LOMBARDIA parte 2

il sud ..e Pavia

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  1. tomiva57
     
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    Garzaia della Roggia Torbida



    UBICAZIONE: Comune di Bressana Bottarone
    ISTITUZIONE: 26 marzo 1986 a Riserva Naturale parziale zoologica di interesse regionale.

    GESTIONE: Amministrazione Provinciale di Pavia.

    Visite: la porzione di riserva occupata dalla garzaia è visitabile solo previa autorizzazione dell'Ente gestore, l'accesso è comunque vietato dal 1 febbraio al 30 agosto.

    ESTENSIONE: 13,3 ettari (9,9 ha area di riserva e 3,4 ha di fascia di rispetto).

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    Situata internamente ad un'ansa residuale del fiume Po, la garzaia della Roggia Torbida è a stretto contatto e, al contempo, isolata rispetto ai circostanti interventi antropici. Oltre alla presenza di una linea elettrica che l'attraversa infatti, a segnarne i suoi confini sono, da un lato la S.P. Bressana-Salice, dall'altro lato la linea ferroviaria Pavia-Stradella e, dal terzo e ultimo lato, l'omonima roggia. Nonostante l'impatto di queste strutture sull'ambiente, la natura si è "difesa" sviluppando un impenetrabile sottobosco che funge da barriera protettiva per la riserva. Al suo interno, un sistema di canali e acquitrini (nati dall'affioramento della falda freatica), hanno conferito all'ambiente l'umidità necessaria per lo sviluppo di un canneto e di un bosco igrofilo le cui essenze dominanti sono Ontani neri (Alnus glutinosa), Pioppi bianchi (Populus alba), Olmi (Umulus minor), Salici bianchi (Salix alba) e, nelle porzioni meno fitte, anche Saliconi (Salix caprea).

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    Riserva naturale di una certa importanza per la ricchezza in specie ornitiche, la Roggia Torbida è inserita nella zona di ripopolamento e cattura "Castelletto". In passato ha visto la nidificazione di Nitticore e di Aironi rossi ma, ad oggi purtroppo, la garzaia vera e propria è ormai inesistente nonostante le condizioni ambientali siano ancora adeguate alla presenza di Ardeidi. Oggi la Garzaia della Roggia Torbida è riconosciuta come Sito di Importanza Comunitario per la presenza di habitat prioritari rappresentando uno dei pochi siti di rete natura 2000 presenti in Oltrepò.


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    Parco Le Folaghe, la natura dal mattone



    L'Oltrepò Pavese, un cuneo di territorio lombardo che si insinua fra l'Emilia e il Piemonte, offre una piacevole varietà di paesaggi ripartiti fra pianura, collina e montagna. Non lontano dalla confluenza del Torrente Scrivia nel Po è stato istituito nel 1999 il Parco locale d’Interesse Sovracomunale “Le Folaghe” nel Comune di Casei Gerola. Ottimo esempio di recupero ambientale, esso comprende un complesso di ex-cave di argilla allagate da acqua di falda, dove ora abitano tuffetti, lodolai, folaghe e numerosi rapaci notturni e diurni. Attorno ai laghetti che ospitano cavedani, lucci, carpe e siluri e ben 13 specie di rettili e anfibi, tra cui la Rana agile e il Tritone crestato, è possibile incontrare lepri, talpe, faine e donnole. Un ambiente così delicato, inserito in un contesto agricolo degradato, richiede il costante impegno dei volontari del circolo di Voghera e dell’Associazione “Amici del Parco Le Folaghe”.
    www.amicidelparcolefolaghe.com


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    Il Parco Palustre di Lungavilla rappresenta oggi il fiore all’occhiello del paese, dato il suo inestimabile valore naturalistico, didattico e ricreativo ed essendo ormai riconosciuto come uno dei parchi storici a livello regionale. Il “Parco Locale di Interesse Sovracomunale” fu formalmente istituito negli anni ‘80 allo scopo di recuperare una vasta area degradata dalle massicce e indiscriminate escavazioni di argilla effettuate nella prima metà del secolo scorso, quando in paese, e più in generale nella zona del Basso Oltrepò, l’attività delle fornaci per la produzione di laterizi era assai fiorente.
    Attraversato da due piccoli corsi d’acqua (il Luria ed il Lurione) si presenta con una morfologia pianeggiante interrotta da bacini profondi dai 2 ai 7 metri, inframmezzati da zone erbacee e macchie di bosco naturale in cui crescono, tra le altre piante, il salice, l’olmo, l’acero campestre e il pioppo. Ricche anche le zone arbustive, con tutte le specie tipiche della zona, tra cui il biancospino, la rosa selvatica, il sambuco e il ranuncolo. Percorrendo i sentieri che si snodano al suo interno, se si è fortunati e molto silenziosi, è possibile incontrare gli abitanti del Parco: tra gli altri la volpe, l’airone, la lepre, il germano reale, l’oca selvatica oppure uno dei numerosi uccelli migratori che fanno tappa proprio qui per la nidificazione.
    Nel Parco è possibile pescare (con appositi permessi), fare passeggiate a piedi o in bicicletta. Per le scolaresche vengono organizzate visite guidate.


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    Giardino Alpino di Pietra Corva



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    Il Giardino Alpino di Pietra Corva è compreso amministrativamente nel comune di Romagnese, in Provincia di Pavia ed è ubicato sul versante orografico destro della Val Tidone, a 950 metri di altitudine, sulle pendici del Monte Pietra di Corvo suggestivo e dirupato affioramento di scura roccia vulcanica che si erge sino a 1070 m.
    Lasciato il centro abitato di Romagnese, si procede in direzione della frazione Grazzi, superata la quale si raggiunge, in auto o in pullman, l'ampio piazzale adibito a parcheggio.
    Infine, salendo un breve sentiero, si giunge di fronte alla rustica e caratteristica cancellata che immette al giardino.
    Attualmente il Giardino è gestito dalla Provincia di Pavia attraverso una convenzione con il comune di Romagnese e la Comunità Montana Oltrepo Pavese.
    In particolare il Giardino Alpino di Pietra Corva svolge, come è previsto dalla concezione moderna di gestione dei giardini botanici, molteplici funzioni: didattico-educativa, di conservazione e protezione, di ricerca, turistico-economica.


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    Le specie attualmente presenti nel giardino sono circa 1200, suddivise nei vari settori principalmente secondo la provenienza geografica, le collezione di generi importanti, le caratteristiche ecologiche e ambientali di crescita.
    Il Giardino è dotato di centro-visita che illustra i diversi aspetti del territorio ed è completato da una serie di pannelli didattici esposti lungo i sentieri interni. I recinti confinanti con queste strutture ospitano inoltre ungulati quali cervi, daini e mufloni.
    Vengono periodicamente organizzate visite guidate, laboratori natura, e altre iniziative ludico didattiche da concordare con l'Ente gestore.
    Presso il Giardino Alpino di Pietra Corva è stato realizzato un Centro Studi dell'Appennino Settentrionale il cui scopo è quello di favorire, sviluppare e realizzare attività di ricerca, educazione ed informazione sull'ecosistema naturale appenninico nonché attività di studio della biodiversità del territorio limitrofo.
    Nel suo piccolo il Giardino Alpino e soprattutto il territorio circostante, ricco di peculiarità botaniche, geomorfologiche, naturalistiche, possono costituire delle oasi di rilevante valore conservazionistico ed offrire ampie opportunità per la comprensione del territorio, lo studio degli ecosistemi, la valorizzazione ambientale.
     
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15 replies since 15/7/2010, 00:05   5123 views
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