FATE..FOLLETTI..ELFI e GNOMI....

UN MONDO FANTASTICO

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  1. gheagabry
     
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    ... RACCONTI D’ESTATE ...
    … Dopo una giornata di sole o di passeggiate, la sera d’estate dopo la doccia e la cena, con i cuginetti ci ritrovavamo, insieme agli altri amichetti del paese nativo dei miei, nella piazza principale e, tra una risata e l’altra, col passare delle ore e l’avvicinarsi della notte, si faceva, a volte, a gara a chi raccontava la storia più incredibile, più avvincente. Così nascevano storie che erano un misto di fantasia e favole sentite ed era bellissimo vedere come pian piano i sensi di tutti i partecipanti a quelle serate divenivano attentissimi e si scattava ad ogni minimo rumore sospetto risuonasse al nostro fianco. Erano sere di draghi, fate e castelli, dove la fantasia si scatenava per comporre mosaici irreali e affascinanti. Anche oggi siamo seduti in quella piazza e vi voglio raccontare una storia … Amici miei, buon risveglio … Vi abbraccio fortissimo … e, ovviamente, Buona Estate a tutti ….
    (Claudio)



    ... La fata Melusina ...

    Come Merlino, o la Signora del Lago, nelle saghe di Re Artù, Melusina è un personaggio delle più antiche storie della Vandea e di Poitou.
    Melusina era infatti una fata che aveva il corpo metà donna e metà pesce.
    La parte principale di queste storie narra del matrimonio di Melusina con un mortale che si chiamava Raimondino de Lusignan, il quale era inconsapevole della vera natura della sua sposa, fata-sirena delle vicine coste e acquitrini.
    Sebbene desiderasse vivere la sua vita sulla terraferma come un normale essere umano, Melusina era condannata a ritornare almeno un giorno alla settimana al suo corpo acquatico e ad immergersi nell'acqua. E questo lei faceva il sabato, chiedendo a suo marito di non cercarla mai in questo giorno che lei avrebbe sempre trascorso in solitudine nella sua torre.
    Nel corso degli anni Melusina e Raimondino ebbero molti figli, ognuno dei quali aveva delle fattezze fisiche eccezionali.
    Un giorno, avendo pazientato a lungo, il marito di Melusina divenne probabilmente geloso del suo Sabbath solitario nella torre. Così, sospettando qualche tradimento o infedeltà, irruppe improvvisamente nelle sue stanze e la scoprì mentre si faceva il bagno – vedendola così in un corpo per metà donna e per metà pesce con una coda di serpente...
    Melusina, con il cuore spezzato e piena di vergogna, sgusciò dall’acqua e volò via dalla finestra della torre. Il suo corpo si librò un momento nell’aria, come sospeso tra le sue opposte nature. Poi scomparve e si dissipò nel nulla.
    Oggi, nella Vandea, quando l’aria è proprio perfetta, si possono vedere le squame di Melusina nella luce delle acque increspate ed udire il suo lieve gemito nella brezza che filtra tra gli alberi. Alcuni dicono pure che la sabbia scintillante di queste spiagge sia il brillio delle squame di Melusina.


    (Dal Web)

    Per Melusina
    Guarda, assisa, la vaga Melusina,
    Tenendo il capo tra le ceree mani,
    La Luna in arco da' boschi lontani
    Salir vermiglia il ciel di Palestina.
    Da l'alto de la torre saracina,
    Ella sogna il destin de' Lusignani;
    E innanzi al tristo rosseggiar de' piani,
    Sente de 'l suo finir l'ora vicina.
    Già, già, viscida e lunga, ella le braccia
    Vede coprirsi di pallida squama,
    Le braccia che fiorian sì dolcemente.
    Scintilla inrigidita la sua faccia
    E bilingue la sua bocca in van chiama
    Poi che a 'l cuor giunge il freddo de 'l serpente.

    (G. D’Annunzio)




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74 replies since 17/7/2010, 18:53   64730 views
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