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fonte:tr3ntino.it
Cloz
Cloz, piccolo comune ai piedi del Monte Ozol, offre ai visitatori la possibilità di un soggiorno tranquillo e salubri passeggiate tra i numerosi sentieri nei boschi vicini.
Che Cloz sia un paese antico lo testimoniano i ritrovamenti di tracce dell’età neolitica e del bronzo, nonché i rinvenimenti di tombe, utensili, ecc. di epoca romana. Degne di nota sono le due chiese: la Parrocchiale di S. Stefano, ricostruita nel 1942, al cui interno è possibile ammirare un altare barocco; e la chiesa di S. Maria, costruita nel XV secolo e restaurata nel secondo dopoguerra.
Molto belli sono gli affreschi sulle facciate del maso Clomper e delle case Cisi, Mola e Marangoni. Sul “Dosso Alto” a valle dell’abitato di S. Stefano, sorge invece Castel S. Anna, che conserva ancora perfettamente il suo aspetto esterno. Costruito nel 1334, all’interno della cappella è possibile ammirare una pala di F. Unterperger.
Intraprendendo la passeggiata al torrente Novella si può ammirare un antico mulino. L’antica attività di battitura del rame è rimasta viva a Cloz e viene curata dagli artigiani locali che realizzano diversi utensili e oggetti, in seguito venduti.
foto:- comune.cloz.tn.it
- notizie.it
- vitatrentina.it
Parco Fluviale Novella
La Storia
Lungo il percorso del Parco Fluviale Novella si possono ricercare le tracce del connubio tra uomo e natura, le strutture sul territorio che ci fanno cogliere come nel tempo l'uomo sia riuscito a convivere con gli aspetti naturali del territorio, coltivandone il rispetto e seguendo i loro tempi.
I MULINI DI CLOZ
Alla partenza del percorso dal paese di Cloz si incontrano due vecchi mulini. La loro presenza sulle rive del torrente è documentata a partire dal 1375, ma già da alcuni anni sono dismessi. Essi impiegavano una parte dell'acqua del torrente Novella per macinare il grano e produrre la farina. Sono la testimonianza di come le acque del torrente venissero sfruttate per la sussistenza dell'uomo, senza però che venisse intaccato il loro naturale corso.
LA CENTRALE DI POZZENA
Primo esempio di sfruttamento dell'energia idroelettica in Valle di Non, la centrale di Pozzena è visibile al termine della forra del Parco Fluviale Novella ed appartiene al Nucleo Idroelettrico di Trento. La sua costruzione iniziò nel 1900, con la preparazione di una galleria nella roccia di 1 Km, scavata interamente a mano, per l’adduzione dell’acqua dai Mulini di Cloz alla centrale. Al termine delle gallerie, l’acqua arriva in una piccola vasca di carico, da dove viene condotta alla turbina tramite una condotta forzata di circa 60 m. Fu collaudata nel lontano 1902 ed è tutt’ora in funzione.
I PONTI DI EPOCA ROMANA
Sul Novella sono storicamente ricordati quattro ponti di epoca romana: della “Poina”, di San Biagio, il “Marsili” e il “Pozzena”. Un tempo, in mancanza di alternative vie di collegamento, i ponti rappresentavano una delle vie principali per l’approdo all’altra sponda della valle, divisa appunto dalla forra del torrente Novella. Essi sono di rilevabile importanza perché risalenti all’epoca romana e si caratterizzano per un’arcata a tutto sesto in pietra.
LA CALCARA
La calcara è una fornace costruita in pietra a secco, adibita alla produzione della calce, lavoro anticamente molto diffuso nei luoghi ricchi di pietre calcaree e legname. La struttura veniva generalmente realizzata in un bosco o in luogo limitrofo, su un terreno facilmente lavorabile, con una buona presenza di sassi contenenti carbonato di calcio, materia prima per ottenere il risultato finale. Per realizzare la struttura si scavava una buca circolare, che veniva poi perimetrata utilizzando pietre resistenti al calore come graniti, porfidi e massi erratici, andando ad innalzare una specie di “igloo” troncoconico, con una bocca laterale per l’alimentazione del fuoco di cottura e per l’estrazione delle ceneri.
Oltre al classico utilizzo nell’edilizia, la calce veniva utilizzata come disinfettante nelle entrate delle stalle o dei pollai per combattere la diffusione dell’afta epizootica bovina o della peste suina. La calce veniva anche utilizzata come antiparassitario nella lotta contro la peronospora, malattia della vite.
fonte: parcofluvialenovella.it
foto:.italiaparchi.it
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