.

    Nel semestre invernale questo tipo di vento può raggiungere e superare velocità di 35-40 m/s e può durare per diversi giorni. Sempre a Trieste, a causa delle frequenti giornate di bora (circa 1 giornata su 4 all'anno nei mesi invernali, in media), il tempo locale varia in modo repentino e caratteristico.

    Un antico detto dei vecchi della Venezia Giulia, soprattutto fiumani e triestini, recita che "la Bora nasce a Segna, si sposa a Fiume e muore a Trieste".

    Esistono due leggende simili riguardo la bora.

    Secondo la prima Bora era una strega abitante le caverne del Carso; d’inverno Bora usciva, accompagnata dal figlio Borino, ad infreddolire gli uomini e a devastare tutto ciò che incontrava sul suo cammino.

    Secondo un’altra versione, in origine Bora era una ninfa che d’estate soffiava per far pesare meno il caldo agli uomini. Ma un giorno arrivarono in queste terre degli abitanti stranieri, che uccisero il dio che Bora amava, scatenando le ire della ninfa. Da quel momento Bora ebbe quale unico scopo vendicarsi degli uomini che abitavano queste terre, soffiando furiosamente e rendendo rigidi i loro inverni.




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    LA LANTERNA


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    Costruito su progetto dell'architetto Matteo Pertsch nel 1831 in cima a quello che, all'epoca, era conosciuto come Molo Teresiano (oggigiorno Molo Fratelli Bandiera) e che delimita l'ingresso al porto vecchio, il Faro della Lanterna, inaugurato nel 1833, fu voluto dall'allora governatore della città Carlo Zinzerdorf.

    Fu invece il Consigliere Aulico edile Pietro Nobile ad approvare il progetto definitivo del Pertsch, che nel corso degli anni ne aveva elaborati diversi senza mai riuscire ad accontentare i committenti.

    Composto da una torre massimiliana merlata (le cui fondamenta poggiano su quello che un tempo era lo scoglio dello Zucco), in pietra calcarea di Aurisina, su cui si aprono le finestre di forma uadrata e da una colonna in pietra di forma cilndrica che culmina con il "gruppo ottico" a cui si scruta il mare, la Lanterna aveva inizialmente funzione sia di faro che di difesa el porto.

    Quando poi, nel 1927, venne costruito il Faro della Vittoria, l'importanza della Lanterna scemò, fino a che, nel 1969 il faro venne disattivato.

    Oggigiorno la Lanterna è usata come sede della Sezione triestina della Lega Navale Italiana.



    Edited by tomiva57 - 7/9/2014, 14:21
     
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