FATE..FOLLETTI..ELFI e GNOMI....

UN MONDO FANTASTICO

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  1. gheagabry
     
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    "Noi siamo esseri semplici con credenze semplici.
    Adoriamo il Sole, la Luna e le stelle per il loro splendore lucente.
    Crediamo nel fuoco per il suo calore improvviso;
    e anche nell'acqua e nella terra perché nutrono tutte le cose..."


    IL PICCOLO POPOLO



    Un regno segreto di spiriti invisibili che vivono intorno a noi… Un regno in cui possiamo recarci ogni volta che vogliamo e in cui viaggiare senza limiti.
    Fate e folletti, gnomi ed elfi, fate e ninfe …
    C’è chi afferma di averli visti, c’è chi dice che sono il frutto della millenaria fantasia di noi uomini… In ogni caso “esistono”….
    Vivono nelle nostre tradizioni, nella nostra cultura, nella nostra letteratura…
    Ma il mondo del Piccolo Popolo è anche ricchezza, è un patrimonio di tutte le genti, finalmente unite sotto un unico segno, sotto un unico sentimento...


    C’era una volta, è così che iniziano tutte le fiabe, ma mi dispiace questa non lo è!
    Da piccolo pensavo che gli abitanti del regno di luce vivessero nei libri, nelle leggende e nel passato.
    Questo prima che questi esseri vibranti e luminosi entrassero nella mia vita, cambiandola radicalmente. Ora sono vivi in ogni mio piccolo gesto quotidiano.
    Gli anni delle mie vite passate mi appaiono più indistinti e sbiaditi.
    Come se ogni vita fosse una foglia, ogni volta una nuova.
    Tutto ebbe inizio nella lontana infanzia della quale conservo immagini nette e vivide. In quel tempo lontano conobbi la luce del Piccolo Popolo.
    Le immagini disegnate sui libri di favole venivano trasposte nella realtà
    del grande parco della mia città. Crescevo con una consapevolezza diversa nel cuore. Il mio amore profondo per gli alberi fece il resto.
    Unì uno ad uno i pezzi di questo quadro in cui sto vivendo.
    Eppure il ricordo senza tempo della mia terra d'origine mi parlava attraverso sogni e sensazioni. I ricordi mi toccavano come l'aria che accarezza la pelle di un neonato, ricordi di un tempo antico in cui la terra era il cuore del sapere
    e le sue creature si conoscevano come noi possiamo conoscere i nostri amici.
    Animali, alberi, piante e spiriti mi invitavano a sperimentare la loro realtà in cui niente è perduto, perché loro rammentano anche quando noi dimentichiamo.
    - Myrddn il mezzo Elfo -
    (elfland.it)



    ..........ipotesi di storia............


    La mitologia irlandese possiede una mole impressionante di miti e leggende legati al piccolo popolo, come anche tutto il nord e il centro Europa, pentole magiche e quadrifogli, corti di esseri celestiali e dannati. Ma che cos'è il piccolo popolo? Tra le creature leggendarie sorte nel medioevo essi si discostano poiché nascono agli albori dei tempi, già nel periodo classico la mitologia greca e romana possedevano tracce di queste creature fatate protettrici del mondo naturale. In origine grandi quanto un uomo, con regni ed eroi, essi calcavano la terra e lottavano o si univano agli uomini in un mondo al di là della storia. Con l'avvento del cristianesimo e la fine del paganesimo il piccolo popolo si indebolì a tal punto da iniziare ad estinguersi, rimpicciolirsi e nascondersi ed inoltre come simbolo di un mondo pagano che la chiesa puntava a combattere anch'essi vennero demonizzati e considerati stirpe del male....Sin dai tempi più antichi sembra che uomini ed esseri fatati abbiano convissuto fianco a fianco. I miti e le leggende del passato raccontano di come, nella loro veste di Sidhe, (il popolo dei Tumuli), essi influenzassero i grandi eroi nei loro sforzi oppure di come vi si opponessero favorendo i loro nemici. Inizialmente queste creature erano probabilmente solo la personificazione di forze elementali, che i Celti credevano dimorare nell'ambiente che li circondava. In un secondo tempo, essi vennero considerati esseri di razza non umana, noti con una grande varietà di nomi. Ad esempio, come Tuatha de Danaan (il popolo della Dea Danu), erano conosciuti nell'antica Irlanda nelle vesti di grandi guaritori, ma anche temuti in quanto maghi potenti...Gli esseri fatati possiedono, in Galles ad esempio, almeno tre nomi comuni e distintivi, oltre ad altri che attualmente non sono in uso.
    Il primo nome, e il più generale, attribuito loro è Y Tylwyth Teg, o la Bella Tribù. Si parla di loro come popolo, e non come esseri mitologici o folletti, e di loro si afferma che sono una razza di creature gentili e di bell'aspetto. Un altro nome comune per le creature incantate è Bendyth Y Mamau o "Benedizione di una Madre". E' un modo di dire assai singolare, e difficile da spiegare. Forse allude all'origine fatata, da parte di madre, di alcuni individui fortunati.
    Il terzo nome attribuito alle creature magiche è Ellyll, che indica un elfo, un demone o un folletto. Questo consegna detti esseri al mondo degli spiriti, e li rende simili ai Geni orientali, e agli allegri spiritelli di Shakespeare.
    Nel Pembrokeshire gli esseri magici sono chiamati Dynon Bach Teg, o Piccolo Popolo Fatato.Tutti i racconti che narrano di uomini che si uniscono in matrimonio a fate hanno un particolare in comune: in tali narrazioni la fata sposa l'uomo che ama, ponendo una condizione, e quando tale condizione viene infranta ella abbandona il marito ed i figli per tornare a rifugiarsi nel mondo incantato.
    In altre narrazioni l'uomo può legare a se stesso una fata soltanto se riesce ad indovinare il suo nome.
    Ciò è dovuto al fatto che i Celti, come accade per altre popolazioni, credevano nell'importanza e nel potere del nome proprio - che rappresentava, dopo tutto, l'identità di un individuo - e pronunciare il nome di una persona dava loro potere su di lei.
    Da una leggenda, sembrerebbe che un sacerdote di nome Elidorus abbia vissuto in mezzo agi esseri fatati, nella loro dimora nelle viscere della terra, e ciò sarebbe avvenuto nella prima parte del dodicesimo secolo. La leggenda parla di come un ragazzo, Elidorus appunto, che stava studiando da prete ed era ansioso di sfuggire ai suoi rigidi maestri, trovò rifugio in un mondo sotterraneo abitato da una razza di donne e di uomini di piccole dimensioni e che parlavano un linguaggio simile al greco.
    Per un certo tempo egli visse con loro, ritornando al proprio ambiente solo di tanto in tanto, ma alla fine venne persuaso da amici e parenti a tornare definitivamente a casa e a riprendere i suoi studi per il sacerdozio. Cambrensis cita come fonte di questo racconto Davide II, ex vescovo di St David, morto nel 1176, e che secondo quanto si asserisce, aveva parlato ad Elidorus quando il sacerdote era ormai anziano e che aveva anche appreso da lui alcuni elementi del linguaggio del mondo sotterraneo.



    ....la Terra di Luce....


    In quella terra sono giardini, paradisi, animali, minerali... ogni cosa che sia reperibile in quella terra, assolutamente ogni cosa: è viva e parla, ha una vita analoga a quella di ciascun essere vivente dotato di pensiero e parola. Gli esseri di quella terra corrispondono a ciò che sono quaggiù, con la differenza che in quel luogo celestiale le cose sono permanenti, imperiture, immutabili; il loro universo non muore...Così nella Terra di luce, in Feerilandia, gli animali parlano. E parlano anche le pietre! Inoltre, ci sono molte specie di animali che non abbiamo mai visto sulla nostra terra. Ogni qualvolta uno di noi tenta di avvicinarsi alla Terra di luce, ecco che subito uno dei suoi abitanti gli si affretta incontro, ed è «un alleato di incommensurabile benevolenza»....Noi stessi, in effetti, siamo parte della terra celestiale, perché il nostro omologo (sembianza o immagine vivente) vi esiste in un corpo di fibre luminose, fibre dotate di sottili, delicati prolungamenti che giungono ai confini del mondo verde. Questo «doppio vivente» è il «compagno di strada» di cui si parla negli insegnamenti feerici. Feerilandia è una dimensione parallela alla nostra. Siamo intimamente legati a essa dalle fibre luminose che si irradiano dai nostri corpi di luce.



    ..tutti hanno un paio di ali, ma solo chi sogna impara a volare..


    .......le fate.......


    A moltissime persone la parola «fata» fa venire in mente immediatamente un minuscolo spiritello alato....l' etimologia della parola inglese faerie e dei suoi equivalenti scozzesi-irlandesi sith e sidhe. Gli studiosi, a quanto sembra, concordano nel ritenere che faerie derivi primariamente da tre parole antiche. La prima di queste è fatum ovvero fato, con riferimento alle dee (le fatae) che governavano o controllavano gli eventi umani secondo luogo, si ha un forte legame con la parola fatare, che significa «incantare». In terzo luogo, ed è forse l'aspetto più importante, c'è un nesso con le fauae una specie di ninfe note nella mitologia latina come «una razza di fanciulle immortali». Le fatuae frequentavano luoghi inaccessibili agli esseri umani come remote cascate, laghi, boschi, fonti.
    All'epoca dei grandi poeti medievali, Chaucer, Gower e Langland, il termine faerie aveva acquisito un più ampio significato. Il poeta scozzese Dunbar consiglia i suoi lettori di «essere sempre sul chi vive e di passare alla larga da questa ingannevole fatagione» (cioè, lo spettacolo vano ed effimero del mondo). Le creature fatate vengono associate in particolare con il crepuscolo, momento della giornata in cuì più spesso compaiono parlano un misterioso «linguaggio crepuscolare» non razionale, che può essere compreso soltanto tramite un' altra modalità di conoscenza. Le fate sono «creature intermedie» che compaiono e scompaiono nella misteriosa radiazione di un altro mondo.



    "Piccole creature dall'aria pensosa,
    sedute sulle rive erbose,
    piccole creature dagli occhi ammaliatori,
    mi osservavano stupite mentre navigavo."


    .......gli elfi........


    Gli Elfi sono miti creature che amano gli esseri umani e che, spesso, decidono di viverci accanto. Gli esseri umani però non possono vedere gli Elfi, a meno che non siano gli Elfi stessi a volerlo.
    Gli Elfi della Luce sono esseri benevoli ed utili; dotati di grande sapienza, hanno un aspetto armonioso e portano coroncine di fiori sulla testa. Vivono di buon grado insieme agli esseri umani, ai quali insegnano molti segreti della natura.
    Gli Elfi del Crepuscolo sono diffusi ovunque e cavalcano gli ultimi raggi di sole del giorno, facendo nascere il sentimento della nostalgia in chi è lontano da casa.
    Gli Elfi dell'Oscurità sono i Signori della Terra e vivono nelle foreste o in cunicoli sotterranei; aiutano gli esseri umani che vivono in montagna facendo trovare loro tesori nascosti ed aiutando coloro che si sono smarriti a ritrovare la strada. Il loro aspetto è caratterizzato da capelli e carnagione scuri e sono generalmente dolci anche se, tra loro, alcuni sono decisamente malvagi. Altra caratteristica degli Elfi dell'oscurità è quella di portare i sogni agli uomini.
    Gli Elfi hanno un nome diverso a seconda del Paese in cui hanno scelto di abitare; si chiamano quindi Brownie in Scozia, Cluricaune in Irlanda, Coboldi in Germania e Gobelin in Inghilterra .
    Esistono anche Elfi dei Monti, dell'Acqua e della Foresta; costoro prendono il nome a seconda dell'ambiente naturale in cui vivono.
    Tutti gli Elfi adorano cantare e ballare e, nelle notti estive di luna piena, si ritrovano insieme alle Fate ai margini dei boschi, nei luoghi ricoperti di muschio, per cantare, suonare e ballare insieme, formando un cerchio e tenendosi per mano. Qualora durante questi loro incontri, dovesse arrivare qualcuno di non desiderato, gli Elfi si trasformano in lucciole, per non farsi scoprire...Infatti, a causa della crudeltà che alcune persone hanno avuto nei loro confronti, gli Elfi non abitano più fra gli umani ma nella Terra di mezzo, un luogo al di là del tempo e dello spazio, in contatto con la Terra degli Uomini solo attraverso dei punti di passaggio tra i monti e le colline, nei pressi dei cerchi di pietre.
    Queste porte, che permettono agli Elfi di passare dalla Terra di Mezzo alla Terra degli uomini,sono riconoscibili per il fatto che vi cresce il biancospino, la loro pianta magica.
    Nella loro Terra, la stirpe degli Elfi viene chiamata " sidhe " che significa Popolo delle Colline.



    .....gli gnomi.....


    Paracelso fu fra i primi a menzionare gli gnomi, facendone derivare il nome dalla radice greca gnosis (“conoscenza“). Paracelso considerava gli gnomi spiriti della terra e del sottosuolo, e sosteneva che potessero spostarsi all’interno del terreno con la stessa facilità con cui gli uomini camminano sopra di esso. Inoltre, sempre secondo Paracelso, i raggi del Sole hanno il potere di trasformare gli gnomi in pietra. Tutti questi elementi sono anche tipici dei nani della mitologia nordica; queste due figure sono in effetti spesso sovrapposte e difficilmente distinguibili anche nel folklore e nella letteratura fantasy. Talune fonti confondono anche gli gnomi con altre creature fantastiche (soprattutto dei boschi), per esempio elfi e goblin. Gli gnomi appaiono frequentemente nelle fiabe della tradizione folcloristica germanica (e, per esempio, nei racconti dei fratelli Grimm); sono generalmente rappresentati come vecchietti minuscoli e burberi, che vivono sottoterra e custodiscono tesori.


    Per monti e burroni, per siepi e giardini, tra fiori e tra spini, tra flutti e tra tuoni,
    più lieve d'un raggio del sole di maggio volando
    viaggio al comando della divina che delle Fate è la regina.
    D'una primula dorata nella campanula fatata troverò nascosta la stilla incantata.
    (Shakespeare)


    Ero in un bosco incantato
    dove una piccola fanciulla
    dolce bella e alata
    leggeva parole d'amore
    che si espandevano nell'aria
    come un dolce suono
    che lieve saliva al cielo
    mentre farfalle variopinte
    si posavano sui fiori profumati
    e la mia mente volava con loro
    in cerca di ricordi colorati...
    ....poi mi son destata
    e tutto è svanito... peccato
    era solo un bel sogno...
    (dal web)





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