L'ENEIDE

di Virgilio

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  1. gheagabry
     
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    PALINURO




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    « Nunc me fluctus habet versantque in litore venti
    (Ora mi tengono le onde e i venti mi volgono alla costa) »
    (Virgilio, Eneide, VI 362)




    Palinuro è un personaggio della mitologia romana, il mitico nocchiero di Enea, caduto in mare in una notte, tradito dal dio Sonno, mentre conduceva la flotta verso l'Italia...

    L'episodio di caccia viene descritto alla fine del Libro V dell'Eneide, nel quale Virgilio individua il punto preciso della vicenda: uno scoglio, riconducibile al tratto di costa lucano del Mar Tirreno, dinanzi all'omonimo capo, tra il golfo di Policastro e l'insenatura di Pisciotta, nella subregione attualmente chiamata Cilento.
    Naufrago dopo aver invocato invano i propri compagni, fu per tre giorni in balia del Noto fino all'approdo sulle spiagge d'Italia, dove troverà ad attenderlo non la salvezza ma una fine crudele: catturato dalla gente indigena, viene ucciso e il suo corpo abbandonato in mare.
    Veniva così soddisfatta la richiesta di Nettuno, dio del mare, che nel momento stesso in cui accordava a Venere il proprio aiuto per condurre in salvo la flotta di Enea sulle coste campane, aveva preteso per sè in cambio una vittima:

    « Unum pro multis dabitur caput.
    Una sola vittima per la salvezza di molti »
    (Eneide, V, 815)



    Palinuro, nel successivo Libro VI, vagando tra anime degli insepolti, sarà protagonista di un triste incontro con Enea, disceso nel regno di Ade in compagnia della Sibilla Cumana.
    In quell'occasione supplicherà il suo condottiero di dargli sepoltura, suggerendogli di cercare il suo corpo tra i flutti degli approdi velini.

    « Aut tu mihi terram inice, namque potes, portusque require Velinos. »
    (Eneide, VI, 365)



    Sarà proprio la Sibilla a rassicurarlo annunciandogli che, perseguitate da eventi prodigiosi, le popolazioni del luogo avrebbero eretto un tumulo da dedicare a lui e da onorare con offerte. Quel luogo avrebbe per sempre portato il nome Palinuro.
    Palinuro è menzionato nell'Utopia di Sir Thomas More come un esempio di viaggiatore distratto. Il riferimento non è del tutto giusto, giacché Palinuro coscienziosamente si rifiutò di lasciare il timone al dio Sonno sotto mentite spoglie, sostenendo che, anche se il mare era calmo, non poteva rischiare di venir meno ai suoi doveri. Il dio Sonno era stato costretto a usare la magia per fare addormentare Palinuro.


    Palinuro è lo pseudonimo scelto da Cyril Connolly per firmare il suo libro The Unquiet Grave: a Word Cycle (La tomba inquieta: un ciclo di parole), e usato per riferirsi a lui in modo sprezzante da Alaric Jacob in Scene da un vita borghese (Scenes from a Bourgeois Life).
    Il grande cantautore e musicista progressive Peter Hammill ha inciso una canzone dal titolo Palinurus (Castaway), compresa nel suo album del 1978 The Future Now, con testi che evocano il viaggio per mare di Palinuro, tra cui il gioco di parole "it's all Greek to me" (letteralmente, "è tutto greco per me": si tratta di un'espressione usata per riferirsi a frasi incomprensibili o troppo complesse), benché, a rigore, Palinuro fosse di Troia.
    Palinuro viene anche menzionato dal protagonista del racconto La Tomba (The Tomb) di H.P. Lovecraft.



     
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42 replies since 13/7/2010, 19:26   16590 views
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