FRIULI VENEZIA GIULIA ... 1^ Parte

..TARVISIO..UDINE..TRIESTE..

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  1. tomiva57
     
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    TRIESTE


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    Trieste è situata nella parte orientale della regione al confine con la Slovenia. A ridosso delle alture del Carso si affaccia sul golfo omonimo un paesaggio ricco ed attraente con borghi immersi nel verde ed una costa ora rocciosa ora pianeggiante che attrae turisti soprattutto in estate e nel primo autunno per gli effetti dei colori che illuminano la località carsica.


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    piazza unità d'italia


    storia

    Tergeste, l'antico nome di Trieste, deriva dal nome usato dai romani nella metà del I secolo quando fondarono una colonia proprio in questo territorio.
    Il nome Tergeste è composto da due parole, "Terg" ed "este" che rispettivamente significavano "mercato" e "città".
    Nel periodo di colonizzazione romana Trieste subì diversi saccheggiamenti da parte dei Barbari, da qui la decisione di Ottaviano di far circondare la città da possenti mura oltre alla costruzione di due acquedotti e strade.
    La posizione sul mare contribuì allo sviluppo di un piccolo traffico commerciale nella città.
    Nel Medioevo Trieste si estendeva sul Colle di S. Giusto e la città vecchia era ancora circondata dalle mure romane, l'attività principale era il commercio del sale.
    Dal XV al XVII secolo Trieste vide alternarsi piccoli periodi di sviluppo a pesanti periodi di oscurità. Solo all'inizio del XVIII secolo Trieste ricominciò a rifiorire, grazie alle politiche economiche avviate da Carlo VI, il quale aveva esteso anche a Trieste il dominio Austriaco, la città ebbe un forte sviluppo sociale ed economico, in quanto il porto rappresentava un indispensabile collegamento marittimo, Carlo VI quindi proclamò Trieste porto franco con un editto nel 1719.
    All'inizio del XIX secolo Trieste fu occupata dai Francesi. Dopo la sconfitta di Napoleone, Trieste ritornò sotto l'Austria nel 1813, ne seguì un nuovo periodo di benessere e sviluppo. La prima metà del secolo vide la fondazione di istituti bancari, assicurazioni, imprese commerciali e marittime. L'apertura del canale di Suez contribuì ad un'ulteriore crescita economica della città.
    Oltre alla crescita economica, Trieste cominciava a sentire la voglia di un'Unione Nazionale, e l'indipendenza dell'impero Austriaco.
    Quando nel 1915 l'Italia entrò nella I guerra mondiale, gli irredentisti pensarono che l'indipendenza potesse essere vicina, quindi molti di essi si arruolarono come combattenti volontari.
    Nel periodo del fascismo, Trieste non godette di un periodo felice, gli sloveni che vivevano sul Carso e all'interno dell'Istria furono perseguitati dai fascisti, in seguito vennero perseguitati e discriminati gli abitanti di origine ebraica. Alla fine della II guerra mondiale, la città venne occupata dai militari tedeschi e annessa al III Reich. Si acuirono le persecuzioni nei confronti degli ebrei e venne costruita la Risiera di S. Saba, un campo di
    concentramento dove molti ebrei vennero "gasati".
    Nel 1945 la città venne occupata dall'esercito jugoslavo, il quale in poco più di un mese di occupazione maltrattò la popolazione con barbarica cattiveria, uccidendo anche molti abitanti italiani e gettandoli nelle Foibe, fosse comuni nel carso triestino.
    Finalmente Trieste vede la liberazione da parte degli Americani mentre la striscia Istriana rimane sotto la Jugoslavia.
    I nuovi confini vennero defini con il trattato di Parigi, nel 1954 vi fu un esodo di massa della popolazione istriana verso l'italia.
    Dal 1964 Trieste diventa capoluogo della regione Friuli Venezia Giulia.
    Nel 1974 venne firmato il Trattato di Osimo tra Italia ed ex Jugoslavia, e la Zona A divenne definitivamente italiana. Anche i confini di ambedue gli stati vennero riconosciuti e in questo modo l'Italia rinunciò definitivamente ai territori dell'Istria.


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    S. Giusto


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    La Cattedrale di S.Giusto si erge sul colle omonimo, cuore della città romana. Verso la metà del V secolo, nel luogo ove sorgeva il capitolium, fu edificata una basilica paleocristiana, la prima sede vescovile, per la quale furono sfruttate le strutture precedenti. Essa era un'aula rettangolare a tre navate, con il presbiterio absidato e il pavimento mosaicato; gli scarsi resti musivi sono oggi visibili nel pavimento attuale. Nel VI sec. fu modificata in alcune sue parti, durante il vescovado di Frugifero, che è il primo vescovo tergestino documentato; essa andò distrutta prima del IX secolo, non si sa in quale frangente.
    Dal IX secolo nel luogo della primitiva cattedrale coesistettero verosimilmente due edifici sacri, cioè una cattedrale più piccola della precedente, dedicata alla Vergine Assunta, e il sacello di S.Giusto. Nel secolo successivo la cattedrale subì ulteriori modifiche ed ampliamenti.
    Nel XI secolo la Cattedrale dell'Assunta si presentava a tre navate che si concludevano ad oriente con altrettante absidi, di cui rimane solo quella centrale, rivestita più tardi del prezioso mosaico con la Madonna in trono. In corrispondenza di essa rimangono anche i due filari di sette colonne ciascuno. Il sacello di S.Giusto era più piccolo, ma aveva anch'esso tre navate concludentisi ad oriente con le rispettive absidi, di cui rimangono quella centrale con il mosaico esaltante Cristo e i Ss.Giusto e Servolo e quella destra, che è dedicata a S.Apollinare.
    Nel Trecento cattedrale e sacello furono fusi in un unico spazioso edificio; si demolirono la navata destra dell'Assunta e quella sinistra del sacello, ricavando al loro posto la navata centrale dell'attuale Cattedrale di S.Giusto.



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    Castello


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    Il Castello di San Giusto è considerato il simbolo della città di Trieste. Dall'Età del Bronzo all'Età del Ferro questa zona era occupata da una castelliere, abitato tipico, circondato da una o più fila di mura, della preistoria.
    Il Castelliere, durante la prima metà del primo millennio a.C., divenne un centro abitato chiamato Tergeste, nome composto da Terg che significa mercato e da Este cioè "città".
    Nella prima metà del II secolo a.C. i romani prendono possesso del colle creandovi una colonia militare.
    Sorgono i principali edifici della città romana: viene creato il tempio dedicato alla triade capitolina, da cui il colle prenderà il nome, i propilei di cui si possono ammirare ancora i resti sotto il campanile della cattedrale di San Giusto, la Basilica Civile che fu sede del consiglio del Municipium, tribunale e luogo di riunione.
    La vera storia del Castello è strettamente legata alle innumerevoli e perenni guerre tra la città di Trieste, che voleva mantenere una propria indipendenza, e Venezia e l'Austria che volevano sottometterla.
    Nel 1382, Trieste ormai stanca e logorata dagli scontri firma la propria "Spontanea dedizione all'Austria", secondo la quale Trieste poteva mantenere una propria autonomia amministrativa ma doveva essere potretta da un Capitano Imperiale che diveniva capo militare della città.
    Nonostante la presenza del Capitano Imperiale la città era del tutto immune da scontri, infatti, nel 1470, l'Imperatore Fedrico II ordina la costruzione di una casa fortificata con una torre, in cima al colle per permettere al Capitano di avere un maggior controllo sulla città. Oggi, la costruzione della "Casa del Capitano", un edificio a due piani sormontato da una torre aL. decisa dall'Imperatore è sede del Museo del Castello.
    L'edificio ospitava al primo piano servizi ed uffici, al secndo si trovava l'abitazione del Capitano.
    Ad ornare la "Casa del Capitano" un terrazzino. L'atrio si presentava tagliato a sghimbescio con uno stallaggio nella zona sotto la torre e dall'altra una stanza per guardia da dove si raggiungeva la Cappella. La costruzione del Castello, che si sviluppa attorno alla Casa del Capitano si deve alla breve dominazione veneziana subita da Trieste dal 1508 al 1509. Il primo bastione, alto tre metri e poi chiamato "Rotondo" o "Veneto" venne fatto costruire dalla Serenissima attorno alla già esistente torre fatta costruire da Federico II. Nel 1509, a causa del ritiro delle truppe venete da Trieste, i lavori di costruzione del castello restano incompiuti. Fino alla metà del XVI i lavori continuano sotto la direzione del triestino Girolamo Decio che consolida le parti già in precedenza costruite ed inizia la cinta muraria verso Sud. Nel 1545 si insedia come capitano imperiale Giovanni de Hoyos, il quale fece realizzare, dal progettista Domenico Lalio il bastione Sud-Est chiamato "Lalyo", in onore del costruttore e "Hoyos" per ricordare il committente. Per adeguare il sistema difensivo per la costruzione del bastione Hoyos o Lalio venne scelta una forma poligonale. Alla Casa del Capitano venne aggiunta una parte più bassa per poter dopo unirla al nuovo bastione. Nel 1553 i lavori del bastione sono a buon punto. Nel 1557 si concludono i lavori. Viene realizzato l'avancopro che racchiude il vestibolo del castello dove oggi si trova l'ufficio della biglietteria. Il vestibolo presenta due porte: una per i cavalli e l'altra per i pedoni. Il lato della fortezza verso la campagna resta priva di ornamenti. La fortezza viene completata solamente nel 1630 con la costruzione del terzo bastione di forma triangolare che prende il nome o di "Fiorito" o "Pomis" in onore dell'architetto imperiale che l'ha costruito. Fino al 1750 il Castello reste sede del Capitano Imperiale Niccolò Hamilton che decise di trasferirsi in città in un palazzo costruito nel 1749 oggi Tergesteo.
    Il Castello prende poi funzione di caserma e alcune volte anche di prigione per deliquenti. Dal 1848 i vani presenti nei bastioni destinati alla raccolta di pezzi d'artiglieria diventano carceri politiche per tutto il periodo risorgimentale.
    Nel 1918, anno in cui Trieste viene annessa all'Italia, il Castello diventa sede del distretto militare e nel 1930 diventa proprietà del Comune. Negli anni Trenta viene istituito il Museo che ospita parte dell'armeria e degli arredi proprietà ormai di Giuseppe Caprin. La Casa del Capitano ritorna alla sua forma originale.
    Per la parte esterna si cerca di recuperare l'aspetto medievale delle strutture. Degli edifici costruiti da Federico II riemerge la torre della Casa del Capitano e si ritrovano le mensole di sostegno e l'arcone murato del terrazzino del Bastione Rotondo.


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    Castello di Miramare


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    Edificio in stile eclettico, costruito tra il 1856 e il 1860 per volere dell'Arciduca Massimiliano d'Asburgo - poi imperatore del Messico - su progetto di Carl Junker, conserva all'interno l'arredo e le decorazioni originali dell'epoca. Grande parco ( 22 ettari) adagiato sulla riva del mare, creato dal committente su un promontorio allora privo di vegetazione con numerose essenze botaniche di origine tropicale.
    All'interno del castello si visitano gli appartamenti di Massimiliano e della sua consorte Carlotta del Belgio, le stanze destinate agli ospiti, la sala didattica con la storia della costruzione del Castello e del Parco, l'appartamento abitato dal Duca Amedeo d'Aosta con arredi risalenti al 1930. in stile razionalista. Da notare, in particolare, la sala di ascolto della musica suonata da Carlotta sul fortepiano esposto nella sala VII; la serie dei quadri di Cesare dell'Acqua che raccontano la storia di Miramare nella sala XIX e la sala del trono, di recente restaurata e riportata all'antico splendore.
    Il parco offre al pubblico l'occasione di una passeggiata botanica di notevole interesse assieme all'importante raccolta di sculture che decora i molti vialetti. Inoltre si segnalano le Scuderie, edificio, di recente restaurato, e oggi destinato a manifestazioni temporanee; le Antiche Serre, il Castelletto che conserva parte della decorazione originale ancora presente al primo piano



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    Propilei e Basilica romana


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    In cima al colle di S. Giusto furono costruiti quasi tutti gli edifici monumentali della Trieste romana.
    Dopo la metà del I secolo d. C., furono edificati i cosiddetti Propilei e la base originaria della Basilica civile. I Propilei costituivano l'imponente ingresso ad un'area sacra, che si suppone contenesse il tempio capitolino. Erano costituiti da due grandi strutture laterali adorne di colonne con al centro una scalinata. Le misure dei resti visibili palesano la grandiosità dell'opera. Attualmente sono in parte inglobati nel campanile e nella cattedrale e in parte sepolti nello spiazzo antistante.
    Nei lavori effettuati tra il 1929 ed il 1934 sono emersi, poco distante dai propilei, la Basilica civile a tre navate, (dimensione m 88 m x m 23,50) e l'annessa platea lastricata che si ritiene essere stata il Foro o una parte di esso.
    Presso i romani la Basilica era un grande edificio pubblico nel foro destinato alle sedute del tribunale e agli affari dei mercanti.
    Il Foro era il piazzale, circondato da edifici pubblici dove i cittadini romani si radunavano per trattare gli affari.
    Le ricerche più recenti hanno potuto stabilire che alla costruzione di queste grandi opere ha concorso anche la partecipazione finanziaria di privati cittadini.
    Molti secoli dopo, nel Medio Evo, al lato della Basilica romana furono edificati il Castello e la Cattedrale.


    Teatro romano

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    In riva al mare, nella estremità inferiore del colle di S. Giusto, i Romani costruirono un grande teatro capace di contenere 6.000 spettatori.
    La pendenza del colle fu utilizzata come nei teatri greci ma soltanto parzialmente perché è quasi interamente un'opera muraria. La parte più alta delle gradinate e il palcoscenico erano in legno. Molto poco è rimasto: soltanto il basamento della parte fissa della scena e le basi in muratura dei pilastri del portico. Al Civico Museo di Storia e Arte sono conservate le statue ornamentali.
    In tre iscrizioni dell'epoca di Traiano compare il nome di Q. Petronius Modestus , un personaggio legato al teatro del tempo e trova conferma la data della costruzione del teatro intorno alla seconda metà del I sec.
    Come per gli altri monumenti romani subì la spoliazione delle pietre pregiate e già pronte ad altri usi. Divenne così il solido fondamento delle case che si costruirono sopra. Pietro Nobile, architetto neoclassico e studioso delle antichità locali, lo individuò nel 1814 guidato anche dal nome del luogo "Rena vecia" (Arena vecchia).


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    Edited by tomiva57 - 29/5/2011, 14:21
     
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